CRISPIANO: NO AL FEMMINICIDIO E ALLA VIOLENZA CON UNA PANCHINA ROSSA CON FRANCESCO TAGLIENTE

Redazione

Crispiano – Crispiano dice no alla violenza con una panchina colorata di rosso, ideata dall’artista torinese Karim Cherif diventato famoso proprio per aver dipinto l’emblema della campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e sul femminicidio. Questa sera, alle 19.00, nella nuova Piazza Madonna della Neve sarà inaugurata una panchina di colore rosso. E’ il contributo del Comune di Crispiano alla lotta contro la violenza e la risposta alla strage del 7 giugno, a Taranto, in cui venne uccisa Federica e il suo bambino per mano del marito Luigi che poi si ammazzò.
La panchina rossa vuole essere un simbolo per non dimenticare e mantenere elevata la soglia di attenzione sul fenomeno della violenza contro le donne. Una evoluzione della campagna nazionale delle scarpette rosse, che da qualche anno è diventata una delle simbologie legate alla lotta contro il femminicidio.
La panchina rossa, simbolo delle battaglie contro il femminicidio diventa l’emblema universale del “posto occupato” da una donna vittima di violenza ed invita i cittadini a fermarsi a pensare e a non dimenticare tutte le vittime di discriminazioni e brutalità. Il colore rosso simboleggia il sangue delle ferite che le donne vittime di maltrattamenti subiscono ogni giorno.
Il Prefetto Francesco Tagliente ringrazia il sindaco Egidio Ippolito e il presidente del consiglio comunale Giancarlo Argese per averlo invitato a portare un saluto. "La tragedia del 7 giugno di Taranto, il medico che uccide moglie e figlio e si toglie la vita perche non accettava la separazione, mi consente di ribadire – ha detto Tagliente – che dobbiamo curare i carnefici, soltanto così salveremo le vittime che vanno protette con interventi sugli stalker. Mi consente di ribadire che per ridurre i casi di femminicidio servono “Centri di ascolto per maltrattanti”.
Ed ancora che gli strumenti giuridici offerti dal legislatore con le due leggi emanate nel 2009 e nel 2013 sono importanti, ma non sufficienti, se non utilizzati congiuntamente alla professionalità e al sapere scientifico, da parte di tutti i rappresentanti delle Istituzioni, Amministrazioni e Enti, a vario titolo coinvolti nelle diverse fasi di prevenzione e repressione degli abusi.Ciò vale soprattutto con riferimento alla tutela della vittima che ha denunciato la violenza e agli interventi nei confronti del maltrattante o dello stalker, quest'ultimo, in particolare, se già ammonito".