La ricorrenza di Tutti i Santi: una celebrazione sacra e universale

Ogni anno, il 1 novembre, milioni di persone in tutto il mondo celebrano la ricorrenza di Tutti i Santi. Questa festa cattolica è una delle più importanti dell’anno liturgico e onora tutti i santi, conosciuti e sconosciuti, che hanno dedicato la loro vita a servire Dio. La ricorrenza di Tutti i Santi è una celebrazione che unisce le persone di diverse culture e tradizioni religiose in un giorno di preghiera, riflessione e ricordo.

Origini e storia

La ricorrenza di Tutti i Santi ha radici antiche che risalgono ai primi giorni del cristianesimo. Inizialmente, la Chiesa celebrava i martiri, coloro che erano stati perseguitati e uccisi a causa della loro fede. Ma col passare del tempo, la festa si è ampliata per includere tutti i santi, non solo i martiri. La decisione di celebrare questa festa il 1 novembre fu presa nel VII secolo sotto il pontificato del Papa Gregorio III.

La scelta di questa data ha una connessione diretta con una festa pagana celtica, Samhain, che segnava la fine dell’estate e l’inizio dell’inverno. Questa sovrapposizione temporale ha permesso alla Chiesa di cristianizzare le celebrazioni pagane e fornire un significato religioso alla transizione tra le stagioni.

Tradizioni e celebrazioni

La ricorrenza di Tutti i Santi è caratterizzata da molte tradizioni e riti. In molti paesi, le persone visitano i cimiteri per onorare i loro cari defunti, decorando le tombe con fiori e candele. Questo è un momento per ricordare e pregare per gli spiriti dei defunti, oltre a riflettere sulla mortalità umana.

Nella liturgia cattolica, questa festa è un giorno di preghiera e riflessione. Molte chiese celebrano la Messa di Tutti i Santi, in cui si leggono brani delle Scritture che ricordano la vita e il sacrificio dei santi. Inoltre, si celebra il “Credo dei Santi,” una professione di fede che afferma la comunione dei santi, cioè la connessione spirituale tra i vivi e i morti nella comunità dei credenti.

In alcune regioni, le persone si vestono da santi o martiri in occasioni di festa. Queste rappresentazioni sono spesso colorate e allegre, con bambini che si travestono da piccoli santi e ricevono caramelle o doni.

Un giorno di riflessione e ispirazione

La ricorrenza di Tutti i Santi è una festa speciale che ci ricorda il valore della santità e dell’eroismo nella vita di fede. Oltre a onorare i santi canonizzati dalla Chiesa, la festa ci invita a riflettere su tutte le persone che hanno vissuto una vita di virtù e devozione, anche se non sono state riconosciute come santi ufficiali. Ci incoraggia a seguire il loro esempio e a cercare la santità nella nostra vita quotidiana.

Questa celebrazione unisce persone di diverse culture e tradizioni in un momento di preghiera e riflessione, rafforzando il senso di comunità tra i credenti. La ricorrenza di Tutti i Santi è un’occasione per onorare la memoria dei nostri cari defunti, pregare per loro e rafforzare la nostra fede.

In conclusione, la ricorrenza di Tutti i Santi è una festa significativa nel calendario liturgico cattolico. Oltre a essere un momento di preghiera e riflessione, è una celebrazione dell’unità spirituale tra i credenti di tutto il mondo. Ci ricorda che la santità è alla portata di tutti e che possiamo essere ispirati dalle vite dei santi a vivere una vita di fede e virtù.




NAPOLI, FESTA DI OGNISSANTI E COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI: ECCO COSA PREVEDE LA TRADIZIONE

di Christian Montagna

Napoli – Non c’è festa che non si rispetti senza una particolare tradizione tramandata di anno in anno, di generazione in generazione. Bastano due semplici chiacchiere con i nonni per saperne di più. La festa di Ognissanti, conosciuta come la festa dei Santi, a Napoli, è stata celebrata ieri, domenica 1 Novembre, in onore appunto di tutti i Santi, anche quelli non canonizzati. Oggi, 2 Novembre, la commemorazione dei defunti, ricorrenza della Chiesa Cattolica, è rappresentata dal colore viola simbolo della penitenza, dell’attesa e del dolore.


Originariamente nate come feste religiose, con il passar del tempo, sono diventate feste consumistiche a tutti gli effetti. A cominciare dal 1 Novembre, giorno in cui si scambiano gli auguri sui social network, per le strade, in chiesa e al bar, per procedere con aperitivi pre- pranzo magari addolciti dal tiepido sole di Novembre e finire poi con pranzi abbondanti che variano da quartiere in quartiere.

 

Imperativo categorico, soprattutto nella giornata di oggi, è il torrone napoletano che non deve assolutamente mancare.


Soprannominato il torrone dei morti, quella campana è una vera e propria tradizione a cui è impossibile sottrarsi. Un torrone morbido infatti viene accuratamente preparato dai pasticcieri napoletani e venduto a peso d’oro.  Farcito oramai con qualunque frutto secco, mandorle, canditi, caffè, nocciola, pistacchi, accompagnerà i napoletani fino al Natale. Sebbene sia molto gustoso e nemico numero uno dei diabetici, nel giorno della Commemorazione, ai napoletani, è concesso questo grande peccato di gola. Tradizione vuole che il torrone dei morti sia preparato per accogliere gli avi che tornano in vita proprio il giorno dei morti.

 

Altro punto fermo nella tradizione napoletana in questo giorno di commemorazione è la visita al cimitero ai defunti con annesso omaggio floreale.

 


Antiche credenze. Come è ben noto, a Napoli, la devozione per i morti è una credenza molto viva. A dimostrazione di ciò, le numerose teche a forma di altare seminate ovunque sulle mura esterne dei palazzi, le edicole sacrali adornate di rosari, immagini della madonna, statuine dall’espressione sofferente e immagini dei cari defunti. A chi passeggia nei vicoli di Napoli, tutto ciò non potrà sfuggire. Il defunto, a Napoli, viene considerato come colui che continua a proteggere dall’”alto” il nucleo familiare; colui al quale ci si può appellare ogni istante con richieste e preghiere e a cui sono rivolte le attenzioni soprattutto in giorni come questi. A stabilire questo pedissequo rapporto è la sfera onirica che, attraverso i sogni, instaura conversazioni interpretate a proprio piacimento tra i vivi e i morti e, perché no, in molti casi, anche combinazioni vincenti al lotto.


Credenze, queste, vive soprattutto nel centro antico, da Spaccanapoli ai Tribunali fino all’Anticaglia, per passare poi alla zona portuale fino a via Marina. Qui, infatti, si concentrano le leggende metropolitane della Napoli notturna, dagli incontri con gli spettri a quelli con O’ Munaciello; ed è proprio in questi luoghi che, i nostri nonni, ci sconsigliano di passare soprattutto oggi, 2 Novembre!