Cuba: Fidel spegne 90 candeline

 

di Paolino Canzoneri

 

L'AVANA – Cuba celebra i 90 anni del leader Fidel Castro, figura storica e "comandante" oramai lontano dal potere da oltre 8 anni ma che tutta la popolazione cubana e non solo riconosce e venera come l'ultimo baluardo del comunismo mondiale. Da lui si elevarono aspre critiche per il riavvicinamento di Cuba agli Stati Uniti sancito da fratello Raul ad oggi al governo quale leader. 

 

L'Avana è in fermento e sono previsti eventi di vario tipo come un importante concerto sinfonico di musiche appositamente composte per Castro, apertura di siti storici, mostre fotografiche, musei e visite guidate nella casa natìa del Comandante dove trascorse la sua infanzia. Ad aprile l'ultima apparizione di Fidel alla chiusura del congresso del partito comunista cubano con la sua tuta sportiva adottata in sostituzione della consueta divisa militare e con il suo solito infaticabile vigore che ne ha da sempre contraddistinto i suoi discorsi oratori, Fidel aveva difatti criticato le scelte del fratello circa lo sforzo di riavvicinamento agli Stati Uniti in un percorso complesso e irreversibile che prevedeva soluzioni in tempi stretti circa embargo, liberazione e riconoscimento di prigionieri politici e importanti sviluppi commerciali.


La stretta di mano tra Raul e Obama del 2014 sembrava rappresentare agli occhi del mondo la fine delle rivalità che da 50 anni hanno scritto una pagina controversa ed ambigua sul rapporto difficile del governo castrista, fin troppo autorevole e repressivo, e gli Stati Uniti, di buon grado aperti alla volontà di disgelo e predisposizione a garantire un futuro meno isolato di Raul insediatosi  al posto di Fidel oramai troppo anziano e cagionevole di salute per poter mantenere le fila del governo cubano. Ma al momento sembra che le belle parole e intenti abbiano trovato solo parziale attuazione e Cuba rimane una spina nel fianco per gli Stati Uniti. Buon compleanno Comandante!

 




QUELLA VISITA DI FIDEL CASTRO… VENTI ANNI FA

di Simonetta D'Onofrio

Domenica 10 maggio Raul Castro si recherà in visita in Vaticano da papa Francesco. Una visita privata, che ha però un grande significato. Il papa argentino ha contribuito molto, con la sua azione diplomatica al riavvicinamento tra gli Stati Uniti e Cuba. Una visita che ricorda, un ventennio fa, in altre condizioni geopolitiche, la visita che il fratello Fidel fece nel cuore della cristianità.
Era il 1996 quando il “Lider Maximo”, questo il nomignolo con cui era chiamato Fidel Castro, capo assoluto dell’isola caraibica, si recò in visita da papa Giovanni Paolo II, in occasione di un vertice della FAO organizzato a Roma il 19 novembre.
La visita era stata preceduta dal viaggio sull’isola dell'arcivescovo Jean-Louis Tauran, ministro degli Esteri del Vaticano, nel mese di ottobre. Era un decennio che i contatti tra esponenti vaticani e il governo dell’isola si erano intensificati. Tutto iniziò nel 1988, con la visita a Cuba del cardinale di New York John O'Connor, che celebrò una messa nella cattedrale dell’Avana ed ebbe un incontro durato quattro ore con Fidel.
In Vaticano il comandante rimase sei ore, incontrando, oltre a papa Wojtyla, anche il Segretario di Stato, monsignor Sodano. In quell’occasione Castro invitò il papa sull’isola, invito che non cadde nel vuoto. Quattrodici mesi dopo, nel gennaio del 1998, il Papa si recò a L’Avana, in un viaggio pastorale che rappresentò uno dei momenti più emozionanti del pontificato.
Nell’isola caraibica la chiesa, esclusi i primi anni della rivoluzione, non ha subito le persecuzioni che, in altri stati governati da regimi comunisti, hanno caratterizzati i difficili rapporti tra regime e religione. Subito dopo la rivoluzione, i rapporti tra la Chiesa e il governo cubano si inasprirono, per arrivare alla scomunica che giunse il 3 gennaio 1962, da parte di Giovanni XXIII. Col passare degli anni, però, sebbene la chiesa locale non aveva la stessa libertà d’azione della quale poteva godere negli stati occidentali, era tollerata. Certamente, come constatò Joaquin Navarro-Valls, quando si recò nell’isola per organizzare il viaggio del Santo Padre, a Cuba c’erano solo 200 sacerdoti per 11 milioni di abitanti. Ma l’intraprendenza del portavoce papale riuscì a convincere Castro a far celebrare come festività nazionale il Natale 1997.
Da allora i rapporti tra Cuba e Vaticano hanno continuato a mantenersi cordiali. Anche papa Benedetto XVI, nel 2012 si recò in viaggio a Cuba, cosa che, dalle prime indiscrezioni, dovrebbe ripetersi nel prossimo mese di settembre.