SCANDALO FIFA: SOLDI ILLECITI A PLATINI, INDAGATO BLATTER

Redazione

Bufera sulla Fifa: continua lo scandalo del calcio sporco. Il procuratore generale della Svizzera ha aperto un procedimento penale a contro il presidente della Fifa Sepp Blatter. Il n.1 della Federcalcio mondiale, che è già stato interrogato, è sospettato di gestione fraudolenta e appropriazione indebita.

L'inchiesta aperta dalla procura svizzera contro Blatter coinvolge anche Michel Platini. Si sospetta, da parte del presidente della Fifa, un versamento illegale di due milioni di franchi svizzera a favore dell'allora vicepresidente per "lavori forse falsamente effettuati" fra il 1999 ed il 2002. Platini è stato sentito come testimone.

Sono due, infatti, le vicende su cui indaga la procura svizzera. Oltre alla questione che riguarda anche Platini, attuale presidente dell'Uefa, nell'altra Blatter e' sospettato di aver firmato un contratto sui diritti tv sfavorevole alla Fifa con l'Unione caraibica di calcio, all'epoca presieduta da Jack Warner.

Platini "Pagato per lavoro svolto" – "Sono stato pagato per un lavoro che ho svolto": così il n.1 dell'Uefa, Michel Platini, in una dichiarazione in merito all'inchiesta sulla Fifa che vede indagato il presidente Blatter. "Mi è stato chiesto di fornire informazioni utili alle indagini: ho chiarito tutto e resto disponibile a collaborare in qualsiasi momento con le autorità".




FIFA: NEL MIRINO I MONDIALI 2014 E IL FALLO DI HENRY

di M.L.S.

Houston – Continua la travolgente inchiesta americana sull'universo Fifa, tra tangenti e rassegne iridate pilotate. Secondo la stampa d'oltreoceano, infatti, l'FBI avrebbe puntato il dito sui Mondiali di Brasile 2014, aprendo un dossier sui rapporti tra il braccio destro di Sepp Blatter, nonché segretario generale Fifa Jérôme Valcke e l'ex presidente della Confederação Brasileira de Futebol, Ricardo Terra Teixeira. 

Inoltre, sotto la lente d'ingrandimento americana, sarebbe finito anche un episodio valevole per la qualificazione ai Mondiali in Sudafrica del 2010. Tangenti sarebbero state elargite dalla Fifa per “sotterrare” il fallo di mano di Thierry Henry nel match del 19 novembre 2009 tra Francia e Irlanda, costato l'eliminazione agli irlandesi. A confessare la tangente ci ha pensato John Delaney, presidente della federcalcio irlandese che, in un'intervista rilasciata alla Rte Radio1, poi ripresa da Apf, avrebbe denunciato la “bustarella” da 5 milioni di euro, pagata dalla Fifa per non portare in tribunale il fallo di mano di Henry, lasciato al caso dall'attento arbitraggio.
Dunque, cresce giorno dopo giorno la lista dei Mondiali sotto inchiesta: Qatar, Russia, Sudafrica, Francia ed ora anche Brasile.




FIFA: BLAZER CONFESSA LE TANGENTI PER FRANCIA '98, WARNER INTANTO ACCUSA I LEGAMI TRA BLATTER E LA POLITICA

di Matteo La Stella

Il ticchettio del timer ruggisce e rintocca, e gli assediati all'ultimo piano della Fifa si stanno preparando a saltare nell'esplosione, potente come le parole rilasciate da chi, messo alle strette, ha deciso di collaborare con gli agenti del Fbi per l'inchiesta americana in corso sullo squallore del calcio mondiale. È questo il caso di Chuck Blazer, dirigente della Fifa ieri, collaboratore di giustizia oggi che, secondo quanto riportato dalla BBC avrebbe parlato di altre tangenti oltre quelle della rassegna iridata di Sudafrica 2010. Per l'assegnazione del  Mondiale 1998 alla Francia, Blazer avrebbe affermato di aver iniziato a ricevere delle tangenti già dal 1994 insieme ad altre persone, per poi ricominciare nel 2004, dirottando l'interesse sui Mondiali del 2010 per cui le bustarelle sarebbero cominciate ad arrivare già dal 2004, al dirigente e ad altri. 

Intanto, dopo i mandati di cattura dell'Interpol che avevano interessato 6 persone tra cui Jack Warner, quest'ultimo avrebbe deciso di vuotare il sacco: ad una tv di Trinidad&Tobago, lo stesso destinatario della presunta tangente da 10 milioni di dollari per Sudafrica 2010 rivela di poter dimostrare che tra gli alti dirigenti Fifa e le elezioni del 2010 nel suo paese ci sarebbero dei legami. 

“Temo per la mia vita” e ”non continuero' a mantenere segreti di persone che hanno cercato di distruggere il mio Paese”, queste le parole dell'ex presidente della Concacaf caraibica che, secondo la stampa centro-sudamericana avrebbe citato anche Joseph Blatter, poiché in possesso di documenti e assegni capaci di dimostrare la sua implicazione nelle elezioni del 2010 in Trinidad&Tobago.  “Ho ragioni per temere per la mia vita, chiedo scusa per non aver rivelato prima tutto quello che sapevo su certi fatti, ma adesso non avro' piu' segreti” dice Warner, che poco dopo, in un comizio per il suo partito, il "Partido Liberal Independiente", tuonerà minaccioso: "Nemmeno la morte fermerà la valanga che sta arrivando”.




FIFA: CERCASI SUCCESSORE DI SEPP BLATTER

di A. B./ M.L.S. / Ch. Mo.
 
Dopo i numerosi scandali che ha visto coinvolta la Fifa in queste settimane, Sepp Blatter,  riconfermato presidente si è dimesso e risulta indagato dall’Fbi. Sono cominciate ora le manovre per la successione al numero uno di Fifa. Fino alla fine dell’anno, Blatter rimarrà operativo ma dal prossimo anno si cercano nuovi candidati. Tra i papabili ci sono: Zico, il 62enne ex fuoriclasse del Brasile e dell'Udinese che e' stato anche ministro dello Sport, e quello di Chung Mong-joon, il presidente del colosso automobilistico sudcoreano Hyundai grande sponsor della Fifa, il quale ha fatto sapere che "valutera' attentamente" la possibilita' di candidarsi, in raccordo con gli europei.
 
L'indagine dell’Fbi comunque non si ferma: su richiesta delle autorita' Usa, l'Interpol ha emesso mandati di cattura internazionali per due ex dirigenti Fifa e quattro manager. In merito allo scandalo Fifa, arrivano inoltre i primi commenti italiani dal presidente della Figc Carlo Tavecchio che ha affermato “Le vittorie non sono quelle di non aver votato per la rielezione del presidente Blatter". "Qui c'e' stato da parte della nostra federazione un atteggiamento corretto, sul piano personale mi dispiace molto”.Anche il vicepresidente Uefa, Giancarlo Abete ha ricordato quanto di avvertisse già da tempo un’esigenza di cambiamento.
 
LE DIMISSIONI DI BLATTER
New York – La mano della giustizia a Stelle e Strisce continua a tagliare teste ai vertici della Fifa. Dopo lo scandalo che aveva pervaso nei giorni scorsi l'organo di governo calcistico internazionale, destando scalpore a pochi giorni dalle elezioni che hanno poi riconfermato l'uscente Joseph Blatter alla presidenza Fifa, il pallone della giustizia americana continua a rotolare verso l'area di rigore del numero uno elvetico, ormai vicinissimo alla sua porta. Infatti, dopo i rinvii a giudizio, e le parole taglienti pronunciate al New York Times dalla testa di serie dell'IRS Richard Weber, la giustizia USA punta dritto al braccio destro di Blatter, Jérôme Valcke. Il francese, segretario generale dell'organizzazione nonché uomo spalla del “Signor Fifa”, avrebbe giocato un ruolo fondamentale nello scambio di una tangente milionaria. L'inchiesta americana infatti, aveva già acceso i riflettori su di una “donazione” da 10 milioni di dollari fatta dal Sudafrica a favore di Jack Warner, il capo della confederazione nordamericana e di quella caraibica. Secondo gli inquirenti, la presunta tangente sarebbe servita per ottenere in cambio l'assegnazione dei Mondiali di calcio del 2010, mentre, secondo i Sudafricani, si tratterebbe di un pagamento legittimo necessario alla partenza di un progetto per lo sviluppo del calcio nella regione caraibica. A rendere possibile il trasferimento dal conto dell'organizzazione a quello di Jack Warner sarebbe stato fondamentale l'intervento di un ancora sconosciuto “alto funzionario” Fifa che, uscito dall'anonimato, prenderebbe secondo indiscrezioni raccolte dal New York Times il nome di Jérôme Valcke. Alla luce di questo, una pioggia di interrogativi si sta abbattendo sulla cima del “monte Fifa”, alimentata dal coinvolgimento del segretario che, così vicino al presidente, fa dubitare che proprio quest'ultimo fosse all'oscuro di tutto.

Ieri Valcke ha dichiarato di non aver autorizzato alcun trasferimento di denaro perchè non ne aveva le facoltà, senza però chiarire il suo coinvolgimento nell'operazione, su cui ora, sono chiamati a fare chiarezza i magistrati d'oltreoceano.
Intanto, sul sito ufficiale della Fifa fa capolino la smentita dell'organizzazione:”Né il Segretario Generale Jérme Valcke, né alcun altro membro dei vertici Fifa sono stati coinvolti nella presentazione, approvazione e attuazione di quel progetto”, si legge nella nota volta a scagionare i vertici dalle accuse mosse dal quotidiano newyorchese. "Nel 2007 il governo sudafricano, d'intesa con la Federcalcio nazionale (Safa) – continua il comunicato – ha deciso di investire 10 milioni di dollari nel "Diaspora Legacy Programme” e alla Fifa fu richiesto di prendere questi 10 milioni di dollari dal bilancio del comitato organizzatore dei Mondiali sudafricani e di destinarli ai Caraibi per un progetto finalizzato allo sviluppo del calcio. La Safa fece sapere alla Fifa che il programma "Legacy Diaspora" doveva essere gestito e attuato direttamente dal presidente della Concacaf- caraibica- che a quel tempo era il vicepresidente del Comitato Finanza e che avrebbe dovuto agire come fiduciario. I pagamenti, per un totale di 10 milioni di dollari – puntualizzano dalla Fifa – sono stati autorizzati dall'allora presidente della Commissione Finanze ed eseguiti in conformità ai regolamenti. La Fifa non ha sostenuto alcun costo a seguito della richiesta del Sudafrica perché i fondi appartenevano al comitato organizzatore".


L'FBI INDAGA SULLO SCANDALO FIFA
Washington – Sepp Blatter, presidente dimissionario della Fifa è sotto inchiesta e l’Fbi sta indagando ma un portavoce dell’Fbi non ha voluto commentare la notizia. Lo riferiscono le fonti federali dopo che alcune notizie erano state riportate in una tv americana. Dopo che vi sono state le dimissioni di Blatter, il calcio briannico torna all’attacco del controverso mondiale del 2022 assegnato al Qatar di cui vi sono già due inchieste avviate, una negli Usa e una in Svizzera. Greg Dyke, presidente della English Football Association ha riferito che l’assegnazione del mondiale potrebbe essere messa in discussione, dicendo “Se fossi negli organizzatori del Qatar non dormirei molto bene. Se ci fossero le prove che il processo di assegnazione (del mondiale) e' stato corretto allora bene. Ma se di dimostrasse che il consiglio di amministrazione (della Fifa) e' stato corrotto allora ovviamente la competizione dovrebbe essere rifatta”. E’ arrivata anche la replica da parte del presidente del Qatar, lo sceicco  Hamad Bin Khalifa Bin Ahmed Al-Thani, che ha riferito invece di consigliare a “Mr Dyke di lasciare che la giustizia compia il suo corso e di concentrarsi sulla sua promessa di creare una squadra inglese in grado di vincere la coppa del mondo del 2022 (che si terra') in Qatar”. L’ultima parola spetta ai giudici. 



FIFA: SEPP BLATTER SI DIMETTE

di Matteo La Stella

Zurigo – A quattro giorni dalla quinta incoronazione, il rieletto Joseph Blatter annuncia le dimissioni da presidente della Fifa. L'elvetico 79enne, spiazza tutti, levandosi composto dal suo trono a poche ore dall'implicazione del suo braccio destro, Jérôme Valcke, nell'inchiesta americana che, come uno tsunami, si è abbattuta 6 giorni fa sul regno della Fifa. Così, in una conferenza stampa dove non erano previste domande, Sepp Blatter fa la sua mossa. "La Fifa e i suoi interessi sono ciò che più ho a cuore e che mi è più caro, per questo ho preso questa decisione. Vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato e sostenuto in modo leale e chi ha fatto così tanto per uno sport che tutti noi amiamo. Quello che mi interessa in questo momento è che quando tutto questo sarà finito, il calcio sarà il vincitore"- ha spiegato Blatter da Zurigo, sottolineando come la Federazione Internazionale del calcio mondiale -” ha bisogno di essere ricostruita dalle fondamenta”. Blatter continua parlando della sua presidenza, sulla quale dice di aver: “ Riflettuto profondamente- come anche sui- 40 anni- in cui la sua vita è stata- indissolubilmente legata alla Fifa e al grande sport del calcio”. “Ho amato la Fifa piu' di ogni altra cosa e voglio fare solo cio' che e' meglio per la Fifa e per il calcio”,così si congeda il 79enne, spinto dalla baraonda che, come un fronte temporalesco, imperversa da giorni sulla vetta del “monte Fifa”, tra tangenti, malaffare e sospetti sulle assegnazioni degli ultimi campionati mondiali di calcio: da Germania 2006, a Russia 2018 e Qatar 2022. 

Le prime reazioni sulla decisione presa a Zurigo sono quelle di Michelle Platini, il presidente dell'Uefa che aveva esortato l'elvetico a mollare la presa, ora applaude la decisione “coraggiosa” e “giusta” di Joseph Blatter. Dello stesso tenore la reazione proveniente dalla Russia, dove il Ministro dello sport locale Vitali Mutko, sostenitore dell'elvetico nell'ultima rielezione, ha definito la sua scelta inaspettata e coraggiosa. Anche la Coca Cola, partner dell'organismo calcistico si è espressa in merito alla vicenda, dipingendo la scelta di Blatter come:”un passo positivo per il bene dello sport, del calcio e dei suoi tifosi”.
Dagli USA, sulla scia del coinvolgimento per una tangente milionaria del Segretario generale Fifa Jérôme Valcke, autore secondo il New York Times del trasferimento di 10 milioni di dollari dal conto della Fifa a quello di Jack Warner per l'assegnazione dei Mondiali in Sudafrica del 2010, trapela ora la notizia che la lente di ingrandimento della giustizia a Stelle e Strisce sarebbe puntata proprio sull'operato di Joseph Blatter, testa di serie dell'organismo mondiale dal 1998.
L'elvetico pensa poi al futuro:”Adesso sono libero dai vincoli di un'elezione e potro' concentrarmi sulle profonde riforme che sono necessarie”, poiché, a suo dire, alcune federazioni che fanno capo all'organismo calcistico non sono sotto il pieno controllo dello stesso e, i membri del Comitato Esecutivo, devono diminuire di numero ed essere controllati dall'organismo centrale e non dalle confederazioni.

Seppe Blatter depone le armi, ma continuerà ad esercitare il suo mandato fino alla prossima elezione, prevista, assieme al congresso ordinario, per il 13 maggio 2016 a Città del Messico. Questo creerebbe solo inutili ritardi secondo il 79enne che esorta:”il Comitato Esecutivo ad organizzare un Congresso Straordinario per l'elezione- del suo successore- alla prima occasione. Questo dovrà essere fatto in linea con gli statuti della Fifa e dobbiamo dare il tempo sufficiente ai candidati migliori per presentarsi e per la campagna elettorale”. Dunque, secondo Domenico Scala, presidente del Comitato di Controllo e di Vigilanza, il prossimo Congresso straordinario con annessa elezione potrebbe tenersi tra dicembre 2015 e marzo 2016. Intanto, il principe giordano Ali al-Hussein, unico sfidante di Blatter delle ultime elezioni, fa sapere che riprorrà la sua candidatura. 




FIFA: NEI GUAI ANCHE IL BRACCIO DESTRO DI BLATTER

di Matteo La Stella

New York – La mano della giustizia a Stelle e Strisce continua a tagliare teste ai vertici della Fifa. Dopo lo scandalo che aveva pervaso nei giorni scorsi l'organo di governo calcistico internazionale, destando scalpore a pochi giorni dalle elezioni che hanno poi riconfermato l'uscente Joseph Blatter alla presidenza Fifa, il pallone della giustizia americana continua a rotolare verso l'area di rigore del numero uno elvetico, ormai vicinissimo alla sua porta. Infatti, dopo i rinvii a giudizio, e le parole taglienti pronunciate al New York Times dalla testa di serie dell'IRS Richard Weber, la giustizia USA punta dritto al braccio destro di Blatter, Jérôme Valcke. Il francese, segretario generale dell'organizzazione nonché uomo spalla del “Signor Fifa”, avrebbe giocato un ruolo fondamentale nello scambio di una tangente milionaria. L'inchiesta americana infatti, aveva già acceso i riflettori su di una “donazione” da 10 milioni di dollari fatta dal Sudafrica a favore di Jack Warner, il capo della confederazione nordamericana e di quella caraibica. Secondo gli inquirenti, la presunta tangente sarebbe servita per ottenere in cambio l'assegnazione dei Mondiali di calcio del 2010, mentre, secondo i Sudafricani, si tratterebbe di un pagamento legittimo necessario alla partenza di un progetto per lo sviluppo del calcio nella regione caraibica. A rendere possibile il trasferimento dal conto dell'organizzazione a quello di Jack Warner sarebbe stato fondamentale l'intervento di un ancora sconosciuto “alto funzionario” Fifa che, uscito dall'anonimato, prenderebbe secondo indiscrezioni raccolte dal New York Times il nome di Jérôme Valcke. Alla luce di questo, una pioggia di interrogativi si sta abbattendo sulla cima del “monte Fifa”, alimentata dal coinvolgimento del segretario che, così vicino al presidente, fa dubitare che proprio quest'ultimo fosse all'oscuro di tutto.

Ieri Valcke ha dichiarato di non aver autorizzato alcun trasferimento di denaro perchè non ne aveva le facoltà, senza però chiarire il suo coinvolgimento nell'operazione, su cui ora, sono chiamati a fare chiarezza i magistrati d'oltreoceano.
Intanto, sul sito ufficiale della Fifa fa capolino la smentita dell'organizzazione:”Né il Segretario Generale Jérme Valcke, né alcun altro membro dei vertici Fifa sono stati coinvolti nella presentazione, approvazione e attuazione di quel progetto”, si legge nella nota volta a scagionare i vertici dalle accuse mosse dal quotidiano newyorchese. "Nel 2007 il governo sudafricano, d'intesa con la Federcalcio nazionale (Safa) – continua il comunicato – ha deciso di investire 10 milioni di dollari nel "Diaspora Legacy Programme” e alla Fifa fu richiesto di prendere questi 10 milioni di dollari dal bilancio del comitato organizzatore dei Mondiali sudafricani e di destinarli ai Caraibi per un progetto finalizzato allo sviluppo del calcio. La Safa fece sapere alla Fifa che il programma "Legacy Diaspora" doveva essere gestito e attuato direttamente dal presidente della Concacaf- caraibica- che a quel tempo era il vicepresidente del Comitato Finanza e che avrebbe dovuto agire come fiduciario. I pagamenti, per un totale di 10 milioni di dollari – puntualizzano dalla Fifa – sono stati autorizzati dall'allora presidente della Commissione Finanze ed eseguiti in conformità ai regolamenti. La Fifa non ha sostenuto alcun costo a seguito della richiesta del Sudafrica perché i fondi appartenevano al comitato organizzatore".




FIFA: LO SCANDALO CONTINUA E DAGLI USA NUOVI RINVII A GIUDIZIO

di Matteo La Stella

Sepp Blatter torna a sedersi nel punto più alto del “monte” Fifa, e intanto, oltreoceano, la giustizia a Stelle e Strisce sostiene che lo scandalo che ha investito l'organismo calcistico mondiale ancora non è finito e, nei prossimi giorni, altre teste potrebbero essere mozzate. 

L'ELEZIONE

Il 79enne Sepp Blatter ha difeso il suo trono nel duello con il principe Giordano Ali bin Al-Hussein, ritiratosi dopo la sonora sberla rifilatagli dallo svizzero nella prima votazione, vinta per 133 voti a 73 nel congresso della Fifa a Ginevra con il sostegno a spada tratta dell'Africa e di gran parte dell'Asia. “Sarlò il presidente di tutti” ha dichiarato Blatter, che ringrazia tutti per avergli lasciato tra le mani le redini del calcio giocato per altri quattro anni, e per il quinto mandato consecutivo, promette di lasciare al suo successore :”Una Fifa piu' forte”.

Il fronte di novità accostato al giordano  Ali bin Al-Hussein non è riuscito a raggiungere l'obbiettivo ma, in ogni caso, sono molte le voci che dal coro hanno iniziato a scindersi. Michelle Platinì, per esempio, si è detto fiero di quanti hanno sostenuto un movimento indirizzato al cambiamento della Fifa, fondamentale per permettere all'organismo di riacquistare credibilità. In virtù di questo  Ali bin Al-Hussein ha ringraziato tutti i “coraggiosi” che lo hanno portato in alto e lo hanno votato:” E' stato un meraviglioso viaggio”, ha concluso il principe giordano.

 Prima della sua votazione, invece, il presidente uscente Sepp Blatter, nel suo discorso aveva lanciato un appello al rinnovamento della federazione, proponendosi come timoniere capace di riportare la nave del calcio mondiale, ormai alla deriva, in un porto sicuro. Inoltre, aveva ribadito la sua estraneità dallo scandalo delle tangenti perpetrato pochi giorni fa ai piani alti Fifa, spiegando che:” “Gli accusati, se si dimostrera' che sono colpevoli, sono individui, non l'organizzazione nel suo complesso”. In chiusura, la richiesta ai 209 rappresentanti delle federazioni era stata quella di fare gioco di squadra finalizzato ad andare avanti tutti insieme, poiché l'organismo è ad un punto di svolta.

CONTINUA L'INDAGINE USA

Intanto, sulla scia dello scandalo intercettato dalla giustizia d'oltreoceano, il capo dell'IRS, l'unità del fisco statunitense, Richard Weber, annuncia l'arrivo di nuovi rinvii a giudizio dopo i 14 già disposti negli ultimi giorni. Lo scandalo è dunque destinato ad allargarsi ma, il numero uno del IRS che, nell'inchiesta lavora al fianco del Fbi, non ha voluto rivelare ne il numero ne i nomi delle personalità che andranno a finire questa volta nel mirino della giustizia, tanto meno la presenza tra questi del rieletto presidente Blatter. Weber si è limitato a rilasciare al New Yorck Times poche semplici parole, dietro alle quali potrebbe celarsi un mondo:” Crediamo con convinzione che ci siano altre persone ed entita' coinvolte in crimini” legati alle indagini sulla Fifa, per cui,:”Sono piuttosto convinto che avremo un'altra tornata di rinvii a giudizio”




ZURIGO,ALLARME BOMBA: INTERROTTE ELEZIONI DEL PRESIDENTE FIFA

di Matteo La Stella

Zurigo – Dopo lo scandalo che ha investito i piani alti della Fifa nei giorni scorsi, entro oggi sarà eletto il nuovo presidente dell'organismo governativo calcistico durante il congresso all'Hallenstadion di Zurigo, interrotto ed evaquato questa mattina per un allarme bomba.
L'attuale presidente Joseph Blatter, ha lanciato un appello ai 209 rappresentanti delle federcalcio mondiali: "Serve unità per affrontare i problemi – ha detto in apertura del Congresso al Fifa House di Zurigo -. In questi ultimi giorni abbiamo vissuto un cataclisma e si era ipotizzato un rinvio". "Ora disciplina e fair play", ha aggiunto.
Blatter ha aperto con qualche minuti di ritardo il 65esimo congresso della Fifa al cospetto delle 209 federazioni presenti. Intanto, davanti all'Hallenstadion di Zurigo sono in corso due differenti manifestazioni: una di filo-palestinesi che chiedono l'esclusione dalla federazione israeliana e, la seconda, nata per contestare il Mondiale di calcio in Qatar ed in particolare le morti avvenute durante le costruzioni degli stadi. 

In programma nel corso del Congresso,l'esame di alcuni aspetti relativi alla Fifa tra cui: tra rapporti di attività e finanziari e questioni politico-sportive. All'ultimo punto dell'ordine del giorno l'elezione del nuovo presidente tra i due candidati Joseph Blatter e Ali bin Al-Hussein che presenteranno i loro programmi per i prossimi 4 anni.
Toni accesi si susseguono durante il congresso: dopo l'invito di ieri da parte di Platini nei confronti di Blatter a dimettersi, oggi arriva la minaccia del presidente della Federcalcio inglese Greg dyke:” "Se il prossimo presidente della Fifa sarà ancora Blatter, è possibile che l'Inghilterra decida di non partecipare ai Mondiali del 2018".
Poi succede qualcosa, l'Hallenstadion viene evaquato dalla polizia zurighese. per un allarme bomba perpetrato intorno alle ore 11, che per non creare il panico era stato fatto passare per una pausa pranzo. In corso le verifiche da parte delle forze dell'ordine specializzate sono in corso. 




UEFA: CHIESTO IL RINVIO DELLE ELEZIONI PRESIDENZIALI FIFA

di Matteo La Stella/ Christian Montagna

Zurigo-  Sono passate poche ore dall’ annuncio dello scandalo Fifa ma per molte altre persone coinvolte potrebbero scattare le manette. “Vogliamo essere chiari: questo e' solo l'inizio, non la fine", dicono gli investigatori dell’ Fbi e il capo della sezione criminale dell’Agenzia del fisco americana (Irs). Ammonizioni e condanne a quanto è accaduto giungono anche dal ministro della giustizia americano che ha così commentato l’inizio delle indagini : "Sradicheremo la corruzione dal calcio mondiale".

Commenti in merito alla vicenda giungono da ogni parte del globo. Perfino il campione Diego Armando Maradona ha pubblicato su Facebook la foto del presidente con la scritta “ladro”. Sei dirigenti Fifa arrestati questa mattina si sono opposti alla richiesta di estradizione negli Stati Uniti e nel frattempo è scattata la battaglia legale per la competenza della giurisdizione.

L'Uefa intanto ha chiesto di rinviare le elezioni presidenziali della Fifa, in programma venerdì prossimo a Zurigo, dopo lo scandalo corruzione di oggi. Potrebbe inoltre, sempre per lo stesso motivo, boicottare anche il congresso della federazione internazionale. 

LO SCANDALO

All'alba di mercoledì mattina, alcuni membri ai vertici della Fifa sono stati arrestati in Svizzera su richiesta degli USA. L'inchiesta condotta dalla giustizia americana mette in discussione gli ultimi 20 anni di pratiche ai piani alti dell'organizzazione, comprese le gare conclusive di due Coppe del Mondo. A farne le spese, una decina di dirigenti, stanati dalla Polizia svizzera nel lussuoso Baur Au Lac hotel di Zurigo: gli agenti in abiti civili si sono fatti consegnare le chiavi nella hall, prima di raggiungere gli indizziati nelle camere per arrestarli.

Le accuse mosse nei loro confronti sono di corruzione, riciclaggio di denaro sporco e frode telematica. La notizia dell'operazione è stata annunciata dal New Yorck Times, secondo cui nel mirino della giustizia a Stelle e Strisce sarebbero finite, oltre alle gare di Coppa del Mondo, gli accordi di marketing e di sfruttamento dei diritti televisivi degli eventi di punta. Tra gli arrestati figurano anche componenti del comitato esecutivo Fifa, le teste di serie dell'organizzazione che operano nell'ombra. Secondo il New Yorck Times, sarebbero finiti in manette: Jeffrey Webb, delle Isole Cayman, uno dei vicepresidenti del comitato esecutivo; Eugenio Figueredo, Uruguay, anche lui vicepresidente e presidente fino al 2014 della sudamericana Conmebol ; e Jack Warner, di Trinidad e Tobago, ex membro del comitato e presidente della Concacaf tra il 1990 e il 2011.L'organismo governativo del calcio mondiale viene investito così dallo scandalo proprio in procinto del congresso annuale e dell'elezione del prossimo venerdì in cui, il presidente Sepp Blatter, che non è stato toccato dall'indagine Usa, dovrà fare i conti con il principe giorndano Ali bin Al Hussein per mantenere il mandato di presidenza. Impresa ardua per Blatter che, in ogni caso dovrà fare i conti con quanto successo oggi in casa Fifa.