Firenze, accordo tra Uffizi e Shangai per 10 mostre in 5 anni

Gli Uffizi arrivano a Shanghai. E’ stato infatti firmato un accordo per una partnership tra le Gallerie degli Uffizi e il Bund One Art Museum che prevede l’organizzazione di  dieci mostre in cinque anni, dal 2022 al 2027. 

Il Bund One Art Museum persegue, infatti, la missione di offrire al pubblico cinese l’opportunità di scoprire in Cina le opere originali dei più adorati maestri dell’arte italiana.

Questa iniziativa – ha dichiarato il ministro della Cultura, Dario Franceschini – ha il valore strategico di intensificare la conoscenza e l’apprezzamento per il patrimonio culturale italiano in un hub come Shanghai, che affacciandosi sul grande palcoscenico cinese offre alla cultura italiana risonanza globale”.

L’ambasciatore Luca Ferrari ha invece sottolineato come “l’accordo conseguito dal prossimo anno porterà in Cina una delle collezioni più note al mondo per unicità e pregio storico, contribuendo al ricco programma di eventi promozionali dell’Anno della Cultura e del Turismo Italia-Cina 2022”. 

Il console generale a Shanghai, Michele Cecchi, ha evidenziato che “con questa collaborazione pluriennale l’eccellenza artistica italiana sarà protagonista della scena culturale del Bund nei prossimi anni, contribuendo a dare straordinaria visibilità al genio e alla creatività del nostro Paese a Shanghai“.

“La presenza continuativa degli Uffizi a Shanghai nei prossimi cinque anni  – ha evidenziato Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi – è strategica per la conoscenza diretta delle nostre collezioni – ricche, diverse e uniche al mondo – e dell’Italia stessa in Cina. Si tratta di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa di grande rilevanza globale, in grado di aprire e sostenere dialoghi profondi tra le culture, e di saldare l’amicizia tra i nostri due popoli”.

Infine, secondo il sindaco di Firenze, Dario Nardella, “l’accordo che porterà gli Uffizi a Shanghai è un traguardo storico della diplomazia culturale italiana”. L’Italia – ha sottolineato Nardella – “lancia così il più ambizioso piano di promozione internazionale culturale verso l’Asia”.




Firenze, ritrovato da un giornalista il piccolo Nicola: era in fondo a una scarpata

E’ stato ritrovato vivo Nicola, il bimbo di appena 21 mesi scomparso dalla sua casa a Palazzuolo sul Senio. Lo rende noto prefettura di Firenze.

Da quanto spiegato dalla prefettura, il bimbo, Nicola Tanturli, sarebbe stato trovato a circa tre chilometri dalla sua abitazione.

E’ stato un giornalista della Vita in diretta della Rai, Giuseppe Di Tommaso, a far ritrovare il piccolo Nicola: risalendo versa la casa del bambino ha sentito rumori e lamenti.

Il bambino era in fondo a una scarpata, a ridosso della strada e profonda una cinquantina di metri ed è stato poi recuperato da un carabiniere.

Il piccolo Nicola ha già visto i suoi genitori e, trasportato con l’elisoccorso è arrivato all’ospedale pediatrico Meyer per effettuare controlli medici. “E’ già stato sottoposto a una prima visita che ha rilevato la presenza di escoriazioni superficiali, ma le sue condizioni generali non destano particolari preoccupazioni. Il piccolo verrà comunque trattenuto in osservazione in attesa di completare gli ultimi accertamenti”. Così in una nota l’ospedale.

Nicola ha chiesto subito della mamma. Il piccolo è stato tratto in salvo dal comandante della stazione dei carabinieri di Scarperia, Danilo Ciccarelli, che si è calato a 25 metri. Lo stesso luogotenente lo ha riportato sulla strada serrata riconsegnandolo alla madre.

“Sono contento e ringrazio tutte le persone che si sono impegnate”. Sono le parole del padre di Nicola Tanturli, ai microfoni del Tg4.

Per i carabinieri impegnati negli accertamenti in seguito alla scomparsa di Nicola, il piccolo si sarebbe allontanato da solo, vagando poi per i boschi circostanti la casa dove vive con i genitori. Gli investigatori, secondo quanto si apprende, escludono altre possibili ipotesi. Degli accertamenti i carabinieri riferiranno alla procura, interessata già da ieri quando ha aperto un fascicolo sulla scomparsa, senza alcun indagato.

Alla notizia del ritrovamento del piccolo Nicola tutto il Paese di Palazzuolo sul Senio è esploso in una grande festa e il parroco don Alessandro Marsili, che ha partecipato lui stesso alle ricerche, ha suonato le campane a distesa per cinque minuti. “Tutto il Paese – riferisce all’ANSA – è esploso in una grande gioia, qualcuno ha detto che è stato un miracolo. C’è stata un’ampia mobilitazione civile e di tante associazioni nelle ricerche. Proprio qui davanti alla chiesa è atterrato l’elicottero che lo ha preso per portarlo in ospedale e tutti i bambini del centro estivo sono corsi nel piazzale gridando ‘Nicola! Nicola!'”. “Mi è sembrato in buone condizioni, contento, parlava, sicuramente era disidratato” precisa don Alessandro Marsiliche ha visto poi Nicola questa mattina poco dopo il ritrovamento. “Parlava molto – racconta – le parole che ho colto sono state ‘Mamma, mamma’ e poi appena ha visto il papà gli si è buttato in braccio”.

Avrebbero cercato il figlio per diverse ore prima di dare allarme ai carabinieri i genitori di Nicola Tanturli, il bimbo di 21 mesi allontanatosi da casa nella notte tra lunedì e martedì e ritrovato nei boschi questa mattina. Secondo quanto ricostruito, la coppia si sarebbe accorta dell’assenza del bambino intorno a mezzanotte mentre i carabinieri sarebbero stati avvisati alle 9 di ieri mattina. Un lasso di tempo nel quale, in base a quanto appreso, la coppia avrebbe cercato il figlio intorno a casa, sperando di poterlo ritrovare. Riguardo a questo ritardo nel dare l’allarme, eventuali profili di responsabilità, al momento non emersi, saranno valutati nei prossimi giorni dall’autorità giudiziaria che, come è prassi, ieri era stata interessata per la scomparsa del bimbo.

Il sindaco – “Non abbiamo dormito per due giorni, ma questo ci ripaga di qualsiasi sforzo. Penso che di più non potevamo sinceramente fare, non potevamo ottenere di più: la prefettura ci ha messo nelle condizioni di avere tutto il personale necessario, lo Stato si è immediatamente attivato, abbiamo calcolato di aver avuto circa 1000 uomini in due giorni”. Lo ha detto il sindaco di Palazzuolo sul Senio (Firenze), Gian Piero Philip Moschetti, durante la conferenza stampa convocata dopo il ritrovamento del piccolo Nicola. “Questa volta è andata in modo diverso da tante altre perché si è lavorato bene insieme – ha aggiunto – è una vera vittoria dello Stato, la vittoria di una macchina che ha funzionato in maniera efficiente, e di una comunità”. Nicola Tanturli “dicono che possa aver camminato per 4-5 chilometri” ha detto il sindaco rispondendo a una domanda di un giornalista se del caso saranno interessati i servizi sociali il sindaco ha risposto: “E’ una cosa che non spetta a noi direttamente, spetterà alla Società della salute ed eventualmente ai servizi sociali stessi, che ci hanno già contattato. Noi ieri abbiamo già parlato con i servizi sociali, anche su come potenziare il supporto alla famiglia”.

Il comandante della stazione dei carabinieri di Scarperia – “Siamo stati fermati da un giornalista che diceva di aver sentito un lamento. Siamo scesi dalla macchina, ho sentito anche io il lamento, ma secondo me poteva essere un capriolo o un daino. Abbiamo deciso di verificare, anche se il terreno era molto scosceso. Mi sono calato dalla scarpata, chiamavamo continuazione il bambino ma non rispondeva. Poi ho sentito dei lamenti più chiari, e mi aspettavo che uscisse fuori un animale: invece è sbucato Nicola con la testolina tra l’erba alta, mi ha detto ‘mamma’, mi sono avvicinato. Mi ha abbracciato subito”. “Ho provato una sensazione molto bella. Ho verificato subito se aveva qualche lesione: non aveva nulla, solo un piccolo bernoccolo e qualche graffio. Poi mi si è aggrappato al collo, e l’ho portato piano piano in strada, anche con l’aiuto del giornalista nell’ultimo tratto. E’ stata una gioia bellissima, è stato bellissimo riportarlo fra le braccia della sua mamma”. “Non ho avuto l’impressione che abbia trascorso lì la notte, secondo me c’è arrivato tramite il bosco, perché secondo me la strada da fare era più agevole”. Il militare ha spiegato di non aver “avuto l’impressione che abbia trascorso” la notte in fondo alla scarpata dove il piccolo è stato ritrovato, perchè “l’erba non era schiacciata, non aveva fatto un giaciglio. Secondo me si è mosso”. Il militare sta partecipando alla conferenza stampa convocato dal sindaco di Palazzuolo sul Senio.

Il giornalista Rai che per primo ha sentito la voce di Nicola – “E’ stata una grande emozione, sono ancora scosso”. Sono le parole di Giuseppe Di Tommaso, il giornalista della Vita in diretta che ha trovato per primo questa mattina Nicola Tanturli, il bimbo di due anni che era scomparso ormai da più di 24 ore. “Ero in macchina con la troupe quando ho chiesto di scendere – racconta -. Sono rimasto da solo e ho sentito una voce in fondo ad un burrone. Ho pensato fosse suggestione ma mi sono messo a urlare ‘Nicola, Nicola’. La risposta è stata ‘mamma, mamma’. Così sono risalito di corsa e ho fermato una macchina, che era quella dei carabinieri, che poi sono scesi a recuperare il bambino”. “Mi hanno abbracciato e ringraziato, poi sono andati con il bimbo in ospedale” ha aggiunto Giuseppe Di Tommaso. “Ero tornato al lavoro proprio oggi dopo aver subito un intervento – racconta -. Mi ero quasi pentito dicendomi che forse avevo troppo anticipato i tempi”. “Il bimbo era tra i rovi nel bosco ma aveva solo qualche graffio – spiega ancora Di Tommaso -. All’inizio, quando ho incontrato i carabinieri, quasi non mi credevano. Ero tutto sporco e loro pensavano potesse essere qualche animale. Poi, per fortuna, abbiamo avuto la conferma che si trattava del bambino. E’ stato il più importante riconoscimento ricevuto nella mia carriera, essere stato utile a salvare una vita, quella di un bambino di 21 mesi”.

La notte di ricerche – Le ricerche sono proseguite tutta la notte. Già da stamani erano partite nuove operazioni, coi cani molecolari, coi cani da soccorso e coi volontari. Il territorio è impervio e la vegetazione è molto fitta. Le squadre dei soccorritori si sono già date più cambi. Ci sono pure difficoltà di comunicazione perché la copertura della rete mobile in questa parte dell’Appennino è incompleta e ha molti vuoti lontano dagli abitati.

Il piccolo era scomparso la notte tra il 21 e il 22 giugno da un casolare sull’Appennino dove vive coi genitori e il fratellino di 4 anni. La famiglia vive in una casa isolata. Zona impervia, raggiungibile solo da una mulattiera. Lunedì sera babbo e mamma hanno messo a letto i due figli, anche Nicola. Quando sono andati a svegliarlo, hanno trovato un lettino vuoto. Hanno cercato per tutta la casa, poi nei terreni intorno. Hanno dato l’allarme ai carabinieri. Nicola è un bimbo che vive in campagna e ha sviluppato presto autonomia nei movimenti, abituato a muoversi da solo oltre i margini dell’abitazione e le immediate vicinanze.

L’ipotesi ritenuta più probabile è che durante la notte, non è chiaro in quale orario, si sia svegliato, sia sceso dal letto e sia uscito di casa, dove non ha più fatto ritorno. Potrebbe aver camminato a lungo e si sarebbe perso, non riuscendo più a trovare la strada di casa. Quando i genitori hanno denunciato la scomparsa ai carabinieri della zona, la prefettura ha attivato il piano di ricerca per le persone disperse. La famiglia abita in un luogo dove non arriva o è scarsissimo il segnale del cellulare, quindi pure internet.

A due chilometri dalla loro casa c’è l’ecovillaggio di Campanara, comunità che da decenni pratica agricoltura biologica. Tutti gli appartenenti si sono uniti alle ricerche: “Io sono rimasta coi nipotini – racconta un’anziana residente – I genitori sono sconvolti, tutta la nostra comunità è in giro per i boschi a cercare il bambino”. Sul posto il sindaco di Palazzuolo sul Senio, Gian Piero Philip Moschetti: “E’ un bambino molto attivo – racconta – molto vispo, potrebbe camminare per un chilometro all’ora, non sappiamo quanta distanza possa aver fatto. Era abituato ad uscire dalla casa, a vivere all’aria aperta. I genitori lo hanno messo a letto dopo cena. Al risveglio si sono accorti che non c’era più e hanno dato l’allarme”.

Imponente la macchina delle ricerche messa in campo con il coordinamento della prefettura. L’area scandagliata è ampia circa 10 chilometri quadrati. Sul posto vigili del fuoco, con circa 40 uomini e un elicottero, carabinieri, soccorso alpino, volontari del soccorso alpino e volontari della protezione civile. Sono arrivati anche i sub dei pompieri, per ispezionare un laghetto artificiale ma l’esito è stato negativo. Per trovare Nicola sono state usate le unità cinofile, anche con i cani molecolari, al cui olfatto sono stati sottoposti alcuni vestiti.




Firenze, dimentica la figlia al supermercato ma si giustifica: “Malinteso con mia sorella”

Una donna egiziana ha dimenticato una bimba di due anni e mezzo all’interno di un supermercato di Firenze, mentre dormiva in un passeggino lasciato incustodito tra le corsie. La madre, che rischia una denuncia per abbandono di minore, ha raccontato di essersi recata al supermercato con la sorella e la piccola. Una volta all’interno del negozio, le due donne si sarebbero separate, ciascuna convinta di aver affidato la bimba all’altra.

Carabinieri e 118 – Una volta accortosi della bimba lasciata sola, il personale ha avvisato i carabinieri. Sul posto sono intervenuti anche i soccorsi del 118 per trasportare la piccola in ospedale per sottoporla ad accertamenti. La bimba è risultata in salute, anche se un po’ spaventata.

La bambina è stata poi stata riaffidata ai genitori. I carabinieri hanno accertato che la piccola è stata dimenticata da madre e zia perché le due donne, separandosi al momento di fare la spesa, hanno equivocato su chi l’avesse presa in custodia.

L’arrivo del nonno e dei genitori – Al momento del ritrovamento, il personale ha cercato invano i genitori della bimba tra i clienti. Più tardi è arrivato un egiziano di 64 anni identificandosi come il nonno materno. In seguito sono arrivati pure la madre e il padre.

Un malinteso familiare – La donna, convinta che la sorella stesse con la bambina, completati gli acquisti si era avviata tranquillamente verso casa dove poi è pure arrivata la sorella, ma senza la bambina. Poiché non sono emerse altre circostanze contrarie se non quella di un malinteso familiare, i carabinieri, in accordo con l’autorità giudiziaria, non ravvisando pericolo per l’integrità psicofisica della minore, hanno riaffidato la piccola alla madre.




Shock a Firenze, studente di 21 anni precipita dal quarto piano di un palazzo: era a casa di amici

Un 21enne originario di Monza studente del Polimoda a Firenze è morto la notte scorsa, intorno alle 3, dopo essere precipitato dal quarto piano di un palazzo nel centro del capoluogo toscano, in via di Porta Rossa.
Da quanto spiegato dai carabinieri, il giovane si trovava a casa di altri studenti: accertamenti sono in corso per verificare la dinamica dei fatti da parte dei militari della Compagnia di Firenze, con il supporto della sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale.

Secondo quanto riferito dai carabinieri, dagli accertamenti svolti fino a ora sarebbe escluso il coinvolgimento di altre persone nella caduta dello studente.

Il 21enne, sempre in base a quanto spiegato, è caduto da una finestra, precipitando in una corte interna. Si trovava a casa di amici per passare una serata insieme con loro. Nella casa i carabinieri avrebbero trovato numerose bottiglie di alcolici, probabilmente consumati dai giovani nel corso della serata. La notte scorsa è intervenuto sul posto anche il pm di turno, Giuseppe Ledda, che ha disposto l’autopsia sul corpo dello studente.




Firenze, aggressione a una tredicenne: picchiata da 7 ragazzini che hanno girato un video e diffuso sui social

Accerchiata da un gruppo di sette coetanei e poi aggredita per riprendere il tutto con i telefonini e condividere il video sui social. Vittima è una 13enne che frequenta una scuola media di Firenze, già presa di mira più volte da una studentessa poco più grande di lei.

I responsabili, tutti giovanissimi di 13 e 14 anni e identificati grazie al filmato pubblicato su Instagram, hanno un nome e un cognome e sono stati denunciati dalla famiglia della vittima ai carabinieri.
Il filmato dell’aggressione, che dura tre minuti e 26 secondi, è stato condiviso dagli autori in un gruppo WhatsApp e su Instagram. La ragazzina è stata portata in ospedale e dimessa con sette giorni di prognosi. “E’ agghiacciante, in sette contro una – commenta il padre -. Non avrò pace fino a quando non saranno intercettati i genitori di questi ragazzi. Hanno tutti tra i 13 e i 14 anni e saranno gli uomini e le donne di domani.
Mia figlia da una settimana ha crisi di pianto, non dorme e ha paura a tornare a scuola. Non è la prima volta, a dicembre è stata picchiata dalla stessa ragazza. In quell’occasione però non abbiamo sporto denuncia”




Firenze, altra macabra scoperta: trovata una terza valigia con resti umani

I carabinieri hanno trovato una terza valigia con resti umani nello stesso campo alla periferia di Firenze dove nei giorni scorsi ne erano state trovate altre due con parti del cadavere di un uomo. Secondo gli inquirenti i resti di questa terza valigia sarebbero verosimilmente riconducibili ad un’altra persona.

L’area è sempre la stessa, quella di Sollicciano, località nota anche per la presenza del carcere fiorentino, nell’immediata periferia di Firenze. La scoperta è stata fatta anche questa volta dai carabinieri, nel corso di un sopralluogo nello stesso campo dove nei giorni scorsi c’erano stati gli altri ritrovamenti.

Anche i resti scoperti oggi pomeriggio, come i precedenti, sono in stato di saponificazione. Ma, rispetto a quelli dei giorni scorsi sono, secondo quanto si apprende, non completi ma appartenenti solo alla parte superiore del corpo, chiusi dentro un’altra valigia più piccola. Adesso si trovano presso l’istituto di medicina legale per i relativi accertamenti.

Giovedì scorso, dunque un primo bagaglio con le ossa è stato trovato dal contadino che coltiva l’appezzamento di terra stretto tra la superstrada Firenze-Pisa-Livorno e il carcere di Sollicciano. Il giorno seguente, un’altra valigia con la parte inferiore del corpo.

Dall’autopsia, è emerso che il soggetto, ancora ignoto, dell’apparente età di almeno 40 anni, è stato ucciso con una coltellata alla gola. La morte risale a non meno di sei mesi fa. L’ipotesi è che le tre valigie siano state letteralmente lanciate dalla vicina superstrada, che scorre sopraelevata rispetto al terreno. L’attenzione è altissima, perché c’è la concreta ipotesa che ci siano altri resti in quel campo

Il precedente

Michele, 74 anni, non andava più in quell’orto sociale che dopo la pensione aveva iniziato a coltivare. Voleva fare un po’ di pulizia, troppe erbacce su quel piccolo terreno adiacente al carcere di Sollicciano. Poi ha visto la valigia. «Ero curioso di capire che cosa c’era dentro. Era grande, tipo trolley anche se ridotta male. – ha raccontato ai carabinieri -. Dentro c’era un’altra valigia più piccola. Ho aperto anche quella e mi sono trovato davanti a una coperta e lì dentro c’erano le membra di un uomo». Michele si è messo a urlare. Poi è corso all’ingresso del carcere e ha dato l’allarme. Erano passate da poco le 16 di mercoledì 9 dicembre. La mattina seguente, su quello stesso terreno, i carabinieri avrebbero trovato una seconda valigia con altri resti umani, probabilmente della stessa vittima, presumibilmente un uomo tra i 40 e i 50 anni, forse di carnagione bianca.

Resta un giallo la storia delle due valigie e di quell’uomo misterioso fatto a pezzi e solo l’autopsia e l’esame del Dna potranno forse svelare la sua identità. Il corpo è stato trovato in stato di saponificazione. Secondo il medico legale è morto da molto tempo e non è escluso che si trovasse su quel terreno, che corre accanto alla superstrada, da molti mesi. Si ipotizza che gli assassini abbiano gettato le valige al di là della barriera della Firenze-Pisa-Livorno di notte. Uno sbarramento alta circa due metri e dunque l’operazione non sarebbe stata neppure semplice e comunque ad alto rischio. I carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia di Firenze Oltrarno hanno ascoltato il pensionato che ha trovato la prima valigia ma anche personale del carcere. Ma sembra che nessuno abbia notato negli ultimi mesi movimenti sospetti.




Firenze, spaccio nei bagni della scuola: indagati 5 minori

FIRENZE – Scoperto con le telecamere un notevole spaccio di droga nei bagni di un istituto tecnico di Firenze. L’inchiesta è della procura presso il tribunale dei minorenni del capoluogo toscano. Cinque i ragazzi indagati, di età compresa tra i 16 e i 17 anni. Sono italiani e albanesi. Le indagini, coordinate dal procuratore capo Antonio Sangermano e condotte dalla squadra mobile della polizia, hanno svelato la presenza di un market della droga allestito nei corridoi dei bagni della scuola. I giovani pusher e i loro acquirenti sono stati immortalati da alcune telecamere piazzate dalla polizia.
Secondo quanto appreso, i clienti degli spacciatori sarebbero almeno una ventina, tutti studenti dell’istituto, per la maggior parte minori. Per due degli indagati sarebbero stati accertati in modo incontrovertibile episodi di spaccio. Approfondimenti sulla posizione degli altri. La polizia ha perquisito le abitazioni di tutti.




Roberta Ragusa, confermata sentenza in Apello: Antonio Logli condannato a 20 anni

FIRENZE – Confermata in appello a Firenze la condanna a 20 anni di reclusione per Antonio Logli, accusato dell’omicidio e della distruzione del cadavere della moglie Roberta Ragusa, scomparsa nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 dalla sua casa di Gello, nel comune di San Giuliano Terme, e mai più ritrovata.

Al termine della lettura della sentenza Logli è uscito dall’aula per ultimo, insieme al suo avvocato, impassibile. Non ha voluto commentare. “Aspettiamo di legggere le motivazioni”, ha detto il suo legale. Prima di lui era uscito il figlio Daniele, 21 anni, rimasto seduto accanto al padre durante tutta l’udienza. Occhi lucidi, il volto spaventato: è andato via accompagnato dal suo avvocato. “Oggi è il giorno della giustizia, ma è anche il giorno del dolore”, ha detto l’avvocato di parte civile Nicodemo Gentile. “Un figlio ha assistito in aula alla condanna di un padre che ha ucciso suo madre. Professionalmente siamo molto soddisfatti perché questa donna meritava giustizia. Ma è un giorno di dolore”. In lacrime – lo sguardo coperto dagli occhiali da sole – anche la cugina di Roberta Ragusa, Maria, che si è costituita parte civile al processo.

Roberta Ragusa svanì nel nulla la notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012 dopo un litigio con il marito. Nel mezzo due processi, compresa la prima udienza preliminare conclusa con il non luogo a procedere nei confronti del marito. Il primo verdetto era arrivato il 21 dicembre 2016, dopo cinque anni di indagini, accertamenti e colpi di scena. Il tribunale di Pisa, accogliendo le richieste dell’accusa, aveva condannato Logli a 20 anni disponendo l’obbligo di dimora nel comuni di Pisa e San Giuliano Terme e l’interdizione dalla potestà genitoriale.




Firenze: cena con dibattito sulla sicurezza con il prefetto Francesco Tagliente

FIRENZE – La Sicurezza e il rispetto della Legalità è Democrazia, è un diritto, è qualità della vita, è fondamentale per una reale convivenza civile all’interno di una Comunità. Riprendono con questo tema gli incontri conviviali degli amici di Pensa libero ora anche con la Fondazione Filippo Turati Onlus – Ente Morale Associato alle Nazioni Unite, con l’Associazione «Io ci sono… per vincere la neurofibromatosi e con il Circolo Culturale 25 Aprile di Firenze che ospiterà l’evento.

Ogni serata sarà dedicata a un argomento diverso: culturale, sociale, scientifico o di attualità. Si parlerà di sicurezza, immigrati, problematiche attinenti alla salute, alla cultura, alla prevenzione rispetto alle malattie del secolo, Alzheimer e Parkinson.

E proprio alla questione di maggiore attualità è dedicato il primo incontro-dibattito, in programma a Firenze dalle ore 19.00 di domani 15 marzo, al Circolo 25 aprile, in via del Bronzino, 117. Il prefetto Tagliente torna a Firenze per parlare di sicurezza alla prima serata del ciclo di conferenze su tematiche di interesse sociale. Al prefetto Tagliente, già Questore di Firenze e Roma, è stato chiesto di trattare il tema della sicurezza e in particolare di come tutelare le persone che nella bella Firenze ci abitano, ci lavorano, ci studiano o sono di passaggio per motivi turistici. Gli è stato chiesto di affrontare anche il tema della prevenzione dei crimini predatori consumati contro gli anziani. Alla cena con dibattito sulla sicurezza con il prefetto Tagliente, fortemente voluta da Nicola Cariglia e da Graziano Cioni della Fondazione Turati, saranno presenti anche altri operatori delle Forze e Corpi di Polizia




Firenze, cade da altalena in dirupo: muore 22enne

FIRENZE – Era su un’altalena artigianale attaccata a un albero quando è caduta precipitando in un dirupo. E’ morta così una giovane di 22 anni, nella tarda mattinata, in località Villore a Vicchio del Mugello (Firenze). La giovane, subito soccorsa, era stata recuperata dai vigili del fuoco di Borgo San Lorenzo, intervenuti con il nucleo Saf (Speleo alpino fluviale). Quando l’ambulanza è partita per l’ospedale fiorentino di Careggi la ragazza era cosciente anche se nella caduta aveva riportata una frattura scomposta a una gamba. Arrivata al pronto soccorso la 22enne è morta per un improvviso aggravamento del quadro clinico. Era di Londa, un paese poco lontano da Vicchio dove si trovava a casa di un’amica insieme ad altri conoscenti. Al momento dell’incidente era su un’altalena costruita con una corda legata al ramo di un albero, vicino a una scarpata.




Firenze, giovane pestato violentemente in pieno centro

FIRENZE – E’ ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Careggi un 24enne che la notte scorsa è stato violentemente pestato da un uomo davanti a un locale in via Verdi, nel centro di Firenze. L’aggressore ha colpito con due pugni anche un testimone che con il telefonino aveva ripreso la scena prima di salire su un’auto e fuggire. La polizia, intervenuta sul posto intorno alle 3.30, sarebbe già sulle sue tracce. Tutto è successo fuori dal locale dal quale il 24enne era stato appena allontanato perchè visibilmente alterato dall’alcol. Qui si è unito a un gruppo di due-tre giovani. Uno di questi, poco dopo, lo ha colpito con un violento pugno al volto facendolo cadere. Il giovane ha sbattuto violentemente la testa a terra e, secondo i testimoni, ha perso subito i sensi. L’aggressore ha continuato a colpirlo con altri pugni e calci e, prendendolo per il giubbotto, lo ha sbattuto più volte sull’asfalto. Poi ha rivolto le attenzioni al testimone al quale ha anche rubato il cellulare.