Firenze, Vigili del Fuoco: successo per la manifestazione “Anch’io sono la Protezione Civile”

FIRENZE – Nell’ambito del progetto “Anch’io sono la Protezione Civile”, organizzato dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile ed indirizzato ai ragazzi di età adolescenziale, l’Associazione di Volontariato “Humanitas” di Scandicci, ha previsto una giornata presso i Vigili del fuoco. Nel pomeriggio del 28 agosto, 26 ragazzi sono stati ospitati presso la Sede del distaccamento cittadino dei Vigili del fuoco dove hanno seguito una serie di relazioni sulle attività del Corpo, sulla loro organizzazione e sulle specializzazioni, incluso il settore AIB degli incendi boschivi.

I giovani partecipanti all’evento hanno potuto vedere da vicino i veicoli di soccorso apprendendo importanti informazioni sul materiale c




Firenze, laboratorio di grafologia peritale: al via febbraio il corso con i massimi esperti

 
di Angelo Barraco

FIRENZE – La Grafologia studia la scrittura come elemento essenziale per conoscere e tracciare il profilo di un soggetto. Varcata la soglia in cui la scrittura è da collocarsi nel periodo dell’apprendimento scolastico, essa diventa indelebilmente un segno unico di ogni essere umano poiché rappresenta la trasposizione di emozioni e sentimenti che trovano riscontro oggettivo in quelle che possono essere le parole e le linee tracciate su un foglio e che il grafologo può interpretare per descrivere la personalità di un singolo soggetto. Una metodologia estremamente valida e riconosciuta che oggi viene usata per indagini giudiziarie ai fini della risoluzione dei casi.
 
La Grafologia è una materia che –seppur affascinante- risulta complessa e determinante proprio per la sua importanza nelle sedi giudiziarie, ma oggi è possibile apprendere e conoscere questa materia grazie al Laboratorio di Grafologia Peritale di Firenze, nato in collaborazione con l’Istituto Toscano di Scienze Grafologiche (ITSG). Cinque incontri in cui i massimi esperti affronteranno tutti gli argomenti di natura peritale in ambito grafologico, con un taglio assolutamente pratico. Il primo incontro avverrà sabato 4 febbraio dalle ore 9.30 alle ore 13.30 e affrontato dagli esperti sarà “La relazione peritale. Firme autografe, imitate, dissimulate. Esercitazioni”. Il secondo incontro si svolgerà sabato 18 febbraio dalle ore 9.30 alle ore 13.30 e si parlerà di “Lettere anonime: Approccio grafologico. Tecniche di refertazione e indagine sul foglio”. Il terzo incontro sarà Sabato 4 Marzo dalle 9.30 alle 13.30 e si parlerà di “Il testamento: aspetti grafici ed extra grafici. Esercitazioni”. Sabato 18 Marzo dalle ore 9.30 alle ore 13.30 ci sarà il quarto incontro e il tema principale sarà “La fotografia forense: teoria ed esercitazioni pratiche”. L’ultimo incontro invece è fissato per Sabato 1 aprile dalle 9.30 alle 13.30 e il tema affrontato sarà “Il falso documento e la strumentazione peritale”.  Il corso si svolgerà presso l’Hotel d'Italia, via Nazionale 14. appena fuori dalla stazione di Santa Maria Novella. La partecipazione all’intero corso ha un costo di 200 euro, per ogni singolo modulo invece il costo è di 50 euro.  A fine corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
 
Ci spiega l’iniziativa la Dott.ssa Sara Cordella, Grafologo Forense, fautrice dell’iniziativa che nei cinque giorni del corso terrà delle importanti lezioni: “L'idea nasce da una riflessione, lavorando da molti anni nel campo. Ci sono necessità pratiche alle quali le scuole spesso non pensano e delle quali si comprende l'utilità lavorando. Come ci si comporta se arriva un'anonima? Che passaggi corretti devo fare analizzando un testamento? Come si fotografa un documento?  Nasce così l'idea di proporre un vero e proprio laboratorio. Un contenitore che permetta una reale interazione tra studenti e docenti e che insegni l'utilizzo degli strumenti in ambito peritale, affiancati da professionisti esperti in vari campi. Si vuole trasmettere un metodo che nasce nell'ambito strettamente grafologico ma insegna uno stile che può essere applicato da chiunque operi nell'ambito peritale” – continua la Dott.ssa Cordella- “Il corso è promosso in collaborazione con l'Istituto toscano di scienze grafologiche e con il patrocinio del sindacato interregionale della polizia locale ed è aperto a grafologi, forze dell'ordine, avvocati, criminologi ma anche semplici appassionati”. 



Firenze, scoppia ordigno: agente ferito

FIRENZE – Un artificiere della Polizia è rimasto ferito a Firenze dallo scoppio di un ordigno trovato davanti alla sede di una libreria che fa riferimento a Casa Pound. Una pattuglia della polizia aveva trovato un involucro sospetto davanti al locale in via Leonardo Da Vinci, non lontano dal centro storico. Secondo le prime informazioni, gli artificieri giunti sul posto hanno lavorato all’ispezione o al disinnesco del pacco-bomba e uno è rimasto ferito dall’esplosione. Tutto è accaduto attorno alle 5:30 di oggi. L’artificiere, sottoposto ad un intervento chirurgico, rischia di perdere un occhio e di avere una mano fortemente compromessa. L’ordigno, secondo quanto appreso, era dotato di un timer collegato al pacco-bomba con dei fili elettrici. Sul posto la Digos e gli agenti della scientifica.




Firenze, esplode villetta: padre e figlie salvi. Morta la donna

di Angelo Barraco
 
Firenze – Terribile esplosione in Via Villamagna, nel Comune di Bagno a Ripoli, nella periferia di Firenze, precisamente nella frazione di Le Nutrici. E’ crollata una villetta unifamiliare: una nucleo familiare composta da quattro persone è rimasto coinvolto nell’esplosione. Un uomo e le sue figlie sono stati messi in salvo seppur feriti, l’uomo è stato ricoverato presso l’Ospedale di Careggi e le figlie di 7 e 10 anni invece sono state ricoverate all’ospedale pediatrico Meyer, la piccola ha ustioni su tutto il corpo. L’uomo e le sue figlie restano in prognosi riservata. La mamma invece è stata trovata morta sotto le macerie dopo ore di scavi dai soccorritori che hanno estratto il suo corpo alle 4 del mattino. Il corpo della donna è stato cercato con l’ausilio di cani molecolari e con l’intervento di un team Usar medium, specializzato nella ricerca di persone scomparse.  Il  boato che ha interrotto il leitmotiv di una famiglia e di una comunità fiorentina è avvenuto alle 20.30 e ha colpito una villetta costituita da un piano terra e da un primo piano che fa parte di un borgo colonico e che è crollata completamente,il complesso abitativo era abitato da una sola famiglia. L’intervento dei soccorritori è stato immediato e sin da subito i Vigili del Fuoco hanno cercato di rimuovere con parsimonia e perizia le macerie che coprivano i corpi della famiglia, con la speranza costante che tutti i componenti della famiglia fossero vivi. Gli inquirenti sono al lavoro per stabilire le cause dell’esplosione e la fuga di gas resta al momento l’ipotesi più attendibile. Potrebbe infatti essere stata la donna ad aver innescato l’esplosione mediante l’accensione di una luce. I vicini raccontano di aver udito un forte boato a distanza di chilometri, poi l’intervento immediato e la ricerca a mani nude per salvare la donna che però è stata rinvenuta cadavere.  Il Sindaco Dario Nardella ha monitorato la situazione e ha costantemente aggiornato i suoi cittadini tramite social: “Sono in contatto con Francesco Casini, il sindaco di Bagno a Ripoli e la Protezione Civile della Città Metropolitana è già sul luogo del crollo della casa insieme ai Vigili del Fuoco” . L’esplosione ha danneggiato anche tre autovetture parcheggiate. 



Firenze, panico in centro: auto travolge bici e pedoni: ferito un bimbo di 20 mesi

Redazione

FIRENZE – Un anziano alla guida di un'auto ha travolto una bicicletta su cui viaggiavano un 41enne e il suo bimbo di 20 mesi, poi, forse nel tentativo di scappare, ha proseguito la sua corsa colpendo altri due pedoni e una vettura, finendo poi contro una vettura scaraventandola contro un negozio. L'incidente è avvenuto questa mattina in via dei Benci, in pieno centro a Firenze, non lontano da piazza Santa Croce.

Il bimbo e il padre non sarebbero in pericolo di vita. Il piccolo, caduto a terra dalla bici dopo un volo di diversi metri, ha riportato ferite al volto. È stato portato al pediatrico Meyer, dove in base agli esami eseguiti i medici hanno escluso traumi gravi. Fuori pericolo di vita anche il padre, che ha riportato un trauma cranico. Dopo aver travolto padre e figlio, la vettura impazzita ha urtato un taxi e quindi un'auto in sosta e alcuni pedoni, prima di colpire un'ultima vettura che dal colpo è stata mandata a schiantarsi contro la vetrina di un negozio. Nella carambola sono rimasti feriti, in modo non grave, un passeggero e il conducente del taxi, oltre a un pedone. Il conducente dell'auto fuori controllo, una Bmw grigia, è stato portato in ospedale in stato di choc.




Firenze, scontri alla Leopolda: tensioni al corteo anti-Renzi – VIDEO

Redazione

FIRENZE – Scontri, tensioni e nuove coalizioni. Nella terza giornata della Leopolda, a Firenze, il presidente del Consiglio Matteo Renzi conclude la kermesse del Pd. Tensione durante la seconda giornata, per gli scontri in strada tra forze dell'ordine e antagonisti alla manifestazione contro il premier, nel capoluogo toscano.

Il corteo dei 'No Renzi, No al referendum' di Firenze ha provato a dirigersi verso il centro. Dopo essersi fronteggiati per pochi minuti con il cordone di agenti i manifestanti hanno acceso alcuni fumogeni e hanno iniziato a tirare petardi e molti ortaggi contro i poliziotti. La polizia attestata su via Cavour, ha reagito con una carica verso l'adiacente piazza San Marco dove si erano concentrati i partecipanti. Rimossa anche una barriera fatta con oggetti ingombranti, mentre i manifestanti, ancora nella piazza stanno spostando alcune dei materiali di un vicino cantiere.

 

 

Sono 12 gli agenti rimasti feriti o contusi negli scontri, dieci dei quali per ustioni dovute ad esplosione di grossi petardi o bombe carta: queste ultime contenevano, secondo quanto reso noto dalla polizia, anche schegge di metallo. Altri sono stati feriti dal lancio di pietre probabilmente prese dal cantiere di piazza San Marco, dove i manifestanti si sono ritrovati nonostante la prescrizione di riunirsi nella vicina piazza Santissima Annunziata. Le prognosi per feriti e contusi vanno da 3 a 20 giorni. Le recinzioni metalliche del cantiere sono state divelte da terra ed usate dai manifestanti per tentare di forzare il cordone della polizia. La questura aveva chiesto nei giorni scorsi la messa in sicurezza dell'area dei lavori, giudicandola troppo vicina al punto di ritrovo.

Alla stazione della kermesse renziana torna la tradizione dei tavoli di lavoro: intorno a 36 postazioni supporters e cittadini dialogano con ministri e presidenti di commissione sulle riforme del governo. Raggiunta l'intesa nel comitato del Pd sul documento di riforma dell'Italicum. Gianni Cuperlo ha detto sì all'accordo.

"Ho sottoscritto il documento" su Italicum "perché contiene un passo in avanti. So che l'intesa raggiunta non ricompone la frattura consumata nella sinistra, dentro e fuori il Pd. Vedo e ascolto i tanti, anche autorevoli, convinti che solo il No al referendum potrà cambiare la legge elettorale. Io ho lavorato per ridurre quella forbice e avrei voluto un esito diverso". Lo afferma Gianni Cuperlo. "Ne rispondo personalmente e in primo luogo a quanti hanno condiviso con me questo percorso e che incontrerò nei prossimi giorni".

Ma per Roberto Speranza, che guida l'area di minoranza Pd Sinistra riformista, il documento Pd per le modifiche all'Italicum "non guarisce la ferita aperta. L'Italicum, approvato con la forzatura della fiducia, resta vigente. Serve una nuova legge, non una traccia di intenti generica e ambigua che non cambia le cose. Su un tema così importante che riguarda la nostra democrazia il Pd che pure ha i numeri in parlamento per essere determinante non può pensare di cavarsela con una paginetta fumosa".

Il comitato Pd sull'Italicum apre ad una verifica dopo il referendum su 2 punti: la preferenza per i collegi, si legge nel testo, di cui l'ANSA è in possesso, come il sistema più adatto a ricostruire un rapporto fiducia tra eletti ed elettori; la definizione di un premio di governabilità (di lista o di coalizione) che consenta l'indicazione su chi avrà la responsabilità di garantire il governo attraverso il superamento del meccanismo di ballottaggio.




Firenze, donna uccisa e crocifissa: condannato a 20 anni

di Angelo Barraco
 
Firenze – Il Gup di Firenze ha confermato la condanna a vent’anni di reclusione, inflitta già in primo grado, per Riccardo Viti, l’idraulico  fiorentino di 55 anni accusato di aver violentato e seviziato la 26enne Andreea Cristina Zamfir, fino a cagionarne la morte il 5 maggio 2014 sotto un cavalcavia a Firenze legandola alla sbarra con le braccia larghe come fosse crocifissa. Il sostituto procuratore generale aveva chiesto l’ergastolo.  L’uomo ha ascoltato la sentenza senza proferire alcuna parola, con sguardo impassibile e prima aveva rilasciato una dichiarazione spontanea: “Sono addolorato per quello che è successo”, un dolore che ha provato anche la 26enne Andreea, scappata dall’Albania e dalla famiglia per venire in Italia probabilmente per cercare una fortuna che non è riuscita a trovare e l’ha costretta a mercificare il suo corpo al Porco delle Cascine. La sua famiglia non sapeva cosa facesse Andreea in Italia né sapeva dove risiedesse inoltre non la sentivano da circa dieci giorni. Il dolore che Viti ha esternato in aula non ha trovato risposte in quella terribile notte, quando la giovane si è opposta con tutte le sue forze a quell’inaudita violenza che improvvisamente l’ha travolta che l’ha strappata per sempre alla vita. Il suo killer ha raccontato, dopo l’arresto, che la giovane “mi implorava di smettere” ma Viti non ha deposto l’ascia di una guerra interiore che stava combattendo con il proprio Io, che lentamente ha trasformato quello che apparentemente sembrava un indispensabile appagamento  sessuale in vertiginoso vortice di violenza silente dinnanzi al dolore di una giovane che implorava pietà. Nell’atarassia dell’aula le parole di Viti hanno avuto l’eco di uno sparo: “Sono addolorato, non avrei mai pensato a una cosa così terribile, non ho mai avuto il pensiero né la volontà né l'idea di uscire di casa per uccidere una persona, chiedo umilmente perdono alla famiglia di questa persona, non mi sono mai sognato che potesse morire o che fosse in pericolo di vita”.  Il compagno di Andreea, Yean Ion Manta di 36 anni è uscito fuori dall’aula con gli occhi in lacrime e ha detto: “Troppi pochi vent'anni per uno che ha ucciso una persona in quel modo". L’uomo è stato condannato inoltre al risarcimento di 60mila euro ai familiari della vittima e 10mila euro al compagno e alle prostitute che si sono costituite parti civili. Il Giudice ha deciso inoltre che l’uomo, quando uscirà dal carcere, non potrà avvicinarsi per cinque anni a prostitute. Doveva rispondere inoltre di violenza sessuale aggravata, lesioni, sequestro di persona e rapina per cinque donne che lui aveva portato a Ugnano. Una di esse ha riferito di essersi salvata grazie ad un cane che ha cominciato ad abbaiare e ha richiamato l’attenzione. 
 
Ma la Toscana non dimentica la tragica morte di Andreea Cristina Zamfir, nuda e legata ad un palo con le braccia larghe come se fosse crocifissa. Il corpo è stato rinvenuto il 5 maggio 2014 un testimone rinviene il corpo della giovane in località Ugnano, in una strada secondaria e sotto un cavalcavia. Gli inquirenti che giungono immediatamente sul posto hanno modo di identificare la vittima grazie ai documenti, gli effetti personali e il cellulare. Firenze ripiomba nell’incubo del Mostro, si torna a parlare di “Cicci il mostro di Scandicci” e gli investigatori seguono sin da subito l’ipotesi del maniaco. Sul corpo della donna vengono rinvenute diverse ecchimosi e sullo scotch che la teneva legata emergono segni evidenti di un tentativo, da parte della donna, di liberarsi da quella morsa di tortura e morte che non si piegava dinnanzi a cotanto dolore. Una prima testimonianza delinea un quadro della vicenda, sottolineando che alle 23.30 sarebbero stati sentiti dei lamenti ma la persona in questione non sapeva se tali lamenti fossero di natura animale o meno. 
 
Abbiamo parlato con la Dott.ssa Rossana Putignano, Psicologa Clinica, Psicoterapeuta Psicoanalitica Responsabile della Divisione Sud e della Divisione di Psicodiagnosi Neuropsicologica e Forense del CRIME ANALYSTS TEAM. 
 
“La conferma in Corte d'Appello dei 20 anni di reclusione che spettano a Riccardo Viti, l'assassino della prostituta rumena trovata crocifissa nei pressi di un cavalcavia vicino Firenze, lascia il CRIME ANALYSTS TEAM un pò perplesso. Esiste più l'ergastolo? Troppo pochi 20 anni per un brutale assassinio. La confessione del gioco erotico finito male,spesso, cela meccanismi di difesa di tipo primitivo (negazione e diniego) per il quale l'assassino si mostra, fino ad un certo punto, consapevole del suo coinvolgimento. L'introduzione di falli metallici e bollenti nel corpo di una donna possono condurre a emorragie fino a provocarne il decesso. Sono pratiche ad appannaggio di individui sadici e iposessuali che non hanno la possibilità di avere relazioni mature che integrino la sessualità con la tenerezza e si rivolgono alle prostitute viste come oggetto da sodomizzare. Il fine è sempre quello di avere un senso di onnipotenza sulla vittima, potere che nella loro vita non hanno potuto mai sperimentare a causa di dinamiche familiari altamente patologiche. Purtroppo, questo tipo di psicopatologie hanno la loro origine nell'infanzia. Non sta a noi giudicare la sentenza in Corte d'Appello,anche perché sarà stata sicuramente valutata la capacità di intendere e di volere prima, durante e dopo l'assassinio.Sta di fatto che questi individui restano altamente pericolosi e a rischio di recidiva perché sono stupratori seriali.Purtroppo, non c'è riabilitazione che tenga e la cronaca nera è piena di casi di recidiva post detenzione.Non esiste vero pentimento in questi individui che mancano di empatia e l'elevato grado di manipolazione riuscirebbe a convincere chiunque che non avrebbero mai desiderato la morte del loro partner sessuale"



Firenze, processo su escort e sprechi di denaro pubblico: Matteo Renzi non sarà in Aula

di Chiara Rai

L’8 novembre il presidente del Consiglio Matteo Renzi non potrà essere in aula al Tribunale di Firenze per la deposizione testimoniale nel processo sui presunti sprechi di denaro pubblico che, secondo quanto denunciato dal dipendente comunale di Firenze Alessandro Maiorano, sarebbero stati effettuati per fini personali dal premier Renzi, sia in veste di presidente della Provincia di Firenze, sia di sindaco di Firenze.


In questo processo, Maiorano è chiamato a difendersi, sul banco degli imputati, dall’accusa di diffamazione rivoltagli da Matteo Renzi per questa vicenda. La comunicazione relativa il premier è stata inviata dal legale di Renzi al Tribunale di Firenze. L’Avvocato Carlo Taormina, difensore di Maiorano, conferma: “Nella comunicazione del legale di Renzi si legge che l’8 novembre il premier non potrà partecipare a causa di impegni istituzionali. In queste ore, probabilmente sarà fissata una prossima udienza. Siamo già al terzo rinvio e ci auguriamo veramente che questa prossima udienza sia fissata quanto prima”. Di fatto Taormina ci spiega che di aver già avanzato alla dottoressa Bonelli la richiesta di poter acquisire la deposizione testimoniale di Renzi nella sede istituzionale di Palazzo Chigi: “Il giudice si è riservato di decidere”. Ma probabilmente per evitare altri rinvii sarebbe quantomeno una soluzione più snella.

Taormina intende rivolgere delle domande a Renzi concernenti gli sprechi e l’utilizzo di denaro pubblico per fini personali, già oggetto di denunce ed indagini giudiziarie, la frequentazione di escort a Palazzo Vecchio ma anche riguardo alcune intercettazioni effettuate dalla Guardia di Finanza, su varie linee telefoniche della sede del municipio fiorentino, mirate ad accertare presunti casi di assenteismo dei dipendenti comunali.


Indagini ed intercettazioni che di fatto si sono rivelate determinanti per far emergere che un funzionario del Palazzo facesse sesso in ufficio durante l’orario lavorativo e che Massimo Mattei, ex assessore al Decoro urbano della giunta Renzi avesse concesso una casa della “Cooperativa Il Borro” ad una nota escorts che sembra frequentasse molto spesso le stanze di Palazzo Vecchio.

Maiorano commenta a caldo quest’ennesimo rinvio: “Sono nauseato e schifato: sono tre anni che il presidente del Consiglio deve venire in Aula. Ha forse paura di un usciere? Ha paura di prendersi le proprie responsabilità e affrontare un cittadino in un Aula di Tribunale?”




Firenze, accordo quasi fatto per cedere a Palazzo Vecchio il campo del rugby

di Angelo Barraco
 
Firenze – Il Governo si appresta a firmare con Palazzo Vecchio una permuta dal valore di 2,5 milioni di euro che riguardano l’area dello stadio del rugby di Campo di Marte, diversi immobili comunali tra cui un grosso palazzo in Via Leopardi e che potrebbe diventare parte del “Patto per Firenze”. Dall’Agenzia del Demanio e dal Comune riferiscono che l’accordo è ormai concluso. Roberto Reggi, numero uno dell’Agenzia del Demanio, riferisce: “Non è ancora detto ma una delle ipotesi è che l'accordo sulla grande area del Campo di Marte entri come un pezzo del patto per Firenze”. Non è la prima volta che Comune e Demanio si trovano seduti sullo stesso tavolo poiché vi è Forte Belvedere, che il Comune ha chiesto in concessione allo Stato nell’ambito del federalismo demaniale nel 2016. Ricordiamo inoltre che il principale promotore per la ristrutturazione del Forte è stato Pietro Bargellini, Sindaco negli anni 60 e assessore alla cultura nella giunta La Pira negli anni 50. La vicenda legata allo Stadio Padovani risale invece al 1868, quando Palazzo Vecchio firma una convenzione con il ministero della Guerra a cui venne concesso in uso perpetuo tutta l’area del Campo di Marte. Il Comune ha messo in piedi lo stadio Franchi, il Mandela Forum, lo stadio atletico, Ridolfi, Costoli. Ma dopo tanti anni lo stadio Padovani nell’area Campo di Marte è un simbolo per la città poiché rappresenta una struttura in cui la storia e l’evoluzione odierna si incontrano. Un campo con due campi, tribune, spogliatoi, la palestra, vi sono inoltre due campi da tennis, uno di calcetto e una birreria ristorante. Sono stati fatti diversi accorti tra le istituzioni, uno del 1997 e uno nel 2005 ma mai il via libera. L’accordo per il passaggio dell’area a Firenze è chiuso quindi Palazzo Vecchi potrà investire su rugby. Matteo Renzi ha annunciato nelle settimane scorse il patto per Firenze e da ciò potrebbe giungere non solo l’ok finale ma anche i soldi per le infrastrutture quali aeroporto, tramviaria, Opera, Fortezza da Basso, ma anche la risoluzione di problematiche aperte con lo Stato. Con il Patto potrebbero arrivare a Firenze anche Forte Belvedere, la Fortezza medicea di San Giorgio già in uso dal Comune per mostre, eventi. Il tavolo di valutazione ministeriale è ancora aperto, in merito agli altri due immobili demaniale si prospetta una destinazione ricettiva. A fine anno vi sarà una nuova asta per il Podere Colombaia a Poggio Imperiale, invece per i 1.100 metri quadrati del palazzo di Piazza San Felice sono già state avviate due società alberghiere. Renzi ha parlato del “Patto per Firenze” anche dal Parco dell’Unita alle Cascine, dove ha parlato di soldi e di un progetto speciale tra cui l’ampliamento del Museo del Calcio. Un patto che dovrebbe essere firmato prima del referendum, tema che ultimamente preme molto al premier che ha sottolineato inoltre “Ho sempre detto che non avrei accettato premi di consolazione, ogni volta che mi sono candidato. E allora non lo dico più che se al referendum passa il no vado a casa perché non è un referendum su di me. Io so cosa faccio se vince il sì o se vince il no, in entrambi i casi sarà divertente. La riforma è molto, molto, molto più importante della mia piccola esperienza, questo non è un referendum su di me ma per i vostri figli, non buttate via l'occasione. Vorrei dire a chi vota no di andare a un'assemblea di condominio, poi di andare a una seconda assemblea uguale ma con persone diverse, e poi quando si raggiunge un'intesa torna alla prima, e intanto il mondo va avanti. La battaglia per cambiare l'Italia è cominciata da qui. Se ciascuno si impegna, si vincerà facile”. 



FIRENZE: CASERMA DEI CARABINIERI COLPITA DA BOMBE MOLOTOV

di Angelo Barraco
 
Firenze – Stamattina la città di Firenze si è svegliata con un boato, causato dall’esplosione di due delle quattro bombe molotov lanciate intorno alle ore 5 contro la caserma dei Carabinieri in Via Aretina. Le esplosioni non hanno causato danni a persone, hanno determinato però l’annerimento della facciata  esterna della caserma e della distruzione di un condizionatore collocato nella facciata esterna. L’intervento dei Vigili del Fuoco è stato immediato. L’episodio potrebbe essere collegato a tre arresti avvenuti poco prima in una villa disabitata, dove era in corso una festa non autorizzata. 
 
Anche Napoli si è svegliata con il boato poichè la caserma in corso Secondigliano, l’omonimo quartiere noto per le faide di camorra, è stata crivellata a colpi di mitra. Le indagini sono in corso e il comandante ha riferito “Non ci facciamo intimidire “l'azione di questa notte dimostra che la presenza dell'arma nel territorio è incisiva e che le continue, martellanti operazioni danno molto fastidio. Continueranno in maniera sempre piu' marcata” aggiunge inoltre che “con molta probabilità a sparare sono stati ragazzi molto giovani. A loro dico: 'deponete le armi, la vita non è un videogioco o uno slogan sui social”



CHOC A FIRENZE: NEONATA INGERISCE COCAINA: GRAVI LE SUE CONDIZIONI

di Mario Vito Torosantucci
 
Firenze – "La bambina è in discrete condizioni generali, è in completa autonomia delle funzioni vitali, quindi non e' in pericolo di vita". Così il direttore dell'unita' operativa complessa di rianimazione dell'ospedale pediatrico Meyer, Lorenzo Mirabile, conversando con i giornalisti al di fuori della struttura ospedaliera, nell'ambito del bollettino medico della bambina di 14 mesi ricoverata da venerdì scorso in rianimazione, in seguito ad accertamenti che hanno rilevato la presenza di cocaina e di benzodiazepine nel suo organismo.

 

Mistero: dall'otite alla cocaina La bimba era stata portata all'ospedale pediatrico per "una banale otite. I medici, al pronto soccorso, hanno visto che era un po' torpida – ha spiegato Mirabile – quindi sono state fatte indagini da cui è emersa la presenza di sostanze tossiche in circolo". Ai giornalisti che gli chiedevano come fosse stato possibile che la bambina versasse in quelle condizioni, Mirabile ha spiegato che "le possibilitè della presenza di queste tracce nell'organismo sono mille e nessuna. In via del tutto ipotetica, so che la madre non allattava piu' ma, capita, a volte, di allattare ancora a scopo consolatorio. Ma gli inquirenti staranno indagando su questo aspetto. Il livello di affettività nei confronti di questa bambina – ha proseguito Mirabile – è quello di tutti gli altri genitori, per quello che ho visto io in rianimazione. I genitori sono in apprensione quotidiana per le condizioni di salute della bambina, che è ben cresciuta. Non conosco il contesto familiare né le loro abitudini, ma credo che ci sia stupore anche da parte dei genitori". I genitori della piccola, lucchesi, sono molto giovani e hanno anche un altro figlio, di 4 anni. La madre, costantemente al fianco della piccola in rianimazione, ha 23 anni. Il dottor Mirabile ha poi lanciato un appello. "Una bambina di 14 mesi, ed uno di 4, sono difficili da gestire in una casa e quindi tutte le norme preventive vanno raccomandate: questo – ha concluso – può essere un esempio per dimostrare quanto sia importante avere mille precauzioni a cui è obbligo far ricorso".