di Christian Montagna
Firenze – Domenica 19 gennaio 2014 a Palazzo Vecchio si è tenuto un convegno di Manif Pour Tous, un’espressione della destra clericale che contesta la legge contro l’omo-transfobia. L’obiettivo di questa organizzazione è quello di continuare a discriminare gay, lesbiche, trans ed intersessuali perché ritenuti soggetti pericolosi. Partendo dal presupposto che un comune non dovrebbe cedere le proprie aule istituzionali in nome dell’uguaglianza tra le persone per convegni di questo genere, la cosa più grave è che ancora c’è chi propina didiffondere odio e paura. Ma possibile che l’uomo non riesca ad imparare dagli errori/orrori della storia? Viene da chiedersi se costui che va in giro diffondendo terrore e minacciando le persone da lui diverse fosse un uomo, se costui che inneggia al razzismo menzionando i peggiori personaggi della storia fosse un uomo, un figlio di quel Dio che è Padre di tutti noi. E’ un uomo colui che uccide psicologicamente mosso da odio, ignoranza e pregiudizi un
altro uomo? No. Non può essere considerato tale. Come se fossimo nel Medioevo, le mentalità e le coscienze sono telecomandate da chi per gravi disturbi personali si permette di giudicare e condannare il prossimo. Nel duemilaquattordici, nel circo chiamato Italia, stiamo regalando uno degli spettacoli più tristi al resto del mondo; spettacoli in cui ad essere protagonisti sono uomini donne e transessuali che quotidianamente portano sulle proprie spalle, come un macigno, il peso dell’odio e della violenza. Tutto ciò sembra non interessare alle istituzioni o meglio c’è chi minaccia cadute di governo qualora fosse garantita una legge contro l’omofobia. Siamo tutti colpevoli dei continui attentati alla dignità umana che in ogni momento sono dietro l’angolo pronti a colpire. La cronaca testimonia quotidianamente aggressioni, suicidi e omicidi nei confronti di giovani omosessuali, colpevoli secondo i loro carnefici di attentare alla sicurezza comune. E nel frattempo ci sono famiglie che piangono i
propri cari, madri che non vedono più rientrare a casa i propri figli.
E’ una vergogna. Il livello di bassezza a cui si sta arrivando è eclatante. La libertà di espressione è un diritto garantito a tutti. Domenica sono scese in piazza numerose organizzazioni LGBT, per dire a gran voce “NO ALL’OMOFOBIA!”. Con oltre trecento adesioni, il corteo ha sfilato pacificamente per le vie della città ottenendo consensi da numerosi abitanti della zona. Durante la manifestazione il portavoce di Gaynet Toscana, il giovane Andrea Miluzzo ,ha letto alcuni passi della lettera di indignazione da lui scritta: “La mobilitazione odierna è nata dalla nostra indignazione nel vedere che ancora oggi, nelle strade, nelle piazze, nelle sale comunali, della nostra Italia,
non sia illegale divulgare l’omofobia. Quando le associazioni GLBT s’indignano perché spazi pubblici, siano anche le piazze, vengono concessi a tali associazioni, è per la consapevolezza che le convinzioni che propinano, alla gente, siano menzogne ascientifiche che distorcono la realtà e che creano le fondamenta ideologiche della
discriminazione, dell’istigazione all’odio e dello stupro della dignità della persona, sono responsabili, dell’istigazione ai, sempre più numerosi, omicidi, e dell’istigazione ai, sempre più numerosi, suicidi. Pertanto, quando capita che le associazioni GLBT cercano di impedire, con il disturbo, le menzogne strumentali della propaganda antigay, non fanno altro che colmare un vuoto normativo tutto italiano. La legge dovrebbe punirle. Deve essere vietato dire che l’omosessualità è una malattia, non è vero! Soffro se lo dite. Deve essere vietato dire che l’omosessualità è una condizione reversibile. Soffrono, si uccidono, quelli che provano a soffocarsi. Deve essere vietato dire che gli omosessuali vogliono sovvertire l’ordine del mondo, guidati da forze distruttive del male. Io voglio sovvertire l’odio, in amore. Deve essere vietato dire che per noi ci vorrebbero i forni. Poi magari qualcuno, un giorno, si mette a crearli. Dovrebbe essere vietato chiedere una nuova distruzione della nuova Sodoma, incita all’odio. Dovete chiedere <<Misericordia, per tutti! e ricordare che Gesù, in persona, disse che gli abitanti di Gerusalemme, ovvero il popolo eletto, nel giorno del Giudizio, avrebbero avuto una pena maggiore, degli abitanti di Sodoma.Sostenere che sia legittimo, per qualcuno, continuare a denigrare le persone con orientamento sessuale, o identità di genere, diversi dalla maggioranza, è come se si ammettesse la legittimità di continuare a predicare la superiorità della razza bianca su quella nera. Tra l’altro, è assurdo dire che il matrimonio sia nato come istituzione religiosa, quando, invece, basta un semplice libro di storia per capire che è un'istituzione civile, dell'impero romano, ed esistita anche in altre civiltà pre-imperiali. Basta rispettare il corso della storia e capire se e' venuto prima il matrimonio cristiano o quello laico, se il termine “matrimonio” si riferisce a un contratto, o un sacramento; se io da omosessuale chiedo un contratto, o un sacramento; se lo stato deve dispensare e garantire
matrimoni civili, o sacramenti; se sulle questioni etiche deve deliberare lo Stato, agendo per la garanzia dei diritti umani e della libertà d’autodeterminazione della persona, oppure, se le questioni etiche debbono riguardare soltanto la sfera religiosa, che imporrebbe la propria linea anche ai non credenti. Arriverà! È già scritto nel libro del futuro e auspico di essere ancora in vita, il momento di un papa illuminato, che avrà il coraggio di implorare, con un atto formale, il perdono alla comunità omosessuale, per le colpe commesse, nella storia, dall’intolleranza della Chiesa cattolica.
Donne, neri, ebrei, malformati, disabili, abbiamo una storia comune di minoranze, oppresse, che si sono costituite come comunità, legate dal bisogno di rivendicare diritti dei quali, ingiustamente, erano state defraudate dalla maggioranza, che le aveva emarginate e discriminate. Abbiamo una storia comune. Così come noi (che facciamo parte della comunità omosessuale, che ha condiviso le stesse vostre sofferenze) siamo in primo campo a difendere a spada tratta vostri diritti; oggi, e non domani, è il momento che voi ci restituiate il favore, e ci aiutiate, in prima linea con noi, nella nostra rivoluzione: la Rivoluzione Omosessuale, come la rivoluzione dei neri,
o la Liberazione sessuale, o la Rivoluzione femminile. Voi donne avete come eroi, quegli astri incommensurabili delle femministe, che lottarono per il diritto di voto. Voi neri avete come eroi Mandela, Martin Luter King.Noi abbiamo come eroi i travestiti e le trans dello Stonewall in e tutta la popolazione eterosessuale di quella città che aiutò la comunità omosessuale nella guerriglia. Da quella città partì, per tutto il mondo, la luce della Liberazione Omosessuale. Ciao Mario Mieli! Perdonaci per averti dimenticato.In questa piazza ci sono persone che manifestano per i propri diritti:Il diritto, che l’educazione scolastica possa cominciare a formare i bambini contro le forme d’odio e perché possa riuscire, con programmi rinnovati, a ispirare nel cuore, nella mente, dei futuri adulti italiani, l’amore per i diritti umani e la ripugnanza per qualsiasi forma di violenza. Noi chiediamo il diritto che l’amore di coloro che lo desiderano, quell’amore che ci fa versare le stesse lacrime e che ci fa nutrire le stesse gioie degli eterosessuali, possa essere riconosciuto pubblicamente, dinnanzi a tutta la società con un rito civile, ma chiediamo di poter festeggiare questo trionfo della libertà, prima che giovani di 27 anni, come me, moriranno. Mia mamma vuole vedere i suoi tre figli, tutti felicemente sposati, con la stessa cerimonia: una buona mamma, non fa, mai, ingiustizie e non fa, mai, distinzioni sul bene/ e sulle possibilità, che offre ai suoi bambini. Una buona mamma, non toglierebbe un diritto a nessuno di loro, o lo toglierebbe a tutti, allo stesso modo. E non c’è alcun impedimento costituzionale, per cui io non possa sposarmi, con un normale rito civile e qualora, per assurdo, vi fosse, si cambi, in nome del buon senso e della civiltà. Noi, chiediamo il diritto di non essere costretti a vivere come clandestini, o come colpevoli di qualcosa che non abbiamo deciso noi: ovvero, la nostra identità, che la natura (per chi non crede) e Dio (per chi crede) ha deciso per noi. Noi chiediamo il diritto di non dover avere più paura nelle strade quando il nostro fidanzato dice una stronzata (con la faccia da cretino) e ci nasce dal cuore una voglia, incontenibile, di dargli un bacio. E se, infine, vi spaventa tanto il diritto all’adozione, perché solo Dio sa, quante volte, avete sentito, il luogo comune, della necessità della figura maschile e della figura femminile. Riflettete che ogni volta che pronunciate questa credenza, dite: <<io penso che…; secondo me…; io credo che…. Allora io non vi chiedo oggi, di cambiare opinione e di essere d’accordo (perché ve lo sto chiedendo io), ma vi chiedo di cominciare intanto dall’astenervi dai giudizi personali e soggettivi. Poi, di cominciare a studiare, a proposito, i risultati di quarant’anni di ricerche scientifiche svolte sui bambini, di quelle parti del mondo, in cui esistevano coppie omosessuali con bambini. E dopo che avrete letto, approfondito e studiato, queste ricerche, ricominciate a emettere giudizi, ma, allora, vi accorgerete che, prima di prendere la parola, sulla questione, comincerete a dire, non più <<secondo me…, ma <<secondo la scienza, secondo gli psicologi, secondo gli psichiatri, secondo l’esperienza, secondo le ricerche scientifiche, secondo le statistiche…, quando comincerete a premettere queste parole, ai vostri discorsi, avrete eliminato i pregiudizi, le superstizioni, le convinzioni infondate, dal vostro discorre. Noi abbiamo Margherita Hack, don Andrea Gallo, Franca Rame! Noi abbiamo Dario Fo! Loro hanno Povia! A voi cattolici dico: Ogni goccia di sangue schizzata da ogni aggressione ai danni di coppie omosessuali, o da ogni povero cristo, che (coi vostri divieti e con le vostre parole, con cui avete alimentato un clima d’odio) avete condannato ad autodistruggersi, suicidandosi – pesi come un macigno sulla coscienza di ogni pseudocattolico che ancora oggi lotta per impedire una buona legge contro l'omofobia e la parificazione dei diritti. Se esiste davvero il Dio in cui credete, state bene attenti, perché questo sangue, che insudicia
le vostre coscienze, segnerà la vostra condanna, dopo la morte. Noi non vogliamo essere uguali a nessuno, noi, vogliamo essere diversi, con gli stessi diritti degli altri. Siate orgogliosi di quello che siete. Buona protesta.”