Fallen Legion Revenants, il JRPG a tema fantapolitico

Fallen Legion Revenants, disponibile dal 19 Febbraio su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC, proprio come i suoi due predecessori fa immergere chi gioca in un intreccio fantapolitico, mantenendo tematiche simili a quanto già visto in passato pur abbandonando i protagonisti delle vecchie avventure (disponibili in unico pacchetto anche su Switch). Una volta lanciato il gioco, la storia si apre su un mondo ricoperto da un fatale miasma, in grado di trasformare ogni creatura vivente. Fortunatamente l’umanità è riuscita a costruire un ultimo baluardo per la sopravvivenza, il Castello volante di Welkin, dove si sono rifugiati tutti i sopravvissuti al miasma. Qui si incontrano i due protagonisti: Lucien e Rowena. Lucien è un politico estremamente carismatico, che da tempo lavora su un piano per detronizzare il tiranno del castello, Ivor, il quale non è soltanto l’attuale cancelliere ma è anche il responsabile della salvezza dei sopravvissuti, in quanto fu lui ad utilizzare la magia per sollevare in aria il castello di Welkin. I piani di Lucien subiscono una forte accelerazione quando scopre un antico libro, tramite il quale viene a sapere delll’esistenza degli Exemplar, armi che possono trasformarsi in soldati senzienti. Rowena, invece, è l’ex-cancelliere di Welkin, fatta giustiziare da Ivor con l’accusa di tradimento; il suo spirito, spinto dalla volontà di crescere il figlio rimasto solo, è attualmente alla ricerca di un modo per tornare in vita, non senza un forte desiderio di vendetta verso chi l’ha uccisa. È proprio quest’odio comune ad unire i due protagonisti in un’improbabile alleanza: Lucien e Rowena stringono un patto per arrivare a rovesciare il tiranno, impresa che richiederà le abilità uniche di entrambi i nostri protagonisti. La storia di Fallen Legions Revenants, lo diciamo subito, è uno degli aspetti meglio realizzati della produzione e proprio per questo a colpirci non è stata tanto la qualità dell’intreccio narrativo, quanto la cura che è stata riposta nei dialoghi e nella caratterizzazione dei personaggi. Lucien, in particolar modo, risalta per il suo umorismo cinico e spesso tagliente, che ce lo ha reso simpatico fin da subito. Altro elemento degno di nota è lo stile grafico, soprattutto per quanto riguarda il design dei protagonisti; se le ambientazioni risultano buone ma piuttosto generiche, i personaggi mostrano invece una distinta personalità a livello visivo. Anche il comparto audio ci è piaciuto, con tracce che riescono a creare una buona atmosfera nel corso dell’avventura. Se però da un lato il gioco non presenta grosse magagne tecniche, abbiamo notato una consistente presenza di caricamenti. Essi non avvengono soltanto durante il passaggio da una location all’altra; spesso, infatti, anche dopo aver iniziato o terminato un dialogo capita di dover aspettare qualche manciata di secondi prima di poter muovere nuovamente il personaggio. Non si tratta di un difetto insormontabile, ma essendo una buona porzione del gioco basata sui dialoghi questo difetto ha cominciato a pesarci sempre di più mano a mano che analizzavamo l’avventura.

A livello di giocabilità, Fallen Legion Revenants alterna a un ritmo discontinuo due tipologie di gameplay: i combattimenti con Rowena, di cui parleremo in un secondo momento e le fasi “diplomatiche” di Lucien. Decisamente più abile a parole che con la spada, l’alleato di Rowena dovrà fornire supporto a distanza, manovrando le decisioni politiche del castello e ottenendo i favori dei membri del Consiglio; per far ciò, Lucien offrirà favori e sostegno politico, in cambio d’informazioni e un sempre maggior numero di personaggi di supporto in grado di rendere più facile la missione. Non mancano anche alcune sezioni a tempo e stealth, oltre alla poca nobile possibilità di borseggiare gli abitanti, alla ricerca di qualunque cosa, oggetto o informazione, possa tornare utile al proprio obiettivo. Così presentato, il gameplay di Lucien sembra a dir poco accattivante: sfortunatamente, all’atto pratico e nella maggior parte dei casi, tutto si riduce a un click spasmodico dei pulsanti d’interazione, per esaminare gli ambienti e portare a termine tutte le possibili linee di dialogo dei vari NPC. Determinata a non lasciarsi fermare neppure dalla morte, Rowena marcerà – o meglio, fluttuerà – sul campo di battaglia, all’interno di livelli lineari a scorrimento orizzontale, liberando il cammino da ogni nemico che le si parerà davanti. Una volta incrociato uno o più avversari, la battaglia avrà inizio. Similmente a quanto visto nei precedenti Fallen Legion, i quattro membri del gruppo, Rowena compresa, hanno le proprie azioni assegnate a uno specifico pulsante; combinare le pressioni di quest’ultimo a quelli degli altri alleati farà eseguire un numero maggiori di colpi nel contatore combo, che sarà uno dei più importanti elementi a determinare il voto di fine livello: più alto il voto, migliori le ricompense. Nonostante a una prima impressione il tutto possa sembrare molto statico, Fallen Legion: Revenants regala battaglie piuttosto impegnative fin dalle prime fasi, che richiedono tempismo e attenzione. Questo è dovuto principalmente alle altre due meccaniche del combattimento: parata e schivata. Premendo il pulsante di difesa al momento giusto, è possibile annullare quasi ogni tipo di azione avversaria, o persino contrattaccare, infliggendo grossi danni alle difese nemiche. La schivata è, invece, più situazionale, ma se ben impiegata permette di evitare attacchi altrimenti ineludibili, come le magie ad area. Quale che sia la scelta del giocatore, i comandi andranno sempre effettuati al momento giusto, che risulterà chiaro solo dopo numerosi combattimenti e ovviamente disfatte. Rowena scenderà in battaglia con al proprio fianco fino a un massimo di tre Exemplar. Ciascuno di essi attaccherà con armi e abilità uniche, con alcune di queste ultime legate a uno specifico elemento. Scoprire e sfruttare le debolezze elementali dei nemici si rivelerà fondamentale fin dalle prime ore di gioco, per spezzare la loro difesa, stordirli e infliggere un gran numero di danni; nel caso dei boss, inoltre, la distruzione della guardia permetterà agli Exemplar di attaccare contemporaneamente e ripetutamente, senza consumare le cariche attacco e facendo quindi schizzare verso l’alto il contatore delle combo. Ogni Exemplar può inoltre essere potenziato equipaggiando nuove armi e armature, ottenute come ricompense alla fine delle battaglie. Rowena, in quanto spirito, si limita a fornire supporto magico, tanto offensivo quanto difensivo; anche nel suo caso, a un certo punto della storia il giocatore potrà scegliere quali incantesimi armonizzare, in combinazione con le abilità personali degli Exemplars. Insomma, come vi dicevamo: due protagonisti, due stili di gioco e relativo divertimento al quadrato.

Tirando le somme è bene dire che, pur mancando la localizzazione italiana, Fallen Legion: Revenants presenta un doppiaggio inglese abbastanza abbordabile in quanto i dialoghi sono comunque molto semplici da comprendere, anche per i meno avvezzi alle lingue straniere. Il quadro generale offerto da Fallen Legion: Revenants è quello di un gioco senza dubbio sufficiente, ma poco altro. Il sistema di combattimento cerca di espandere quanto già visto nei titoli precedenti, ma lo fa con pigrizia e mal adattandosi a una concorrenza che, negli anni successivi il primo gioco della serie, è evoluta a dir poco, offrendo esperienze videoludiche superiori a quella da noi esaminata. In ogni caso, il titolo a nostro avviso vale comunque la pena di essere giocato in quanto offre a livello narrativo un’esperienza davvero appagante e che, nonostante un gameplay piuttosto debole, riesce a soddisfare sicuramente gli amanti dei JRPG.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 6,5

Sonoro: 7

Gameplay: 6

Longevità: 5,5

VOTO FINALE: 6,5

Francesco Pellegrino Lise