Vigilanza Rai boccia Foa: contro la presidenza a Marcello c’è l’asse Forza Italia – Pd

Scontro aperto tra Lega e Forza Italia sulla presidenza della Rai. La frattura si apre di buon mattino, con la bocciatura di Marcello Foa in commissione di Vigilanza grazie al ‘non voto’ dei parlamentari azzurri, schierati con Pd e Leu contro la ratifica dell’ex firma del Giornale. La rottura si consuma nel tardo pomeriggio, con il fallimento definitivo dell’ipotesi di ricompattare il centrodestra sul nome di Foa.

“FI non lo rivoterà mai” avverte Berlusconi. Salvini attacca: “Hanno scelto il Pd per fermare il cambiamento” e la Lega non arretra: “Il cda della Rai è in carica e può svolgere mansioni e funzioni”. La visita, in mattinata, del ministro dell’Interno al Cavaliere, ricoverato al San Raffaele, non serve a riavvicinare le posizioni dei due (ex?) alleati: a San Macuto, gli azzurri restano compatti e la maggioranza giallo-verde raccoglie 22 voti a favore di Foa (uno in meno rispetto a quelli che aveva sulla carta con l’appoggio di Fdi), sotto il necessario quorum di 27.

“Mi rimetto alle decisioni dell’azionista”, commenta Foa, presidente ‘mancato’, lasciando subito intendere che non intende dimettersi dal cda (come fece invece Andrea Monorchio, nel 2005, dopo la bocciatura in Vigilanza) in attesa di un segnale dal governo. Apre così, da consigliere anziano, la riunione lampo del cda di Viale Mazzini che in poco più di venti minuti non può che limitarsi a prendere atto del voto della bicamerale e aggiornarsi a domani. Foa “è una persona libera che ha lavorato nell’ambito dell’informazione del centrodestra, conto che abbia il sostegno di tutto il centrodestra”, insiste da subito Salvini e sembra aprire a un margine di intesa. Più cauta la posizione del vicepremier Di Maio: “Va eletto un presidente della Rai: se ci sarà un’intesa tra le forze politiche su Foa è auspicabile che torni, altrimenti sono le forze politiche che siedono in commissione, nella loro interlocuzione, che possono trovare un’alternativa”. Ma dopo l’arroccamento di Berlusconi sul no, il Carroccio decide di forzare: il consiglio può andare avanti così com’è. Una posizione che evoca chiaramente la volontà di procedere in tempi brevi alle nomine in testate e reti, ma che pone una questione giuridica, oltre che politica. Foa è infatti il consigliere più anziano all’interno del cda, un ruolo contemplato anche dallo Statuto della Rai, e come tale ha coordinato i lavori anche oggi. Le regole prevedono però che eserciti le funzioni del presidente in mancanza di un vicepresidente, che a sua volta può essere nominato solo se la nomina del presidente è diventata “efficace”, cioè abbia avuto l’ok della Vigilanza. Insomma un rompicapo: non a caso oggi in cda Rita Borioni, eletta in quota Pd, chiede un chiarimento tecnico sui poteri del consigliere anziano. “Il cda non è legittimato, non può prendere decisioni senza un presidente reso efficace da voto Vigilanza. Se ascoltano Salvini rischiano la fine del caso Meocci: consiglieri condannati da Corte Conti a pagare 11 milioni”, avverte su Twitter il deputato dem Michele Anzaldi. Chi prova, invece, a sparigliare sono Usigrai e Fnsi, con una doppia proposta a cda e partiti: scegliere per la presidenza Riccardo Laganà, consigliere eletto dai dipendenti di Viale Mazzini, oppure un cronista sotto scorta, simbolo di quel giornalismo esemplare citato di recente anche da Di Maio. Se è stallo sulla presidenza, è già al lavoro, invece, il neo amministratore delegato Fabrizio Salini, impegnato al settimo piano nei colloqui con i primi riporti dei settori della governance e della comunicazione. E scrive ai dipendenti, invitandoli ad essere protagonisti di “una nuova pagina del servizio pubblico”. “E’ mia intenzione – assicura il manager – lavorare con impegno, coniugando creatività e rigore, consapevole che nessun obiettivo potrà mai essere raggiunto senza il pieno coinvolgimento di tutte le donne e gli uomini che, ogni giorno, tramite il proprio lavoro, rendono davvero grande questa azienda”.




Salvini soddisfatto su nomine Rai: “Con Foa e Salini finalmente voci diverse!”

Nella tv di Stato è cambiata aria. Al vertice della Rai “noi abbiamo indicato un ad e un presidente staccati dai partiti, due giornalisti, manager, imprenditori”. Così Matteo Salvini dal palco del comizio a Fontevivo di Parma, è tornato sulle nomine del servizio pubblico. Rispetto alle critiche del Pd, il vicepremier ha aggiunto: “Hanno paura che cambi qualcosa in Rai, la loro paura è fondata. Cambieranno le cose, verranno valorizzati giornalisti dimenticati perché non erano di sinistra”.

Il ministro del Tesoro Tria ha proposto al cdm il nominativo di Fabrizio Salini come ad Rai e Marcello Foa come consigliere di amministrazione. Quest’ultimo sarà votato dalla commissione di Vigilanza per la carica di presidente dell’azienda radiotelevisiva.

“Oggi diamo il via a una rivoluzione culturale. “Ora ci liberiamo dei raccomandati e dei parassiti”, nella Rai”. Così il vicepremier Luigi Di Maio, al termine del Consiglio dei ministri, presenta ai cronisti la scelta dei nomi da parte del governo sui vertici Rai, Marcello Foa, Presidente e Fabrizio Salini Ad.

“Stiamo lavorando ai tanti dossier aperti, tanti problemi che stiamo affrontando in questi primi 50 giorni di governo”, ha affermato Di Maio.

“Finalmente ci saranno tante voci diverse alla Rai. Non ci sarà solo la voce della sinistra renziana, ma tante voci diverse”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, arrivando a Fontevivo (Parma) per la festa della Lega Emilia. E le critiche dell’opposizione sulle nomine del servizio pubblico? “Quelli del Pd sono veramente alla frutta. Auguro loro un agosto di serenità e di relax perché ne hanno bisogno”, ha risposto Salvini.

”Sono orgoglioso ed emozionato per la nomina a presidente Rai, che è giunta inaspettata nell’arco di pochissime ore. Ringrazio di cuore il primo ministro Giuseppe Conte, i vice premier Matteo Salvini e Luigi di Maio, il sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti, il ministro dell’economia Giovanni Tria per la fiducia accordatami”. Scrive Marcello Foa su Fb. ”Mi impegno sin d’ora per riformare la Rai nel segno della meritocrazia e di un servizio pubblico davvero vicino agli interessi e ai bisogni dei cittadini italiani”. ”Sin dai tempi del mio maestro Indro Montanelli – aggiunge Marcello Foa -, mi sono impegnato per un giornalismo intellettualmente onesto e indipendente e da oggi rinnovo questo impegno morale nei confronti dei giornalisti e di tutti i collaboratori della Rai”. ”Grazie di cuore al Gruppo Corriere del Ticino – conclude – per questi splendidi anni trascorsi assieme. E’ stato un onore, lascio con commozione una squadra meravigliosa”.

”La Rai è una grande azienda che appartiene ai cittadini, colma di personalità, di creatività e di risorse. Il mio compito sarà quello di valorizzarle tutte per poter offrire un prodotto che rispecchi l’eccellenza italiana con contenuti diversificati, ampi e ricchi di stimoli”. A scriverlo sul suo profilo Fb è Fabrizio Salini, indicato come nuovo ad della Rai. ”Ma la Rai non è un’isola: le relazioni internazionali, così come la valorizzazione delle produzioni locali, sono parte essenziale della sua missione. Ringrazio per la fiducia che mi è stata accordata, e ringrazio i dipendenti e i dirigenti Rai per ciò che hanno fatto e per ciò che faremo insieme”, conclude Salini.

“In ottemperanza alle disposizioni di legge e di statuto e a completamento delle designazioni già effettuate dal Parlamento e dall’azienda, per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Rai il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, ha proposto al Consiglio dei Ministri i seguenti nominativi: Fabrizio Salini, indicandolo per la carica di amministratore delegato, e Marcello Foa per la carica di consigliere di amministrazione. E’ quanto si legge in una nota del Ministero dell’Economia. Non nasconde la soddisfazione anche il presidente del consaiglio Giuseppe Conte che in un tweet plaude al rilancio dlel’azienda con le nuove nomine