FAME E FORCONI

di Chiara Rai

Fame e forconi. Quando le cose non vanno è difficile spiegarne i singoli motivi, soprattutto se si tratta di persone che hanno curato poco la dialettica e sforzato tanto le braccia a schiena china. Soprattutto se si tratta di lavoratori che si sono sempre alzati all’alba e che speravano di passare la vecchiaia con una pensione dignitosa e invece si trovano in fila alla mensa della caritas senza dignità, senza soldi e con la vergogna di non riuscire a guardare in faccia i propri figli. Fame e forconi sono il risultato di ciò che sta succedendo in Italia. Non bisogna troppo sottovalutare questo fenomeno o smontarlo come è facile che faccia una persona di diverso contesto sociale di fronte ad un'altra che si ritrova in piazza a strillare perché davvero va tutto a rotoli. Questa gente non vuole più tavoli di confronto, si è stufata delle prese in giro dei politicanti che prima di andare a pranzo fuori, perché la bouvette è la mensa dei primi arrivati, scorgono la testa tra fumogeni e urla e fanno finta di commuoversi. Ma credo che non sia il caso, questa volta, di mettere la mano sulla spalla di un operaio sull’orlo della disperazione, di tentare di spiegargli che non è solo, che farà qualcosa. No. Non è il caso, anche perché si ritroverebbe infilzato da un forcone forgiato dalla fame e dal sudore. Adesso o l’Italia cambia verso o ci penseranno gli italiani. Pur non condividendo a priori le proteste strumentali, in questo caso capisco profondamente la rabbia che spinge queste persone a non mollare. Vogliono “mandarli tutti a casa”, ma purtroppo mentre loro patiscono il gelo delle notti passate all’agghiaccio, gli onorevoli li beffeggiano accarezzati dal tepore dei loro focolai.




LUNEDI' I FORCONI BLOCCANO LA PONTINA E SI PREPARANO ALLA CONQUISTA DEL LAZIO

Redazione

I “Forconi”, il movimento partito dalla Sicilia, sbarcano a Latina. Sono appoggiati dai Cra, i comitati agricoli riuniti guidati da Danilo Calvani e dal Movimento dignità sociale di Antonio Pappalardo.

La protesta avrà luogo  lunedì alle ore 12 con il blocco dello svincolo della Pontina con la Migliara 47 a San Donato. 

Ma i "Forconi" non si fermeranno ad un blocco sulla Pontina, l'intenzione è di padroneggiare tutto il territorio istituendo blocchi nei punti nodali della Regione Lazio. 

“Siamo in collegamento con il Movimento dei Forconi siciliani” – ha detto Pappalardo -. Vogliamo proseguire le loro proteste anche qui per far sentire forte la voce degli agricoltori, dei trasportatori e anche degli uomini delle forze dell’ordine costretti a lavorare con strumenti irrisori e senza mezzi”.

Pensiamo che da tutti i dintorni andremo verso Roma, e sono certo che anche i nostri amici della Campania interverranno.

La nostra idea è quella di bloccare il rifornimento di carburanti e scorte alimentari rallentando i camion, mettendoci nei punti nevralgici e invitandoli a tornare indietro".

Non sono rimaste inermi alla notizia le questure di Roma e Latina che hanno disposto il divieto di mettere in atto iniziative non preavvisate a norma di legge e comunque non concordate con le Questure stesse. E’ questa la sintesi dei provvedimenti che il Questore di Roma Francesco Tagliente e quello di Latina Alberto Intini hanno firmato nel pomeriggio odierno dopo aver appreso da un’agenzia di stampa le intenzioni dell’Associazione “Dignità sociale” di bloccare la via Pontina lunedì mattina.

L’annuncio era stato dato da Antonio Pappalardo, esponente rappresentativo del movimento, al quale il divieto è stato già notificato.

La manifestazione di protesta prevedeva, secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, l’impiego dei trattori per bloccare uno dei più importanti snodi della viabilità che per le Questure non può tollerare alcun tipo di chiusura nell’interesse dell’ordine e della sicurezza pubblica, nonché dell’economia della città.

Le Questura di Roma e Latina adotteranno la linea della massima fermezza in caso di violazione delle prescrizioni.