FORMIA ACQUALATINA: IL SINDACO BARTOLOMEO A GIUSEPPE ADDESSI, "PARLI CON I MIEI CONCITTADINI FURIOSI"

Redazione

Formia (LT) –  “Se il presidente di Acqualatina Addessi vuole querelarmi, faccia come crede. E’ un suo diritto. Se pensa di tapparmi la bocca si sbaglia anche perché le mie dichiarazioni sono condivise da tutti i sindaci che non hanno approvato il bilancio da lui presentato e da migliaia di cittadini della provincia che non condividono questa gestione”. Il Sindaco di Formia Sandro Bartolomeo risponde così al risentimento espresso dal presidente di Acqualatina dopo l’ultima presa di posizione del primo cittadino che in una nota firmata anche dal suo assessore Claudio Marciano aveva definito la società “il peggior gestore di servizi idrici italiano”.

“Piuttosto che aggredirmi – sostiene Bartolomeo -, Addessi venga a Formia a vedere in quante zone l’acqua non arriva. Venga a parlare con i cittadini inferociti che si rivolgono a me perché non hanno altri interlocutori. Quanto agli investimenti, lui sa che in sede di assemblea dei soci ho chiesto specifiche in tema. L’ingegner Besson mi ha confermato che al momento gli interventi sulla mia città sono di molto inferiori al bisogno. Se c’è uno che straparla è lui. E poi – domanda -, è ancora permesso esprimere una critica ad un servizio di cui non siamo soddisfatti? Aver detto che Acqualatina è il peggior gestore di servizi idrici italiani è una mia valutazione condivisa da tanti: li chiamerò tutti a testimoni nell’eventuale processo”.

E ancora: “Vorrei ricorare ad Addessi che siamo ancora in attesa della conferenza dei sindaci che dovrà decidere sull’aumento del 20% della tariffa. Non vorrei che questo ritardo fosse in un qualche modo deciso da chi pensa che, scaduto il termine, gli aumenti si applichino automaticamente. So già che Addessi mi dirà che la convocazione non dipende da lui ma dal Presidente della Provincia, Ente che per anni è stato il fratello gemello di Acqualatina, dandole un ruolo politico che assolutamente non le apparteneva. Piuttosto che attaccare il Sindaco di Formia, Addessi spieghi ai cittadini perché occorre aumentare le tariffe di un altro 20%”.

Gli fa eco anche l’Assessore con delega all’Acqua Pubblica Claudio Marciano. “Ci dispiace aver urtato la sensibilità del presidente – dice -. Sostenere che Acqualatina è il peggior gestore significa dire le cose a metà. Potremmo aggiungere che è il peggior gestore con un consiglio di amministrazione molto costoso. Tra 2003 e 2013 sono state riconosciute indennità per svariati milioni di euro. I beneficiari sono politici privi di qualsiasi competenza nel campo gestionale e i risultati si vedono. Tanti soldi spesi per portare a casa pessimi risultati. Acqualatina – prosegue Marciano – sbandiera chissà quanti e quali investimenti quando è in notevole ritardo rispetto al piano concordato con i sindaci, così come è indietro con i pagamenti delle spettanze su canoni di concessione e mutui, anticipati dai Comuni coi propri bilanci. Invece che sindacare sulle valutazioni politiche che un’amministrazione legittimamente fa, il presidente di Acqualatina dovrebbe garantire il superamento di tutto questo”. 




FORMIA, BILANCIO ACQUALATINA: IL COMUNE VOTA CONTRO

Redazione

Formia (LT) –  “Il Comune di Formia ha votato contro il bilancio di Acqualatina, assieme alle altre amministrazioni comunali che già ad ottobre del 2013 avevano aderito all’appello per la ripubblicizzazione del servizio ”. Il Sindaco di Formia Sandro Bartolomeo e l'Assessore con delega all’Acqua Pubblica Claudio Marciano prendono posizione all’indomani dell’assemblea dei soci che ha approvato il bilancio 2013 di Acqualatina.

“Il Sindaco di Latina – spiegano – ha proposto di ripartire una parte dei presunti utili di quest'anno per abbassare le future tariffe: purtroppo la sua proposta non è stata minimamente presa in considerazione da parte del Presidente della società Addessi, che infatti non l'ha nemmeno messa ai voti. Rispetto al merito, valuteremo nella sede opportuna, e cioè la conferenza dei Sindaci dell'ATO 4. Potremmo essere favorevoli, ma chiederemmo a Latina un po' più di coraggio e coerenza: respinga con noi e gli altri Comuni per la ripubblicizzazione dell'acqua l'aumento del 20% sulle bollette 2014 proposto dai dirigenti di Acqualatina.”

“Quanto al bilancio – spiegano -, le ragioni del nostro dissenso sono tante e le abbiamo ribadite in diverse occasioni. Primo: non tiene conto dell’enorme mole di debiti che la società ha accumulato con gli enti locali. Il fronte principale è quello dei mutui destinati agli investimenti sulla rete idrica per i quali ogni anno i Comuni anticipano milioni di euro. Acqualatina spesso non rimborsa la quota dovuta. Secondo: non descrive la quota che la società si rifiuta di concedere per la copertura dei finanziamenti come compensazione dei servizi erogati. Queste forme compensative sono spesso arbitrarie e producono contenziosi con i Comuni, ed è il caso di Formia. Acqualatina deve inoltre un milione e mezzo l’anno all’Ato per il pagamento del canone di concessione. Dal 2003 al 2005, grazie a un regalo fatto dall'ATO, il canone è stato usato da Acqualatina per ripianare i suoi debiti. Negli anni seguenti il canone non è stato versato e non ci risulta sia stato utilizzato per pagare il capitale sociale del socio pubblico, come promesso, né che sia stato utilizzato interamente per pagare i tanti debiti contratti dalla società con i Consorzi di Bonifica, che ammontano a diversi milioni di euro”. Un altro fronte è quello della qualità del servizio offerto dal gestore. “La carta dei servizi di Acqualatina e il disciplinare – sostengono Sindaco e Assessore – prevedono standard e penali nel caso questi ultimi non vengano raggiunti. In bilancio non c’è somma destinata al pagamento di queste penali, malgrado purtroppo i disservizi siano all’ordine del giorno”.

Piani non rispettati anche in relazione agli investimenti. “Ogni anno Acqualatina investe in media 3 milioni di euro in meno delle previsioni ma l’Autorità d’Ambito ha sempre un occhio di riguardo e non applica penali. Allo stesso modo, nel bilancio non v’è traccia del mutuo di 90 milioni di euro contratto con la Depfa Bank. Un peso che grava sulle spalle di tutti, con tutto quello che ne consegue in termini di interessi, assicurazione e consulenza. Dal 2007 ai prossimi anni quando il debito sarà estinto, solo i costi del mutuo ammonterebbero a diversi milioni di euro. Resta da capire se questi 90 milioni siano stati davvero spesi per gli investimenti sulla rete. Se sì, a Formia non hanno prodotto alcun effetto positivo, come dimostrano le continue crisi idriche che coinvolgono il territorio cittadino”.

Voce “personale” e appalti: “Si era annunciata una diminuzione dei costi che invece risultano in leggero aumenta. I debiti verso i fornitori sono altissimi. Le aziende storiche del territorio si rifiutano di partecipare, per la scarsa capacità di liquidità della società, come dimostrano tutti gli indicatori”.

Di fronte a queste criticità, spiegano Bartolomeo e Marciano, “a poco serve annunciare di aver chiuso il bilancio di esercizio (peraltro presentato ben oltre i termini) con 8 milioni di ricavi. Andando ad esaminarne la struttura, si capisce che di quegli 8 milioni due vengono bruciati dai debiti pregressi e gli altri sono vincolati al Fondo Nuovo di Investimenti, corrispondenti al 6% di aumento applicato alle tariffe del 2012. Circa 4 milioni sono una tantum derivanti da nuovi allacci che fino all’anno scorso non potevano essere computati tra gli utili della società ma erano vincolati alle spese d’investimento. Se la società non avesse avuto due milioni di euro di debito da bruciare non avrebbe dovuto chiedere l’aumento del 6% per finanziare una piccola quota di investimenti. Insomma, la sostanza non cambia: scarsi servizi, scarsi investimenti, alchimie contabili, ritardi nel pagamento dei mutui anticipati dai Comuni e canoni di concessione mai pagati. Di fronte a questo panorama desolante, il terzo punto all’ordine del giorno relativo alla concessione di eventuali benefit al cda, è stato rinviato. Se non altro per senso del pudore”.