FORZA ITALIA DICE NO ALL'ITALICUM. BERLUSCONI:"BOCCIO LA RIFORMA ELETTORALE"

Redazione

Silvio Berlusconi non si piega di fronte la possibilità di votare l'Italicum: "Boccio senza appello la riforma che giudico una legge autoritaria". L'ex premier parla ai deputati di Forza Italia riuniti alla Camera, qualche ora dopo che la commissione Affari Costituzionali di Montecitorio ha votato all'unanimità il mandato ai relatori Francesco Paolo Sisto (FI) e Gennaro Migliore (Pd), perché presentino in Aula l'Italicum. In commissione era presente solo la maggioranza. L'ok è arrivato quindi con i soli voti di Pd – Ap – Sc, considerando che le opposizioni (M5s – Sel – Lega- Fi – Fdi) hanno scelto l'Aventino. Per l'ex Cav il premier è malato di bulimia di potere. E aggiunge: "Questo governo ha fallito su tutto: economia, politica estera, disoccupazione e immigrazione. Avevamo ragione noi su tutto". Quanto all'Italicum: "E' una legge autoritaria che potrebbe consentire a Renzi di prendere il potere totale ottenendo solo il 30% dei voti e polverizzando le opposizioni (con buona pace della vocazione maggioritaria, ndr). Non la voteremo". "Spero che opposizioni partecipino ai lavori" Un po' per scommessa, un po' per dovere il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, si augura che le opposizioni pareciperanno ai lavori in Aula". Parla al termine dei lavori della Commissione: "Visto anche che uno dei relatori è di Forza Italia, credo che gli azzurri possano partecipare ai lavori avendo già votato il testo in Senato. Il ministro risponde così ai giornalisti che chiedevano della possibilità di arrivare, in Aula, a una soluzione: niente fiducia – niente voto segreto. "Vediamo che cosa succede", ha premesso il ministro augurandosi inoltre che tutti i partiti decideranno di andare al confronto rinunciando al voto segreto. "Penso che le battaglie si debbano condurre a viso aperto". Boschi ha poi espresso la propria soddisfazione per il voto di oggi in commissione: "La maggioranza compatta ha votato il mandato ai due relatori. Da lunedì andiamo in Aula".

Dopo "l'Appello per la democrazia" indirizzato ai parlamentari e la lettera aperta al premier Renzi e al ministro Boschi, Corrado Passera ha inviato in queste ore una missiva personale a tutti i segretari dei partiti (Berlusconi, Cesa, Meloni, Zanetti, Alfano, Nencini, Messina, Salvini, Vendola e al leader M5S, Beppe Grillo), per ribadire la pericolosità della riforma e la necessità che si blocchi il suo iter parlamentare. In particolare nella lettera a Silvio Berlusconi, Passera insiste affinché Forza Italia usi "il significativo peso" del suo gruppo parlamentare "per porre un argine alla deriva autoritaria che si innescherebbe con la nuova legge". "So che oggi hai piena consapevolezza di tali rischi – precisa Passera- e il fatto che questi siano scaturiti in qualche modo dal Patto del Nazareno non può essere di impedimento ad una tua più marcata azione di contrasto". Nella lettera inviata ad Angelino Alfano, il fondatore di Italia Unica non nasconde "le differenze politiche per il giudizio sul governo Renzi", ma queste – osserva – "non possono e non debbono essere di ostacolo al confronto sulla materia elettorale". "Mi rendo conto della delicatezza della tua posizione e di quanto sia difficile per non dire contraddittorio essere alleati di governo con il Pd, che esercita un ruolo egemone ed in Europa milita nel Pse e dichiarare al tempo stesso di voler prepararne in Italia l'alternativa con le forze che si richiamano al Ppe. Ma il punto sta proprio qui. L'Italicum infatti non solo non aiuterà il bipolarismo ma favorirà la nascita di un indistinto "blob" al centro dello schieramento politico (lo vogliamo chiamare partito della Nazione?, ndr) – che ci allontanerà di nuovo dal novero dei Paesi con una sana dialettica dell'alternanza". Infine, nella lettera a Beppe Grillo ("pur non avendo mai avuto modo di conoscerla personalmente e nella consapevolezza delle nostre profonde differenze politiche"), Passera si appella alla forza parlamentare del M5S che, avverte, "può essere determinante". L'Italicum, insomma, che in commissione non ha subito modifiche rispetto al testo arrivato dal Senato, dal 27 aprile sarà al vaglio della Camera. E, in assemblea, le opposizioni più alcuni esponenti della minoranza Pd (sostituiti in commissione), ripresenteranno i loro emendamenti.




BONDI E REPETTI DICONO ADDIO A FORZA ITALIA

Redazione

Sandro Bondi e Manuela Repetti abbandonano il gruppo di Forza Italia al Senato e si iscrivono al gruppo Misto. La notizia di lasciare il gruppo arriva a nemmeno un mese dall'incontro, lo scorso 3 marzo ad Arcore, che i due senatori ebbero con Silvio Berlusconi.

Il Cavaliere infatti riuscì in quell'occasione a sedare i malumori evitando in extremis l'addio al partito che la Repetti aveva annunciato in una lunga lettera al Corriere della Sera. Questa decisione però, stando a quanto si apprende, appare irreversibile.




BERLUSCONI: PER FORZA ITALIA E' TUTTA UNA FESTA. PARTITO PIU' COMPATTO

Redazione

E' tutta una festa in Forza Italia che dopo l'esito della sentenza che ha visto assolvere Berlusconi sul caso Rubi è dinuovo più compatta. Breve 'apparizione' di Silvio Berlusconi fuori Palazzo Grazioli. Il leader di Fi, dopo essere entrato dal retro dell'edificio è uscito a piedi davanti all'ingresso della sua residenza per salutare i militanti che lo aspettavano. Tra strette di mano e saluti, l'ex cavaliere ha ringraziato i giovani di Fi e a chi gli chiedeva se fosse contento si è limitato ad annuire con la testa.

Mi sono tolto il gesso dieci giorni prima, la sentenza ha sanato tutte le fratture, anche nel partito. Uniti vinceremo, ha detto Silvio Berlusconi incontrando i parlamentari azzurri a Palazzo Grazioli.

Non mi aspettavo questa sorpresa. Questo momento resterà per sempre nel mio cuore, ha detto ancora Berlusconi incontrando a Palazzo Grazioli i parlamentari azzurri venuti a salutarlo all'indomani della sentenza di assoluzione per il processo Ruby.

Forza Italia deve essere unita perché i moderati sono sempre la maggioranza nel Paese, dice ex Cav.

"Ora, archiviata anche questa triste pagina, sono di nuovo in campo per costruire, con Forza Italia e con il centrodestra, un'Italia migliore, più giusta e più libera". Così Berlusconi commentando la sentenza di assoluzione per il processo Ruby. "Finalmente la verità. Oggi è una bella giornata per la politica, per la giustizia, per lo stato di diritto. Ero certo che le mie ragioni sarebbero state riconosciute. Rimane però il rammarico per una vicenda che ha fatto innumerevoli danni non solo a me ma a tutti gli italiani".

Oggi interviene anche Francesca Pascale. "Dopo cinque anni di calunnie e fango mediatico basati su pettegolezzi e invidia sociale finalmente la verità ha vinto. Anche nei tanti momenti difficili il rispetto e la fiducia nella magistratura non mi sono mai venuti meno. Sono sempre di più onorata e orgogliosa di stargli accanto", ha commentato la compagna di Berlusconi.

"Tanta felicità". Così da Arcore, dove Silvio Berlusconi ha appreso la notizia della sua assoluzione per il processo Ruby dopo nove ore di camera di consiglio dei giudici della Cassazione, commentano la sentenza della Suprema Corte. Il Cavaliere a quanti lo hanno raggiunto telefonicamente arrivando ad intasare i centralini della sua residenza milanese avrebbe semplicemente detto di essere appunto felice della notizia che mette fine ad un incubo: è stata ribadita la mia innocenza – è in sintesi il ragionamento dell'ex premier – cosa hanno combinato e cosa ho dovuto passare per un processo insensato e ingiusto. Ora aspetto buone notizie anche dalla Corte Europea. Con i suoi consiglieri il Cavaliere si è detto pronto a tornare in campo, E c'è chi pensa che la sua prima battaglia sarà per modificare la legge Severino che gli impedisce di potersi candidare. E' quello infatti l'ultimo passaggio a cui guarda Berlusconi fiducioso in una sua totale riabilitazione.

La notizia dell'assoluzione dell'ex capo di governo ricompatta anche il partito dopo le divisioni e gli scontri delle ultime ore: "E' un'ottima notizia che risarcisce però solo in minima parte tutto quello che ha subito Berlusconi", è il commento di Giovanni Toti, consigliere politico di Forza Italia che a questo punto auspica che possa esserci "una riforma della giustizia che metta al sicuro l'equilibrio della democrazia nel nostro paese. Dopo di lui sono in molti ad intervenire anche via twitter, da Maurizio Gasparri che parla di "fine di una persecuzione", a Debora Bergamini che scrive: "che grande gioia dopo tante amarezze e tante montature". Tra i big azzurri però ci si chiede ora chi ripagherà il Cavaliere per quanto accaduto, tra i primi a domandarselo è Luca D'Alessandro: "la domanda è d'obbligo, chi ripagherà il leader di Forza Italia dalla denigrazione e dal massacro mediatico a cui è stato sottoposto in questi anni". Al deputato azzurro fa eco Anna Maria Bernini, vice presidente dei senatori FI che affida ad un tweet il suo pensiero: "assolto, ma chi risarcisce Berlusconi della sofferenza e dei danni politici di questi anni?".

"Grande gioia per la sentenza della Cassazione. La domanda che ci facciamo tutti è: e adesso?". Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, a "Radio Anch'io", su Radio Uno. "Il processo Ruby ha sputtanato, lo dico in maniera esplicita, Berlusconi e l'Italia. Era un processo da non fare, migliaia di intercettazioni, costi enormi, si è indagato un presidente del Consiglio, si sono indagati e infamati i suoi ospiti privati, si è verificato secondo giustizia che non c'è stato alcun reato".

I legali – "La sentenza della Corte di Cassazione chiude definitivamente un lungo processo, tanto penoso per il Presidente Berlusconi quanto impegnativo per gli avvocati. Torna la serenità, con la soddisfazione di tutti quelli che non hanno mai creduto all'originale ed azzardato impianto accusatorio". Lo dichiarano l'avv. Franco Coppi, l'avv. Piero Longo, l'avv. Niccolò Ghedini, l'avv. Filippo Dinacci.

La decisione della Cassazione – Dopo una lunghissima camera di consiglio durata diverse ore, la Cassazione ha reso definitiva l'assoluzione dell'ex premier Silvio Berlusconi dall'accusa di concussione e prostituzione minorile. In primo grado il leader di Forza Italia era stato condannato a sette anni di reclusione dal tribunale di Milano. In appello, invece, fu prosciolto e gli 'ermellini' hanno convalidato quella decisione e hanno rigettato il ricorso del sostituto procuratore della Corte d'Appello di Milano, Pietro De Petris. Nella sua requisitoria, il sostituto procuratore generale della Cassazione, Eduardo Scardaccione, aveva sottolineato "la piena sussistenza" dei reati contestati all'ex premier. Per quanto riguarda l'accusa più grave, quella di concussione, ad avviso del pg nella telefonata che Berlusconi fece al capo di gabinetto della questura di Milano, Pietro Ostuni, era stata esercitata "una pressione irresistibile per la sproporzione tra il soggetto che 'subiva' la telefonata e il soggetto che da presidente del Consiglio, aveva chiamato". Secondo il pg questa è stata la "violenza originaria" che ha caratterizzato il reato concussivo.

"La violenza di Berlusconi è stata grave, perdurante e inammissibile" ed inoltre fin dall'inizio "era consapevole che Ruby era minorenne", tanto è vero che il capo della scorta dell'ex premier, Estorelli, "usa la parola affido parlando della ragazza": "non c'è nessun dubbio che ci sia stata costrizione, in quella telefonata, e che la indebita prestazione, il rilascio di Ruby, sia stata ottenuta in un settore delicatissimo quale è quello della custodia dei minori". Scardaccione, inoltre, ha definito "l'episodio nel quale Berlusconi dice che Ruby è la nipote di Mubarak è degno di un film di Mel Brooks: episodio per il quale ci ha riso dietro il mondo intero". Durissimo, infine, l'affondo del pg sulla "passione per le minorenni" nutrita da Silvio Berlusconi: ad avviso di Scardaccione "non è una coincidenza che, per usare le parole di Ruby, Noemi Letizia era la sua pupilla e Ruby il suo 'fondoschiena', ed entrambe erano due minorenni". Nonostante il braccio rotto e il tutore, il professore Franco Coppi ha risposto alle obiezioni del pg catturando l'attenzione del collegio presieduto da Nicola Milo. "La sentenza di assoluzione ammette che ad Arcore si sono svolte cene e prostituzione a pagamento, cosa che la difesa non contesta, ma nella sentenza non si trova la prova di alcuna minaccia implicita od esplicita rivolta a Ostuni".

Coppi ha poi aggiunto: "il mio assistito non me ne vorrà, ma io non posso calarmi il velo davanti agli occhi: queste ragazze frequentavano Berlusconi e lo chiamavano quando si trovavano nei guai o avevano dei problemi" ma l'ex premier – ha proseguito Coppi – non sapeva assolutamente che Ruby era minorenne, tanto è vero che nella telefonata nella quale la sente la notte tra il 27 e 28 maggio, le fa una scenata e da quel momento non la vuole più rivedere". Per quanto riguarda l'accusa di concussione, per Coppi, "a tutto voler concedere all'accusa, c'è solo stata una telefonata nella quale Berlusconi dice che c'è una consigliera regionale pronta a prendersi carico di Ruby". La Minetti, spiega Coppi, "si rivelerà poi per quel che è, ma quella sera come consigliere regionale aveva tutte le carte in regola per ottenere l'affido di Ruby". E Coppi, in proposito, ha messo in evidenza come in questura quella notte "erano tutto ben contenti di 'sbolognare' la ragazza e di non averla tra i piedi", e furono seguite "tutte le procedure per questi casi: identificazione, foto segnalazione e ricerca di una comunità". Dopo Coppi ha preso la parola l'avvocato Filippo Dinacci, e anche lui ha chiesto il rigetto del ricorso del pg di Milano, De Petris, contro l'assoluzione. Tra circa un mese si conosceranno le motivazioni della decisione dei supremi giudici la cui estensione è affidata all'ex gip di Roma, Orlando Villoni.

Dunque si riparte con nuovo slancio in casa degli azzurri che per il momento hanno soltanto da festeggiare visto il clima teso e tormentato della sinistra con un Pd tutto concentrato sui mal di pancia della minoranza Dem.




FORZA ITALIA E IL PACCO DEL NAZARENO: FITTO CHIEDE L’AZZERAMENTO DEL PARTITO

di Cinzia Marchegiani

Pacco, Doppio Pacco e Contro Paccotto, sembra proprio che il film di Nanni Loi sia andato in scena per queste elezioni del Presidente della Repubblica e Raffaele Fitto proprio non ci sta. Amara certezza quindi per Fitto che lo porta a pubblicare un’unica riflessione e denuncia il totale fallimento del progetto Forza Italia e chiede l’azzeramento totale del partito: ”si dimettano tutti. Impensabile che cultori del nazareno pretendano ora di travestirsi da oppositori.Se vogliamo fare una commedia, possiamo dire che va tutto bene in Forza Italia. Se invece vogliamo fare una cosa seria, occorre l’azzeramento totale nel partito e nei gruppi parlamentari.”

Forse in visione anche di quelle fetta degli elettori che sembra sempre più assottigliarsi per la mancanza di identità Fitto continua la sua cruda analisi:”E’ semplicemente impensabile, oltre che offensivo dell’intelligenza dei nostri elettori, che, dopo un fallimento politico totale, i cultori e i sostenitori del Nazareno, ora, in un attimo, come se nulla fosse, pretendano di travestirsi da oppositori di Renzi.Da tempo, con tanti amici, sostengo una linea politica che è stata criminalizzata e ostracizzata. Ci hanno perfino chiamato traditori. Ancora all’inizio di questa settimana, avevo caldamente invitato Berlusconi a dire no alla legge elettorale, o almeno a rinviare il voto al Senato a dopo l’elezione del Capo dello Stato. Per tutta risposta, c’era chi festeggiava l’ormai prossima “sostituzione” dei dissidenti Pd con i voti di Forza Italia.”
Pacco, Doppio Pacco e Contro Paccotto, Renzi fa il botto si…ma dei suoi alleati. PD e Forza Italia un destino che sarà destinato al tramonto..intanto gli elettori sono stanchi di queste manfrine?




ROMA NORD, FORZA ITALIA: LELI, PEZZELLA, "ECCO COME LA SINISTRA HA A CUORE L'AMBIENTE"

Redazione

"Il Parco di Veio, polmone verde di Roma nord e area naturale tra le più grandi della Capitale e provincia, versa nel degrado più assoluto, come documentato ampiamente ieri sera da Striscia la Notizia".

Lo scrivono in una nota congiunta Vincenzo Leli, presidente del Circolo Forza Italia XV Municipio e Massimo Pezzella, responsabile Dipartimento Ambiente Forza Italia Roma Capitale e già commissario straordinario del Parco regionale.

"Quanto visto ieri segue le già innumerevoli segnalazioni che i cittadini ci inviano quotidianamente e rappresenta il punto di non ritorno per questa amministrazione che ha tra l'altro avuto il coraggio di nominare il già Presidente del Municipio Daniele Torquati quale Presidente della Comunità del Parco di Veio".

"Chiediamo pertanto le dimissioni con effetto immediato di Torquati e la rimozione immediata dell'attuale Commissario Straordinario Giacomo Sandri".

"La domanda che ci poniamo una volta per tutte oggi – si legge nella nota – è: con che coraggio può questa sinistra dichiararsi vicina alle tematiche dell'ambiente?"

"Il finto pollice verde del PD è ormai nero – concludono Leli e Pezzella – proprio come le montagne di rifiuti che sovrastano la (ex) area naturale più bella di Roma"




SILVIO BERLUSCONI: FORZA ITALIA AL GOVERNO DA SOLA!

Redazione

Praticamente vorrebbe che il partito divensse talmente forte e radicato da fare a meno di appoggi inutili. Trovare il coraggio di avere queste ambizioni alla sua età è ammirevole. "Io ho il sogno di vincere con Forza Italia da sola senza alleati per poter disporre di una chiara maggioranza in Parlamento". Lo ha detto il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi collegandosi telefonicamente a un convegno del partito nelle Marche. "Una maggioranza in grado di formare e sostenere un governo totalmente composto da nostri ministri. Lo so puo' sembrare una follia ma sono convinto si possa fare. Solo cosi' riusciremo a cambiare l'assetto istituzionale del paese, a realizzare quelle riforme che in parte avevamo gia' realizzato nel 2005", ha aggiunto Berlusconi. Per Berlusconi occorre convincere quei tanti elettori che da tempo non vanno piu' a votare per vincere le elezioni, conquistando magari la maggioranza in solitaria. "Questi elettori che non hanno intenzione di votare sono raggiungibili solo ed esclusivamente attraverso un contatto personale diretto e questo dobbiamo fare noi", ha osservato. "Questo deve fare Forza Italia. Questi elettori devono acquisire la consapevolezza di essere parte della maggioranza del Paese e il nostro compito e' quello di aiutarli a sentire il dovere di interessarsi del nostro destino e trasformare la loro indifferenza in attenzione e preoccupazione e dedicarsi al servizio del bene comune", ha proseguito. "Se riuscissimo a convincerne anche 2-3 su 10 e se riuscissimo con le sentinelle del voto a non farci sottrarre quei tantissimi voti che ci sono sempre stati sottratti, riusciremmo a ottenere una grande vittoria. Riusciremmo a vincere alla grande"




CHI COMANDA IN FORZA ITALIA?: SILVIO E L’ANGELO AZZURRO

di Emanuel Galea

In tanti si staranno chiedendo: chi comanda in Forza Italia? Chi decide le varie politiche? I più ingenui probabilmente risponderanno subito : è “lui”, il cavaliere. Risposta sbagliata. L’ex Cavaliere, ormai, non fa altro che prestare la sua voce, si limita unicamente a promulgare quanto gli viene proposto. Qualcuno penserà, da Giovanni Toti, suo nuovo consigliere politico per il programma di Forza Italia, appositamente nominato lo scorso 24 gennaio? Sbagliato di nuovo. Giovanni Toti non c’entra nulla. E allora?

Gabriel Garcia Marquez ci dà un sicuro indizio: “Forse per il mondo sei solo una persona, ma per qualche persona sei tutto il mondo”. Traduzione: per quella persona per cui sei tutto il mondo, tu non puoi rifiutare nulla. Impigliato nelle strette maglie della giustizia e braccato a vista dalle procure di Napoli e di Milano, deluso da defezioni nel suo partito, spogliato dall’onorificenza di Cavaliere, messo alla porta dal Senato, ha cercato di rilassarsi nei festini dei vari bunga bunga in compagnia di olgettine e papi-girls. Alla fine è approdato ad una relazione stabile accanto alla giovane fidanzatina. Francesca Pascale, come  “l’algida femme fatale”, irruppe a villa Arcore, portando un raggio di sole ed un sorriso per Silvio. La first lady non porta solamente il raggio di sole. Vuole un bene pazzo al  suo “rubacuori” ma non disdegna aver voce nel suo partito. E’ impaziente. Non chiede ma la voce se la prende da sola Berlusconi ratificherà senza meno. Francesca annuncia un disegno di legge firmato Forza Italia a favore delle coppie gay. Parla come un dirigente di lunga carriera e crede di dare “uno scoop” annunciando la propria adesione al primo Calabria Pride della storia, e poi aggiunge:  “Si sta costituendo in FI un dipartimento Libertà civili e diritti umani, una novità per la politica nazionale che ufficializzerà l’intenzione di Berlusconi di dare segnali forti e chiari in favore dei nostri concittadini Lgbt, delle loro famiglie e dei loro amici”. La ratifica da Parte del “rubacuori” non è tardata ad arrivare. Ha ben scritto di lui Giuliano Ferrara: “Berlusconi  abbandona così il volgare machismo del barzellettiere anti gay per cedere alle sirene del relativismo”.

La Pascale detta la politica e Silvio la annuncia: “Uno dei primi compiti del dipartimento sarà la stesura del disegno di legge di Forza Italia sulle Unioni civili. Non si tratta di una battaglia di parte, ma di una richiesta trasversale di buon senso. Anche per questo, ho riconosciuto gli errori commessi in passato da molti esponenti del centrodestra che mi auguro s’ispirino da qui in avanti ai principi liberali di rispetto di ogni singolo individuo contro ogni discriminazione di genere”.

Ai simpatizzanti di Forza Italia, a tutti quelli che ancora credono nelle fiabe, chiediamo di fare uno sforzo di memoria.

I lettori meno giovani ricorderanno, senza meno, un bellissimo film, L’Angelo Azzurro, di Jose von Stemberg con la magistrale interpretazione di Marlene Dietrich nella parte di Lola Lola. Da ricordare la figura patetica del professore Immanuel Rath, nella scena, quando venendo a sapere che i suoi alunni frequentavano un locale, per quei tempi,  poco raccomandabile, dove si esibiva Lola Lola, decide di indagare di persona su quell’ambiente. Si ritrova affascinato dalla donna al punto da diventarne lo schiavo.

Due sono le scene antitetiche: la professionalità, severità e rigida condotta del professore in aula e lo stesso professore, schiavo di Lola Lola, sul palcoscenico, senza ritegno e senza pudore, mascherato da volatile, a cantare “chicchirichì”, per piacere all’oggetto dei suoi desideri.
Squarcio amaro del fascino che emana la freschezza di una donna su un uomo ultramaturo.
Storia vecchia. Il film è stato girato nel 1930. Una storia che si ripete in continuazione. Chi si aspettava novità politiche, federazione dei moderati, sappia che la politica di FI si prepara nella cucina e con gli ingredienti della Pascale.




FORZA ITALIA: ADRIANO PALOZZI INVITA LUCIANO CIOCCHETTI A NON POLEMIZZARE E A CONTRIBUIRE AL RILANCIO DEL PARTITO

Redazione
“Ho letto con attenzione il 'cinguettio' di Luciano Ciocchetti che, nel testimoniare volontà di democrazia e di partecipazione, si rivela in linea con l'opera di rilancio di Forza Italia che sta impegnando sia il coordinamento regionale che quello provinciale del partito. Voglio rassicurare l'amico Ciocchetti sul fatto che Forza Italia, ormai da diversi mesi, ha intrapreso sul territorio un percorso virtuoso fatto di dialogo e confronto con tutte gli esponenti locali, anche e soprattutto in vista del rinnovo del coordinamento provinciale, per cui, già circa un mese fa, ho chiesto a Ciocchetti di contribuire con l'indicazione di uomini di sua fiducia, in grado di dare un apporto concreto nell'ottica del dialogo e della coesione di intenti e di azioni che il coordinamento regionale, in sintonia con quello provinciale, sta portando avanti. Invito, dunque, Ciocchetti a evitare inutili polemiche e a partecipare sin da subito e concretamente al rilancio di Forza Italia sul territorio, così come il coordinamento regionale e provinciale stanno facendo, nella convinzione che il coinvolgimento, il dialogo, il confronto e il contributo di tutte le componenti siano la base indispensabile per dare quella svolta che l'elettorato e i tempi ci richiedono". Cosi il coordinatore FI per la Provincia di Roma, Adriano Palozzi
 




PARTITI POLITICI ITALIANI: TUTTI I CONTI IN ROSSO

di Maurizio Costa

Gli aiuti di Stato non ci sono più e la politica italiana entra in crisi. I maggiori partiti del nostro Paese hanno stilato i bilanci per l'anno 2013 e i dati sono sconcertanti: Pd, Forza Italia, Pdl e Lega Nord hanno chiuso l'anno scorso con un passivo di 55 milioni di euro.

Dopo anni di aiuti pubblici ai partiti, adesso le cose sono cambiate: se nel 2010 lo Stato elargiva 290 milioni di euro ai vari colori politici, quest'anno gli schieramenti incasseranno solamente 91 milioni, per arrivare a zero nel 2017. Le condizioni economiche dei vari partiti continueranno a tendere verso il segno meno e l'unico modo per risolvere la situazione è tagliare fino all'ultimo spreco.

Vediamo come sono messi i conti dei vari schieramenti per quel che riguarda il bilancio 2013.

Partito Democratico – Il Pd versa in una condizione estremamente complessa. Se gli introiti derivanti da contributi pubblici e privati hanno raggiunto la quota di 37 milioni di euro, il partito ha registrato oneri che arrivano a più di 48 milioni di euro, con una perdita complessiva di 10 milioni di euro. Il Partito Democratico ha affidato la revisione dei conti allo studio "DLA Piper", uno dei migliori in Italia, che, analizzando le carte, ha riscontrato le falle maggiori soprattutto nelle forniture e nei costi del sito web. Inoltre, le elezioni politiche sono costate 7 milioni di euro e le rispettive iniziative un altro milione. Il Pd punta nel 2014 a raggiungere il pareggio di bilancio, tagliando le spese di vitto e alloggio e i vari rimborsi spesa, disdicendo, inoltre, gli inutili affitti in Via Tomacelli e in Via del Tritone.

Forza Italia – Il partito di Berlusconi avrebbe un buco di 15 milioni di euro. Pochi giorni fa, infatti, il Cavaliere ha dichiarato che il partito versa in condizioni disastrose, tanto da essere arrivato con l'acqua alla gola. Oltre ai debiti con i vari fornitori, Fi deve ancora versare 87 milioni di euro alla sua vecchia gloria, il Pdl, che però, a febbraio, aveva ricevuto da Berlusconi un assegno da 15 milioni di euro.

Lega Nord – Il tesoriere della Lega Nord, Stefano Stefani, è stato glaciale: "Al Carroccio rimangono due anni di vita." Il partito di Salvini si ritrova un buco di 14,4 milioni di euro. I tagli dovranno essere d'obbligo per non incorrere nel default finanziario.

Popolo delle Libertà – Infine, il Pdl, ha un passivo di 14 milioni, con altri 18 milioni di debiti da pagare. Senza Berlusconi sarà difficile recuperare tutto.

I partiti vanno incontro al disastro totale. Un politica di tagli è l'unico modo per uscirne, anche perché, nel 2017, i soldi dello Stato non arriveranno più. 




LEGA NORD MATTEO SALVINI:"GRILLO CRIMINALIZZATO DA FORZA ITALIA HA AGEVOLATO PD"

Redazione

Ecco che il leader della Lega Nord Matteo Salvini strizza l'occhio a Grillo e lancia un'accusa a Forza Italia rea di aver "criminalizzato" il leader del Movimento Cinque Stelle. Di seguito le dichiarazioni di Matteo Salvini: «Della campagna elettorale di Forza Italia non mi è piaciuta la criminalizzazione di Grillo, che io non penso sia eversivo o sia Hitler, e di cui non mi interessa l'incidente stradale. Questa criminalizzazione ha aiutato certamente Renzi. E poi è sbagliata, perché nel voto al Movimento 5 stelle c'è tanta PASSIONE, tanta fiducia, alcune idee un po' confuse su certi temi, ma spero sia un patrimonio che ora non si disperda, perché ha portato partecipazione e interesse, sia in rete che in piazza.»




ELEZIONI EUROPEE: IL PARTITO ANIMALISTA EUROPEO BOCCIA FORZA ITALIA

Stefano Fuccelli presidente del PAE analizza l'esclusione dalle liste per le prossime elezioni europee del candidato cacciatore Sergio Berlato, e conclude essere solo uno specchietto per le allodole quando, di contro, è stata confermata la nomina di candidati ostili agli animali: ”La lista è lunga, racchiude tutte e quattro le circoscrizioni con addirittura un capolista per il nordest l'On. Elisabetta Gardini a seguire in ordine alfabetico, Bartolozzi Paolo, Baldassarre Raffaele, Comi Laura, Mastella Clemente, Matera Barbara, Patricello Aldo, Ronzulli Licia, Rossi Oreste, Sartori Amalia, Silvestris Sergio Paolo Francesco, Zanicchi Iva. Hanno tutti votato nella qualità di europarlamentari la direttiva europea 63/2010 in favore della vivisezione. Fu uno scandalo contestato dal movimento animalista che vide una mobilitazione indignata di oltre centomila persone scese nelle piazze di tutta Europa e con il successo dell'iniziativa dei cittadini europei (ECI) StopVivisection sancita da un milione e mezzo di firme. "

 

di Cinzia Marchegiani

Arriva il Comunicato dall’Ufficio Stampa del Partito Animalista Europeo, un movimento molto attivo a livello nazionale che ha contrastato il dilagare dei maltrattamenti degli animali con molte azioni eclatanti e concrete e ha gettato basi importanti per far decollare i Tavoli Ministeriali atti ad analizzare i metodi alternativi alla sperimentazione animale, ormai accerta essere non predittiva per l’essere umano. Il PAE osservava con attenzione l’atteggiamento di Forza Italia in merito al mondo della tutela degli animali. Infatti riferisce nel comunicato che lo scorso sabato, 10 maggio 2014, a Milano Silvio Berlusconi aveva iniziato la campagna elettorale presenziando la festa degli animali di Forza Italia organizzata dall'On. Michela Vittoria Brambilla. Nel suo intervento ha illustrato il programma a sostegno di chi ha animali di compagnia promettendo sostanziali cambiamenti qualora vincesse le prossime politiche. Berlusconi ha lamentato, inoltre, il grave ritardo che la societa' ha dimostrato nel garantire una situazione di welfare per gli animali.

Ma come sempre purtroppo c’è molta differenza tra il dire e il fare e lo conferma lo stesso Stefano Fuccelli senza giri di parole: ”Avremmo voluto credere a queste promesse, visto anche il documento 'Per un Dudù act ' (tredici proposte per un welfare animale) che ha ricevuto la nostra critica positiva purché supportato da validi elementi rappresentativi, ma sembrerebbe che i fatti smentiscano le parole. L'esclusione dalle liste per le prossime elezioni europee del candidato cacciatore Sergio Berlato risulta essere solo uno specchietto per le allodole quando, di contro, è stata confermata la nomina di candidati ostili agli animali. La lista è lunga, racchiude tutte e quattro le circoscrizioni con addirittura un capolista per il nordest l'On. Elisabetta Gardini a seguire in ordine alfabetico: Bartolozzi Paolo, Baldassarre Raffaele, Comi Laura, Mastella Clemente, Matera Barbara, Patricello Aldo, Ronzulli Licia, Rossi Oreste, Sartori Amalia, Silvestris Sergio Paolo Francesco, Zanicchi Iva. Hanno tutti votato nella qualità di europarlamentari la direttiva europea 63/2010 in favore della vivisezione. Fu uno scandalo contestato dal movimento animalista che vide una mobilitazione indignata di oltre centomila persone scese nelle piazze di tutta Europa e con il successo dell'iniziativa dei cittadini europei (ECI) StopVivisection sancita da un milione e mezzo di firme.

Ed ancora, il candidato per la Circoscrizione sud, Alessandro Cecchi Paone, si è espresso pubblicamente favorevole alla sperimentazione animale proprio a margine di un dibattito su Canale 5 in opposizione alla Brambilla.

Poi ci sono i candidati pro caccia quali la cacciatrice Emma Soncini, Circoscrizione nordovest, che nella sua pagina ufficiale così recita: La caccia ha bisogno di essere tutelata e non demonizzata . È necessario far capire in Europa, a differenza di quanto molti possano pensare, che anche i cacciatori agiscono in difesa del territorio e dell’ambiente.
Il candidato Valerio Bettoni, Circoscrizione nordovest, già presidente della Provincia di Bergamo e consigliere regionale in Lombardia, ha presentato progetti di legge con l'Udc per regolamentare la caccia in deroga. Il candidato Luciano Ciocchetti, Circoscrizione centro, che nella veste di capogruppo Udc della Regione Lazio prese iniziative a favore delle associazioni venatorie, così si espresse: Trovo giusta la manifestazione di protesta indetta dalla FederCacciaLazio perché il calendario venatorio, così come predisposto, è estremamente penalizzante per i cacciatori …che tanto fanno per il ripopolamento del territorio e per la tutela di alcune specie.”

Battute al vetriolo schioccano anche per l'europarlamentare Elisabetta Gardini che Fuccelli ricorda oltre ad avere votato pro vivisezione fa parte dell'Intergruppo parlamentare Amici della Caccia, del Tiro e della Pesca, ed etichetta alquanto ossimoriche i suoi interventi:” …..provo un’istintiva simpatia per quanti amano la natura e cercano di stare il più possibile a contatto con essa e gli animali. E credo che più vicini dei cacciatori ci siano ben pochi altri" mentre per Iva Zanicchi riporta una sua citazione dove spiegava la motivazione del voto sulla vivisezione, definendola ripèrovevole:“ho detto si alla vivisezione perché non sapevo quello che votavo."

"Appena due….sono i candidati che dichiarano il loro impegno a sostenere Stop Vivisection. Assente, invece, l'unica che avrebbe potuto garantire la tutela degli animali, l'On. Brambilla, che stimo e di cui apprezzo il lavoro e la personalità. Se questi sono i prodromi, il Partito Animalista Europeo alle elezioni europee boccia la lista di Forza Italia" è la conclusione di Stefano Fuccelli nel suo comunicato stampa, motivando con logica e severità la scelta politica alle prossime elezioni europee, no a Forza Italia! 

Tra il dire e il fare non c’è solo il mare, ma un oceano immenso di opportunità perdute per i nuovi cambiamenti culturali ed etici importanti attesi da tempo.