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VITERBO, SUCCESSO PER LA PRESENTAZIONE DEL PRODOTTO "CAROTE IN AGRODOLCE DELLA TUSCIA"

Redazione

Viterbo – L’assessore provinciale all’Agricoltura e Valorizzazione dei Prodotti tipici locali Franco Simeone ha partecipato questa mattina alla presentazione di “Carote in Agrodolce della Tuscia” il prodotto dell’Azienda Vita Nova di Francesco Pasquini.  L’iniziativa è stata organizzata dal Club Enogastronomico della Tuscia presso il Comune di Viterbo.

“Ho accolto volentieri l’invito degli organizzatori – ha spiegato Simeone – soprattutto perché ho avuto l’occasione di conoscere più a fondo, attraverso documenti e testimonianze, la storia di un prodotto un tempo profondamente radicato nella tradizione contadina della Tuscia e molto importante anche dal punto di vista economico. La produzione delle carote ha purtroppo subito a partire dal 1970 un drastico calo fino a scomparire del tutto. Assistere oggi alla ripresa di una tradizione è senza dubbio un segnale importante che non solo va accolto positivamente, ma va incoraggiato e sostenuto. Come ho avuto modo di ripetere in più occasioni – ha aggiunto l’assessore –  l’agricoltura può essere un importante ammortizzatore sociale nei periodi di crisi, come dimostrano le esperienze del passato quando la risorsa terra si è rivelata fondamentale per assicurare lavoro ai giovani. Incoraggiare gli operatori economici impegnati nel promuovere e sperimentare nuove produzioni in campo agricolo ed enogastronomico – ha concluso – significa scommettere sulla ripresa della nostra economia indissolubilmente legata al rilancio di un’agricoltura di qualità”.




VITERBO, LA TUSCIA CELEBRA IL SUO “ORO VERDE”

Redazione

Viterbo – Presentate ufficialmente le Feste dell’Olio della Tuscia manifestazione giunta alla settima edizione che anche quest’anno propone fino al 9 dicembre un itinerario tutto da gustare con oltre cento appuntamenti tra stand enogastronomici, degustazioni di prodotti tipici, incontri e visite ai frantoi per assaporare l’olio novello. A promuovere l’evento la Camera di Commercio e la Provincia di Viterbo, con il patrocinio della Regione Lazio e dell’Associazione nazionale Città dell’Olio. Cinque i Comuni protagonisti: Blera (9 novembre-9 dicembre), Canino (1-9 dicembre), Gallese (24- 25 novembre), Vetralla (1-9 dicembre) e Vignanello (9-18 novembre).

“L’olio rappresenta il nostro oro verde – ha dichiarato Ferindo Palombella, presidente della Camera di Commercio di Viterbo – di cui dobbiamo andare fieri anche perché possiamo vantare le due Dop Canino e Tuscia che coprono l’intero territorio provinciale. Oggi i nostri produttori sono consapevoli che per competere nei diversi mercati bisogna insistere sulla strada della qualità. E’ stato un percorso lungo, ma credo si staino già raccogliendo i frutti di anni di impegno, supportati anche dagli sforzi compiuti dalle associazioni di categoria e dalle istituzioni, tra cui la Camera di Commercio che è organismo di certificazione e controllo per le Dop. Ci manca un ultimo ma decisivo tassello: arrivare a realizzare i Consorzi di tutela delle due Dop, ma spero che si superino quanto prima le difficoltà incontrate. Nel frattempo godiamoci l’olio che già da alcune settimane è entrato in produzione e da più parti mi dicono essere di ottima qualità, anche se la resa è decisamente minore. E quale occasione migliore delle Feste dell’Olio della Tuscia per fare una passeggiata nei nostri meravigliosi borghi. Un’opportunità che spero venga colta anche da numerosi visitatori appassionati di turismo enogastronomico, rispetto ai quali abbiamo messo in campo un’articolata campagna pubblicitaria”.

“La presentazione delle sagre dell’olio – ha detto Franco Simeone, assessore all’Agricoltura della Provincia di Viterbo –  non vuole essere solo un semplice rituale ma un segnale di continuità, per fare capire agli agricoltori che le istituzioni sono dalla loro parte. A chi sostiene che nei momenti di crisi c’è poco da festeggiare, rispondo che più volte l’agricoltura ha svolto la funzione di ammortizzatore per l’economia in difficoltà. Quando è mancato il lavoro tanti giovani, in passato, si sono rimboccati le maniche e sono tornati nei campi. Non a caso l’agricoltura nella nostra provincia continua ad essere il settore trainante dell’economia provinciale. E’ necessario continuare a puntare sulla qualità e soprattutto su un progetto politico condiviso con le associazioni di categoria e gli operatori del settore per fare in modo, ad esempio, che sulle tavole dei nostri ristoranti vengano promossi principalmente prodotti del territorio, genuini e certificati e con l’impegno e la passione dei nostri agricoltori. Purtroppo negli ultimi giorni ad aggravare le condizioni del settore agricolo ci si è messa pure l’alluvione che ha colpito molte zone del nostro territorio. Gli uffici della Provincia sono stati da me già attivati nel predisporre una vera e propria task force per dare un aiuto concreto alle imprese gravemente danneggiate”.

 




VITERBO, DOPO L’ENNESIMA DISAVVENTURA DENUNCIATA DAI PENDOLARI DELLA TRATTA FERROVIARIA VITERBO-ROMA LA PROVINCIA COMMISSIONA UNO STUDIO PER MIGLIORARE IL SERVIZIO FERROVIARIO

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Dopo l’ennesima disavventura denunciata dai pendolari della tratta ferroviaria Viterbo-Roma, che nell’ultima settimana hanno dovuto subire la soppressione, senza avviso, di tre treni in direzione della Capitale, l’assessore ai Trasporti della Provincia di Viterbo, Franco Simeone, fa il punto sul lavoro che l’amministrazione provinciale sta svolgendo per mettere a punto proposte concrete e fattibili che abbiano una duplice finalità: riorganizzare il servizio in maniera sostenibile e abbattere i tempi di percorrenza in direzione Roma, concentrandoli un’ora e mezzo al massimo sulla FR3. “Mi spiace che tanti cittadini si siano ancora una volta trovati alle prese con dei gravissimi disagi – afferma l’assessore Simeone -, e a loro va la mia più sincera solidarietà. Passata Santa Rosa, all’ordine del consiglio provinciale ci sarà l’approvazione del Piano di bacino dei trasporti della Tuscia, redatto dal dipartimento Trasporti dell’università di Roma La Sapienza su commissione della Provincia. Una volta approvato, il piano contenente anche tutte le criticità del territorio verrà poi inviato alla Regione Lazio”. All’orizzonte si profilano tuttavia anche delle importanti novità. “Questa Amministrazione ha chiesto all’Istituto Trasporti della Sapienza anche di mettere a punto uno ‘Studio particolareggiato sul potenziamento delle linee ferroviarie della provincia di Viterbo’ – continua l’assessore -, da ultimare al massimo entro la fine del 2012. Questo studio prevederà un pacchetto di proposte a basso costo e a basso impatto per migliorare e rendere più efficienti i servizi ai cittadini. Una volta pronto, presenteremo questo studio ai gestori delle reti ferroviarie che attraversano il nostro territorio, così da prevederne insieme l’attuazione”. Non si tratta di lavori strutturali, come fa presente Simeone, “ma di un incremento delle carrozze dei treni e di una più sostenibile revisione degli orari delle corse, specie sulla FR3. Si tratta di un progetto che può avere delle importantissime prospettive – conclude – per lo sviluppo e il miglioramento della qualità dei servizi ferroviari nella Tuscia”.

 




VITERBO, COLTURE DANNEGGIATE: APPELLO ALLA REGIONE

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Seduta congiunta per le commissioni Agricoltura e Ambiente che hanno approvato all’unanimitá un ordine del giorno proposto dall’assessore all’Agricoltura Franco Simeone, condiviso con l’assessore all’Ambiente Paolo Equitani, concernente il problema dei danni alle colture da parte dei cinghiali, nelle riserve e nelle aree protette.

L’ordine del giorno contiene la richiesta al presidente della Regione Lazio Renata Polverini e agli assessori Angela Birindelli (Agricoltura) e Marco Mattei (Ambiente) di istituire un tavolo tecnico politico con il coinvolgimento dell’Ispra (Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale), degli enti gestori dei parchi, dei rappresentanti del mondo agricolo e dei cacciatori, per adottare misure straordinarie ed urgenti in grado di limitare i danni all’agricoltura nella provincia di Viterbo.

Le scarse risorse finanziarie messe a disposizione dalla Regione non risultano sufficienti a coprire i danni accertati.

Si chiede anche di includere all’interno di questo tavolo l’Universitá degli Studi della Tuscia, nella persona del professor Andrea Amici che oltre a collaborare con la Provincia per la redazione del piano faunistico venatorio, ha redatto lo studio triennale di gestione della specie cinghiale.

Fondamentale la determinazione del presidente della Commissione Agricoltura Bruno Capitoni che ha sposato totalmente la proposta dell’assessore Simeone, impegnandosi insieme al presidente della Commissione Ambiente Francesco Galli a costruire intorno al documento il consenso unanime dei consiglieri

“E' un risultato estremamente importante – ha commentato Simeone – ottenuto grazie alla preziosa collaborazione del consigliere Capitoni. Purtroppo l’elevata quantitá di danni all’agricoltura che da anni viene registrata sul nostro territorio, impone la ricerca di soluzioni straordinarie. Il 70% di questi danni sono provocati dai cinghiali, il 30% da altre specie come il corvo e lo storno, mentre per ciò che riguarda le riserve naturali, sempre più notevoli sono i danni causati dalle nutrie. Per ridurre il fenomeno la Provincia ha predisposto un nuovo regolamento per la caccia al cinghiale che ha cercato di garantire l’equilibrio fra caccia, agricoltura e ambiente. E’ sempre più necessario però un cambio di strategia passando dalla politica dell’indennizzo a quella della prevenzione”.