FROSINONE, LA GIUNTA REGIONALE NOMINA I COMMISSARI AD ACTA DELLE COMMISSIONI PROVINCIALI

Redazione

Sospiro di sollievo per le imprese artigiane della provincia di Frosinone: nell’ultima seduta di venerdì 20 la Giunta regionale ha infatti colmato una lacuna che rischiava di creare seri problemi alle aziende. Lo ha fatto nominando i commissari ad acta delle commissioni provinciali per l’artigianato (decadute lo scorso 15 febbraio per la naturale scadenza del mandato quinquennale) che in questo modo potranno riprendere la loro attività, almeno per ciò che riguarda l’ordinaria amministrazione. I commissari, individuati come da prassi consolidata nei presidenti delle decadute commissioni provinciali per l'artigianato (Cpa), resteranno in carica fino all’insediamento dei nuovi organi con i quali le commissioni torneranno a pieno regime. Un atto importante, quindi, che consente alle imprese artigiane di proseguire con maggiore efficacia la propria attività e che nasce dall’impegno diretto dell’on. Annalisa D’Aguanno, vicepresidente della commissione regionale Lavoro, che nelle scorse settimane era stata sollecitata in tal senso proprio dai vertici della Commissione provinciale per l’artigianato di Frosinone. Il consigliere regionale del Pdl si è immediatamente attivata presso gli uffici competenti della Regione Lazio ottenendo un’accelerazione nell’esame della pratica e quindi l’approvazione da parte della Giunta della delibera di nomina dei commissari ad acta. "Questi ultimi – ha spiegato soddisfatta Annalisa D’Aguanno – potranno adottare i decreti di iscrizione, modificazione e cancellazione dall’albo delle imprese artigiane, compreso il riconoscimento di impresa operante nel settore dell’artigianato artistico e tradizionale e potranno partecipare alle sedute della commissione regionale per l’artigianato. Con questo atto si garantisce lo svolgimento delle funzioni istituzionali indispensabili per la tenuta degli albi provinciali delle imprese artigiane ponendo fine ad una situazione che, soprattutto in un periodo di crisi come quella che stiamo vivendo, rischiava di provocare danni alle imprese del nostro territorio che si trovavano di fatto impossibilitate a partecipare alle gare di appalto che prevedono l’esibizione della certificazione di iscrizione, ma rischiava anche di rendere difficili i rapporti con gli Enti Previdenziali che prendono in considerazione esclusivamente i documenti ufficiali rilasciati dalle Cpa".