FROSINONE, OPERAZIONE "GRAND HOTEL": SGOMINATA POTENTE ORGANIZZAZIONE DI NARCOTRAFFICANTI

Redazione
Frosinone
– La Polizia di Stato mette fine ad un vero e proprio business del mercato della droga arrestando malavitosi che conducevano una vita da Grand Hotel con redditi da indigenti..

Tutto ha inizio il 18 aprile del 2012 quando una trentasettenne romana rimane vittima di un incidente stradale sulla tratta A1 ricadente nella giurisdizione di Frosinone. Sul posto la Polizia Stradale recupera negli indumenti della donna una dose di cocaina avvolta in un  scontrino di un autogrill ed un telefono cellulare.

Partono le indagini dirette dal Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone, D.ssa Caracuzzo. Gli investigatori della Squadra Mobile in collaborazione con la Polizia Stradale risalgono al probabile fornitore.

Si tratta di una donna poco più che quarantenne coniugata con un noto esponente di una famiglia di etnia Rom all’epoca detenuto in  quanto accusato  insieme al fratello di aver ferito nel 2011 a Frosinone a colpi di arma da fuoco il cognato appartenente ad altra famiglia Rom.

Il gesto riconducibile ad un regolamento di conti per affermare la posizione di leadership nel traffico della droga oltre a procurare un’ampia risonanza mediatica ridefinì gli assetti del gruppo criminale.

Le successive indagini hanno confermato la giornaliera attività di spaccio della donna referente di numerosi assuntori di cocaina residenti non solo nel nostro capoluogo ma anche nelle vicinanze della Capitale.

Il puzzle investigativo si arricchisce di nuovi elementi consentendo  di risalire ai corrieri e fornitori dell’organizzazione.

Una vera e propria associazione a delinquere che chiama in campo anche la D.D.A. di Roma, nella persona del Sostituto Procuratore Aggiunto Dott. Cascini, ed il coordinamento della Direzione Centrale dei Servizi Antidroga, da sempre in prima linea quando si tratta di associazione di trafficanti di droga che operano a largo raggio.

Due ventenni romani hanno avuto nell’azienda criminale il ruolo di corrieri mentre capo indiscusso dell’organizzazione, operante su Roma, un quarantaquattrenne della famiglia Di Silvio, legato al clan Casamonica per averne sposato una nipote.

Quest’ultimo impegnato a rifornire in modo continuativo famiglie Rom dedite allo spaccio e operanti perlopiù a Frosinone, Venafro ed Avezzano.

Venti le misure restrittive eseguite questa mattina dalla Polizia di Stato nei confronti di appartenenti  perlopiù a famiglie Rom, cui si aggiungono altre 11 eseguite nel corso dell’attività investigativa con il sequestro di oltre 800 grammi di cocaina purissima.

 Con l’operazione di oggi la Polizia di Stato ha interrotto un redditizio canale di approvvigionamento e distribuzione della droga che operava secondo una precisa regola che avrebbe dovuto garantire un minor indice di rischio: minime quantità di rifornimento con consegne giornaliere.

La capillare attività avviata ha consentito alla famiglia Rom di accumulare un ingente patrimonio  caratterizzato anche da prestigiosi e lussuosissimi beni immobili e mobili.

Una vita condotta all’insegna del lusso più sfrenato senza alcuna fonte lecita di guadagno ostentando una inverosimile situazione di indigenza che aveva garantito alle titolari delle holliwoodiane ville anche l’esenzione per le prestazioni sanitarie.

Un capitale considerevole che oggi grazie al sequestro preventivo di due faraoniche ville a Frosinone e Ferentino e di due auto di lusso ha consentito allo Stato di riappropriarsi di quanto indebitamente ottenuto come provento di illecita attività.

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FROSINONE, OPERAZIONE "DROGA A GONFIE VELE": ARRESTATI 19 NARCOTRAFFICANTI

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Finiscono nella rete della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri 19 narcotrafficanti

 

Frosinone – Finiscono nella rete della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri 19 narcotrafficanti. La Squadra Mobile di Frosinone, congiuntamente con i ROS dei Carabinieri di Roma, a conclusione di un’indagine durata oltre due anni, hanno eseguito questa mattina diciannove ordinanze di custodia cautelare nei confronti di sedici italiani, due peruviani ed una colombiana, per lo più residenti a Roma e Guidonia, tutti accusati di traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

Le indagini partono da movimenti sospetti di alcuni trafficanti di droga in provincia di Frosinone.
Da subito emerge un grosso giro di affari che vede due romani  inseriti nel traffico internazionale della cocaina attraverso canali di approvvigionamento sudamericano.
Un’associazione ben articolata con una precisa ripartizione di compiti finalizzata ad importare ingenti quantitativi di cocaina da destinare ad altrettante organizzazioni criminali dedite allo spaccio.
Ingegnosa e creativa nel definire le modalità di “viaggio” della preziosa merce che doveva raggiungere l’Italia superando ogni controllo di Polizia e quindi alla ricerca di sempre nuovi ed insoliti vettori.

Tre gli episodi riconducibili all’organizzazione.
Uno risalente a gennaio 2012 quando i componenti del gruppo utilizzano finte tavole da surf per il trasporto della cocaina, carico bloccato dalle autorità di Polizia dell’aeroporto di Santiago del Cile, con il recupero di 22 kg di cocaina.
Il maggiore quantitativo di cocaina ben 330 kg è stato invece recuperato a giugno 2012.
Qualche mese prima i capi dell’organizzazione decidono di acquistare in Venezuela un imponente veliero che, con mirati interventi di ristrutturazione, avrebbe consentito di ricavare una stiva per occultare un ingente quantitativo di droga.
La nave viene appositamente allestita con una stupefacente cambusa: ben 300 panetti per un totale di 330 kg di cocaina.
Il ROS dell’Arma dei Carabineri e la Squadra Mobile, per il tramite della Direzione Centrale Servizi Antidroga, hanno attivato immediatamente i collaterali organi di Polizia internazionale che grazie alle informazioni ricevute individua il veliero nel tratto di mare prospiciente l’isola di Margarita e dopo averlo portato in secco recupera il gigantesco carico di droga nel doppio fondo dell’imbarcazione.
Anche il secondo fallimento non scoraggia i malavitosi che dovendo far fronte ad immediate richieste di droga utilizzano un nuovo stratagemma per farla arrivare in Italia.
Questa volta i “capi” sfidano anche la più vivace fantasia utilizzando i bottoni rivestiti di poncho (tipico capo di vestiario sud-americano) per nascondere la droga.
Il carico di questi capi di abbigliamento parte dal Sud-America ed è destinato ad una cittadina peruviana residente in provincia di Firenze.
Il pacco viene intercettato dagli investigatori che recuperano 1,5 kg di cocaina alloggiata nei bottoni degli indumenti.

Con gli arresti di oggi la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri hanno inferto un duro colpo al grande businnes internazionale della droga realizzando uno dei più importanti sequestri di cocaina a livello internazionale, dove assume un ruolo di spicco il rapporto di cooperazione ed alleanza che la ‘ndrangheta tesse con organizzazioni sudamericane.

Sono proprio le cosche calabresi, infatti, a detenere il primato nel commercio della droga attraverso colleganze con organizzazioni paramilitari operanti nei paesi latino – americani ed ad essere riconosciute come partners preferiti in ragione delle loro peculiari strutture fortemente incentrate sui rapporti di parentela e di comparaggio che le rendono meno vulnerabili ad eventuali delazioni o pentimenti e quindi più affidabili.    

L’indagine ha visto coinvolti complessivamente 24 indagati.
Per la cattura dei pericolosi narcotrafficanti hanno avuto un ruolo determinante anche il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Frosinone e Roma, nonché la Squadra Mobile di Roma.

La dichiarazione in una nota congiunta di Daniela Bianchi e Baldassare Favara di Per il Lazio
 
Frosinone – “Una nuova operazione anti-droga della Squadra Mobile di Frosinone e dei Ros dei Carabinieri ha portato alla luce un’organizzazione criminale vasta e ben radicata che usava la provincia di Frosinone per traffici internazionali di stupefacenti. Un episodio che deve far riflettere cittadini e politica, per prendere atto che il frusinate sta diventato una terra di conquista per la malavita. Dobbiamo riprendete il controllo del territorio non solo con decisive azioni di polizia, ma anche con una rinnovata rappresentatività. Per farlo, la Regione sta attivando diverse azioni in merito, a partire dall’osservatorio Regionale per la sicurezza e la legalità. Un organo composto dalle forze di polizia, sindacali, rappresentanti dell’Ufficio Scolastico Regionale e dall’associazione Libera che avrà come sua prima azione quella di individuare le zone maggiormente esposte a fenomeni di criminalità. Tra queste, non potrà mancare  il frusinate, diviso  tra le organizzazioni delinquenziali di Roma e Napoli e per il quale occorre avviare un piano di contrasto alla criminalità, base di una riscossa civile di cui la Regione sarà protagonista. La criminalità non conosce regole, se non quelle legate alla logica del profitto a tutti i costi, e le tentazioni che queste organizzazioni diffondono sono un veleno che negli anni può indebolire le difese di molti, soprattutto dei più giovani. Il nostro compito sarà quello di rafforzare queste barriere, di difendere ragazze e ragazzi  con politiche di legalità a cui legare provvedimenti che creino lavoro e opportunità. Con le armi dell’autorevolezza e sostenuti dai cittadini,  troveremo la forza di cambiare ed impedire che la malavita continui a fare affari nel nostro territorio. Voglio complimentarmi con la Squadra mobile di Frosinone e i Ros dei Carabinieri di Frosinone e la Procura Distrettuale Antimafia di Roma per l’operazione conclusa, portata avanti con dedizione e professionalità encomiabili”.

 




FROSINONE: IN CORSO VASTA OPERAZIONE DELLA SQUADRA MOBILE CON I ROS DEI CARABINIERI

AGGIORNAMENTI SU: 02/12/2013 FROSINONE, OPERAZIONE "DROGA A GONFIE VELE": ARRESTATI 19 NARCOTRAFFICANTI

Redazione

Frosinone – E' in corso dalle prime ore di questa mattina una vasta operazione della Squadra Mobile di Frosinone in collaborazione con i Ros dei Carabinieri finalizzata alla cattura di 19 narcotrafficanti a seguito di una complessa indagine che ha portato al sequestro di oltre 350 kg di cocaina. L'indagine è partita dopo la cattura da parte della Squadra Mobile di Frosinone dei responsabili di attentati dinamitardi incendiari contro la Sala Bingo di Ferentino.