Catania, Rapine, furti e ricettazione: sei arresti

 

CATANIA – Nella mattinata di giovedì 16 Marzo 2017, in Catania, Messina, Agrigento e Catanzaro, su delega della Procura della Repubblica di Catania, militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Catania Fontanarossa hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip su conforme richiesta della locale Procura, nei confronti di sei persone ritenute responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine, furti aggravati e ricettazione.
Ad innescare le indagini il rapido susseguirsi di tre gravi eventi delittuosi: una prima rapina perpetrata da tre soggetti a volto coperto armati di pistola in danno di un’area di servizio con annesso bar tabacchi e rifornimento carburanti sita in Misterbianco (CT) nel luglio del 2014 seguita, a distanza di soli due giorni, da un’ulteriore rapina a mano armata nei confronti di un rifornimento carburanti sito ad Aci Castello (CT) e successivamente da altra rapina consumata presso un distributore di Catania in contrada Gelso Bianco, tutte commesse con analoghe modalità. L’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza degli esercizi rapinati e l’acquisizione dei successivi riscontri investigativi evidenziati nel corso di mirati servizi di osservazione e prevenzione consentivano di individuare uno dei rapinatori in LITRICO Giuseppe, 24enne di Misterbianco. Proprio seguendo gli spostamenti di quest’ultimo, in pochi mesi i militari delineavano componenti e caratteri del sodalizio criminoso, contraddistinto da elevata organizzazione e celerità di esecuzione di ogni singola attività delittuosa con efferate modalità di realizzazione; tale modus operandi consentiva al gruppo di essere protagonista di più fenomeni delittuosi anche nella medesima giornata, non solo nella città di Catania, ma nel territorio dell’intera provincia etnea.
Oltre al LITRICO, quindi, altri 5 i membri fermati facenti parte del nucleo, stabile e sempre attivo: il 38enne FERLITO Francesco, ritenuto il promotore del gruppo, FAMA’ Maurizio, 37enne, LA ROSA Carmelo, MOLINO Carmelo e SCARPATO Anthony, quest’ultimi 24enni, tutti di Catania; nei loro confronti gravi indizi di colpevolezza rappresentati dall’esame incrociato delle registrazioni video che immortalavano le loro caratteristiche fisiche (i volti, spesso, erano coperti da passamontagna) e soprattutto i sequestri effettuati presso le rispettive abitazioni di numerosi indumenti – molti dei quali idonei al travisamento – del tutto coincidenti con quelli utilizzati per le rapine.
Tra gli episodi delittuosi perpetrati si annovera quanto accaduto alla fine del mese di Luglio 2014 allorquando i predetti soggetti, utilizzando due autovetture provento di furto commesso a San Gregorio di Catania come ariete, durante la chiusura notturna infrangevano una delle vetrine d’ingresso del centro Commerciale “Porte di Catania” per penetrarvi e girovagare per la galleria commerciale a bordo delle stesse auto. Abbandonato il centro commerciale, nella stessa giornata, la banda realizzerà due rapine a mano armata in danno di distributori di carburante, la prima ad Acireale la seconda a Catania.
Inoltre, nel corso delle indagini e dei relativi servizi, condotti tra il mese di luglio 2014 ed il febbraio 2015, venivano acquisiti elementi per attribuire al gruppo la responsabilità di oltre 20 gravi delitti contro il patrimonio colpi, tra rapine a mano armata, spaccate a centri commerciali, bar tabacchi e gioiellerie, nonché numerosi furti e ricettazione di auto utilizzate per portare a termine i reati, nei centri abitati di Catania, Misterbianco, Aci Catena, Aci Castello, Belpasso e Nicolosi, per un bottino, complessivamente quantificato in circa 50 mila euro tra denaro contante, tabacchi e biglietti “gratta e vinci”.
Gli arrestati sono stati tradotti presso le case circondariali di Catania, Messina, Caltanissetta e Catanzaro. 




SICUREZZA, MENO FURTI MA LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE IN CRESCITA

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Italia – A partire dagli inizi degli anni Novanta la criminalità registra una generale diminuzione sia per i reati contro il patrimonio che per gli omicidi. Per gli omicidi, i furti di auto e gli scippi il trend decrescente è stato continuo (dal 1992 al 2011 i tassi per 100.000 abitanti passano per gli omicidi da 2,6 a 0,9, per gli scippi da 100,2 a 29,1, per i furti di autoveicoli da 572,6 a 327,3). Per i borseggi il calo si è interrotto nel 1998 e negli anni successivi l’andamento è rimasto oscillante. Per i furti in abitazione, il trend è in crescita dal 2006 (con forte variabilità), dopo la decisa flessione registrata fino ai primi anni Duemila (da 341 nel 1992 a 296 nel 2002). Il calo delle rapine si interrompe già nel 1995 (da 55,9 del 1992 a 50,3 nel 1995) quando si evidenzia un’importante ripresa che dura fino al 2007 (86,2) e si interrompe negli anni successivi. Sulla base dei dati recenti, nel 2011 borseggi e furti in appartamento sembrano essere nuovamente in crescita.

Dal 2002 al 2009 il senso d’insicurezza aumenta in tutte le classi di età, in modo più accentuato fra le donne (la quota di persone che si sentono molto o abbastanza sicure passa da 64,6% a 59,6%). Il senso d’insicurezza della popolazione non deriva necessariamente dal livello di diffusione della criminalità, ma anche dal degrado del contesto in cui si vive: era pari al 15,6% nel 2009 la percentuale di cittadini che hanno visto spesso situazioni di degrado nella propria zona. Le donne sono particolarmente impaurite dal rischio di subire una violenza sessuale, paura che accomuna più di metà del loro genere (52,1%), in decisa crescita rispetto al 2002 (45%). D’altro canto la violenza contro le donne, anche se poco denunciata, è un fenomeno ampio e si esprime sotto varie forme: fisica, sessuale, psicologica dentro e fuori la famiglia. Mentre gli omicidi di uomini diminuiscono, ciò non accade per i femminicidi.

Adesso possiamo misurare il progresso grazie ad un nuovo strumento. questa relazione è il frutto di una nuova intesa. Il Cnel, organo di rilievo costituzionale, al quale partecipano rappresentanti di associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e del terzo settore, e l’Istat, dove operano esperti della misurazione dei fenomeni economici e sociali, hanno unito le proprie forze per giungere alla definizione di un insieme condiviso di indicatori utili a definire lo stato e il progresso del nostro Paese. Per questo è stato costituito un comitato insieme all’associazionismo femminile, ecologista, dei consumatori e all’associazionismo in senso lato. L’obiettivo è stato quello di misurare il “Benessere Equo e Sostenibile” (Bes) analizzando livelli, tendenze temporali e distribuzioni delle diverse componenti del Bes, così da identificare punti di forza e di debolezza, differenze di genere, nonché particolari squilibri territoriali o gruppi sociali avvantaggiati/svantaggiati, anche in una prospettiva intergenerazionale (sostenibilità). Al comitato si è affiancata una commissione scientifica. La consultazione con i cittadini è stata ampia.

Il risultato è sintetizzato in questo primo rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile in Italia; gli indicatori selezionati per rappresentarlo aspirano a divenire una sorta di “Costituzione statistica”, cioè un riferimento costante e condiviso dalla società italiana in grado di segnare la direzione del progresso che la medesima società vorrebbe realizzare.

 




CASTEL GANDOLFO, SORPRESI A RUBARE ALLUMINIO

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Redazione

Castel Gandolfo – I Carabinieri del NORM della Compagnia di Castel Gandolfo nel corso di preordinato servizio di controllo del territorio finalizzato al contrasto dei reati predatori hanno tratto in arresto 2 cittadini italiani ed uno romeno. I ladri, tutti pregiudicati, sono stati sorpresi in via Cancelliera all’interno di un deposito giudiziario mentre tentavano di rubare gli infissi in alluminio della litografia industriale in disuso “Rotoweb”, che uuna volta rivenduti avrebbero fruttato circa 5.000 euro. All’arrivo dei Carabinieri i ladri hanno tentato la fuga nelle campagne circostanti venendo però bloccati dopo un breve inseguimento; uno di loro ha cercato disperato rifugio in un fosso nella vana speranza di non essere visto.

L’intera refurtiva è stata recuperata e restituita agli aventi diritto mentre i ladri, dopo una notte in camera di sicurezza, verranno oggi giudicati con rito direttissimo.