GALLICANO NEL LAZIO, MINACCIA ECOMOSTRO CIMITERIALE: SU QUESTE TERRE IL COMUNE "SCOPRE" LA VIA FRANCHIGENA

Il Comune di Gallicano nel Lazio in collaborazione con la Regione Lazio e l’Università la Sapienza, invita il 30 maggio al Castello di Passerano, presso Il Granaio del castello che ospiterà le conferenze e gli incontri, per una giornata dedicata alla scoperta della via Francigena del Sud, la strada percorsa dai pellegrini e dai crociati per andare o tornare dalla terra santa, mentre il 30 aprile 2014 la giunta comunale approvava la delibera per la realizzazione nella splendida tenuta di Passerano un megacimitero da 120 mila loculi…. Stiamo su “Scherzi a Parte”?

di Cinzia Marcjegiani

Gallicano nel Lazio (RM)– Con una lunga lista di parterre di relatori il Comune di Gallicano nel Lazio ha organizzato un evento bellissimo e forse alquanto singolare. In collaborazione con la Regione Lazio e l’Università la Sapienza da appuntamento per domani, venerdi 30 maggio 2014, al Castello di Passerano, presso Il Granaio del castello che ospiterà le conferenze e gli incontri, per una giornata dedicata alla scoperta della via “Francigena del Sud”, la strada percorsa dai pellegrini e dai crociati per andare o tornare dalla terra santa. Nella locandina che pubblicizza l’evento si legge: “Le Vie Francigene uniscono l’Occidente all’Oriente, il cristianesimo al paganesimo, sono una sorta di porta magica che racconta come questo paese sia cresciuto culturalmente. Le vie di connessione con gli altri, che siano il mare o la terra hanno arricchito la nostra civiltà portando ed esportando idee, cultura, abitudini, sapori e colori. Sono state una sorta di corridoio delle idee.
Oggi possiamo scoprire questa ricchezza grazie ad esperti del settore, provenienti dal mondo universitario e dalle istituzioni di tutela dei tesori archeologici del Lazio, che ci guideranno in un percorso nel tempo, fino a condurci ai nostri giorni per riflettere sulle modalità di una fruizione in chiave moderna della strada battuta per decenni dai nostri avi.” Il programma si annuncia ricco di contributi autorevoli. Gli interventi iniziano alla 9:30 con la presentazione della Dott.ssa Fabiola Salvati Assessore alla Cultura del Comune di Gallicano nel Lazio, seguiranno i saluti istituzionali del Prof. Marcello Accordino, Sindaco del Comune Gallicano nel Lazio, e il Direttore Miriam Cipriani, Direzione Regionale Cultura e Politiche Giovanili. Gli interventi accademici prenderanno il via con il Prof. Francesco Gui, docente di Storia moderna–Sapienza Università di Roma che illustrerà “Valorizzare la storia e i beni culturali del Lazio” e termina la prima parte, prima del Coffe Break, l’intervento del Prof. Stefano Pifferi, docente di Letteratura Italiana–Università della Tuscia con “Scritture odeporiche e Francigena. Qualche appunto per una riscoperta.” L’evento che permetterà anche di visitare questi posti magici quasi incontaminati dall’impatto antropologico, la seconda parte prosegue con la relazione della Prof.ssa Ester Capuzzo, docente Storia Contemporanea–Sapienza Università di Roma dal titolo “Una viaggiatrice inglese nella Campagna romana”. Altri due interventi preziosi arricchiranno il programma, il Prof. Alessandro Saggioro docente di Storia delle Religioni – Sapienza Università di Roma che parlerà di “Divinità del territorio sulle vie dei pellegrini”, e il Dott. Zaccaria Mari Funzionario Archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, con “Interventi di scavo e valorizzazione lungo la Via Prenestina antica (Comuni di Gallicano e Zagarolo) nell’ambito del programma di riscoperta della “Via Francigena del Sud”.
L’Osservatore d’Italia sarà presente all’evento, dove il luogo di storia, cultura e patrimonio ambientale suscita sicuramente un interesse curioso a queste bellezze disincantate, ma soprattutto valutare con gli esperti accademici e illustri che interverranno, come possono esistere due linee che si fronteggiano antagoniste, che stanno esacerbando soprattutto le stesse associazioni che si sono impegnate finora a lottare affinché questi luoghi siano ancora patrimoni intoccabili, mentre l’organizzatore dell’evento sta mettendo basi per lo sfruttamento di posti che richiamano la tutela ambientale. Il comune di Gallicano nel Lazio, criticato per il progetto industriale con cui voleva depredare queste terra con la Centrale a Biogas, ora con una delibera di giunta datata 30 aprile 2014, approvava una delibera con la quale si conferma la “meritevolezza” dell’interesse pubblico circa la realizzazione di un megacimitero da circa 120mila loculi che dovrebbe sorgere nella splendida tenuta di Passerano, in località Pian dei Quadri, dove sia i cittadini che i comitati, si sono sentiti traditi in questa scelta che viene etichettata irresponsabile. Tra di loro anche Urbano Barberini, Presidente del comitato “Salviamo Villa Adriana e consigliere di Italia Nostra. Il Comitato di Gallicano pubblicizza questo evento che se da un lato darà l’opportunità di visitare questi luoghi, lascia imbarazzo e sconcerto per la dualità in forte contrapposizione dello stesso, dove enfatizza i luoghi di elevato valore ambientale e storico, mentre dall’altro lo stesso Sindaco Accordino, diventa lo spadaccino che proietta in queste terre, progetti industriali di forte impatto altamente ambientale. Claudio Auriemma traccia la propria riflessione:” Il programma è ricco di eventi e di relatori autorevoli. Chi vive in questi luoghi è abituato a vedere l’antica Via Prenestina con i suoi lastroni in basalto, Ponte Amato con la sua arcata superba, i percorsi delle acque accompagnate nel loro corso dall’opera dei maestri scalpellini di epoca Romana. L’abitudine però distrae. Di conseguenza è importantissimo creare occasioni di approfondimento che possano riportare l’attenzione sui tesori dell’agro romano. Il Gallo Parlante però dà sempre una lettura critica di quello che viene proposto, è la sua caratteristica, una criticità innata che speriamo sia da stimolo e consiglio. Viene narrato, descritto e suggerito un territorio che nello stesso tempo si vuole fare oggetto di progetti di cementificazione. La giornata del 30 maggio è un occasione per vedere, annusare, vivere e capire l’importanza di una parte dell’ agro romano che va protetta e non sfruttata. Vi invitiamo a visitarla proprio per stimolarvi a difenderla.”

Una lettura condivisa che chiede trasparenza su queste illogiche e paradossali visioni di un territorio che si vuole tutelare a parole, ma nella pratica si cercano affannosamente progetti industriali che ne depauperano il valore…se non stiamo su Scherzi a Parte presto lo scopriremo. Sarà interessante consultare i docenti come lo stesso Dr Zaccaria, Funzionario Archeologo della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio che interverranno all’evento, in merito a questi 120 mila loculi su cui il Comune di Gallicano ci tiene a costruire. Questa è la domanda che un cittadino rivolge al comune di Gallicano nel Lazio: "Come si fa a fare una manifestazione del genere, se gran parte della bellezza di quella zona verrà distrutta irrimediabilmente? La faccia tosta non vi manca?”

LEGGI ANCHE: 

 21/05/2014 GALLICANO MEGA CIMITERO DA 120 MILA LOCULI: APPROVATO L'ECO (MOSTRO) PROGETTO, E' POLEMICA

 30/04/2014 GALLICANO NEL LAZIO: E' ALLARME DISCARICA CON AMIANTO

 29/04/2014 GALLICANO NEL LAZIO – ZAGAROLO, CENTRALI BIOGAS A 400 METRI DALLE ABITAZIONI: PARTE L'INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA

 15/04/2014 GALLICANO NEL LAZIO, CENTRALE A BIOGAS: E' ARRIVATO IL MOMENTO CHE NICOLA ZINGARETTI, MICHELE CIVITA E MARCELLO ACCORDINO RISPONDANO AI CITTADINI
 08/04/2014 ZAGAROLO BIOGAS: ALLARME SALUTE, SORGENTI E AGRICOLTURA A RISCHIO
 03/04/2014 GALLICANO NEL LAZIO BIOGAS: DOCUMENTO CHOC DEL COMITATO. IL M5S INTERROGA NICOLA ZINGARETTI E MICHELE CIVITA
 29/03/2014 ZAGAROLO ALLARME CENTRALE BIOGAS: IL COMITATO CITTADINO SENZA BAVAGLIO
 16/03/2014 GALLICANO NEL LAZIO, NO AL BIOGAS: SI ACCENDE LA SPERANZA
 12/03/2014 GALLICANO NEL LAZIO, CENTRALE A BIOGAS: UNA FIACCOLATA PER DIRE NO INSIEME A L'OSSERVATORE D'ITALIA
 04/03/2014 IMPIANTI A BIOMASSA: UN NOME CHE EVOCA IL BIOLOGICO, IL NATURALE… DI FATTO CENTRALI A PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA
 01/03/2014 GALLICANO NEL LAZIO CENTRALE A BIOGAS: E' GIALLO SUL CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO RIPETUTAMENTE RINVIATO
 24/02/2014 ANGUILLARA SABAZIA, BIOGAS: SARANNO I CITTADINI A DECIDERE SE VOLERLO O MENO
 13/02/2014 GALLICANO NEL LAZIO, BIOGAS:NELL'AREA VINCOLATA DI PASSERANO, "PIOVE SUL BAGNATO"
 12/02/2014 GALLICANO NEL LAZIO, BIOGAS: A.A.A. CERCASI 30 MILIONI DI EURO PER REALIZZARE L'IMPIANTO
 30/01/2014 GALLICANO ALLARME CENTRALE A BIOGAS: OGGI CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO
 15/10/2013 GALLICANO NEL LAZIO: BICICLETTE CONTRO CENTRALE A BIOGAS
 24/06/2013 GALLICANO NEL LAZIO, IL COMITATO DEI CITTADINI DICE NO ALLA "MALAGROTTA" DI PASSERANO
 03/06/2013 GALLICANO NEL LAZIO, 10 MOTIVI PER DIRE NO ALL'IMPIANTO DI RECUPERO ENERGETICO.




GALLICANO MEGA CIMITERO DA 120 MILA LOCULI: APPROVATO L'ECO (MOSTRO) PROGETTO, E' POLEMICA

La giunta comunale il 30 aprile 2014 ha approvato una delibera con la quale si conferma la meritevolezza dell’interesse pubblico circa la realizzazione di un megacimitero da circa 120mila loculi che dovrebbe sorgere nella splendida tenuta di Passerano, in località Pian dei Quadri, ma le associazioni e comitati si sentono traditi

di Cinzia Marchegiani

Gallicano nel Lazio (RM) – Un progetto ribattezzato l’”ecomostro” è stato approvato il 30 aprile 2014 dalla giunta comunale di Gallicano nel Lazio, un’opera maestosa che dovrebbe mettere in cantiere un cimitero con una location che sembra non abbia stimolato la fantasia dei proponenti. Il sito in questione è la Località Passerano, la stessa che è stata protagonista di un altro progetto faraonico come quello della "centrale a biogas". Il Comitato per Gallicano esprime il proprio disappunto e si fa carico anche delle proteste dei cittadini che hanno manifestato in passato, e delle diffide di svariate associazioni che al consiglio straordinario tenutosi proprio a Gallicano hanno espresso la loro contrarietà, concludendo che la giunta ha considerato secondarie, rispetto al "pubblico" interesse quelle rimostranze:” A questo consiglio Comunale hanno partecipato cittadini gallicanesi ma anche numerosi esponenti del mondo ell’associazionismo, dei sindacati e del mondo ambientalista in generale. Nel ribadire la propria contrarietà ad un progetto che mina la salvaguardia di un territorio di immenso valore storico, archeologico, ambientale ed agricolo come la Tenuta di Passerano."

Claudio Auriemma,portavoce del Comitato per Gallicano entra nel dettaglio in merito all’area dove questa colata di cemento minaccia un meraviglioso posto naturale alle porte di Roma: ”l'area prevista per la costruzione di questo mega-cimitero risulta essere quella della Tenuta Agricola di Passerano, che confina tra Corcolle, l'autostrada A1 e la Via Prenestina. Quasi 100 ettari di territorio Romano in gestione alla Società SAUIE, e proprietà della Regione Campania, soggetta in questo periodo a diversi attacchi che ne comprometterebbero la natura agricola e storico culturale. Questa è infatti un area ad indirizzo agricolo, paesaggistico e di interesse archeologico e storico culturale elevatissimo. Un ulteriore scempio a danno del patrimonio dei Castelli Romani e dei Monti Prenestini. L'eco-mostro in questione dovrebbe sorgere in un area di altissimo livello archeologico culturale. Il territorio è infatti confinante con quello al costituendo parco archeologico della Antica Gabii, una città di epoca pre-romana, sito definito dalla soprintendenza archeologica del Lazio come ‘…uno dei più significativi ed importanti siti archeologici del territorio del Comune di Roma.’ Per le sue caratteristiche rappresenta oggi un contesto di ricerca straordinario. Dagli scavi svolti in passato è possibile rilevare come, al di sotto del terreno di campagna, siano ancora in gran parte conservate le principali strutture e gli edifici della antica città. Tra l'altro l'area individuata è la naturale prosecuzione dell'Antica Gabii con la città di Prenestae (attuale Palestrina) e il sito Archeologico di Villa Adriana. Realizzare un opera del genere interromperebbe la continuità di fruizione del costituendo parco archeologico, tagliando fuori il comune di Gallicano dalle opportunità offerte da una trasformazione turistica di questa parte di territorio."

In vista delle elezioni europee, Claudio Auriemma ha voluto conoscere il punto di vista dei candidati alle elezioni europee per l’Italia Centrale (Lazio, Marche, Umbria, Toscana), in merito a questa opera approvata da poco con una delibera comunale, che di fatto ha disatteso le criticità esposte dai comitati e associazioni. In attesa che i candidati intercettati possano rispondere alla e-mail inviate ai rispettivi contatti stampa, Claudio Auriemma, ha fotografato l’impatto negativo che l’eco…progetto andrebbe a produrre su quella definisce una vera identità di un luogo prezioso.

In merito alle votazioni, Georges Bernanos le apostrofava così ne “I grandi cimiteri sotto la luna”: "Le elezioni favoriscono i chiacchieroni”…. chissà se questa volta qualcuno lo smentisca.




GALLICANO NEL LAZIO: E' ALLARME DISCARICA CON AMIANTO

Redazione

Gallicano nel Lazio (RM) – Il Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani, nell’opera di monitoraggio condotta a tutela del territorio e a seguito di numerose segnalazioni ricevute da parte di cittadini residenti nel comune di Gallicano nel Lazio, ha provveduto a segnalare, in data 30 aprile 2014 all'amministrazione comunale ed alle autorità competenti, la presenza di una discarica abusiva di rifiuti sita in Via Mura di San Pastore

La discarica in questione, solo una tra le tante presenti nella zona fanno sapere dal Comitato, contiene oltre a cumuli di inerti, pneumatici, elettrodomestici,  mobili, materiale plastico ecc, la presenza, in misura molto importante ed allarmante , di materiale pericoloso, nello specifico di amianto, di cui una parte in evidente stato di deterioramento. Nella segnalazione, oltre a ricordare che il primo cittadino ha la funzione di tutelare la salute dei cittadini, il Comitato ha richiesto:
– l’immediata rimozione dei rifiuti, con particolare riguardo a quelli definiti come pericolosi;
– l’intera bonifica dell’area;
– di essere portati a conoscenza delle misure intraprese per  la corretta risoluzione del problema;
– di avere, ai sensi della legge D.L. 241/90 e d.lgs. 33/2013, i riferimenti degli atti in cui tali misure vengono adottate;
– che l’amministrazione preveda per il futuro l’adozione di strategie atte alla prevenzione del fenomeno.

 




GALLICANO NEL LAZIO – ZAGAROLO, CENTRALI BIOGAS A 400 METRI DALLE ABITAZIONI: PARTE L'INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA

 

 

Il 29 aprile 2014 un Consiglio Comunale a Zagarolo dove il sindaco Giovanni Paniccia e l’assessore all’ambiente Giacomo Vernini sono stati chiamati a rispondere alla mozione, presentata dall’opposizione di centro destra (NCD e Forza Italia), che chiede un atto deliberativo dal quale si evinca l’impegno dell’amministrazione di Zagarolo a manifestare la propria contrarietà invocando il “principio di precauzione” in considerazione dei possibili danni che tale struttura potrebbe causare al patrimonio ambientale, archeologico, agricolo e idrogeologico nonché alla qualità della vita e soprattutto dei cittadini.

 

di Cinzia Marchegiani

Gallicano nel Lazio / Zagarolo (RM) – Parte l’inchiesta de L’Osservatore d’Italia, in merito alla proliferazione di centrali a biomassa che in tutt’Italia stanno allarmando non solo i cittadini ma anche i medici impegnati negli studi epidemiologici delle malattie legate ai problemi respiratori e quelli del tumore.
Il Comune di Gallicano nel Lazio, ha deciso di costruire, con l’avvallo della Provincia di Roma quando era guidata da Nicola Zingaretti e in seguito dallo stesso quale Presidente della Regione Lazio, una centrale a biogas che dovrebbe essere costruita nella Tenuta di Passerano. La zona è di competenza della Regione Campania, ma nella realtà è situata logisticamente a due passi, non metaforicamente parlando, dalle abitazioni e dalla scuola di Valle Martella, sotto amministrazione e tutela del Comune di Zagarolo in provincia di Roma.
Riguardo la realizzazione di quest’opera, poco o nulla hanno saputo i cittadini di Zagarolo dall’amministrazione. E le poche informazioni a riguardo sono arrivate grazie ai vari comitati a tutela dell’ambiente, agli tabella di giornale e alle attività di alcuni politici che hanno messo da parte i propri colori e hanno tutti insieme abbracciato questa battaglia a tutela non solo dell’ambiente ma della salute pubblica.
 
Il lungo silenzio è stato quindi interrotto da un consiglio Comunale, andato in onda nella serata del 29 aprile 2014 dove la mozione dei gruppi consiliari NCD e Forza Italia hanno espresso tutte le perplessità e i quesiti su questo impianto industriale, definito da altri amministratori come un impianto di compostaggio, chiedendo a gran voce un atto deliberativo dal quale si possa evincere l’impegno dell’amministrazione comunale di Zagarolo a manifestare la propria contrarietà alla realizzazione della centrale a biogas di Gallicano nel Lazio, invocando il “principio di precauzione” e “l’acquisizione di ulteriori e neutrali pareri scientifici e sanitari”, in considerazione dei possibili danni che tale struttura potrebbe causare al patrimonio ambientale, archeologico, agricolo e idrogeologico nonché alla qualità della vita e soprattutto dei cittadini.

Lo scorso 17 aprile il nostro quotidiano era presente al Consiglio Straordinario a partecipazione pubblica indetto dal Presidente del Consiglio del Comune di Gallicano nel Lazio. Non pubblicheremo i video dell’evento istituzionale poiché attendiamo di mettere a confronto le diverse valutazioni e posizioni riguardo le competenze di questo progetto che sembra non abbia suscitato alcun ripensamento nelle amministrazioni coinvolte.
A capirci qualcosa sembra che nessuno, in virtù della tutela ambientale e della salute pubblica, abbia invocato il principio etico di precauzione.
Basta riascoltare le affermazioni del Sindaco di Gallicano nel Lazio Marcello Accordino che nel dettaglio spiegava alla cittadinanza riunita al Consiglio comunale, le fasi dell’iter del progetto della centrale a biogas: ”Con la raccolta differenziata, rimangono solo due frazioni non riciclabili, l’indifferenziata e la frazione organica, per l’indifferenziata il problema è più che risolvibile, mentre per l’umido c’è la possibilità di fare alcuni trattamenti e l’alternativa, quella che è la nostra idea, che era di allora e che è anche di oggi di trattamento, è l’alternativa alle discariche e inceneritori/termovalorizzatori. non c’e’ altra possibilità sull’umido. Possiamo noi decidere come trattare, questa è la realtà dei fatti per chiudere il ciclo dei rifiuti.”

In effetti a sentir bene sembra che questa amministrazione non abbia assimilato il concetto di discarica, inceneritore, termovalorizzatore e che tipo di rifiuto va conferito in questi siti. L’iter con cui si è spianata la strada per questo impianto industriale era quello di sopperire alle capacità dei comuni che avviavano la raccolta differenziata, di poter gestire la Forsu e il vantaggio economico di sfruttamento per farci una centrale elettrica, che non ha frenato il progetto poiché lo stesso sindaco Marcello Accordino ricorda come quella zona è già violentata a livello di inquinamento, da altre situazioni.

Ma i cittadini proprio in questa assemblea pubblica hanno dovuto fare i conti con un’amara realtà, soprattutto gli abitanti di Valle Martella che hanno appreso, dopo una domanda specifica di Paolo Pacifici al Sindaco di Gallicano nel Lazio, che il progetto industriale (e non semplice impianto di compostaggio aerobico),  vicino alle scuole e alle loro abitazioni, non ha mai posto alcun problema agli amministratori attuali di Zagarolo.

E’ una barbarie inaccettabile guardare nei loro occhi lo smarrimento perché lasciati in balia di decisioni di altre amministrazioni che riguardano invece le loro zone, la loro salute e la loro pelle. Ma i cittadini di Valle Martella non sono gli unici a subire questo progetto industriale. Il Sindaco, e il segretario del PD  avrebbero spiegato che i cittadini di Gallicano del Lazio sono favorevoli, poiché il progetto faceva parte della loro campagna elettorale.
Cominceremo a verificare il grado di informazione che le amministrazioni mettono a disposizione dei cittadini, perché purtroppo questa conquista alla green economy, sembrano pagarla soprattutto gli abitanti che logisticamente sono in prossimità, ma non solo. Si cita, ad esempio, la realtà di un paese che sembra stia combattendo con queste innovazioni, che purtroppo di “BIO” sembrano avere solo parte del nome. A Rivarolo dove una centrale è stata costruita in mezzo ad una cittadina accade che l’Arpa, che esegue i controlli delle centrali, non riesce a dimostrare il rispetto non solo dei limiti di emissione citati nelle autorizzazioni degli impianti, ma nemmeno i limiti elevati per favorire l’energia pulita. La cosa bizzarra e sicuramente allarmante che sembra emergere è proprio la mancanza di trasparenza e onestà su queste biomasse e soprattutto, nel caso di Rivarolo, i dati relativi al suo funzionamento sembrano non vengano forniti, come se l’aria fosse davvero un fatto privato.

Il 29 aprile 2014 a Palazzo Rospigiosi a Zagarolo il tanto atteso Consiglio Comunale, dove i cittadini hanno finalmente capito i termini, finora sconosciuti, che l’amministrazione gabina ha posto sulle osservazioni a tutela di chi quell’impianto se lo troverà a due passi da casa… continua!

LEGGI ANCHE:

15/04/2014 GALLICANO NEL LAZIO, CENTRALE A BIOGAS: E' ARRIVATO IL MOMENTO CHE NICOLA ZINGARETTI, MICHELE CIVITA E MARCELLO ACCORDINO RISPONDANO AI CITTADINI
08/04/2014 ZAGAROLO BIOGAS: ALLARME SALUTE, SORGENTI E AGRICOLTURA A RISCHIO
03/04/2014 GALLICANO NEL LAZIO BIOGAS: DOCUMENTO CHOC DEL COMITATO. IL M5S INTERROGA NICOLA ZINGARETTI E MICHELE CIVITA
29/03/2014 ZAGAROLO ALLARME CENTRALE BIOGAS: IL COMITATO CITTADINO SENZA BAVAGLIO
16/03/2014 GALLICANO NEL LAZIO, NO AL BIOGAS: SI ACCENDE LA SPERANZA
12/03/2014 GALLICANO NEL LAZIO, CENTRALE A BIOGAS: UNA FIACCOLATA PER DIRE NO INSIEME A L'OSSERVATORE D'ITALIA
04/03/2014 IMPIANTI A BIOMASSA: UN NOME CHE EVOCA IL BIOLOGICO, IL NATURALE… DI FATTO CENTRALI A PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA
01/03/2014 GALLICANO NEL LAZIO CENTRALE A BIOGAS: E' GIALLO SUL CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO RIPETUTAMENTE RINVIATO
24/02/2014 ANGUILLARA SABAZIA, BIOGAS: SARANNO I CITTADINI A DECIDERE SE VOLERLO O MENO
13/02/2014 GALLICANO NEL LAZIO, BIOGAS:NELL'AREA VINCOLATA DI PASSERANO, "PIOVE SUL BAGNATO"
12/02/2014 GALLICANO NEL LAZIO, BIOGAS: A.A.A. CERCASI 30 MILIONI DI EURO PER REALIZZARE L'IMPIANTO
30/01/2014 GALLICANO ALLARME CENTRALE A BIOGAS: OGGI CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO
15/10/2013 GALLICANO NEL LAZIO: BICICLETTE CONTRO CENTRALE A BIOGAS
24/06/2013 GALLICANO NEL LAZIO, IL COMITATO DEI CITTADINI DICE NO ALLA "MALAGROTTA" DI PASSERANO
03/06/2013 GALLICANO NEL LAZIO, 10 MOTIVI PER DIRE NO ALL'IMPIANTO DI RECUPERO ENERGETICO.



GALLICANO NEL LAZIO, CENTRALE A BIOGAS: E' ARRIVATO IL MOMENTO CHE NICOLA ZINGARETTI, MICHELE CIVITA E MARCELLO ACCORDINO RISPONDANO AI CITTADINI

Giovedì 17 aprile 2014 alle ore 15, presso la sala mensa della scuola in Piazzale "Caduti di tutte le guerre"

di Cinzia Marchegiani

Gallicano nel Lazio – Il tempo inesorabile è passato, e siamo ormai alle ultime battute finali, il tanto atteso Consiglio Comunale rimandato dal 30 gennaio scorso è stato ufficialmente convocato. Il Presidente del Consiglio del Comune di Gallicano nel Lazio ha comunicato la data dell’assemblea pubblica cui è invitata a partecipare la cittadinanza poiché è nell’interesse di tutti riuscire incastrare i numerosi pezzi di un puzzle che si chiama Centrale a Biogas; un impianto industriale di portata non indifferente che produrrà energia elettrica dalla combustione di metano prodotto dal processo anaerobico dei rifiuti organici (appunto della Forsu), che impegna fisicamente i cittadini di Vallemartella (ma non solo), logisticamente parlando. Dal 30 Gennaio, molta acqua è passata sotto i ponti, e molte azioni sono state attivate a protezione non solo dell’ambiente ma anche della salute pubblica nel completo silenzio istituzionale delle amministrazioni coinvolte.

E’ stata presentata una mozione al Consiglio della Regione Lazio, poiché i dubbi e le perplessità emerse dallo studio e le evidenze scientifiche di queste tecnologie, hanno fatto scattare una richiesta di moratoria dove il M5S lo scorso 18 febbraio tramite i consiglieri Blasi, Pernarella, Porrello e Denicolò chiedevano alla giunta la sospensione di tutte la autorizzazioni in itinere degli impianti che prevedano l’utilizzo del FORSU (Frazione Organica Rifiuto Solido Urbano), di rendere obbligatoria la Valutazione Impatto Ambientale (VIA) per impianti di potenza complessiva superiore ai 0.25 MW, assoggettare la realizzazione dei nuovi impianti al Piano Energetico Regionale ed escludere per precauzione dalle aree, in cui sarà possibile realizzare un biodigestore anaerobico, le zone agricole in cui sono già riconosciute certificazioni ufficiali (Doc, Igt, Dop).

Ad Adiuvandum è seguita l’interrogazione indirizzata al Presidente della Giunta Regionale, Nicola Zingaretti e all’Assessore delle Politiche del Territorio, Mobilità e Rifiuti, Michele Civita chiedendo ai destinatari una presa di posizione in merito all’Autorizzazione Integrata Ambientale concessa alla V.I.A. presentata, in considerazione del fatto che il progetto è stato redatto dalla “Martino Associati Srl”, e se intendevano procedere ad un’indagine epidemiologica, studio osservazionale sullo stato di salute delle persone di Gallicano nel Lazio, Zagarolo e limitrofi.

E mentre dimora il silenzio istituzionale e dell’assessore all’Ambiente di Zagarolo oltre all'assenza in agenda di consultazioni con la propria comunità Gabina, i consiglieri d’opposizione NCD e Forza Italia, Marco Bonini e Michelino Conti rispettivamente, congiuntamente ai firmatari alla petizione on-line, hanno chiesto un atto deliberativo dal quale si evinca l’impegno dell’amministrazione di Zagarolo a manifestare la propria contrarietà alla realizzazione della centrale a biogas di Gallicano nel Lazio, invocano il “principio di precauzione” e “l’acquisizione di ulteriori e neutrali pareri scientifici e sanitari”, in considerazione dei possibili danni che tale struttura potrebbe causare al patrimonio ambientale, archeologico, agricolo e idrogeologico nonché alla qualità della vita e soprattutto dei cittadini.

Giovedì 17 aprile tutto pronto quindi, per questa assemblea pubblica nella sala mensa, sita in "Piazzale Caduti di tutte le guerre" a Gallicano nel Lazio. Il Presidente del Consiglio, Valerio Bonamore ha scelto un orario già fortemente contestato, poiché alle 15:00 mette in difficoltà molti cittadini ad essere presenti. Un consiglio che tutti si auspicano parli a chiare lettere con la propria cittadinanza, poiché i dubbi su questa centrale sono oggettivi e documentati nelle stesse azioni messe in cantiere in Regione Lazio e anche indirizzate ai preposti ministeriali.


Una green economy che sta emergendo con tutte le sue ambiguità, dove spesso vengono dipinte bio tecnologie che invece sfruttano patrimoni ambientali per 10/20 anni per poi chiudere e andare altrove per ricominciare a usufruire di altri incentivi sulle biotecnologie.

Il Sindaco Marcello Accordino dovrebbe spiegare come sia possibile che un impianto di questa portata, riesca a produrre lo stesso impatto ambientale della dismissione di un distributore di carburante, quali tutele sono state o si dovrebbero attivare sia per i danni ambientali ed economici che la comunità si ritroverebbe a dover sostenere sia in termini di salute che economici.

Occhi puntati su questa assemblea, noi de l’Osservatore d’Italia, redazione Lazio saremo presenti, sperando che si possa finalmente sfatare anche un’odiosa e pestilente leggenda metropolitana che vede l’uomo come una piccola centrale a biogas…

E’ vero che le emissioni intestinali producono gas, ma non è combustibile e tantomeno metano.

Il Comitato per Gallicano che ha seguito e monitorato questo progetto comunale, raggiunto dalla nostra redazione, rende manifesto il proprio punto di vista: “A questo punto, dopo i vari consigli mancati, le proteste sui giornali, le fiaccolate, gli incontri pubblici, abbiamo mostrato la nostra posizione.

Siamo stati supportati da tutti gli altri comitati nell’esposizione delle nostre idee, e quindi in merito al Consiglio comunale la nostra partecipazione sarà dedicata all’ascolto di tutte le risposte che fino ad oggi non sono arrivate e che abbiamo chiesto sempre a gran voce. Ci mettiamo dunque in ascolto al fine di ascoltare finalmente qualche risposta e perché no, anche proposte”.




GALLICANO NEL LAZIO BIOGAS: DOCUMENTO CHOC DEL COMITATO. IL M5S INTERROGA NICOLA ZINGARETTI E MICHELE CIVITA


”E’ ormai scientificamente provata l’associazione dell’inquinamento da polveri sottili con un aumento della mortalità generale e per cause cardio-vascolari e respiratorie, con l’insorgenza di patologie acute quali l’infarto del miocardio, l’ictus cerebrale, le infezioni delle vie respiratorie (polmoniti e bronchiti), con l’esacerbazione di patologie croniche quali la broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO) e l’asma bronchiale".

 

di Cinzia Marchegiani

Gallicano nel Lazio (RM) – Le associazioni e i comitati non si arrendono anche di fronte al totale silenzio dell’amministrazione del comune di Gallicano nel Lazio, che a fronte di un consiglio straordinario rimandato dal 30 gennaio scorso ancora non  comunica la data della prossima assemblea pubblica.

La  Centrale  a Biogas sembra preoccupare, molto evidentemente, i responsabili che hanno proposto e difeso questo progetto industriale. Nella giornata dello scorso 31 marzo è stato inviato un rapporto inquietante su questo impianto a diversi indirizzi, tra i quali il Consiglio Regionale del Lazio, Commissione VI – Ambiente, Lavori Pubblici, Mobilità, Politiche per la Casa, Urbanistica, e per conoscenza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri,  Ministero della Salute, dell’Ambiente,  dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, dell’Interno e della Giustizia, oltre alla Procura della Repubblica di Tivoli, di Roma, di Napoli, alla  Corte dei Conti Lazio/Campania e altri.

Il documento in oggetto è  uno studio realizzato dal professor Giancarlo Ceci e firmato dal Presidente del Comitato per Gallicano, Andrea Ciamei, dai consiglieri di opposizione del comune di Gallicano del Lazio, Mario Galli e Fabrizio Betti di Progetto Comune e Lucia D’Offizi Capogruppo PDL. Il  resoconto è stato prodotto a valle dell’audizione tenuta in Commissione Ambiente del Consiglio Regionale del Lazio lo scorso 11 febbraio 2014. Dalla sua lettura si estrapola il rapporto tecnico/ambientale/territoriale dell’impianto per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili che il Comune di Gallicano, come proponente, vorrebbe realizzare, e che si collocherebbe in un appezzamento di terreno della tenuta Passerano (passata di proprietà alla Regione Campania che la gestisce attraverso la SAUIE s.r.l. di Napoli) all’interno della quale si trova un castello medioevale.

L’Ente Regionale Campania ha l’obbligo di utilizzare i profitti ricavati da tali beni, con attività a favore dell’Istituto pro ciechi Colosimo di Napoli. Nel progetto si fa riferimento alla realtà urbana di Gallicano nel Lazio e alle sue zone rurali con bassa intensità abitativa, ma non viene messo nella giusta evidenza il nucleo abitativo di prossimità. L’impianto, nella posizione definita, dista meno di 400 mt. dalle prime abitazioni di “Valle Martella”, frazione del Comune di Zagarolo, urbanisticamente complessa e con circa 5.000 residenti.

Dal documento si apprende: "Ci sono anomalie per quanto riguarda il piano Regolatore vigente del Comune di Gallicano, poiché l’area interessata dal progetto ricade nella Zona Agricola E3, dove il 10 giugno 2011, con delibera n. 259, la Giunta Regionale del Lazio ha approvato la variante generale al P.R.G. di Gallicano del Lazio, riclassificando l’area interessata dall’intervento in E2 Agricola, ma non si evidenzia che il terreno sul quale si vorrebbe realizzare l’impianto di “Trattamento Rifiuti e produzione di Energia Elettrica”, risulta essere, a tutt’oggi, di proprietà della Regione Campana. In questa direzione l’Amministrazione Comunale di Gallicano non ha mai prodotto documentazione inerente la procedura di esproprio della parte del territorio, interessata dal progetto, della tenuta Agricola di Passerano, che risulta essere ancora della Regione Campania, che la gestisce attraverso la SAUIE s.r.l. di Napoli. Non solo, ma sull’intero comprensorio della tenuta di Passerano pende tuttora dinanzi al Commissario per la liquidazione degli usi civici per il Lazio, l’Umbria e la Toscana procedimento, contraddistinto con il numero di R.G. 9/1992, con il quale l’Università Agraria di Gallicano nel Lazio rivendica l’esistenza di usi civici gravanti sulla tenuta in questione; che la qualitas soli in via di accertamento nel suddetto procedimento è tutt’altro che indifferente ai fini dell’acquisizione e dell’acquisibilità delle terre in questione, anche tramite il procedimento espropriativo, potendo essa condizionare l’esperibilità e comunque la validità del procedimento stesso; a tal fine si evidenzia che a pag. 307 del piano regionale dei rifiuti, tabella 16-2.1, quarta riga, in "criteri di localizzazione degli impianti" è indicata come tutela integrale le aree assegnate alle università agrarie L.R. 24/98 art. 11 e s.m.i. e N.T.A. P.T.P.R. art.39. In particolare la L.R. 24/98 introduce il criterio di tutela integrale di tutte le aree dichiarate di notevole interesse, interessate da preesistenze archeologiche, o da vincoli idrologici, inoltre richiama esplicitamente l'adozione della L. 431/85 su: fasce costiere marine, fasce costiere lacunari, corsi di acque pubbliche, montagne sopra i 1200 mt, parchi e riserve naturali, aree buscate, aree delle università agrarie e di uso civico, zone umide, aree di interesse archeologico.

Oltre le osservazioni squisitamente legislative e territoriali dell’ubicazione della centrale emergono altri importanti aspetti regolatori, poiché la localizzazione, relativa ad un impianto industriale che dovrebbe trattare rifiuti solidi urbani per 40.000 t/anno, è in contrasto anche con il disposto dell’art. 12, comma 7, del D.Lgs 387/2003, in quanto si pone in direzione totalmente contraria al sostegno del settore agricolo auspicato dal legislatore. Non secondario il fatto che per il sito la procedura autorizzativa, alla quale è stato sottoposto il progetto, ha visto il MIBAC (Ministero dei Beni Ambientali e delle Attività Culturali) emettere parere negativo, con conseguente sospensione della Conferenza dei servizi e in attesa, inoltre, della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) regionale.
Il 5 aprile 2013 con la Determina N° 05/04/2013, la VIA otteneva, dagli uffici regionali preposti, “Parere favorevole con prescrizione”. Non definendo e superando di fatto, nella pronuncia di Compatibilità Ambientale, i dubbi emersi in prima istanza.

Il documento segue con le osservazioni tecnico-ambientali e idrogeologiche, inoltre vi è un’analisi  dettagliata della tecnologia che produce un compostaggio anaerobico che spesso viene confuso con quello naturale di tipo anaerobico. Dati che tutti dovrebbero leggere, perché nella completa informazione ci si rende consapevoli nelle scelte sostenute. Il fatto che sia rassicurato che un impianto di tale portata produca, al momento della sua dismissione, un impatto ambientale quanto una dismissione di un impianto di carburanti, evidenzia che lo studio in questa direzione sia stata alquanto lacunosa. In effetti, si legge che manca una Stima dei Costi e, mancando un’ipotesi societaria, manca anche un piano di dismissione e ripristino dei luoghi e di conseguenza l’ipotesi di una fidejussione a copertura del costo di dismissione. Sarebbe opportuno, nel caso in cui l’impianto venisse autorizzato e realizzato con prevalente capitale privato, che tale fidejussione fosse, nei tempi e nei modi, conforme a quanto si prescrive nell’ Art 12 D.L. 387/2003 comma 4 nel quale viene previsto che il rilascio dell’autorizzazione unica costituisca titolo a costruire ed esercire l’impianto in conformità al progetto approvato e precisa che la stessa deve contenere l’obbligo, a seguito della dismissione dell’impianto, alla rimessa in pristino dello stato dei luoghi a carico del soggetto/i titolare/i dell’autorizzazione.

Dal documento si apprende anche: ”E’ ormai scientificamente provata l’associazione dell’inquinamento da polveri sottili con un aumento della mortalità generale e per cause cardio-vascolari e respiratorie, con l’insorgenza di patologie acute quali l’infarto del miocardio, l’ictus cerebrale, le infezioni delle vie respiratorie (polmoniti e bronchiti), con l’esacerbazione di patologie croniche quali la broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO) e l’asma bronchiale. Numerosi studi epidemiologici supportano tali conclusioni: gli aumenti della mortalità generale e specifica e l’aumento delle ospedalizzazioni per patologie respiratorie e cardiovascolari provocate dall’inquinamento sono stati riportati in diversi studi effettuati. L’insieme dei dati disponibili conferma che l’esposizione ad inquinanti di lunga durata è associata ad una riduzione della speranza di vita. Tra i vari inquinanti ambientali, il materiale particolato di dimensione inferiore ai 10 micron (PM10) e il particolato fine (dimensione inferiore 2,5 micron, PM2,5) sono ritenuti responsabili dei danni osservati nei diversi studi. L’attenzione è anche rivolta alla frazione di particolato con diametro inferiore a 0.1 micron, le polveri ultrafini. Altri importanti inquinanti sono quelli di natura gassosa, quali il biossido di azoto (NO2), l’anidride solforosa (SO2), l’ossido di carbonio (CO) e l’ozono (O3).L’intensità degli effetti sulla salute umana è direttamente proporzionale alla concentrazione degli inquinanti, e la relazione è di tipo lineare senza soglia. E’ semplicemente vergognoso come nel progetto sono stati, o per meglio dire come non sono stati trattati nella maniera corretta elementi importantissimi quali : l’Analisi della struttura antropica – e i dati sulle cause di Morte nel territorio in esame. I pochi dati ISTAT riportati sono del 2002 e non contemplano nessun riferimento storico sull’argomento o ipotesi di indagine epidemiologica delle realtà di Gallicano e soprattutto di Zagarolo, distante qualche centinaio di metri. In questi ultimi anni i cittadini di Gallicano hanno evidenziato, in più occasioni pubbliche, ai vari rappresentanti della Amministrazione Comunale, la necessità di effettuare nel Comune una seria indagine epidemiologica con studio Osservazionale di Corte, visti i numerosi decessi di bambini in età prescolare e scolare. Malattie spesso associate a danni provocati dall’ inquinamento ambientale.”

Ora si è in attesa che i preposti regionali e ministeriali si attivino nel conferire risposte in merito al suddetto documento dove in conclusione viene chiesto di riconsiderare l’autorizzazione concessa alla V.I.A. (Valutazione Impatto Ambientale) presentata, che qualsiasi valutazione venga solo a valle di un’indagine epidemiologica con studio osservazionale sullo stato di salute della popolazione di Gallicano nel Lazio, Zagarolo e dei comuni limitrofi e infine che le indagini epidemiologiche e valutazioni del rischio, finalizzate al miglioramento dell’ambiente costruito e la promozione della salute, vengano accompagnate da una Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) a norma dell’Art. 1 Direttiva 2011/92/UE.

A supporto di questo documento non si è fatta attendere l’interrogazione dei consiglieri regionali del M5S, nelle persone di Devid Porrello e Silvia Blasi, membri della commissione Ambiente, indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale, Daniele Leodori (che ha anche un legame imprescindibile con queste terre, poiché è stato per dieci anni sindaco di Zagarolo, nonché attuale Consigliere Comunale) cui si chiede al Presidente della Giunta Regionale, Nicola Zingaretti e all’Assessore delle Politiche del Territorio, Mobilità e Rifiuti, On. Michele Civita se intendono riconsiderare l’Autorizzazione Integrata Ambientale concessa alla V.I.A. presentata in considerazione del fatto che il progetto è stato redatto dalla “Martino Associati Srl”, e ancora se  intendono procedere ad un’indagine epidemiologica, studio osservazionale sullo stato di salute delle persone di Gallicano nel Lazio, Zagarolo e limitrofi. Questa interrogazione contribuisce  de facto alla “lotta” che, sin dalla sua costituzione, il Comitato per Gallicano ha inteso portare avanti con le armi del dialogo, dello studio e dell’amore per la propria terra e le proprie origini… la Tenuta di Passerano forse rimane uno degli ultimi polmoni verdi alle porte di Roma e campagna di inestimabile valore dell’Agro Romano Antico.
 

LEGGI ANCHE:

29/03/2014 ZAGAROLO ALLARME CENTRALE BIOGAS: IL COMITATO CITTADINO SENZA BAVAGLIO

 16/03/2014 GALLICANO NEL LAZIO, NO AL BIOGAS: SI ACCENDE LA SPERANZA

 12/03/2014 GALLICANO NEL LAZIO, CENTRALE A BIOGAS: UNA FIACCOLATA PER DIRE NO INSIEME A L'OSSERVATORE D'ITALIA

 01/03/2014 GALLICANO NEL LAZIO CENTRALE A BIOGAS: E' GIALLO SUL CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO RIPETUTAMENTE RINVIATO

 27/02/2014 GALLICANO NEL LAZIO: CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE DIFFIDANO IL SINDACO

 12/02/2014 GALLICANO NEL LAZIO, BIOGAS: A.A.A. CERCASI 30 MILIONI DI EURO PER REALIZZARE L'IMPIANTO

 30/01/2014 GALLICANO ALLARME CENTRALE A BIOGAS: OGGI CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO

 




GALLICANO NEL LAZIO, NO AL BIOGAS: SI ACCENDE LA SPERANZA

di Cinzia Marchegiani


Gallicano nel Lazio (RM) – Eran quattrocento, eran luminosi scesi per le strade di un piccolo comune. La Fiaccolata “No al Biogas” ha innescato un grande cambiamento culturale, di certo la notte di venerdì scorso rimarrà nella memoria non solo per le tante persone che hanno partecipato fattivamente, ma quella scia umana composta, educata e dignitosa ha, di fatto, lanciato un forte ed inequivocabile segnale, ad indicare a chi ancora era trincerato dietro quelle imposte socchiuse, che uniti si cambia, coesi non si è più indifesi.

La costruzione della Centrale a Biogas non dovrebbe preoccupare esclusivamente gli abitanti di Gallicano nel Lazio, la sua posizione è ubicata al centro di interessanti e importanti siti archeologici, a due passi da Villa Adriana e vicinissima a Zagarolo….

Eppure sembra che pochi nei paesi limitrofi conosca questo progetto impattante del territorio e della salute pubblica, le amministrazioni probabilmente non hanno informato a sufficienza attraverso i canali istituzionali il singolo cittadino, che purtroppo ad oggi rimane pressoché ignaro di questo progetto industriale, non di compostaggio, che inevitabilmente andrebbe a modificare equilibri ambientali già troppi precari.

La manifestazione, effetto collaterale di una abbastanza acclarata lunga attesa di un azione da parte  dell'amministrazione comunale  da cui si attende ancora una data certa per il Consiglio Comunale Straordinario aperto alla popolazione, è figlia della concertazione e sinergia delle attività di numerosi comitati.

Anche se messa in agenda in pochissimo tempo, il Comitato per Gallicano, assieme all’Associazione U.R.A.Z di Valle Martella, Comitato in Difesa del Territorio Colli Prenestini – Castelli Romani, Comitato per il Risanamento Ambientale di Guidonia,Viva Tivoli, e il supporto di Salviamo Villa Adriana e Italia Nostra hanno raggiunto uno storico risultato….un piccolo Comune ha visto nascere con determinazione e concretezza la coscienza collettiva, l’unica in effetti che possa elevare istanze serie e note di riflessioni che ora nessuno può più disattendere o evitare. La comunità vuole risposte, vuole decidere per il proprio futuro, vuole indicare progetti di crescita e non di sfruttamento delle risorse, del terreno e dell’ambiente a favore esclusivo di business incentivato e pompato da certificati verdi.
"Non Passeran il Biogas, No al Biogas", erano gli slogan che sintetizzavano l’essenza della sflilata delle tante candeline accese. Un bambino, forse di nove anni, all’improvviso guidava la manifestazione, le sue parole ancora riecheggiano come pugnali, e con quella semplicità che solo i bambini sanno esprimere, chiedeva protezione per il suo futuro e di tutte le generazioni.
Il corteo sfila per la strada principale del paese, un esercito di cittadini è scortato all’inizio e alla fine con un’eccessiva presenza delle forze dell’ordine, il sindaco Accordino sembra aver vietato qualsiasi forma di comizio…la gente sorride e ogni tanto parte uno sfotton.

L’Osservatore d’Italia, presente alla Fiaccolata, come anticipato, ha ripreso l’evento e intervistato per i suoi lettori Claudio Auriemma, portavoce del Comitato per Gallicano. La manifestazione termina con la chiusura degli striscioni, i ringraziamenti alle forze dell’ordine e la promessa di organizzarne una a breve in Zagarolo. L’obiettivo…informare anche il territorio limitrofo poiché le politiche energetiche proposte dai privati e dagli industriali, sono concretamente vicini.

Al momento rimangono aleggianti diverse promesse in cerca di concretezza: i vantaggi economici pubblicizzati con queste manovre sostenibili sul territorio, la riduzione delle tasse sulla Tarsu e l'effetto della raccolta “Porta a Porta” che ha visto triplicare le aliquote, a fronte del rifiuto differenziato e riciclato.

Il primo seme è stato piantato e mentre si chiede alle istituzioni una maggiore sensibilità rispetto al diritto dovere dei cittadini di essere informati, leggendo la delibera del Consiglio Comunale sembra che i rifiuti organici possano produrre gas combustibile sotto il sole. Ma non è proprio così. E' necessario attribuire il giusto peso all'impatto che una centrale di queste dimensioni e tipologia comporta sul territorio. Se dismessa (cioè chiusa dopo il suo ciclo di 10/20 anni) non può essere paragonata ad un distributore di carburanti….

LEGGI ANCHE: 

 12/03/2014 GALLICANO NEL LAZIO, CENTRALE A BIOGAS: UNA FIACCOLATA PER DIRE NO INSIEME A L'OSSERVATORE D'ITALIA

 01/03/2014 GALLICANO NEL LAZIO CENTRALE A BIOGAS: E' GIALLO SUL CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO RIPETUTAMENTE RINVIATO

 27/02/2014 GALLICANO NEL LAZIO: CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE DIFFIDANO IL SINDACO

 12/02/2014 GALLICANO NEL LAZIO, BIOGAS: A.A.A. CERCASI 30 MILIONI DI EURO PER REALIZZARE L'IMPIANTO

 30/01/2014 GALLICANO ALLARME CENTRALE A BIOGAS: OGGI CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO





GALLICANO NEL LAZIO, CENTRALE A BIOGAS: UNA FIACCOLATA PER DIRE NO INSIEME A L'OSSERVATORE D'ITALIA

di Cinzia Marchegiani

Gallicano nel Lazio (RM) – Il Comitato per Gallicano assieme ad altri Comitati in difesa dei territori ha organizzato una Fiaccolata venerdi 14 marzo alle ore 20, da Piazza Sant’Andrea a P.le Caduti di tutte le guerre, per dire No al Biogas, la centrale che si vorrebbe costruire nella Tenuta di Passerano. Purtroppo il Consiglio Comunale Straordinario, aperto a tutta la cittadinanza è un obiettivo che l’amministrazione di Gallicano nel Lazio ha disatteso nonostante avesse preso importanti impegni con l’intera collettività dallo scorso 30 gennaio. Di fatto, il Sindaco Accordino incredibilmente sembra sfidare un’intera comunità su decisioni che vanno a modificare concretamente l’ambiente, il territorio e la qualità di vita. La legge obbliga le amministrazioni ad attuare forme di consultazione dei cittadini sui progetti infrastrutturali più significativi qualora questi vanno a modificare sostanzialmente il territorio e il suo ambiente. L’intera comunità, non solo deve essere informata sui benefici e sui rischi, ma deve essere parte integrante delle decisioni stesse, ma il dibattito legato allo sviluppo delle energie alternative su questo territorio sembra essere incredibilmente posticipato a data incerta, nonostante sia arrivato anche dal Consiglio della Regione Lazio, a firma del Dr. Felice Maria Filocamo Difensore Civico l’invito al Sindaco e ai componenti della Giunta Comunale, al Presidente e ai membri del Consiglio di convocare il consiglio programmato e comunicare quanto prima la data stabilita, poiché, come recita la scrittura inviata: “nonostante ci siano state due Conferenze dei Capogruppi del 14 e 24 febbraio c.a., che dovevano valutare data e luogo, ancora non si è formalizzata alcuna decisione. La missiva obbliga riferire la data stabilita, facendo appello alla Convenzione di Arhus, la quale stabilisce che la partecipazione del pubblico alle decisioni che interessano la collettività in materia ambientale, con la possibilità di presentare osservazioni di cui alle autorità pubbliche devono tener conto, risulta una necessaria procedura da percorrere, per cercare soluzioni condivise tramite la concertazione con il territorio.”
Claudio Auriemma del Comitato per Gallicano invita la cittadinanza a partecipare alla Fiaccolata che si svolgerà per le vie del paese allo scopo di sensibilizzare la popolazione e le amministrazioni sul fatto che larga parte dei cittadini non condivide le scelte fatte dalla politica:” Scelte che non aiutano la cittadinanza ma continuano a degradare l’Agro Romano ormai assediato dalla Capitale che vuole trovare nuove zone da sfruttare e cementificare. Oltretutto è un territorio sotto l’occhio vigile di chi ha devastato ed inquinato altre regioni italiane e che oggi cerca nuove zone su cui continuare a fare i propri affari”

L’Osservatore d’Italia e la Redazione Lazio saranno Media Partner di questo evento, poiché nostro obiettivo è quello di testimoniare e comunicare questi percorsi di crescita collettiva che prendono forma anche nei piccoli comuni. La politica che dovrebbe amministrare il bene comune e quello delle future generazioni non può banalizzare e/o sminuire la portata dei progetti proposti, di fatto, non si possono confondere processi aerobici dei rifiuti organici che assolutamente “non producono biogas sotto l’effetto del sole” e paragonarli con i processi anaerobici realizzati nelle centrali a biogas che producono biometano, come a giustificare la bontà dei progetti proposti, nella capacità di immagazzinare gas che altrimenti nella decomposizione normale andrebbe perso nell’aria.
Il Prof. Aldo Garofalo, ex docente di analisi chimiche all’Università della Tuscia, con un documento chiarisce anche ai profani questi due sistemi che sono diametralmente opposti:
• L’aerobico demolisce la sostanza organica in modo “naturale” e non produce gas combustibili. Se utilizza la sostanza organica selezionata (da raccolta differenziata spinta e potature verdi) produce un fertilizzante ottimo per impieghi in agricoltura e florovivaismo nella forma di compost di qualità.
• L’anaerobico agisce per lo più a caldo, con produzione di metano e altri gas (bruciati per ottenere energia elettrica) e in genere di percolato liquido inquinante. Il rifiuto esausto viene poi “stabilizzato” in presenza d’aria e, a seconda della tipologia, dà origine a un prodotto di composizione chimica e qualità nettamente inferiore al compost aerobico, oppure a un nuovo rifiuto da portare ancora in discarica.
Occorrerebbe capire come la valutazione dell’impatto ambientale sia attendibile quando è accertato che gli impianti di digestione anaerobica (in assenza d’aria) delle biomasse per produrre biogas (metano e altri gas), siano esse da FORSU (frazione organica dei rifiuti solidi urbani) o da qualsiasi altro organico, creano gravi conseguenze su ambiente e salute, in particolare producono: emissioni inquinanti gassose e scarti inquinanti liquidi e solidi. Nella documentazione di Garofolo si legge che le emissioni inquinanti gassose, pre-post combustione, minimizzate come “trascurabili” da tutti gli interessati al banchetto degli incentivi, sono invece presenti con tutto il loro carico venefico come decine e decine di molecole organiche (espresse come COT, limite150 mg/Nm3) inglobate nel particolato e in particolare nelle nanopolveri. Mentre i mercaptani, aldeidi, alchilsolfuri, idrocarburi alifatici, acidi grassi sono solo alcune delle sostanze volatili nocive e/o irritanti presenti. Quelle più pericolose comprendono gli idrocarburi clorurati e aromatici (benzene) cancerogeni.
Vale la pena continuare a leggere il breve riassunto delle conseguenze impattanti:
”I frutti avvelenati delle “innovative” e decantate tecniche di filtrazione dei fumi sono le nanoparticelle. La legge le ignora e, come trent’anni fa, fissa dei limiti per il solo particolato più grossolano (PM10: limite 10mg/Nm3), quello meglio bloccato dai filtri. E’ una presa per i fondelli se si pensa che i pericoli maggiori provengono dalle nanopolveri (più piccole di un micron) che nessun filtro riesce a fermare se non in parte, ma ci sono, sono tante e penetrano a fondo nei polmoni, nelle cellule.
Presenti anche l’ossido di carbonio potente veleno inibitore dell’emoglobina (CO limite 800mg/Nm3), che per quanto minimizzabile con catalizzatori ossidanti non scende mai sotto i 500-650 mg/Nm3, gli ossidi di azoto (NOx limite 500mg/Nm3) i cui valori sono sempre vicini se non superiori ai limiti massimi e per impianti ≤1mega watt sono ben 35kg/giorno (quantità di emissioni che corrisponde ai fumi prodotti da 10.000 automobili che in un giorno percorrono una distanza di 20 km), l’ammoniaca che per quanto in parte abbattuta si ritrova sempre nei gas emessi. Idem per l’idrogeno solforato (H2S).
(Secondo l’International Energy Agency – IEA Bioenergy – i biogas da biomasse contengono in media intorno a 10.000 ppm di H2S e circa 200 ppm di ammoniaca). I desolforatori usati negli impianti non fanno sparire il gas solfidrico, bene che vada ne intrappolano una parte (mai tutto) come residuo solido tossico e nocivo (costituito da solfuri metallici) da smaltire.
Per quanto riguarda l’impianto proposto a Gallicano si ipotizza che una torcia di emergenza sarà attivata per c.a. 1200 ore/anno. Questo particolare sfugge a molti, ma significa che per 1200 ore ogni anno viene bruciato gas grezzo super inquinato, così come si sprigiona dalla massa in digestione e quindi con tutta l’ammoniaca, l’idrogeno solforato, le particelle carboniose cancerogene e il micidiale particolato.
2) I liquidi e i solidi di scarto del ciclo sono a forte impatto inquinante, in primis i percolati, costituiti da alte % di azoto ammoniacale, metalli, salinità. Tutti gli impianti a biomasse-biogas riciclano sulla massa in digestione parte dei percolati a seconda che si tratti di impianti a secco o a umido. Il risultato non cambia: il cosidetto “compost di qualità” è una bomba ecologica a tempo sparsa nei terreni agricoli. Grazie anche alla crescita esponenziale di spore di batteri clostridium comprendenti botulino e tetano. L’aumento dei batteri termofili è documentato e connesso alla temperatura (55°C) a cui avviene di norma la digestione anaerobica, quale appunto quella dell’impianto di Gallicano.
Nelle specifiche progettuali si legge che ben 5000 t/a di materiale da avviare alla digestione anaerobica sono fanghi di provenienza esterna che comprendono il codice CER 190812, ovvero fanghi prodotti dal trattamento di acque reflue industriali dalla cui composizione ci si può aspettare di tutto.
Inoltre sempre a Gallicano i progettisti destineranno i fanghi super inquinati prodotti dalla filtrazione per osmosi del percolato al ricircolo sul materiale organico in compostaggio. Questi due fatti sono di particolare gravità perché introducono nella massa compostata una quantità incredibile di sostanze inquinanti, tra cui i metalli pesanti. Quindi la depurazione e/o la filtrazione dei percolati eccedenti, interventi con cui si vuole tranquillizzare la popolazione, non risolvono il problema perché generano comunque rifiuti tossici e nocivi, di cui nessuno parla. Idem per i filtri e biofiltri del digestore esausti, saturi delle sostanze tossiche sviluppate durante la digestione o combustione, inevitabilmente da smaltire in discariche speciali.
3) Gli ossidi di azoto e il monossido di carbonio, al pari dell’anidride carbonica hanno un impatto serra rilevante. La storia ridicola del preteso “impatto zero” – L’anidride carbonica emessa sarebbe uguale a quella catturata dalle piante da cui proviene l’organico – nasconde il fatto che il compostaggio aerobico storico, alternativo alla digestione anaerobica, non produce gas serra e mantiene il carbonio e l’azoto in forma organica, oro per le piante.
Una domanda sorge spontanea, siamo sicuri che quando questa centrale avrà finito il suo ciclo (quando saranno finiti i finanziamenti statali o gli incentivi verdi?) come affermato nel verbale di deliberazione del Consiglio, il territorio ritornerà inalterato come una semplice dismissione di un distributore di carburante?
Eppure le regioni e i paesi che già hanno anticipato queste tecnologie stanno pagando a caro prezzo l’inaffidabilità di certe leggerezze. Di certo il confronto non può essere ancora rimandato e la Fiaccolata potrebbe essere un momento di confronto importante rivolto anche ai paesi limitrofi. L’importante che i dubbi non siano tacciati per propaganda politica, poiché gli interessi fortunatamente non devono essere solo economici.

LEGGI ANCHE: 

 27/02/2014 GALLICANO NEL LAZIO: CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE DIFFIDANO IL SINDACO

 12/02/2014 GALLICANO NEL LAZIO, BIOGAS: A.A.A. CERCASI 30 MILIONI DI EURO PER REALIZZARE L'IMPIANTO
 30/01/2014 GALLICANO ALLARME CENTRALE A BIOGAS: OGGI CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO


 




IMPIANTI A BIOMASSA: UN NOME CHE EVOCA IL BIOLOGICO, IL NATURALE… DI FATTO CENTRALI A PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA

di Cinzia Marchegiani

Hanno un nome che evoca il biologico e il naturale, di fatto, sono centrali a produzione di energia che assorbono incentivi statali intascati dagli affaristi della green economy per insediare su terreni agricoli costruzioni che modificano irreversibilmente l’ambiente e la salute pubblica.

Centrali a Biomassa che la stessa Regione Lazio ha autorizzato nel proprio territorio, sembrano aver allarmato solo pochi esponenti politici e la popolazione e associazioni locali che, attivandosi  sulle problematiche che li andrebbero a travolgere, hanno formato molti Comitati contro il Biogas.

Il M5S, nelle persone dei consiglieri regionali Blasi, Pernarella, Porrello e Denicolà hanno depositato lo scorso 18 febbraio una mozione con cui impegna la giunta a sospendere tutte le autorizzazioni in itinere degli impianti che prevedano l’utilizzo del FORSU (Frazione Organica Rifiuto Solido Urbano), rendere obbligatoria la Valutazione Impatto Ambientale (VIA) per impianti di potenza complessiva superiore ai 0.25 MW, assoggettare la realizzazione dei nuovi impianti al Piano Energetico Regionale ed escludere per precauzione dalle aree in cui sarà possibile realizzare un biodigestore anaerobico le zone agricole in cui sono già riconosciute certificazioni ufficiali (Doc, Igt, Dop), in base al principio di precauzione. Silvia Blasi, prima firmataria dell’atto, ha dichiarato: “La mozione nasce dal lungo lavoro portato avanti da cittadini, comitati e associazioni e vuole cercare di porre un freno al dilagare di impianti a biomassa che danneggiano l’ambiente e le produzioni agricole. In assenza di una programmazione regionale, basta sulle reali necessità energetiche bisogna fare il possibile per salvaguardare il territorio e la salute dei cittadini da operazioni come quelle dei biodigestori anaerobici, a cui siamo contrari come la maggior parte della comunità scientifica.”

Secondo lo studio di diverse discipline e nella letteratura scientifica nel campo medico, nel diritto all’ambiente e avvallato da analisi  nanodiagnostiche, i rischi sanitari e ambientali delle attività di queste centrali non permettono nessuna sicurezza, al di là di ogni ragionevole dubbio, anzi mettono in guardia sui fatali e irreversibili danni a medio e lungo termine. Esiste una casistica di incidenti, esplosioni, fuoriuscita dai fermentatori e feriti che rappresentano invece i pericoli a breve tempo.

In merito alla Centrale a Biogas che dovrebbe essere costruita nella Tenuta di Passerano, che ha visto un Consiglio straordinario sfuggire agli impegni presi con la cittadinanza, quello che sconvolge è l’assoluta mancanza di attenzione che non ha portato i sindaci dei paesi limitrofi a concertare un’azione condivisa per tutelare questi territori espressione di prodotti Doc e di eccellenze gastronomiche.

Quando gli interessi economici allettano prospettive usando incentivi statali che poi pagano sempre l’utente finale e cioè il cittadino, si generano mostri dell’ignoranza… inaccettabile dover sentire che una Tenuta di Passerano, poiché ci sono i fili dell’alta tensione ed è già un territorio compromesso da una centrale elettrica si può continuare a stuprare senza il dubbio di violare la tutela del patrimonio umano…. parafrasando l’Architetto  Massimo Campari, è come rendere lecito che un graffio sulla tela della Gioconda continuare a inferire con un coltello o macchie di vernice un’opera perché violata in precedenza.

Le vergogne italiane sono molte ultimamente, sono quelle che autorizzano illeciti solo per interessi economici, ferendo l’intelligenza delle intere comunità e del loro futuro, un patrimonio che tutti…  nessuno escluso, si deve sentire chiamato in causa per difendere.

In attesa che i potenziali crimini ambientali tutelati da leggi che difendono esclusivamente la green economy, possano trovare definitivamente un ostacolo intelligente, noi saremo a raccontare all’Italia quello che la classe politica è capace di partorire nella loro follia e quella che, chiamata a difendere i diritti dei cittadini continua a svolgere il proprio lavoro….

LEGGI ANCHE:

01/03/2014 GALLICANO NEL LAZIO CENTRALE A BIOGAS: E' GIALLO SUL CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO RIPETUTAMENTE RINVIATO
27/02/2014 GALLICANO NEL LAZIO: CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE DIFFIDANO IL SINDACO
13/02/2014 GALLICANO NEL LAZIO, BIOGAS:NELL'AREA VINCOLATA DI PASSERANO, "PIOVE SUL BAGNATO"
12/02/2014 GALLICANO NEL LAZIO, BIOGAS: A.A.A. CERCASI 30 MILIONI DI EURO PER REALIZZARE L'IMPIANTO


 




GALLICANO NEL LAZIO: CONSIGLIERI DI OPPOSIZIONE DIFFIDANO IL SINDACO

Redazione
 
Gallicano nel Lazio (RM) – I Consiglieri Comunali di opposizione, Galli, Betti e D’Offizi hanno inviato una diffida al Sindaco di Gallicano per richiedere un intervento chiarificatore sul Consiglio Comunale straordinario ed aperto circa la realizzazione di una centrale a biogas a Gallicano.
 
"Il Teatrino della politica a Gallicano continua. – dichiarano in una nota congiunta i consiglieri di opposizione – Il Consiglio Comunale indetto per il 30 gennaio come tutti ben sapete fu chiuso con la promessa da parte delle Istituzioni di convocare una nuova data per il confronto pubblico con i cittadini sul tema della Centrale elettrica da biogas a Passerano. Dopo ore di riunione dei Capigruppo si uscì con una data e con un luogo. Il Consiglio Comunale aperto si sarebbe tenuto il 28 di Febbraio presso gli ex granai del Castello di Passerano. Questa notizia fu annunciata come una decisione presa all'unanimità da giunta e opposizione e comunicata a gran voce a tutti i cittadini presenti in piazzale delle case popolari. Ma questo non basta. – prosegue la nota –  Vista l'esigenza di non far gravare sui cittadini il costo dei consigli Comunali, L'università Agraria, i primi di febbraio scrisse al Comune di Gallicano mettendo a disposizione gratuitamente  i locali del Frantoio sociale allo scopo di tenere questo incontro. L'amministrazione rispose in data 3 febbraio (molto tempo fa… n.d.r.) che non ce ne era alcun bisogno perché data e luogo dove si sarebbe dovuto tenere il Consiglio Comunale erano già stati individuati e comunicati ai cittadini. Confermando così per scritto che il confronto con i cittadini si sarebbe tenuto nei modi in cui comunicarono i capigruppo all'uscita del consiglio del 30 gennaio. Oltretutto in recenti interviste, il Sindaco, non smentisce il giornalista che gli chiede se il Consiglio si farà il 28. Cosa sta succedendo? Facile, L'amministrazione di Gallicano sfugge ad un confronto in ambito istituzionale con i cittadini contrari a questa valanga di progetti di degrado ambientale e culturale che hanno deciso debba piovere sul nostro territorio. L'arroganza di un amministrazione che reputa di sua proprietà il benessere e la qualità di vita dei propri cittadini sta uscendo allo scoperto in maniera chiara. Grazie ad una esigua maggioranza ottenuta alle recenti elezioni si pensa di poter disporre di tutto e di tutti. Di fare affari sulle spalle, non solo della salute degli altri, ma anche determinare una condizione di degrado diffuso di un territorio importante che causerebbe un calo verticale del valore degli immobili e del livello culturale della popolazione. Gallicano rischia di diventare appetibile solo per la parte più bassa della popolazione in fuga dalle grandi città, grazie ai bassi costi degli immobili e per il fatto che sono meno sensibili culturalmente alle grandi tematiche ambientali. Infatti si stanno costruendo grandi palazzoni che li possano accogliere. E questo viene fatto in nome del benessere e della crescita dello sviluppo del territorio. L'arroganza si percepisce anche nella colpevole falsa informazione che viene fatta sul progetto in questione. Ancora si cerca di spacciarlo come un impianto di compostaggio, quando invece parliamo di una centrale elettrica che va a caccia di incentivi statali. Adesso il regime di incentivi sta cambiando e allora vedrete che si modificherà ancora il progetto spendendo altri soldi, per trasformarla in produzione di Bio-metano, che vede assegnati ancora alti incentivi da parte dello Stato.

Ma l'arroganza continua. Anche la scelta del luogo deputato ad accogliere l'evento, che noi abbiamo accettato con entusiasmo, perché avremmo voluto far vedere agli intervenuti la bellezza del luogo che si vuole devastare, non è casuale. Si è scelto Passerano per tener lontano dal Feudo questo popolo dissidente non disposto a vedere questo scempio in modo che i cittadini di Gallicano non vedano quanti sono quelli che si oppongo a questo come agli altri progetti di degrado. Forse fa più comodo che i cittadini parlino di calcio nei bar piuttosto che interessarsi del proprio futuro, del valore dei propri immobili e delle loro attività produttive? Non vorremmo crederlo, non lo speriamo… ma è quello che piace a questo modo di fare politica.

L'appuntamento per tutti è e rimane alle ore 15.00 di Venerdì 28 febbraio al Castello di Passerano. Basta con le linee istituzionali. – La nota conclude – Cercano di farci perdere consenso ma noi non lo perdiamo, non è il consenso personale che cerchiamo ma il consenso è sui temi di cui si sta parlando per cui è un operazione inutile e dannosa da parte loro. Continuano ad alimentare rabbia e malcontento. Molte altre istituzioni guardano allibiti il comportamento di questa amministrazione".

LEGGI ANCHE:

12/02/2014 GALLICANO NEL LAZIO, BIOGAS: A.A.A. CERCASI 30 MILIONI DI EURO PER REALIZZARE L'IMPIANTO
30/01/2014 GALLICANO ALLARME CENTRALE A BIOGAS: OGGI CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO


 




GALLICANO NEL LAZIO: SCOPERTO CON UN COMPLICE A RUBARE IN UNA VILLA DA TRE CARABINIERI LIBERI DAL SERVIZIO

Redazione
Gallicano nel Lazio (RM)
– Una rocambolesca disavventura, nella notte, è capitata ad un cittadino romeno di 27 anni, arrestato da tre Carabinieri della Stazione di Gallicano nel Lazio mentre si trovavano liberi dal servizio. I militari, intorno alle 22:00, lo hanno visto uscire, insieme ad un complice, da una villa ubicata in una zona isolata di via Caipoli. I due malviventi, accortisi della loro presenza, sono fuggiti a bordo di un’auto. Nel frattempo, i militari, chiesti telefonicamente rinforzi alla Compagnia Carabinieri di Palestrina, si sono messi all’inseguimento dei fuggitivi.

Questi, all’improvviso, hanno abbandonato l’auto in mezzo alla carreggiata, gettandosi letteralmente nelle acque di un fiume che costeggia la strada, tentando un’improbabile fuga nel bosco adiacente. I Carabinieri, per tutta la notte, sono rimasti appostati nei pressi del ruscello fin quando, alle 6 di mattina, uno dei malfattori, completamente bagnato dopo aver trascorso quasi 10 ore in acqua, ha pensato bene di uscire allo scoperto, convinto di essere ormai lontano da ogni pericolo. Suo malgrado, i Carabinieri lo hanno fermato e portato in caserma. Il complice, invece, è riuscito a dileguarsi tra la fitta boscaglia ed è tuttora ricercato.

Durante gli accertamenti, si è appreso che la coppia di ladri era riuscita a svaligiare ben due abitazioni: dalla prima, dove erano penetrati tagliando la recinzione esterna, si erano allontanati con un tagliaerba e 26 metri di discendente in rame; dalla seconda, dopo aver forzato la porta d’ingresso, avevano rubato generi alimentari e materiale in porcellana. L’intera refurtiva è stata recuperata  e restituita ai legittimi proprietari. Inoltre, nell’autovettura – sprovvista di assicurazione – i Carabinieri hanno sequestrato numerosi arnesi da scasso. Il malvivente arrestato è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Tivoli in attesa del rito direttissimo.