Estradizione verso l’Italia del “Re delle slot”

ROMA – Rientra in Italia oggi presso l’aeroporto di Roma Fiumicino, scortato da agenti dello SCIP – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, F.C., arrestato a Saint Martin (Antille Olandesi) il 13 dicembre 2016, nell’ambito dell’operazione “Rouge et Noir”, unitamente al suo braccio destro B.R.T.A.C., a seguito delle indagini eseguite dallo S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza di Roma con il coordinamento dello S.C.I.P., è stato ritenuto il promotore di un’associazione a delinquere a carattere transnazionale specializzata nel riciclaggio di grosse somme di denaro ricavate dal mancato versamento delle imposte sugli introiti delle c.d. slot machine.

L’operazione “Rouge et noir”, guidata dalla D.D.A. di Roma, ha consentito agli investigatori di far luce sul sistematico riciclaggio dei proventi illeciti realizzato mediante numerosi trasferimenti di denaro all’estero al fine di eludere il pagamento dei tributi erariali.

Nello specifico, le operazioni fraudolente del sodalizio criminale hanno coinvolto personaggi noti del mondo politico ed economico italiano ed hanno fruttato all’organizzazione guadagni per oltre 200 milioni di euro.

Dopo le formalità espletate presso gli Uffici della Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino, C., per il quale sono nel frattempo decorsi i termini di custodia cautelare secondo la normativa italiana, sarà sottoposto alle misure alternative alla detenzione dell’obbligo di dimora, dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e del divieto di espatrio.

Allo stesso C. saranno contestualmente notificati, ad opera di militari dello S.C.I.C.O. della Guardia di Finanza di Roma, numerosi decreti di sequestro di denaro, conti correnti, quote societarie, beni mobili ed immobili, anche siti all’estero, per un importo pressoché equivalente agli illeciti guadagni dallo stesso ottenuti.




Intercettato e fermato veliero con a bordo 55 migranti irregolari

Reparto Operativo Aeronavale Vibo Valentia

Soccorsi 55 migranti di nazionalità iraniana ed irakena a bordo di un veliero ed arrestati in flagranza di reato tre scafisti ucraini. L’attività aeronavale è stata svolta dai mezzi navali e aerei del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia unitamente ai mezzi navali della Guardia Costiera di stanza a Roccella Ionica.

Nel pomeriggio del 20 agosto, infatti, l’intervento di due velivoli Dash-8 impegnati nella missione “TRITON 2017” sotto l’egida dell’Agenzia Europea Frontex, coordinati dall’International Coordiantion Centre di Pratica di Mare (ente di coordinamento nazionale del dispositivo Frontex antimmigrazione) e di un’unità navale della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Roccella Ionica in coordinamento con un’unità della Guardia Costiera, ha permesso l’intercetto ed il fermo di un veliero carico di migranti che era diretto verso Punta Stilo (RC). L’imbarcazione, con i migranti nascosti sottocoperta, denominata “HYDRA”, proveniente dalla Turchia e battente bandiera americana, era difficilmente riconoscibile quale natante utilizzato per l’illecito traffico in quanto apparentemente in normale transito nelle acque del Mar Ionio.

L’esperienza delle fiamme gialle del mare, però, ha permesso di smascherare l’illecito traffico. Poco prima del fermo, infatti, operato da una vedetta classe 800 della Guardia di Finanza di Roccella Ionica, supportata anche da un elicottero A109 del Corpo decollato da Lamezia Terme, i militari non si sono fatti sfuggire la linea di galleggiamento del veliero particolarmente bassa, segno della presenza di numerose persone a bordo.

Da un primo controllo, una volta saliti sull’imbarcazione, emergeva che, oltre ai tre ucraini, erano presenti numerosi migranti irregolari tra cui alcune donne e bambini, tutti stipati sottocoperta in condizioni disumane.

A dare supporto alle operazioni è intervenuta poco dopo una vedetta classe 300 della Guardia Costiera di Roccella Ionica. In considerazione delle precarie condizioni del natante e dell’elevato numero di persone a bordo, veniva dichiarato evento SAR e scattavano le operazioni di soccorso sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Reggio Calabria.

Il veliero fermato, con a bordo i 3 presunti responsabili dell’illecita attività di traffico di migranti, è stato condotto da militari del Corpo verso il porto di Roccella Ionica, unitamente ai migranti giunti in sicurezza a bordo delle unità della Capitaneria e della Guardia di Finanza. Ad accoglierli nel porto della locride era già operativo il dispositivo per questo deputato, coordinato dalla Prefettura di Reggio Calabria.

Contestualmente gli investigatori della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Roccella Ionica, stante le inequivocabili prove a loro carico, arrestavano i tre ucraini per il reato di favoreggiamento aggravato all’immigrazione clandestina. Dalle loro stesse dichiarazioni, infatti, si è potuto accertare che i migranti erano stati imbarcati in Turchia alla volta dell’Italia a fronte del pagamento di circa 5000 dollari cadauno.

I tre ucraini sono stati condotti presso la casa circondariale di Locri a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che sta dirigendo e coordinando le indagini.

Gli arrivi di migranti in Italia attraverso le rotte del Mediterraneo Orientale, utilizzando unità da diporto, sono negli ultimi mesi in aumento.

Per questo motivo è stato intensificato l’impegno e la presenza lungo la fascia ionica dei mezzi aerei e navali di Guardia di Finanza e Guardia Costiera.




Biella, operazione Gambero – 855 auto rivendute con contachilometri manomessi

Un “affare” che ha insospettito i Finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Biella che hanno avviato mirati approfondimenti, a seguito di controlli in alcune concessionarie auto biellesi, volti a verificare se effettivamente non si nascondessero invece pratiche concorrenziali scorrette a danno degli ignari acquirenti.

Gli accertamenti, esperiti nell’ambito dell’Operazione “Gambero” (noto per la propensione ai “balzi all’indietro”) hanno permesso di appurare che un pensionato, ex titolare di un’officina, formalmente residente in Francia ma di fatto abitante nel basso biellese, attraverso sofisticati strumenti, riusciva a ridurre fraudolentemente i chilometri effettivamente percorsi dalle autovetture al fine di renderne più appetibile l’acquisto da parte dei clienti e aumentandone così il valore di mercato. E’ stato appurato che negli ultimi 5 anni sono stati alterati i contachilometri di 855 autovetture, con una media di circa 100.000 Km ribassati per ogni vettura.

Inoltre, lo stesso riusciva a modificare i filtri antiparticolato (cd. FAP), le valvole EGR (ovvero una parte delle componenti che consentono il ricircolo dei gas combusti) e modificare le centraline delle vetture (c.d. rimappatura), in spregio alle norme che regolano la circolazione dei veicoli, alterandone in modo significativo la relativa potenza e velocità.

In tali casi le autovetture “alterate” sono da considerarsi non omologate e quindi non sicure.

Sono state quindi segnalate più di 2.000 autovetture al Ministero delle Infrastrutture – Dipartimento dei Trasporti – per essere avviate obbligatoriamente a revisione, ai sensi del Codice della Strada.

L’ex meccanico è stato sottoposto a perquisizione domiciliare, delegata dall’A.G. biellese, nel marzo 2016, nel corso della quale è stata sequestrata strumentazione da lavoro (computer, dispositivi di interfaccia grafica utili alla manomissione dei km ed altri strumenti tecnici), 262 centraline nonché 9.000 Euro in contanti e 1.450 Franchi svizzeri frutto dell’attività delittuosa, ben occultati all’interno di due centraline.

Successive indagini svolte, permettevano di accertare che l’indagato, dopo l’intervento del 2016, ha riacquistato tutto il materiale informatico per continuare l’attività illecita. Pertanto nel maggio 2017 è stata eseguita una nuova perquisizione, con l’ausilio di due “cash dogs” (cani addestrati per la ricerca di banconote) della Guardia di Finanza normalmente impiegati negli aeroporti e ai valichi di confine terrestre. Ovviamente il nuovo materiale rinvenuto è stato sottoposto anch’esso a sequestro.

I militari della Sezione Tutela Economia sono andati oltre, riuscendo a ricostruire il giro d’affari del pensionato per un ammontare di circa 1 milione di Euro che è stato ricondotto a tassazione ai fini delle II.DD. e dell’IVA, in quanto il soggetto è risultato del tutto sconosciuto al fisco. L’operazione denominata “GAMBERO” rientra nell’ambito sia del contrasto all’evasione fiscale che




SALERNO: BLITZ CONTRO L’ASSENTEISMO IN OSPEDALE

Redazione

Salerno – La Guardia di Finanza di Salerno ha eseguito dieci ordinanze di sospensione della durata di un anno nei confronti di altrettanti dipendenti dell'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi D'Aragona di Salerno accusati di assenteismo.


Le ipotesi di reato contestate agli indagati sono di truffa allo Stato e false attestazioni o certificazioni nell'utilizzo del badge. Gli indagati, secondo quanto emerso dalle indagini, si allontanavano dal posto di lavoro risultando però presenti. Numerose volte programmi televisivi e servizi giornalistici avevano smascherato situazioni simili ma, i casi continuano a ripetersi.


Tuttora sono in corso le indagini per accertare eventuali altre responsabilità e altri casi simili. Intanto, a Salerno è scoppiato un vero e proprio scandalo a causa degli assenteisti.




ROMA,CONTRAFFAZIONE: OSCURATI 410 SITI INTERNET

di A.B.
 
Roma – Sono stati sequestrati-oscurati dalla Guardia di Finanza, su iniziativa della Procura di Roma, circa 410 siti internet che si occupavano di vendita di prodotti contraffatti che riportavano il marchio di prestigiose aziende italiane e straniere. Gli indagati per vendita di prodotti falsi e frode contro industrie nazionali sono in totale quindici.
 
Gli altri casi. Ma non è il primo caso poiché il web è una piazza talmente vasta dove spesso è difficile distinguere il prodotto originale da quello contraffatto e molte volte capita a compratori ignari ma disposti a sborsare grandi cifre, di ritrovarsi prodotti di scarsa qualità e contraffatti e quindi di essere truffati. Spesso i venditori non usano negozi online ma siti di supporto per la vendita e dopo aver venduto il prodotto cambiano account e il compratore non ha modo per reclamare il danno direttamente al venditore. Nel 2014 la Guardia di Finanza ha posto sotto sequestro 3 miliardi di euro di prodotti contraffatti e le persone denunciate sono state 8424. 



RAI, LA 7 E MEDIASET: 44 FUNZIONARI INDAGATI PER CORRUZIONE

di Alessandro Rosa

Roma – Bufera presso le sedi della RAI, La 7, Mediaset e Infront, 44 dirigenti sono finiti sotto indagine partita dall’inchiesta sull’affidamento di lavori e servizi in cambio di utilità, denaro o assunzioni. Per i dirigenti della Rai il reato ipotizzato è corruzione, mentre per i manager La 7, del gruppo Mediaset e Infront è impropriazione indebita. Sono circa 60 le perquisizioni in corso da parte del Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme gialle attivate dall’inchiesta partita dalla Procura di Roma, che sta indagando sull’affidamento di appalti a un imprenditore in cambio di tangenti.

Secondo il pm romano Paolo Ielo, l'imprenditore titolare della società in questione, accusato di corruzione, avrebbe pagato le tangenti attraverso sovrafatturazioni per i lavori che gli venivano affidati. La società sarebbe quella dell’imprenditore David Biancifiori che fornisce gruppi elettrogeni, scenografie, impianti audio e regie mobili anche all'estero, la quale avrebbe ottenuto l'affidamento di lavori e servizi versando ai committenti denaro oppure offrendo loro altre utilità, come vacanze, biglietti aerei ed assunzioni. Si indaga sui fondi dell’attività che sarebbero stati realizzati attraverso sovrafatturazioni dei lavori eseguiti.

Gli indagati della Rai, che avrebbero commesso il reato nello svolgimento di un servizio pubblico, sono accusati di concorso in corruzione; gli altri indagati devono rispondere invece del reato di appropriazione indebita.




GDF PIENA DI AMIANTO

di Luca Marco Comellini*

“Il Ministero dell'economia e delle finanze ha comunicato di non avere elementi informativi in merito alla specifica materia”. Così aveva risposto il ministro della difesa a una interrogazione presentata il 13 ottobre del 2011 dal deputato radicale Maurizio Turco nel corso della XVI Legislatura per la quale ottenne una delle moltissime “non risposte” che i ministri della difesa amavano, ed amano, dare quando sono opportunamente sollecitati su argomenti fastidiosi che vorrebbero evitare. Il nostro lavoro non è stato ignorato e grazie al deputato Villarosa Alessio Mattia del M5S che ha voluto fare chiarezza sulla questione amianto che avevamo posto all'attenzione del Ministri della difesa , dell'interno e dell'Economia e delle finanze, finalmente, oggi sappiamo che a seguito di quella nostra interrogazione il Comando generale della Guardia di Finanza nel mese di luglio dell'anno 2012 decise di avviare «un'attività di monitoraggio e mappatura che ha consentito di definire le criticità sussistenti, gli interventi di bonifica e le pertinenti ulteriori risorse finanziarie all'uopo necessarie rispetto a quelle già assegnate.

L'attività di monitoraggio complessivamente svolta ha evidenziato: la presenza di amianto in n. 111 immobili in uso al Corpo, connotata da diversificata rilevanza; la risoluzione delle relative criticità in n. 89 siti; la programmazione/avvio, per le restanti sedi del propedeutico iter procedurale». L'importante lavoro parlamentare che abbiamo svolto dal luglio 2009 fino al termine della XVI Legislatura non deve essere disperso e per questo motivo cerchiamo parlamentari volenterosi e capaci di far avere ai cittadini in divisa quelle risposte che la partitocrazia fino ad oggi gli ha negato.

Ai volenterosi – se ci saranno – rendiamo noto che delle 566 interrogazioni che abbiamo presentato nel corso della passata legislatura tramite i parlamentari radicali solo 271 hanno ricevuto una risposta e di queste almeno la metà sono “non risposte”.

Chi se la sente di affrontare questa battaglia di giustizia e legalità per i diritti dei cittadini in divisa?”

*Segretario del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm)




TIVOLI. FIAMME GIALLE SCOPRONO MAXI TRUFFA PER 2 MILIONI E MEZZO DI EURO

A.P.

La Guardia di finanza della compagnia di Tivoli (Roma) ha scoperto una maxi truffa per oltre due milioni e mezzo di euro. Secondo quanto ricostruito dai finanzieri, l’organizzazione prima conquistavano la fiducia dei propri fornitori con un primo e irrisorio acquisto di merce che veniva regolarmente saldato poi, ottenuto credito, ordinavano ingenti quantità di prodotti che pagavano con assegni bancari tratti da conti correnti già estinti o “a vuoto”. Con queste modalità un’organizzazione era riuscita a truffare in meno di un anno oltre due milioni e mezzo di euro ai fornitori di merce, italiani, spagnoli e tedeschi, tra cui la nota “electrolux s.p.a.”. Le indagini dei finanzieri si sono concluse con l’arresto dell’amministratore della società e la denuncia a piede libero di altre tre persone per bancarotta fraudolenta, e con il sequestro di merce per un valore commerciale di circa due milioni e cinquecento mila euro. Nel meccanismo fraudolento, un ruolo di rilievo era giocato da una società di Formello che, fungendo da “specchio per le allodole”, conferiva apparente regolarità alle operazioni. tra la merce fornita e mai pagata, vi erano beni non attinenti all’attività della società, tra cui cucine industriali, arredi per ristoranti, attrezzatture per bar. Gli accertamenti delle Fiamme gialle della compagnia di Tivoli sulla documentazione contabile ed extracontabile reperita nel corso delle varie perquisizioni locali ha permesso di ricostruire la compagine societaria, dichiarata fallita con sentenza del 2010, e il complesso dei beni sottratto alla procedura fallimentare, pari a circa un milione di euro. Numerose le imprese fornitrici che, quali parti lese, hanno sporto querela nei confronti dei responsabili della frode




A ROMA CONTROLLI A TAPPETO DEL FISCO, PROSSIMI GIORNI PASSERANNO IN PROVINCIA

Redazione

Roma finisce nel mirino delle fiamme gialle sguinzagliate per l'intera città, dal centro storico fino al litorale, senza sosta per sgominare gli evasori fiscali. I militari in borghese stanno controllando la regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali, mentre altri, in divisa, controllano abusivismo commerciale e contraffazione. Nelle prossime settimane a finire nel mirino sarà la provincia romana