GELA DROGA: PRESA BANDA DI SPACCIATORI, 19 ARRESTI

Redazione

Gela (CL) – Sono finiti in carcere in 5, altri 5 ai domiciliari e a 9 è stato imposto di presentarsi regolarmente negli uffici di polizia. Sono i componenti di una banda di spacciatori al centro dell'operazione "Villaggio Aldisio II", condotta stamattina dalla Squadra mobile di Caltanissetta e dagli uomini del commissariato di pubblica sicurezza di Gela.

Le indagini sono la naturale prosecuzione di una precedente indagine, chiusa nel giugno scorso; in questi nove mesi gli investigatori hanno tirato le fila di una serie di riscontri investigativi sul gruppo criminale che spacciava hashish e marjuana nel centro di Gela e in tutte le zone rurali, limitrofe. Il "rifornimento" dello stupefacente avveniva a Catania e veniva poi nascosto e custodito in casolari di campagna, nelle contrade Burgio e Priolo.

La droga, oltre a finanziare il gruppo stesso, serviva anche come attività collaterale, utile alla gestione del traffico di armi comuni da sparo, clandestine e alterate, messo in luce con la precedente operazione "Villaggio Aldisio", che prendeva il nome da un quartiere di Gela dove vivevano molti degli arrestati.




GELA, DELITTO PASSIONALE: SCOPERTI I COLPEVOLI DELL'OMICIDIO DI ORAZIO SOTTI….DOPO 14 ANNI

Redazione

Gela (Caltanissetta) – Dopo 14 anni dall'omicidio del giovane 22enne Orazio Sotti, i poliziotti del commissariato di Gela (Caltanissetta) sono riusciti a scoprire i colpevoli.

Su richiesta del padre del ragazzo gli agenti hanno riaperto il caso che, nel 2011, era stato archiviato come "ad opera di ignoti".

Seguendo la pista passionale, gli investigatori sono arrivati a due fratelli di Niscemi Giuseppe e Salvatore Cilio (Caltanissetta) di 38 e 36 anni, entrambi pregiudicati.

L'inchiesta, denominata "Cold Case", ha fatto luce sul perché i due decisero di eliminare il ragazzo: Orazio detto Salvatore, considerato in paese un dongiovanni, avrebbe sedotto le ex fidanzate dei due suoi compaesani, sulle quali i fratelli ritenevano di poter vantare una sorta di arcaico diritto di proprietà.
Quelle relazioni avrebbero provocato la reazione del fratello più grande, che si trovava in carcere per altri reati, tanto da indurlo a concordare con il più piccolo l'uccisione di Sotti perché quel "fimminaru" li aveva disonorati.

Il giovane venne ucciso a Gela, nel garage della sua abitazione, poco dopo la mezzanotte del 23 dicembre 2000, con sette colpi di pistola.

All'epoca non fu individuato alcun testimone oculare dell'omicidio ma, i poliziotti, risentendo tutte le persone interrogate al tempo, hanno trovato alcune discordanze nelle dichiarazioni e anche conferme sul possibile movente, incastrando i due fratelli ora finiti in carcere.