GELOSIA: COME GUARIRE QUANDO DIVENTA UN'OSSESSIONE

A cura della dottoressa Vanessa Tartaglia

Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l’altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri. (Barthes, Roland)

La gelosia è un sentimento universale e pochissimi ne sono immuni. Nasce dalla paura di perdere l’oggetto dei desideri (non riuscendo a vederlo come un soggetto) o perché qualcuno può portarlo via oppure perché l’oggetto stesso ricerca un suo spazio ove l'altro non è compreso, ogni persona, però, la vive in modo diverso.
Anche se è difficile stabilire quanti siano realmente i gelosi, in quanto è considerato un sentimento negativo e molti si vergognano ad ammetterlo, un sondaggio Abacus rileva che il 25% degli italiani è “molto geloso” e il 45% “un po’ geloso”. I più gelosi risultano essere i maschi soprattutto fino ai 45 anni.
Molti somatizzano la gelosia riferendo bruciori di stomaco, emicranie, coliti; altri la negano (o la minimizzano) e si ammalano: ciò vale per 8 italiani su 10 secondo un’indagine di “Riza Psicosomatica”. E’ come se il corpo parlasse, e dicesse quello che la persona non dichiarare…
La gelosia riguarda tutti e spesso un pizzico di sana gelosia non è da considerarsi patologica anzi può alimentare l’amore tra i partner.
Ciò che vorrei approfondire in questo articolo è quel tipo di gelosia amante degli eccessi, al punto tale che può tranquillamente sconfinare nel patologico.
I segnali che lasciano intuire una gelosia patologica sono:
• eccessivo controllo delle relazioni del partner verso persone dell’altro sesso;
• minimizzare, invidiare e aggredire tutti i possibili rivali;
• paura abbandoniche e tristezza per la possibile perdita;
• aggressività persecutoria verso il partner;
• poca autostima e senso di continua inadeguatezza;
• controllo di ogni comportamento dell’ “altro”.
La gelosia patologica si alimenta da tutto ciò che spesso non ha nessun fondamento: viene generata e alimentata da pensieri, quasi sempre irreali, che si basano su ipotesi inesistenti e continuamente sostenuti da pensieri negativi.
Questi pensieri producono degli scenari che portano a rappresentazioni mentali di situazioni e contesti che hanno come risultato il fatto che la realtà effettiva, banalmente, e a volte tragicamente, viene interpretata erroneamente. Questi pensieri, se non deviati o interrotti, possono in alcuni casi portare a veri e propri “deliri di gelosia” ed il risultato di questi "deliri" sono spesso all’origine dei fatti di cronaca che troppo spesso…..

È possibile guarire dalla gelosia?
Guarire dalla gelosia patologica non corrisponde al curare la gelosia ossessiva come per una malattia causata da un agente patologico ma riguarda piuttosto un cambiare un proprio vissuto emozionale a partire dalla analisi delle proprie fantasie su se stesso e sulla propria relazione con l’altro.

Willy Pasini, conclude il suo libro sulla gelosia con:
Dobbiamo però imparare a non avere paura di questa “malattia”, a non vergognarcene, a non essere imbarazzati. Questo è il primo passo. Il secondo consiste nel cercare di “educare” tale sentimento invece di negarlo, giocando sulle allusioni e le illusioni, sul potere straordinario (e dimenticato) del flirt, sulla leggerezza. Per rendere la gelosia positiva, anzi addirittura afrodisiaca
La maggioranza delle persone riesce a contenere questo sentimento: arriva a capire che le garanzie in amore non esistono, perché l'altro non ci appartiene e in qualsiasi momento può lasciarci. Si comprende che le esigenze dell'amore geloso possono essere soddisfatte in pieno solo da un partner immaginario e che gli interrogatori scoraggiano i legami.
Il geloso patologico, invece, il più delle volte non riesce a compiere questa elaborazione da solo: avrebbe bisogno di aiuto, ma non lo chiede. Non vede che il problema sono i suoi fantasmi, lui ha la certezza di essere nel giusto. Se però, in uno sprazzo di lucidità, cerca una terapia, può essere aiutato. In alcuni casi si dà anche un piccolo supporto farmacologico (qualche ansiolitico per riuscire a dormire la notte, momento in cui le paure peggiori si risvegliano, o piccole dosi di antidepressivo).
Però la strada della Psicoterapia non è l’unica percorribile per chi soffre di gelosia. Una persona che soffre di gelosia patologica potrebbe: decidere di lasciare il proprio partner; rivolgersi ad un investigatore privato; rivolgersi ad un avvocato matrimonialista per dirimere la questione in maniera legale; scegliere di farsi una vacanza per liberarsi dagli affanni amorosi; rivolgersi ad un amico/a…. Insomma la scelta per affrontare (e forse anche tenersi la gelosia) sono tante.
Il rivolgersi ad uno Psicologo o Psicoterapeuta per “guarire dalla gelosia patologica” è funzionale evidentemente al capire cosa significhi la propria gelosia, interrogandola e provando a mettersi in una posizione di comprensione dei propri vissuti emozionali. Si tratta di capire il motivo o i motivi per cui ho tanta difficoltà a vedermi dentro un rapporto di coppia. A partire da questo mettersi in discussione, la persona che vive la gelosia ossessiva, può cambiare il proprio assetto emozionale e promuovere lo sviluppo di se stesso e del proprio rapporto di coppia.
Ma il lavoro importante è accompagnarlo con una psicoterapia nell'elaborazione del lutto della fantasia di un amore perfetto, eterno, garantito, al riparo dai rischi.
In qualche caso è indicata una terapia di coppia: si consiglia quando la gelosia dell'uno è innescata da un comportamento, magari inconsapevole o quasi, dell'altro. Per esempio, esistono persone molto seduttive nei modi, sempre alla ricerca di conferme narcisistiche, che magari non tradiscono ma danno al partner mille occasioni di tormento. In questo caso, è meglio andare dal terapeuta in due: il problema da risolvere non è solo nel geloso, ma anche in chi innesca la gelosia.

Dott.ssa Vanessa Tartaglia
+393388558488
www.dimensionepsicologia.it

 




GELOSIA: IMPARIAMO A CONOSCERLA E A COMBATTERLA

Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4

/* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;}

Sara Galea

La gelosia è un sentimento che porta gli esseri umani a sconfiggere anche il più grande Amore, perché vede un coinvolgimento totale della mente a scanso delle emozioni pure che giungono dal cuore. Le persone hanno dato alla gelosia una valenza grande, indicativa, l’hanno trasformata in una dimostrazione d’Amore e, qualora il partner non la faccia esistere, la sua assenza sminuisce le emozioni facendo tracollare un rapporto per ‘’scarso interesse’’.

Questo ci mette di fronte ad una grande verità, e sarebbe che la mente umana si è completamente ammalata trasformando il sentire umano in un contorto intrigo di norme che ci hanno irretito in tanti falsi valori, allontanandoci dalla nostra vera realtà interiore.

La gelosia è la paura di un essere umano di perdere l’oggetto del suo ‘’desiderio’’, questo avviene perché proietta se stesso nell’altra persona, cosa significa? Che noi per essere felici, appagati, etc… vogliamo prendere dall’altro ciò che, in effetti, manca a noi come singolo individuo. Questo succede perché ci sentiamo esseri IN-completi, di conseguenza la paura di perdere ciò che ci fa stare bene, che ci fa sentire pieni, soddisfatti, etc ci rende  gelosi.
La gelosia non è un evento positivo quindi, e per defenestrarla dobbiamo agire su noi stessi, non sull’altro privandolo della sua libertà di vivere, e gestire se stesso/a.

In che modo? Diventando persone complete e realizzate semplicemente di noi stessi, senza delegare all’altro la responsabilità di farci sentire felici. Dobbiamo innamorarci veramente dell’altra persona per ciò che è e ci vuole dare, e non per quello che impersona per noi e vogliamo/pretendiamo da lei/lui.  Niente di più facile diranno in molti’’ci amiamo!’’ ma… non è così, perché per poterci innamorare di un altro/a dobbiamo prima innamorarci di noi stessi, amarci, coccolarci, rispettarci, non sentirci mai soli quando siamo insieme a noi stessi, e riscoprirci ”la nostra persona” più importante della vita Noi, Io, Io Sono.

Diciamo che sono dinamiche impercettibili che camminano serpeggianti al di fuori della nostra coscienza. Infatti, noi non sappiamo che, nella maggior parte dei casi, quando stiamo con un’altra persona non sempre veramente lo amiamo ma, semplicemente, la usiamo. Non ci corrisponde questo vero? Noi non usiamo nessuno vero?, noi amiamo e per questo pretendiamo che l’altro ci dia tutto, perché ci spetta, perché ci è dovuto, perché noi lo amiamo! Ma l’altro/a? Ci siamo mai chiesti cosa ne pensa l’altro/a? No non ci interessa, perché noi vogliamo stare bene a scanso di chiunque.

Sbagliato, io che mi amo totalmente, e indiscutibilmente non permetterei mai nessuno di pretendere qualcosa da me,  per questo non pretenderò mai da nessuno ciò che mi posso dare da sola. Amare significa condividersi, amarsi significa darsi senza dover chiedere, e pretendere, niente..  perché nulla ci serve, ci siamo dati la felicità e la completezza da soli estasiando la nostra vita, riconquistando il nostro vero Io, facendolo emergere, facendolo vivere, coccolandolo e lasciandoci coccolare…

Insomma la gelosia non è amore ma una potente malattia della mente di chi non ha stima di se stesso e non si ama, di conseguenza non sa amare nessuno…




L'AMORE SOTTO SCACCO DELLA MENTE: COME AMARE SENZA INTERFERENZE?

Sara Galea

Cosa significa Amare? Amare significa donare a se stessi l’amore per l’altro…
Mi pregio di voler mostrare in purezza il mio senso dell’Amore, riconsegnando  all’Amore il suo legittimo senso di valore, e potenzialità umana, per vivere e condividere il grande cammino della vita in unione con un altro essere umano, con cui si instauri un legame totale  in cui si manifesti  il coinvolgimento mentale, psicologico, morale, interiore, fisico,  motivazionale e tanto altro.
L’Amore non è il rapporto di coppia ma l’energia che unisce le persone,  e non va interpretato o quantificato,  come non va analizzato né interpretato, discusso, ma semplicemente vissuto in purezza il rapporto che si è concretizzato nell’unione.
La capacità dell’essere umano di oltrepassare quelli che sono i limiti che l’esperienza del passato, o della cultura, o dell’ambiente, ha radicato nell’uomo sotto  forma di convinzioni sabotanti, o limitanti, riconsegna la facoltà di Amare l’altro senza farsi sublimare dai mille attacchi mentali che attraverso l’ambiente arrivano. Una relazione di coppia,  per poter sopravvivere alle prove che si mostrano nel quotidiano vivere, deve raggiungere un equilibrio che si fonda sull’armonia interiore di ognuno dei due partecipanti alla relazione. Se il singolo individuo è libero da timori di subire tradimento, umiliazione, gesti, parole,  atti di coercizione, o altro,  da parte del partner,  supererà il confronto con qualsiasi cosa si mostri di ‘’anomalo’’ per se stesso,  non creando miti, e saghe, con macchinosi pensieri e movimenti mentali che decretino la colpevolezza del compagno/a fino a prova contraria.
Quando si rischia di incorrere nel pericolo di creare incubi, e film dell’orrore,  si provi a godere semplicemente del sapore che si sente in se dell’amato, del suo sorriso, dell’energia che unisce, dell’immagine che abbiamo nei nostri occhi,   volendo sperimentare soltanto il meraviglioso mondo che si trova dentro di noi, non cadendo nell’illusione che invece arriva dall’interpretazione del mondo, ovvero gli eventi esterni a noi.
Quando si è sotto scacco a crisi di gelosia, e rabbia, bisogna semplicemente rimanere nell’attimo presente osservando come tutto ciò che si muove  è soltanto un movimento che compie la mente. Ad esempio se si vede il proprio compagno parlare con una bella donna non bisogna iniziare a farsi mille rocambolesche macchinazioni mentali, ma proseguire nei propri intenti di vita pensando di portare avanti il senso che vogliamo, ovvero vivere la nostra meravigliosa storia di amore con l’uomo che amiamo e che ci da mille spunti di gioia in essere.  (Ovviamente parlo di uomo ma il discorso è bilaterale). Rimanere neutrali fa si che la mente non ci porti su altri lidi, ed altre sponde, trasformando la realtà in un diverso film e quindi modificando il  senso della vita.
Evitare quindi le illusioni, le distorsioni mentali, le creazioni  dettate da paure personali e non da realtà confermate.
Essere saggi sempre, dandoci ciò che di benevolo e meraviglioso esiste in noi stessi, rimanendo puri ed asettici per non contaminare noi stessi  le relazioni, che si dissolverebbero come ghiaccio al sole, morendo  sotto le pugnalate che per mano della nostra mente  potremmo dare,  decretando così la rottura di qualcosa che aveva bisogno soltanto di essere nutrito con il nostro Amore,  e che ci avrebbe riconsegnato  il meraviglioso Amore che noi avevamo per il nostro compagno…

Alla prossima settimana!