COTRAL: A GENAZZANO SALTANO 170 CORSE IN UN SOLO GIORNO. UTENTI FURIOSI E CARABINIERI DAVANTI L'IMPIANTO

Redazione

Genazzano (RM) – E’ scoppiato l’inferno per i pendolari del trasporto su gomma Cotral a Genazzano che tra lunedì e martedì hanno assistito a circa 170 corse saltate al giorno rispetto le 449 corse giornaliere programmate.

Una vera e propria apocalisse dovuta alla segnalazione da parte degli autisti degli autobus “non idonei alla corsa”: guasti, gomme lisce e altro. Gli utenti furiosi si sono ritrovati a piedi e i carabinieri per garantire l’ordine pubblico vigilano presso l’impianto dell’azienda. Questo disordine è scoppiato in coincidenza con l’annuncio dell’A.D. Cotral Spa Vincenzo Surace della effettiva entrata in vigore, lo scorso lunedì 14 aprile 2014, della nuova turnazione degli autisti che consente all'azienda di assicurare un numero maggiore di servizi giornalieri ma che probabilmente mette a dura prova gli autisti che di fatto non riescono a rendere effettive le nuove disposizioni. 

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GALLICANO ALLARME CENTRALE A BIOGAS: OGGI CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO

di Cinzia Marchegiani


Gallicano (RM) – La Direzione Regionale Ambiente del Lazio ha approvato con determinazione n. A02651 del 5 aprile 2013, la “Pronuncia di Compatibilità Ambientale” per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaico e biomasse) in località Colle degli Zecchini per una centrale a biomassa a digestione anaerobica proprio a tre chilometri da Corcolle, vicino alla Tenuta di Passerano, Tivoli Terme e Villa Adriana, al nuovo centro agroalimentare, al Fosso di Benzone, Roma est, Valle Martella e anche Zagarolo. Un centro nevralgico che potrebbe cambiare i suoi connotati. Non si conoscono attività degli amministratori dei Comuni interessati, indipendentemente dalla paternità del territorio ma solo di comitati e associazioni che allarmati cercano di affrontare queste tematiche, informando e sensibilizzando i cittadini ignari di ciò che sta accadendo nei loro territori. Si sta ipotecando futuro e salute pubblica e sembra che nessuno abbia interesse a fare informazione anche laddove serva per allontanare i dubbi e perplessità che il silenzio genera nel suo cammino.

L’assemblea pubblica dello scorso 16 gennaio organizzata dall’associazione URAZ nei locali del New Paradise in Valle Martella ha goduto finalmente di una massiccia platea, segno che la responsabilità collettiva e senso civile sta crescendo, con la presenza del Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani, Comitato per Gallicano, Comitato per Corcolle, Comitato Rifiuti Zero Genazzano e il Comitato di Albano” e di Paolo Pacifici, referente del M5S di Zagarolo, Michelino Conti Capogruppo di Forza Italia nel Comune di Zagarolo, Ivano Bruno Predidente del Consiglio di Circolo del 275°di Zagarolo, Claudio Auriemma, del Comitato di Gallicano. Unica nota dolente, l’assenza delle stesse istituzioni con gli Assessori all’Ambiente che, pur avendo il dovere di informare i suoi cittadini degli importanti cambiamenti territoriali e ambientali, nonché della salute pubblica, si sono astenuti a farlo. Facendo piccole interviste all’uscita della scuola di Zagarolo ad esempio, sembrano non conoscere alcuna informazione al riguardo. Dall’autorevole relazione del Prof. Giancarlo Ceci e dell’Archietto Massimo Campari è emerso un quadro allarmante che sfugge (?) alle autorità dei comuni comunque interessati da questo coinvolgimento soprattutto ambientale. Nasce la consapevolezza solo se ci si informa e si affrontano questi temi, ecco perché era necessario un patto tra sindaci che rivendicava la superiorità dell’interesse locale e degli amministratori sopra ogni proposta o progetto imprenditoriale che metta a rischio i beni e patrimoni comuni, come la salute e la tutela dell’ambiente. La prevenzione e osservazione dei derivati delle nuove tecnologie della green economy che stanno divorando patrimoni importanti delle terre italiane deve essere affrontata con la giusta serietà e non possono essere demandate alla sensibilità e presenza in loco solo delle associazioni e comitati…è un compito soprattutto degli amministratori interessarsi ai mutamenti irreversibili e condizionanti del futuro territoriale. Il “Comitato per Gallicano”si oppone alla realizzazione di quest’opera poiché l'area risulta essere paesaggio agrario di rilevante valore, rientra nell'ambito vincolato come "Area identitaria dell'Agro Tiburtino-Prenestino" (PTPR tavola B) e parco archeologico e culturale (PTPR tavola C)ed è attraversata dal percorso panoramico storico della Via Prenestina Antica. All'interno ci si trova in zona di salvaguardia delle sorgenti Acqua Vergine, Torre Angela, Finocchio, Pantano Borghese. Oltretutto l'area interessata è prossima a rilevanti scoperte archeologiche di età romana e pre-romana ".
La nascita di queste centrali a biogas, sotto l’impulso della finanziaria 2008, permetteva ad aziende agricole in difficoltà economica, grazie a certificati verdi dati agli impianti alimentati a biomasse con loro prodotti agricoli, allevamento e forestali e sottoprodotti come residui di colture, potature, liquami zootecnici, ricavati entro un raggio di 70 chilometri, la possibilità di produrre energia da vendere ai gestori elettrici. Ma il biogas, nato come ciambella salvagente per le aziende agricole in forte crisi economica, viene adottato dai grandi industriali e imprenditori come opportunità di guadagnare sfruttando gli incentivi (a carico sempre degli utenti finali con le bollette, non a caso anche questo mese in Italia c’è stato un ulteriore aumento dell’1,4% del costo energetico) e organizzando la corsa all’acquisto di terreni agricoli, hanno approfittato della crisi comprando a prezzi convenienti, patrimoni davvero importanti della nostra agricoltura, soprattutto a danno di piccoli terrieri che hanno visto come un miraggio le proposte sul loro tavolo. La morale è inquietante, dai dati emersi soprattutto in quelle zone già depauperate dei terreni a favore di costruzioni numerosissime di queste centrali si scopre che si produce energia con un costo cinque volte superiore da quella prodotta per via termoelettrica, con impatti gravissimi sul terreno, acque superficiali e di falda e con aumenti tangibili sui costi delle nostre bollette energetiche dovute agli incentivi dati ai nuovi imprenditori dell’energia. Non a caso, è stato definito l’assalto del profitto camuffato dalla green economy o meglio profitti speculativi ottenibili con i certificati verdi. Dietro a tanta economia…c’è soprattutto il dato oggettivo dell’inquinamento che ricade non solo sui terreni circoscritti, ma all’intero ecosistema che ne è direttamente interessato. Questi temi non hanno trovato posto in agenda dei nostri amministratori e nessun passo è stato fatto per individuare le concreta capacità di concertare sinergie tra i vari comuni direttamente e indirettamente interessati da queste nuove realtà.

I Consiglieri di minoranza del Comune di Gallicano, Betti, D'Offizi e Galli, hanno richiesto un Consiglio Comunale Straordinario sul tema del Biogas che si terrà questo pomeriggio alle ore 16.00 presso la residenza comunale nel locale terra sito in Piazzale Case Popolari n24:”vogliamo sapere bene quali sono le intenzioni del Comune e della Regione sullo sfruttamento energetico della tenuta di Passerano. Inoltre stiamo ancora aspettando il piano economico del progetto che non ci è mai stato fornito. Ci dicono che siamo solo capaci di dire no, ma al Consiglio usciranno delle proposte molto chiare e molto economiche che non impattano sulle tasche e sulla salute dei cittadini.”

I cittadini, nella stramaggioranza, non sanno che gli amministratori locali stanno ipotecando un territorio, (l’amminiztrazione Gabina non ha posto alcuna riflessione e trattativa). Le notizie che si ricevono in merito alle centrali già attivate non è solo allarmante, ma deve esser un monito per chi vuole imitare e importare queste tecnologie. Lo scorso settembre 2013, la centrale a Biogas “BrembioEnergia” dall’impianto si è verificata una fuoriuscita di digestato (reflui zootecnici e residui dalla produzione di energia, ndr) che hanno invaso una roggia vicina e il canale del Brembiolo. Riporta IL Giorno di Lodi, “Ad accorgersi del danno è stata una guardia ecologica, vendendo l’acqua sporca nei canali. Il direttore di Arpa Lodi, Walter Di Rocco, aggiunge: ‘Pare che si sia verificata una rotturna alle 2 di notte nel secondo digestore, forse per sovrappressione. Il tetto è saltato. E i gestori si sarebbero accorti del fatto solo stamane. Ma non hanno avvisato nessuno, tentando da soli di risolvere il problema. Una parte dei veleni sono finiti nelle feritoie dello spiazzo dell’azienda, una parte in un colo, fino alla rete irrigua e di lì al Brembiolo’. Il comandante della Polizia provinciale, Arcangelo Miano, spiega: ‘Non ci esprimiamo sulle cause che dovranno essere stabilite con una perizia’. E i danni? ‘C’è stata fuoriuscita del digestato su campi e canali, stiamo valutando’”.
Invece la notizia di qualche giorno fa dall’Euronews porta importanti e ulteriori interrogativi sull’affidabilità e sicurezza di queste centrali, che sembrano tutelare tutto, tranne ambiente e salute pubblica: “Quattro milioni di litri di letame sono fuoriusciti da una cisterna e si sono riversati nell’area di un impianto di biogas a nord di Amburgo, in Germania. Oltre cento i vigili del fuoco intervenuti sul luogo dell’incidente – provocato dalla rottura di una valvola – per scongiurare il rischio di inquinamento!”

E’ il caso di dire "Nessun Dorma"….perchè non si può accettare che la speculazione di un patrimonio territoriale possa avere precedenze assurde rispetto al contenimento degli inquinamenti già troppo evidenti nella tenuta di Passerano, con il deterrente che è già una zona compromessa. Si può condividere e accettare di anteporre la salute pubblica, del territorio, nonché del futuro di queste terre solo per interessi economici?

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GALLICANO NEL LAZIO: BICICLETTE CONTRO CENTRALE A BIOGAS

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LAZIO, MAESTRI INFIORATORI: OTTIMI RISULTATI ALLA RASSEGNA NAZIONALE DI INFIORATE ARTISTICHE

 

Redazione

Ottimi risultati per “Pietra Ligure infiore”, la rassegna nazionale di infiorate artistiche che si è svolta nel fine settimana del 18 e 19 maggio a Pietra Ligure, in provincia di Savona. Migliaia di persone hanno affollato la cittadina rivierasca per ammirare le trentaquattro infiorate realizzate da oltre 800 maestri infioratori, provenienti da tutta l'Italia e da due città tedesche. Il maltempo che nella giornata di sabato ha colpito il ponente ligure non ha fermato la manifestazione. Grazie all'impegno degli infioratori, che si sono resi disponibili a lavorare anche durante la notte, è stato possibile presentare al pubblico quanto annunciato: oltre mille metri quadri di tappeti floreali, con cinque piazze e una via interamente infiorate. 

Dice il sindaco Luigi De Vincenzi: "Gli infioratori hanno dimostrato una passione ed un entusiasmo commoventi. Alle 3 e mezza del mattino della domenica, quando finalmente il maltempo è cessato, hanno iniziato a comporre le infiorate. Questo significa attaccamento al loro lavoro. Ci hanno detto che è stato anche un modo per ringraziare Pietra Ligure per la sua accoglienza e per riconoscerne le capacità organizzative. Questo ci fa capire quanto la nostra rassegna sia tenuta in considerazione a livello nazionale".

 Gli infioratori hanno lavorato dalle 3 e mezza del mattino fino al primo pomeriggio della domenica per completare le loro opere. Un'attività che si è svolta sotto lo sguardo di migliaia di persone, arrivate per ammirare le infiorate, assistere alle esibizioni degli Sbandieratori di Asti e partecipare alle molte iniziative collaterali: laboratori per "piccoli infioratori", degustazioni di cocktail e piatti a base di fiori nei ristoranti e nei bar, mostre fotografiche e mercatini di prodotti tipici del territorio.

Questo l’elenco dei gruppi di infioratori che hanno partecipato alla rassegna: Alatri (Frosinone), Albisola Superiore (Savona), Bracciano (Roma), Brugnato Val di Vara (La Spezia), Camaiore (Lucca), Cannara (Perugia), Castelraimondo (Macerata), Cervaro (Frosinone), Cisano sul Neva (Savona), Città della Pieve (Perugia), Cupramontana (Ancona), Cusano Mutri (Benevento), Fucecchio (Firenze), Galatone (Lecce), Genazzano (Roma), Genzano (Roma), Gerano (Roma), Montallegro (Agrigento), Montefiore dell'Aso (Ascoli Piceno), Mühlenbach (Germania), Offenburg (Germania), Ortezzano (Fermo), Paciano (Perugia), Pescasseroli (L’Aquila), Pietra Ligure – Ranzi (Savona), Poggio Moiano (Rieti), San Gemini (Terni), San Pier Niceto (Messina), San Valentino Torio (Salerno), Santo Stefano al Mare (Imperia), Taggia (Imperia), Tarquinia (Viterbo), Tivoli (Roma), Vignanello (Viterbo).




LAZIO, TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE SI IMPEGNA E I SERVIZI RIPRENDONO

Chiara Rai

Roma – Il trasporto locale su gomma esce dalla paralisi. Quasi tutte le aziende Tpl, presenti in oltre 70 Comuni del Lazio, riprenderanno il servizio già dalla mattina del 13 dicembre, a seguito del blocco iniziato lunedì e per Fiano Romano e Capena addirittura dal 1 dicembre.

In provincia di Roma a subire i disservizi sono stati i Comuni di Fiano Romano, Capena, Bracciano, Velletri, Lariano, Tivoli, Artena, Valmontone, Palestrina, Zagarolo, San Cesareo, Bellegra, Genazzano, Cave, Segni, Nettuno e Anzio. Le difficoltà si sono ripercosse su anziani, pendolari e studenti che hanno dovuto fronteggiare il blocco e sobbarcarsi  il peso dei disservizi.

Dunque, ha avuto un esito positivo il tavolo in Regione tra i rappresentanti delle aziende di trasporto, Unindustria, Federlazio, Anav, una delegazione dei sindaci dei Comuni coinvolti e l’assessore regionale al Bilancio Stefano Cetica e l’assessore alla Mobilità Luca Malcotti. “Siamo soddisfatti dell’esito raggiunto congiuntamente alle aziende – ha detto Malcotti – le associazioni, tra cui “Uni.A.Mo.La” che rappresenta 47 aziende Tpl del Lazio, ci hanno garantito che riprenderanno subito il servizio rispetto a una concreta risoluzione dei problemi burocratici, che siamo riusciti a fronteggiare. Ringrazio le associazioni datoriali per il senso di responsabilità dimostrato in queste settimane. Abbiamo chiarito tutti i dubbi sollevati dalle imprese  e relativi alla procedura tecnica in essere”. Malcotti fa sapere che già sono state deliberate ben 33 documentazioni per l’accesso al credito che avverrà in pochi giorni.

Anche Claudio D’Amico titolare della Damibus s.r.l. che serve Fiano e Capena e che aveva interrotto dal 1 dicembre per carenza di risorse economiche ha garantito che per venerdì riprenderanno i servizi: “L’unica strada percorribile è seguire la procedura che la Regione ci ha indicato – dice D’amico – ci auguriamo un pronto accesso al credito a seguito delle certificazioni che rilasceranno i rispettivi Comuni. Riprenderò venerdì 14 dicembre e non il 13 dicembre, soltanto per una questione logistica”. Il credito delle aziende Tpl ammonta a circa 70 milioni di euro, oltre 14 mensilità non retribuite. Il 30 novembre è stato siglato l’accordo che rende operativa l’intesa tra Regione, Poste Italiane e Sace per l’erogazione del pagamento alle aziende.

Intanto, ai Comuni sono arrivate le lettere esplicative dell’accordo per agevolare il rilascio delle certificazioni necessarie. I titolari delle società Tpl hanno protestato e bloccato i servizi per paura che la burocrazia potesse allungare ancora di più i tempi di attesa dei pagamenti da parte della Regione. Ma di fatto ogni perplessità si è sciolta con il tavolo in Regione.

tabella PRECEDENTI:

12/12/2012 LAZIO, TRASPORTO PUBBLICO PARALIZZATO. OGGI NUOVO VERTICE IN REGIONE CON LE AZIENDE DI TPL
11/12/2012 LAZIO, IL TRASPORTO PUBBLICO AFFONDA: I TITOLARI DELLE AZIENDE TPL OCCUPANO LA REGIONE E CONGELANO I SERVIZI
07/12/2012 TRASPORTO LAZIO ALLO SBANDO, AZIENDE TPL IN GINOCCHIO: LUNEDI' SI FERMA TUTTO
06/12/2012 LAZIO VERTICE IN REGIONE TRA AZIENDE TPL E ASSESSORE MALCOTTI: COSTITUITA UNITA' DI CRISI
06/12/2012 LAZIO, RISCHIO PARALISI TRASPORTO PUBBLICO: OGGI VERTICE IN REGIONE TRA L'ASSESSORE MALCOTTI E LE AZIENDE DI TPL
30/11/2012 LAZIO PARALISI TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE LASCIA SPERARE, LE AZIENDE CHIEDONO GARANZIE
26/11/2012 LAZIO TRASPORTO PUBBLICO, LA REGIONE NON PAGA: FINE CORSA PREVISTO PER IL 10 DICEMBRE.
21/11/2012 CAPENA – FIANO, TRASPORTO PUBBLICO. LA REGIONE NON PAGA E DAMIBUS INTERROMPE IL SERVIZIO
26/10/2012 FIANO ROMANO E CAPENA: CONTO ALLA ROVESCIA PER LA SOSPENSIONE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO
19/10/2012 FIANO ROMANO E CAPENA, ALLARME TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE NON PAGA E IL SERVIZIO SI INTERROMPE.