GENOVA ALLUVIONE UN MORTO E GRAVI DANNI ALLA CITTA’, POLEMICHE PER L’ALLERTA TARDIVA

L’ASCOM di Genova apre un'unità di crisi per fornire alle imprese colpite una prima assistenza e per raccogliere le segnalazioni dei danni subiti, mentre La Procura ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo per la morte di Antonio Campanella, l'infermiere di 57 anni morto durante l'esondazione del Bisagno a Borgo Incrociati

di Cinzia Marchegiani

Genova – Un alluvione sospetta e un’allerta due,  il massimo livello di attenzione per la Liguria, emanato dopo 12 ore dall'inizio dei grandi temporali e l'esondazione dei torrenti. Queste sono le prime analisi emerse da una tragedia che forse poteva essere contenuta. Un morto e danni alla città, scuole chiuse e palazzine evacuate. La sera di giovedì 10 ottobre 2014, tra le 22 e le 23 sono caduti 150 millimetri d'acqua su un terreno ormai saturo e dopo le ore di angoscia sono iniziate le polemiche. Perché non è stato emanato subito l'Allerta 2? L'associazione Confcommercio rende pubbliche le risposte dell’Assessore Regionale alla protezione civile, Raffaela Paita :”l'allerta meteo per l'alluvione di Genova non è stata data perché le valutazioni dell'Arpal basate su modelli matematici non hanno segnalato l'allarme". E il sindaco di Genova Marco Doria conferma: "c'è un sistema di protezione civile, di cui fa parte anche il Comune, per il quale spetta al Comune mettere in atto le procedure previste dai diversi livelli di allerta. Ma stiamo ai fatti: l'allerta non è stata emanata". La Procura intanto ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio colposo per la morte di Antonio Campanella, l'infermiere di 57 anni morto durante l'esondazione del Bisagno a Borgo Incrociati.
E proprio in seguito ai drammatici eventi alluvionali che hanno colpito Genova, il suo entroterra e il Tigullio, l’associazione Ascom Genova ha aperto un'unità di crisi per fornire alle imprese colpite una prima assistenza e per raccogliere le segnalazioni dei danni subiti. Nonostante la sede dell'Ascom sia stata anch'essa gravemente colpita, gli uffici sono operativi e aperti al pubblico. Congiuntamente a Confartigianato, CNA, Confesercenti e Coldiretti Ascom Genova ha sollecitato la richiesta dello stato di emergenza e la conseguente sospensione di tutte le scadenze di pagamento per le imprese ubicate nelle aree disastrate. L'Associazione Confcommercio dichiara:"La situazione e le nostre imprese sono allo stremo. Non è più possibile che il nostro territorio e la città di Genova, dopo la terza alluvione in 4 anni, possano accettare l'ulteriore rinvio di interventi strutturali volti alla messa in sicurezza di tutte quelle zone da troppo tempo ormai note per essere a rischio idrogeologico. A puro titolo esemplificativo di una lunga lista di interventi citiamo lo scolmatore del Bisagno, di cui si parla e si discute da 40 anni ma che nonostante le morti umane e le imprese spazzate via dall'acqua e dal fango, continua ad essere una chimera. Occorre una volta per tutte che Governo ed istituzioni facciano la loro parte per uscire da un immobilismo che ancora una volta ha condannato questa città all'ennesima, prevedibile ed evitabile tragedia. Purtroppo è un orrendo film che abbiamo già visto, cambiano i registi ma la trama è sempre schifosa.” L’Ascom riporta le centinaia di telefonate che hanno ricevuto soltanto nella giornata odierna, e tutte hanno un filo conduttore, quello della pazienza che è finita, perché l'orgoglio e la capacità di rialzarsi della sua gente questa volta a Genova non bastano più. La rabbia è a livelli di guardia e se quando cesserà la pioggia non si avranno risposte immediate e concrete il rischio è – avvisa l’ASCOM – che dilaghi quanto un’alluvione:”Le istituzioni hanno il dovere di risarcire queste imprese. E' il minimo indennizzo per come le stesse istituzioni non sono state in grado di affrontare e prevenire queste emergenze. Lasciamo dunque da parte le cabine di regia, l'imprevedibilità del fenomeno atmosferico eccezionale, i tweet e i classici giri auto promozionali tra i commercianti che hanno perso il negozio che avevano appena fatto in tempo a ricostruire dopo due anni di lavoro. Un primo passo concreto è la cancellazione e la sospensione dell'enorme e ingiustificato carico fiscale a cui sono sottoposte le aziende colpite. E' ora di guardare un film diverso, l'alternativa è spegnere il televisore".

Nel frattempo oggi il sindaco di Genova, Marco Doria in un giro di ispezione viene accusato dai suoi stessi cittadini, di un totale abbandono di controllo sul territorio, come la pulizia dei tombini, altri ancora ricordano come la gente sia rovinata, mentre le tasse prelevate con la nuova Tasi vengono inviate a Roma.

E ora si indagherà proprio su quell’allerta mai emanata che lo stesso Sindaco Doria riconosce non essere mai partita perché le valutazioni dell'Arpal basate su modelli matematici non hanno segnalato l'allarme. Genova quanto ancora dovrà pagare con i sacrifici umani e ingenti danni all’economia? E ora la stessa alluvione diventa alquanto sospetta. L’Ascom nel proprio comunicato fa riferimento nel caso di Genova ai temporali che i meteorologi definiscono autorigeneranti, e che non danno tregua per la propria incessante attività. Eppure sui siti specifici viene spiegato che si può sapere bene in anticipo cosa succederà se dovesse verificarsi un forte temporale autorigenerante in una certa zona, e prevedere con una certa accuratezza i movimenti delle masse d’aria per sapere se c’è il rischio che un fenomeno del genere possa accadere (anche se non siamo ancora abbastanza precisi da dire con certezza se e dove capiterà). Temporali che diventano una morsa letale se vi si somma la componente determinante  antropologica, come piani urbanistici troppo aggressivi sul territorio, incuria, mancanza di preparazione e soprattutto piani di allerta.