Genova, assegno divorzio: la Corte d’Appello ribalta la Cassazione. Decisivo il tenore di vita dei coniugi durante il matrimonio

La vicenda giudiziaria è la seguente: Luca Bettonte, numero uno di Erg, aveva fatto ricorso alla Corte d’Appello di Genova per ridurre l’assegno di mantenimento accordato alla ex moglie in sede di divorzio. Bettonte aveva anche chiesto la restituzione delle ingenti somme versate all’ex coniuge sul presupposto che il patrimonio mobiliare e immobiliare della stessa e il contributo versato per il mantenimento del figlio fossero sufficienti a far dichiarare la ex consorte economicamente autonoma. La ex moglie, Patrizia Barbato, si era difesa spiegando di aver sacrificato la propria carriera per far crescere professionalmente il marito. La Corte d’Appello di Genova, in palese contrasto con la sentenza della Corte di Cassazione del maggio scorso, ha deciso che l’assegno di divorzio dovrà rimanere proporzionato al tenore di vita avuto durante il matrimonio. A sostegno della decisione i giudici liguri pongono la difficoltà per la ex moglie di ricollocarsi nel mondo del lavoro e ciò a prescindere dalla sua autosufficienza economica. Il tenore di vita avuto durante il matrimonio torna quindi a essere criterio decisivo per il diritto all’assegno di mantenimento divorzile, nonostante i giudici di Cassazione, meno di un anno fa, lo avessero ritenuto non più applicabile. Un vero e proprio terremoto giurisprudenziale destinato a placarsi con la sentenza che verrà emessa sul punto nelle prossime settimane dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione

Susanna Donatella Campione




Genova, donna uccisa: è caccia al marito

GENOVA – Una donna di 46 anni di origini sudamericane, Angela Jenny Reyes Coello, è stata trovata uccisa oggi nel suo appartamento in via Fillak a Genova. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che stanno cercando di rintracciare il marito.

Secondo quanto si appreso, una amica era con lei e il marito la scorsa notte fino alle 4 e quando se ne è andata via i due stavano litigando.
Secondo le prime informazioni, a lanciare l’allarme è stata la mamma della donna che non riusciva a mettersi in contatto con lei.

La vittima è stata trovata riversa sul divano con una ferita provocata da un’arma da taglio. La porta di casa era chiusa e nell’appartamento sarebbero state trovate tracce di sangue. A quanto risulta, l’uomo era arrivato a Genova dall’ Ecuador da alcuni giorni. Era stata la stessa donna ad andarlo a prendere al suo arrivo




Genova, rogo in biblioteca: scritta Allah Akbar. In evidenza Corano

GENOVA – Incendio nella notte nella biblioteca comunale Saffi, in via Sertoli a Genova Molassana: bruciato un libro di religione con l’effige della Madonna sulla copertina.

Trovati un biglietto in arabo con la scritta “Allah Akbar” e il Corano, trovato sugli scaffali, lasciato in evidenza nell’ingresso danneggiato dalle fiamme.

E’ accaduto la scorsa notte. L’allarme è scattato con una segnalazione del sistema di sorveglianza arrivato alla direttrice della biblioteca. le fiamme, spente dai vigili del fuoco, hanno danneggiato la porta, alcuni arredi e una sedia. Sul fatto indaga la Digos, che, pur tenendo aperte tutte le ipotesi, non esclude il gesto di qualcuno che vuol screditare la comunità musulmana o quello di una messinscena di qualche giovane.

Sul posto trovati anche escrementi di cane. La direttrice ha spiegato che la biblioteca è frequentata da pochi stranieri e pochissimi musulmani. In via Sertoli non sono rari gli atti di vandalismo da parte di giovani bulli della zona.




Maltempo: pioggia, vento e neve sull’Italia. A Genova derby a rischio

Un weekend all’insegna del maltempo con pioggia, vento e neve. E a Genova derby a rischio per allerta meteo: la Protezione civile ha reso noto che a partire dalle 21 di stasera l’allerta giallo si trasforma in arancione, quella più elevata in caso di pioggia, su Genova. Le autorità dovranno ora decidere se far giocare la partita o no. Lo stadio Ferraris si trova in una zona della città, Marassi, a rischio esondazioni.

E’ confermata la prima vera perturbazione di stampo autunnale “dopo un lungo periodo di assenza indotto dallo strapotere degli anticicloni”, spiega il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara, aggiungendo che “arrivano le tanto attese piogge, finalmente più corpose e ben distribuite, quanto mai preziose nel contesto gravemente siccitoso in cui ci troviamo.

Il rovescio della medaglia tuttavia – precisa il meteorologo  – riguarda la possibilità di fenomeni intensi, che sarà piuttosto elevata in particolare al Nord e sulle regioni tirreniche, con qualche disagio o criticità possibile. I modelli numerici infatti prevedono picchi anche di oltre 80-100 mm a ridosso delle Prealpi e sull’alta Toscana”.

Già oggi, sabato, continua il meteorologo di 3bmeteo.com, “si avranno le prime piogge al Nord, in particolare sul Nordovest, ma sarà domenica che la perturbazione farà il suo ingresso scendendo da Isole Britanniche e Francia e isolando un minimo di bassa pressione proprio sul Nord Italia”.




Genova: messa interrotta per saluti al duce

GENOVA – Un gruppo di ‘camerati’ ha interrotto la messa a Casella (GE). Due, sono andati accanto all’altare e con il braccio alzato hanno gridato “viva il duce”. Sotto gli occhi sbigottiti di fedeli e parroco. L’azione, hanno detto gli stessi autori della piazzata, aderenti all’organizzazione Fiamma nazionale-Rsi, è scattata perché il parroco li aveva sgridati per avere appeso una bandiera con la Fiamma ad una finestra di una stanza della parrocchia che era stata concessa loro per una festa. Bandiera vista dai fedeli sabato sera mentre era in corso la messa. Claudia Ferrando, aderente al movimento, ha detto: “Sono entrata in chiesa e il parroco mi ha aggredita, umiliata”. “Le ho detto con tono forte di togliere subito quel simbolo” ha detto don Stefano che aveva concesso la stanza credendo “si trattasse della festa di un bambina”.”Forse ci siamo lasciati andare, volevamo festeggiare un camerata” ha detto Emilio Hromin. Il sindaco pensa a iniziative contro “gli autori di un atto tanto basso e inqualificabile”.




Genova, bambina cade da finestra: forse suicidio

Genova – Una bambina di 12 anni è morta questa mattina dopo essere caduta dalla finestra di casa sua al quarto piano in un piccolo comune nell’entroterra di Genova. La ragazzina era sola in casa quando è successo ed è morta sul colpo. Sulla vicenda indagano i carabinieri. L’ipotesi più accreditata è quella di un suicidio: secondo gli inquirenti soffriva per la separazione dei genitori.  I carabinieri che indagano sulla vicenda hanno anche trovato un foglietto accanto al suo cellulare dove era segnato il pin per accenderlo. Secondo gli inquirenti la piccola soffriva per la separazione dei genitori, e al momento dell’accaduto in casa non c’era nessuno. La mamma, infermiera, era uscita e il fratello più grande era al lavoro.




Genova, fiamme in una casa: morto bambino di 7 anni lanciato dalla finestra

GENOVA – Prigioniera delle fiamme divampate nella notte nella propria casa al secondo piano, una coppia con un figlio di 7 anni, è stata costretta a lanciare il bimbo dalla finestra e poi a gettarsi a sua volta nel vuoto per cercare di salvarsi. Il bambino nella caduta ha riportato ferite gravissime ed è stato dichiarato cerebralmente morto. Grave anche il padre, mentre le condizioni della donna sono meno disperate perché la sua caduta è stata attutita dalle corde da stendere. E’ successo alle 3 della notte tra venerdì e sabato nel centro di Casella, nell’entroterra di Genova.La mamma pochi minuti prima aveva chiesto aiuto ai vigili del fuoco con una telefonata: “Correte, qui brucia tutto”. Quando i pompieri sono giunti sul posto, l’edificio, di due piani e con un bar al pianterreno, è crollato rischiando di travolgere i vigili del fuoco che sono riusciti a mettersi in salvo scappando solo poco prima del cedimento della casa.

La coppia imprigionata dalle fiamme nella propria abitazione prima di lanciarsi nel vuoto ha cercato di calarsi dalle finestre: il padre, Alessio Fraietta, 49 anni, ha avvolto il figlio Giuseppe in una coperta, però mentre si stava calando è stato costretto a lanciare il piccolo verso i primi soccorritori accorsi sul posto. Nella caduta il piccolo, che ha sette anni, ha riportato alcune contusioni, ma a preoccupare è il fumo che ha respirato. Il piccolo, trasferito in codice rosso all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova, è in prognosi riservata. Meno gravi le condizioni del padre, che si è lanciato da circa 5 metri e ha riportato una frattura, e della madre, Vincenza Sansone, 50 anni, originaria di Palermo, che è ricoverata in codice giallo. L’abitazione della famiglia è all’ ultimo piano di un palazzina di due piani. Il solaio a causa dell’ incendio è crollato distruggendo i due appartamenti sottostanti: uno era sfitto, l’altro è occupato da un’anziana che però stanotte non era in casa perché era andata a dormire dalla figlia. Al pianterreno dell’edificio invece ci sono alcuni negozi fra cui un bar. Il rogo che ha provocato l’incendio, a detta dei vigili del fuoco, sarebbe divampato dalla stufetta a legna della famiglia Fraietta.

“Il padre ci ha prima lanciato da una finestra delle coperte da usare come telo. Poi ci ha lanciato il figlio. Ma il bambino è caduto per terra”. E’ la testimonianza di una ragazza fra le prime ad prestare soccorso alla famiglia prigioniera nella casa in fiamme a Casella. “Saranno state le 3.20. I pompieri e le ambulanze non erano ancora arrivati. Così insieme ad altri ragazzi abbiamo cercato di prestare i primi soccorsi”. La ragazza, incontrata nel circolo bar di Casella dove lavora, aggiunge: “Il padre e la madre si sono lanciati nel vuoto subito dopo perché è crollato il solaio della casa. Per fortuna si sono aggrappati ad una persiana e alle corde del bucato. Ma si sono fatti male perché hanno fatto un volo di circa 5 metri”.

Si sono aggravate a causa di problemi circolatori agli arti inferiori e ustioni su 20% del corpo le condizioni di Alessio Fraietta, 49 anni, l’uomo che la scorsa notte imprigionato nella sua casa in fiamme ha lanciato il figlio di sette anni dalla finestra ai primi soccorritori accorsi davanti all’abitazione di Casella, nell’entroterra di Genova. Fraietta, ricoverato all’ospedale Galliera di Genova, é stato trasferito in sala di rianimazione e dopo essere stato sottoposto ad un intervento chirurgico al bacino è stato nuovamente riportato nelle sale operatorie per complicazioni cardiovascolari alle gambe e alla schiena. L’uomo ha riportato le ustioni più gravi mentre alla finestra di casa aspettava i primi soccorritori a cui affidare il figlio, poi lanciato prima del crollo del solaio dell’abitazione. Fraietta dopo essersi aggrappato alla persiana è rovinato nel vuoto da un’altezza di 5 metri. La moglie Enza ha riportato ferite meno gravi ed è fuori pericolo perché è caduta gradualmente aggrappandosi ai tubi del gas del palazzo.




Genova, M5S: la "scomunicata" Cassimatis torna candidata. Il Tribunale sospende l'esclusione

 

GENOVA – Il giudice Roberto Braccialini ha sospeso l'esclusione della lista di Marika Cassimatis, la candidata del Movimento 5 stelle vincitrice delle Comunarie per la candidatura a sindaco di Genova e e poi 'scomunicata' da Beppe Grillo. La Cassimatis e la sua lista erano stati bocciati da Grillo per alcuni like a commenti di fuoriusciti dal Movimento come il sindaco di Parma Pizzarotti e il consigliere comunale di Genova Putti, "quando erano ancora nel Movimento" si è difesa la professoressa. Cassimatis nei giorni scorsi è stata sospesa dal Movimento.

La decisione del tribunale civile di Genova complica la situazione in casa Cinque Stelle perché di fatto annulla tutto: l'esclusione della professoressa e la possibilità che a rappresentare il M5S sia Luca Pirondini, lo sconfitto da Cassimatis, ma vincitore delle Comunarie bis indette da Grillo con voto on line in tutta Italia svolte dopo l'annullamento delle Comunarie del 14 marzo vinte da Cassimatis. A questo punto il rischio è che il Movimento non abbia candidati alle elezioni a Genova.

Il giudice ha sospeso anche il 'ripescaggio' della lista di Luca Pirondini. Il tribunale civile ha dunque accolto tutto il ricorso d'urgenza presentato dagli avvocati Lorenzo Borrè e Alessandro Gazzolo. La professoressa ha commentato su Facebook "Abbiamo vintoooooooo!".




Genova, ragazza accoltellata: fermato il padre

 

GENOVA – E' stato fermato il padre della ragazzina accoltellata ieri all'addome e agli arti. L'uomo, un ecuadoriano pregiudicato per maltrattamenti in famiglia, è stato fermato nella notte al termine di un lungo interrogatorio durante il quale è caduto più volte in contraddizione.

L'uomo era stato sottoposto a interrogatorio in questura dopo che aveva portato la ragazzina all'ospedale con ferite d'arma multiple, una all'addome più profonda e le altre alle braccia. Il padre della ragazzina aveva detto alla polizia che la ragazzina era rimasta ferita mentre lui litigava con un uomo, un maghrebino, a un distributore di benzina in via Teglia, dove però non sarebbero state trovate tracce di sangue. La sua versione secondo i primi riscontri della polizia presentava troppe contraddizioni: l'ecuadoriano, per esempio, non è riuscito a spiegare perché la figlia ferita sia stata trasportata portata in ospedale qualche ore dopo il ferimento e si è giustificato dicendo che si era accorto una volta a casa che la figlia perdeva sangue. Molte le incongruenze come la collocazione delle ferite: la ragazzina, alta 1 metro e 50 presentava ferite soprattutto nella parte bassa del corpo, nonostante l'aggressore fosse stato descritto come un uomo alto 1 metro e 80 centimetri.

E' ancora giallo sul movente del ferimento della ragazzina. Per l'episodio il padre è in stato di fermo dalle una della scorsa notte. L'uomo, che non ha confessato, risulta essere dedito all'alcol e in passato era stato accusato di maltrattamenti in famiglia e su minori. L'accoltellamento sarebbe avvenuto nella casa dell'uomo, a Lavagna.




Genova, no alle prigioni marine: c'è attesa per il corteo del 18 febbraio

 

GENOVA – L’Associazione Animalisti Onlus e Animalisti Genovesi organizzano per il 18 febbraio 2017 un corteo nazionale per chiedere la chiusura dei delfinari e parchi marini in Italia. Il corteo partirà da Piazza della Vittoria alle ore 15,00 e arriverà in Piazza Caricamento per una protesta con tutte le altre associazioni e gruppi che hanno aderito a questa protesta:
Sea Shepherd, Animalisti Italiani, LEAL Lega Antivivisezionista, N.a.l.a., Meta, Riscatto Animale, Avi, Fronte Animalista, Animal Renegade, Tursiopi Liberi, Cani Sciolti, con altri gruppi e movimenti animalisti.

I delfini sono animali dotati di un localizzatore, chiamato bio-sonar, lo utilizzano per orientarsi nel mare per comunicare, cacciare e per evidenziare a distanza l’esistenza di ostacoli, producono infatti, ultrasuoni e percepiscono l'eco riflessa dagli ostacoli che trovano sul loro cammino. Nei delfinari sono rinchiusi in prigioni d’acqua e cessano di utilizzare il loro bio-sonar. Basterebbe già solo questo per impedire la reclusione di questi Tursiopi, ma non è tutto; un delfino costretto in una vasca artificiale può vivere la metà degli anni di un delfino che vive in mare, nei parchi marini o acquari infatti, raramente un delfino vive oltre i 20 anni, viceversa in mare può vivere fino ad oltre 50 anni.

Alessandro Mosso, presidente di Animalisti Onlus, dichiara: “Molti studi scientifici hanno dimostrato che negli acquari cittadini, questi cetacei si ammalano, diventano aggressivi, hanno problemi mai riscontrati in mare aperto, a volte vengono stressati al punto di avere bisogno di farmaci perché affetti da depressione. Questo è inammissibile in un paese civile come l’Italia”

Gli acquari, gli zoo marini e i delfinari, sono strutture con finalità di lucro che utilizzano i delfini per esibirli in spettacolo e numeri di carattere “ludico”. In realtà i tursiopi sono costretti a lavorare per divertire i visitatori. Queste esibizioni non hanno nulla di naturale, vengono indotte con pratiche di addestramento contrarie alla natura dei delfini, tra cui la privazione di cibo e rinchiudendoli, come punizione, in vasche minuscole.

Ad oggi, l’India ha proibito i parchi marini e/o delfinari sulla base del riconoscimento dei delfini come “persone non umane”. Già molti non hanno delfinari o ne hanno proibito l’apertura; Austria, Croazia, Cipro, Estonia, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria, ma anche il Vietnam, Messico, Malesia, Cile e il Costa Rica.

Chiediamo che anche l'Italia vieti la reclusione degli Animali marini, che disponga la chiusura degli attuali acquari, zoo marini e delfinari e ne impedisca l’apertura con una legge specifica che tuteli gli Animali!




Genova, brucia un appartamento: gravi marito e moglie

 

Redazione


GENOVA – Due coniugi sono rimasti feriti e sono in gravi condizioni in ospedale per un incendio divampato nella scorsa notte nella loro abitazione a Genova. E' successo al civico 65 di via Posalunga, nel quartiere di Borgoratti. Il rogo è divampato da una termocoperta malfunzionante.

I feriti sono Michele Siracusano, 49 anni, e Gloria Marauda, 54 anni, disabile con problemi motori. Il primo è in condizioni gravissime nel centro grandi ustionati dell'ospedale Villa scassi di Sampierdarena: ha ustioni sull'80% del corpo. La moglie è ricoverata nella sala di rianimazione dell'ospedale San Martino in coma farmacologico indotto dai medici; non è in pericolo di vita.

La donna è stata colpita dal calcinacci provocati dalla caduta dal soffitto a causa del grande calore sprigionatosi nell'appartamento. I primi ad intervenire in soccorso della coppia sono state due pattuglie dei carabinieri che però, dopo avere abbattuto la porta, sono stati respinti da un'ondata di fumo e di calore.