GENZANO: EMERGENZA IMMONDIZIA PER STRADA E RANDAGISMO AI COLLI DI CICERONE

 

E intanto,  dopo aver onorato regolarmente TARI, TASI e quote consortili… i residenti si trovano con l' "indifferenziata" fuori casa

 

di Angelo Parca

Genzano di Roma (RM) – Quando tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare ecco che interviene la vera bussola sul territorio che è sostanzialmente il cittadino che concretamente utilizza i servizi offerti. In questo caso un attento cittadino ci ha segnalato una problematica, immortalata dalle inequivocabili immagini, relativa il servizio di raccolta dei rifiuti “porta a porta “ sul territorio di Genzano e più precisamente ai Colli di Cicerone.  L’iniziativa della segnalazione è partita nel momento in cui, in questo giorni, sono comparsi dei manifesti in cui sia il Comune che gli altri enti coinvolti elencano i lusinghieri risultati ottenuti dallo scorso mese di  Maggio.

Nei fatti la situazione appare differente e allora il residente dei Colli di Cicerone ha preso carta e penna e scritto sia al sindaco che alla Soc. Ambiente che gestisce il servizio e sia alla ASL.

Nella missiva si è fatto esplicito riferimento alle modalità di organizzazione del "porta a porta" che, anche se può sembrare in prima istanza  un privilegio, nella realtà non si addice ad un contesto pseudo rurale quale è quello del Consorzio Colli di Cicerone.

Ma veniamo ai fatti: il Comune si è premurato di fornire ad ogni residente gli appositi contenitori rigidi per la differenziazione rispettivamente della carta, dell'organico e del vetro mentre per l'indifferenziata e per la plastica/alluminio una scorta di buste di plastica (peraltro trasparenti violando il benché minimo  diritto alla privacy). Cosa significa tutto questo? Vuol dire che, indirettamente, viene imposto ai residenti di lasciare tali buste depositate in terra nel'attesa del ritiro l'indomani.

Tralasciando quella che agli occhi dei cittadini appare una “indecorosa” quanto più “incivile visione” del  problema ben più grave è che, probabilmente, nessuno ha tenuto conto del fenomeno randagismo notturno ovvero buste lacerate con relativo spargimento del contenuto.

A chi l'onere della pulizia? Il consorzio, come entità privata, provvede autonomamente alla pulizia delle strade interne ma non si può far carico sistematicamente di un evento imprevisto e, tutto sommato, non di sua pertinenza essendo il fenomeno del randagismo in gestione al Comune.

Ad evitare o limitare quanto sopra ognuno si ingegna o adotta i provvedimenti che ritiene più idonei, i più appendono sacchi e sacchetti e talvolta i contenitori stessi sulla sommità  dei propri cancelli. Il risultato è davvero osceno e incivile a vedersi. Qualcuno, allora, ha provveduto ad acquistare ovviamente a sue spese due contenitori di media fattura che, purtroppo, non hanno resistito alla furia invasiva dei randagi e sono andati immancabilmente distrutti lasciando nuovamente i rifiuti sparsi nell'area circostante, tra l'altro, alla vista delle persone in transito, aspetto di per sé intollerabile.

Nella disperazione più totale e non sapendo quale altra iniziativa intraprendere il residente che ci ha scritto ha provato a sensibilizzare il Comune ad una rapida quanto definitiva soluzione. Ha prospettato la fornitura da parte dell’Ente di un adeguato contenitore rigido  o, in alternativa, dei  contenitori condominiali (essendo tra l'altro il Consorzio stesso un condominio) ad uso e consumo di quei  residenti che hanno esigenze fuori dall'ordinario (n.b. il Centro di Raccolta Comunale dista 8 km ca. e sarebbe improponibile uno smaltimento diretto). Purtroppo ad oggi non c’è stato alcun riscontro. E intanto,  dopo aver onorato regolarmente TARI, TASI e quote consortili… i residenti si trovano con l' "indifferenziata" fuori casa