SIAE: IL 19 MARZO LA NOMINA DEL NUOVO PRESIDENTE


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Redazione

SIAE – Il Consiglio di Gestione della Società Italiana degli Autori ed Editori ha nominato, in sostituzione del Maestro Gino Paoli, il giornalista e sceneggiatore Andrea Purgatori, già componente del Consiglio di Sorveglianza della Siae in rappresentanza di tutti gli autori di cinema, fiction, documentario e animazione.

Il Consiglio di Sorveglianza della Società Italiana degli Autori ed Editori ha fissato per il prossimo 19 marzo 2015 la designazione del nuovo Presidente. Intanto il Consiglio di Gestione della SIAE ha nominato, in sostituzione di Gino Paoli, il giornalista e sceneggiatore Andrea Purgatori, già componente del Consiglio di Sorveglianza in rappresentanza di tutti gli autori di cinema, fiction, documentario e animazione.
Gino Paoli si era dimesso da presidente della SIAE lo scorso 24 febbraio a seguito dello scandalo che lo aveva colpito. Il cantautore italiano è stato accusato di evasione fiscale, per aver portato in Svizzera, nel 2008, illegalmente due milioni di euro ed aver evaso quindi imposte per circa 800mila euro.
 




SIAE: GINO PAOLI SI E' DIMESSO DALLA CARICA DI PRESIDENTE

 

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Redazione

Nella mattinata di martedì 24 febbraio si è tenuto il Consiglio di gestione della SIAE dove il cantautore e fino a stamattina presidente dell'Ente Gino Paoli  ha presentato ufficialmente la lettera di dimissioni dalla presidenza della Siae.

Gino Paoli a sua difesa ha dichiarato "Sono certo dei miei comportamenti – scrive nella lettera – e di non aver commesso reati, voglio difendere la mia dignità di persona per bene".

Ecco la lettera del cantautore
«Alla luce delle vicende che mi hanno coinvolto in questi giorni – scrive Paoli – mi preme rivolgermi a voi con cui ho condiviso questo percorso di circa un anno e mezzo di intenso e appassionato lavoro. Ci tengo a dirvi che sono certo dei miei comportamenti e di non aver commesso reati. Con il rispetto assoluto di chi sta doverosamente svolgendo il suo lavoro di indagine, intendo difendere la mia dignità di persona per bene. In questi giorni assisto purtroppo a prevedibili, per quanto sommarie, strumentalizzazioni, che considero profondamente ingiuste. Quello che non posso proprio permettermi di rischiare, però, è di coinvolgere la Siae in vicende che certamente si chiariranno, ma che sono e devono restare estranee alla Società. Ho volutamente aspettato qualche giorno a parlarvi per non entrare nella foga di queste stesse strumentalizzazioni. Credo di aver espletato il mio compito di Presidente al massimo delle mie capacità. Sono orgoglioso dei risultati che abbiamo ottenuto insieme, per cui abbiamo combattuto fianco a fianco in battaglie importanti, fino all’ultima in favore dei giovani autori».

Evasione fiscale
Gino Paoli è accusato di evasione fiscale, per aver portato in Svizzera, nel 2008, illegalmente due milioni di euro ed aver evaso quindi imposte per circa 800mila euro.

Intanto si susseguono le indiscrezioni sulle intercettazioni ambientali nello studio del commercialista Andrea Vallebuona, coinvolto nell’inchiesta della maxi truffa a Carige, e che sarà ascoltato il 25 febbraio come teste assistito nel caso che vede coinvolto il cantante. Quei due milioni di euro, provento «al nero» di alcune prestazioni artistiche rese dal cantautore genovese, sarebbero stati portati in una banca svizzera in fasi successive e Paoli, intercettato dalle microspie collocate dalla Guardia di finanza nell’ufficio di Vallebuona, aveva tutte le intenzioni di rientrarne in possesso senza però «scudarli». In una di queste intercettazioni infatti lo stesso cantautore esprime la volontà di non fruire dello scudo fiscale su quel denaro.

 




SIAE: SI ATTENDONO LE DIMISSIONI DI GINO PAOLI

Redazione

SIAE – La Società Italiana Autori ed Editori, SIAE, ha smentito la notizia di una sospensione dalla carica di presidente da parte di Gino Paoli, in quanto non prevista dallo statuto della società.
Intanto nella giornata di domani lo stesso Gino Paoli ha convocato un Consiglio di Gestione durante il quale esprimerà la sua posizione riguardo la vicenda che lo vede coinvolto e comunicherà le sue decisioni in merito ad eventuali dimissioni.
“Quando saremo al Governo la Siae non ci sarà più”. Ha dichiarato il segretario leghista, Matteo Salvini, che rispondendo agli ascoltatori di Radio Padania ha commentato l’indagine finanziaria in corso nei confronti di Gino Paoli, presidente, appunto, della Siae.
“A me personalmente – osserva Salvini – piace Gino Paoli e forse ho contribuito anch’io, acquistando i suoi dischi, a fargli portare qualche soldo in Svizzera. Non capisco però come mai, in molti della sinistra si siano schierati a difenderlo. Forse – conclude – l’evasione fiscale di sinistra è più giustificabile”.
 




GINO PAOLI: SAPORE DI… DIMISSIONI

di Silvio Rossi

Dopo l’accusa di evasione fiscale, per aver trasferito due milioni di euro in Svizzera, per farli rientrare in Italia “scudati”, il cantautore genovese Gino Paoli, sta valutando se è il caso di dimettersi dall’incarico di presidente della SIAE.

L’avvocato di Gino Paoli, Andrea Vernazza, consiglia invece una sospensione, in attesa di chiarire. L’inchiesta che ha inguaiato l’autore di numerosi successi, è partita da alcune truffe ai danni di Banca Carige, che hanno visto coinvolto il commercialista del cantautore, Andrea Vallebuona, nelle indagini seguite, è stata intercettata una telefonata tra i due che lascia pochi dubbi sulla natura degli spostamenti di valori.

Gino Paoli, che ha avuto anche un passato in Parlamento, dal 1987 al 1992, è considerato il regista principale dell’aumento del “compenso per copia privata”, una tassa su smartphone e tablet, per compensare i diritti d’autore che potrebbero essere persi con l’ascolto di musica su questi supporti, rincaro di circa il 450%, passando da 0,90 a 4 euro ogni apparecchio.

Ci chiediamo a questo punto, però, cosa attende ancora a dimettersi. Gino Paoli ha un vitalizio da ex deputato, ha venduto milioni di dischi, per altri milioni di copie brani cantati da altri artisti ha incassato i diritti d’autore, ha cantato in migliaia di concerti da oltre mezzo secolo, ha superato, lo scorso settembre ottanta anni.

Quando si arriva, in Italia, a renderci conto che un incarico in un’azienda pubblica deve essere affidato a un manager in età da lavoro, che possa far funzionare l’ente a tutela dei dipendenti e dei cittadini, e non “regalare” la carica a una cariatide, messa lì solo per mantenere vivi, e magari incrementare vecchi privilegi.

E la difesa di Grillo al suo amico indagato, contro quanto chiesto dai parlamentari del movimento, che hanno chiesto le dimissioni di Paoli, non nasconde la strenua difesa del presidente alle rendite dei super ricchi? Perché forse, i due, sono accomunati da una voglia di ricchezza, parafrasando uno dei primi successi del cantautore, che è “senza fine”.




SIAE: IL PRESIDENTE GINO PAOLI INDAGATO PER EVASIONE FISCALE

Redazione

Genova – Uno dei miti della canzone italiana e attuale presidente della SIAE  Gino Paoli, è indagato dalla Procura di Genova per un'ipotesi di evasione fiscale. Il cantautore sarebbe stato 'tradito' dal suo commercialista, il genovese Andrea Vallebuona, a sua volta indagato nell'ambito di una precedente inchiesta su Banca Carige SpA. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti,  GinoPaoli avrebbe trasferito in Svizzera 2 milioni di euro nel 2008, sottraendo al fisco la cifra di 800 mila euro. Le perquisizioni della guardia di finanza sono state effettuate nella mattinata di giovedì 19 febbraio 2015 nella sua abitazione di Genova e nella sede di una societa' che controlla il suo patrimonio.  Nell'inchiesta sono indagati anche la moglie dell'artista Paola Penzo e il commercialista Andrea Vallebuona con un socio di studio.
Il presidente della SIAE non era presente perché a Roma per impegni professionali.