Ciampino, Giovanni Terzulli: “Mi sono dimesso? No assolutamente!”

CIAMPINO (RM) – Alcuni giornali locali ritenuti poco attendibili perché si affrettano a pubblicare anziché accertarsi della notizia hanno scritto che il sindaco Giovanni Terzulli si è dimesso stamattina. Niente di tutto questo e lo dimostra la stessa nota che il primo cittadino è stato costretto a fare a poche ore dal Consiglio comunale di oggi dove di fatto si è aperta la strada verso lo scioglimento del Comune e la nomina di un Commissario prefettizio. Ecco cosa ha scritto il sindaco Terzulli: “Credo che per le dichiarazioni ufficiali, sia giusto attendere qualche ora per poter meditare le parole giusto. Però visto che i soliti leoni da tastiera, nella giornata di oggi non si sono sottratti dalla consueta abitudine di inventare fantasiose ricostruzioni della realtà, sento la necessità di esporre i fatti: la maggioranza che mi sostiene in consiglio comunale ed il sottoscritto, abbiamo deciso di ritirare i punti all’ordine del giorno del consiglio, ovvero il bilancio di previsione 2018-2020.

La motivazione è molto semplice, sono i quattro pareri negativi reiterati anche sugli emendamenti da parte del collegio dei revisori dei conti ed in modo particolare il parere negativo sulla proposta di consiglio della dirigente al settore economico finanziario.

Mi sono dimesso? No assolutamente, ho comunicato alla prefettura quanto accaduto, ed essendo fuori tempo massimo per l’approvazione del bilancio di previsione, la prefettura inizierà in queste ore la procedura di scioglimento del consiglio comunale con conseguente nomina del commissario prefettizio”.

OFFICINA STAMPA DEL 24 MAGGIO 2018 – CLICCARE PER VEDERE L’INTERVISTA A GIOVANNI TERZULLI




Ciampino: cade l’amministrazione di Giovanni Terzulli. Sciolto il Consiglio

CIAMPINO (RM) – Cade l’amministrazione Terzulli a Ciampino perché non è stato possibile approvare il bilancio. Il Consiglio Comunale si è sciolto questa mattina. Il sindaco Giovanni Terzulli, non essendoci i presupposti in riferimento all’approvazione del bilancio di previsione 2018, ha ritirato i punti all’ordine del giorno. . Il sindaco e della maggioranza hanno amministrato la città di Ciampino per circa quattro anni. Nei prossimi giorni arriverà il commissario prefettizio che amministrerà Ciampino fino alle prossime elezioni della prossima primavera 2019.

Il bilancio di previsione 2018-2020 aveva incassato il parere negativo del Collegio di revisione. I revisori hanno contestato al sindaco il proprio ruolo, il rifiuto posto dal sindaco ai componenti del collegio di partecipare al Consiglio comunale e l’annullamento di una serie di incontri. Sono emerse delle difficoltà oggettive per i revisori: “Si è rilevata – si legge in una comunicazione al sindaco Giovanno Terzulli – una consuetudine a trasmettere gli atti gli ultimi minuti e molto spesso incompleti e dopo ripetute estenuanti richieste, costringendo i revisori a lavorare anche nei giorni festivi e pre-festivi”.




CIAMPINO ELEZIONI: IL BALLOTTAGGIO E' TRATTO

di Daniele Rizzo

Ciampino (RM) – Le elezioni sono finalmente concluse, il ballottaggio è tratto. Possiamo dunque trarre qualche conclusione da questa tornata elettorale, e provocare voi lettori con qualche riflessione.

Cominciamo proprio dal ballottaggio: se domenica 8 giugno avete trovato traffico ritornando dal litorale laziale, sappiate che in fila accanto a voi probabilmente ci sarà stato qualche ciampinese. 19mila elettori sono infatti “andati al mare”, preferendo un altro tipo di cabina a quella elettorale.
Giovanni Terzulli ha perso 1955 voti da un turno all’altro. Perché se voglio Giovanni Terzulli sindaco il 25 maggio non vado poi dopo due settimane a riconfermare la mia volontà?
Testa ha perso solo 484 voti, il discorso fatto sopra può essere valido anche per lui. I sondaggi che lo davano in grande rimonta si sono comunque rivelati sbagliati, e se un riavvicinamento tra i due in termini di voti c’è stato è più per demerito di Terzulli che non per merito di Testa.
Giovanni Terzulli, di fatto, sarà il sindaco di un quarto degli aventi diritto al voto e di un quinto dei ciampinesi nel loro insieme. E’ evidente un deficit di legittimazione: il sindaco, dati alla mano, sarà rappresentativo per appena un quinto della popolazione totale. La democrazia rappresentativa andrebbe forse ridiscussa alla luce del sistema elettorale e dell’esasperazione del pluripartitismo.
Bisognerebbe forse interrogarsi sull’attualità di questo sistema elettorale, un sistema che assegna 15 seggi (la maggioranza) a chi ha preso 7300 voti al ballottaggio e solo uno a chi ne ha presi fino a 1500.
Inoltre, il tanto discusso metodo D’Hondt (metodo di assegnazione dei seggi) favorisce e premia le coalizioni e le larghe intese, permettendo a singole liste che non hanno superato neanche gli 800 voti di raggiungere complessivamente l’obiettivo di avere un rappresentante al consiglio comunale. Dall’altra parte, liste autonome con più di 800 voti restano fuori. La legge, così com’è, sembra voler garantire un premio all’opposizione, assegnando alle coalizioni più seggi rispetto a quanti ne prenderebbero se il D’Hondt fosse applicato sulle singole liste; come se l’opposizione avesse diritto ad un “premio di governabilità”, o meglio ingovernabilità, in tal caso.
Dell’incoerenza dei votanti tra le europee e le amministrative avevamo già detto in un precedente articolo, ma è bene sottolinearlo nuovamente per interrogarsi sui “perché” di queste differenze di voti. Vogliamo credere e sperare che nulla c’entri con il clientelismo locale, e che queste anomalie siano solo il risultato della gran confusione mediatica pre-elettorale.
Da domenica notte Ciampino ha un nuovo sindaco, giovane e pieno di voglia di fare. Speriamo che questo basti per sconvolgere positivamente un partito che a livello locale sembra invece vecchio e stantio, con tanti problemi e incongruenze. Speriamo che Ciampino riparta seriamente, e torni (o cominci, a seconda dei punti di vista) ad essere un centro importante e di riferimento per la collettività.




CIAMPINO: PLEBISCITO DI VOTI PER GIOVANNI TERZULLI NUOVO SINDACO DI CIAMPINO

di Chiara Rai

Ciampino (RM) – Plebiscito di voti per Giovanni Terzulli, nuovo sindaco di Ciampino eletto con il 64, 68 per cento pari a 7.364 voti contro il 35,32 per cento del socialista Mauro di Testa sostenuto da Forza Italia, pari a 4.021 voti. Nella città aeroportuale vince dunque il Pd, nonostante la bassa affluenza che chiude questa seconda tornata al 38,01 per cento rispetto al 71,03 del primo turno per un Comune che conta oltre 31 mila elettori. Giovanni Terzulli fa strike di voti grazie al sostegno del Pd, Idv, Sel e due liste civiche: "Mando un ringraziamento di cuore a chi mi ha dato fiducia – dice Terzulli –  sarò il sindaco di tutti i residenti di Ciampino e mi metterò al lavoro per la città". Del resto, Il delfino del consigliere regionale Pd Simone Lupi è uscito già in vantaggio al primo turno quando ha registrato il 43,83 per cento mentre Testa ha incassato il 22,07 per cento, un risultato, quest'ultimo, più basso ma che è poi cresciuto in questa seconda tornata, complice il "non voto" di molti ciampinesi. E Quando al neo primo cittadino chiediamo quali saranno le sue prime azioni una volta indossata la fascia, risponde: "Si parte senza alcun dubbio dalla macchina amministrativa e dall'arredo urbano – dice – credo che una città funzioni bene solo se prima di tutto è la pubblica amministrazione a funzionare. È importante fornire servizi efficienti e dare risposte veloci e concrete ai cittadini. Visto che i problemi di oggi sono già tanti, se fossimo in grado di soddisfare i cittadini risolvendo loro alcune problematiche o necessità, significherebbe essere già ad un buon punto di partenza". Poi Terzulli dice di volersi dedicare da subito al controllo capillare e costante su tutto il territorio per monitorare gli interventi e i lavori da effettuare. Manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade, dei parchi e, più in generale, dei quartieri.




CIAMPINO, BALLOTTAGGIO AMMINISTRATIVE: E' BRACCIO DI FERRO TRA TERZULLI E TESTA

di Chiara Rai

Ciampino (RM) – Bisognerà aspettare ancora per conoscere il volto del nuovo sindaco di Ciampino. Come previsto nei nostri pronostici, Ciampino si prepara al ballottaggio tra il candidato Pd Giovanni Terzulli che nonostante sia nettamente avanti con il 44 per cento dovrà vedersela contro il socialista Mauro Testa che si è consolidato intorno al 23 per cento. Da sei candidati alla poltrona di primo cittadino della città aeroportuale governata dal centrosinistra si passa dunque a due grandi sfidanti, di fatto “figli” della stessa originaria coalizione che si è sfaldata quando a maggio del 2013, il consiglio comunale è stato sciolto per la decadenza a sindaco di Simone Lupi eletto consigliere regionale in quota Pd. E quindi Mauro Testa si è di fatto allontanato dalla giunta o come dice lui sarebbe stato allontanato da casa Lupi.

La situazione pressoché frastagliata non ha dunque agevolato un esito da mal di pancia. Il candidato Giovanni Terzulli sostenuto da Pd, Sel, Idv e le liste civiche “Tutta un'altra Storia per Ciampino”, “Ciampino Guarda Avanti” e “La città che vorrei per Ciampino” puntava decisamente alla vittoria al primo turno: “Le amministrative sono sempre un banco di prova territoriale importante che non è detto che seguano sempre gli andamenti nazionali. Noi speravamo di vincere al primo turno ma certamente l’esito sperato è soltanto rimandato”. Terzulli ha 34 anni, è nato a Roma ma cresciuto a Ciampino ed è sposato e laureando in sociologia. Ha lavorato in importanti aziende di telecomunicazione dove si è occupato di selezione e amministrazione del personale. Una coalizione, quella di Terzulli, che punta sul modello della “Smart City”, grazie al coinvolgimento di cittadini, imprese, associazioni. Insomma la parola d’ordine è tutela ambientale, orti urbani e giardini condivisi, un regolamento acustico comunale e non ultimo l’avvio di un osservatorio ambientale.

Il socialista Mauro Testa, ex vicesindaco sotto la giunta Lupi, punta sulla revisione delle municipalizzate grazie all’eliminazione della la figura del direttore generale dalle aziende al fine di risparmiare circa 300 mila euro da tutte e due le aziende. Marco Bartolucci, candidato del M5S che intendeva “aprire il palazzo" facendo partecipare i cittadini ferma la sua corsa con il 15,50 per cento. Il giovane Alessandro Porchetta incassa un 4,50 per cento, soddisfatto della sua lotta politica senza colori e che ha portato alla ribalta la necessità di nidi pubblici. Ivan Boccali incassa un 7,24 per cento sostenuto dal Movimento Gente Libera e da Fratelli d’Italia, sperava di ribaltare la “piccola Mosca” con una ricetta che puntava alla risoluzione del campo nomadi e alla trasformazione dell’aeroporto in risorsa. Sfuma il sogno di essere sindaco per la sola donna in lizza, Gabriella Sisti sostenuta da Udc, Ncd, Ciampino città del volo, Riformisti, Adesso donna ha portato a casa il 6,38 per cento di preferenze. La Sisti, già assessore ai Servizi Sociali nella giunta Lupi sperava di avere un elettorato pronto a sottrarre voti a Terzulli e metterlo in difficoltà al ballottaggio. Il suo asso nella manica: ottenere un aumento del 30% delle risorse a favore dei servizi sociali, l’eliminazione pagamento IMU per tutti i comparti " C " e unità immobiliari in costruzione, l’abbassamento dell’Irpef e azzeramento delle consulenze esterne.




CIAMPINO ELEZIONI: INTERVISTA AL CANDIDATO SINDACO GIOVANNI TERZULLI

di Daniele Rizzo

Ciampino (RM) – In questa quarta tappa del nostro cammino di avvicinamento alle elezioni amministrative a Ciampino del 25 maggio siamo andati ad intervistare Giovanni Terzulli, il candidato sindaco del PD, di SEL-Tutta un'altra storia, dell’Italia dei Valori, de La città che vorrei e di Ciampino guarda avanti.

La prima domanda è di carattere personale. Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi sindaco (e quindi alle primarie) soprattutto alla luce del fatto che il PD ciampinese è in una situazione molto complicata, e che quindi lei avrà gli occhi puntati addosso forse più degli altri candidati.
Quello che mi ha spinto a candidarmi è la passione per la politica che credo debba essere l’unico motivo che dovrebbe portare una persona a candidarsi per la sua Città. Nessun altro scopo, tanto meno il mero guadagno economico. Poi la gente osserva e sa riconoscere chi lo fa davvero per passione e chi no. Rispetto agli occhi puntati addosso credo che sia un discorso valido per tutti quelli che vogliono fare il sindaco o il politico in generale. E’ vero che il Partito Democratico ha vissuto un momento difficile, ma le primarie hanno determinato la linea politica maggioritaria, dove ognuno ha le proprie responsabilità. Non mi sento quindi più responsabile degli altri, perché chiunque si presenta ha le mie stesse responsabilità. Certo è che il PD è un grande contenitore la cui gestione non è semplicissima. Quando si è in tanti mettere tutti d’accordo è molto difficile; l’importante però è che la maggioranza rispetti sempre la minoranza e viceversa.

A proposito delle primarie. Perché pensa che la gente abbia preferito Lei a Rugghia?
Ah, questa è una bella domanda, perché le interpretazioni che si possono dare ora che le primarie si sono concluse sono molte. Da un lato io partivo da una posizione svantaggiata, perché Tonino era sicuramente più conosciuto di me e con lui c’era una parte del partito, SEL e altri movimenti; di contro io avevo a sostegno la maggioranza PD. Ad ogni modo penso che alla fine in città abbia prevalso quell’idea di rinnovamento e concretezza che Renzi sta portando a livello nazionale, e quindi su l’onda di quel cambiamento hanno individuato più in me che in Tonino la persona che potesse incarnare questo momento politico e storico.

Sempre a proposito delle primarie. Sono state un momento delicato a livello di partito, avete rischiato di compromettere l’unità. Ora l’unità sembra che sia stata ristabilita. Certo è che fa strano vedere che Rugghia non ci stia mettendo il volto in questa campagna… (Rugghia non è candidato al consiglio comunale, ndr)
In realtà non è vero che non ci mette il volto, perché ha fatto una lista con una parte di persone insieme a SEL, in cui compare il simbolo che ha portato per le primarie. Ha indicato alcune candidature all’interno del PD, ha partecipato all’apertura della mia campagna elettorale, sta facendo con me campagna elettorale. Ad essere sincero non l’avrei visto come candidato al Consiglio dopo essere stato deputato, sindaco, e aver fatto parte del consiglio provinciale: per lui non mi sarebbe sembrato il massimo. Ciò non toglie che un domani potrà comunque far parte della squadra di governo della città con ruoli diversi, sempre che lo voglia fare.

Quindi l’unità del partito è realmente ristabilita? Anche se ci sono alcuni ex consiglieri come Fiorini e Sudano che non si sono presentati con il PD?
Si, assolutamente. Nello specifico, loro sostengono me in questa campagna, sono al mio fianco, mi ci sento anche molto spesso. Chiaro che le primarie sono state dure e toste da un punto di vista anche emotivo. Questa è stata la prima volta che ci sono state primarie vere a Ciampino, il cui risultato è stato incerto fino al giorno prima. È stata una situazione difficile, ma alla fine abbiamo dimostrato che il PD è fatto da persone davvero democratiche che rispettano il risultato delle urne, qualunque esso sia.

Avvicinandoci più al tema delle elezioni. Nel 2011 la coalizione del centro sinistra era molto più ampia e comprendeva anche persone che oggi concorrono autonomamente al carica di sindaco (penso a Sisti e Testa). Crede che questo per voi sarà uno svantaggio in termini di voti?
Difficilmente vinceremo col 60% delle preferenze, perché comunque questi tre anni hanno lasciato uno strascico nella città e perché sicuramente la compagine di sinistra ha perso alcune persone. Però è vero anche che Ciampino è storicamente di centro sinistra, e quindi difficilmente sarà portata a votare candidati che non fanno parte di questa area. In particolare sono sicuro che lo farà in modo maggioritario nei miei confronti. Penso che noi siamo l’unico progetto credibile che si presenta a governare questa città; lo abbiamo dimostrato più volte esprimendo in più occasioni una capacità di buon governo di Ciampino. Viste le ultime vicende politiche siamo un po’ arrugginiti ma la capacità del centro sinistra è sempre stata quella di sapersi rinnovare. Anche se ci sono diversi volti noti tra i nostri candidati comunque abbiamo la maggior parte delle persone candidate che sono alla prima o alla seconda esperienza; abbiamo presentato solo due candidati con più di dieci anni di consiglio comunale alle spalle. Quindi comunque la classe politica si è saputa rinnovare. Io stesso ho 34 anni, non ho un’esperienza politica così di lungo corso. Sono nato politicamente nei DS, sono stato il primo segretario del Partito Democratico di Ciampino, sono stato consigliere e assessore, ma non vengo dal Partito Comunista o da Democrazia Cristiana come molti altri. Questo, a mio avviso, è già un indice di rinnovamento che segue l’esempio della classe politica dirigente del Paese.

Passiamo al programma. Le domande che sto facendo anche agli altri candidati sono incentrate su quattro temi fondamentali. Come vi ponete voi rispetto alla questione dell’aeroporto, della sicurezza, delle aree municipalizzate e delle aree 167.
Sull’aeroporto dico una cosa molto semplice. Sono stati fatti studi che hanno indicato un numero massimo di voli o comunque una quantità massima di rumore che può essere prodotto da quest’aeroporto. Detto questo io farò tutte le battaglie necessarie affinché vengano rispettati questi limiti. Ovvio che l’obiettivo principale è la riduzione dei voli, ma a me interessa che venga raggiunto il risultato, quindi va bene anche un piano misto che rispetti sia la riduzione dei voli che l’impatto acustico, purché venga rispettata la legge. La nostra capacità dovrà poi essere quella di attrarre le risorse che arrivano dall’aeroporto. Noi dobbiamo cercare di diventare un polo d’attrazione come tutti gli aeroporti low cost d’Europa, un posto dove le persone arrivano, si fermano e dormono per poi muoversi solo in un secondo momento verso Roma o i Castelli.

Parliamo della sicurezza.
Durante la stesura del programma di coalizione mi dicevano che la sicurezza non era un argomento di sinistra, ma io ho sempre ribadito che la sicurezza non è un argomento solo di sinistra o di destra: è un argomento di tutti, la differenza sta nel come si affronta il problema, e non nel negarlo. La sicurezza non è un tema solo comunale; al comune spetta una parte, ma la sicurezza viene gestita a livello territoriale dai Carabinieri e dalla Polizia. A Ciampino abbiamo un corpo di polizia importante, e col comune possiamo (all’interno del progetto di smart city) installare telecamere nei punti nevralgici delle città, telecamere che fungano da deterrente per atti criminosi e vandalici, ma anche da strumento per l’attività giudiziaria per l’individuazione dei responsabili. Inoltre la polizia sta già facendo una serie d’azioni di difesa e di controllo del territorio. Ovvio che tutto il quadrante sud della capitale sta vivendo una situazione complicata, e su questa dovremo rapportarci con la questura.

Riguardo il campo de La Barbuta invece?
Io ne faccio una questione legata alla situazione che vivono le persone lì all’interno. Là c’è un campo regolare e uno abusivo pari a quello regolare; io non ci farei crescere non solo i miei figli, ma i figli di nessuno. Non è sicuramente il luogo più idoneo per trascorrere la propria vita. Purtroppo il comune di Roma negli ultimi anni, soprattutto con la giunta Alemanno, ha adottato una politica che è stata quella di spostare ai margini della Capitale i problemi della città. Quello però è un territorio di Roma difficilmente gestibile dalla polizia dell’ex decimo municipio, perché comunque è legato male con Roma e presenta difficoltà di gestione. C’è poi un problema legato ai tagli a Roma Capitale, nei quali dovrebbe rientrare la sorveglianza nei cosiddetti “villaggi della solidarietà”, ma questo purtroppo non dipende solo da noi.

Parliamo delle aziende municipalizzate.
Quello delle municipalizzate è un argomento che conosco molto bene. Noi vogliamo creare un’Azienda Speciale per tutto ciò che è servizio pubblico locale e servizio sociosanitario, dove far confluire tutti i servizi gestiti dall’ASP ma anche altri, in modo da poterli gestire in modo più proficuo rispetto a come sono gestiti adesso (ad esempio il servizio cimiteriale). L’Azienda che nasce da zero e che, per costituzione, è una costola del Comune, ha l’obbligo del pareggio di bilancio e quindi una gestione più diretta. Per quel che riguarda il settore farmaceutico noi dobbiamo andare a lavorare su quelle farmacie che ad oggi sono in perdita, farmacie che sono anche fuori dal comune di Ciampino. Se queste farmacie non fanno profitti dobbiamo agire come azienda privata e tagliare i rami secchi. Posso capire che da un punto di vista occupazionale dovremo parlare con i comuni perché non è nostra intenzione andare a fare macelleria sociale. Però noi partiamo dal presupposto che l’ASP è di Ciampino; se apre una farmacia fuori Ciampino ci lavoreranno persone che non sono ciampinesi. Mettiamo il caso che a fine anno la farmacia abbia bilancio negativo. Noi come comune ci rimettiamo in termini economici e di bilancio. Questi costi ricadono sui cittadini di Ciampino, e questo non ce lo possiamo più permettere. AMBIENTE è invece un altro capitolo. È una società che oggi gestisce un area vasta di comuni, ma credo che debba invertire il processo, non partecipando più soltanto alle gare, ma tornando anche agli affidamenti da parte dei comuni. Il comune di Ciampino è l’unico proprietario dell’azienda, e ritengo che questo sia un limite per la società. In fondo, una società che fa solo servizio è destinata a morire nel breve e lungo periodo (ad esempio, se faccio gare sempre al ribasso nonostante il prezzo del lavoro sia alto, inevitabilmente vado a perdere).

Auspica quindi l’ingresso di qualche privato nella società?
Non l’ingresso di un privato, ma di partner pubblici. Noi serviamo attualmente Ciampino ma anche altri comuni, e a questi comuni (o anche alla Regione) chiediamo che entrino nel capitale della società, oppure ad aziende comunque pubbliche che possano partecipare al capitale sociale di ambiente e a dargli una capacità di operare che oggi è limitata.

Aree 167.
Le aree 167 vengono da un piano regolatore del ‘98. L’area 167 non è una scelta, ma un obbligo del piano. Ci sono attualmente due aree a stato avanzato (Colle Oliva e Marcandreola) e c’è poi l’area 167 di Via Mura dei Francesi. Io sono per il rispetto di quello che ci viene detto a livello sovracomunale. Se la sovrintendenza dice che quell’area è sottoposta a vincolo, noi siamo portati a rispettare il vincolo e a cercare un’alternativa per le cooperative che hanno ormai acquisito un diritto partecipando al bando.

E’ già stata fatta richiesta affinché il vincolo venga rimosso. Mi sembra di capire che lei eventualmente continuerebbe su questa strada.
Io ho un parere diverso da molti, e dico che il ricorso andava fatto da un punto di vista della battaglia “legale” per tutelare l’ente, dopodiché io però vorrei arrivare ad una trattativa con le cooperative affinché si possa trovare una soluzione soddisfacente per tutti quanti senza chiedere risarcimenti milionari al comune, potendo fornire nuove aree a disposizione per la costruzione, quindi delocalizzando le 167 in una nuova area.

Ultima domanda. Qualora venisse eletto sindaco, quale sarebbe il primo atto della sua amministrazione?
Secondo me l’amministrazione intesa come macchina amministrativa del comune ha bisogno di una profonda riorganizzazione. Dobbiamo quindi innanzitutto riorganizzare il nostro comune, ma poi lavorare anche contemporaneamente sul dare risposte ai cittadini in termini di gestione ordinaria, come decoro urbano, spazi verdi, strade e cimitero.




CIAMPINO ELEZIONI: MOTORI IN EBOLLIZIONE PER I MOLTEPLICI CANDIDATI A SINDACO

di D. R.

Ciampino (RM) – A tre anni dalle ultime elezioni che videro la vittoria plebiscitaria del candidato PD Simone Lupi, Ciampino si prepara a tornare alle urne i prossimi 25 e 26 maggio, per scegliere quale amministrazione comunale potrà governare la città nei cinque anni a venire.

Sono stati tre anni molto concitati per l’amministrazione comunale ciampinese, considerando infatti che lo scorso anno l’oramai ex sindaco Lupi ha abbandonato la carica in seguito alla sua elezione al Consiglio regionale. La sostituzione di questi con Carlo Verini, avvenuta il 22 aprile 2013 in seguito alla nomina di quest’ultimo come vice sindaco e alla destituzione di Mauro Testa (PSI) che era il reggente di tale carica, ha dato il via ad un processo di destabilizzazione all’interno del Partito Democratico Ciampinese.

Da ormai quasi un anno quindi all’interno della maggioranza comunale la situazione appare tesa, e diversi i fatti che lo dimostrano. All’indomani della nomina di Verini cinque consiglieri del PD (Sudano, Pazienza, Muzi, Giglio, Fiorini) hanno manifestato il loro disappunto dando vita a quella che viene definita “Scissione del Piccolissimo”; inoltre Mauro Testa e il consigliere Paolo De Pace (entrambi del PSI) hanno abbandonato la maggioranza il primo ottobre.

Ovvio che il quadro generale in vista delle elezioni appare quindi caotico; tentiamo dunque di fare il punto della situazione.

Le primarie

Il 9 marzo si sono tenute le primarie del PD. Benché in principio ci si fosse preparati per uno scontro a tre, con Antonio Rugghia, Giovanni Terzulli e Gabriella Sisti a contendersi la parte del candidato sindaco per la coalizione di centro sinistra, già dal dicembre 2013 i candidati si erano ridotti a due, con la Sisti (UDC) che annunciava la corsa solitaria alla poltrona più importante della città.

Lo scontro tra Terzulli, il “delfino di Lupi”, e Rugghia, portato dagli “scissionisti” del PD, si è risolto con la vittoria per poco più di 400 voti di Terzulli. Il candidato sindaco del centrosinistra alle elezioni sarà dunque il trentatreenne rampollo del PD locale, già assessore alle Risorse economiche, Risorse umane, Organi istituzionali, Innovazione, Partecipazione, Rapporti con le Società partecipate, Consorzi.

Ma pensare che la vittoria di Terzulli abbia ristabilito l’unità di partito, alla luce dei fatti riportati sopra, appare certamente opinabile. E infatti, in seguito alla sconfitta di Rugghia, Fiorini ha abbandonato il partito e Sudano ha dato le dimissioni da capogruppo del PD.

I candidati

Aldilà dei malumori interni al PD, Giovanni Terzulli si presenta comunque come il candidato forte di queste elezioni, basti pensare al fatto che il “Partito Democratico” (o comunque il centro sinistra) a Ciampino non ha mai perso un’elezione, ma soprattutto ha sempre vinto con un notevolissimo scarto sugli avversari.

Tuttavia il fronte del centrosinistra, che si era presentato unito nel 2011, quest’anno arriverà frammentato alle elezioni, con ben tre candidati sindaci diversi.

Mauro Testa, il candidato del “Partito Socialista Italiano”, che tre anni fa si era presentato in coalizione con Lupi, aveva portato più di mille voti all’interno del paniere del PD, incrementando addirittura il suo risultato alle elezioni regionali dello scorso anno. E’ logico quindi pensare che la sua corsa solitaria possa dare filo da torcere in termini di voti al candidato del PD, considerando anche che quest’anno può contare su un patto di coalizione a suo sostegno forte di due partiti, PSI e Forza Italia e sei liste.

Discorso simile può essere fatto rispetto al candidato sindaco Gabriella Sisti, in quota Udc, che con la sua lista “Adesso Donna” si presenta come alternativa valida ai suoi colleghi uomini. La Sisti, che ha già ricevuto il sostegno alla sua candidatura da parte del Nuovo Centro Destra, oltre che dal partito di Casini, porterà sul campo di battaglia sia la sua personale esperienza che la sua “militanza” nell’amministrazione comunale, dato che già nella giunta Lupi era assessore ai Servizi sociali, Assistenza, Terzo settore, Salute, Formazione professionale, Patrimonio casa, Multiculturalità e Politiche giovanili. Non sembra inverosimile ritenere che anche lei possa incidere nella sottrazione di consensi al PD, dato che sino al 2011 era in coalizione con i democratici di Ciampino.

Gli outsiders

Chi invece alle elezioni del 2011 non c’era, ma che alla regionali del 2013 ha sbaragliato la concorrenza, è il “Movimento 5 Stelle”, che sebbene all’epoca non avesse un fronte locale veramente organizzato, ha raccolto oltre il 22% dei consensi. La candidatura di Marco Bartolucci sembra quindi poter rappresentare una variabile destabilizzante per il sistema partitico fino ad oggi presente a Ciampino.

Chi alle ultime elezioni c’era, ma che oggi si presenta sotto un’altra veste, è Alessandro Porchetta, il candidato sindaco per la lista Città In Comune. La lista nasce dalla sintesi del circolo di Rifondazione Comunista ciampinese con una parte della lista Città Attiva (già candidati entrambi alle amministrative del 2011) e di altre organizzazioni locali. Sommando gli ultimi risultati elettorali disponibili vediamo come l’ipotesi di Porchetta all’interno del consiglio comunale sia piuttosto accreditata (ruolo che tra l’altro già aveva ricoperto nel 2006); più difficile invece che possa essere eletto sindaco.

Su chi non abbiamo dati elettorali recenti, eccezion fatta per le 428 preferenze nel 2011 e i mille voti alle provinciali del 2008, è Ivan Boccali. L’allora candidato tra le fila del PDL, si presenta oggi da solo con la lista Gente Libera, lista che fa il suo esordio in questa tornata elettorale e che mette al centro di tutto il progetto politico il già consigliere comunale.

25 e 26 maggio

Diversi i candidati sindaci, diversi i partiti, molte le liste. La campagna elettorale, che inizia ufficialmente trenta giorni prima del voto, ma che di fatto è già iniziata da tempo, si preannuncia carica di pathos e difficilmente soporifera. I candidati si daranno battaglia e mai come quest’anno il risultato delle elezioni appare incerto, con buona parte della cittadinanza che già avverte il rischio di un ballottaggio. Certo è che in caso di ballottaggio assisteremmo ad un nuovo valzer di coalizioni ed accordi, ma questa è un’altra storia. Intanto, lasciamo la parola alle urne.

 




CIAMPINO, LAVORATORI DI AMBIENTE SPA E AMMINISTRAZIONE A CONFRONTO

Redazione

"Lo scorso 11 ottobre, presso la Sala Convegni del Comune di Ciampino, si è finalmente tenuta la tanto attesa Assemblea Pubblica promossa dai lavoratori della società Ambiente  S.p.A e dall’Unione Sindacale di Base (U.S.B.). – Fa sapere in una nota Roberto Pedretti dell’Associazione Rete Sociale Indipendente – Finalmente – prosegue la nota – perché l’utilizzo della medesima sala per tale incontro era stato richiesto dai lavoratori, ma come spesso accade nel nostro comune, con scuse varie ( la rimozione della copertura in eternit  stavolta! ) non era stato concesso. E’ stato necessario il sollecito intervento di Alessandro Porchetta, segretario della sezione ciampinese di Rifondazione Comunista, grazie al quale cittadini lavoratori e amministratori si sono potuti confrontare. Come rappresentanti dell’amministrazione locale erano presenti il vicesindaco Mauro Testa e l’assessore Giovanni Terzulli, i consiglieri di minoranza Alfredo Ferretti e Anna Rita Contestabile, il consigliere De Stefano e lo stesso Alessandro Porchetta, oltre il sottoscritto come rappresentante dell’Associazione Rete Sociale Indipendente. Con rammarico invece non è stata riscontrata la presenza di quelle forze politiche che comunque nel maggio del 2010 avevano partecipato alle elezioni amministrative per la nuova legislatura. Ha aperto il dibattito Teresa Pascucci dell’Unione Sindacale di Base (U.S.B.) che ha confermato la decisione presa dall’attuale amministrazione di vendere l’80 % della quota societaria, pure avendo destato numerosi interrogativi sul futuro dell’azienda e la mobilitazione dei lavoratori preoccupati della perdita della loro occupazione. Ambiente S.p.A. è una società partecipata al 100 % dal  comune di Ciampino ed è nata dalla cessione di ramo dell’ ASP, anch’essa partecipata al 100 % dal medesimo comune. Nel 2011 ha ottenuto il primo premio come il miglior Comune riciclone con il 65 %  di raccolta differenziata e un utile di 400.000 euro. Impiega 270 dipendenti. L’intervento della sig.ra Pascucci è stato mirato ad avere delucidazioni dagli amministratori riguardo al motivo per cui è stato deciso di vendere un servizio gestito totalmente con denaro pubblico e perché si sia deliberata una vendita imminente malgrado la Corte dei Conti ne abbia prorogato i termini a dicembre 2013. A queste prime richieste hanno fatto poi seguito le osservazioni di Valter Del Giovane della Rappresentanza Sindacale Aziendale (R.S.A.) su un ipotetico passo indietro rispetto a tale decisione. A questo punto le risposte sono arrivate direttamente dalle parole dell’amministratore in loco  Giovanni Terzulli, assessore alle Risorse Economiche, alle Risorse Umane, agli Organi Istituzionali, all’Innovazione, alla Partecipazione, ai Rapporti con le società Partecipate e ai Consorzi, il quale ha sottolineato che la decisione non  prende in considerazione la privatizzazione ma solo la vendita che potrà essere fatta ad altre società partecipate o municipalizzate ( ma su questo i lavoratori si sono mostrati alquanto perplessi, come se avessero intravisto un tentativo di abbonamento temporaneo! ). A questo ha aggiunto che la società Ambiente S.p.A. si è scorporata dall’ ASP per il semplice motivo che essendo una società multiservizi, non avrebbe potuto partecipare a gare di appalto per la raccolta dei rifiuti. Oltre a ciò i lavoratori presenti nell’azienda non rischierebbero di perdere il posto perché verrebbero assorbiti dalla nuova società. Inoltre, anche se l’utile ricavato è stato di 400,000 euro, nella casse comunali ne sono entrati solo 29.000. A questo punto si è aperto il dibattito, a momenti pacato in altri con toni più accesi, in cui hanno preso parola la dott.sa Anna Rita Contestabile, consigliere dell’opposizione, che ha ribadito la necessità di una maggiore comunicazione tra amministratori e cittadini-lavoratori; da Daniele Castri, referente legale del coordinamento “No Inc” che ha ribadito la necessità della raccolta differenziata “porta a porta” onde evitare l’apertura di un nuovo inceneritore ad Albano Laziale. A questi poi sono seguiti gli interventi di Alessandro Porchetta, Augusto Candi, e il signor Colombraro. – La nota di Pedretti conclude – L’assemblea si è conclusa con la promessa da parte di Giovanni Terzulli alla Signora Pascucci di non abbandonare i lavoratori di Ambiente S.p.A. e di incontrarli di nuovo per ascoltarne più dettagliatamente le ragioni. Ci auguriamo che ciò avvenga in tempi brevi con proposte soddisfacenti per entrambe le parti.