CIAMPINO, CROLLO SOLAIO SCUOLA MATERNA, RODANO (IDV): “INCIDENTE INAMMISSIBILE, SERVE PIANO STRAORDINARIO SU EDILIZIA SCOLASTICA”

Redazione

Ciampino (RM) – “L’incidente avvenuto stamane alla scuola M.L. King di Ciampino desta molta preoccupazione. Il fatto che le conseguenze fortunatamente non siano state gravi non modera affatto l’allarme: il crollo di un solaio in una scuola pubblica è inammissibile in sé, è l’ennesimo segnale della necessità indifferibile di un piano straordinario di manutenzione ordinaria sull’edilizia scolastica. Un Paese consapevole di un rischio del genere non può che intervenire rapidamente, altrimenti non può dirsi più né civile né democratico”. Lo dichiara in una nota Giulia Rodano, responsabile nazionale Cultura e Istruzione di Italia dei Valori.

“La seconda riflessione che nasce dall’evento di stamattina” continua Rodano “è il rilievo dell’eccessiva rigidità delle possibilità di intervento dei Comuni: troppe volte le briglie troppo strette del Patto di Stabilità impediscono ai Sindaci di rispondere alle esigenze di manutenzione delle scuole comunali.

Non basta avere la facoltà di chiudere la scuola per infiltrazioni d’acqua, come il sindaco di Ciampino aveva già fatto il 6 novembre scorso: bisogna anche poter intervenire per riparare il danno, tempestivamente ed efficacemente”. “La vicenda di stamane conferma dunque quanto sia urgente l’apertura di una fase nuova e diversa anche in ambito di finanza locale e facoltà di intervento delle amministrazioni comunali” conclude Rodano.

tabella PRECEDENTI:

12/12/2012 CIAMPINO, CROLLA UN PEZZO DI SOLAIO IN UNA SCUOLA MATERNA: MAESTRA E BAMBINA DI 5 ANNI TRAVOLTE


 




REGIONE LAZIO, VERITA’ E RESPONSABILITA’ DI UN RICOVERO BLINDATO

C’è da scommettere che la signora Renata si era regolarmente prenotata in tempo debito e pazientemente aspettava che la chiamassero. Iter regolare che segue ogni comune cittadino.  Magari la signora Renata al momento che l’avevano chiamata per presentarsi al ricovero si è trovata impreparata. Aggiungo pure per correttezza, sempre magari, che la signora abbia pagato il ricovero ed il trattamento speciale come servizio intramoenia.

[IL VIDEO COMPLETO DEL SERVIZIO DE LA7PIAZZAPULITA http://www.la7.it/piazzapulita/pvideo-stream?id=586967]

 

Emanuel Galea

La notizia ha avuto la massima pubblicità dopo il servizio realizzato da La7. E la circolazione del video girato all’interno dell’ospedale S. Andrea ha poi dato polvere alla miccia mediatica. A quanto si apprende dal servizio di La7, "la notizia (del ricovero della presidente, n.d.r) non doveva circolare. La caposala di quel reparto – racconta una persona in video, dal volto e dalla voce camuffati per essere irriconoscibile – ha chiamato degli ausiliari per rifare i letti e mettere in ordine il reparto perché si girava un film". Appresa la notizia in circolazione, la presidente Polverini ha deciso quindi di procedere per vie legali contro quella che ritiene "una vergognosa strumentalizzazione politica di un fatto privato che comporta una lesione gravissima dell'immagine e del diritto alla privacy.” Non è stato richiesto alcun privilegio, ha chiarito Irma Conti, avvocato della Polverini. Il legale ha inoltre annunciato che procederà in ogni sede giudiziaria, civile e penale nei confronti del consigliere regionale Enzo Foschi (Pd) "per la divulgazione di un fatto personale e relativo alla salute della Presidente". Questa in sintesi la trama del misterioso ricovero.

Personalmente non sposo alcuna tesi. Registro i fatti come li ho appresi dal video e dall’ammissione dello stesso avvocato. Un ricovero c’è stato, e lo ha ammesso il legale stesso. L’apertura di un reparto, fino a quel momento chiuso, è un altro dato acquisito. Non c’è stato alcun film girato e quindi la capo sala deve spiegare perché ha raccontato una cosa che non corrisponde al vero. Le carte bollate, che con tutta probabilità, saranno a carico dei contribuenti, dovranno chiarire se è stato occupato tutto il reparto oppure solamente una sola stanza. Chiariranno se è stato seguito il normale iter burocratico. In tutta questa nebulosa vicenda c’è un responsabile che ha abusato del suo ufficio per favorire la governatrice. L’episodio assume una luce più fosca se consideriamo l’insufficienza delle stanze e un reparto di trenta letti a disposizione di una semplice cittadina. La mancanza delle stanze emerge chiaramente ascoltando le interviste sul video. Se, ed in quale misura la Presidente abbia approfittato della sua carica lo sapremo quando verrà data risposta all’interrogazione del consigliere regionale Pd Enzo Foschi e della consigliera Idv Giulia Rodano. Conclusione: Secondo l’avvocato Conti, la notizia non doveva circolare. Non è stato chiesto alcun privilegio. (Voglio proprio vedere n.d.r.). Nessun intervento sull'organizzazione ospedaliera è stata effettuato dalla Regione Lazio, dalla Polverini  e tanto meno dall’avvocato. C’è da scommettere che la signora Renata si era regolarmente prenotata in tempo debito e pazientemente aspettava che la chiamassero. Iter regolare che segue ogni comune cittadino. Magari all’interno dell’ospedale S. Andrea c’è stato qualcuno molto zelante che si è sentito fiero ed orgoglioso di rendere un servizio alla donna Presidente e si è prodigato a suo favore. Sempre e comunque all’insaputa della Presidente. Magari la signora Renata al momento che l’avevano chiamata per presentarsi al ricovero si è trovata impreparata. Aggiungo pure per correttezza, sempre magari, che la signora abbia pagato il ricovero ed il trattamento speciale come servizio intramoenia. Ciò detto rimane da individuare il misterioso funzionario o capo reparto dell’ospedale pubblico per stabilire a quale titolo ha potuto disporre, a suo piacimento provvedimenti straordinari per favorire una persona vip. Perché lo ha fatto?. Che cosa si aspetta dal gesto generoso? Se tu, lui, il sig. xyz.  o chicchessia telefonasse a questa ignota persona del S.Andrea, chiedendo di essere ricoverato ecc. ecc… cosa gli verrebbe risposto? La questione è tutta qui. Sono questi i tumori da estirpare.Sono risposte alle quali solo pochi possono rispondere. Uno di loro, talvolta sbirciando dai buchi della serratura oppure ascoltando le intercettazioni o addirittura curiosando sotto le lenzuola di qualche politico, riesce a beccare il mariuolo con il dito dentro la marmellata.  Possiamo sperare di conoscere chi è lo zelante e servizievole personaggio all’ospedale S. Andrea che anziché girare un film ha messo sotto i riflettori una delle ennesime tristi storie italiane? Ne dubito!

tabella PRECEDENTI:

  31/08/2012 ROMA OSPEDALE S. ANDREA, REPARTI CHIUSI E… REPARTI APERTI… AD HOC?

30/08/2012 ROMA CASO POLVERINI S.ANDREA, MARUCCIO (IDV): “POLVERINI RISPONDA, MA NON COME IL MARCHESE DEL GRILLO”
30/08/2012 ROMA, CASO RICOVERO POLVERINI: RENATA DA MANDATO DI PROCEDERE LEGALMENTE CONTRO IL CONSIGLIERE FOSCHI (PD)
29/08/2012 ROMA CASO REPARTO S.ANDREA RISERVATO A POLVERINI, RODANO IDV:"PERCHE' LA POLVERINI HA AVUTO QUESTO TRATTAMENTO E I COMUNI CITTADINI SONO IN BALIA DELLE LISTE D'ATTESA?"

 




LAZIO, DOVE SONO I 15 MILIONI DEL FONDO PER IL CINEMA DELLA REGIONE?

Angelo Parca

“La Giunta Polverini continua a fare propaganda sul cinema. E così facendo, continua a prendere in giro, in primis, proprio gli operatori dell’audiovisivo. Il fondo per il cinema della Regione Lazio rischia di essere solo una scatola vuota e dunque chi ha partecipato al bando regionale emesso lo scorso dicembre rischia fortemente di restare a mani vuote. Facciamo un po’ di storia. Il centrodestra, infatti, ha prima annunciato e emanato un bando per contributi ai film completati nel 2011, condizionandone la validità all’approvazione, nel bilancio 2012, di un fondo di 15 milioni. Il bando è stato espletato e la graduatoria pubblicata. Poi il bilancio è stato approvato e il fondo di 15 milioni c’è, anzi sembra esserci.  Ma, come è noto, il veleno sta nei particolari. E allegato al bilancio c’è un elenco di investimenti finanziati con la vendita del patrimonio. E in questo elenco c’è anche il fondo del cinema. Sono dunque veri, realmente esistenti questi soldi per i film finiti nel 2011?”. Lo dichiara in una nota Giulia Rodano, consigliere regionale e responsabile nazionale Cultura e Istruzione di Italia dei Valori.  “Insomma il fondo per il cinema, la sua stessa esistenza è vincolata alla dismissione di patrimonio immobiliare regionale” dichiara Rodano. “Visto che la dismissione del patrimonio è in fase tutt’altro che avanzata, allo stato delle cose non sappiamo se i soldi ci saranno”. “Una vicenda a dir poco paradossale, se non indecente, su cui ho presentato in Consiglio un’interrogazione a risposta immediata insieme al capogruppo Vincenzo Maruccio, ‘per sapere quali parti del patrimonio siano stati dismesse per coprire l'erogazione delle risorse ai vincitori del bando e quindi se la somma iscritta in bilancio e relativa allo stanziamento per l’anno 2012 del capitolo G12515 sia realmente disponibile per fare fronte ai finanziamenti del Fondo regionale per il cinema e l’audiovisivo o comunque possa essere resa disponibile entro il 2012, in modo da non rendere nulli il bando e la graduatoria, come previsto in caso di mancata copertura nel bando stesso’” conclude Rodano.

 




LAZIO REGIONE, COMMISSIONE SANITA’: AL VIA ITER PROPOSTA DI LEGGE CHE INTRODUCE IL DIRITTO ALLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE

Alberto De Marchis

Ha preso il via in commissione Sanità l'iter della proposta di legge regionale n. 33 del 24.06.2010 concernente la "Disciplina del diritto di continuità assistenziale". .L'esame nel merito, e dei principi fondamentali di questa legge sono stati illustrati dalla proponente Giulia Rodano (Idv). Le audizioni e i relativi emendamenti, sono previsti per la prossima seduta. Il testo, come illustrato da Giulia Rodano punta a garantire la continuità assistenziale di malati cronici, con lo scopo di garantire al paziente il diritto all'assistenza e per i servizi: il dovere di individuare un responsabile della continuità assistenziale. "Non si tratta – ha spiegato la proponente – di istituire un servizio nuovo, ma di utilizzare risorse e figure professionali già esistenti. Con questa legge si introduce la figura del case manager, quindi chi si fa carico del percorso individuale di cura della persona malata e del suo nucleo di appartenenza, divenendo responsabile dell'effettiva continuità del percorso stesso".
La presidente della commissione, Alessandra Mandarelli, ha accolto la proposta e ha dichiarato "l'importanza di dotare la Regione Lazio di buoni strumenti legislativi aldilà dell'attuale contingenza economica. Se è vero che dobbiamo rinunciare a molte cose, non rinunciamo certo alle leggi di buoni principi". Erano presenti: Franco Dalia (Pd), Giuseppe Melpignao (Lista Polverini), Rocco Berardo (Lista Bonino-Pannella), Stefano Galetto (Pdl).




LAZIO SANITA', RODANO (IDV): “COMMISSIONE SANITA’ APPROVA RISOLUZIONE CHE CHIEDE A POLVERINI NUOVE ASSUNZIONI PER TERAPIA DIALITICA E DICE NO A NUOVE CHIUSURE”

Redazione

“Dopo le nostre denuncie sugli sprechi generati dai tagli ai trattamenti di dialisi pubblica, finalmente oggi la Commissione Sanità della Regione Lazio ha battuto un colpo ed ha approvato una risoluzione che impegna il Presidente della Regione Lazio a perseguire tre obiettivi: autorizzare assunzioni in deroga al blocco del turn over per i servizi di dialisi; incentivare la terapia domiciliare; favorire i processi di accorpamento ‘evitando la soppressione o la trasformazione delle chiusure’. – Fa sapere in una nota il Consigliere regionale Idv Giulia Rodano. La Rodano conclude poi – La battaglia delle opposizioni ha contribuito in modo decisivo, anche con gli emendamenti presentati, a fare in modo che la commissione si facesse interprete finalmente delle richieste delle associazioni dei pazienti e dei problemi posti dagli operatori”. “Ora la palla passa al commissario ad acta Renata Polverini. Mi auguro che la Polverini riconosca il valore della risoluzione approvata oggi dalla commissione Sanità e ne garantisca l’applicazione”. 
 




MARINO, OSPEDALE SAN GIUSEPPE. LA POLVERINI DICA UFFICIALMENTE SE CHIUDE.

 

I cittadini di Marino vogliono sapere se sono stati presi in giro durante la campagna elettorale.

La ristrutturazione del pronto soccorso di Marino  fu ampiamente pubblicizzata in concomitanza con le elezioni amministrative dello scorso 2011, in occasione delle quali la Presidente Polverini presenziò all’apertura del cantiere degli stessi lavori

 

A.P.

In merito alla notizia relativa la chiusura definitiva del pronto soccorso dell'ospedale di Marino e del trasferimento all'ospedale di Velletri dei fondi regionali che servivano alla ristrutturazione del reparto d’emergenza, il primo cittadino marinese Adriano Palozzi avrebbe dichiarato: “A differenza di quello che pensa e dichiara Cicogna, il pronto soccorso di Marino resta un'assoluta priorità non soltanto del sottoscritto e della comunità che rappresento ma anche e soprattutto della Regione Lazio con in testa la Presidente Renata Polverini.”

La consigliera regionale dell'Italia Dei Valori Giulia Rodano a riguardo ha presentato oggi 25 maggio un'interrogazione a risposta immediata alla Presidente Polverini per sapere se risponde a verità quanto apparso sulla stampa quotidiana relativamente alla chiusura definitiva del pronto soccorso del nosocomio di Marino. Di seguito il testo dell'interrogazione:

 INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA

(art. 104 Regolamento del Consiglio regionale)

 
OGGETTO: Chiusura definitiva del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Marino (RM).
 
PREMESSO CHE
– da recenti tabella apparsi sulla stampa quotidiana, si apprende che i lavori per la ristrutturazione del pronto soccorso di Marino sono stati definitivamente interrotti; – che alla base della decisione c’è la necessità di contenimento delle spese sanitarie e la constatazione che la struttura non è di grande utilità per la popolazione;
 
VISTO CHE
– come avrebbe affermato il direttore sanitario della ASL RMH i fondi stanziati per la ristrutturazione del pronto soccorso sono stati dirottati per i lavori di messa a norma dell’ospedale di Velletri;

TENUTO CONTO CHE
– il decreto 80 prevedeva la riapertura del pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Marino;
– in forza di tale riapertura, nello stesso decreto, era stabilita la chiusura dell’ospedale di Frascati;

CONSIDERATA
L’ampia pubblicizzazione della ristrutturazione del pronto soccorso di marino in concomitanza con le elezioni amministrative dello scorso 2011, in occasione delle quali la Presidente Polverini presenziò all’apertura del cantiere degli stessi lavori;
 
CONSIDERATO INOLTRE
Che i lavori di ristrutturazione del reparto d’emergenza dell’ospedale non hanno mai avuto inizio, tanto che la popolazione ha messo in piedi diverse forme di protesta e di sensibilizzazione a tale riguardo;

la sottoscritta consigliere regionale 
INTERROGA
La Presidente della Giunta per sapere se risponde a verità quanto apparso sulla stampa quotidiana relativamente alla chiusura definitiva del pronto soccorso del nosocomio di Marino.
Giulia Rodano

 

 


   




REGIONE LAZIO, "CORRI PER LA CULTURA": LA PROTESTA.DEI LAVORATORI DELLA CULTURA

Redazione

“Mentre la Polverini e i suoi assessori dormono all’ombra di lauti vitalizi, oggi i lavoratori della cultura corrono intorno al palazzo della Giunta per ricordarci quanto ancora fanno, ogni giorno, per la cultura dei nostri territori, nonostante i mancati pagamenti della Regione e nonostante i tagli indiscriminati a tutto il comparto”. Lo dichiara in una nota Giulia Rodano, consigliere regionale di Italia dei Valori e membro della commissione Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio, intervenuta stamani alla maratona “Corri per la cultura”, organizzata dal Coordinamento Cultura Bene Comune di fronte alla sede della Regione Lazio di via Cristoforo Colombo per contestare le politiche culturali della Giunta Polverini. “Nel giro di due anni”, dichiara Rodano “le associazioni culturali del Lazio hanno incassato colpo su colpo un attacco frontale non solo al loro lavoro quotidiano, ma al loro stesso diritto ad esistere”.

“Non soltanto sono ancora inevasi molti pagamenti risalenti anche a due anni fa, ma nell’ultimo bilancio regionale della giunta Polverini c’è anche un messaggio chiarissimo per questi operatori” prosegue il consigliere regionale IdV. “Le risorse competenti, già decurtate progressivamente a causa dei tagli nazionali, sono passate da più di 12 milioni di euro a poco più di 5 milioni di euro: un dimezzamento gravissimo. E’ già noto che Il bando per le officine culturali, grazie al cui lavoro i fratelli Taviani hanno girato il film vincitore a Berlino, non verrà confermato; come non verrà confermato il finanziamento per le attività delle province e dei municipi di Roma”. 

“Nel frattempo”, aggiunge Rodano “nello stesso bilancio, agli assessori esterni venivano assegnati lauti vitalizi: ‘costi quel che costi’.  Dal suo insediamento, dunque, il centrodestra del Lazio umilia la cultura del Lazio e i suoi operatori, ad ogni livello di attività e ad ogni occasione, come dimostrato dalla legge farsa sul cinema approvata l’altro ieri. Mi auguro che i cittadini sappiano chi ha la responsabilità dell’impoverimento generalizzato di tutta la cultura del Lazio. Tagli allo spettacolo dal vivo, cancellazione dei fondi POR per la valorizzazione del patrimonio, decimazione delle risorse per musei e biblioteche, questa Giunta sta di fatto desertificando tutto il panorama culturale delle nostre provincie”.

 
 




LAZIO SANITA', INTERROGAZIONE URGENTE DEL CONSIGLIERE REGIONALE (IDV) GIULIA RODANO

A.P.

“Per il centrodestra del Lazio, l’indebolimento del pubblico a vantaggio del privato è una collaudatissima strategia di gestione del servizio sanitario: lo ha fatto ieri Storace, accumulando il debito miliardario che pagheremo per decenni, lo fa oggi la Polverini, tagliando le strutture pubbliche e redistribuendo ai privati. La denuncia odierna della Uil ne è purtroppo una testimonianza lampante. A Ostia, nella asl RmD, il commissario straordinario Polverini ha progressivamente indebolito l’ospedale Grassi, a partire dalla casa parto acqualuce, e al contempo ha stipulato convenzioni pubbliche con analoghe strutture del settore privato: il policlinico Di Liegro e la casa di cura Marry House”. Lo dichiara in una nota Giulia rodano, consigliere regionale di Italia dei Valori e vicepresidente della Commissione Sanità della Regione Lazio. “Stamane abbiamo presentato un’interrogazione urgente per  chiedere conto alla Giunta Polverini di queste decisioni gravi e improvvide”.

 




RODANO (IDV): “PROVOCAZIONE DEL COORDINAMENTO ‘CULTURA BENE COMUNE’ E’ REAZIONE ALL’INDIFFERENZA DELLA GIUNTA POLVERINI”

Redazione

“La provocazione del coordinamento ‘Cultura bene comune’ è il sintomo inequivocabile delle gravi conseguenze della gestione discrezionale del bilancio attuata dalla Giunta Polverini”. Lo dichiara in una nota Giulia Rodano, consigliere regionale di Italia dei Valori e membro della Commissione Cultura della Regione Lazio. “I pagamenti degli operatori del comparto culturale costituiscono un tema cruciale per il Lazio” dichiara Rodano. “Quasi sempre si tratta di imprese di piccole dimensioni, con limitate disponibilità finanziarie, che spesso hanno anticipato il pagamento degli spettacoli e degli eventi svolti. Questo ritardo perdurante nell’erogazione dei finanziamenti regionali rischia di provocare il vero e proprio fallimento delle aziende e dei loro titolari: ai quali purtroppo, come per ogni altro cliente, le banche chiudono l’accesso al credito”.

“Questo stato di cose non è però affatto casuale”, aggiunge Rodano “ma è il risultato della gestione di bilancio nell’era Polverini. I finanziamenti alla cultura sono spesso soggetti a tagli nei periodi di restrizione finanziaria, ma mai abbiamo avuto una simile indifferenza per le sorti di questo settore. Eppure negli anni scorsi, la cultura e lo spettacolo sono stati proprio uno dei campi in cui tanti giovani si sono inventati il lavoro e l’impresa. Ma oggi rischiano di perdere l’uno e l’altra. Anche nel passato ci sono stati problemi nei pagamenti e nei finanziamenti, ma si era cercato di sostenere comunque le attività culturali, nella consapevolezza che anche con risorse limitate si potevano raggiungere risultati importanti. Ma ormai siamo sotto la soglia della sopravvivenza. E non solo nel settore dello spettacolo. Basta guardare i tagli subiti dagli interventi sui beni culturali e sul sistema dei musei e delle biblioteche locali”.

“In più” conclude Rodano “oggi la situazione per chi opera in questo settore viene aggravata dalla totale incertezza del futuro. La Regione non ha ancora reso noto come dividerà e spenderà le pochissime risorse a disposizione per il 2012. E siamo già a febbraio. Nell’ultimo anno abbiamo sollevato più volte la situazione, sia con denunce pubbliche che con gli strumenti della interrogazione consiliare. Ma naturalmente non abbiamo avuto risposta”.




REGIONE LAZIO, MARUCCIO – RODANO (IDV): “TAGLI E DISCREZIONALITA’ CONTABILE DELLA GIUNTA POLVERINI MANDANO CULTURA IN DEFAULT”

Nota dei i consiglieri regionali dell’Italia dei Valori Vincenzo Maruccio, capogruppo e segretario IdV Lazio, e Giulia Rodano, responsabile nazionale Cultura

Per tutte le realtà culturali della regione Lazio, si va profilando nel 2012 una recessione grave quanto anche del tutto nuova. Un taglio del 60% delle risorse regionali destinate al comparto e un’inedita discrezionalità gestionale del denaro pubblico rischiano infatti di creare un vero e proprio default. Lo hanno denunciato stamane in una conferenza stampa i consiglieri regionali dell’Italia dei Valori Vincenzo Maruccio, capogruppo e segretario IdV Lazio, e Giulia Rodano, responsabile nazionale Cultura. “Nel giro di poche settimane” ha dichiarato Giulia Rodano “la Giunta Polverini ha azzerato sia interi piani d’intervento sui beni culturali sia i capitoli di bilancio di competenza dell’assessorato. Contestualmente, ha predisposto un accorpamento contabile poco trasparente e del tutto discrezionale. A cinque milioni e mezzo di cittadini che risiedono in una regione ricca di storia, di patrimoni archeologici, di arte, la Giunta Polverini riserva dunque una gestione opaca e oscura dei fondi destinati alla cultura: non ci saranno bandi pubblici, non ci saranno scadenze, non ci saranno importi certi. Questo trattamento è stato riservato sia alle associazioni culturali che alle grandi istituzioni. E’ stato azzerato, ad esempio, anche il contributo di Musica per Roma: il contributo regionale per la fondazione è tutto da determinare, non si sa come e non si sa quando, a seconda degli umori della Giunta e con eventuali contropartite politiche che possiamo immaginare. La vicenda del festival del cinema e del ricatto sul direttore artistico ci può servire di esempio di cosa attende i gestori delle attività culturali del Lazio. I costi della cultura rischiano così di trasformarsi in costi della politica”.

“Se vuoi avere il contributo della Regione Lazio devi ‘baciare il santo’: questa è la gestione dei fondi per la cultura nell’era Polverini”, ha proseguito Vincenzo Maruccio. “Abbiamo chiesto alla giunta di rendere trasparente e verificabile per tutti i cittadini la destinazione delle risorse, e che venga garantita l’emanazione di bandi pubblici. Al momento siamo completamente privi di indicazioni sul 2012: chiederemo all’assessore di venire in commissione a dirci come vuole spendere le risorse rimaste. L’Italia dei Valori del Lazio lancia un appello a tutta la stampa affinché ci aiuti a fare una battaglia di trasparenza”. 

Nel bilancio 2012 la giunta Polverini ha azzerato interi capitoli dell’assessorato alla Cultura e li ha accorpati in macrovoci di bilancio, con importi decurtati in media del 60%. Questi calderoni amministrativi sollevano la Giunta da qualunque obbligo sulla destinazione dei fondi. Ci sono dunque i presupposti per una discrezionalità e un furto di trasparenza che non hanno precedenti nella storia dell’ente Regione. Partiamo dalle risorse per lo spettacolo. Nel 2011 registravamo singole, normali competenze di bilancio, che complessivamente generavano una somma di poco più di circa 13 milioni di euro. Nel nuovo esercizio finanziario, invece, queste poste di bilancio vengono raggruppate, dopo la solita  decurtazione del 60%, in  un'unica voce da circa 5 milioni di euro. Questo significa, ad esempio, che allo stato delle cose non ci saranno bandi regionali, non ci saranno più fondi per le provincie, non ci saranno risorse per Roma Capitale e per i Municipi: la Legge regionale 32/1978, quella con cui venivano emanati i bandi, risulta al momento definanziata. La cultura della Capitale viene colpita in altri comparti nevralgici: non sono solo i municipi a perdere le risorse, ma anche  istituzioni culturali come Teatro di Roma, Teatro dell’Opera, Santa Cecilia perdono circa 3 milioni di euro di contributi regionali e ancora adesso non sanno a quanto ammonterà il contributo della Regione per ognuno di loro. Azzerato, come detto, il contributo per Musica per Roma.

L’accorpamento dei capitoli e la conseguente discrezionalità nell’assegnazione delle risorse inserite nella ‘macrovoce’ di bilancio comportano il fatto che la Giunta Polverini, o l’assessorato alla Cultura, decideranno durante l’anno se e quanto distribuire a ogni singolo ente. Stando a questa previsione contabile, tutti gli amministratori della cultura del Lazio, sia di enti noti che non noti, saranno costretti ad andare dal politico di turno, letteralmente col cappello in mano. Non essendoci né bandi né certezze amministrative di nessun tipo, ad oggi nessun ente culturale che in passato abbia avuto rapporti con la Regione è in grado di programmare con un buon grado di approssimazione le proprie risorse per il 2012 e quindi le proprie attività culturali. Scompaiono, ad esempio, le officine culturali, che avevano realizzato in tutta la regione centinaia di eventi culturali. Scompaiono i festival estivi: Villa Adriana, Vulci, Fossanova. E’ seriamente a rischio e verrà sicuramente ridimensionata anche l’esperienza fondamentale della rete teatrale dell’ATCL, che portava nelle nostre provincie alcune interessanti stagioni teatrali in abbonamento: attualmente sono stati sospesi per mancanza di certezze nei finanziamento almeno 300 spettacoli nei teatri dei Comuni del Lazio. 

Di vero e proprio default si può parlare anche per i musei, gli archivi e le biblioteche della rete pubblica della regione: una realtà sterminata che racchiude centinaia di strutture in tutto il territorio e potrà contare su fondi regionali solo per 250mila euro (nel 2009 le stesse strutture ricevevano un contributo regionale di 2 milioni di euro).

Per quanto riguarda il cinema e l’audiovisivo, dopo due anni di stallo totale, assistiamo da alcuni mesi ad un indecoroso ‘gioco delle tre carte’: i 15 milioni di euro stanziati per il 2012 potranno coprire solo il bando erogato a fine 2011, un avviso rivolto a produzioni realizzate nell’anno appena concluso. Zero risorse e zero bandi per le nuove produzioni. Zero risorse e zero bandi sulle nuove creatività. Zero risorse per il 2012.    

Infine, dopo due anni di rinvii e di silenzio, la Giunta Polverini sfila la maschera anche sui Grandi Attrattori Culturali: il piano di intervento previsto dal POR FESR 2007-2013, regolarmente approvato e portato a termine tramite selezione pubblica dalla Giunta precedente, è stato tagliato di 30 milioni di euro su 35 complessivi. Vengono definitivamente cancellati tutti gli interventi previsti su tre dei cinque Attrattori Culturali: cancellato Fossanova, in provincia di Latina; cancellate le mura ciclopiche della provincia di Frosinone; cancellati i siti della via del Sale in provincia di Rieti. Restano solo 5 milioni di euro sugli altri due Attrattori, Tivoli e le necropoli etrusche, comunque fortemente ridimensionati visto che l’intervento precedente ammontava a 13 milioni di euro.