Cotral, licenziamenti illegittimi: Maccauro, Cherubini e De Gregorio assolti perchè il fatto non sussiste

Assolti perché il fatto non sussiste. Questo l’epilogo di un grande ciclone giudiziario che ha scatenato l’allora Amministratore delegato Cotral Vincenzo Surace, nominato nel 2011 dalla presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il quale ha licenziato gli allora dirigenti Vincenzo Maccauro ex capo del Personale, Giuseppe Cherubini ex dirigente Ingegneria e manutenzione e Daniela De Gregorio ex direttrice d’Esercizio con l’accusa di aver pilotato 280 assunzioni in Cotral. Tra gli assolti anche l’ex Ad Antonio Ricevuto.

Chiara Rai commenta la notizia appena appresa dell’assoluzione dei tre dirigenti a Officina Stampa del 12 Luglio 2018

Il licenziamento di Maccauro arrivò con una maggioranza di tre voti su 5

Oltre all’Ad Surace gli altri due componenti di maggioranza che vollero a tutti i costi il licenziamento furono: Adriano Palozzi, ora in carcere per corruzione (secondo Parnasi era sempre alla ricerca di tangenti), allora già rinviato a giudizio per peculato e per un altro caso di abuso d’ufficio e Giovanni Libanori indagato per la presunta truffa delle manutenzioni Cotral e sotto inchiesta anche per aver lasciato la gestione del servizio dopolavoro Cotral Metro ai sindacati senza alcuna gara ne controlli. Sempre riguardo Adriano Palozzi la Guardia di Finanza ha acquisito una lettera con la quale l’ex presidente Cotral concedeva al grande accusatore di Maccauro, tale Blasucci la somma di 650mila euro. Oggi un processo per capirne le ragioni. E’ in prigione anche Luca Gramazio, mafia capitale, dal quale l’ Ad Surace fece partire la sua caccia al “comunista”. Come da intercettazioni ambientali. Vincenzo Surace a sua volta è accusato d’abuso d’ufficio per l’allontanamento degli ex dipendenti.

Licenziamenti che poi si sono verificati illegittimi

Di fatto tutta questa questione si è rivelata un piano zoppo che ha causato non solo danni all’Ente ma anche anni di fango gettato addosso ai dirigenti licenziati. Con tutta probabilità il fine era silurare elementi scomodi. Ci sono delle intercettazioni pubblicate dal Corriere della Sera che hanno alzato il velo su questi ordini impartiti dalla politica.

Messi alla porta prima di essere indagati

L’allontanamento dei dirigenti parte il 22 settembre del 2011 con la sospensione dell’allora capo del Personale, decisa prima dell’apertura dell’inchiesta sulle presunte assunzioni. Quando arriva l’allontanamento i dirigenti non sono ancora indagati ma vengono comunque messi alla porta nonostante per altri componenti del Pd è valsa la teoria della presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Per i tre dirigenti invece, non si è aspettato neppure che fossero indagati. Che si tratta di rimozioni pilotate lo dimostrano alcune intercettazioni ambientali realizzate a febbraio del 2012 da Cherubini durante un colloquio con Surace, prima del congedo imposto dall’azienda: l’Ad giustifica le sue mosse con l’esistenza di uno spoil system romano e sostiene con l’interlocutore di aver ricevuto l’ordine di mandarli via. Inoltre, Surace fa anche intendere che l’operazione sia decisa al vertice, quando fa riferimento a richieste provenienti “dalla politica…”. Poi l’Ad aggiunge che per il successo dell’operazione sarà necessaria l’attivazione degli “avvocati penalisti”, come poi successo.

Il dossier Cotral de L’Osservatore d’Italia

L’Osservatore d’Italia ha scoperchiato un vaso di pandora che ha fatto tremare le stanze della Cotral grazie ad un dossier che non è rimasto scalfito neppure da una denuncia di un ex dipendente che avrebbe voluto essere risarcito da un quotidiano che ha fatto della libera e sana informazione una bandiera. Adesso la Cotral dovrà risarcire i danni materiali e morali provocati a Maccauro, Cherubini e De Gregorio. I tre ex dirigenti sono persone perbene che questo giornale non ha mai voluto condannare mediaticamente neppure quando tutto il vento era loro avverso.

Il dossier su Cotral de L’Osservatore d’Italia

Ora si renda giustizia a queste persone

E oggi, con gli accusatori in carcere o a processo per fatti gravi e con l’assoluzione piena di Maccauro e co. non dovrebbero dunque esserci problemi affinchè Amalia Colaceci, attuale presidente Cotral, concili e renda giustizia a Maccauro. D’altronde si parla dei dirigenti più autorevoli e prestigiosi di Cotral e tra l’altro l’ex capo del Personale è stato il più ben voluto tra gli autisti. Fu infatti la stessa Colaceci a produrre sul proprio Facebook con le intercettazioni ambientali, rivendicando l’innocenza di questi. La stessa Colaceci, forte dei pareri penalizzati e del lavoro, interni ed esterni, si era attivata per il loro reintegro (come fatto di giustizia e necessità aziendale). Poi però, su pressione di qualcuno? Il suo lavoro si bloccò.

Nemi: ancora un'altra informazione di garanzia per Giovanni Libanori




COTRAL CASO TRE DIRIGENTI LICENZIATI: LE ACCUSE DELL'AD VINCENZO SURACE SI SGRETOLANO COME BISCOTTI

di Chiara Rai

Roma – I Pm chiedono l’archiviazione rispetto alle accuse avanzate dall’amministratore delegato Cotral Vincenzo Surace contro i tre dirigenti licenziati (il precedente capo del personale, Vincenzo Maccauro, il dirigente ingegneria e manutenzione, Giuseppe Cherubini, e la direttrice d’esercizio, Daniela De Gregorio), accusati di avere prodotto documenti falsi.

Perciò, nonostante il quotidiano Il Messaggero abbia scritto in data odierna di un rinvio a giudizio nei loro confronti, l’ex capo del personale Cotral Vincenzo Maccauro ha tenuto a precisare tramite il suo legale, Avvocato Francesco Prota, di non aver ricevuto alcun rinvio a giudizio, il processo e' ancora nella fase delle indagini preliminari come da documentazione ufficiale dei Pm (415 bis).

Difatti, Vincenzo Maccauro è stato licenziato da presunto innocente e cioè con accuse embrionali che ancora non è dato sapere se sfoceranno o meno in un processo.

Ma di fatto questa prima richiesta di archiviazione solleva Maccauro da accuse pesantissime. Quanti in Italia vengono licenziati senza neppure essere imputati? Prota sostiene che questa prima archiviazione sia un passo decisivo del chiarimento della totale estraneità del proprio assistito Maccauro rispetto ai fatti addebitategli. Basta tornare ad ascoltare le intercettazioni ambientali pubblicate dal nostro quotidiano di cui riportiamo il link per capire che i licenziamenti sono stati “ordinati dall’alto”.  [ Articolo L'osservatore d'Italia red. Lazio con registrazioni audio del 22/02/2013 COTRAL, I COLLOQUI CONFIDENZIALI DELLE CREATURE DELLA POLVERINI: LE REGISTRAZIONI AMBIENTALI TRA SURACE E CHERUBINI ].

Nelle registrazioni, Vincenzo Surace parla di Vincenzo Maccauro. Ecco un pezzo delle asserzioni del presidente Cotral: “Ci hanno detto per un orecchio ‘licenziateli quando potete perché ci stanno creando troppi problemi’ io ho capito che non dovevo farlo, perché sono loro che volevano mandarli via, ma si ricompattavano, quindi come vedi uno può pensare ‘forte Maccauro, ma forte un par de palle!’ Allora, io ho accettato questa situazione perché nel frattempo era partita quest’altra, per cui vabbè… dopodiché anziché andare via e magari qualcosa poteva essere trattata andranno via malamente, forse, ma non perché questo lo deciderò io, difatti oggi hanno deciso proprio questo”.

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Redazione

Roma – L’ex dirigente Cotral di ingegneria e manutenzione, Giuseppe Cherubini, venuto a conoscenza che Cotral ha inteso replicare alla prima parte dell’inchiesta che porta la firma del nostro direttore responsabile Chiara Rai, nella quale chiama in causa anche l’Ingegner Giuseppe Cherubini stesso, ha inviato una nota alla nostra redazione, chiedendo sostanzialmente alla Cotral di non nominarlo in quanto sta cercando di lasciarsi alle spalle l'esperienza "grave danno di immagine e nocumento" subita.

Nell’inchiesta de L'osservatore d'Italia (redazione per il Lazio L'osservatore laziale), che vedrà presto la pubblicazione della seconda puntata, si è parlato dei vertiginosi dati sulle soppressioni delle corse a carico dell’azienda di trasporto del Lazio, dei debiti, delle controllate e anche dei criteri adottati per la manutenzione dei mezzi, nonché di dinamiche che riguardano il Cda. [ 19/03/2014 COTRAL: APRIAMO IL VASO DI PANDORA – PRIMA PARTE INCHIESTA L'OSSERVATORE D'ITALIA ]

Ecco la nota di Giuseppe Cherubini: “Gentile Chiara Rai, riscontro il suo puntuale articolo su Cotral che di fatto è una fotografia della realtà. Sto cercando di iniziare un nuovo percorso professionale, nonostante il grave danno di immagine e nocumento subito, pertanto Le invio questo commento solo perchè chiamato in causa da Cotral, che invito a non parlare più di me nei suoi comunicati e tabella che di tanto in tanto appaiono sulla stampa. Cordiali saluti Giuseppe Cherubini”

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La Cotral, oltre la nuova sede legale di Roma in via Bernardino Alimena ha in locazione altri 64 immobili tra officine, magazzini, depositi e uffici. Però spesso e volentieri i mezzi anziché finire nelle officine dell’Azienda di trasporto pubblico fanno avanti e indietro presso officine di privati come quella in via Campana 53 a Nettuno in provincia di Roma – Officine Meccaniche Amati Carlo & C. Snc – dove sostano diversi mezzi Cotral e altri ancora entrano ed escono con cadenza che arriva a toccare anche un autobus ogni 15/20 minuti così come immortalato dall’Osservatore d’Italia.

Per il momento il nostro quesito maggiore è concentrato sugli sprechi dovuti alla manutenzione affidata a privati per di più senza gara di affidamento ad evidenza pubblica: che fanno tutti quei mezzi Cotral in via Campana a Nettuno? E’ lecito tutto questo?

 

di Chiara Rai

Il carrozzone che controlla, nelle cinque province del Lazio, il trasporto extraurbano per conto della Regione Lazio sta per subire cambiamenti ai vertici. Il Cda (Consiglio di Amministrazione) attuale dovrebbe levare le tende tra circa due mesi, ovvero ad approvazione bilancio al 31/12/2013. I numeri raccolti sono, per la stragrande maggioranza, vertiginosamente negativi.  

Vincenzo Surace amministratore delegato è accusato di abuso di ufficio  a causa dell’allontanamento di tre dirigenti: il precedente capo del personale, Vincenzo Maccauro, il dirigente ingegneria e manutenzione, Giuseppe Cherubini, e la direttrice d’esercizio, Daniela De Gregorio. I tre sono indagati per il famoso caso di “parentopoli Cotral”, a seguito dell'esposto presentato da Surace, con l’accusa, detta per le vie brevi, di avere una responsabilità nelle procedure sospette dei concorsi, che avrebbero finito per privilegiare i nomi indicati da diverse sigle sindacali, e, soprattutto, per lasciare senza lavoro altri concorrenti che avevano raggiunto un punteggio maggiore. Maccauro, Cherubini e De Gregorio non risultano ancora imputati.

Sulle vicende dei concorsi la Magistratura dovrà andare fino in fondo ma per quanto riguarda l’allontanamento dei tre ex dirigenti, il loro licenziamento potrebbe essere stato pilotato e illegittimo e quindi Cherubini, De Gregorio e Maccauro potrebbero essere reintegrati.

Cherubini nel 2012 decide di registrare Surace, e dalla testimonianza audio si evince chiaramente come la politica abbia pilotato le assunzioni. [ PER ASCOLTARE LE REGISTRAZIONI CLICCA QUI ] Nelle registrazioni, Surace parla di Maccauro. Ecco un pezzo delle asserzioni del presidente Cotral: “Ci hanno detto per un orecchio ‘licenziateli quando potete perché ci stanno creando troppi problemi’ io ho capito che non dovevo farlo, perché sono loro che volevano mandarli via, ma si ricompattavano, quindi come vedi uno può pensare ‘forte Maccauro, ma forte un par de palle!’ Allora, io ho accettato questa situazione perché nel frattempo era partita quest’altra,per cui vabbè… dopodiché anziché andare via e magari qualcosa poteva essere trattata andranno via malamente, forse, ma non perché questo lo deciderò io, difatti oggi hanno deciso proprio questo”.

E mentre la giustizia fa il suo corso, si tiranno le somme rispetto ciò che i cittadini stanno pagando di tasca loro: disservizi, turnazioni obsolete, trasporto pubblico spesso e volentieri da terzo mondo. Ma il biglietto non diminuisce, anzi i controlli aumentano. 

Nonostante i proclami rispetto ad una rivoluzione del trasporto pubblico fatti da Surace e dai consiglieri Cotral, basti ricordare anche le tante promesse del consigliere Giovanni Libanori, la situazione Cotral è di fatto critica.

Anche Giovanni Libanori, ex quota Udc entrato in Cotral sotto il governo regionale della Polverini con vicepresidente della Regione Lazio Luciano Ciocchetti e presidente Cotral l’attuale consigliere regionale Adriano Palozzi, perderà la carica di consigliere Cotral probabilmente intorno a maggio ma potrebbe mantenere la carica di presidente della controllata STL (Società Trasporti Laziali, controllata al 51 per cento da Cotral e 49 per cento da Ago Uno srl) che negli ultimi tempi ha preso piede nel territorio laziale e spesso ha sostituito alcune corse Cotral che l’azienda non è riuscita ad eseguire per svariati e numerosi motivi che riconducono per lo più ad una problematica globale.

La Cotral non è stata messa nelle condizioni di avere delle officine interne efficienti con pezzi di ricambio disponibili e manodopera manutentiva sul posto. I ritardi nei rifornimenti delle officine Cotral hanno portato l’azienda di trasporto ad affidare i servizi ad imprese esterne e senza bandi pubblici ma sulla base di una sorta di pesca nella lista di fornitori della società con la quale la stessa prende “accordi bonari” per quanto riguarda i pagamenti. Singolare è il fatto che Giovanni Libanori insieme a Paolo Toppi siano consiglieri di amministrazione Cotral e al contempo Presidente e consigliere della controllata STL. In che misura vengono garantiti gli interessi Cotral? 

Le percentuali che snoccioleremo parlano chiaro, la produzione Cotral diminuisce progressivamente rispetto a quelle delle controllate Stl e Atral. Quest'ultima, di proprietà Cotral al 70 per cento e Schiaffini Travel Spa al 30 per cento con amministratore Maurizio Schiaffini e presidente Domenico De Vincenzi, (anche in questo caso è singolare il fatto che Domenico De Vincenzi sia Vice Presidente di  Cotral e al contempo Presidente  della controllata Atral) non risparmia richieste alla Cotral di finanziamento infruttifero in conto soci per svariate centinaia di migliaia di euro.

Tutto questo nonostante il bilancio Cotral chiuso al 31 dicembre 2012 evidenzia una perdita pari a 25.959.055,00 euro – venticinquemilioni e rotti – (il patrimonio netto, è, al 31 dicembre 2012, negativo per 14.915.831,00 euro – quattordicimilioni e passa euro).

Tutti frutti delle gestioni Cotral. Ad esempio se i vertici della società avessero predisposto un adeguamento dell’impianto antincendio avrebbero evitato che tanti mezzi prendessero fuoco e provocassero così soppressioni di corse e disservizi vari. Anche sulla materia delle corse, molte di queste risultano essere a vuoto in quanto di fatto il piano turno risulta tutt’ora obsoleto. L’Atral e la Stl così, spesso e volentieri, sopperiscono ad un lavoro che “mamma Cotral” dovrebbe essere in grado di espletare.  I costi per la manutenzione della flotta Cotral sono aumentati esponenzialmente nell’anno 2013 toccando una punta massima di 0,74 euro per km sul bacino di Frosinone e minima 0,37 nel bacino di Terracina incassando quindi un aumento del 214,8 per cento rispetto alla media di 0,27 euro per chilometro degli anni precedenti.

Quindi, in tutto questo, ad ingrassarsi sono i privati grazie ad una gestione che certamente non brilla per quantità di gare pubbliche espletate rispetto invece ad una consuetudine nell’affidare i servizi con procedura negoziata. (Affidamento diretto)

La Cotral, oltre la nuova sede legale di Roma in via Bernardino Alimena ha in locazione altri 64 immobili tra officine, magazzini, depositi e uffici. Però spesso e volentieri i mezzi anziché finire nelle officine dell’Azienda di trasporto pubblico fanno avanti e indietro presso officine di privati come quella in via Campana 53 a Nettuno in provincia di Roma – Officine Meccaniche Amati Carlo & C. Snc – dove sostano diversi mezzi Cotral e altri ancora entrano ed escono con cadenza che arriva a toccare anche un autobus ogni 15/20 minuti così come immortalato dall’Osservatore d’Italia.

Per tutto il 2012 la produzione totale di Cotral e delle controllate Atral e STL è stata pari a 77.091.849 km effettivamente svolti. Le soppressioni sono pari a 1.614.800 km attestando il chilometraggio a 78.706.649. La produzione esclusivamente svolta da Cotral pari a 76.772.648 vetture-km ha subíto un decremento pari al 3,02% rispetto al 2011 ciò è dovuto anche a causa della mancanza di nuovi bus da immettere in servizio e l’elevato numero di quiescenze. Ma non dovevano essere immessi nuovi ed efficienti mezzi?

Che ne pensa di tutto questo il proprietario di tutte le quote Cotral, la Regione Lazio? Per il Governatore Nicola Zingaretti fare chiarezza rispetto alle inefficienze ancora in piedi sarebbe un dovere nei confronti dei contribuenti e dei fruitori del servizio.

E da indiscrezioni sembrerebbe che circa 30 persone assunte in qualità di meccanico, anziché stare nelle officine si troverebbero nella centrale di via Alimena e tra questi ci sarebbe anche un operaio di cognome D.C. che sarebbe poi finito a fare il collaboratore del consigliere Giovanni Libanori.

In tutta questa storia dunque, i dati parlano chiaro. La mancata produzione per carenza di personale (malattia, rinuncia straordinario, ritardo in servizio e assenza arbitraria) aumenta di 0,98 punti percentuale rispetto al 2011 aumentando il loro impatto sul ser vizio reso dall’1,27% del 2011 al 2,25% del 2012 e con un’incidenza del 51,4% sul totale delle soppressioni, rispetto al 41,4% del 2011. Scioperi e agitazioni sono in esponenziale aumento.  Ma prendiamo ad esempio dati più freschi facendo un confronto tra le soppressioni sulla terza settimana di febbraio del 2013 rispetto a febbraio del 2014 delle corse Cotral. Ad esempio a Frosinone, Villa Santa Lucia su 230 corse programmate  ne sono state soppresse 17,6 nel 2013 e 26,4 nel 2014, a Priverno in provincia di Latina su 271 corse programmate ne sono state soppresse 41,6 nel 2013 e 50,4 nel 2014. A Terracina su 250 corse ne sono state soppresse 10,4 nel 2013 e addirittura 29,8 nel 2014 mentre a Velletri su 322 corse programmate, 37 nel 2013 e ben 41,6 corse soppresse nel 2014. Dati impresisonanti per il reatino, basti pensare che a Poggio Mirteto su 359 corse programmate 22,4 sono state soppresse nel 2013 contro addirittura 64,4 corse soppresse nel 2014.

Adesso è stato aperto il vaso di pandora rispetto al fenomeno Cotral, qualche capitano si appresta ad abbandonare l’ammiraglia per restare forse aggrappato alle controllate e qualcuno riciclerà la sua immagine candidandosi a sindaco di un comune della provincia di Latina e qualcun altro come assessore nella cosiddetta perla dei Castelli Romani. Per il momento il nostro quesito maggiore è concentrato sugli sprechi dovuti alla manutenzione affidata a privati per di più senza gara di affidamento ad evidenza pubblica: che fanno tutti quei mezzi Cotral in via Campana a Nettuno? E’ lecito tutto questo?

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