Roma, ipotesi ossa Orlandi-Gregori: trovati altri resti in Nunziatura

ROMA – Nuovo sopralluogo dei poliziotti della Squadra Mobile e della polizia scientifica stamattina nella Villa Giorgina della Nunziatura Apostolica.

Secondo quanto si è appreso, durante le ricerche sono stati trovati altri frammenti di ossa che potrebbero essere utili all’identificazione. Gli investigatori, in base a quanto si apprende, nel corso del sopralluogo, che è ancora in corso, hanno rinvenuto parte di un cranio e di mandibola.

L’ipotesi

A quanto si è appreso, l’ipotesi più probabile è che possano appartenere ad una sola persona. L’atto istruttorio è legato al fatto che allo scheletro trovato alcuni giorni fa mancavano gli arti inferiori e quindi gli inquirenti hanno disposto i nuovi accertamenti presso la sede della Nunziatura.

Le analisi

Sono state isolate e inviate al Laboratorio di Genetica Forense, intanto, alcune parti utili per poter estrarre il Dna dalle ossa trovate nella Nunziatura Apostolica alcuni giorni fa. Per avere qualche risposta si dovrà aspettare circa una settimana dall’estrazione del Dna.

La notizia

Le ossa ritrovate nella nunziatura Apostolica di via Po, a roma, “non sono della moglie del custode” che ha alloggiato nell’edificio all’interno di villa Giorgina. L’anticipazione è di ‘Chi l’ha visto?’: secondo fonti del programma di Rai tre, infatti, la donna non è scomparsa. Nei giorni successivi al ritrovamento si era parlato di litigi all’interno della coppia che avrebbero potuto degenerare in un omicidio. A proposito dell’identità delle ossa, si torna quindi a parlare di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, scomparse 35 anni fa a un mese di distanza l’una dall’altra.




Emanuela Orlandi: si accende la speranza di nuove indagini in Vaticano

ROMA – A novembre la famiglia di Emanuela Orlandi, cittadina del Vaticano scomparsa misteriosamente all’età di 15 anni il 22 giugno 1983, ha presentato denuncia di scomparsa presso la gendarmeria, dove è stato chiesto inoltre di conoscere la documentazione, sulla vicenda, custodita presso la Santa Sede. Una documentazione segreta che qualora dovesse essere resa pubblica potrebbe svelare molte dinamiche e intrecci che potrebbero coinvolgere, presumibilmente, anche noti esponenti della criminalità romana

L’Avvocato Laura Sgrò, legale di Pietro Orlandi, ha dichiarato che “la denuncia è stata presentata in gendarmeria perché non era mai stata presentata nessuna denuncia di scomparsa presso lo Stato Vaticano, l’unica denuncia da cui partirono le indagini fu presentata alla Polizia italiana. In questo momento lo Stato Italiano non ha nessuna indagine in corso; sono state archiviate le indagini per cui abbiamo pensato di fare riaprire il fascicolo in Vaticano anche e soprattutto perché non sono mai stati svolti ufficialmente interrogatori in Vaticano. Tra l’altro abbiamo anche chiesto di avere spiegazioni in relazione a tutta una serie di incongruenze”.Emanuela Orlandi avrebbe compiuto 50 anni il 14 gennaio. Un altro compleanno senza di lei, senza festeggiamenti né candeline sulla torta, dove la gioia e la condivisione del tempo trascorso ha lasciato spazio al vuoto e all’angoscia di un limbo fatto di silenzi e depistaggi. Una vicenda avvolta da una fitta cortina di mistero, che mette in risalto le ombre, occultando la luce e nascondendo sotto il tappeto le verità scomode gridate a gran voce dalla famiglia in tutti questi anni.

Maria Pezzano Orlandi, madre di Emanuela, ha deciso di rompere il silenzio con una toccante lettera pubblicata dal Corriere della Sera. Parole forti di una madre che vive nel limbo da quella misteriosa e torbida estate del 1983, una donna che non ha mai smesso di cercare la propria figlia. Maria Pezzano Orlandi fa fatica ad immagine la propria bambina con i capelli grigi, le rughe in viso ma ancora oggi aspetta un bacio, un abbraccio e un “ti voglio bene”. “Ricordo ancora quando nel 1993 tuo padre, Pietro e io, dopo una segnalazione, partimmo per il Lussemburgo con il cuore in gola, certi di venirti a prendere in un monastero di clausura. Quando vidi quella ragazza, che per nulla ti assomigliava, fu per me come se ti avessero rapito una seconda volta: in un solo attimo sono passata dalla gioia più grande al dolore più profondo” ricorda la madre, sottolineando che in quel momento si era annullata in lei la speranza di ritrovarla. Maria Pezzano Orlandi conclude dicendo che continueranno a cercarla e non si arrenderanno “Finché avremo forza, finché avremo fiato, finché avremo vita, tu sarai sempre il nostro primo pensiero.  La mia speranza, mai sopita, è che chi sa cosa ti ha portato via dalla tua casa possa avere un rigurgito di coscienza e indicarci come ritrovarti”.

Angelo Barraco

 




CASO ORLANDI-GREGORI: LA PROCURA DI ROMA CHIEDE L'ARCHIVIAZIONE

Angelo Barraco

Roma –  E’ stata chiesta dalla procura di Roma l’archiviazione dell’inchiesta che riguarda la misteriosa scomparsa della 15enne cittadina vaticana Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno del 1983 e di Mirella Gregori, avvenuta il 7 maggio del 1983. Per la scomparsa di Emanuela Orlandi erano stati indagati con l’accusa di sequestro di persona e omicidio ben cinque persone.
Queste persone erano legate in larga misura alla Banda della Magliana e sono: Sergio Virtu', autista di De Pedis, Angelo Cassani, detto 'Ciletto', Gianfranco Cerboni, detto 'Gigetto', stretti collaboratori del boss della Magliana, oltre a monsignor Vergari e alla supertestimone Sabrina Minardi, amante di 'Renatino che aveva fatto scottanti rivelazioni. La sollecitazione per la chiusura dei due casi, che tutt’ora sono avvolti dal mistero e senza risposta, sono stati i pm Ilaria Calò e Simona Maisto. Nel comunicato del procuratore Giuseppe Pignatone c’è scritto: “all'esito delle indagini che hanno approfondito tutte le ipotesi investigative man mano prospettatesi (sulla base di dichiarazioni di collaboratori di giustizia e di numerosi testimoni, delle risultanze di inchieste giornalistiche e anche di spunti offerti da scritti anonimi e fonti fiduciarie) non sono emersi elementi idonei a richiedere il rinvio a giudizio di alcuno degli indagati” per il caso Orlandi aggiunge: “indagini estremamente complesse e approfondite condotte dalla Squadra Mobile di Roma e direttamente dai magistrati di questo Ufficio  nei confronti di diversi indagati, protrattesi per moltissimi anni dopo una prima fase definita con sentenza di proscioglimento degli imputati emessa dal giudice istruttore di Roma il 19 dicembre 1997". Contemporaneamente alla richiesta di archiviazione delle inchieste sui casi di scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, la procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati Marco Accetti, per i reati di calunnia e autocalunnia.