GROTTAFERRATA TUSCOLO: CHE CI FANNO LE AUTO DA CORSA IN UN AREA VINCOLATA?

Il Piccolo Segno Grottaferrata


Grottaferrata (RM)
– Sembra incredibile ma Domenica 26 gennaio, chiunque avesse voluto recarsi al Tuscolo non poteva farlo. La strada provinciale che dalla via Anagnina sale verso il Tuscolo, era interdetta al traffico veicolare. Motivo? Era in corso niente di meno che una gara di rally. Veloci e rumorosissime automobili sfrecciavano lungo la strada provinciale, tra boschi, prati e colline.
Luoghi di pregio paesaggistico, ambientale e archeologico erano incredibilmente trasformati in un circuito per auto da corsa. Un fatto assurdo, ingiustificabile sotto tutti i punti di vista.
È appena il caso di sottolineare che il Tuscolo è una delle aree di maggior pregio dei Castelli Romani, certamente di Grottaferrata, soggetto a tutti i vincoli possibili, di proprietà di un Ente pubblico come la Comunità Montana dei Castelli Romani che ne ha fatto un Parco Archeologico con grande enfasi, e soprattutto è inserito all’interno del perimetro del Parco Regionale dei Castelli Romani, un Ente cioè che ha, per legge, l’obiettivo specifico di tutelare l’ambiente naturale e gli equilibri eco sistemici.
Immaginiamo che gli organizzatori del “Rally del Tuscolo” abbiano ottenuto tutti i permessi e le autorizzazioni del caso visto anche la presenza della Polizia municipale. Ci chiediamo come sia stato possibile autorizzare una gara che ha un impatto ambientale così pesante sugli equilibri naturali, anche solo considerando la presenza di una consolidata fauna selvatica. Impedire ai cittadini di poter fruire un luogo generalmente molto frequentato specie la domenica mattina per consentire ad un gruppo, peraltro esiguo, di appassionati di scorazzare in lungo e in largo con le loro automobili da corsa, ci indigna profondamente. Chiediamo ai responsabili degli Enti preposti alla tutela, come sia stato possibile autorizzare lo svolgimento di una così pesante manifestazione per auto da corsa in un ambiente come quello tuscolano che dovrebbe, al contrario, essere proprio salvaguardato da simili eventi.

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GROTTAFERRATA, PISCINA TUSCOLO: ORDINATA LA DEMOLIZIONE DI EDIFICI ABUSIVI

di Andrea Sebastianelli


Grottaferrata (RM) – A leggere l’ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi del Comune di Grottaferrata, quasi non ci si crede: l’amministrazione “Ordina e ingiunge” la demolizione delle opere realizzate abusivamente dalla società Fonteia, ai piedi del Tuscolo. Si tratta di tre edifici e una vasca di accumulo delle acque piovane costruiti – secondo i proprietari – per uso agricolo. I tecnici comunali hanno invece accertato che si tratta di tutt’altra cosa, che non c’entra niente con l’agricoltura: edifici residenziali (in pratica tre ville) e una bella piscina. C’è poi tutto un corollario di altre irregolarità e difformità, che vanno dall’aumento di cubature alle sistemazione esterne.
L’indagine è scaturita da una segnalazione delle associazioni Il Segno, U Lengheru neru e Italia Nostra fatta alle autorità e proseguita con tabella sui giornali e video sui blog. Memorabile il video nel quale due persone nuotano beatamente nella piscina/vasca di accumulo. Quella stessa piscina, esibita sfacciatamente prima, è stata nascosta con grossolani espedienti al momento dei sopralluoghi dei tecnici, mettendoci sopra erba sintetica. Una comica!

L’ordinanza del Comune afferma quel principio di legalità spesso invocato da tanti cittadini, ma è anche una vittoria per la pubblica amministrazione, che questa volta ha assunto un ruolo attivo ed efficace a sostegno delle tesi delle associazioni che avevano denunciato l’abuso, in difesa del paesaggio.

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