Nemi, Università della Terza Età: l’intervista al professor Guido Brunetti dopo la rinuncia a tenere conferenze e lezioni

NEMI (RM) – Sulla rinuncia da parte del professor Guido Brunetti a tenere conferenze e lezioni presso l’Università della Terza Età di Nemi, inaugurata lo scorso 14 settembre presso la Sala del Pattinaggio di palazzo Ruspoli, Brunetti ha voluto ricordare che è ormai trascorso esattamente un anno dalla notizia pubblicata dalla stampa locale su quello che oggi appare come un vero e proprio giallo relativo al mancato conferimento della cittadinanza onoraria di Nemi al professore.

“Era stata concordata perfino la data della cerimonia prevista il 9 settembre del 2017. – Ricorda Brunetti – Era stata redatta, – prosegue il professore – come prescrive la norma, anche la relazione sulle motivazioni dell’onorificenza. Poi… poi niente. Un mistero, che permane ancora. Non una riga di spiegazione da parte del sindaco Alberto Bertucci. Non ha avuto un minuto di tempo il sindaco, non un minuto il vice, né il segretario, l’addetto alle relazioni… l’usciere o il suo vice. Risposte zero. Un comportamento incomprensibile e ingiustificabile. Eppure, rispondere è ‘un dovere, un obbligo morale, buona creanza’, come ci ripeteva alle elementari il nostro maestro. Ne va di mezzo la credibilità, la serietà e il ruolo del signor Bertucci. Anche la stampa non ha avuto risposta. Ma non è la stampa il quarto potere? Certamente, l’immagine di Nemi da questo sgradevole episodio viene rovinosamente scalfita e ferita. Rimane l’amara considerazione: sindaco, faccia sentire fieri lei e i suoi cittadini di essere nati in una terra, Nemi, che sa riconoscere i valori millenari della cultura e della scienza, e il pregio di uomini illustri.”

Professor Brunetti, il nostro Paese ama la cultura?

“L’ Italia non ama il libro, la cultura. Siamo agli ultimi posti in Europa nella lettura di libri. Fatto che ci pone in una condizione di oscurantismo culturale e di impoverimento etico. Intorno alla cultura c’è un senso di indifferenza, supponenza, talora fastidio, ostilità, invidia. Siamo al tempo dell’elogio dell’ignoranza e dell’incompetenza, della cultura della non-cultura, del non sapere. Si ostenta cultura, ma in verità, si odia la cultura e i suoi esponenti. Essa crea un complesso di inferiorità, veri attacchi biliari. Chi non vede la grandezza della cultura- ha scritto Nietzsche- ‘rivela quello che in lui è di più basso, un animo gretto’. Siamo pervenuti all’Homo sapiens- conclude Brunetti- attraverso l’evoluzione biologica e l’evoluzione culturale, come mostrano le splendide scoperte delle neuroscienze.”

E se ricevesse, professore, la notizia del conferimento della cittadinanza onoraria?

“Non accetterei, continuando ad amare Nemi.”

 

Guido Brunetti, che vive a Roma, frequenta Nemi sin da bambino, quando entra nel locale convento dei Mercedari, rimanendovi fino alla soglia del liceo, stabilendo un profondo legame affettivo con la perla castellana, da lui definita “Terra di magia, poesia e incanto dei Castelli Romani”. Negli anni ha presentato qui alcuni suoi libri e tenuto conferenze. Alcuni brevi dati danno la cifra della sua insigne personalità. Ha tenuto lezioni nelle Università di Roma, Lecce e Salerno. Scrittore, è autore di numerosi libri e saggi nel campo delle neuroscienze, della psichiatria e della psicoanalisi. Brunetti è stato definito un “umanista scienziato” e “uno dei pochi autori capace di scrivere un libro sul cervello, la mente e la coscienza”. Tra i tanti premi e riconoscimenti, è stato insignito dal Presidente della Repubblica dell’onorificenza di “Benemerito della Cultura e della Scienza”.

Anna Gabriele




Nemi, Università della Terza Età: il professor Guido Brunetti rinuncia all’incarico

NEMI (RM) – Il professor Guido Brunetti ha comunicato all’Università della Terza Età di Nemi di rinunciare a tenere conferenze e lezioni. Brunetti non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito alle motivazioni che lo hanno spinto a rinunciare al prestigioso incarico.

L’inaugurazione della sede Unitre a Nemi

Lo scorso 14 settembre presso la Sala del Pattinaggio si è inaugurata a Nemi una sede Unitre, Università della terza Età. E’ prevista la presenza sul territorio di 19 corsi di formazione: archeologia, attività motoria in gravidanza, allenamento funzionale, bioenergetica, chitarra, danza e ballo, fotografia, ginnastica posturale, teatro, informatica 1° e 2° livello, io film maker, erbe selvatiche, lingua francese, nordic walking, salute e benessere, storia dell’arte, tai chi chuan, tradizioni popolari.

Brunetti e l’amore per Nemi

Guido Brunetti ha fatto sapere di essere legato da profondi sentimenti affettivi alla cittadina dei Castelli Romani, che frequenta fin da bambino quando entrò nel locale collegio dei Mercedari dove studiò fino alla soglia del liceo.

Sue le trattazioni di alcune grandi questioni, come “Le meravigliose scoperte delle neuroscienze”, “Aspetti medici, psichiatrici e sociali della violenza sulle donne. Il femminicidio”, “Il processo di invecchiamento, il ruolo dei neuroni”, “La donna nell’arte, nella letteratura, nel cinema, nella psicoanalisi e nelle neuroscienze”. Alla città delle fragole, Brunetti ha dedicato una ode incisa su una targa marmorea affissa su una parete del giardino pubblico e una pubblicazione che s’intitola “Nemi, terra di magia, poesia e incanto dei Castelli Romani”.




NEMI AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE: SOLO UN LINK CHE NON FUNZIONA

Redazione

Nemi (RM) – Sul sito Istituzionale del Comune di Nemi all’indirizzo web http://www.nemi.rm.gov.it  dopo aver  cliccando sul link “amministrazione trasparente” non appare nulla, cioè il link è privo di qualsiasi contenuto. Alla faccia dell’amministrazione trasparente.

Invece, in bella vista trionfa la ormai fu presentazione di un libro del noto professor Brunetti alla quale, secondo l'annuncio in pompa magna, avrebbe dovuto partecipare addirittura Gianni Letta. Ma quel giorno caso ha voluto che di Gianni Letta non si è vista neppure l'ombra. E, come successo lo scorso anno in occasione di un evento dedicato alla Montalcini, il professor Brunetti, ha letto una missiva e portato i saluti dell'ospite d'onore.

Di seguito pubblichiamo una nota dell’avvocato Gerardo Spira in riscontro all’articolo pubblicato il 26 aprile 2014 “NEMI, LA GIUNTA DI ALBERTO BERTUCCI E LA CRONACA DI UN GIORNALISTA LIBERO”

Ecco la nota dell'avvocato Gerardo Spira

Mi pare che il comportamento dell'amministrazione di Nemi sia fuori dal tempo. Un amministrazione che ostacola la libera circolazione delle idee non ha compreso in quale epoca viviamo. Peraltro la normativa anticorruzione scattata il 31 gennaio  di quest'anno ha messo la parola fine sulle azioni amministrative. Esiste nei Comuni, quelli seri che vi hanno già provveduto, una figura professionale, ben individuata, chiamata garante, che appunto deve garantire e assicurare alla cittadinanza la legittimità e la legalità dei procedimenti amministrativi. Al cittadino gli è riconosciuto il diritto di ottenere notizie e informazioni sulla regolarità dei procedimenti e su ogni azione di vita pianificata e programmata.
Un'amministrazione che opera nel rispetto della legge non ha niente da temere, anzi deve fare il possibile perchè le mura della casa comunale diventino di vetro trasparente. Non bisogna mai dimenticare che il cittadino è il soggetto titolato ad ottenere ogni informazione, quella legale e non, perchè paga le tasse e mantiene l'organizzazione politico-gestionale non per favorire o peggio ancora fare clientela, ma per gestire la cosa pubblica secondo legge, assicurando il buon andamento amministrativo.

Dagli tabella su Nemi – pubblicati da L’osservatore d’Italia –  mi pare di notare che l'Amministrazione non voglia farsi controllare e si rifiuti di rendere pubbliche le sue attività e se lo fa si sceglie la testata e per qualche buona ragione che andrebbe accertata, sempre in nome della imparzialità e della trasparenza. Le leggi oggi vanno in altra direzione. Il problema più delicato invece è che con la soppressione dei controlli  esterni, quelli interni non hanno forza e vitalità indipendente ed autonoma. Il legislatore deve mettere mano a questo problema.  La magistratura civile, penale e contabile, per il gravoso onere scoppiato nel nostro Paese, arriva quasi sempre tardi, quando  il danno è fatto e sono scattati i termini di prescrizione. Occorrerebbe una magistratura più intraprendete e coraggiosa che intervenisse in via cautelativa per evitare la continuazione del reato e del danno.
Per questo occorre mettere a disposizione della Giustizia più risorse e mezzi. Chissà se la politica è disposta a questo controllo! Certi amministratori vanno fermati sul nascere. Il voluminoso debito pubblico è anche frutto  della cultura piratesca e spregiudicata, rimasta impunita per decenni. Una parte del popolo lo ha capito, mentre un'altra parte, quella maggiore lo sa e non vuole cambiare. Deve essere rovesciato il rapporto. Solo così la legalità potrà diventare sistema  educativo. 

Saluti alla Direttrice  e non si lasci condizionare, Lei è sulla strada giusta perchè scrive di fatti e di notizie che i cittadini, quelli che pagano le tasse, vogliono conoscere.

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26/04/2014 NEMI, LA GIUNTA DI ALBERTO BERTUCCI E LA CRONACA DI UN GIORNALISTA LIBERO

 




NEMI, OMAGGIO A RITA LEVI MONTALCINI: TUTTO PRONTO PER UN SABATO ALL'INSEGNA DELLA CULTURA

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Redazione

Nemi (RM) – Tutto pronto per l’importante omaggio a Rita Levi Montalcini promosso da Insieme per Nemi questo sabato 4 maggio alle ore 17 presso la Sala del Pattinaggio del Nobile Castello Ruspoli. Un evento da non perdere, organizzato, tra gli altri, da Mashart marchio artistico di Masha, pittrice e scrittrice che per l’occasione esporrà alcune delle sue ultime opere regalando un il suo ineguagliabile tocco, tra pittura, cultura e buon gusto. E in oltre per l’occasione Masha regalerà all’evento un’opera (“Io sono la Mente”) ad hoc realizzata in omaggio al nobel Montalcini. La conferenza è curata dal Professor Guido Brunetti neuro-scienziato di fama mondiale. Autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche di psichiatria e di psicoanalisi. Insignito di numerosi premi ed onorificenze per "Gli alti meriti culturali e scientifici della Sua opera e per le elevate capacità umane, intellettuali e morali." All’omaggio in onore dell’indimenticabile premio nobile Rita Levi Montalcini parteciperà, tra gli altri, Piera Levi Montalcini, nipote della scenziata.

“Dico ai giovani: non pensate a voi stessi, pensate agli altri. Pensate al futuro che vi aspetta, pensate a quello che potete fare, e non temete niente. Non temete le difficoltà: io ne ho passate molte, e le ho attraversate senza paura, con totale indifferenza alla mia persona”.

Modera l’incontro l’Avvocato Alessandro Biaggi, interviene il Consigliere Comunale Insieme Per Nemi Cinzia Cocchi, coordina l’evento Laura Borgognoni.

 

Biografia

Rita Levi Montalcini nasce il 22 aprile del 1909 a Torino. Entrata alla scuola medica di Levi all'età di vent'anni, si laurea nel 1936. Fermamente intenzionata a proseguire la sua carriera accademica come assistente e ricercatrice in neurobiologia e psichiatria, è costretta, a causa delle leggi razziali emanate dal regime fascista nel 1938, ad emigrare in Belgio insieme a Giuseppe Levi.

La passione per la sua materia comunque la sospinge e le dona la forza per andare avanti tanto che continua le sue ricerche in un laboratorio casalingo.

Sono anni assai travagliati per il mondo e per l'Europa. Infuria la seconda guerra mondiale ed è assai difficile trovare luoghi dove poter stare tranquilli, figuriamoci intraprendere delle ricerche. Nel suo girovagare, nel '43 approda a Firenze, dove vivrà in clandestinità per qualche anno, prestando fra l'altro la sua collaborazione come medico volontario fra gli Alleati. Finalmente, nel '45 la guerra finisce, lasciandosi alle spalle milioni di morti e devastazioni inimmaginabili in tutti i Paesi.

Dopo così lungo peregrinare senza un porto sicuro in cui rifugiarsi, Rita torna nella sua città natale (giusto poco prima dell'invasione tedesca del Belgio, riprendendo con più serenità le sue importanti ricerche insieme a Levi, sempre attraverso un laboratorio domestico. Poco dopo riceve un'offerta difficilmente rifiutabile dal Dipartimento di Zoologia della Washington University (St. Louis, Missouri). Accetta, dopo essersi però ben assicurata che potrà proseguire le stesse ricerche che aveva cominciato a Torino. La giovane Rita ancora non sa che l'America diventerà una sorta di sua seconda patria, vivendoci con incarichi prestigiosi per oltre trent'anni (diventerà professore di Neurobiologia), e precisamente fino al 1977.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono state le tappe di questa straordinaria ricerca che ah portato a risultati altrettanto straordinari. I suoi primi studi (risaliamo agli anni 1938-1944) sono dedicati ai meccanismi di formazione del sistema nervoso dei vertebrati. Nel 1951-1952 scopre il fattore di crescita nervoso noto come NGF, che gioca un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche. Per circa un trentennio prosegue le ricerche su questa molecola proteica e sul suo meccanismo d'azione, per le quali nel 1986 le viene conferito il Premio Nobel per la Medicina (con Stanley Cohen). Nella motivazione del Premio si legge: "La scoperta del NGF all'inizio degli anni '50 è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell'organismo".

Dal 1961 al 1969 dirige il Centro di Ricerche di Neurobiologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Roma) in collaborazione con l'Istituto di Biologia della Washington University, e dal 1969 al 1979 il Laboratorio di Biologia cellulare. Dopo essersi ritirata da questo incarico "per raggiunti limiti d'età" continua le sue ricerche come ricercatore e guest professor dal 1979 al 1989, e dal 1989 al 1995 lavora presso l'Istituto di Neurobiologia del CNR con la qualifica di Superesperto. Le sue indagini si concentrano sullo spettro di azione del NGF, utilizzando tecniche sempre più sofisticate. Studi recenti hanno infatti dimostrato che esso ha un'attività ben più ampia di quanto si pensasse: non si limita ai neuroni sensori e simpatici, ma si estende anche alle cellule del sistema nervoso centrale, del sistema immunitario ematopoietico e alle cellule coinvolte nelle funzioni neuroendocrine.

Dal 1993 al 1998 presiede l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana. È membro delle più prestigiose accademie scientifiche internazionali, quali l'Accademia Nazionale dei Lincei, l'Accademia Pontificia, l'Accademia delle Scienze detta dei XL, la National Academy of Sciences statunitense e la Royal Society.

È inoltre da sempre molto attiva in campagne di interesse sociale, per esempio contro le mine anti-uomo o per la responsabilità degli scienziati nei confronti della società. Nel 1992 istituisce, assieme alla sorella gemella Paola, la Fondazione Levi Montalcini, in memoria del padre, rivolta alla formazione e all'educazione dei giovani, nonché al conferimento di borse di studio a giovani studentesse africane a livello universitario. L'obiettivo è quello di creare una classe di giovani donne che svolgano un ruolo di leadership nella vita scientifica e sociale del loro paese.

In data 22 gennaio 2008 l'Università di Milano Bicocca le ha assegnato la laurea honoris causa in biotecnologie industriali.

Rita Levi Montalcini muore alla straordinaria età di 103 anni il 30 dicembre 2012 a Roma.

Biografia Tratta da biografieonline.it