Guidonia Montecelio, cave di travertino: una paradossale contraddizione per il sindaco Barbet

GUIDONIA MONTECELIO (RM) – Duemila anni di storia per una pietra locale, il bianco travertino, che è servita anche per costruire il Colosseo a Roma e che vede l’ultima opera in corso con la grande moschea di Algeri.

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L’appuntamento con l’emendamento salva-cave in Consiglio regionale del Lazio serve soltanto a congelare la situazione per un tempo utile a varare un “piano strategico per il rilancio e la riqualificazione del settore estrattivo”.

Il problema che un comparto così ricco e importante vede una totale chiusura da parte dell’amministrazione pentastellata di Guidonia guidata del sindaco Barbet. Infatti, dopo 14 ore di consiglio comunale straordinario, giovedì 6 settembre, l’amministrazione a Cinque stelle non ha fatto alcun passo indietro sulla revoca delle concessioni.

Le cave restano chiuse e il sindaco Barbet ha rischiato il linciaggio.

Ormai la crisi c’è e a dimostrarlo sono i 51 licenziamenti già partiti.

“La responsabilità nella risoluzione della situazione è tutta in capo al Comune. – ha dichiarato Giovanna Ammaturo consigliere comunale della Lega a Guidonia – Il sindaco Barbet – ha proseguito Ammaturo – continua a rispondere ai lavoratori con il solito il disco rotto “noi agiamo secondo le norme”.

Per i sindacati il tavolo di crisi si dovrebbe attivare al Mise e a tal proposito la richiesta è già partita. I lavoratori sono accampati in tenda davanti al Municipio e lì rimarranno ad oltranza. Lunedì ancora una volta la piazza a Guidonia si è divisa: da una parte gli amministratori, dall’altra gli imprenditori. I primi a insistere nel chiamare «voragini» le cave, i secondi a dire che si sta parlando di “un distretto industriale”.

Una paradossale contraddizione per il sindaco Barbet che da una parte parla di “soluzioni da trovare” perché “l’occupazione va tutelata” e dall’altra continua a sollevare un “problema ambientale di 400 ettari di buchi che devono essere ritombati e di controlli che non sono stati fatti”.

Dall’altra parte ci sono le aziende che negano di aver cavato fuori dalle regole e criticano le interpretazioni “singolari” che avrebbero portato a revoche e pre-dinieghi, basta andare nella vicina Tivoli, per vedere che le autorizzazioni si danno con le stesse leggi a fronte delle stesso modo di lavorare.

Alessandro Poggio




Guidonia, la guerra del travertino: il caso finisce in Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati

GUIDONIA (RM) – Il caso delle cave di travertino di Guidonia, dove l’amministrazione comunale M5s guidata da Michel Barbet ha interpretato la legge statale secondo cui “non si possono ripristinare i territori delle cave con materiale diverso dalla cava stessa” decidendo quindi di non concedere nessuna proroga e portando 3 aziende a dichiarare bancarotta con conseguente licenziamento degli operai, finisce alla Camera dei Deputati dove Filippo Lippiello presidente del Centro per la Valorizzazione del Travertino ha chiesto di essere ascoltato in Commissione Attività Produttive.

L’Organo Collegiale presieduto dalla On. Barbara Saltamartini, che pure nel Collegio di Guidonia si è candidata ed è apprezzata e stimata e che quotidianamente è stata informata e documentata da Giovanna Ammaturo consigliere comunale della Lega. Un passo suggerito e condiviso necessario, affinchè il problema cave, che esiste solo a Guidonia Montecelio, sia esposto ai massimi vertici politici nazionali.

La chiusura delle attività diminuirà l’opportunità dei salari per 40/50 mln di euro all’anno

“La Lega si adopera per salvaguardare i posti di lavoro che oramai conta quasi 200 licenziati sui duemila che ne traggono sostentamento oltre all’indotto.” Ha detto Ammaturo sottolineando il fatto che il settore risulta essere al quinto posto nella determinazione del Pil della Regione Lazio e che la chiusura delle attività diminuirà l’opportunità dei salari per 40/50 mln di euro all’anno con relativo danno economico a cascata nella città e non solo.

Rischio fuga operatori esteri

Una visione unica che ha già provocato l’apprensione di molti operatori esteri che acquistano il nostro travertino, al punto che sono da subito intervenute delegazioni commerciali d’oltreconfine per cautelarsi sulla tracciabilità contrattuale e l’aumento delle fidejussioni a ragione di futuri contratti. E nulla toglie che, impauriti, i grossi operatori esteri dirottino i loro acquisti in altri Paesi persistendo la situazione di stallo. “Di travertino l’Italia ed il mondo intero si è abbellito, – ha proseguito Giovanna Ammaturo – purtroppo oggi con una interpretazione unica nel suo genere si pretende di ritombare le cave, come è dovuto per Legge, con lo stesso materiale.”

L’interrogazione al sindaco di Guidonia

Da parte sua oltre ad essere quotidianamente presente, il consigliere Ammaturo e la Lega di Guidonia Montecelio hanno interrogato il Sindaco Barbet del M5S sulle motivazioni delle eventuali mancanze amministrative sui controlli, pure dovute, e gli ultimi due progetti ambientali, a carico della attuale amministrazione grillina, dopo il pagamento della “Decima” da parte di cavatori. Ovvero il riconoscimento del 10 per cento del valore medio del travertino venduto che con perizia giurata si versa al Comune (80%) e alla Regione il restante, e che deve essere utilizzato esclusivamente per progetti ambientali oltre ad essere pubblicati su quotidiani nazionali e regionali.

“La Lega con il buonsenso che la anima, – ha concluso la consigliere della Lega – e che per la prima volta siede sugli scranni del Comune intende salvaguardare i posti di lavoro e assicurare che ogni atto sia legittimato per la tutela dell’economia e della Comunità locale a salvaguardia della storia che il travertino rappresenta e del Made in Italy.”




Guidonia, licenziamenti a 5 stelle: resta altissima la tensione. Comune blindato

GUIDONIA (RM) – Resta altissima la tensione a Guidonia, dopo la manifestazione di ieri a sostegno dell’occupazione dei lavoratori delle cave e dove nei giorni scorsi il sindaco del M5s Michel Barbet è riuscito a sfuggire al linciaggio solo grazie alla presenza delle forze dell’ordine in assetto antisommossa. Il capo d’accusa per il primo cittadino pentastellato è quello di non aver concesso la proroga alle 12 aziende estrattive che danno occupazione a oltre duemila lavoratori e che rappresentano un settore industriale che solo raggiunge quota 5% del Pil laziale.

Un tema, quello della chiusura delle cave, che rappresenta un leitmotiv grillino ormai da diversi anni e che sta assistendo, da diversi mesi in Regione Lazio, a un tavolo aperto per cercare una soluzione al ripristino ambientale – tombamento – a cura delle stesse ditte con la necessità di assicurare continuità occupazionale e, possibilmente, riconversione delle attività industriali.

L’amministrazione comunale di Guidonia, guidata da Michel Barbet ha invece interpretato la legge statale secondo cui “non si possono ripristinare i territori delle cave con materiale diverso dalla cava stessa” decidendo quindi di non concedere nessuna proroga e portando 3 aziende a dichiarare bancarotta con conseguente licenziamento di 38 operai.

E così dallo scorso 3 settembre è partito lo sciopero ad oltranza di tutti i lavoratori del settore. Presente anche un nutrito presidio fisso di lavoratori di fronte alla sede del Comune tiburtino dove l’ingresso degli amministratori viene scortato dalle forze dell’ordine.




Guidonia, licenziamenti lavoratori delle Cave: la Lega scende in piazza dopo una settimana di “inutili promesse”

GUIDONIA (RM) – Giovanna Ammaturo, consigliere della Lega a Guidonia Montecelio insieme a tutti gli attivisti e simpatizzanti parteciperà alla manifestazione del 12 settembre a fianco dei lavoratori delle cave. Uno sciopero determinato dopo una settimana di inutili promesse ed una tensione acuita dalla chiusura di una terza attività estrattiva a cui è arrivata in data odierna la revoca alla coltivazione della cava.

“La lega senza simboli e bandiere sarà vicina a tutti i lavoratori senza eccezioni e distinguo uniti a loro ed a tutte le forze dell’opposizione alla amministrazione M5S con Barbet a capo. – Ha dichiarato il Consigliere comunale della Lega Giovanna Ammaturo – Se ci sono stati errori od orrori nei controlli – prosegue Ammaturo – non debbono essere 2000 padri di famiglia a pagare. Ma queste sono altre questioni che vanno affrontate sui giusti tavoli vista che la matassa si è ingarbugliata ogni giorno di più. Qui è in gioco il futuro e la storia di una Città, il quinto comparto economico della Regione Lazio. Non ci è sufficiente l’interpretazione di leggi e decreti unilaterali che al contrario sono state accettate da altri Comuni. Non è sufficiente che la politica additi le responsabilità ad altri o alla storia della corresponsabilità. A noi interessano i lavoratori ed il lavoro. Se si volesse, come da programma del M5S e dagli atti fino ad oggi determinati, chiudere il comparto cave di travertino che tanta gloria ha esportato nel mondo occorre anticipare alternative ai lavoratori ed al deficit economico senza incappare in imbarazzi amministrativi. Occorrerebbe anche sapere con certezza con cosa si possono ritombare le cave. A pancia piena è difficile credere a chi è costretto a digiunare. In una settimana 140 licenziati.”




Guidonia, l’opposizione sta con i lavoratori delle cave. L’appello alla maggioranza: “Che uno firmi per la caduta della giunta grillina”

GUIDONIA (RM) – Una conferenza stampa all’inizio di una nuova settimana sul tetto del Comune di Guidonia Montecelio da parte di tutta l’opposizione: unita e compatta a difendere non solo l’occupazione e i posti di lavori per i 98 dipendenti già licenziati ma per difendere concretamente gli altri 2000 che lavorano nelle 39 cave e l’indotto di un settore che rappresenta il 5% del Pil regionale e che era già presente prima della nascita di Gesù.

“Con il travertino si sono costruiti non solo il Colosseo ma migliaia di fontane, palazzi ed arredamenti che abbelliscono il mondo.” Ha detto il Consigliere comunale della Lega Giovanna Ammaturo

Erano presenti tutti gli otto consiglieri di opposizione ad eccezione di Valeri assente per motivi di salute ma che appoggia i colleghi:

Ammaturo, Cacioni, De Dominicis, Di Silvio, De Santis, Proietti, Lo Muscio e Guglielmo che ha parlato a nome di tutti. Si sono riaffermati i due punti essenziali: consiglio comunale straordinario per ribadire che il gettone di presenza e l’appannaggio degli assessori e del sindaco, finchè la situazione non sarà normalizzata, debbono essere messi a disposizione dei lavoratori.

L’appello alla forza di maggioranza: che almeno uno firmi per la caduta della giunta grillina

Occorrono infatti 10 firme per portare in assise il punto e l’opposizione ne conta nove. Giovanna Ammaturo consigliere della Lega ha confermato: “E’ un appello per rammentare a tutti che l’opposizione politica sta con i lavoratori mentre la maggioranza grillina è arrivata a decisioni dove gli unici a pagare sono soltanto chi ci sporca le mani. Noi della Lega e di tutto l’opposizione auspichiamo l’impegno a sistemare l’aspetto ambientale ed il recupero attraverso il ritombamento delle cave ma che sia mediato e ben controllato. Già ad aprile scorso l’intero consiglio comunale avevano concertato all’unanimità di difendere i posti di lavoro. La maggioranza senza educazione istituzionale ha partecipato ai tavoli con Regione e Sindacati salvo poi presentare opposizione al Presidente della Repubblica che avrebbe salvato i posti di lavoro. In più alla vigilia di ferragosto è partita la revoca per una azienda e le lettere di prediniego alla coltivazione per le altre. Una solidarietà a parole di questa maggioranza M5S che aveva anche inserito nel suo programma elettorale la chiusura delle cave. Il M5S nella precedente giunta Rubeis era rappresentata da due esponenti ma non risulta, finora, che abbiano fatto nel pregresso una dura opposizione né tantomeno richiesto ai dirigenti conto sull’operato che per legge è ben indicato. Le cave infatti sono monitorate dal Comune, Regione e tutti quegli Uffici di altre Istituzioni. È necessario che la politica offra quella mediazione e controlli necessari evitando che a pagare siano solo i lavoratori. Quando si afferma di voler chiudere le cave per una visione idealistica ed idilliaca è d’obbligo offrire soluzioni alternative. Non ci si può mozzare la testa per curare l’emicrania. La Lega e tutti i colleghi dell’opposizione sono vicini e non solo a parole ai lavoratori e chi ha ancora il coraggio di fare l’imprenditore. Se ci sono state inadempienze vanno acclarate e sanzionate anche nei confronti dei controllori che oggi si travestono da angioletti. Non si può pensare di chiudere un comparto economico: è assurdo.”