Hades approda su Xbox e PlayStation

Hades, il videogame campione d’incassi e di consensi sviluppato da Supergiant Games su Switch, è finalmente disponibile sulle console della famiglia Xbox e su PlayStation. Precisiamolo subito senza mezzi termini: che si tratti di investire 24.99€ per acquistarlo in formato digitale o di spendere i soldi per un’edizione fisica o di premere il tasto download per chi è abbonato al Gamepass Ultimate su Xbox, l’offerta è in qualunque caso irrinunciabile, perché ci si trova dinanzi al cospetto di una vera e propria meraviglia che merita indiscutibilmente il tempo e l’attenzione di una produzione tripla A. Infatti Hades è un gioco unico nel suo genere e straordinario, destinato a lasciare un segno profondissimo una run dopo l’altra anche sulle console di casa Sony e Microsoft. L’opera che ha definitivamente consacrato Supergiant Games è infatti un trionfo incredibile di forma e sostanza: un’esperienza grandiosa che esalterà chi già conosce e apprezza il genere roguelike, dimostrandosi al tempo stesso in grado di far scoprire una nuova e contagiosissima dipendenza pure ai non avvezzi a questo tipo di gioco. Ma andiamo per gradi: di cosa si tratta nello specifico? Se c’è qualcuno che ancora non lo sapesse Hades narra la storia del figlio di Ade noto come Zagreus, giovane principe degli inferi, che tenta di scappare dal regno dell’inferno per andare alla ricerca della sua vera madre. Ovviamente l’impresa si rivela essere una vera Odissea, tempestata da colpi di scena e costellata di personaggi che cercheranno di aiutare o di ostacolare l’eroe nella sua impresa. La storia raccontata in Hades è perfettamente in linea con lo stile di gioco adottato: dialoghi spesso sopra le righe e scanzonati, ma non per questo banali. Nel corsa del viaggio di Zagreus sarà possibile fare la conoscenza di molte divinità e anche altri volti noti che fanno parte dei miti dell’antica Grecia. Tra questi spiccano Thanatos, Orfeo, Euridice, Megera e le sue sorelle Aletto e Tisifone, Teseo, il Minotauro e altri, oltre ovviamente ai vari Zeus, Poseidone, Atena, Ares. Inizialmente la narrativa si svolge tra gli inferi, nella sala comune dei morti dove Ade è occupato a dare sistemazione a tutte le anime arrivate in quel luogo. Nella sala è presente anche Nyx, la madre adottiva che dopo varie peripezie, sarà proprio lei a far capire al protagonista che la sua vera madre risiede nell’Olimpo. Ogni dialogo è fondamentale per quanto concerne lo sviluppo dell’intreccio narrativo e pian piano si scopriranno sempre più informazioni e segreti utili a conoscerne ogni dettaglio. Supergiant Games ha lavorato ad un quantitativo enorme di dialoghi, tutti sempre nuovi e interessanti e che si incrociano tra ironia e leggerezza per . Tra l’altro, Zagreus è un personaggio non troppo approfondito nella mitologia greca, quindi gli sviluppatori si sono potuti prendere diverse libertà a livello narrativo per rendere la figura interessante e plasmarla ad hoc per un videogame.

In Hades, come già accennato l’obiettivo del protagonista Zagreus sarà quello di sfidare l’asfissiante autorità del padre per ribaltare l’ordine naturale delle cose, in un’empia ascesa verso la superficie volta a scoprire la verità sul suo torbido passato. Un viaggio fatto di inevitabili fallimenti in successione, un tentativo dopo l’altro, con comunque la consapevolezza di aver ogni volta appreso qualcosa. Ed è proprio in questo continuo vivi, combatti, muori e ritenta che si può ammirare l’incredibile potenza del titolo sviluppato da Supergiant Games. Hades è un roguelike, ossia un titolo che prevede che ogni tentativo di fuga sia praticamente identico al precedente, tranne per la proceduralità delle mappe, dei nemici e dei bonus, che verranno trovati sempre in modo diverso ad ogni partita. Arrivati al Tartaro, l’obiettivo di Zagreus è raggiungere il Monte Olimpo, ma la strada è lunga e piena di insidie. Bisogna passare per i prati di Asfodelo, per i Campi Elisi, per lo Stige e per altri luoghi. Ogni zona è contornata da una serie di stanze in cui bisogna entrare, eliminare tutti i nemici presenti per passare alla successiva, fino ad arrivare al boss del Tartaro (che è praticamente sempre lo stesso, tranne per qualche variante narrativa). Superato il boss, si deve passare alla nuova zona, i prati di Asfodelo, in cui bisogna ripetere praticamente la stessa procedura fino ad arrivare ai Campi Elisi e così via. Ogni stanza prevede un certo quantitativo di nemici e quando tutti sono stati sconfitti, si riceve la ricompensa, ossia un dono che sarà utile per proseguire. Le risorse presenti in Hades sono davvero tante: ci sono le chiavi che permettono di sbloccare nuove armi o ulteriori punti di potenziamento; ci sono le gemme colorate utili a rinvigorire e migliorare esteticamente la sala comune o la stanza di Zagreus, ci sono le lacrime delle anime che permettono di potenziare il protagonista e moltissime altre risorse utili. Molto spesso si può anche incontrare Caronte per comprare sia risorse utili per la battaglia che potenziamenti olimpici. Ogni divinità incontrata durante il viaggio donerà all’eroe un suo potere, scalabile su diversi tipi di rarità e potenza: bisognerà, in pratica, scegliere quale potere prendere su un massimo di tre. La propria build si costruisce ad ogni tentativo di fuga e man mano che si ricomincia il livello, si diventa sempre più potenti e si apprendono le combinazioni di poteri da utilizzare al meglio sul campo di battaglia. Hades è un titolo action che fa della velocità e della semplicità il suo punto di forza. Tuttavia, dopo poco si prende coscienza che nonostante la semplicità, il combat system è più profondo di quanto si pensi. Il gioco prevede ben sei armi differenti, tra cui lo spadone, la lancia, l’arco e anche uno scudo gigante: ognuna di loro ha un proprio stile di attacco, per esempio la lancia può essere caricata per un attacco rotante o lanciata a distanza sui nemici, mentre lo scudo può essere caricato con un attacco frontale diretto. Ogni arma ha il suo attacco leggero e il suo attacco speciale, dove ovviamente i tempi si allungano di pochi istanti ma l’impatto è più devastante. Oltre ai due attacchi c’è la possibilità di fare uno o più scatti veloci e un lancio di una speciale anima bruciante che entra nel nemico e lo indebolisce. La strategia di combattimento sarà via via da approfondire e costruire strategicamente in base anche al proprio stile di gioco: ogni potenziamento donato dagli dei applica una serie di bonus su alcuni particolari parametri, quindi se si sfrutta molto l’attacco speciale e lo scatto sarà più utile potenziare questi due parametri piuttosto che altri. Inoltre, con alcune diverse divinità, sarà possibile modificare anche completamente i propri attacchi, rientrando in linea con quelli della divinità stessa. Un esempio può essere il fulmine di Zeus, che si aggiunge allo scatto per folgorare i nemici, oppure lo stato di sbornia dell’attacco speciale di Dioniso e così via. Tutto questo dà una varietà enorme al titolo che solo dopo moltissime ore può incorrere in una leggera ripetitività delle azioni. Ma credete a noi, non vi stancherete di Hades tanto presto perché quando crederete di essere giunti all’epilogo ci sarà davvero ancora molto molto molto da fare.

A livello grafico Hades non gode di cambiamenti effettivi rispetto alla già lodevole edizione per Nintendo Switch. Sulle console della scorsa generazione Hades si presenta infatti a 1080p e 60fps, mentre su PlayStation 5 e Xbox Series X si arriva a 4K e 60fps. L’incremento in termini di pixel aiuta senza dubbio a rendere ulteriore giustizia a una direzione artistica strabiliante, mentre la fluidità rimane tendenzialmente inattaccabile come in origine. Esteticamente parlando ogni zona è coloratissima e realizzata in modo sensazionale, per quanto effettivamente si ripeta volta per volta, è sempre bello attraversare il regno delle anime. I disegni sono formidabili e Jenn Zee, la designer di Supergiant Games, si è veramente superata realizzando dei dettagli superlativi in ogni frangente. La sala comune dei morti, ad esempio, vede Ade seduto ad una scrivania enorme e possente, mentre al suo fianco riposa il temibile Cerbero con le sue tre teste. Ovviamente sono presenti molte anime che fanno comunella tra loro in giro fra le stanze e la mensa in cui ci si ritrova a mangiare qualcosa nell’attesa di andare avanti nell’avventura. Ogni cosa è stata realizzata per colpire il giocatore, la stanza di Zagreus è disordinata ma molto accogliente come quella di un adolescente, il Tartaro col suo verde accecante ha tutta l’aria di essere un luogo dove le anime vivono il loro tormento. Ogni stanza è disegnata con trappole e insidie che possiamo rappresentare un vantaggio contro i nemici o un pericolo che fa perdere punti vita, e più avanti si va più le camere diventano pericolose e articolate. Ad un certo punto, nelle fasi avanzate dell’impresa, si inizierà a creare tanto caos da non capire più la dinamica di ciò che sta succedendo, perché tra nemici a schermo, trappole che si attivano e Zagreus che attacca saettando qua e la mentre scaglia fendenti e semina l’area di gioco di effetti vari, il gioco inizia a diventare molto caotico e solo una gran padronanza dell’equipaggiamento e l’esperienza renderà il tutto più “ordinato”. Altro aspetto da Oscar è il sonoro, esso infatti è capace di sorprendere chiunque grazie a una colonna sonora d’impatto e perfettamente in linea con l’estetica e le azioni di gioco. Più si avanza nella storia, più tentativi di fuga si fanno e più ci si innamorerà dei personaggi e delle loro personalità. Tirando le somme, l’arrivo di Hades sulle console di casa Microsoft e Sony è stato davvero un graditissimo regalo per chiunque volesse mettere le mani su questo incredibile titolo. La grandissima varietà di situazioni, armi, poteri, percorsi e la possibilità di combinare numerosissimi poteri per creare build pazzesche fa di Hades uno di quei titolo che nessuno dovrebbe “mancare”. Il nostro consiglio? Acquistatelo e preparatevi a vivere una fra le avventure più incredibili degli ultimi anni.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9

Sonoro: 9,5

Gameplay: 9,5

Longevità: 9,5

VOTO FINALE: 9,5

Francesco Pellegrino Lise