Immigrazione: tra disperazione e sfruttamento

di Angelo Barraco
 
Forlì – L’immigrazione è un meccanismo che induce numerosi soggetti a dislocarsi dal luogo d’origine per cercare fortuna, lasciando alle spalle i dolori che hanno marchiato per sempre quelle terre che un tempo erano il cuore pulsante di cultura e civiltà, successivamente rase al suolo da guerre e uomini spietati che rimangono nascosti con un mitra dietro un muro e sono pronti ad uccidere una donna o un bambino anche per un semplice battito d’ali di una mosca senza alcuna pietà. Situazioni che spingono intere famiglie a sfidare la vita con l’obiettivo unico di cambiarla, avendo come unico riferimento un “Caronte” che li traghetterà verso una meta tanto ambita quanto distante. Trafficanti che impongono l’Aut aut con il “denaro della salvezza”  attraverso il quale un barcone diventa l’unica alternativa al cambiamento ed entra in un sistema macchinoso in cui le vittime di tutto ciò vengono mercificate dalle istituzioni. Donne, uomini e bambini che si lasciano alle spalle uno strascico di dolore e un copioso numero di morti vittime delle guerre e della povertà, puntando lo sguardo verso il futuro e la crescita che daranno loro quelle tanto desiderate mete che consentiranno loro di piantare nuovamente le radici che con forza e con lacrime amare sono stati costretti ad estirpare dalla terra natia. Ma non sempre il fenomeno dell’immigrazione viene vissuto con dolore e sofferenza e non sempre il lavoro delle forze istituzionali atto ad arginare il fenomeno dell’illecito traffico di esseri umani viene  valorizzato poiché vi sono soggetti che mirano spudoratamente al guardagno, sfruttando uno Stato letteralmente messo in ginocchio dal fenomeno immigrazione che oggettivamente non riesce ad arginare attraverso i mezzi di cui dispone. La Polizia di Forlì ha denunciato 41 persone, tutti albanesi e maggiorenni, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravata, truffa aggravata in danno di ente pubblico, abbandono di minore aggravato. Sono stati denunciati 25 minorenni per truffa. Costoro sono giunti in Italia accompagnati da adulti che spesso erano parenti o genitori, per motivi turistici. Successivamente però si sono presentati presso i servizi sociali dei Comuni e hanno asserito di essere stati abbandonati e quindi di non avere nessuno con loro in Italia. Secondo la legge vigente in Italia, i minori entrati in territorio nazionale sono considerati  "minori stranieri non accompagnati” e nei loro confronti vengono adottati i provvedimenti di tutela di competenza del Tribunale dei Minori e del Giudice Tutelare del Tribunale. Viene inoltre rilasciato un permesso di soggiorno e al compimento della maggiore età il giovane risulta "Minori stranieri accompagnati: rilascio del permesso di soggiorno alla maggiore età”. Qualora il giovane non dovesse essere adottato, può ricevere l’autorizzazione per la permanenza territoriale se ha preso parte almeno per due anni ad un progetto di integrazione sociale e civile gestito da enti privati o pubblici. Il sistema utilizzato a Forlì è ormai noto alle forze dell’ordine. Le prime indagini sono partite nel novembre del 2015, quando la squadra mobile di Forlì-Cesena, a seguito di accurate indagini, ha individuato in Emilia-Romagna 587 minori non accompagnati da adulti. Il tema migranti tiene in scacco l’intera Europa, creando tensioni tra i diversi paesi che sono spinti ad adottare misure diverse per fronteggiare un fenomeno in larga espansione. E mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel volerà in Africa per tre giorni per toccare con mano “la politica dell’immigrazione” puntando a nuovi accordi e stimoli finanziari, i dati marzo 2015 e marzo 2016 riportano un flusso migratorio record in Gran Bretagna. L’Ons rivela ci sono stati circa 327.000 ingressi. E mentre la Gran Bretagna gioisce per la ricchezza che danno loro i flussi di stranieri nella loro tanto amata e ricca terra, il premier Viktor Orban annuncia il risultato del referendum che ci sarà in Ungheria sulla redistribuzione dei profughi in Europa: “Lanceremo un messaggio a Bruxelles: non si può fare politica contro la volontà della gente”. Orban sostiene che va posto un freno ai flussi migratori al confine con l’UE, creando una “gigantesca città dei profughi” in Libia o altrove in Nord Africa dove poter ricollocare i migranti entrati in Europa clandestinamente. Oban ha detto: “Volete che l'Unione europea possa prescrivere l'insediamento obbligatorio di cittadini non ungheresi anche senza il consenso del Parlamento ungherese?”. Senz’altro una posizione dura e senza mezze misure, ma in Italia com’è la situazione? Dai dati Istat dell’anno 2016 si apprende che in Italia vi sono circa 5 milioni e 54 mila stranieri che rappresentano l’8,3% della popolazione totale. Ma l’immigrazione è un problema che fa storcere il naso a molti e alcune forze istituzionali, come il presidente della regione Lombardia Giovanni Toti, esternano il loro disappunto sulla questione sui social “Dopo la tragedia di Ventimiglia, ci mancava solo questo. A Genova, in via XX settembre, verranno ospitati 30 immigrati nel palazzo del Mercato Orientale, nella via storica e monumentale della città. Con tutto il rispetto delle istituzioni, ci sembra un'idea sciagurata!?”. Il Premier Renzi invece, nel corso di un vertice ha commentato così la questione: “Va bene l'attenzione alle regole e noi le rispettiamo, ma possiamo dire che queste non funzionano e lavorare per cambiarle. Noi non possiamo fare la foglia di fico ai problemi degli altri: io non sono fico e non sono foglia; noi non vogliamo far finta di nulla. L'Italia vuole più Europa, ma vuole Europa diversa e su questo si fa sentire” ha aggiunto poi “Sull'immigrazione il punto non è che noi vogliamo accogliere e loro no. Se è giusto salvare tutti in mare, non è giusto accogliere tutti solo in Sicilia e Puglia. Noi siamo italiani, quindi generosi, però non possiamo lasciare che un problema come l'immigrazione esploda per l'incapacità dell'Europa” e ha proseguito dicendo nel corso di un’intervista all’emittente Rtv38 che “noi come Italia crediamo fortemente che l'Ue abbia un futuro però bisogna fare le cose sul serio perché di eventi scenografici non sappiamo che farcene". Renzi ha parlato del vertice europeo di Bratislava sottolineando che "sull'immigrazione non si può continuare così, che nessuno fa niente in Africa, centinaia di migliaia di persone partono e il cerino viene lasciato in mano all'Italia”.



Un anno dopo la morte del piccolo Aylan: è ancora emergenza immigrazione

di Angelo Barraco

Roma – Un corpicino abbandonato alle flebili onde del mare che si scagliavano sulla riva, una maglietta rossa leggermente alzata, scarpe perfettamente allacciate e il silenzio di una vita interrotta bruscamente. Questa era l’immagine del piccolo Aylan Kurdi che il mondo conosceva, morto annegato insieme alla madre Rehan di 35 anni e al fratellino Galip di 5 anni, sulla spiaggia di Bodrum, sulla costa egea della Turchia dopo che la barca su cui viaggiavano si era ribaltata. Un viaggio della speranza che avrebbe dovuto cambiare le sorti di una famiglia ma così non è stato poiché quella traversata su un fatiscente gommone, per un viaggio  di appena cinque chilometri, che li avrebbe dovuti condurre da Bodrum all’isola greca di Kos, ha spezzato quelli che erano i progetti e i sogni di una famiglia che ha sfidato il mare impetuoso e ha affidato le proprie sorti e il proprio destino a gente senza scrupoli che li ha catapultati su barconi fatiscenti. La famiglia aveva pagato 4000 euro per quel viaggio e il padre ricorda che “Quando la barca si e' rovesciata, ho preso mia moglie e i miei bambini tra le braccia ma mi sono accorto che erano morti”. La foto del piccolo Aylan è stata scattata dalla giornalista Nilufer Demir, dell’agenzia di stampa turca Dogan “L'unica cosa che potevo fare era far sentire suo urlo al mondo” ha dichiarato e in un primo momento la politica ha alzato la voce sul tema immigrazione, sottolineando che non sarebbe mai più successa un’altra tragedia del genere: ma cosa è cambiato? Abdullah, padre del piccolo Aylan, denuncia che la situazione resta difficile per i migranti diretti in Europa “Dopo la morte della mia famiglia i politici hanno detto: mai più! Ma cosa succede adesso? Le morti continuano e nessuno fa niente”. Per la morte della sua famiglia, nel mese di marzo il Tribunale Turco ha condannato 2 cittadini siriani a 4 anni e 2 mesi, accusati di essere gli scafisti di quella traversata mortale. Allo stato attuale sembra che non vi sia stata nessuna azione concreta nell’arginare il problema sui “viaggi della speranza” poiché il mare è ancora un cimitero silente che inghiotte corpi e anime in transito. Lo sconforto e l’indignazione per la foto del piccolo Aylan è stata di transito ed è affondata, esattamente come quel gommone che il 21 luglio ha attraversato il Canale di Sicilia e sono morte 39 persone tra cui 21 donne e un minore. Ma ancora oggi le operazioni di contrasto sono in corso e la squadra mobile di Cagliari, in data 2 settembre, ha arrestato 13 presunti scafisti che sbarcati con 913 migranti al porto canale di Cagliari, tra loro anche 7 minori. I presunti scafisti sono accusati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e su due di loro pende l’accusa di morte come conseguenza di altro delitto, per aver cagionato la morte di tre migranti. 



Immigrazione: polemica tra Salvini e segretario Silp Cgil

di A.B.

Genova – Matteo Salvini, dopo la pausa di ferragosto, lancia una nuova sfida: Un avviso di sfratto da far pervenire a Renzi il 12 novembre a Firenze e una nuova “sfida” nei confronti di Stefano Parisi. Direttamente da Ponte di Legno, il leader del Carroccio non si presenta con una maglietta con su scritto il nome di una città d’Italia che lui ha visitato precedentemente, bensì con la maglietta della Polizia di Stato. Con la maglietta addosso parla di temi delicati come l’immigrazione, dicendo a gran voce che la Lega andrà al Governo e userà il polso fermo e darà “mano libera a carabinieri e polizia per ripulire le città”. Salvini ha sottolineato che “Quando saremo al governo daremo mano libera ai carabinieri e alla polizia per ripulire le città. Sarà fatta una sorta di 'pulizia etnica' controllata e finanziata come stanno facendo ora con gli italiani costretti a subire l'oppressione dei clandestini”. Immediata la risposta da parte del Sindacato di Polizia Siap che ha precisato che è “inaccettabile che un politico come Salvini possa continuare a permettersi d'indossare spocchiosamente la divisa della Polizia di Stato promettendo che una volta al potere utilizzerà poliziotti o carabinieri per una sorta di delirante demagogica e pericolosa 'pulizia etnica”.
 
Il segretario del Silp Cgil ritiene che Salvini “abbia veramente passato il segno: Polizia e forze dell'ordine stanno dalla parte dei cittadini e delle leggi, tra mille difficoltà e disagi ma, sempre e comunque, al servizio della nostra democrazia e dello stato di diritto”. I poliziotti hanno reagito con fermezza, dicendo che “non e' accettabile che un politico come Salvini possa continuare a permettersi d'indossare spocchiosamente la divisa della Polizia di Stato promettendo che una volta al potere utilizzerà poliziotti o carabinieri per una sorta di delirante demagogica e pericolosa 'pulizia etnica”. Salvini dal suo canto replica “Ripuliamo l'Italia: io l'ho detto ma si sono offesi. Quando saremo al governo daremo mano libera ai carabinieri e alla polizia per ripulire le città. Una sorta di 'pulizia etnicà controllata e finanziata come stanno facendo ora con gli italiani costretti a subire l'oppressione dei clandestini”. In merito alla maglia della Polizia invece ha puntualizzato “gli uomini del partito Radicale sono andati nelle carceri per portare la loro vicinanza ai detenuti. Io invece ho indossato la maglietta donatami dagli uomini della polizia di Stato perche' c'e' chi si occupa tanto di detenuti, delinquenti, migranti mentre io preferirei occuparmi di chi indossa una divisa, dei rappresentanti delle forze dell'ordine”. 



ECCO QUANTO SI SPECULA SULL'ACCOGLIENZA DEI MIGRANTI

di Angelo Barraco
 
Siracusa – La Guardia di Finanza di Siracusa ha condotto delle verifiche sui centri di accoglienza della provincia che ospitano i migranti ed è emerso che sono stati sottratti al fisco ben quattro milioni e 252mila euro, vi era un giro di fatture inesistenti che fruttava un milione e 350mila euro, la presenza di 5 imprese apparentemente Onlus.

Sono stati denunciati 19 soggetti per reati tributari. Le indagini hanno portato inoltre all’individuazione di un evasore paratotale ed un evasore totale. Nel 2014 il Procuratore Capo Francesco Paolo Giordano aveva fatto avviare dei controlli a carico di soggetti che erano riconducibili a Massimo Carminati e Salvatore Buzzi, indagati nell’ambito dell’inchiesta di “Mafia Capitale”. Da queste indagini è emerso un collegamento tra soggetti coinvolti nell’indagine che ha infiammato al Capitale e un centro di accoglienza gestito con una società di Siracusa. Un consorzio i cui partecipanti erano le cooperative della Capitale: Eriches29 e ABC. L’indagine ha avuto il suo inizio nella seconda metà del 2013, quando sono giunti nelle coste siracusane circa 13.300 migranti.

Gli sbarchi non si sono arrestati in questi anni e i migranti hanno avuto bisogno, sin da subito, di un’assistenza adeguata. Tale assistenza, per il 2013 e il 2014, ha comportato un esborso di 13,9 milioni di euro. In questo specifico contesto, i controlli hanno portato alla luce diverse irregolarità. Le attività d’indagine hanno portato alla luce “"un vero e proprio fenomeno evasivo, caratteristico dei soggetti operanti nel 'terzo settore” ed inoltre è stata “disconosciuta, in carenza dei requisiti di legge per poter usufruire di agevolazioni contabili e fiscali, la natura giuridica di ente associativo no-profit” poiché i soggetti sono stati “inquadrati nella reale natura di impresa commerciale con ricostruzione del volume d'affari e recupero a tassazione delle imposte dovute in tutti i settori impositivi”. Dall’attività fiscale sono emerse invece “fatture per operazioni inesistenti emesse da societa' che hanno fittiziamente eseguito lavori di ristrutturazione, reso servizi di pulizia, fornito frutta e capi di abbigliamento, nei confronti dei soggetti controllati”. 
 
Un immigrato necessita di cure e assistenza nel momento in cui giunge nel nostro paese. Ma quanti sono i migranti che giungono in Italia? I dati riportano che nel 2016 sono giunti in Italia 104mila richiedenti asilo e/o rifugiati che sono entrati nel sistema di accoglienza. In questo sistema di accoglienza sono state esaminate 71.110 domande e ne sono state respinte 41.509. I dati pubblicati dal Viminale nel dicembre del 2015 riportano che le richieste d’asilo sono state 83.970, nel 2014 invece sono state 63.456. Dai dati del 2015 emerge un calo i sbarchi sulle coste  e un numero di circa 153.842 migranti soccorsi, con un calo del 9%. Nei primi mesi del 2016, i migranti e i richiedenti asilo presenti nelle strutture di accoglienza sono 104mila. I dati dei migranti presenti nelle strutture d’accoglienza, pubblicati il 31 dicembre 2015, riportano che vi erano 76.683,00 migranti presenti nelle strutture temporanee; 7.394,00 nei Cara/cda e CPSA; 19.715,00 nei SPRAR. La presenta totale ammonta a 103.792,00. Dai dati del 2015 emerge inoltre che i migranti con lo status di rifugiato ammontano a 3.562 (5%), Status prot. Sussidiaria 10.214 (14%), Prot. Umanitaria 15.759 (22%), Non riconosciuti 37.403 (53%), Irreperibili 4.106 (6%), Altro Esito 66 (0%). Nel 2016 vi è stata una distribuzione dei migranti sul territorio italiano che possiamo definire, secondo i dati emersi, equa. Il quadro dei migranti pubblicato dal Ministero Dell’Interno e relativo alla distribuzione dei migranti per regione, datato 31/03/2016, riporta che i migranti presenti nelle varie regioni d’Italia è la seguente: Lombardia 13%, Sicilia 11%, Lazio 7%, Campania 7%, Veneto 7%, Piemonete 7%, Toscana 7%, Emilia-Romagna 7%, Puglia 6%, Calabria 4%, Friuli-Venezia Giulia 4%, Marche 3%, Liguria 3%, Sardegna 3%, Trentino Alto Adige 2%, Abruzzo 2%, Umbria 2%, Molise 2%, Basilicata 1%, Valle d’Aosta 0,2%. 



IMMIGRAZIONE: PRIMA SENTENZA CHE RICONOSCE L'ESISTENZA DI ORGANIZZAZIONE DI TRAFFICO DI MIGRANTI

Redazione
 
In Italia è stata emessa la prima sentenza che riconosce l’esistenza di un’organizzazione che si è occupata del traffico di migranti. Sei africani sono accusati di traffico di esseri umani e a loro sono state emesse condanne che vanno dai due ai sei anni e quattro mesi. Il processo che ha portato alle condanne emesse dal gup di Palermo, Angela Gerardi, nasce da un’indagine coordinata dal procuratore aggiunto di Palermo Maurizio Scalia, dai pm Gery Ferrara e Claudio Camilleri.
 
L’emergenza immigrazione non si arresta, In base a quanto riferito dall’agenzia statale Anadolu, nel naufragio di un barcone alla baia turca di Edremit, vicino l’isola greca di Lesbo, nel mar Egeo sono morti 22 migranti. In un primo momento era stati riferito però che il numero di morti era di 11, vicino Dikili e 3 persone sono state salvate. La cancelliera tedesca Angela Markel si dice scioccata e inorridita per le sofferenze dei civili a causa dei raidi russi in Siria. Ha inoltre preso posizione spiegando che Germania e Turchia intendono fare pressione sull’Onu per invitare tutte le parti coinvolte nel conflitto in Siria e interrompere gli attacchi contro i civili. La Merkel ha incontrato ad Ankara il premier turco Ahmet Davutoglu e finito l’incontro ha riferito che Turchia e Germania lavoreranno insieme e cercheranno di coinvolgere la Nato per frenare l’ondata di migranti. Il premier turco ha denunciato anche i raid russi.



TERRORISMO E IMMIGRAZIONE: ARRESTATO FOREIGN FIGHTER A COSENZA

M.C.P.

Cosenza – Operazione antiterrorismo della Polizia di Stato. I poliziotti della Digos della Questura di Cosenza, coordinati dal Servizio centrale Antiterrorismo, hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un marocchino. Si chiama Hamil Mehdi, commerciante ambulante con permesso di soggiorno, ha 25 anni, radicalizzato e residente a Luzzi, in provincia di Cosenza, è indagato per i reati contemplati dalla nuova legislazione antiterrorismo, con particolare riferimento alla fenomenologia dei cosiddetti foreign fighters, era pronto a raggiungere gli scenari di guerra. Gli agenti della Digos di Cosenza e del Servizio centrale Antiterrorismo lo hanno monitorato costantemente dal luglio scorso.

"Sono andato in Turchia solo per pregare". Si sarebbe giustificato in questi termini Mehdi davanti ai poliziotti della questura di Cosenza. Lo scorso luglio era stato respinto dalle autorità turche, d'intesa con quelle italiane, sospettando un suo interesse per gli scenari di guerra, e l'attività investigativa nei suoi confronti era stata rafforzata. Il marocchino 25enne già da allora aveva sempre negato di essere vicino all'Isis.

 "L'arresto di oggi è uno dei primi casi di applicazione della legge del 2015 che contesta l'auto addestramento ai fini di terrorismo internazionale. Il marocchino arrestato è il classico combattente straniero". Lo ha detto il Coordinatore della Dda di Catanzaro, Giovanni Bombardieri, circa l'arresto del marocchino di 25 anni al quale viene contestato l'articolo 270 quinquies del codice penale. "Lo abbiamo monitorato costantemente – ha aggiunto – dopo che in estate era stato espulso dalla Turchia". Al momento dell'arresto, all'uomo è stata notificata una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, Giuseppe Perri, che ha accolto la richiesta del coordinatore della Dda, Giovanni Bombardieri, e del sostituto procuratore, Paolo Petrolo.




IMMIGRAZIONE: L'EUROPA A META’, VIA LIBERA A 120MILA RICOLLOCAMENTI

Redazione

La proposta di ricollocare 120 mila profughi e' stata approvata dal Consiglio Ue a maggioranza: e' quanto si apprende mentre i ministri degli Interni Ue sono ancora riuniti a Bruxelles. Si sono confermati contrari i paesi dell'Est: Repubblica ceca, Slovacchia, Romania e Ungheria mentre la Polonia ha votato a favore e la Finlandia si e' astenuta. Secondo quanto si apprende, in una prima fase verranno redistribuiti 15.600 profughi dall'Italia e 50.400 dalla Grecia, come inizialmente previsto dalla proposta: i 54 mila che avrebbero dovuto partire dall'Ungheria, che invece si e' opposta al meccanismo rinunciando anche alla sua "quota", saranno redistribuiti in una seconda fase fra le stesse Italia e Grecia. La presidenza lussemburghese avrebbe preferito ottenere un consenso e aveva per questo gia' eliminato dal testo della proposta l'obbligatorieta' della ripartizione, ma poiche' i quattro paesi "ostili" non hanno cambiato idea si e' deciso di procedere con il voto, visto che per questi temi e' previsto che le decisioni possano essere prese a maggioranza qualificata. Il testo approvato prevede che ai paesi che, per motivi eccezionali, chiedono di non accogliere una parte dei profughi assegnati, sia concessa una proroga di non piu' di un anno per non piu' del 30% dei richiedenti asilo che gli spetterebbero




SCOPERTI SCAFISTI MINORENNI: ECCO IL RACCONTO DEL BUSINESS DELL’ORRORE

di Cinzia Marchegiani

Ragusa – Si avventurano nei viaggi illegali, pagando cifre importanti perché il tam tam che arriva in Africa racconta di alberghi e resort dove saranno ospitati, di soldi e cibo e di un’accoglienza che non è in grado di identificarli. Sanno benissimo che possono vagare come vogliono, non ci sono controlli, da questi posti, per chi è più temerario si può fuggire in cerca di lidi migliori: ecco perché a molti non piace il soggiorno nelle isole come la Sardegna, lontani dal continente, è più difficile poter progettare un destino migliore.

 

Conclusione indagine Polizia di Stato. La Polizia di Stato proprio due gironi fa ha ultimato l’ennesima indagine sui trafficanti di persone che arrivano a fiumi nel nostro Paese, un business che per questi mercenari, che in collaborazione con chi da terra organizza i pacchetti viaggio, è un lavoro che frutta oro, sicuro e senza rischi, al massimo (si raccontano tra loro) si rimane in prigione per qualche giorno. Ma è un business raccapricciante, sfruttando l’Eldorado che non esiste, guadagno per ogni viaggio cifre da capogiro.


Minorenni Egiziani scafisti. A finire in carcere, questa volta, sono stati nove egiziani che componevano l'equipaggio della barca che, dall'Egitto, ha portato in acque internazionali 131 migranti. I profughi sono stati soccorsi da una nave della Marina Militare francese. Tra gli arresti effettuati dagli uomini della Squadra mobile di Ragusa anche due nei confronti di 17enni.

 

Il viaggio dell’orrore e di violenze. Per tutti gli arrestati sono state accertate le responsabilità e i singoli ruoli nella traversata, iniziata il 5 settembre dalle coste egiziane. Sino al superamento delle acque internazionali, tutti i migranti sono stati costretti con la violenza a restare sottocoperta in un clima irrespirabile per tutta la giornata. Solo la notte veniva concesso di salire in coperta e respirare un po'. Questa restrizione, attuata con la minaccia dagli scafisti che impugnavano coltelli e spade, era giustificata con il superamento di eventuali controlli da parte delle autorità egiziane.

 

Un business di questa organizzazione criminale 400 mila dollari a viaggio. Le persone vengono ingannate, pagano il viaggio in denaro cash, ma il trattamento non corrisponde a quello pubblicizzato. Per i primi 5 giorni di viaggio le persone a bordo sono state sfamate solo con pane e formaggini; poi il cibo, già scarso, è terminato. Ogni persona soccorsa ha dovuto pagare per questo viaggio circa 3 mila dollari statunitensi; il singolo viaggio ha così fruttato all'intera organizzazione criminale 400 mila dollari. La somma pagata è molto superiore a quella richiesta ai migranti che partono dalla Libia. Le coste libiche infatti sono ritenute punti di partenza meno sicuri rispetto ai porti egiziani.

 

Ricostruzione della rete dei trafficanti. Per la Polizia di Stato molto importanti, per ricostruire le singole fasi del viaggio e le responsabilità dell'equipaggio, sono state le testimonianze incrociate dei migranti, che hanno permesso agli investigatori di individuare in modo inequivocabile la rete di trafficanti.




IMMIGRAZIONE: 40MILA RICOLLOCAMENTI DA ITALIA E GRECIA

di A.B.
 
L’afflusso di immigrati libici in Europa è aumentato notevolmente in questo ultimo periodo e l’Italia raccoglie dal mare ogni giorno centinaia di anime che cercano disperatamente una soluzione migliore alla vita, li colloca presso i centri di accoglienza e il cerchio è sempre lo stesso. Costoro vengono condotti nei centri d’accoglienza e vengono lasciati in attesa dei permessi per poter andare via, ma i tempi sono lunghi e allora rimangono li per lungo tempo, intanto arrivano altri profughi e la situazione tende sempre a degenerare. Anche negli altri paesi europei è così, ma adesso sembra che le cose stiano cambiando poiché è stata presa la decisione di ricollocamento di 40mila immigrati da Italia (24mila) e Grecia (16mila). Il ricollocamento avverrà in due anni e la decisione è stata adottata dal consiglio dei ministri dell’interno Ue e riguarda i richiedenti asilo che sono arrivato e che arriveranno tra il 15 agosto 2015 e il 16 settembre 2017. Ma nella bozza si legge anche che il Consiglio di impegna a ricollocare altri 120mila profughi. Dopo i controlli alle frontiere hanno ripreso a funzionare le ferrovie tedesche ma la linea tra Salisburgo e Monaco di Baviera invece è chiusa poiché c’è gente sui binari. I controlli alle frontiere sono ripresi domenica sera per via del flusso di migranti, ma tale controllo non ha cambiato nulla. In Ungheria sono arrivati in mattinata 5.353 migranti e ieri ne sono giunti circa 5.809. Sono tutti siriani, afgani, iracheni e pachistani che sono in marcia verso la Germania. A mezzanotte però le norme diventano severe e l’ingresso illegale verrà considerato un reato imputabile con tre anni di carcere. I numeri sono considerevoli, in Germania –a Monaco- sono arrivati nel weekend circa 19.100 migranti, in Macedonia invece 6 mila arrivi in 24 ore. Austria e Slovacchia effettueranno controlli temporanei alle frontiere. Arriva anche un commento da parte di Angelino Alfano al suo ingresso al consiglio Ue “A nostro avviso deve essere Frontex a fare i rimpatri. Deve essere una responsabilità europea e ci vogliono i soldi europei per organizzarli”.



IMMIGRAZIONE: ARRESTATO UN ITALIANO PER TRASPORTO ILLEGALE DI 33 SIRIANI

Redazione

E’ stato arrestato dalla polizia ungherese nei pressi del lago Balaton un 52enne italiano per il trasporto illegale di 33 siriani. Lo rende noto il portavoce della polizia della contea di Veszprem, secondo il quale tra i 33 siriani ci sono anche due donne. Il veicolo con i migranti, secondo quanto si apprende, era diretto in Germania.


Intanto, non si arresta l’ondata di migranti che cerca di raggiungere le frontiere. In Austria, circa 12.000 migranti sono arrivati nelle ultime 24 ore nella località di frontiera austriaca di Nickelsdorf, al confine con l'Ungheria, e la polizia ha chiuso una autostrada, la A4, "per ragioni di sicurezza". Tra la mezzanotte e le 6 sono arrivate 3.670 e circa 8.000 nella giornata di giovedi'. La A4, nella provincia orientale di Burgenland, e' rimasta chiusa in entrambe le direzioni per 90 minuti. Successivamente e' stata riaperta soltanto nella direzione verso l'Ungheria. Il direttore della polizia regionale del Burgenland, Hans Peter Doskozil, ha denunciato che i servizi di assistenza sono giunti "al limite delle loro possibilita'".


Ban Ki Moon chiede all'Europa di aprire i suoi confini. Il segretario generale dell’Onu, in un’intervista a La Stampa ha ribadito: "Elogio la leadership e la solidarietà mostrata dagli europei, ma, nello stesso tempo, vista la gravità e la scala della crisi, mi aspetto che facciano di più per proteggere chi fugge dalla guerra. Bisogna ricordare che nel passato anche i popoli europei sono stati beneficiati dalle migrazioni, alla ricerca di libertà e opportunità migliori. Ora che sono diventati l'economia più grande e ricca del mondo, speriamo che mostrino la loro solidarietà globale e una leadership compassionevole. Perciò sollecito i leader europei ad aprire i confini e dare la necessaria assistenza umanitaria per salvare queste vite, mostrando compassione".


Orgoglio italiano. Il premier Renzi, in merito all’accoglienza ha ribadito: "Siamo fieri e orgogliosi del modo con il quale in Austria, in Germania, e altrove, i nostri connazionali europei, i nostri fratelli europei, hanno accolto i fratelli rifugiati. Noi lo stiamo facendo da mesi ormai". Lo scrive su 'Repubblica' il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Occorre , per il premier, "superare Dublino. Giusto che gli hotspot siano gestiti a livello europeo, ma cio' sara' possibile solo se ogni paese accogliera' un certo numero di ospiti (quote) e i rimpatri per chi non ha diritto di asilo veranno organizzati dalle Ue e non dai singoli Stati".

Infine, Renzi prosegue: "L'Italia ha sottovalutato il peso delle proprie iniziative in Libia e Siria. Non basta cacciare un dittatore o bombardare un nemico se poi non si vince la sfida educativa, culturale, economica in quei Paesi e, dunque, la sfida politica. In Medio Oriente, certo. Ma anche in Libia, ad esempio. Occorre maggiore attenzione all'Africa. L'Europa si e' concentrata negli ultimi anni molto sull'allargamento a est, ottenendo risultati altalenanti. Personalmente credo che oggi sia un dovere morale proseguire nell'allargamento, cominciando da Serbia e Albania. Ma e' anche arrivato per l'Europa il momento di fare un focus sul Mediterraneo, utilizzando tutti gli strumenti a disposizione (cooperazione internazionale, aiuti allo sviluppo, moral suasion) a cominciare dal prossimo summit di Malta dell'11 e 12 novembre tra i Paesi della Ue e africani”.




IMMIGRAZIONE: TRE DOMANDE AD ANGELINO ALFANO

di Emanuel Galea
 
Nel summit “ Europa a due, Merkel-Hollande” l’Italia è stata richiamata perché si affretti a istituire dei campi profughi. Essere richiamati da Berlino ci fa irritare, invece essere richiamati da Hollande non fa che farci sorridere.
Il ministro dell’Interno tedesco Thomas de Marziere non ha faticato a convincere il ministro italiano degli Interni Alfano, che subito si è adeguato. Con circolare riservata, Angelino Alfano, ordina alle prefetture e questure la schedatura dei profughi. La circolare denuncia, come se non si sapesse già, "il mancato foto segnalamento di numerosi migranti che, dopo essere giunti in Italia, proseguono il viaggio verso i Paesi del Nord Europa”.

Due le considerazioni da fare: la prima che la circolare parla di “schedatura dei profughi” e non d’immigranti in genere e l’altra considerazione, anch’essa importante, dimostra che fino all’entrata in vigore di quella circolare, la maggior parte degli immigranti formavano una “massa di gente sconosciuta, per il ministero direi fantasma”. Quale sarà la situazione dopo la circolare, lo lascio immaginare!
 
Evitiamo di porre domande alle donne dell’esecutivo,
le tante che presiedono nei salotti dei talk show televisivi, dame stereotipate alla dottrina renziana. Intellettualmente tutte sincronizzate e robotizzate per ripetere la tiritera Renzi è bravo, Renzi è buono, Renzi sta portando avanti le riforme, Renzi cambia l’Europa, l’immigrazione è un fenomeno che Renzi sta governando. E’ un vinilico logoro che andrebbe avanti fino al prossimo aggiornamento programmatico.

Le domande li facciamo direttamente all’interessato, il ministro degli Interni. Con la circolare riservata, Alfano si china alla normativa Ue e obbliga prefetture e questure a seguirla pronunciando la fatidica “obbedisco!” La circolare, come immaginavate, è tutto a beneficio di Germania e Francia. Chi sbarcherà in Italia oppure a chi fanno sbarcare in Italia da navi inglesi e francesi, in Italia deve rimanere. Se fa il furbo e scappa, e dovesse entrare in uno dei paesi sopra citate, se poi viene preso, verrà subito restituito indietro all’Italia. Soprassedendo a questi aspetti, che sono pure essi importanti, passiamo a chiedere al ministro Alfano se ha fatto mai il seguente ragionamento.Visto e considerato che fino ad oggi tanti immigrati si sono rifiutati di fornire generalità, impronte digitali e farsi fotografare, chi ha garantito, fino ad ora, che in mezzo alle migliaia di nuovi arrivi non siano sbarcati “persone non grate”?
Seconda riflessione che proponiamo al ministro Alfano è questa: Sembra che prima di fuggire da “guerre, sevizie, atrocità e orrori” qualcuno li ha ben istruiti sulle procedure del paese ospitante, cioè di non dare generalità o farsi fotografare o rilasciare impronte per proseguire liberi e irriconoscibili.
 Dovuta riflessione: fuga o espatrio programmato? Un fatto che non è sfuggito a tanti lo poniamo anch’esso come riflessione al ministro. Constatato che molti arrivano privi di documenti, non interessa se privi perché li hanno smarriti oppure per altra ragione, tanto vero che il ministero si trova in difficoltà nei casi di rimpatrio, non conoscendo ufficialmente il paese d’origine, senza documenti, come si è fatto, a oggi, a stabilire che un immigrato sia minorenne o meno? Forse il minorenne “presunto” si sottopone all’autocertificazione?
L’ultima riflessione è quella che fa  nascere le maggiori perplessità in tanti italiani. Secondo un ultimo rapporto Istat, classifica circa il 10% della popolazione come poveri assoluti ovvero coloro che “non riescono ad acquistare beni e servizi per una vita dignitosa”, aggiungendo poi le persone che vivono in condizioni di povertà relativa si arriva al 16,6% della popolazione, ovvero circa 10 milioni. Teniamo ben in mente questi dati e poniamo l’ultima riflessione al ministro dell’Interno.
Stando a quanto viene dichiarato dagli stessi immigrati, tutti dicono di aver sborsato da 5000 a 8000 euro per arrivare dal paese d’origine, attraversando, dicono loro, tutte le traversie, fino al loro arrivo in Italia. Chi non riesce a procurarsi il minimo necessario muore soffocato nella stiva di qualche carretta del mare.
Ancora molti dichiarano di essere in attesa di trasferte di denaro da casa per proseguire il viaggio verso il nord Europa. Quindi altre migliaia di euro da aggiungere alle già sborsate. Si è fatto un’idea, il nostro ministro Alfano, dove procurano tutti i soldi, questi “poveri profughi”? Facciamo un passo indietro. Siamo certi che quei 10 milioni di poveri italiani, di cui parla l’Istat, in caso dovessero avere la necessità di scappare dall’Italia, siamo sicuri che trovino tutti le 5000, le 8000 e le oltre per espatriare? Gli italiani sono buoni, qualcuno è cattivo ma pochi sono stupidi.