IMMIGRAZIONE, IL FALLIMENTO DELL'OPERAZIONE EUNAVFOR MED

Il Presidente dell’Osservatorio Nazionale per la Sicurezza dei Cittadini Italiani in merito al problema immigrazione e all’Operazione  Eunavfor Med:

“L’Operazione Eunavfor Med che doveva contrastare i trafficanti di uomini non è mai partita ma è  in attesa di un macchinoso via libera da Bruxelles, e se la valutiamo nel contesto di emergenza in cui è stata programmata parliamo di un vero e proprio fallimento. L’Europa si limita ad aiutare Triton e l’operazione italiana Mare Sicuro al solo fine di trasferire in Italia quella parte della popolazione africana che può permettersi di pagare i trafficanti."

Dal 1 gennaio al 12 agosto sono  giunte in Italia 102mila persone contro i 98.400 dello stesso periodo del 2014. Si tratta soprattutto di eritrei (27.245), seguiti da nigeriani (12.451), somali (7.883), sudanesi (5.870) e siriani(5.688).  La quasi totalità (92.275) sono partiti dalla Libia. 

Quest’anno si stima che il Paese verrà attraversato da almeno 300 mila immigrati clandestini.

Nell’attesa dell’autorizzazione ad agire ,le navi di Eunavfor Med vengono impiegate, quando richiesto, per soccorrere i barconi e trasportare in Sicilia gli immigrati, come hanno già fatto in un paio di occasioni le due navi tedesche Werra e Schleswig-Holstein.

Oltre all’impasse va valutato anche il danno di immagine per l’Europa determinato da una forza navale costituita ma non impiegata, e che regala ai trafficanti una tremenda arma propagandistica: i barconi che sconfiggono le portaerei, simbolo dell’impotenza europea.

I  primi mesi di operazione Ue finanziati con 12 milioni dalla Ue, 26 dall’Italia (la portaerei Cavour costa 200 mila euro al giorno di spese vive) e con altri fondi da Londra e Berlino non hanno contrastato i trafficanti ma ne hanno favorito il business.

E’ inimmaginabile pensare a profughi così arroganti, irrispettosi e ingrati. Contestano vitto e alloggio, devastano i centri d’accoglienza, pretendono schede telefoniche, wi-fi, tv e persino sigarette oltre ad esigere il rispetto dei loro costumi, per lo più islamici e quindi discriminatori e contrari non solo alle nostre leggi ma persino alla Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo.2   

Conclude il Presidente Anghinelli :"I risultati di questo immanentismo sono devastanti. Già oggi nessun Paese occidentale che ha aderito alla Coalizione contro l’ISIS rivela nomi e volti e dei militari impegnati in Iraq e Siria nel timore di rappresaglie islamiche sulle famiglie e i colleghi rimasti a casa."




IMMIGRATI: SBARCANO IN 350 A LARGO DELLA CALABRIA. UN CADAVERE SULLO SCAFO

di Angelo Barraco
 
 
Roma – Il flusso dei migranti verso le coste italiane non si ferma, non rallenta e il paese è in ginocchio per far fronte ai problemi che ne conseguono come l’accoglienza e la mancanza di risorse e strutture. Gli scafisti ogni giorno si muovono nel mare come il traghettatore di anime nel libro del sommo poeta Dante Alighieri, Caronte, portano da una riva all’altra le anime che sono alla ricerca di una vita migliore. L’ultimo sbarco di immigrati è avvenuto nella notte, quando 350 migranti che erano a bordo di un barcone a largo della Calabria sono stati salvati, a bordo dell’imbarcazione, inerme, un cadavere di un uomo morto durante il viaggio. I migranti sono stati salvati e trasferiti a Reggio Calabria. Un’altra tragedia verificatasi nel mare è avvenuta il giorno di ferragosto, quando 49 soggetti sono morti in un barcone di soli 14 metri. Costoro si trovavano nella stiva e la loro “colpa” è stata quella di non aver pagato abbastanza gli scafisti per poter stare sul ponte.
 
Dopo ogni tragedia la voce della politica si fa forte, Angelino Alfano ha ribadito: “sarà l'ultima tragedia se non si risolve il problema della Libia”. Il Comandante del Cigala Fulgosi, il capitano di fregata Massimo Tozzi si sono prodigati nel soccorrere i superstiti e si sono trovati davanti “una scena terribile: decine di corpi senza vita ammassati uno sull'altro nella stiva, mentre le donne si disperavano per i loro cari morti”. Non c’era nessuna traccia di scafisti a bordo. Un barcone con donne che piangevano i loro cari morti perché non avevano soldi per poter ubicarsi in una posizione migliore sulla barca, che tra l’altro era fatiscente e per niente sicura. E’ stato fondamentale l’intervento della Marina che ha evitato una tragedia ancora più grande. “Ma è questo che facciamo – ha detto il capitano – prestare soccorso a chi è in difficoltà in mare è il nostro compito”. Nella conferenza stampa di Ferragosto, il ministro Angelino Alfano ha sottolineato: “il mondo non può attendere di fronte alla crisi della Libia che è un vulcano acceso non di fronte all'Italia, ma all'Europa. O la comunità internazionale è in grado di risolvere la situazione lì o la tragedia di oggi non sarà l'ultima” ha aggiunto inoltre una risposta al mons. Galantino che aveva accusato nei giorni scorsi il Governo di essere assente sull’immigrazione “Noi  facciamo un mestiere diverso dalla chiesa e comunque do per buona la rettifica delle parole di monsignor Galantino e non quello a lui in un primo momento attribuito, noi facciamo fino in fondo quello che è il dovere di una grande democrazia: salviamo vite e rimpatriamo chi non fugge da guerre o da persecuzioni, ma arriva illegalmente sul nostro territorio”. 
 
 
Intanto la situazione a Calais sta migliorando, dalla parte francese il numero di assalti ai treni da parte degli immigrati per poter entrare nel Regno Unito, è diminuito. Dopo la messa in atto delle nuove misure di sicurezza, le persone che ogni notte cercano di infrangere la barriera di sicurezza è passato da 2mila a 150 circa. Sono stati spesi dal Regno Unito 7 milioni di sterline per rafforzare le misure di sicurezza nel terminal, sono state posizionate videocamere a raggi infrarossi e fari per illuminare l’area. Attualmente ci sono 5 mila migranti che dormono nei campi di fortuna. Secondo una stima, circa 9 persone hanno perso la vita per aver tentato di salire di un treno o di un tir. 
 
 
In Gran Bretagna molti politici e vertici della polizia stanno pensando di inviare le truppe di sua maestà a Calais per bloccare l’esodo che in migliaia tentano disperatamente di attraversare l’Eurotunnel e raggiungere il Regno Unito. Il capo della polizia del Surrey, Kevin Hurley, ha suggerito invece l’invio di 700 Gurkha, ovvero soldati nepalesi del secondo battaglione di stanza nel Kent. La pensa allo stesso modo anche il leader dell’erufobico Ukip Nigel Farage, ma non solo poiché i parlamentari conservatori come Andrew Percy che sostiene “a Calais la situazione sia fuori controllo e gli attuali accordi non stanno funzionando perche' i francesi nono sono in grado di porre un freno alla violazione delle nostre frontiere. E' giunta l'ora di prendere in considerazione opzioni piu' radicali, incluso l'uso dell'esercito. Il popolo britannico si aspetta che le nostre frontiere siano sicure ed il governo deve fare qualsiasi cosa per riuscirci”. David Cameron è preoccupato dell’evolversi degli eventi ma non si è espresso contro Parigi in modo critico.
 
L’ultimo assalto alla frontiera a fine luglio. La notte scorsa un gruppo di 1.500 migranti ha cercato di attraversare l’Eurotunnel Francese con il tentativo di giungere nel Regno Unito da Calais. Le fonti parlano di un vero e proprio assalto e un migrante ha perso la vita, il primo ministro britannico David Cameron, in seguito all’accaduto ha rassicurato il paese: “Faremo tutto il possibile per migliorare la situazione”. Le autorità riferiscono che tale tentativo di intrusione è stato il più importante dell’ultimo mese e mezzo. I migranti avrebbero tentato di superare le barriere di sicurezza nel corso della notte ma la sicurezza li ha intercettati.
 
Una settimana prima. L’Eurotunnel ha subito la pressione dei migranti irregolari e la società che gestisce ciò ha lamentato l’assenza di risorse per permettere le intrusioni. Visto che il flusso migratorio è aumentato in Francia a seguito della crisi del Mediterraneo e visti i tentativi dei migranti di raggiungere l’Inghilterra; Francia e Inghilterra hanno concordato in data 2 luglio scorso misure preventive e di controllo nel porto di Calais e nell’Eurotunnel. Ma al soggetto che è morto si sono venuti a create diversi disagi alla circolazione, un portavoce ha parlato della collaborazione tra le rispettive autorità ma ha ribadito: “è un problema che il governo deve assolutamente risolvere. Abbiamo bisogno che venga fermato il flusso dei migranti da Calais, ma sembra troppo consistente perché possano gestirlo”. Intanto le autorità britanniche hanno avvisato i viaggiatori che per il momento devono modificare e/o posticipare i loro viaggi per evitare nuovi disagi come quello verificatosi, in particolare a quello dell’incursione poiché vi sono migliaia di immigrati accampati a Calais, sul lato francese del canale e non si esclude e possa ripresentarsi un disagio come quello della scorsa notte. Intanto David Cameron –premier britannico- ha definito “molto preoccupante” questo assalto e ha aggiunto “Stiamo lavorando a stretto contatto con le autorita' francesi”. Ma questo non è l’unico grande assalto di migranti poiché un gruppo di 2.000 migranti hanno tentato di attraversare la galleria tra mezzanotte e le sei del mattino. Tale episodio ha provocato ritardi e ha messo in azione 200 addetti dell’Eurotunnel. In quell’occasione 200 di loro furono arrestati e 15 si ferirono. Theresa May, ha convocato una riunione d'urgenza del comitato di emergenza Cobra, costituito dai ministri e responsabili della sicurezza, per affrontare la questione. Quanto dovrà durare questa situazione? 



IMMIGRAZIONE INARRESTABILE: L’UE PREOCCUPATA STANZIA 2.400 MILIONI DI EURO SOLO PER ASSISTENZIALISMO

di Cinzia Marchegiani

L'Africa, il contenente più grande del globo, è stato deciso che deve riversarsi nei paesi che la Merkel sta comprando, Italia, Spagna e Grecia. Questa transumansa è stata definita la più grande migrazione planetaria della storia, eppure molti di questi migranti non avrebbero diritto a rimanere in Europa, o meglio Italia, Grecia e Spagna, poiché sono le uniche nazioni in cui questi richiedenti asilo vengono convogliati e devono rimanere, gli altri paesi membri hanno deciso con forza e determinazione che devono più varcare i loro confini, devono essere rispettati gli accordi di Scenghen. Si è creato un ciclo vizioso dove all’emergenza è stato sostituita il termine normalità, così senza alcuna lungimiranza flussi abnormi di persone vengono spostate costantemente e a qualsiasi prezzo umano e di logica pertinente nei paesi che hanno invero svenduto sovranità e decapitato i diritti dei suoi cittadini che ormai denunciano gravissime forme di discriminazione nei loro confronti. I malati, i disoccupati, i senza tetto sono quella parte della società di cui non ci deve più occupare, non producono, danno fastidio e cosa ancora più grave, non permettono, ai politici mafiosi, alla corruzione, al giro di affari di coop e confraternite di vattelapesca di alimentare quel business dell’accoglienza.

Immigrazione inarrestabile, nuovo intervento Commissione europea, 2.400 milioni di euro per assistenzialismo. L’Europa, preoccupata per l’invasione che evidentemente non accenna a termina, affrontate esclusivamente con l’accoglienza e l’assistenzialismo e a cifre da capogiro, Dimitris Avramopoulos Commissario europeo ha annunciato nella conferenza stampa del 14 agosto 2015 che la Commissione europea ha deciso di stanziare ulteriori 2.400 milioni di euro fino al 2020 per i paesi (ovviamente che accolgono) per aiutarli a migliorare i propri programmi per risolvere la situazione. Il finanziamento prevede la costruzione di nuovi rifugi per gli sfollati, il miglioramento delle procedure e dei metodi di integrazione e di accelerare il rimpatrio di coloro che non hanno ricevuto il permesso di rimanere in Europa in materia di asilo.
L'UE è preocupata. Il Commissario Avramópulos su richiesta del Presidente Juncker, ha di fatto rilasciato alla vigilia di Ferragosto un discorso affrontando la questione immigrazione dichiarandosi seriamente preoccupato per la situazione dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri, speigando (per chi non se ne fosse accorto NdR), che l’Europa sta di fronte alla peggiore crisi di rifugiati dalla seconda guerra mondiale. Ed è proprio l'Europa che deve affrontare gli afflussi ingenti di persone che cercano rifugio all'interno dei nostri confini. Avramópulos, dopo la tensione sociale scoppiata a Kos riporta i dati della Grecia, dove la situazione nel paese è diventato particolarmente urgente: “Quasi 50mila migranti sono arrivati nel mese di luglio rispetto a meno 6 mila l'anno scorso per lo stesso mese”. Il Commissario spiega che il 13 agosto si è recato ad Atene per incontrare il ministro degli Interni e dei ministri responsabili per le migrazioni, il coordinamento di lavoro del governo, dell'ordine pubblico e del cittadino di protezione, gli affari marittimi e la salute e la sicurezza sociale: “Insieme siamo arrivati a un piano di gioco. Un piano per come possiamo lavorare insieme per affrontare un problema che non è greco. Un problema che è europeo”.

Ed ecco che dal cappello a cilindro dell’UE escono fuori una serie di finanziamenti per l’assistenzialismo ai migranti:
•  475 milioni alla Grecia. All'inizio di questa settimana, la Commissione europea ha approvato i programmi di finanziamento nazionali per la Grecia che ammontano a 474 milioni di euro. Come Primo Ministro Tsipras ha confermato già la scorsa settimana, la Grecia sta istituendo l'autorità di gestione di questi fondi. Una volta formalizzata, la prima erogazione di 30 milioni di euro sarà fatta a tempo di 4-5 giorni e poi il denaro può iniziare a fluire immediatamente. In totale, il paese ellenico ha ricevuto 124.000 immigrati di quest'anno, con un incremento del 750% rispetto allo scorso anno.
•  Dei 2.400 milioni di euro fino al 2020 gran parte del denaro andrà a Italia, Spagna e Grecia (548 milioni, 512 milioni e 475 milioni, rispettivamente), che hanno accolto il più grande afflusso di immigrati, per lo più provenienti dall'Africa e dal Medio Oriente, per foraggiare l’indotto dell’accoglienza.
•  Poi ci sarà un finanziamento di emergenza: la Commissione sta rapidamente rintracciando la richiesta greca per 2,74 milioni di euro in fondi di emergenza sotto il finanziamento di sicurezza interna per sostenere la prima risposta accoglienza consegnato dall'UNHCR ai migranti sulle isole dell'Egeo appena arrivato. Nel mese di maggio, i soldi di emergenza è stato raddoppiato da 25 milioni a 50 milioni di euro per il 2015, con i paesi in prima linea come la Grecia in testa. E’ stato chiesto alla Grecia di mettere in un ulteriore richiesta di finanziamento di emergenza nell'ambito del “Fondo Asilo”, che ovviamente faranno.

L’immigrazione non si arresta, favorita da un feedback e un loop infinito, più sbarchi, più finanziamenti stanziati per l’asilo e assistenza in strutture alberghiere, resort, caserme, scuole e strutture non più in utilizzo, e con un passa parola che ha generato viaggi della speranza anche per molti giovani in cerca di lavoro. Questo flusso epocale non ha allertato invero alcuna strategia lungimirante in grado di affrontare e attuare politiche di integrazione. Ad oggi esiste solo l’assistenzialismo, che brucia milioni di tasse, e al contempo la transumanza sta divorando i diritti e i doveri degli stessi popoli che in questi paesi per legge devono rispettare. All’improvviso avverrà probabilmente che non saranno più sostenibili queste logiche dell’accoglienza e assistenza, e ovviamente si dovrà rispondere a tutte queste persone che sono state autorizzate a rimanere in Europa. Nuove forme di sfruttamento già si sono messe in atto, migranti utilizzati in caso di emergenze per lavori destinati alla Protezione Civile. Senza alcuna logica, senza strumenti concreti questa Europa sta tracciando solchi ben evidenti, dove nuovi diritti si formano, quelli vecchi si cancellano, mentre si creano forme di lavoro senza alcun rispetto dell’uomo e delle leggi nazionali che in virtù di emergenze saranno utilizzati chissà per quali impieghi. Dove vivranno queste persone dopo usciti dai resort, chi li affamerà, dove lavoreranno, come si integreranno? Enormi numeri che rappresentano adulti e bambini, che devono riprendere a vivere in un mondo che si definisce evoluto ma senza progetti e in balia di chissà quale politiche di integrazione all’orizzonte. Impensabile impegnare fondi milionari senza alcun limite per l’assistenzialismo mentre, molti cittadini europei, vivono per strada, nelle macchine, e muoiono nella completo silenzio delle istituzioni. Non si arginano le tensioni sociali mentre alcuni parlano di nuove forme di schiavitù, in fondo i cicli della storia dovrebbero insegnare. Ma questi scenari erano stati già predetti da tempo, visionari derisi da chi questa Europa le va proprio a pennello, in genere sono gli stessi che prendono lauti stipendi al parlamento europeo per decidere delle sorti della popolazione della metà del pianeta




IMMIGRAZIONE, M5S: "MENO PERMESSI UMANITARI PIU' RIMPATRI FORZATI"

di Angelo Barraco

Roma – Il tema immigrazione è sempre più scottante ed attuale per l’Italia, gli sbarchi sono in continua crescita, i centri d’accoglienza sono al collasso e si sono venute a creare strutture provvisorie per ospitare gli immigrati, come ex ostelli per ferrovieri e tanti altri posti simili. Ma la situazione che si prospetta sotto gli occhi degli Italiani non è soltanto questa, c’è stato anche un cambiamento di modi e di sfruttamento di risorse economiche all’interno del paese. Ad esempio gli Alberghi/Hotel: un tempo erano luogo per turisti, l’estate era tanto attesa e le offerte erano tante, adesso il turista trova difficoltà nel trovare una struttura che non ospita immigrati. Questo non è un discorso discriminante ma oggettivo, perché è lo specchio del nostro paese, di ciò che sta accadendo e di ciò che ancora deve accadere. Ma la politica non tace d’innanzi al fenomeno immigrazione, nessun fronte politico si tappa la bocca e ognuno esprime il suo punto di vista. Dal blog di Beppe Grillo si legge, da parte di Vittorio Bertola –consigliere comunale di Torino- una “soluzione” per il fenomeno-immigrazione: meno permessi umanitari e più rimpatri forzati. Quindi secondo questa prospettiva i migranti dovrebbero tornare nella loro terra natia e farsi ammazzare, torturare e non avrebbero il diritto ad una vita migliore, ad un nuovo inizio. Il grillino illustra la sua idea in quattro proposte che partono dal giro di vite sui permessi di soggiorno per protezione umanitari, all’istituzione di sistemi efficienti per il rimpatrio forzato delle persone a cui viene respinta la domanda di asilo, passa poi all’istituzione di una procedura specifica per la trattazione dei ricorsi contro il diniego dell'asilo e conclude con la sorveglianza piu' stretta dei profughi nel sistema di accoglienza. Il grillino, per quanto riguarda i permessi umanitari, puntualizza: “solo l'Italia li concede in massa. Da noi quasi un asilo politico su due viene dato a persone che non ne avrebbero diritto secondo i trattati internazionali sui rifugiati, ma che noi accogliamo comunque per gravi motivi umanitari” aggiunge inoltre “Negli altri Paesi europei questo tipo di permessi non esiste o viene usato in misura molto minore, da noi invece con questa motivazione si fanno entrare persone che non dovrebbero, perche'? Proprio per alimentare l'industria dell'accoglienza”. Per quanto concerne i rimpatri forzati Bertola puntualizza che non è ammissibile che anche a quel 40-50% di domande che viene respinto corrisponda di fatto una ammissione in Italia, come clandestini, perche' ci si limita a consegnargli un foglio con scritto. Salvini è sempre in prima linea sul tema immigrati e su facebook, oltre render noto il numero degli sbarchi, scrive: “Altri 800 clandestini sbarcati inItalia. Li staranno portando a Bruxelles o in Vaticano…?”. Intanto il Pd non gradisce affatto quanto dichiarato dai grillini e il presidente del Pd Matteo Orfini scrive su Twitter: “Dopo le proposte sull'immigrazione manca solo che Grillo si iscriva alla Lega. Perche' alla fine gli sciacalli si ritrovano sempre: a destra”. Nemmeno il direttore del quotidiano cattolico Avvenire gradisce i commenti di Salvini e sottolinea: “Chi, in Italia come in qualunque altra parte d'Europa e del mondo, capovolge addirittura la disperazione di questi perseguitati in atto di 'invasione' e', e la storia lo marchiera' inesorabilmente cosi', di fatto un complice attivo di dittatori, sfruttatori, trafficanti e tagliagole”.



IMMIGRAZIONE, SBARCHI "PHOENIX MOAS": FERMATO UN PRESUNTO SCAFISTA

di Angelo Barraco
 
Palermo – La Polizia ha fermato a Trapani Ridha Bacha, un tunisino di 44 anni accusato di favoreggiamento aggravato all’immigrazione clandestina. Secondo gli investigatori, l’uomo sarebbe lo scafista dell’imbarcazione che è stata soccorsa il primo luglio dalla nave “Phoenix moas” nel canale di Sicilia e che si trovava a 40 miglia dalle coste libiche. L’imbarcazione avrebbe avuto a bordo 357 immigrati provenienti dalla Siria, Ghana, Pakistan, Somalia, Bangladesh, Nigeria, Marocco e Tunisia. 
 
I Dati Onu.  L’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha reso noto che i migranti che hanno attraversato il Mar Mediterraneo in direzione Europa nei primi 6 mesi del 2015 sono 137.000, ovvero l’83% in più dallo stesso periodo del 2014. Dall’organizzazione sottolineano in un nuovo progetto che la crisi del Mediterraneo ha proporzioni storiche ed è in primis una crisi di rifugiati da proteggere.
 
Ultimi sbarchi in Italia. Nel porto canale di Cagliari sono arrivati pochi giorni fa 448 che sono stati soccorsi a largo della Libia, sono stati portati nel porto di Cagliari dalla nave Rio Segura della Guardia Civil Spagnola. Secondo quanto emerge, tra loro vi sono anche donne incinte. I migranti arrivano tutti dal Sudan, Eritrea, Senegal. Il piano di accoglienza disposto per loro prevede lo smistamento in diverse strutture con collaborazione con la Caritas. Intanto sono iniziate nello Stretto di Sicilia, su indicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, le operazioni di recupero dei corpi di quello che viene considerato il peggiore disastro in mare della storia, l’inabissamento del peschereccio con 700 persone a bordo avvenuta il 18 aprile del 2015. Ieri pomeriggio al porto di Palermo sono giunti 647 immigrati soccorsi nel Canale di Sicilia, tra i profughi vi sono 95 donne e minori. In 21 operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono stati salvati circa 2900 migranti. Durante le operazioni di salvataggio sono intervenuti mezzi del dispositivo Triton: CP906 Nave Corsi e ben 2 motovedette classe 300 della Guardia Costiera e vi è stato anche l’intervento di una nave militare spagnola. Nelle operazioni di soccorso sono sopraggiunte anche Nave Euro della Marina Militare Italiana e la Nave Phoenix del MOAS.  
 
Nuovi ingressi per gli immigrati in Italia. L’arrivo di nuovi immigrati fa storcere il naso a molti italiani per via delle strutture di contenimento. Lo stereotipo tipico che si ha degli immigrati è quello associato al barcone come mezzo di trasporto utilizzato da essi per giungere in Italia, ma per la quarta volta nell’arco di qualche settimana viene adoperato dagli immigrati un nuovo modo per entrare in Italia, le montagne. I profughi che fuggono dall’Est vanno in Friuli Venezia Giulia e non passano soltanto dalla bassa quota ma anche dalle vette prossime all’ex valico di Polava nei pressi di Cepletischis. Tale circostanza si è verificata ieri, dove ben 25 clandestini di nazionalità Afghana e Pakistana, tutti uomini di cui 5 si sono dichiarati minorenni, sono apparsi all’improvviso sulla strada che dal rifugio Pelizzo conduce a Montemaggiore. La segnalazione della loro presenza è arrivata dai cittadini li aveva visti, il gruppo di persone intorno alle 7.30 aveva raggiunto Masseris. Sopraggiunti i Carabinieri i profughi sono stati portati in caserma per essere segnalati. Il Sindaco di Savogna dice che “È il quarto caso in un ristretto lasso di tempo. Diversamente da quanto successo alcuni giorni addietro, però, i clandestini sono arrivati nei nostri paesi dall’arteria che conduce al rifugio. Un percorso ben strano, che stiamo cercando di ricostruire”. Il primo cittadino continua dicendo che ”Solo in un’occasione è stato notato il mezzo da cui sono sbarcati i profughi: si trattava di un pulmino con targa ungherese, di cui purtroppo non si è stati in grado di annotare la targa. Su una pista nel bosco, inoltre, sono stati ritrovati documenti rilasciati ai migranti proprio da autorità ungheresi”.
 
La difficile integrazione. L’integrazione è il primo passo per un’armoniosa convivenza e soprattutto è il primo passo per un miglioramento ed un accrescimento culturale. L’esempio di tale integrazione è avvenuto a Bologna, nel comune di Sasso Marconi, dove due ospiti di Villa Angeli,  punto di riferimento per la quota di rifugiati prevista nel Distretto di Casalecchio di Reno, sono stati inseriti come volontari nelle squadre di manutenzione del territorio e degli impianti sportivi. I due giovani, del Senegal e del Mali, cominceranno a luglio e il Sindaco ha detto che ha assegnato a loro questa manzione perché “sono i più motivati”.



IMMIGRAZIONE, ECCO I DATI ONU: ITALIA INVASA DA 137MILA IMMIGRATI

di Angelo Barraco

Ginevra – L’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha reso noto che i migranti che hanno attraversato il Mar Mediterraneo in direzione Europa nei primi 6 mesi del 2015 sono 137.000, ovvero l’83% in più dallo stesso periodo del 2014. Dall’organizzazione sottolineano in un nuovo progetto che la crisi del Mediterraneo ha proporzioni storiche ed è in primis una crisi di rifugiati da proteggere.
 
Ultimi sbarchi in Italia: Nel porto canale di Cagliari sono arrivati ieri 448 che sono stati soccorsi a largo della Libia, sono stati portati nel porto di Cagliari dalla nave Rio Segura della Guardia Civil Spagnola. Secondo quanto emerge, tra loro vi sono anche donne incinte. I migranti arrivano tutti dal Sudan, Eritrea, Senegal. Il piano di accoglienza disposto per loro prevede lo smistamento in diverse strutture con collaborazione con la Caritas. Intanto sono iniziate nello Stretto di Sicilia, su indicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, le operazioni di recupero dei corpi di quello che viene considerato il peggiore disastro in mare della storia, l’inabissamento del peschereccio con 700 persone a bordo avvenuta il 18 aprile del 2015. Ieri pomeriggio al porto di Palermo sono giunti 647 immigrati soccorsi nel Canale di Sicilia, tra i profughi vi sono 95 donne e minori. In 21 operazioni di soccorso coordinate dalla Centrale Operativa della Guardia Costiera a Roma del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono stati salvati circa 2900 migranti. Durante le operazioni di salvataggio sono intervenuti mezzi del dispositivo Triton: CP906 Nave Corsi e ben 2 motovedette classe 300 della Guardia Costiera e vi è stato anche l’intervento di una nave militare spagnola. Nelle operazioni di soccorso sono sopraggiunte anche Nave Euro della Marina Militare Italiana e la Nave Phoenix del MOAS. 

Nuovi ingressi per gli immigrati in Italia: L’arrivo di nuovi immigrati fa storcere il naso a molti italiani per via delle strutture di contenimento. Lo stereotipo tipico che si ha degli immigrati è quello associato al barcone come mezzo di trasporto utilizzato da essi per giungere in Italia, ma per la quarta volta nell’arco di qualche settimana viene adoperato dagli immigrati un nuovo modo per entrare in Italia, le montagne. I profughi che fuggono dall’Est vanno in Friuli Venezia Giulia e non passano soltanto dalla bassa quota ma anche dalle vette prossime all’ex valico di Polava nei pressi di Cepletischis. Tale circostanza si è verificata ieri, dove ben 25 clandestini di nazionalità Afghana e Pakistana, tutti uomini di cui 5 si sono dichiarati minorenni, sono apparsi all’improvviso sulla strada che dal rifugio Pelizzo conduce a Montemaggiore. La segnalazione della loro presenza è arrivata dai cittadini li aveva visti, il gruppo di persone intorno alle 7.30 aveva raggiunto Masseris. Sopraggiunti i Carabinieri i profughi sono stati portati in caserma per essere segnalati. Il Sindaco di Savogna dice che “È il quarto caso in un ristretto lasso di tempo. Diversamente da quanto successo alcuni giorni addietro, però, i clandestini sono arrivati nei nostri paesi dall’arteria che conduce al rifugio. Un percorso ben strano, che stiamo cercando di ricostruire”. Il primo cittadino continua dicendo che ”Solo in un’occasione è stato notato il mezzo da cui sono sbarcati i profughi: si trattava di un pulmino con targa ungherese, di cui purtroppo non si è stati in grado di annotare la targa. Su una pista nel bosco, inoltre, sono stati ritrovati documenti rilasciati ai migranti proprio da autorità ungheresi”. 
 
Reazioni politiche: Sul fronte politico vi sono pareri contrastanti in merito al tema degli immigrati. Matteo Salvini, Leader della Lega Nord ieri scriveva su facebook “Nave con 647 clandestini in arrivo a Palermo. Tutte "risorse"? Buona giornata Amici” per poi proseguire oggi con il seguente post “Operazione anti-terrorismo stamattina, 10 arresti di islamici ritenuti pericolosi fra Milano, Bergamo, Grosseto e l'Albania.
Intanto gli sbarchi continuano…Al governo abbiamo degli incapaci o dei complici???” 
 
Un paese che si muove: L’integrazione è il primo passo per un’armoniosa convivenza e soprattutto è il primo passo per un miglioramento ed un accrescimento culturale. L’esempio di tale integrazione è avvenuto a Bologna, nel comune di Sasso Marconi, dove due ospiti di Villa Angeli,  punto di riferimento per la quota di rifugiati prevista nel Distretto di Casalecchio di Reno, sono stati inseriti come volontari nelle squadre di manutenzione del territorio e degli impianti sportivi. I due giovani, del Senegal e del Mali, cominceranno a luglio e il Sindaco ha detto che ha assegnato a loro questa manzione perché “sono i più motivati”.



UE: ACCORDO SUL COLLOCAMENTO DI 40 MILA MIGRANTI

di Matteo La Stella


Bruxelles – Notte di fuoco a Bruxelles, dove in seguito ad estenuanti trattative il Consiglio europeo ha detto sì alla ridistribuzione dei 40mila richiedenti asilo da Grecia e Italia verso tutti gli altri stati membri, aggiungendo al testo un riferimento del Consiglio europeo straordinario dello scorso 23 aprile, in cui si parlava di base volontaria.

La ridistribuzione. Entro luglio tutti i paesi dell'Unione, fatte salve Ungheria e Bulgaria che già ricevono flussi migratori consistenti dall'Est e dalla Turchia, e che in questo caso sono esentate dall'accoglienza, dovranno concordare un numero di migranti per cui aprire le porte. I paesi contrari alla redistribuzione, hanno ottenuto che nel testo non comparisse esplicitamente il termine “obbligatorio”, anche se nel testo non sarà presente, allo stesso modo, il termine “volontario”.
Oltre i 40mila richiedenti asilo che saranno distribuiti in due anni per gli stati membri, l'Ue si prepara ad accogliere altre 20mila persone dai campi profughi dei paesi terzi per il “reinsediamento”. Ad affrontare la questione, il prossimo 9 e 10 luglio ci penserà il consiglio informale dei ministri.

Dopo il consiglio. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi appare soddisfatto al termine del Consiglio europeo, teatro del via libera alla ridistribuzione dei 40mila richiedenti asilo da Italia e Grecia, verso gli altri stati membri. Il premier definisce la decisione:”Un primo passo perchè la politica dell'immigrazione sia europea”, prima di sottolineare l'abolizione dell'espressione “su base volontaria”, che alcuni paesi avrebbero voluto inserire nel testo. Matteo Renzi ha poi spiegato l'importanza del :”Principio assunto che non si tratta solo di un problema dell'Italia o della Grecia ma di tutta l'Europa: questo mi sembra un fatto positivo sapendo che c'è ancora moltissimo da fare”. “Se di fronte a un piccolo numero come 40 mila persone – ha continuato il premier italiano-non vi fosse stata solidarietà, sarebbe stata presa in giro nei confronti dell'Europa, di cui siamo stati fondatori con altri cinque paesi per la libertà, la democrazia e i valori condivisi: non può essere la patria dell'egoismo, ma della condivisione dei valori: aver raggiunto oggi questo accordo è stato importante”.

Una notte di passione per Matteo Renzi. Tutt'altro clima, invece, durante il summit, che ha visto il premier nostrano scontrarsi duramente, secondo i presenti, contro i leader europei contrari alla ripartizione dei 40mila migranti. “Se non siete d'accordo sui 40 mila non siete degni di chiamarvi Europa- avrebbe detto Renzi, stando alle testimonianze, per poi aggiungere-se questa è la vostra idea di Europa, tenetevela. O c'è solidarietà, o non fateci perdere tempo”. “Non accettiamo nessuna concessione, o fate un gesto anche simbolico oppure non preoccupatevi: l'Italia può permettersi di fare da sola”, ha continuato il presidente del Consiglio tricolore, prima di incalzare sottolineando che: “È l'Europa che non può permetterselo”. “Mi emoziono davanti all'Europa. Sono figlio di questa storia. Mi emoziono pensando che domani sarà qui Delors. Ma non accetterò mai che questa discussione sia così meschina e egoista. Abbiamo fondato l'Europa perchè avevamo ideali. Ho pianto per il muro di Berlino, ho pianto per Srebrenica. Credo in un ideale. Non accetterò mai un compromesso al ribasso” ha poi affondato Renzi, che, stando sempre alle parole dei presenti avrebbe avuto un duro scontro con la presidente lituana Grybausakaite.

Il presidente del Consiglio Ue. ”Non c'èconsenso tra gli Stati membri sulle quote obbligatorie di migranti”, aveva scritto il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, su Twitter. “Il meccanismo volontario è credibile soltanto con significativi e precisi impegni entro la fine di luglio”, aggiunge. “Non ho dubbi che ci vorrà molto tempo per costruire un nuovo consenso europeo sull'immigrazione”, osserva Tusk. “Ma prima e innanzitutto, abbiamo bisogno di contenere l'immigrazione illegale e questa dovrebbe essere la nostra priorità”.




UNGHERIA: NESSUN MURO PER FERMARE I MIGRANTI

di M.L.S.

Budapest – Dopo l'annuncio magiaro di ieri, che vedeva la sospensione unilaterale del trattato di Dublino in terra ungherese, Budapest torna sui suoi passi, e lo fa con le dichiarazioni del ministro degli Esteri Peter Szijjarto, che in un incontro in cui alla stampa non è stato permesso fare domande ha annunciato:”L'Ungheria non sospenderà l'applicazione di alcuna norma comunitaria”. Il ministro degli Esteri Szijjarto ha comunicato l'annullamento della procedura annunciata ieri anche al Governo austriaco, che aveva convocato l'ambasciatore ungherese per chiedere spiegazioni ufficiali, unitamente alla richiesta di verifica inviata martedì all'Unione e finalizzata a sapere se la decisione avesse potuto costituire una violazione ai Trattati Ue.

Ue risponde. Secondo quanto riferisce una fonte del Consiglio europeo, misure unilaterali come quella decisa dall'Ungheria di innalzare un muro per impedire l'accesso dei migranti provenienti da Est,  “non sono la soluzione al problema dell'immigrazione in Europa”. A tal proposito, giovedì sera i leader saranno particolarmente motivati ad approvare una risposta europea “complessiva ed efficace”alla questione. Nello specifico, stando a quanto detto dalla fonte, il presidente del Consiglio Donald Tusk tiene molto al fatto che passi: “Un approccio più equilibrato dal punto di vista geografico- visto che nei primi mesi dell'anno-ci sono state molte più richieste d'asilo in Ungheria che in Italia”. “Il tema è molto importante e nessuno si illude che domani sarà trovata la soluzione complessiva: sarà solo l'inizio di un processo che vedrà il Consiglio impegnato per anni”.




SVIZZERA IMMIGRAZIONE: TROPPI RIFIUGIATI DALL'ITALIA? CHIUDERE LE FRONTIERE

dI Cinzia Marchegiani

Sull’immigrazione la Svizzera interviene duramente, il capo del governo ticinese Norman Gobbi vorrebbe che la Svizzera chiudesse temporaneamente le frontiere se l’afflusso di rifugiati dall’Italia non diminuirà. «È il solo modo – afferma – di esercitare pressione sui paesi che non rispettano i loro obblighi».

L’esponente della Lega dei Ticinesi a capo del Dipartimento delle istituzioni spiega come i dati in loro possesso, testimoniano che il numero di richiedenti l’asilo giunti in Ticino è chiaramente cresciuto negli ultimi giorni e oggi sono il doppio rispetto a un anno fa. “Noi facciamo il lavoro per conto dell'Italia e dell'Unione Europea, in particolare per ciò che riguarda l'identificazione dei migranti», afferma il capo del governo Gobbi, secondo cui in materia di asilo il Ticino rappresenta «la frontiera sud della Germania». Il capo del governo ticinese chiede a Berna più guardie di confine, sottolineando: «dobbiamo dare un segnale, fermare i clandestini alla frontiera sud per rispedirli indietro».
Non è della stessa idea la Segreteria di Stato della migrazione, che spiega come la situazione non è tale da giustificare una simile misura: “In base agli accordi di Schengen, questa decisione può essere presa solo in caso di «minaccia grave» per l’ordine pubblico o la sicurezza interna.




UE CONTRO L'IMMIGRAZIONE: OK DAL CONSIGLIO ALLA PRIMA FASE DELLA MISSIONE NAVALE

di M.L.S.
Lussemburgo
– Dopo l'accordo tra gli ambasciatori raggiunto venerdì scorso, arriva lunedì mattina dal Consiglio Ue in corso a Lussemburgo il via libera dei ministri degli Esteri alla prima fase della missione navale europea deputata al contrasto del traffico di esseri umani dall'Africa verso le coste meridionali del vecchio continente.

La missione nella prima fase. Roma sarà il quartier generale della missione navale denominata EUNavforMed. Nella prima fase della stessa, le prerogative fissate dall'Unione sono: lo scambio maggiore di informazioni tra le parti in causa, il consolidamento della vigilanza sulle acque del Mediterraneo ed il pattugliamento in alto mare per individuare i trafficanti. I primi aerei, navi, sottomarini e droni saranno dispiegati nel giro di una settimana.
Ad un certo punto, l'operazione, dovrebbe consentire l'individuazione e la distruzione delle navi utilizzate dai trafficanti sulle coste libiche, e, soprattutto, l'annientamento dei barconi utilizzati dagli scafisti per trascinare a largo le carrette piene di migranti. Tutto è fermo, però, in attesa di una risoluzione da parte del Consiglio di Sicurezza che dovrà validare l'uso della forza nelle acque territoriali della Libia. Fino ad allora, gli interventi nell'operazione saranno molto limitati.

Portaerei Cavour, base di comando della missione navale. La portaerei Cavour sarà la base di comando e il punto di coordinamento della missione, oltre ad essere un ospedale navigante, pronto a soccorrere i migranti in difficoltà. Stando alle parole di un alto funzionario della Difesa Ue, dopo il lancio della missione da parte dei ministri degli Esteri dei 28 a Lussemburgo, :”Nella prima fase dell'operazione la portaerei servira' da piattaforma di comando e le sue dimensioni consentiranno di accogliere un gran numero di migranti dopo il loro salvataggio”. Sono più di una dozzina i paesi già impegnati a fornire uomini e mezzi. Già a disposizione della missione vi sono, sempre secondo la fonte Ue, 5 navi da guerra, 2 sottomarini, 3 aerei, 2 droni e 3 elicotteri. Le prime fasi della missione, che vedrà impegnate circa mille unità, saranno utili a:”Formare tutte queste persone agli obiettivi della missione, con preparazione specifica sui diritti umani”.

L'alto rappresentate Mogherini in merito alla missione. In merito alla missione appena approvata in Consiglio, interviene l'alto rappresentante per la Politica estera Ue, Federica Mogherini, sottolineando come l'operazione: “non ha come target i migranti, ma quelli che fanno soldi sulle loro vite”. “È la prima volta che l'Unione europea affronta il tema dell'immigrazione seriamente e con una decisione presa all'unanimità meno di due mesi dopo che il Consiglio europeo ci ha incaricati di varare la missione soprattutto per salvare vite”, ha spiegato soddisfatta, prima di incalzare sottolineando come: “Esattamente due mesi fa i ministri degli Esteri e quelli degli interni si riunivano in questo palazzo dopo la morte di 900 persone nel Mediterraneo. Tutti abbiamo detto in quella occasione che serviva una risposta europea”.
La missione, che mira ad:”Attaccare i trafficanti e smantellare il loro modello di business”, secondo la Mogherini è solo:” Una parte della nostra strategia, di cui parleremo più tardi. Ma sono impressionata dall'unanimità e velocità con cui siamo riusciti a metterla in campo”. Per l'alto rappresentante europeo, le relazioni esterne della politica sull'immigrazione devono comprendere anche gli accordi con i paesi di origine e transito dei profughi, oltre alla prevenzione del problema lì dove nasce. Dunque la parola d'ordine per la Mogherini è dare, dare prospettive a quei giovani che senza aiuto nei paesi di provenienza sono decisi ad emigrare. L'alto rappresentante chiude motivando l'intervento a 360 gradi:”Non possiamo evitare di affrontare la questione di come accogliere chi bussa alla nostra porta”.

 




IMMIGRAZIONE: IN ARRIVO LA MISSIONE NAVALE UE

di Matteo La Stella

Lussemburgo – Nel corso della riunione preparatoria al Consiglio Esteri che si terrà lunedì a Lussemburgo, i rappresentanti diplomatici degli Stati membri della UE hanno espresso il loro consenso in merito alla missione navale che servirà a contrastare la tratta dei migranti lungo le rotte del mediterraneo. Passato il week end, poi, sarà la volta dei ministri degli esteri che nella riunione di lunedì contribuiranno alla partenza della missione varandola formalmente, senza ulteriori discussioni in merito. 

 

La "Muraglia Francese". Dalla Francia, il presidente Holland continua a scagliarsi contro il sistema di quote utile alla ridistrubuzione dei richiedenti asilo nell'universo UE. “Non penso che le quote abbiano senso per il problema delle migrazioni. Non ritengo sia il giusto metodo” ha commentato il capo di stato francese dopo aver preso parte ad un incontro con i leader di Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia a Bratislava. “Dobbiamo porre attenzione ai motivi che hanno causato le migrazioni”, ha detto il capo dell'Eliseo, aggiungendo che la strada giusta è quella dell'impegno di ogni singolo stato dell'Unione. 

 

La Boldrini contro i muri. Pensiero differente, invece, quello del presidente della Camera Laura Boldrini, ad un incontro con l'amministrazione di Milano e le associazioni di volontariato nella giornata di venerdì.”Erigere muri non aiuta il progresso dell'umanità, l'umanità è andata avanti perchè ha abbattuto i muri” ha spiegato la Boldrini, prima di tirare in ballo la caduta del muro di Berlino, passaggio fondamentale per la rinascita della Germania."I muri- ha continuato il presidente della Camera italiano- bloccano i processi, i muri che stanno anche nella libera circolazione bloccano l'integrazione politica, perche' il Trattato di Schengen e' stato una delle conquiste piu' importanti, e Schengen significa libera circolazione. Quindi non consentire la libera circolazione significa fare un passo indietro rispetto al progetto politico europeo".

La Boldrini, in chiusura, arriva a toccare anche il respingimento degli immigrati da parte della Francia. Parla di un “film già visto”, di una condotta reiterata, per esempio nel 2010 e 2011, con l'arrivo dei giovani tunisini dopo la rivoluzione dei Gelsomini, oppure con l'arrivo dei migranti libici, scappati da scenari di guerra e cieli illuminati dalle bombe, invece che da stelle. “ Anche allora si presentarono la stessa situazione di tensione tra Italia e Francia-ha dichiarato ancora la Boldrini- e si supero', mi auguro che si superi ancora, si deve superare, pero' mirando a una condivisione delle responsabilita” . Per concludere la Boldrini ha semplificato:” Stiamo parlando di numeri gestibili. L'Europa, che e' basata sulla solidarieta' e sul rispetto dei diritti fondamentali, non puo' perdere questa sfida".