CAOS IN SENATO: VOLANO GLI INSULTI SESSISTI

Redazione

"Cinque giorni di sospensione dalle sedute per i senatori Vincenzo D'Anna e Lucio Barani". Lo ha deciso il Consiglio di presidenza del Senato al termine della riunione. A riferire la decisione è Cinzia Bonfrisco, capogruppo dei Conservatori e Riformisti.

Il Consiglio di presidenza di Palazzo Madama ha deciso di comminare anche un giorno di sospensione al senatore del Movimento 5 Stelle Alberto Airola responsabile, secondo il Consiglio, di aver insultato alcuni esponenti del governo e della segreteria d'Aula, ha reso noto il questore Bottici (M5S) al termine della riunione del Consiglio durata oltre quattro ore.

Il consiglio di presidenza del Senato ha comminato anche una censura nei confronti del gruppo della Lega, per aver sventolato in aula dei soldi per denunciare la "compravendita dei senatori verdiniani" che ci sarebbe stata, secondo loro, per il ddl Boschi. Censura anche al capogruppo del M5S, Gianluca Castaldi.

Gli episodi accaduti nella seduta in Senato sono stati "di tale gravità" che "hanno offeso persone e senatori" ed hanno "minato la credibilità delle istituzioni", ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, annunciando in aula le sanzioni decise per il caso Barani. "Da questo momento nessuna deroga al principio di correttezza verrà tollerato in Aula", ha detto ancora Grasso. Grasso ha chiesto la "collaborazione" dei capigruppo per evitare ulteriori "condotte poco consone" ad un'aula parlamentare. "Il Consiglio di Presidenza – ha detto ancora Grasso – ha convenuto di estendere le proprie valutazioni ad altri episodi accaduti nella stessa seduta del 1° ottobre. A tal fine si procederà ad un'ulteriore convocazione del Consiglio, una volta acquisiti i necessari elementi istruttori".

Le denunce delle colleghe del Movimento 5 Stelle, Barbara Lezzi e Paola Taverna – più alcuni filmati – hanno indiziato Barani e D'Anna di mimica oscena nei confronti delle colleghe pentastellate. La riunione dell'organismo, che conta 18 componenti ed è presieduto da Grasso, avrebbe dovuto fermarsi entro le 15 per l'inizio dell'aula (in discussione ancora il disegno di legge Boschi): ma proprio per non interrompere la valutazione e rinviare il verdetto ad altra data, si è deciso di prolungare il consiglio e posticipare la seduta sul ddl di un'ora e mezza (alle 16.30). Barani rischiava al massimo fino a dieci giorni di sospensione. Al termine, Bonfrisco ha giudicata la decisione "non adeguata alla gravità dell'oltraggio fatto all'aula e alle donne".