Terrorismo: l'Isis aveva un piano d'azione oltre Parigi

 
di Angelo Barraco
 
 
PARIGI – Gli attentati della capitale francese del 13 novembre 2015, che hanno colpito la città per ben sei volte in 33 minuti, cagionando la morte di almeno 129 persone e il ferimento di 300 innocenti per mano di terroristi al grido di “Allah è grande”, facevano parte di un piano che prevedeva una serie di attentati e  diversi obiettivi da colpire in diversi paesi europei. E’ quanto emerge dalle scottanti 90mila pagine in mano alla CNN, che contengono informazioni che provengono direttamente dagli interrogatori e  dati relativi ai telefoni cellulari di due militati di cui uno di origine algerina, tale Adel Haddadi, l’altro di origine pakistana, tale Muhammad Usman. Dalle carte emerge inoltre che vi era l’interesse nel voler colpire aree commerciali e un supermercato di Parigi. Gli attentati non sono stati portati a compimento perché le autorità greche hanno arrestato i soggetti perché utilizzavano documenti di identificazione falsa per entrare in Europa. Emerge dai documenti anche il nome di Abid Tabaouni, che avrebbe dovuto aiutare i due terroristi in un attentato, nel mese di luglio venne però arrestato. Le carte in possesso della CNN sono come un tesoro che rivela i piani di menti criminali senza scrupoli. Si apprende da esse che Adel Haddadi e il pachistano Muhammad Usman facevano parte del commando che doveva farsi esplodere il 13 novembre insieme a Ahmad al-Mohammad e Mohamad al-Mahmod, ma i piani saltarono perché i due arrivarono in Austria il 14 novembre. I loro piani erano stati organizzati e gestiti da un leader dell’Isis conosciuto con il nome di Abu Ahmad, che da lontano avrebbe manovrato il tutto come un “burattinaio”, gestendo  i viaggi, gli incontri, fornendo loro anche telefonini e passaporti falsi. Il Presidente del Centro francese per le analizi del terrorismo ha spiegato che “Abu Ahmad è la chiave per l'invio di quegli individui, almeno gli stranieri, a Parigi. Ahmad è colui che li ha reclutati, che li ha finanziati, che li ha addestrati”. La CNN ha ricostruito il modus operandi dei jihadisti ed emerge che ognuno rispondeva ad ordini precisi e conosceva il percorso fino alla tappa seguente, aveva con se il denaro a sufficienza per portare a termine la missione, un cellulare e documenti falsi. Successivamente attendeva ordini sul da farsi, il tutto rappresentava “qualcosa di grande, in onore di dio”. Fonti della CNN sostengono che in Europa vi siano cellule dell’Isis operative, che attendono soltanto qualcuno che dalla Siria impartisca loro gli ordini necessari per agire.