L’Italia è fuori dalla recessione, Di Maio: “Avanti come un treno”

Nel primo trimestre dell’anno il Pil italiano (corretto per giorni lavorativi) è cresciuto dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. L’economia è così uscita dalla recessione tecnica dovuta ai due cali consecutivi del prodotto interno lordo registrati negli ultimi due trimestri del 2018, entrambi chiusi a -0,1%. Secondo i dati della prima stima flash dell’Istat, su base tendenziale, cioè nel confronto con il primo trimestre 2018, la crescita è stata dello 0,1%.

I dati comunicati dall’Istat mettono in evidenza “il positivo andamento del mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione che scende a marzo al 10,2%”. Lo afferma il ministro dell’Economia Giovanni Tria commentando i numeri resi noti dall’Istituto di statistica. Da segnalare in particolare, “oltre all’aumento dei giovani occupati e delle posizioni permanenti, il miglioramento del tasso di occupazione che risale al 58,9%, tornando ai livelli massimi da aprile 2018. Numeri che testimoniano la solidità e la tenuta dell’economia italiana”.

All’inizio del 2019 l’economia italiana ha registrato “un moderato recupero che ha interrotto la debole discesa dell’attività registrata nei due trimestri precedenti”. Nel complesso, “l’ultimo anno si è caratterizzato come una fase di sostanziale ristagno del Pil, il cui livello risulta essere nel primo trimestre del 2019 pressoché invariato rispetto a quello di inizio del 2018”. E’ il commento dell’Istat ai dati sul Pil del primo trimestre 2019, chiusosi con un aumento dello 0,2% rispetto agli ultimi tre mesi dello scorso anno.

La crescita del Pil acquisita per il 2019 (quella che si otterrebbe cioè se i prossimi tre trimestri si chiudessero con una variazione nulla del prodotto interno lordo) è pari a +0,1%. Lo comunica l’Istat in base ai dati preliminari dei primi tre mesi dell’anno che mostrano un aumento congiunturale dello 0,2%.

A 11 anni dall’inizio della crisi economica, il Pil italiano è ancora del 5% inferiore ai livelli precrisi, nonostante il moderato rimbalzo dei primi tre mesi del 2019. Il dato emerge dal confronto tra le ultime rilevazioni Istat sul primo trimestre di quest’anno e il primo trimestre del 2008, considerato il picco precedente la grande recessione.

Di Maio, direzione giusta, avanti come un treno – “L’Italia fuori dalla recessione dimostra che la direzione intrapresa è quella giusta”. Lo afferma il vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio commentando i dati sul Pil appena diffusi dall’Istat secondo i quali nel primo trimestre 2019 si registra un +0,2% sui tre mesi precedenti. “Andiamo avanti come un treno verso il cambiamento”, ha concluso Di Maio.




L'ITALIA E' FUORI DALLA RECESSIONE

Redazione

L'Italia non è più in recessione, almeno secondo i dati dell'Istat. C'è una crescita oltre le stime per il Pil nel primo trimestre. Il dato calcolato e che sancisce la fine di un periodo nero, è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente ed è risultato invariato rispetto al primo trimestre del 2014. Il primo trimestre del 2015 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al primo trimestre del 2014.

L'Italia cresce. La crescita congiunturale, spiega l'istituto nazionale di statistica, è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell'agricoltura e dell'industria e di una sostanziale stazionarietà nei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) maggiore dell'apporto negativo della domanda estera netta. Nello stesso periodo il PIL è aumentato in termini congiunturali dello 0,1% negli Stati Uniti e dello 0,3% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 3,0% negli Stati Uniti e del 2,4% nel Regno Unito. La variazione acquisita per il 2015 è pari a 0,2%. Erano quattro anni che il Pil non registrava una crescita così come quella riscontrata dall'Istat nel I trimestre di quest'anno: nel I trimestre 2011, infatti, il rialzo del Pil era stato pari allo 0,4% mentre nel II trimestre si assesto' allo 0,2%. Il dato è congiunturale, cioè rapportato al trimestre precedente.




L'ITALIA FUORI DALLA RECESSIONE

Redazione

Forse è la volta buona che l'Italia torna a crescere e so può asserire dopo tre anni che si è fuori dalla recessione. Due segnali positivi: dopo tre anni e mezzo il Pil italiano torna a crescere mentre dopo quasi 5 anni lo spread scende di nuovo sotto quota 100 punti. Nel primo trimestre, stima l'Istat nella Nota mensile sull'andamento dell'economia italiana, il Pil tornera' a crescere. Questo perche' "i segnali positivi si rafforzano". L'ultimo aumento risaliva al secondo trimestre del 2011. Nel dettaglio, "la variazione congiunturale reale del Pil prevista per il primo trimestre e' pari a +0,1%, con un intervallo di confidenza compreso tra -0,1% e +0,3%. Tale risultato è la sintesi del contributo ancora negativo della domanda interna (al lordo delle scorte) e dell'apporto favorevole della domanda estera netta". "Al miglioramento delle opinioni di consumatori e imprese registrate a febbraio si affianca l'aumento della produzione industriale a dicembre e quello del fatturato dei servizi nel quarto trimestre del 2014. Permangono tuttavia difficolta' nel mercato del lavoro e si conferma la fase deflazionistica, seppure in attenuazione. L'indicatore composito anticipatore dell'economia registra una variazione positiva per il secondo mese consecutivo", segnala l'Istat. Discorso a parte per il mercato del lavoro che "non mostra chiari segnali di un'inversione di tendenza rispetto a quanto osservato negli scorsi mesi. Il tasso dei posti vacanti nei settori dell'industria e dei servizi e' rimasto ancora stabile nel IV trimestre attorno allo 0,5%. La stazionarieta' dell'indicatore, che perdura dall'ultimo trimestre del 2013, riflette la fase di stagnazione che si osserva dal lato della domanda di lavoro.

In febbraio, le attese di occupazione formulate dagli imprenditori per i successivi tre mesi continuano a essere differenziate tra i principali comparti produttivi, risultando in crescita nella manifattura, stabili nei servizi e in peggioramento nel settore delle costruzioni".
Tornando allo spread, era dal maggio 2010 che il differenziale tra i nostri titoli di stato e i Bund tedeschi non scendeva sotto la soglia dei 100 punti base. Soddisfatto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi che twitta: "Spread sotto quota 100, mille ex precari assunti a Melfi col Jobs Act, via segreto bancario non solo in Svizzera, dai che e' #lavoltabuona". Per quanto riguarda la Grecia c'e' da registrare il fatto che il Bundestag ha approvato l'estensione dei finanziamenti alla Grecia. Nonostante cio' la borsa ateniese e' l'unica in rosso in una seduta senza particolari slanci. A incidere negativamente il calo superiore alle previsioni nel IV trimestre del Pil greco a -0,4%.