Certi italiani brava gente? Ciò che si fa all’ombra di un partito che si autodefinisce ‘democratico’

Fin da piccoli ci hanno inculcato questo sano concetto: che gli Italiani sono ‘brava gente’, che non fanno male ad altri popoli, che non sono come i nazisti di Hitler o i comunisti di Stalin.
Che, insomma, la storia ci assolve sia per le conquiste dell’Africa che per la guerra persa, la Seconda. Perché la prima pare che l’abbiamo vinta… Ci assolve anche per altri fatti, di cui nessuno parla, ma si sa, la guerra è guerra. E ci fermiamo qui. Dopo l’ultima guerra tutti abbiamo tirato un sospiro di sollievo, rialzato la testa, medicato le ferite e cercato di riprendere a vivere, dopo essere sopravvissuti – quelli che ci sono riusciti. I cattivi erano i fascisti, Mussolini è stato falsamente fucilato, e poi appeso a testa in giù a piazzale Loreto (ma non eravamo ‘brava gente’?) e così via. L’oro di Dongo è sparito nelle casse di chissà chi – qualcuno dice del PC. Insomma, tutto normale. Abbiamo goduto qualche decennio di democrazia, anzi, di Democrazia Cristiana, fino a Mani Pulite.

Mani Pulite? Ma non eravamo ‘brava gente’?

Insomma, qualcuno dice che siamo in democrazia, specialmente se nel suo logo esiste l’appellativo ‘democratico’, riferito al suo partito. Cioè, tutto ciò che si fa all’ombra di un partito che si autodefinisce ‘democratico’, secondo alcuni va bene. Secondo altri, no. Specialmente secondo chi vuol vedere chiaro – impresa improba – nella politica odierna, dove alte nubi di fumo-geni si alzano appena si cerca di farlo. Se è vero – come dovrebbe essere vero – che in democrazia è prevista l’alternanza, questo significa che ogni tanto i governi vanno cambiati, secondo come il precedente esecutivo ha gestito la cosa pubblica, e secondo come esso è stato giudicato dai cittadini che, ricordiamolo, in democrazia, sono quelli che comandano – o almeno, dovrebbero.
Il governo di Gentiloni, Renzi, e prima di lui di Letta, Monti eccetera non sembra aver soddisfatto gli Italiani; quel governo, cioè, propiziato da Re Giorgio ed espresso sotto il simbolo PD. Democratico, appunto.

L’attuale compagine governativa è stata scelta a furor di popolo e con tante difficoltà proprio dai cittadini

Ma chi non rispetta le italiche scelte sono proprio gli appartenenti a quel Partito che Democratico vorrebbe apparire. Quotidianamente insulti, menzogne e falsità vengono propinate ai cittadini meno provveduti e meno propensi all’approfondimento, da parte di un esecutivo che i cittadini stessi hanno mandato a casa. Senza guardare la trave nel proprio occhio, denunciano la pagliuzza nell’occhio altrui. Nessun quotidiano, o quasi, ma in tono sommesso, parla del caso Tiziano Renzi, e dei soldi dell’Unicef, né i tiggì ne fanno menzione. Mentre l’imam Martina a tutto campo imperversa in televisione con le sue verità, piuttosto opinabili. Tutti i telegiornali parlano dei 49 milioni della Lega, mentre nessuno parla dei 6 mln e 600.000 dollari dell’UNICEF che sono spariti, qualcuno ipotizza, nelle società della famiglia Renzi. Nessuno parla delle nove auto di lusso che costituivano la scorta del presidente del Consiglio Matteo Renzi, pagate dallo Stato, cioè da noi, mentre c’è gente che non può permettersi una utilitaria. O dell’aereo in leasing che è stato – pare – reso a chi lo aveva noleggiato alla presidenza del Consiglio – leggi ancora Matteo Renzi.
I social denunciano altre cifre: 600 mln di euro spariti di Banca Etruria; 49 milioni dal Montepaschi; 419 mln per la ricerca; e così via. Tutte voci da controllare, ma probabilmente veritiere. Attendiamo smentite. Unitamente ai – pare – 30 mln di euro per i terremotati.

Detto questo, certi Italiani non sembrano tanto ‘brava gente’, a meno che tutta questa mostarda non la si voglia attribuire ad una forza estranea all’Italia.

Sempre tenendo presente che i fascisti ‘sono cattivi’. Asserzione sulla quale certamente troveremo un ampio consenso. Questo è il motivo per cui Mussolini, la Petacci e i vari gerarchi, defunti, furono appesi a testa in giù a Piazzale Loreto. Ma la ‘brava gente’ non fa queste cose. Sputare su di un cadavere, pisciargli addosso e prenderlo a calci non denota una persona buona. Allora potremmo dire: ‘Certi italiani non brava gente’. Questo è il motivo per cui condanniamo senza riserve l’autore, o gli autori, del murales apparso – telecamere di sorveglianza niente? – su di un muro a Torino, che rappresenta Salvini a testa in giù. Come Mussolini. Che era cattivo in quanto fascista. Ma quelli che hanno dipinto questa ignobile figura, sono buoni, pur non essendo fascisti, o, per il gioco delle parti e degli opposti, comunisti? I comunisti sono cattivi? Se fanno queste cose, senz’altro sì. Se fanno queste cose, non rispettando la volontà popolare, liberamente espressa con il voto, certamente non sono buoni. Anzi. Diventano peggio di coloro che vogliono censurare. Sono peggio di coloro che odiano, fino al punto di raffigurarli a testa in giù, come Mussolini, la Petacci e i gerarchi fucilati a Dongo, in riva al lago, dove ancora la ringhiera sull’acqua conserva i segni delle pallottole. Democrazia a senso unico? È quella che vorrebbero l’imam Martina e i suoi compari. Sono peggio dei fascisti? Certamente sì, se si comportano in modo tale da fomentare e giustificare queste azioni idiote e ripugnanti. Italiani ‘brava gente’? Ahimè, non più.

Roberto Ragone




Gli italiani fuggono, arrivano i migranti

 

di Roberto Ragone

 

Alla fine, fra Boeri e Fornero, tutti sono stati costretti a riconoscere che il progetto di affidare al lavoro degli stranieri del barcone le pensioni degli Italiani, era fallimentare, basato sul fatto che tanti stranieri non raggiungono l'anzianità necessaria per maturare una pensione.  Anche perché, a sentire la Fornero, si sta studiando un sistema per conferire agli stranieri tornati in patria dopo avere versato parte dei contributi, quella parte di pensione che spetterebbe loro se rimanessero in Italia.

Tutto ciò senza voler guardare la luna, ma solo il dito, visto che le pensioni basse sono la reale causa dell’esodo degli anziani, costretti ad emigrare per sopravvivere, mentre i giovani vanno all’estero per trovare un lavoro degno di questo nome, magari in USA, dove vengono apprezzati molto di più che da noi, dove se non hai lo zio monsignore finisci a fare il lavapiatti in qualche ristorante – sempre che il posto non sia stato occupato da un ‘migrante’.  In questo momento, a scapito dei paradisi caraibici, la nazione che riscuote maggior successo è il Portogallo, dove i pensionati non pagano tasse, e dove la vita è tranquilla dal punto di vista sicurezza, oltre che a costare molto meno che in Italia. Tutto ciò ha allarmato chi di dovere, e allora l'Agenzia delle Entrate ha incominciato a fare due conti, ipotizzando un accordo fra l'Italia e la nazione di residenza del pensionato, per comunque succhiare altro denaro a chi è costretto a fuggire da una nazione con politiche dissennate e poco democratiche.

Le pensioni agli Italiani all’estero vengono erogate al lordo di detrazioni fiscali, dato che le tasse vanno pagate nel paese di residenza, e questo aumenta di un venti/trenta per cento la disponibilità di chi quel denaro riceve. Se poi, come in Portogallo, i pensionati non pagano tasse, ecco che una pensione di mille euro che in Italia è  assolutamente insufficiente a sopravvivere, diventa fattore di benessere in una nazione meno esosa.  Il tutto grazie ad una politica previdente e assennata, dobbiamo concludere, visto che sulla carta il Portogallo dovrebbe essere, in una scala di valori europea, sotto l’Italia. Un’Italia in cui le emergenze fanno comodo per tanti fattori; e infatti siamo sempre in emergenza, vuoi per gli incendi, vuoi per i terremoti, per gli allagamenti, per la mancanza d’acqua, per i vaccini, per il morbillo – che strano, le epidemie di morbillo divenute mortali! Ma non l’avranno portato con i barconi? – per le inquinanti trivellazioni selvagge in mare, per le inutili ma sponsorizzate TAV e TAP, per gli sbarchi quotidiani, per le aggressioni ai controllori dei treni e ai conducenti dei bus, dove nessuno paga il biglietto, e questo accade anche nelle metropolitane; l'Italia costretta ad importare prodotti agricoli dall'estero, come olio arance e frutta varia, distruggendo la nostra economia rurale, solo perchè “ce lo chiede l'Europa” per conto delle lobby e delle banche. Un'Italia in cui le nostre donne e le nostre ragazze hanno dovuto imparare a difendersi da chi  le considera facile preda alla mercè di chiunque voglia abusarne, di giorno, di notte, in città o nelle campagne, in branco o da soli: soltanto perchè da loro si fa così, con buona pace della signora Boldrini, femminista convinta ma non convincente: eccetera eccetera.

Salvo poi, le emergenze, a fare i conti con la burocrazia, vera spina dorsale dell’italica inefficienza, e, secondo alcuni, fonte ed effetto di corruzione e mala gestione, dove il vero potere è in mano ai burocrati, anonimi personaggi da scrivania e ‘cartellino’. I terremotati abruzzesi, per esempio, per la maggior parte, sono ancora baraccati, per motivi burocratici, nonostante le promesse di Renzi, secondo il quale ‘per Natale 2016 tutti avrebbero avuto una casa’. Già le promesse di Renzi… per chi ancora ci crede, ma ormai non ci credono più neanche quelli del Giglio Magico.

Città invivibili, soffocate dal traffico e dalle multe per fare cassa, e più di recente senz’acqua; quando si sa che il 40%, ma anche di più, dell’erogazione idrica viene dispersa per la cattiva manutenzione degli acquedotti: e questo è noto da almeno trent’anni, ma nessuno si è data la briga di riparare fosse pure una falla. Falla che, riportata nelle pensioni, si moltiplica. Infatti le perdite sono innumerevoli, e per perdite s’intendono pensioni pagate a che non ha sufficientemente versato. In prima fila i politici: Cicciolina-Ilona Staller, per esempio, dopo una legislatura, allo scoccare dei sessantacinque anni, ha maturato un vitalizio di 3000 euro al mese. Ma… i versamenti?

E come lei tanti, tutti, troppi; a fronte di chi ha realmente lavorato e  versato per oltre trenta o quarant’anni, e che si ritrova con una elemosina.  Intanto, nessuno parla delle pensioni che l’INOPS eroga a favore di 14mila sacerdoti. Il governo ha ammesso che, nonostante lo Stato italiano ogni anno versi nelle casse del Fondo Clero una somma pari a 7 milioni e 924mila euro, in quel fondo sopravvive un ‘buco’ di 2 miliardi, e non c’è volontà di intervenire. Tanto paga Pantalone, e il denaro dei nostri versamenti vanno a favore di chi versato non ha, almeno a sufficienza. Con il rischio che a carico del sistema ci siano pensioni d’oro versate ad alti prelati. Il ministro Poletti, ad una interrogazione specifica, ha risposto che il problema risiede nello squilibrio tra contributi versati e prestazioni erogate, con un rapporto, per il 2015, di tre a uno. Cioè, in pratica, una prestazione pensionistica ha avuto versamenti solo per il 30% del necessario.

Insomma, questa Italia sta andando a picco. Governi e partiti che badano solo al consenso politico, fosse pure solo in aula, come faceva Renzi quando era premier, mentre a far andar dritta la nazione non ci pensa nessuno. Un poliziotto della stradale sanzionato per aver detto ciò che tutti, o molti, pensano, a proposito degli stranieri e delle ‘risorse’, senza contare le proteste da parte dei ‘migranti’ [lo metto tra virgolette perché è un neologismo, coniato per fare in modo che non si usasse il termine, che sarebbe più appropriato, di ‘clandestini’, né si potrebbero chiamare ‘emigranti’, visto che per l’emigrazione esistono appositi uffici che rilasciano visti, senza dei quali ognuno rimare a casa sua] che un giorno sì e l’altro pure, avendo intuito il ventre molle della nostra nazione, scendono in piazza perché ‘cibo no buono, no pasta, carne scaduta, cibo scaduto, niente televisore, niente wi-fi, casa troppo piccola’.

Hanno anche imparato a distinguere fra cibo scaduto – il che non corrisponde a verità, tranne forse in alcuni casi – e cibo ‘buono’, che poi non si sa per loro quale sia. Nella realtà abitano in alberghi e sistemazioni molto più confortevoli di tanti nostri connazionali costretti a dormire con la famiglia in auto o in roulotte. Quindi le ‘risorse’, così le chiama la Presidenta Boldrini, non si toccano, pena sospensione e successiva sanzione. Ma lo sapete che questi uomini, i poliziotti, stanno tutto il giorno sulla strada per la nostra sicurezza, con stipendi a volte insufficienti per la famiglia, e che quella ‘risorsa’ su Graziella in autostrada era un pericolo per sé e per gli altri? L’Italia si svuota, come abbiamo detto, di Italiani, e l’Italia si riempie di ‘risorse’. Vanno via gli Italiani, laureati, e arrivano i ‘migranti’, bassa forza. Nessun italiano tende a sposarsi, dimostrando ancora una volta il fallimento della Chiesa cattolica, e nessuno fa più figli, ormai, non solo perché costano troppo, a fronte di nessuna politica seria che incentivi l’incremento demografico, come nelle nazioni più civili della nostra, ma perché le coppie non vogliono in futuro affidare un figlio a questa Italia che non promette nulla di buono. Fra poco nelle classi elementari saranno tutti stranieri, e i nostri nipoti saranno a parlare inglese da qualche altra parte. O portoghese. Svuotare e riempire, questa è la politica assurda che non tutela chi in questa nazione ha la sue radici. Massimo D’Azeglio pronunciò la famosa frase: “Abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli Italiani”. Ormai, posto che li abbiamo fatti – e non è così –  li dovremo ‘rifare’, visto che di Italiani fra un po’ non ce ne saranno più. La Presidenta  Boldrini spinge per lo ‘ius soli’, e quando tanto si spinge, qualcosa accade. Magari non prima della fine della presente legislatura, ma subito dopo. Un’ultima domanda, rivolta al vento: ma se le pensioni sono una rendita derivante da somme versate in età di lavoro, perché devono essere tassate, e tassate come IRPEF?

Non è, la pensione, un reddito da lavoro, ma una sorta di assicurazione, di investimento a lungo termine, una rendita per cui s’è versato per anni, togliendo dal budget familiare cifre anche importanti: come si fa a tassarla come fosse un reddito tout-court?  In pratica, ho messo a frutto un risparmio, e ho già pagato: perché devo pagare ancora? Non si potrebbe, ad evitare l’esodo in età canuta, quando ognuno vorrebbe passare gli ultimi anni della sua vita fra gli affetti e le cose più care, eliminare l’iniquo balzello, e consentire ai pensionati di spendere il proprio denaro in Italia? Pare che così si eviterebbe l’esodo di circa tre miliardi di euro l’anno. Vi pare poco?

Ma forse è una soluzione troppo intelligente. Abbiamo la minaccia di una islamizzazione galoppante, con la creazione di un partito politico che sulla carta ha i numeri per ottenere una trentina di seggi in Parlamento. E abbiamo una frase pronunziata da un imam tempo fa: "Vi batteremo con la vostra libertà, vi conquisteremo con la vostra democrazia", previsione, il 2050. Tutto ciò si sta avverando. Ma abbiamo una illuminante previsione più vicina nel tempo, da parte del professor Roberto Orsi, un professore emigrato in UK presso la London School of Economics, secondo il quale nel 2025 l'Italia non esisterà più, distrutta dall'euro e dalla Unione Europea: “Gli storici del futuro probabilmente guarderanno all’Italia come un caso perfetto di un Paese che è riuscito a passare da una condizione di nazione prospera e leader industriale in soli vent’anni in una condizione di desertificazione economica, di incapacità di gestione demografica, di rampate di terzomondializzazione, di caduta verticale della produzione culturale e di un completo caos politico istituzionale.

Lo scenario di un serio crollo delle finanze dello Stato italiano sta crescendo, con i ricavi dalla tassazione diretta diminuiti del 7% in luglio, un rapporto deficit/Pil maggiore del 3% e un debito pubblico ben al di sopra del 130%. E peggiorerà”. Quando si tratta di individuare le responsabilità, Orsi non ha dubbi nel puntare il dito contro la politica, contro quella che lui chiama 'anomalia costituzionale', avendo la politica portato la nazione ai limiti del collasso nel 2011. Questo è avvenuto, secondo Orsi, da parte dei tecnocrati provenienti dall'ufficio dell'ex Presidente della Repubblica [Napolitano], dai burocrati di diversi ministeri chiave e la banca d'Italia, con l'unico compito di garantire la stabilità italiana nei confronti dell’UE e dei mercati finanziari, a qualsiasi costo. Ricordiamo le iniziative prese dal prof. Monti, apparentemente tese a sanare una situazione economica della nazione, in realtà aventi l'unico scopo di distruggere la nostra economia: una per tutte, ricordiamo l'aumento sconsiderato delle rendite catastali che ha distrutto il mercato immobiliare e quello delle nuove costruzioni. Orsi prosegue condannando l'interventismo "onnipresente e costituzionalmente discutibile" dell'ex Presidente della Repubblica, che ha esteso i suoi poteri ben oltre i confini dell'ordine repubblicano, imponendo le sue direttive nella creazione del governo Monti, e suscitando i due successivi governi non eletti, entrambi espressione diretta del Quirinale. " L’illusione ormai diffusa, che molti italiani coltivano" prosegue il prof. Orsi "è credere che il Presidente, la Banca d’Italia e la burocrazia sappiano come salvare il Paese. Saranno amaramente delusi. L’attuale leadership non ha la capacità, e forse neppure l’intenzione, di salvare il Paese dalla rovina. Sarebbe facile sostenere che solo Monti ha aggravato la già grave recessione. Chi lo ha sostituito ha seguito esattamente lo stesso percorso: tutto deve essere sacrificato in nome della stabilità. I tecnocrati condividono le stesse origini culturali dei partiti politici e, in simbiosi con loro, sono riusciti ad elevarsi alle loro posizioni attuali: è quindi inutile pensare che otterranno risultati migliori, dal momento che non sono neppure in grado di avere una visione a lungo termine per il Paese. Sono in realtà i garanti della scomparsa dell’Italia”.

 

 

 

 

 

 




Quasi 5 milioni di italiani in povertà assoluta

 

La povertà assoluta in Italia nel 2016 è rimasta stabile rispetto al 2015 e ha coinvolto 4 milioni e 742mila persone, pari a 1,619 milioni di famiglie residenti. Lo comunica l'Istat. L'incidenza di povertà assoluta per le famiglie è pari al 6,3%, in linea con i valori stimati negli ultimi quattro anni. Per gli individui, l’incidenza di povertà assoluta si porta al 7,9% con una variazione statisticamente non significativa rispetto al 2015 (quando era 7,6%). Più nel dettaglio, prosegue l'Istat, l'incidenza della povertà assoluta aumenta al Centro in termini sia di famiglie (5,9% da 4,2% del 2015) sia di individui (7,3% da 5,6%), a causa soprattutto del peggioramento registrato nei comuni fino a 50mila abitanti al di fuori delle aree metropolitane (6,4% da 3,3% dell’anno precedente). Persiste, a partire dal 2012, la relazione inversa tra incidenza di povertà assoluta e età della persona di riferimento (aumenta la prima al diminuire della seconda).

 
Il valore minimo, pari a 3,9%, si registra infatti tra le famiglie con persona di riferimento ultra sessantaquattrenne, quello massimo tra le famiglie con persona di riferimento sotto i 35 anni (10,4%). Come negli anni precedenti l’incidenza di povertà assoluta diminuisce al crescere del titolo di studio della persona di riferimento: 8,2% se ha al massimo la licenza elementare; 4,0% se è almeno diplomata. La posizione professionale della persona di riferimento incide molto sulla diffusione della povertà assoluta. Per le famiglie la cui persona di riferimento è un operaio, l’incidenza della povertà assoluta è doppia (12,6%) rispetto a quella delle famiglie nel complesso (6,3%), confermando quanto registrato negli anni precedenti. Rimane, invece, piuttosto contenuta tra le famiglie con persona di riferimento dirigente, quadro e impiegato (1,5%) e ritirata dal lavoro (3,7%). POVERTA' RELATIVA – Anche la povertà relativa risulta stabile rispetto al 2015.
 
Nel 2016 riguarda il 10,6% delle famiglie residenti (10,4% nel 2015), per un totale di 2 milioni 734mila, e 8 milioni 465mila individui, il 14,0% dei residenti (13,7% l’anno precedente). Analogamente a quanto registrato per la povertà assoluta, nel 2016 la povertà relativa è più diffusa tra le famiglie con 4 componenti (17,1%) o 5 componenti e più (30,9%) La povertà relativa colpisce di più le famiglie giovani: raggiunge il 14,6% se la persona di riferimento è un under 35 mentre scende al 7,9% nel caso di un ultra sessantaquattrenne. L’incidenza di povertà relativa si mantiene elevata per gli operai e assimilati (18,7%) e per le famiglie con persona di riferimento in cerca di occupazione (31,0%) FAMIGLIE CON 3 FIGLI – Netto balzo in avanti nel 2016 dell'incidenza della povertà assoluta nelle famiglie con tre o più figli minori. Il dato è infatti salito al 26,8% dal 18,3% dell'anno precedente, rende noto l'Istat, precisando che il valore coinvolge 137mila 771 famiglie e 814mila 402 individui e che aumenta anche fra i minori, da 10,9% a 12,5% (1 milione e 292mila nel 2016).



ALLARME SICUREZZA: GLI ITALIANI IN BALIA DELLE RAPINE

di Matteo La Stella

 

Roma – Non accenna battute d'arresto il “boom” di rapine in abitazioni che sta investendo l'Italia. L'ultima vicenda arriva da Benevento, dove all'alba di sabato 5 malviventi incappucciati hanno fatto irruzione in casa dell'ex Senatore di FI Cosimo Izzo, preso in ostaggio insieme alla famiglia. L'episodio, però, non rappresenta di certo una mosca bianca:  solo nell'ultima settimana, infatti, i colpi messi a segno dai “pirati” contemporanei sono stati molteplici. Una sequela di arrembaggi destinati ad infrangere la quiete dei cittadini italiani, arrivati a percepire, secondo l'ultimo rapporto Censis in materia di Sicurezza, il rischio di criminalità nelle zone in cui vivono pari al 30%, un dato in aumento del 2,9% rispetto al 2010. Un incremento dell'insicurezza giustificato, dovuto soprattutto all'impennata della percentuale di rapine in abitazione nell'ultimo decennio (dal 2004 al 2013) pari, secondo la ricerca, al 195%. Una situazione allarmante, cresciuta solo nell'ultimo anno di 3,7 punti percentuali, alla quale non sembra vi sia rimedio. I cittadini, infatti, non sono tutelati a dovere dalla legge italiana che, invece di garantire l'incolumità dei soggetti nel giusto- i padroni di casa – punisce nella maggior parte dei casi la legittima difesa. 

 

La sventura di Izzo. L'uomo, imprenditore e avvocato, è stato picchiato, legato e minacciato dai banditi. Con lui, al momento della violenta irruzione, la moglie 48enne, preda anch'essa delle minacce, ed una anziana parente della coppia. Stando alle ricostruzioni, la “banda” armata avrebbe scollegato il sistema d'allarme che proteggeva la proprietà prima di piombare, tramite l'utilizzo di un balcone, nella camera da letto dei coniugi Izzo posta al secondo piano del fabbricato. L'ex parlamentare, svegliato dal trambusto, ha subito opposto resistenza ai rapinatori che per tutta risposta lo hanno colpito alla fronte con il calcio di una pistola. Gli ostaggi sono stati legati, poi “interrogati” uno alla volta dai furfanti, intenti a scoprire l'esatto numero e la collocazione delle casseforti presenti nell'abitazione. Ripulita l'abitazione da gioielli e contanti, i rapinatori sono fuggiti lasciando i coniugi e l'anziana congiunta imprigionati fino alle ore 5, quando Cosimo Izzo è riuscito a liberarsi per dare l'allarme. 

 

Il “boom” di rapine. L'assalto subito dall'ex esponente di Fratelli d'Italia è solo l'ultimo atto di una settimana tragica in quanto a sicurezza. Già mercoledì scorso, a Mogliano Veneto in provincia di Treviso, la villa di un imprenditore del settore petroli era stata svaligiata. I 3 rapinatori avevano preso in ostaggio il custode costringendolo a fargli strada fino al piano superiore dove hanno arraffato 2mila euro ed un orologio, prima di essere messi in fuga dalle grida del padrone di casa balzato giù dal letto. Drammatico, invece, l'epilogo di un altro colpo messo a segno da due delinquenti a Renazzo di Cento, nel ferrarese. Quì, durante il blitz criminale, un'anziana 84enne e la nuora avevano sorpreso i furfanti che hanno reagito brandendo dei bastoni con i quali hanno barbaramente colpito alla testa le due donne, ferendole in modo grave per un bottino da 300 euro circa.

 

Il rovescio della medaglia. Viceversa, quando le vittime reagiscono vengono incriminate per eccesso di legittima difesa, divenendo così testimonial di questo o quello schieramento politico che si riversa contro l'attuale normativa, rinfrancato dalle voci consenzienti del popolo in tumulto. Gravissimo. La sicurezza non deve essere al centro di alcun dibattito politico, al contrario, deve essere una certezza. E se lo Stato, per forza di cose, non riesce ad essere onnipresente con i suoi mezzi, qualcosa deve cambiare. La casa in quanto tale è intima, strettamente legata alla famiglia e ai sacrifici della stessa. Un vero e proprio nido per gli inquilini, la cui tranquillità deve essere garantita, o ai quali deve essere consentito farlo. Uno scenario impensabile oggi, dato che non sconfinare oltre i paletti della legittima difesa vorrebbe dire rischiare la  vita. La vittima, infatti, in caso di rapina dovrebbe attendere minacce da parte del malvivente- o più spesso dai malviventi- intento a mettere in pericolo la persona e i suoi beni- anche affettivi- prima di poter ricorrere ad armi proprie, utili in un primo momento solo a verificare la caparbietà del rapinatore nel compiere il “colpo”. A quel punto, dopo aver testato l'inclinazione a desistere del delinquente- ad esempio con un colpo sparato in aria-, alla vittima sarebbe concesso di colpire il criminale, sperando di non subire ugualmente ritorsioni legali. Un'arma a doppio taglio quella dell'odierna legittima difesa che se da una parte può salvare famiglie intere, dall'altra rischia di mettere nei guai i cittadini stessi. Preservare la propria abitazione e il proprio nucleo familiare deve essere considerato alla stregua della difesa patriottica, per cui conservare una legge che rinfranca i trasgressori appare un paradosso. 




ITALIANI : POPOLO ACUTO

di Mario Torosantucci

Una grande MENZOGNA dilaga nel mondo" GLI ITALIANI SONO SUPERFICIALI ". Non è vero ! Il popolo italiano, al contrario, è un popolo acuto, studioso, meticoloso, testardo, curioso e determinato. Potrei usare molti altri aggettivi, per definire la maggior parte della gente della nostra amatissima ITALIA. Purtroppo, io faccio parte della minoranza, ma devo onestamente riconoscere le molteplici grandi qualità degli altri. Il nostro, è un popolo molto coeso, solidale e ci si fa in quattro, per aiutare gli altri. Il primo esempio che mi viene in mente, è quello degli omicidi delle donne. La nostra polizia scientifica, è senz’ altro fra i primi posti al mondo, ma ciò, alla maggioranza degli italiani, non basta. Infatti, questi, determinatissimi, si mettono con le loro menti eccelse a disposizione, e quindi a collaborare con le autorità affinchè si affidino questi assassini alla legge. Per onestà, devo far notare, che mentre le TV private, fanno tantissime trasmissioni in merito, per onore della giustizia, le TV nazionali invece, fanno migliaia di trasmissioni, per senso del dovere, verso tutti i cittadini che pagano il canone, e quindi è giusto accanirsi anche per anni, pur di ottenere l’ agognata meta di vedere queste bestie umane, dietro le sbarre, anche a costo di spendere "milioni a palate ". Ed allora, ecco la partecipazione dei soliti, ma efficientissimi esperti, che sacrificandosi per anni, quasi tutti i giorni, sono costretti ad andare in televisione, a trattare noiosamente sempre lo stesso episodio di cronaca nera, per cercare quelle sfumature, che magari sono sfuggite agli investigatori scientifici della polizia. Poiché questo grande sforzo di professionalità, lo fa anche il telespettatore, io proporrei, un grande concorso popolare per ogni evento omicida, affinchè oltre aiutare la giustizia, gli SHERLOCK HOLMES che si sacrificano anch’essi tutti i giorni a guardare la TV, dopo qualche anno, dopo aver indovinato il colpevole, possano usufruire di una sostanziosa ricompensa in denaro. Ovviamente, il mio auspicio è quello che i labili di mente non commettano questo tipo di reato, per partecipare a più concorsi. Certo, mi vergogno di non essere interessato a queste cose, superficiale come sono, io lascerei fare soltanto ai reparti investigativi, come già affermato, fra i più bravi al mondo, senza il mio se pur minimo apporto. Però, ripensandoci, dovrebbe essere avvincente, quando, col passar dei mesi, in ogni nuova trasmissione, escono fuori nuovi elementi di indagine, magari un semplice pelo che era sfuggito nei tre anni precedenti, od una nuova testimonianza, che nel tempo si moltiplica. Infatti, in un’ opera teatrale, ogni attore ha la sua parte, deve entrare al momento giusto, deve creare quella giusta suspence, deve portare qualcosa di nuovo, e, possibilmente in contrasto con tutto quello detto in precedenza, affinchè le carte si mescolino bene, e rendano più affascinante il caso. La bravura di questi eccezionali opinionisti, sta nel fatto di dire il contrario degli altri, perchè , con il loro acume, riescono subito ad individuare le lacune delle teorie testè affermate, puntualizzando la loro nuova tesi sul delitto. Sinceramente, sono un pò imbarazzato, perchè continuando a parlare di questo argomento, comincio ad esserne affascinato, e rischio anch' io di entrare in questo maledetto vortice, ben sapendo di non essere all' altezza della maggioranza degli italiani. Quindi, preferisco partecipare ed essere d' aiuto, pagando il canone, che tanto serve, per ricompensare quegli ospiti televisivi che tanto si sacrificano. Ovviamente, per essere risarcito anch'io, spero di indovinare a caso, il colpevole di un eventuale concorso futuro, a cui vorrei partecipare. Ho notato peraltro, in una trasmissione, un pò di perplessità sui volti, forse perchè avevano scoperto l' assassino soltanto dopo ventiquattro ore. Ovviamente così, viene a mancare il materiale primario per il




CRISI: PIU' TURISTI STRANIERI CHE ITALIANI NEL BELPAESE

Redazione

Nel 2013 si è verificato nel Belpaese uno storico sorpasso della presenza di turisti stranieri rispetto agli italiani che sono stati costretti a rimanere a casa per colpa della crisi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi ai primi dieci dell’ anno in occasione dell’apertura della Borsa Internazionale del Turismo (Bit) che si svolge dal 13 al 15 febbraio. Il sorpasso – sottolinea la Coldiretti – è stato determinato dal crollo delle presenze di turisti italiani che sono calate dell’8,3 per cento mentre quelle degli stranieri sono rimaste pressoché stabili con un leggera flessione dello 0,3 per cento. Il risultato è che – precisa la Coldiretti – le presenze di turisti stranieri sono saliti in percentuale al 50,1 per cento come non accadeva dal 1958 ovvero dall’anno in cui l’Istat ha iniziato a rilevare anche la componente turistica extra-alberghiera. Si tratta di una tendenza che – continua la Coldiretti – si ripercuote anche sui comportamenti di acquisto con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per acquistare prodotti alimentari e bevande tipiche. Un aspetto che – prosegue la Coldiretti – è particolarmente apprezzato dai turisti stranieri che visitano l’Italia anche perché il Belpaese è leader mondiale nel turismo enogastronomico con il maggior numero di prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) riconosciuti in Europa, ben 4698 i prodotti alimentari tipici presenti sul territorio nazionale che sono ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni ma anche il maggior numero di aziende agricole che coltivano biologico (circa 50mila). La presenza degli stranieri – conclude la Coldiretti – è infatti risultata in crescita anche negli oltre 20mila agriturismi italiani secondo Terranostra che evidenzia il fatto che a far aumentare le presenze dalle’stero oltre alla cucina è anche l’aspetto ambientale e paesaggistico che l’Italia è in grado di offrire.