Si scrive accoglienza, si legge bivacco indecoroso: intanto Minniti e Gentiloni sono soddisfatti

Si scrive immigrazione e si legge speculazione, come si scrive accoglienza e si legge bivacchi indecorosi o si scrive integrazione e si legge utopia. Li possiamo trovare infreddoliti fuori dai supermercati, pronti ad aiutare le signore a scaricare la spesa in macchina sperando di avere in cambio un segno di riconoscenza, 50 centesimi, un euro. Altri si radunano nelle stazioni ferroviarie. Qui si riparano meglio finché, su segnalazione di qualcuno zelante, non vengono cacciati via dalle forze dell’ordine, costretti a ritirarsi nei parchi, nei giardini ed i più fortunati in alloggi fatiscenti, da lungo dismessi e abbandonati. Si sta parlando dell’immigrazione clandestina perché per quelli aventi diritto lo Stato, che siamo sempre noi, procura alloggio, vitto e una diaria per piccole spese.

Tutta l’accoglienza si ferma qui. Vitto e alloggio per i regolari e bivacchi per i clandestini

Per meglio rendere l’idea di cosa s’intende per “bivaccare” Wikipedia dà questa definizione: “In castelli e abbazie erano aperti alle armate di feudatari e principi durante le loro marce. Le masse popolari che, incitate dall’entusiasmo religioso, accorsero alle Crociate in Medio Oriente, erano più una folla disordinata che un esercito e tutti, a parte i cavalieri più importanti e i principi con il loro immediato seguito, bivaccavano sul terreno come le selvagge tribù nomadi che erravano le pianure dell’Asia”. Soffermiamoci su questa informazione. “Le masse popolari bivaccavano sul terreno come le selvagge tribù nomadi che erravano le pianure dell’Asia”. Tutto questo non fa venire in mente i tanti accampamenti indecorosi e degradanti degli immigrati seminati per tutta la penisola? Stessi accampamenti sbandierati come punto di diamante dell’accoglienza? E’ proprio vero che alla vergogna non c’è limite e la spudoratezza è stata elevata al rango di virtù.

Per la sinistra ideologizzata, questa massa che bivacca su prati, nei parchi e giardini si chiama accoglienza

I politici si trincerano dietro le parole del pontefice, invece Papa Bergoglio, a riguardo dell’immigrazione ha detto ben altra cosa. Nel Messaggio mondiale della Pace, il Papa auspicava la “capacità di avere uno sguardo contemplativo, capace di guidare il discernimento dei responsabili della cosa pubblica, così da spingere le politiche di accoglienza fino al massimo dei limiti consentiti dal bene comune rettamente inteso”. Integrare, spiegava il Papa in quell’occasione: “significa permettere a rifugiati e migranti di partecipare pienamente alla vita della società che li accoglie, in una dinamica di arricchimento reciproco e di feconda collaborazione nella promozione dello sviluppo umano integrale delle comunità locali.” Come si fa a confondere “l’arricchimento” e “la partecipazione alla vita della società” con la politica di scaricare masse di esseri umani, nell’abbandono e nel degrado? A meno che non ci sia qualche speculazione sotto, andare a recuperare gli immigrati dai campi di smistamento in Libia, portarli in aero in Italia per poi gettarli nei ghetti della disperazione, è puro sadismo.

Può uno Stato arrivare a tanto?

Esempi di accampamento, ghetti della disperazione, gironi danteschi dove poveri immigrati, la cui unica loro colpa è di avere creduto ed accettato l’invito del governo italiano, ora errano per il Belpaese dove li troviamo di notte nascosti in giacigli, avvolti nelle buste della spazzatura, loro unica protezione contro freddo e pioggia. Li troviamo accampati a Roma al Colosseo, nel più completo degrado nel quartiere del Colle Oppio, nell’incuria a porto di Ripa, sugli argini dell’isola Tiberina, nei parchi e nei giardini. E’ l’umanità ridotta a rifiuto! Squallidi accampamenti a Milano di immigrati afghani e pakistani. Gironi danteschi a Reggio Calabria ed in ogni dove.

 

Intanto il Ministro Minniti e il presidente Gentiloni si dichiarano soddisfatti

Soddisfatti del lavoro svolto perché i flussi sono diminuiti, tanto vero che stanno andando a prelevarne altri con gli aerei militari. Per l’Europa e la sinistra italiana tenere questa parte dell’umanità nascosta in ghetti li rasserena perché occhio non vede, cuore non duole.

Il buon senso, invece, finalmente arriva dai vescovi africani

Con la voce di Monsignor Ndiaye: “E’ meglio restare poveri nel proprio paese – ha detto – piuttosto che finire torturati nel tentare l’avventura dell’emigrazione”. E poi ha continuato “Cari ragazzi tocca a noi costruire il nostro paese, tocca a noi svilupparlo, nessuno lo farà al posto nostro.” In ultimo, i vescovi, rivolgendosi agli immigrati, hanno dato prova di buon senso, cosa che fino ad ora è mancata ai nostri politici: “Se i nigeriani emigrati clandestinamente, invece di spendere così tanto per il viaggio, avessero investito quelle somme di denaro in maniera creativa in Nigeria, in attività economiche, adesso sarebbero degli imprenditori.” Non è mai troppo tardi. Minniti e Gentiloni ascoltino e imparino dai vescovi africani. La soluzione del problema non si risolve con gli aerei militari. Non si risolve l’emergenza immigrazione tanto meno inviando i nostri militari in Niger, paese che, nell’area, versa nelle condizioni più critiche. Il delta del Niger è caratterizzato da una lunga scia di una crisi di legittimità etno-politica. Dio non voglia che l’Italia debba avere la triste esperienza di Nassiriya per avere condisceso alla politica dell’alleato Macron mentre l’Onu sta a guardare!

Lo sragionamento di Roberto Saviano, poi, la teoria di Luigi Manconi e gli scioperanti dell’ultima ora pro Ius Soli, con l’immigrazione non hanno nulla a che fare

Gli 800mila bambini nati da genitori extra comunitari hanno gli stessi diritti dei bambini di genitori italiani. Lo Stato italiano non gli ha mai negato nulla. In aggiunta hanno la facoltà, al raggiungimento del 18mo anno, di poter scegliere se mantenere la cittadinanza dei genitori oppure optare per quella italiana. La campagna pro Ius Soli è ideologica , violenta e vuole impossessarsi della libertà di scelta, diritto che spetta legittimamente al minore, al raggiungimento della maggior età. Si dà da pensare che si vuole sacrificare un diritto del minore sull’altare del consenso elettorale. Si spera che questa campagna ideologica vada messa in soffitta e al suo posto sia data precedenza all’emergenza “lavoro”.

L’orologio che si affaccia su piazza di Montecitorio ha suonato l’ora tanto attesa dal Paese, dare fine alla serie di governi del presidente

Quattro per la precisione, insediatisi a Montecitorio non per volere del Popolo. L’ora del “tirare a campare” è finita, si torna a casa. Per Gentiloni quell’orologio continuerà a battere solo per lo sbrigo dell’ordinaria amministrazione, dopodiché passerà le chiavi ai nuovi inquilini. Nessun rimpianto, nessuna nostalgia. Chi subentrerà avrà un durissimo compito, raccogliere i cocci, prepararsi per la quadratura del cerchio e rimuovere i residui nascosti sotto i tappeti, lasciati lì dai precedenti governi.

Emanuel Galea




Ius soli: stop al Senato, mancano i numeri

Stop all’esame del ddl sullo ius soli al Senato per mancanza del numero legale. L’Aula di Palazzo Madama dopo l’ok alla manovra ha iniziato la discussione sul provvedimento con l’esame delle pregiudiziali di costituzionalità. Ma, su richiesta del senatore Roberto Calderoli, il presidente Pietro Grasso ha proceduto alla verifica del numero legale dei presenti in Aula: numero che mancava. Grasso, quindi, ha fissato la nuova seduta a martedì 9 gennaio, alle 17: all’Odg “comunicazioni del presidente”, ha affermato.

Il Consiglio di presidenza del Senato con il voto contrario di Laura Bottici (M5S) e di Roberto Calderoli (Lega) ha deciso di rinviare sulla vicenda dei vitalizi. “Hanno votato tutti a favore del rinvio tranne me e la Bottici – conferma Calderoli – in attesa che ci si pronunci sui ricorsi presentati alla Camera contro la delibera sui vitalizi. Neppure l’ultimo giorno di scuola si ravvedono. Dopo aver affossato il ddl Richetti e dopo aver votato contro la mia proposta di qualche anno fa per abolirli, oggi confermano che i vitalizi loro se li vogliono tenere”

Senatori Pd, aspettare decisioni su ricorsi – “In merito alla questione dei vitalizi abbiamo presentato, nella riunione di oggi del Consiglio di Presidenza, una proposta di delibera analoga a quella del marzo 2017 presentata alla Camera. Ma poichè su quella delibera pende il giudizio degli organi giurisdizionali di Montecitorio, rispetto ad una serie di ricorsi che lamentano una serie di criticità, anche sotto il profilo della legittimazione costituzionale, abbiamo deciso di aderire alla proposta della maggioranza del Consiglio di Presidenza di non votare nessun atto e di attendere la pronuncia di tali organi”. Lo dichiarano in una nota Rosa Maria Di Giorgi, Linda Lanzillotta, Silvana Amati e Angelica Saggese, senatrici del Pd e componenti del Consiglio di Presidenza del Senato




Guidonia, Ius Soli: domenica si firma per votare contro

Domenica 3 dicembre a Guidonia centro ,dalle 09.00 alle 13.00 in via Roma 190, altezza Bar Lanciani, il Movimento Noi con Salvini allestisce un gazebo per la raccolta firme contro lo Ius Soli
tanto voluto dalle sinistre italiane e da chi normalmente fa il buonista con i soldi di pantalone.
Lo Stato tradisce gli italiani quando protegge gli immigrati e i clandestini con normative blande, pur avendo giurato di garantire il territorio. Lo Stato tradisce il popolo quando lo costringe a sopportare l’invasione e, nel frattempo, si maschera continuando a ripetere che l’invasione non c’è anzi sono una risorsa.

Le sinistre lo vadano a dire ai disoccupati o ai neonati che dal primo gennaio 2018,quando all’immigrato verrà elargito un vitalizio di 35 euro al giorno , ai genitori del neonato 40 euro…al mese! Noi con Salvini si batte per la priorità : prima gli italiani, di cui 5 milioni poveri assoluti!

La legge in Italia è già in vigore: L . 91 del 1992. Siamo il primo paese europeo per cittadinanze concesse. Nel 2016, 202.000, nel 2015 178.000. Il 38% ,ovvero 4 su 10, sono minori.
Siamo l’unico paese al mondo in cui la cittadinanza si vorrebbe trasferire dal neonato ai genitori oltre ai fratelli e nonni, anziché dagli adulti ai neonati.

La legge dello jus soli, ovvero il riconoscimento della cittadinanza italiana per essere nato su suolo italiano, è una calamita per le ondate migratorie. Per molti rappresenta un atto di civiltà. Ma semmai è il regresso, chi ha detto che il bambino di genitori nigeriani voglia essere italiano? È solo vuota retorica e discutibile catechismo morale. Oltremodo il migrante scappa dalla miseria: dargli obbligatoriamente la cittadinanza significa strumentalizzare i suoi sentimenti.

Il presidente Gentiloni aveva rimosso la priorità alla legge perché più del 70% è contrario ma non è bastato. Ingessati al governo non comprendono che il popolo attende ben altre leggi: l’avvio al lavoro del giovani e dei licenziati, meno burocrazia e più opportunità agli investimenti. Per anni si è contrapposto il tabù del razzismo alla carità piagnona.
Gli italiani non sono razzisti ma, quando il territorio, che non é solo lo spazio indispensabile per la sopravvivenza, viene invaso emerge la identità di popolo che nulla ha a che vedere con la politica.
Basta con la violenza verso gli italiani per motivazioni che sono i segreti di Pulcinella basta vedere chi lavora ai back office di tante ONG, pure scoperte dai tracciati radar.

Non bastava la paura di perdere in Aula ora le sinistre e alleati tenteranno un colpo di mano per determinare con una scelta scellerata di non considerare i cittadini. Prima di essere eletti non hanno posto il quesito se gli elettori siano d’accordo su certe scelte. Tutto a meno di due mesi dalla decadenze delle Camere.

Il Movimento Noi con Salvini in Italia ed anche a Guidonia scende in piazza per permettere al Popolo di dire la sua. Il consigliere comunale Giovanna Ammaturo, una delle rare persone in Italia che ha denunciato il Sindaco perché non rispetta le Leggi su cui si ha giurato all’atto dell’insediamento, ci conferma: ”Abbiamo una alta considerazione dei cittadini. Si governa per loro, non contro gli interessi reali del popolo. Ci sono milioni di casi umani e sociali da trattare prima: famiglie in difficoltà, pensionati che non riescono a comprare le medicine, oltre alle scarpe ed al cappotto, disoccupazione anche giovanile ai massimi tra tutti i Paesi sviluppati, emarginazione sociale quanto la povertà , senso di insicurezza e della giustizia sotto lo zero e la sinistra e i radical chic grillini, con lo stipendio in tasca il 27 del mese, dimostrano ancora una volta che gli Italiani non contano nulla. È necessario dire basta, invito tutti a firmare al nostro gazebo non per intolleranza ma per amore e rispetto degli Italiani di chi per anni ha pagato le tasse con cui si sono costruite le case popolari ed oggi sono tutte a vantaggio di famiglie straniere.

Il nostro Paese si vuole consegnare perché l’Europa abbia un occhio di riguardo sul maxi debito dello Stato che si è accumulato. Diventiamo una oasi africana in Europa per far arricchire i soliti noti. Prima del voto che spazzerà questi dinosauri della politica invito le persone intelligenti che vogliono bene alla propria famiglia a mettere una firma contro lo Ius Soli. Siamo un Movimento politico che ama gli Italiani e li considera importanti : tutti, nessuno escluso con la loro storia e le speranze loro e delle famiglie che con tanti sacrifici portano avanti . Vi aspettiamo”




Ius Soli, i digiunanti e i lati oscuri del Ddl

Quello che si sa per certo fino ad ora è che la Camera ha approvato il testo sulla nuova cittadinanza. Al testo spetta ora il difficile vaglio del Senato. E’ vergognoso come questo argomento stia venendo usato dalla politica ed asservito ai biechi fini elettoralistici. Indegna propaganda pro e contro, meritevole di entrare nell’indagine conoscitiva che la presidente (presidenta?) della Camera, Laura Boldrini, sta promuovendo con “#Bastabufale, impegni concreti”.

Tutto l’impianto del Ddl Ius Soli, fra l’altro, è molto stranamente orfano di relatore e si regge su volontà e discrezionalità di interposta persona. Secondo il testo che è parcheggiato al Senato, starebbe alla discrezione di uno dei genitori del minore, richiedere o meno la tanta discussa cittadinanza italica. Vale la pena chiarire che la “volontà richiesta” non è quella del minorenne bensì del genitore oppure del tutore. Recita infatti il testo: “Servirà la dichiarazione di volontà di un genitore, o di chi ne esercita la responsabilità, all’ufficiale dello stato civile del Comune di residenza del minore, entro il 18esimo anno. In assenza di questa dichiarazione, potrà essere il diretto interessato a richiederla, entro il suo
20esimo compleanno”. Consideriamo per un attimo, solo per ipotesi, dei genitori stranieri contrari che la loro figlia cresca all’occidentale e magari contrari anche ad un suo futuro fidanzamento con un italiano. Non stiamo raccontando niente di strano. Sono fatti di cronaca. Sempre per assurdo, e non tanto, immaginiamo anche che questo genitore rifiuti convintamente di chiedere la cittadinanza per la figlia mentre per il solo fatto di essere maschio, acconsente di chiedere la cittadinanza per il figlio. Risulterebbe un puro atto discriminatorio, però ahinoi, molto sentito in certi paesi dell’estremo oriente.

Può il legislatore permettere una tale ingiustizia? Può il legislatore creare un’eventuale spazio per una tale discrezionalità di cultura primitiva?

Un fattore importante da non trascurare poi, sarebbe la responsabilità del tutore, genitore o altro, che in nome e per conto dell’interessato chiede la cittadinanza. In sostituzione del minore, questo soggetto dovrebbe giurare fedeltà alla Costituzione e alle leggi dello Stato ed impegnarsi di farli rispettare al “nuovo cittadino”. Quale passaggio del Ius Soli tratta questo tema? Perché i digiunanti non lo spiegano ai cittadini? E’ anche vero poi che al compiersi del 18° anno d’età l’interessato avrà il diritto di richiedere oppure a rinunciare alla cittadinanza come previsto dal Ddl in Senato.

Non si capisce pertanto tutto questo polverone su un falso problema. Il digiuno di Rosy Bindi, di Luigi Manconi, di Delrio e di altri aderenti alla staffetta, non si spiega se non come una forma di dieta stagionale, del tutto personale e che potevano fare a meno di rendere pubblica. Oramai la minaccia del digiuno ha perso efficacia e non fa più alcuna presa contro la forza della ragione. Nella trasmissione televisiva “ Che tempo che fa” su Rai Tre dell’8 ottobre, Roberto Saviano invita i politici a votare lo Ius Soli perché, dice lui, questo non ha niente da spartire con l’immigrazione. Lo Ius Soli riguarderebbe i soli nati e presenti attualmente su territorio e che rispondono alle prescritte condizioni.
Ma sarà proprio così? Secondo lo scrittore Saviano il Ddl Ius Soli sarebbe una specie di sanatoria? Non si applicherebbe a quelli che nel futuro nasceranno sul territorio, “da genitori stranieri di cui almeno uno sia in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo………….”, perché dice Saviano, lo Ius Soli si applicherebbe unicamente alle migliaia già presenti sul territorio. O Saviano sta in malafede, cosa che escludo, oppure non ha capito niente e forse questo potrebbe essere più probabile.

Fino ad oggi si sono sventolate tante bandiere comprese quelle di certi dignitari porporati, scomodando temi e ragioni prive di qualsiasi logica o principio morale, tanto meno cristiano. Non troviamo nulla di cattolico in questa finta crociata. I soggetti interessati al Ius Soli, attualmente hanno accesso all’educazione, alla sanità e a tutti gli altri servizi comuni ai cittadini italiani. Al raggiungimento della maggiore età, possono esercitare il diritto di chiedere o rifiutare la cittadinanza. Più chiaro e più semplice di così non si può.

Chi parla d’altro non fa che confondere le idee e dovrebbe spiegare la vera ragione perché lo sta facendo.

Emanuel Galea

 




Ius soli e Battesimo Cattolico: quella particolare analogia…

di Roberto Ragone
 
C’è una particolare analogia fra la procedura della legge che il governo vuole approvare relativa al tanto deprecato ‘ius soli’, cioè il diritto di cittadinanza che deriva dall’esser nato in Italia, e il battesimo cattolico, fatto per aspersione dopo pochi giorni di vita.
 
Secondo i racconti evangelici, Gesù stesso si fece battezzare da suo cugino Giovanni nel Giordano – per immersione, perché ‘baptizo’ in greco vuol dire ‘immergo’ –  e aveva trent’anni. Il battesimo, infatti, biblicamente si pratica nell’età della ragione, dato che esso è il segno esteriore del patto che ognuno di noi fa con il Signore, e che segna l’inizio di una ‘nuova vita’: e voi m’insegnate che non si può fare un patto se non si è coscienti di ciò che si fa: un patto è un impegno,  gli impegni vanno mantenuti, e bisogna essere coscienti di ciò per cui ci si impegna. Condizione che non può essere osservata da chi ha pochi giorni di vita, nonostante i ‘padrini’ e le ‘madrine’ che s’impegnano fittiziamente al loro posto. Diversa è l’interpretazione della chiesa cattolica, secondo la quale – i miei ricordi catechistici sono un po’ sbiaditi, correggetemi se sbaglio, ma ai miei tempi era così – il battesimo toglie al nuovo nato il peccato originale, evitandogli, in caso di morte prematura, di essere confinato nel ‘limbo’. Che non è una danza sudamericana, ma un luogo senza nulla, soprattutto, penso io, senza la presenza di Dio, e che mi pare che uno dei papi più recenti abbia sconfessato. Per la Bibbia, al contrario, tutti i bambini sono salvati per grazia, in quanto innocenti. In più, se ammettiamo che essi possano essere salvati con il battesimo cattolico fatto per aspersione, dichiariamo inutile il sacrificio di Cristo. Ma questo è un contorno. Il piatto forte è il metodo, cioè il fatto che la chiesa cattolica, con il battesimo, acquisisce alla propria religione ogni piccolo nato, senza dargli possibilità di scelta. Per cui il bambino crescerà continuando un percorso che non ha avuto possibilità di valutare criticamente, continuando con la prima comunione, la cresima, eventualmente il matrimonio, come se fosse tutto scontato e non esistessero altre chiese cristiane non cattoliche. E così sia.
 
Lo stesso procedimento si vuole ora adottare per  dare la nazionalità italiana ‘a prescindere’ a tutti i fantolini che si affacciano alla vita sul molo dei nostri porti, o sul ponte delle nostre navi: infatti sono sempre state una quota consistente, ma ora è diventata preponderante, quella di donne incinte che partoriscono quasi ad orologeria sulle nostre banchine o nei nostri ospedali. Addirittura, con le doglie sul barcone di turno. Dato il tempo necessario per arrivare alle coste libiche, c’è da pensare che a metterle gravide siano stati quegli stessi trafficanti di esseri umani che le hanno poi fatte caricare sul barconi, come sconto sul prezzo del viaggio, e che magari lo stato interessante sia frutto di violenza carnale. Per cui in Italia ci verremo a popolare di tanti figli di delinquenti africani o nordafricani.

Ma tant’è, il nostro governo ha proclamato la legge sul diritto di cittadinanza un fatto di civiltà, e una questione prioritaria: infatti è per loro prioritaria, perché sanno che questo governo è a scadenza, e la sua approvazione, se non approvata prima della scadenza delle camere, slitterebbe di diversi anni. Come ad esempio slitterà di almeno quattro anni  il provvedimento –  che costerebbe molto poco, solo quattro milioni di euro, e sarebbe sacrosanto per gente che lavora senza futuro –  per rendere non più precari gli insegnanti di Conservatorio che già operano da almeno sei  anni, – ma qualcuno molti di più –  in attesa del ruolo. Ma di loro non frega niente a nessuno, non sono una forza elettorale, non sono un bacino di voti.
 
L’importante è ‘battezzare’ come italiani tutti i fantolini di nuova  italica nascita, che potranno essere un enorme bacino di voti per il partito, il PD, che riconosceranno come loro mentore, in essi comprendendo già almeno un milione di nuovi voti di adolescenti che tale diritto acquisirebbero immediatamente, e che potrebbero partecipare con pieno diritto alle prossime politiche. Le file dei richiedenti asilo ai gazebo PD per le primarie hanno fatto scuola, hanno tracciato la via. Fatalmente, tutto ciò che interessa al nostro governo è sospetto, e sospetta è anche la fretta con cui si vuole liquidare – con il ricorso alla fiducia – l’approvazione di una legge che langue da due anni in parlamento, e che è poco gradita alla maggioranza degli italiani. In altre nazioni, più civili della nostra, la cittadinanza si acquisisce a certe condizioni, e non è un fatto automatico. Parliamo tanto di ‘integrazione’, ma in realtà non tutti gli stranieri si vogliono integrare, soprattutto quelli che provengono da paesi islamici. Sappiamo che ciò che Gentiloni, Renzi & Co. ci vogliono ammannire come motivazioni, sono bugie. Nessuno di loro fa alcunché per pura filantropia, o per amore del prossimo.
 
Quindi, parlando di nuovo bacino elettorale di un milione di voti, non penso di sbagliare. Naturalmente, solo chi è addentro alle segrete cose conosce anche i risvolti di una tale operazione.  La priorità, in parlamento,  l’avrebbero altre iniziative, di cui nessuno parla, tutte a vantaggio di chi è davvero cittadino della nostra nazione, ma che è penalizzato proprio per questa sua condizione di non-privilegio. Mentre tutti i privilegi, nel nome di una pretesa carità cristiana, supportata dalla sponsorizzazione di Bergoglio e Galantino, spunta fuori quando meno te l’aspetti, trasformando tutti in tante Madri Teresa di Calcutta. Analogia, quindi, fra il battesimo cattolico e lo ‘ius soli’: acquisito il metodo, il PD va avanti per conquistare nuovi voti e nuovi volti alla politica, tutti a suo favore.

Ormai l’italiano vero, quello di Toto Cutugno, si è abituato alle fregature, e non ci fa più caso. Tutti noi, automaticamente, quando sentiamo dagli schermi TV qualcuno che pontifica per leggi ‘di civiltà’ o simili, pensa che sia la solita fregatura, ma purtroppo non ci fa più caso; convinto, come siamo tutti, che non si può far nulla contro questa classe politica, e che il voto non è sufficiente. Viviamo in un regime di falsa democrazia, in cui le decisioni sono prese da una Casta che fa tutto a proprio vantaggio, e che se ne frega dei cittadini. Fra poco aumenteranno le imposte, visto che Gentiloni e Renzi dichiarano che ‘non aumenteranno le tasse’. Quando fanno così, c’è da tremare. Mentre Equitalia, lungi dall’essere rottamata, ha cambiato nome ed è diventata ‘per legge’ molto più aggressiva, arrivando ad aggredire direttamente i nostri conti correnti senza passare dal tribunale, e violando uno dei principi fondamentali della nostra privatezza. Perciò, la conclusione è amara. La nostra condizione è colpa nostra, che ci beviamo tutto ciò che la controinformazione nazionale ci propina, e che disapproviamo le manifestazioni di piazza. Finchè arriverà l’uomo forte che metterà le cose a posto. Ma non sarà il rimedio peggiore del male?



TARQUINIA "IUS SOLI": CELLETTI (M5S) REPLICA A BLASI (PD)

"Celletti: "Il carattere strumentale della mozione si evince proprio dall’assurda presunzione, da parte della fazione politica di Blasi e Gentili, di “inoculare” un argomento in un atto amministrativo che, di fatto, essendo una semplice -e semplicistica- dichiarazione d’intenti, non ha alcuna rilevanza normativa, mentre i parlamentari dello stesso PD che potrebbero – loro sì – presentare un similare disegno di legge nelle sedi appropriate se ne guardano bene e fanno tutt’altro, indaffarati come sono a smanettare, insieme ai loro degni “amici” del PDL e dell’UDC,  con la legge elettorale per garantirsi poltrone e continuità di potere."

 

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo

"Ci aspettavamo, sin da quando la segreteria generale del Comune di Tarquinia ha trasmesso i documenti relativi ai punti all’ordine del giorno del Consiglio comunale del 24/08/2012, che qualcuno si sarebbe presentato a  sollevare questioni sulla posizione del Movimento 5 Stelle  su quello che, forzosamente e impropriamente,  è stato proposto come “Ius soli” in forma di mozione dal consigliere Gentili (PD). Sorprende che, a sollevare interrogativi con fare e parole moralisteggianti sia proprio il consigliere Blasi, il quale, nell’occasione di un Consiglio comunale di qualche anno fa, riguardante decisioni e accordi tra Comune ed Enel, piuttosto che alzarsi ed uscire dall’aula ed evitare con ciò d’incorrere in un clamoroso conflitto d’interessi, a causa della suo stato di dipendente della  società elettrica, alzò la timida manina senza problema alcuno. Nel merito, riteniamo che la mozione presentata dal Consigliere Gentili non sia altro che una mera operazione propagandistica del PD su un tema delicato ed importante come quello dell’integrazione; mozione peraltro già nota sia per la bassezza strumentale che per l’inconsistenza con la quale viene proposta e propagata nelle assemblee elettive di ogni ente territoriale del Paese dove sia presente una qualche rappresentanza di quel partito che oggi è parte della maggioranza parlamentare (PD-PDL-UDC) a sostegno del  governo Monti. Il carattere strumentale della mozione si evince proprio dall’assurda presunzione, da parte della fazione politica di Blasi e Gentili, di “inoculare” un argomento in un atto amministrativo che, di fatto, essendo una semplice -e semplicistica- dichiarazione d’intenti, non ha alcuna rilevanza normativa, mentre i parlamentari dello stesso PD che potrebbero – loro sì – presentare un similare disegno di legge nelle sedi appropriate se ne guardano bene e fanno tutt’altro, indaffarati come sono a smanettare, insieme ai loro degni “amici” del PdL e dell’UDC,  con la legge elettorale per garantirsi poltrone e continuità di potere. Invece qui tocca a loro, ai servili “peones” di provincia, presentarsi con tutta la pompa possibile per veicolare nel modo più ipocrita una mozione sulla cui inutilità non abbiamo nessun dubbio,  anche se per  il consigliere Blasi tutto questo resterà “incomprensibile”. C’è dell’altro.  Il giovane Gentili, nella foga di seguire le indicazioni e le “dritte” che qualche ritenuto scaltro “babbione” del suo partito gli potrebbe aver propinato, si è reso protagonista di uno straordinario strafalcione concettuale che la dice lunga sui modi raffazzonati del PD in generale e, duole dirlo, dei suoi in particolare, quando vorrebbe far passare per “Ius soli” anche l’eventuale diritto di cittadinanza per adolescenti nati in altri paesi come evidenziato in questo passaggio della mozione presentata: “ […] e ai ragazzi arrivati in Italia adolescenti,  figli di cittadini non italiani regolarmente residenti, che abbiano qui compiuto un ciclo scolastico. È infatti noto e arcistranoto che il diritto di cittadinanza che scaturisce dallo Ius soli (diritto del suolo), laddove sia vigente, spetti solo ed esclusivamente ai nati sul territorio dello Stato (punto). Dovrebbero sapere, il giovane Gentili e l’interrogante Blasi, che il Diritto – il suo lessico e la sua sintassi -non sono manipolabili da improvvisati giuristi di campagna né si prestano a letture incomplete o carenti per difetto. In ultimo, tanto per segnalare un qualcosa che assolutamente manca dal galateo piddino,  una precisazione: durante la seduta del Consiglio comunale, una volta giunti alla discussione sulla mozione “Ius soli” presentata dal consigliere Gentili,  sarei stato tendenzialmente propenso ad alzarmi ed andarmene avendo già ravvisato l’assurda inutilità della stessa ma, solo per una forma di rispetto dell’assemblea, probabilmente sconosciuta al consigliere Blasi, mi sono trattenuto e mi sono semplicemente astenuto.
Il consigliere comunale Cesare Celletti Capogruppo Movimento 5 Stelle Tarquinia"

tabella PRECEDENTI:

24/08/2012 TARQUINIA, MOZIONE COMUNALE SULLO “IUS SOLI”: ESPONENTE MOVIMENTO 5 STELLE SI ASTIENE