Castelli Romani, scuole a 5 stelle. Boccali (Lega) denuncia i disagi di migliaia di studenti

Ivan Boccali, Coordinatore della Lega Castelli Romani – Enti Locali, entra nel merito delle varie problematiche riscontrare negli istituti scolastici del territorio in questo inizio 2019. Disagi anche di grave entità, che hanno visto il coinvolgimento di migliaia di studenti.

“L’inizio del nuovo anno – dichiara Ivan Boccali – ha dimostrato ancora una volta quanto ci sia da lavorare per fare in modo che i nostri ragazzi siano tutelati negli istituti scolastici. I fatti nell’asilo di Ariccia – prosegue il Coordinatore della Lega – sono di una gravità assoluta e come Lega ci siamo già fatti promotori di accelerare la legge, in via di approvazione, che mira ad installare nei plessi dedicati all’infanzia le telecamere di videosorveglianza. Ma la di là del tema della sicurezza, ce n’è anche uno strutturale: a Marino ha fatto scalpore la situazione della scuola ‘Massimo D’Azeglio’ in cui la Giunta M5S ha dimostrato ancora i suoi limiti. Addirittura la consigliera comunale di minoranza Sabrina Minucci ha proposto di organizzare una raccolta fondi per una nuova caldaia nella struttura. Siamo al paradosso, ai cittadini che sono costretti a mobiliarsi per ottemperare alle mancanze della pubblica amministrazione comunale e provinciale. A Genzano gli studenti del Pertini si sono dovuti mobilitare affinchè il sindaco sollecitasse la Città Metropolitana, governata sempre dai 5 Stelle, per togliere i topi dalle classi. Altri casi di aule al gelo sono stati riscontrati in tutta la zona delle colline romane”.

“A questo va aggiunto – sottolinea Boccali – che abbiamo poche notizie sullo stato di conservazione degli istituti e degli edifici, sulla loro resistenza alla sismicità. Ricordiamo che la nostra è un’area soggetta a terremoti, ma il problema torna di moda solo quando accadono eventi che allarmano le comunità. Ebbene, sarebbe ora che il tema si trattasse con la dovuta e concreta prevenzione. Non vediamo attenzione sulla vicenda da parte delle singole amministrazioni e questo non è un buon segnale”.




Pomezia, bonifica alla Eco X: Ivan Boccali chiede certezze

POMEZIA (RM) – Il Sindaco di Pomezia Fabio Fucci ha convocato recentemente una conferenza dei servizi per definire i provvedimenti da adottare per la messa in sicurezza e la bonifica del sito Eco X, distrutto da un enorme incendio nel Maggio 2017. Ivan Boccali, Presidente di ‘Gente Libera’, movimento in forte espansione nei Castelli Romani e sul litorale laziale, sottolinea i ritardi vistosi che hanno caratterizzato l’intera vicenda e gli interrogativi ai quali non è stata data ancora risposta.

“A sei mesi dal grave episodio – afferma Boccali – non è chiaro quali materiali abbiano preso effettivamente fuoco in quelle ore. A parte ciò, migliaia di tonnellate di rifiuti, che nessuno ha bonificato, si sono macerate in questo lungo periodo sotto l’effetto del sole cocente di questa estate o delle intemperie. Recentemente, alcuni servizi televisivi di carattere nazionale hanno mostrato come lo scenario dei luoghi sia rimasto simile ai giorni seguenti il rogo. Nessuno ha mai compreso fino in fondo dove siano da cercare le varie responsabilità per l’accaduto e sopratutto i motivi di questi ritardi, burocratici e politici. Sono dunque legittime le grandi preoccupazioni della cittadinanza, degli allevatori o degli agricoltori”.

“E’ venuto il momento con certezze – conclude Boccali – di usare mezzi e risorse per mettere in sicurezza il sito perché non è più possibile attendere con una situazione che permane di grave precarietà ambientale per coloro che vivono in quelle aree della nostra Regione. Gli enti locali preposti facciano tutto il possibile, in un regime di collaborazione, per risolvere una volta per tutte il caso”




CIAMPINO: UNA CITTA' OGGETTIVAMENTE BRUTTA… LO HA DETTO IVAN BOCCALI

Redazione
Ciampino (RM)
– Vivace dibattito sulla spinosa questione del decoro urbano durante l'ultimo Consiglio comunale. Pesante l'intervento del Consigliere di Gente Libera, Ivan Boccali: 'Ciampino è una Città oggettivamente brutta' – ha dichiarato l'Avvocato – 'e dirlo mi addolora, vivendo da sempre qui e amando questi luoghi. Ma questo è il risultato di oltre vent'anni di Amministrazione di Centrosinistra. Segno evidente che la cura dell'aspetto urbano non rappresenta una priorità. Quartieri senza identità, centro trascurato, periferia allo sbando, muri imbrattati, Parchi desolanti, arredi all'osso. Questa è oggi Ciampino. Ricordo un mio emendamento con il quale anni fa riuscii a far stanziare delle somme in Bilancio per la riqualificazione del Parco di Via Milano. Risultati concreti: zero. Stesso squallore. Ma trasformare il nostro panorama è possibile e fattibile, coinvolgendo i privati che investano nel miglioramento delle strutture del territorio, dando in gestione ai  cittadini le aree a verde, collaborando con i comitati di quartiere per risanare strade e piazze cittadine. Nel nostro programma, ad esempio, si parlava di quartieri a colori, da realizzare con l'utilizzo di sponsor, da trovare anche nell'ambito dell'Aeroporto. Basta aprire gli occhi a tutte le realtà, recepire le idee, osare collaborazioni e progetti di partnership. Parafrasando il Principe Miskin nell'Idiota di Dostoevskij, la bellezza magari non salverà il mondo ma potrebbe dare una grossa mano alla dignità dei Ciampinesi'.
 




CIAMPINO, CENTO GIORNI DI PD: LA VERSIONE DI BOCCALI

di Daniele Rizzo

Ciampino (RM) – Anche Ivan Boccali, Consigliere comunale di Gente Libera, ci ha dato un suo giudizio su questi primi tre mesi dell’amministrazione Terzulli. Ecco cosa ci ha detto:
“Fin dalle battute iniziali diversi i passi falsi di questa Amministrazione. Nel periodo tradizionalmente meno attivo dell'anno, l'estate, le poche vicende di rilievo sono state affrontate con esiti fallimentari. Sul golpe del Print, piano urbanistico con il quale la Capitale tenta per l'ennesima volta di spadroneggiare con il territorio alle porte di Ciampino, è stata necessaria la sollecitazione dell'Opposizione per spingere Terzulli ad intervenire. Prima di ciò silenzio assoluto. I nodi delle Partecipate sono rimasti tali e quali. Sempre in bilico i posti di lavoro dei nidi gestiti dall'Asp, qualche proroga ma nessuna risposta concreta alle domande delle educatrici. L'Azienda Ambiente nel frattempo non riesce a pagare i dipendenti e anche in questo caso per intervenire l'Amministrazione aspetta passivamente l'apposita Mozione. Lo stipendio è un diritto non una concessione per intervento dall'alto. Addirittura negata la situazione disastrosa degli asfalti cittadini costellati di buche e radici: la mia richiesta di interventi urgenti è stata frettolosamente ed inspiegabilmente bocciata dalla Maggioranza in Consiglio. Nessun nuovo corso dunque, ma una desolante prosecuzione nel disastroso cammino intrapreso dalla precedente Giunta. Un trend che noi dell'Opposizione, pur nelle naturali diversità di formazione e orientamento politico, cercheremo con ogni mezzo di contrastare, nell'interesse e nel rispetto di tutti i cittadini.”




CIAMPINO, PRIMO CONSIGLIO COMUNALE. BOCCALI: "NON FAREMO SCONTI A NESSUNO"

Redazione

Ciampino (RM) – Ieri primo Consiglio comunale per la nuova Giunta Terzulli. Ivan Boccali, Consigliere Capogruppo di Gente Libera, mette subito in chiaro quella che sarà la linea dell'Opposizione per il futuro: “Non faremo sconti a nessuno. La Maggioranza si troverà di fronte uno schieramento pronto a dare battaglia per il bene della Città. Ho ascoltato con grande interesse l'illustrazione del libro dei sogni del neo Sindaco: si parla di Partecipate, di nidi, di cultura, di 167. Ma quali sono le soluzioni concrete? La gente si aspetta fatti non parole.  Il susseguirsi di Amministrazioni di centrosinistra dal 1974 ad oggi non ha portato miglioramenti ma solo l'aggravarsi e l'acuirsi di problemi e disagi. Nella città giardino non ci sono le aiuole ma il disastro del Campo Nomadi, la Sicurezza è ancora un nervo scoperto e l'Aeroporto rimane un onere e non una risorsa. Su questo rifletta il Primo cittadino. A Ciampino i 'sogni' evocati da Terzulli sono solo incubi per i cittadini. Il nostro compito sarà controllare ed indirizzare costantemente l'azione pubblica, monitorare e correggere la (mala) gestione dell'Ente, per migliorare la qualità della vita di tutti. Al tempo stesso sapremo accogliere e sostenere quanto di buono verrà dai banchi della Maggioranza, in maniera costruttiva ed a tutela degli interessi dei cittadini. Anche per questo' – conclude Boccali – 'abbiamo voluto garantire la rappresentanza di tutti i Gruppi consiliari nelle Commissioni permanenti, garanzia di trasparenza ed efficacia dell'Amministrazione stessa.'
 




CIAMPINO BALLOTTAGGIO: IVAN BOCCALI CONSOLIDA "GENTE LIBERA" E NON SOSTIENE NESSUNO

Redazione

Ciampino (RM) – In prossimità del ballottaggio tra Testa e Terzulli, dura critica dei risultati elettorali ciampinesi da parte del candidato a Sindaco Ivan Boccali, entrato in Consiglio comunale forte di 1600 voti. ‘Soddisfazione per la fiducia che tanti cittadini ci hanno concesso’ – dichiara l’Avvocato – ‘ma anche una punta di rammarico per il quadro complessivo. Al fallimento di Forza Italia, che ha riportato il risultato di una civica, si unisce l’inconsistenza degli sconosciuti grillini, deludenti nel risultato complessivo. Ma se M5S può invocare l’attenuante dell’inesperienza, poche le giustificazioni per i vertici locali di un Partito che per l’ennesima volta ha ignorato le istanze del territorio, scegliendo di aderire ad una coalizione del tutto incoerente. Ben altri potevano essere i risultati. E mentre c’era chi accostava nomi a caso, noi lavoravamo seriamente per tentare strade e soluzioni che portassero benefici reali e concreti ai cittadini. Questo è stato compreso dai molti che ci hanno scelto nelle urne. I nostri sono voti veri, sentiti, preferenze scritte da persone che hanno sposato le idee di rottura e l’innovazione del nostro Movimento. Unica nuova realtà del territorio, opposizione vera e fattiva. Per il resto, storia vecchia. Ovviamente per noi nessun ballottaggio’ – conclude Boccali – ‘non ci schiereremo né con il massimo esponente della politica di sfruttamento selvaggio che ha devastato la città, né con il campione di un trasformismo che non ci appartiene. Per quanto mi riguarda l’otto giugno andrò al mare con la mia famiglia …’

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CIAMPINO ELEZIONI: SEI CANDIDATI A CONFRONTO

di Daniele Rizzo
 

Ciampino (RM) – Presso la sala consiliare di Via Quattro novembre a Ciampino si è  tenuto oggi il primo confronto pubblico tra i candidati alla carica più importante della città, quella di primo cittadino le cui elezioni si terranno  l'ormai prossimo 25 maggio. Presenti tutti e sei al dibattito, nessuno escluso, c'era Marco Bartolucci, Ivan Boccali, Alessandro Porchetta, Gabriella Sisti, Giovanni Terzulli e Mauro Testa.

Il dibattito, iniziato alle 17:30 circa, è durato un’ora e mezza ed è andato componendosi in tre fasi. La prima fase, che assegnava a ciascun candidato circa sette/otto minuti per parlare, è servita a tutti per esporre il proprio programma, ad alcuni per lanciare anche invettive contro gli altri candidati. La seconda fase, della durata di tre/quattro minuti, ha permesso ai candidati precedentemente tirati in ballo di rispondere e di dire la propria sulla questione delle aziende municipalizzate, problema che come i lettori più attenti noteranno è stato già affrontato abbondantemente nelle interviste faccia a faccia con i candidati pubblicate a mia firma da L'osservatore d'Italia. Nell’ultima fase del dibattito, della durata di un minuto, si è lanciato l'appello agli elettori.

Analizzando il dibattito da un punto di vista meramente estetico, c’è da dire che al colpo d’occhio risaltava sicuramente Porchetta, unico tra i candidati che all’abbigliamento formale, ha preferito indossare una t-shirt con sopra una scritta recante l’invito a mantenere i nidi pubblici, scelta (quella di Porchetta) che sicuramente riflette un certo tipo di militanza forse ormai assente nella politica odierna.


Da un punto di vista programmatico possiamo invece dire che non ci sono state grosse novità; i programmi, a poco meno di due settimane dal voto, sono ormai ben assodati e noti ai più. Chi si aspettava il colpo a sorpresa, retaggio della politica berlusconiana, è rimasto dunque deluso dalla linearità e dalla (passatemi il termine) banalità della grande maggioranza dei programmi. Sì perché anche ai meno addetti ai lavori può apparire evidente un certo superficiale allineamento tra le varie proposte partitiche, quasi come se il modo di affrontare un determinato tema fosse unico. Non a caso però usiamo il termine superficiale: se infatti i programmi ad una prima lettura possono sembrare uguali, nascondono invece grosse dissimilitudini su quei temi che sono forse meno da prima pagina e più da approfondimento culturale (con riferimento, sia chiaro, ai quotidiani).
Detto questo, passiamo ad analizzare i vari interventi nell’ordine con cui il moderatore del dibattito ha dato parola ai candidati; riassumeremo per ogni candidato tutte e tre le fasi dell’intervento, così da avere il quadro completo riassuntivo.

MARCO BARTOLUCCI
Bartolucci, da buon attivista del Movimento 5 Stelle, ha iniziato il suo discorso affermando che i programmi degli altri candidati racchiudono tutta una serie di questioni che già potevano essere state affrontate se solo avessero voluto (evidente il riferimento ai candidati della passata amministrazione); poiché ciò non è stato fatto, non bisogna stupirsi del disaffezionamento alla politica e dello scollamento che c’è stato tra questa e la società. Il candidato grillino, partito forte con questa frecciatina, è andato invece via via spegnendosi, lasciando posto all’emozione; il programma è stato quindi enunciato all’interno di un discorso che è apparso decisamente disomogeneo, i cui punti erano slegati tra loro. C’è da dire però che Bartolucci è al suo esordio nel quadro politico ciampinese, quadro che è forse uno tra i più difficili dell’intera zona; è dunque accettabile una certa titubanza che siamo sicuri sparirà con l’accumulo di esperienza. A dimostrazione di ciò il fatto che già dal secondo intervento non sono mancati gli attacchi diretti agli altri candidati, come a Testa sul tema del PRINT di Ciampino2 (un progetto che a dire di Bartolucci non è utile ai cittadini ma serve solamente a nascondere 62 abusi edilizi) o a Boccali e Sisti, accusati di voler anteporre il profitto ricavabile dall’aeroporto alla salute dei cittadini. Bartolucci ha poi chiuso nel terzo intervento facendo appello ai cittadini, promettendogli che in caso di elezione tra cinque anni potranno dire ai 5 Stelle “grazie, avete fatto un ottimo lavoro”.

GIOVANNI TERZULLI
Giovanni Terzulli aveva un compito non facile: convincere i presenti della sua buona fede. Non ce ne voglia Terzulli, ma i fatti del PD ciampinese li conosciamo tutti; tentare di sostituire un sindaco che è restato in carica solo per un anno e mezzo e che poi si è fatto eleggere in Regione non è un’impresa facile, perché ci sono da convincere tutte quelle persone che sono rimaste deluse dal comportamento di Simone Lupi. Se Terzulli sia riuscito o meno in questa impresa probabilmente lo sapremo solo dopo le elezioni. Pur trovandosi inevitabilmente al centro degli attacchi degli altri candidati, si è comunque battuto bene, ha risposto per le rime e, talvolta, ha sferrato il gancio decisivo. Alle provocazioni di Boccali ha risposto affermando che quest’ultimo aveva voluto fortemente quest’iniziativa perché non aveva mai avuto l’occasione di strillare dinanzi a così tanta gente; a Bartolucci ha risposto sulle inesattezze riguardo le aziende partecipate, a Porchetta sugli asili nido, accusandolo di voler fare solo uno spot elettorale. E infine ha risposto a Testa, l’antagonista per eccellenza del PD, che aveva rimarcato l’episodio di Lupi; Terzulli ha evidenziato che Lupi è sì criticabile, ma non da chi negli ultimi anni si è candidato a qualsivoglia elezione. Insomma la parlantina spedita e la prontezza di riflessi sono sembrati non mancare al candidato democratico.

MAURO TESTA
Se la veloce parlantina ha contraddistinto il discorso di Terzulli, esattamente l’opposto possiamo dire per Testa. L’ex vice sindaco nella prima fase del dibattito ha dato prova di grande sicurezza nei propri mezzi e grande calma, tessendo un discorso ben articolato e logico nel suo susseguirsi. Ha parlato di un programma (il suo) fatto dai cittadini, i cui punti sono tutti indissolubilmente legati tra loro e parte di un progetto comune. Nella seconda parte si è poi lasciato andare la mano, rispondendo colpo su colpo alle critiche mosse dagli altri candidati, una su tutte l’aver fatto parte dell’amministrazione uscente e nonostante tutto non aver portato avanti quei punti programmatici che invece erano nelle sue possibilità. Testa ha poi concluso chiedendo ai cittadini di votarlo perché il suo è un programma politico fattibile e la campagna elettorale non è stata fatta con l’intervento dei grandi sponsor politici, ma fianco a fianco con i cittadini stessi.

IVAN BOCCALI
Che qualcuno tra i candidati avesse potuto sparigliare le carte in tavola ne eravamo tutti consapevoli. Bisognava solo scommettere su Boccali o Porchetta. Nel dubbio, ci hanno pensato entrambi. A Boccali, per questioni burocratiche legate al sorteggio, è toccato per primo. Il candidato di Gente Libera ha sin da subito alzato i toni del confronto, auspicando che la claque sarebbe stata forte anche per lui come per i candidati precedenti. La requisitoria è poi continuata con una provocazione a Terzulli, reo secondo Boccali di essersi definito orgoglioso di Ciampino, città che invece secondo lui è decisamente brutta e triste; e poi ancora le accuse sono continuate riguardo il fatto che in data odierna hanno riasfaltato le strade a Ciampino, e questo rientrerebbe in una mera manovra elettorale; oppure ancora il richiamo ad una politica nuova che può essere fatta solo da chi non ha amministrato la città ma ha avuto modo di capire come funziona la macchina amministrativa. Infine Boccali ha invitato gli elettori a votarlo perché la sua lista è composta da gente nuova e motivata. Gente disposta a cambiare davvero le cose a Ciampino.

ALESSANDRO PORCHETTA
Alzare il tiro arrivando dopo Boccali non sarebbe stato facile per nessuno. Ma le imprese impossibili sono il pane quotidiano del candidato sindaco di Città In Comune, piccola lista che niente ha a che vedere con le grandi corazzate elettorali degli altri candidati. E così Porchetta è riuscito nell’intento di aggredire e incalzare gli altri candidati sulle questioni a lui più care, come la mala gestione dei beni comuni e la mala amministrazione, di cui a suo parere sono responsabili sia la maggioranza (all’epoca composta da Terzulli-Testa-Sisti) che l’opposizione (con Boccali). Porchetta non ha risparmiato nessuno, e ha poi incentrato il suo discorso sul bisogno di portare la politica nelle strade, in mezzo alla gente, uscendo così da una logica speculativa e affaristica propria del palazzo; ha poi ricordato l’importanza del legame tra politica locale e europea, perché solo partendo dal comune è possibile cambiare un intero sistema politica che ad oggi chiede solamente sacrifici ai lavoratori, ai precari, ecc (in quest’ottica ha anche annunciato l’eventuale disobbedienza al patto di stabilità, scatenando l’indignazione e la reprimenda di Mauro Testa).

GABRIELLA SISTI
L’unica donna candidata a queste elezioni (con NCD e UDC) è sembrata "unica" in toto. Nel dibattito tra candidati la Sisti non è voluta entrare limitandosi, con fare sicuro e cadenzato, all’esporre il suo programma punto per punto. Il fervore certamente non le è mancato, ma si è concentrato, perlopiù nel riportare esattamente i punti del programma. Momento di sussulto quello in cui un arzillo signore dalla platea è intervenuto accusando la Sisti di non conoscere i dati sull’aeroporto, dal momento che questa stava sostenendo che l’aumento di malattie non è dovuto ai troppi voli (e niente di meno ci saremmo aspettati da una candidata sostenuta dalla lista “Ciampino Città del Volo”). Comunque la Sisti ha chiuso dicendo di votare per lei in quanto donna, in quanto promotrice di politiche sociali e in quanto dotata di una grande esperienza sovracomunale.

UN EVENTO DA RIPETERE?
A chi noterà che nel resoconto mancano i punti di programma esposti dai vari candidati diciamo di andare a leggere le interviste già pubblicate da questo giornale: nulla di più è stato detto oggi nel confronto; ciò che c’era in meno è stato invece riportato.
Ultima considerazione: la sala era gremita di gente. Come ha fatto giustamente però notare anche Boccali la sensazione è che ci fosse una grande presenza di claque. L’evento è stato dunque abbastanza interessante, ma l’impressione è che tra i presenti ci fossero davvero pochi indecisi (spettatori a cui l’evento era dedicato) e molti habitué dei salotti politici nostrani. Al lettore lasciamo le considerazioni sull’eventuale bisogno di ripetere un tale evento.

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CIAMPINO ELEZIONI: INTERVISTA AL CANDIDATO SINDACO IVAN BOCCALI

di Daniele Rizzo


Ciampino (RM) – Proseguiamo il giro d’incontri con i candidati alla poltrona di sindaco alle prossime elezioni amministrative del 25 maggio. E’ la volta di Ivan Boccali, candidato del movimento Gente Libera.

Ivan Boccali, lei è stato già consigliere comunale con il PDL. Cosa l’ha spinta ad uscire dal PDL, oggi Forza Italia, e perché non ha pensato di continuare il percorso all’interno del partito ma ha deciso di correre autonomamente alla poltrona di sindaco?
Vorrei precisare. Sono stato eletto la prima volta consigliere nel 2006 con AN, quindi vengo dalla destra sociale. Nel 2008 mi sono candidato alla provincia con La Destra. Nel 2011 sono stato il più votato in PDL, pur non avendo mai fatto parte di Forza Italia. Cosa mi ha spinto a non ripropormi? Io non mi sono mai sentito appartenente a Forza Italia, perché vengo dalla destra sociale, e ci tengo a rimarcare questa appartenenza. Non mi sono mai riconosciuto in quel partito e quindi è stato fisiologico che quando il PDL si è frantumato io non abbia aderito a Forza Italia. Ma c’è di più. Non sono entrato in Forza Italia anche perché in questa tornata elettorale ha fatto la scelta scellerata di appoggiare un candidato sindaco di centrosinistra. 

Parliamo di Testa, immagino.
Si, il riferimento è a Testa. Ma sia chiaro che non ho nulla contro la sua persona. Io faccio un discorso politico e di coerenza, fuori anche dall’ideologia. Oggi bisogna dar fiducia alle persone più che all’ideologia. Detto questo però, non possiamo prendere ciò che è vecchio politicamente e farlo passare per nuovo. Forza Italia oggi sostiene un candidato sindaco che ha fatto due volte l’assessore e una volta il vicesindaco nella stessa giunta alla quale oggi fa finta di opporsi. Questo tipo di progetto non mi piaceva, e quindi ho ritenuto di non aderire per dar vita a questo movimento che si chiama Gente Libera. Il nostro è un movimento di protesta ma anche di proposta, perché oltre ad opporci alla vecchia politica proponiamo un programma molto specifico e curato, frutto dell’esperienza diretta sul territorio. Stiamo presentando un prodotto politico realmente nuovo e di rottura. Ho pensato che fosse arrivato il momento di portare una ventata d’aria fresca. Voglio precisare che il problema non è cambiare nel senso lato del termine: prima ho parlato dell’importanza delle persone e dei soggetti oggi. Il problema è che un candidato che ha fatto attivamente parte di una maggioranza che è responsabile dello schifo che c’è a Ciampino (perché oggi Ciampino è una città oggettivamente brutta) non può essere considerato nuovo e propositivo. Una persona che fa un passaggio di questo tipo ritengo che sia anche da un punto di vista umano poco credibile.

La sua lista ha trovato il sostegno di Fratelli d’Italia e Alleanza Nazionale. Perché ha scelto di candidarsi con una lista civica anziché legarsi a questi due partiti? E’ una scelta contingente al momento storico che vede la crisi dei partiti? E poi, qual è il futuro di Gente Libera?
Innanzitutto vorrei dire che la nostra non è una lista civica ma un movimento. E ci tengo molto a rimarcare questa differenza. Trattandosi di movimento non siamo legati solo all’esperienza elettorale, e quindi non nasciamo per morire dopo le elezioni. Come tutti i movimenti abbiamo un inizio, ed il nostro coincide con questo delle elezioni. Però non prevediamo la fine di questo, a prescindere dal risultato elettorale, che comunque pensiamo sarà trionfale. Noi intendiamo esportare il progetto Gente Libera prima nei paesi limitrofi e poi anche oltre. Il fatto che nasciamo come gruppo intorno a dei valori (che poi per noi sono quelli tradizionali) fa di noi un movimento, al contrario della lista civica che invece è costruita intorno ad una persona e ad un progetto circostanziato. Noi siamo movimento. Questo è il progetto. All’inizio dissi ai miei ex amici di Forza Italia (ex amici politicamente parlando) che avremmo dato vita ad un movimento a prescindere dai partiti che si sarebbero interfacciati con noi. Noi volevamo un progetto incentrato sui cittadini. Dopodiché, gli altri partiti hanno visto la nostra azione politica e Fratelli d’Italia ci ha cercato e proposto un appoggio; dal momento che è un partito con una sua coerenza di fondo abbiamo accettato il sostegno. Un partito alle spalle ci da un valore aggiunto, ma io sono il candidato di Gente Libera. 

Passiamo al programma: i temi caldi che interessano Ciampino in questo particolare momento sono quattro: l’aeroporto, la sicurezza, le aree 167, le aziende municipalizzate. Quali sono le vostre proposte circa questi temi.
Aeroporto: noi sosteniamo che l’aeroporto debba diventare una risorsa, sempre nel rispetto della salute dei cittadini. Nessuno baratta un vantaggio economico con la salute dei nostri figli. Noi chiediamo contestualmente alla riduzione dei voli a livello tollerabile anche l’interazione da un punto di vista economico con ADR, con i grossi vettori (come Ryanair), e con le compagnie di noleggio. Ciampino nasce intorno all’aeroporto, e potenzialmente potrebbe avere ricchezza; invece ha solo danni, come l’inquinamento acustico e atmosferico, le polveri sottili, ecc. In che modo possiamo farlo diventare una risorsa? Noi vogliamo che ci sia una trattativa, un tavolo con ADR. Ciampino si è sempre interfacciata in maniera poco politica e molto aggressiva. Abbiamo visto che la guerra legale in questi anni non ha pagato. Allora bisogna sedersi e trovare una soluzione. ADR deve garantire posti di lavoro ai residenti sul territorio (noi sopportiamo un disagio, loro devono darci qualcosa in cambio); poi abbiamo previsto la tassa di vettore, e cioè un incremento del costo del biglietto della navetta che fa la spola tra l’aeroporto e la stazione, affinché questi soldi vadano nelle casse comunali: in nessuna città dall’aeroporto al centro (mi riferisco al centro di Roma, dove si arriva con soli 3 euro) si paga così poco. Qual è il problema di alzare di un euro il costo del vettore? Non c’è problema, perché lo straniero quando arriva non è restio a spendere 2,50 euro invece di 1,50. Un euro in più a persona significherebbe qualche milione in più nelle tasche del comune, che così potrebbe alleggerire altre tasse (come per esempio la TARES). Oppure abbiamo pensato ad una somma forfettaria pattuita con ADR che potrebbe essere di 50 cent o 1 euro, una tassa di transito. Come funziona? ADR verserebbe al comune un “tot” per ogni persona che transita nell’aeroporto. Poi il nostro programma prevede la creazione di esercizi commerciali liberi dalle tasse nel centro di Ciampino, centro che sarebbe anche riqualificato a livello architettonico grazie alla collaborazione delle compagnie aeroportuali. La nostra idea prevede che le navette lascino i passeggeri dall’altra parte del territorio invece che alla stazione, così che gli stranieri facciano anche la conoscenza del territorio e siano invogliati a rimanere. Ciampino non deve essere solo un territorio di passaggio. Quindi diciamo ok alla riduzione dei voli, ma la questione dell’aeroporto è anche molto altro.

Sulla sicurezza.
Un popolo senza sicurezza è un popolo mutilato. Ciampino è un territorio di confine. Negli ultimi anni c’è stato un calo della sicurezza, un aumento di furti, rapine, sparatorie. Noi proponiamo la creazione di un Assessorato alla sicurezza, sicurezza che invece ad oggi viene gestita dal sindaco insieme ad altre tante competenze. Noi chiediamo che sia gestita in maniera esclusiva da una persona che sia competente. Poi vogliamo l’illuminazione di tutte le strade più buie e la riqualificazione di tutti quei parcheggi che sono poco sicuri. E poi ancora, vogliamo che la cultura alla legalità entri nelle scuole: la legalità e la sicurezza vanno insegnate. Insomma, una parte importante del bilancio deve essere devoluta a questo assessorato. Sul campo nomadi: innanzitutto il comune di Roma ci deve dare con cadenza bimestrale un censimento del campo: non è possibile che non sappiamo chi abbiamo alle porte di casa. Il campo oggi si è molto ampliato, le etnie sono diverse e spesso in lotta. Chiediamo quindi che ci sia il controllo a campione dei flussi in entrata e in uscita dal campo, così come viene fatto sui cittadini italiani. Il problema del campo si risolverebbe aumentando i controlli. Poi per me se non c’è la flagranza di reato può essere stato chiunque, dal nomade all’italiano, non faccio discorsi scontati. Però è un dato di fatto, documentato da fonti attendibili, che negli ultimi anni c’è stato un incremento dei crimini. (Inciso: alla domanda “dove è possibile trovare i dati statistici che testimoniano questo incremento?” il signor Boccali ha risposto dicendo che ha parlato con esponenti delle forze dell’ordine che glielo hanno confermato, ma comunque per chi lo richiedesse è pronto a mostrare un’informativa oggettiva con i dati, ndr).

E riguardo la delocalizzazione? E’ a favore o contro?
Ovviamente a favore. Spostarlo dentro Ciampino però non avrebbe senso. Lì dov’è ora sicuramente non può stare, perché quella zona è assolutamente inadatta anche per la loro sicurezza. Per il dove spostarli, il problema è del comune di Roma.

Questione delle aree 167.
E’ una questione aperta e che si porterà via i prossimi anni. Ciampino, per dare seguito a manovre elettorali, nel 2006 ha preso accordi con i proprietari dei terreni per fare queste 167. Dopodiché, sempre per un discorso elettorale, nel 2011 ha proceduto all’assegnazione dei lotti alle cooperative, commettendo però degli errori. Innanzitutto non sono stati fatti gli scavi archeologici e geologici prima della concessione, tanto che in alcuni siti hanno successivamente trovato bombe, vasche, statue romane, resti della Villa di Messalla ecc. Molti cittadini soci di cooperative hanno quindi anticipato i soldi per avere il terreno, ma ad oggi non possono più costruire. Ad oggi il 70 % delle cooperative non può edificare. La nostra proposta è la seguente. Noi proponiamo che il 30 % che può edificare se vuole continui pure. L’altro 70 % può fare la richiesta per il rimborso; per chi vuole invece edificare, si procederà con l’individuazione di un’altra zona in Ciampino, ma questo è un progetto che porterà via diversi anni. Inoltre recentemente è stata votata una delibera (non da me) in Consiglio comunale con la quale il comune di Ciampino si impegna a restituire i soldi, e qui io dico: questi soldi che il comune aveva preso erano vincolati per opere di urbanizzazione, dopodiché (e qui dico sembra perché non ho accesso a dati più specifici) sembra che questi soldi ad oggi non ci siano. Dove sono questi soldi? E se tutte le cooperative domani facessero richiesta di rimborso, ce l’abbiamo i soldi?

Cosa mi dice sulle municipalizzate.
Noi riteniamo che le società municipalizzate debbano tornare alla mission originale, e cioè ad occuparsi solo del nostro territorio, e non degli altri. L’ASP deve tornare ad occuparsi solamente dei servizi del comune di Ciampino, quindi in quest’ottica siamo contro la privatizzazione dei nidi, perché sarebbe un cavallo di troia per le altre privatizzazioni. Non si può fare il business con le aziende del comune, anche perché quando il guadagno non c’è i debiti si spalmano sui cittadini (come succede ad esempio per la TARES). Non si possono privatizzare le entrate e pubblicizzare le uscite. Chiediamo il ritorno alla funzione originaria di ASP e AMBIENTE. Poi chiaramente ci sono altre manovre come i tagli alle consulenze, e il rifacimento dei consigli di amministrazione, perché la politica non deve più entrare nella gestione delle aziende. Andare all’ASP e tagliare i posti di lavoro sarebbe facile, ma a noi non interessa questo. Noi vogliamo persone che gestiscano la situazione in maniera sì tecnica ma anche umana; si tratta inoltre di trovare una politica commerciale a breve e lungo termine che rilanci le aziende.

Qualora venisse eletto sindaco, quale sarebbe il punto di partenza dell’amministrazione Boccali?
Riqualificherei il territorio in primis, ma poi cercherei anche di risolvere il problema della sicurezza, con la rapida soluzione della questione de La Barbuta.

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di D. R.

Ciampino (RM) – A tre anni dalle ultime elezioni che videro la vittoria plebiscitaria del candidato PD Simone Lupi, Ciampino si prepara a tornare alle urne i prossimi 25 e 26 maggio, per scegliere quale amministrazione comunale potrà governare la città nei cinque anni a venire.

Sono stati tre anni molto concitati per l’amministrazione comunale ciampinese, considerando infatti che lo scorso anno l’oramai ex sindaco Lupi ha abbandonato la carica in seguito alla sua elezione al Consiglio regionale. La sostituzione di questi con Carlo Verini, avvenuta il 22 aprile 2013 in seguito alla nomina di quest’ultimo come vice sindaco e alla destituzione di Mauro Testa (PSI) che era il reggente di tale carica, ha dato il via ad un processo di destabilizzazione all’interno del Partito Democratico Ciampinese.

Da ormai quasi un anno quindi all’interno della maggioranza comunale la situazione appare tesa, e diversi i fatti che lo dimostrano. All’indomani della nomina di Verini cinque consiglieri del PD (Sudano, Pazienza, Muzi, Giglio, Fiorini) hanno manifestato il loro disappunto dando vita a quella che viene definita “Scissione del Piccolissimo”; inoltre Mauro Testa e il consigliere Paolo De Pace (entrambi del PSI) hanno abbandonato la maggioranza il primo ottobre.

Ovvio che il quadro generale in vista delle elezioni appare quindi caotico; tentiamo dunque di fare il punto della situazione.

Le primarie

Il 9 marzo si sono tenute le primarie del PD. Benché in principio ci si fosse preparati per uno scontro a tre, con Antonio Rugghia, Giovanni Terzulli e Gabriella Sisti a contendersi la parte del candidato sindaco per la coalizione di centro sinistra, già dal dicembre 2013 i candidati si erano ridotti a due, con la Sisti (UDC) che annunciava la corsa solitaria alla poltrona più importante della città.

Lo scontro tra Terzulli, il “delfino di Lupi”, e Rugghia, portato dagli “scissionisti” del PD, si è risolto con la vittoria per poco più di 400 voti di Terzulli. Il candidato sindaco del centrosinistra alle elezioni sarà dunque il trentatreenne rampollo del PD locale, già assessore alle Risorse economiche, Risorse umane, Organi istituzionali, Innovazione, Partecipazione, Rapporti con le Società partecipate, Consorzi.

Ma pensare che la vittoria di Terzulli abbia ristabilito l’unità di partito, alla luce dei fatti riportati sopra, appare certamente opinabile. E infatti, in seguito alla sconfitta di Rugghia, Fiorini ha abbandonato il partito e Sudano ha dato le dimissioni da capogruppo del PD.

I candidati

Aldilà dei malumori interni al PD, Giovanni Terzulli si presenta comunque come il candidato forte di queste elezioni, basti pensare al fatto che il “Partito Democratico” (o comunque il centro sinistra) a Ciampino non ha mai perso un’elezione, ma soprattutto ha sempre vinto con un notevolissimo scarto sugli avversari.

Tuttavia il fronte del centrosinistra, che si era presentato unito nel 2011, quest’anno arriverà frammentato alle elezioni, con ben tre candidati sindaci diversi.

Mauro Testa, il candidato del “Partito Socialista Italiano”, che tre anni fa si era presentato in coalizione con Lupi, aveva portato più di mille voti all’interno del paniere del PD, incrementando addirittura il suo risultato alle elezioni regionali dello scorso anno. E’ logico quindi pensare che la sua corsa solitaria possa dare filo da torcere in termini di voti al candidato del PD, considerando anche che quest’anno può contare su un patto di coalizione a suo sostegno forte di due partiti, PSI e Forza Italia e sei liste.

Discorso simile può essere fatto rispetto al candidato sindaco Gabriella Sisti, in quota Udc, che con la sua lista “Adesso Donna” si presenta come alternativa valida ai suoi colleghi uomini. La Sisti, che ha già ricevuto il sostegno alla sua candidatura da parte del Nuovo Centro Destra, oltre che dal partito di Casini, porterà sul campo di battaglia sia la sua personale esperienza che la sua “militanza” nell’amministrazione comunale, dato che già nella giunta Lupi era assessore ai Servizi sociali, Assistenza, Terzo settore, Salute, Formazione professionale, Patrimonio casa, Multiculturalità e Politiche giovanili. Non sembra inverosimile ritenere che anche lei possa incidere nella sottrazione di consensi al PD, dato che sino al 2011 era in coalizione con i democratici di Ciampino.

Gli outsiders

Chi invece alle elezioni del 2011 non c’era, ma che alla regionali del 2013 ha sbaragliato la concorrenza, è il “Movimento 5 Stelle”, che sebbene all’epoca non avesse un fronte locale veramente organizzato, ha raccolto oltre il 22% dei consensi. La candidatura di Marco Bartolucci sembra quindi poter rappresentare una variabile destabilizzante per il sistema partitico fino ad oggi presente a Ciampino.

Chi alle ultime elezioni c’era, ma che oggi si presenta sotto un’altra veste, è Alessandro Porchetta, il candidato sindaco per la lista Città In Comune. La lista nasce dalla sintesi del circolo di Rifondazione Comunista ciampinese con una parte della lista Città Attiva (già candidati entrambi alle amministrative del 2011) e di altre organizzazioni locali. Sommando gli ultimi risultati elettorali disponibili vediamo come l’ipotesi di Porchetta all’interno del consiglio comunale sia piuttosto accreditata (ruolo che tra l’altro già aveva ricoperto nel 2006); più difficile invece che possa essere eletto sindaco.

Su chi non abbiamo dati elettorali recenti, eccezion fatta per le 428 preferenze nel 2011 e i mille voti alle provinciali del 2008, è Ivan Boccali. L’allora candidato tra le fila del PDL, si presenta oggi da solo con la lista Gente Libera, lista che fa il suo esordio in questa tornata elettorale e che mette al centro di tutto il progetto politico il già consigliere comunale.

25 e 26 maggio

Diversi i candidati sindaci, diversi i partiti, molte le liste. La campagna elettorale, che inizia ufficialmente trenta giorni prima del voto, ma che di fatto è già iniziata da tempo, si preannuncia carica di pathos e difficilmente soporifera. I candidati si daranno battaglia e mai come quest’anno il risultato delle elezioni appare incerto, con buona parte della cittadinanza che già avverte il rischio di un ballottaggio. Certo è che in caso di ballottaggio assisteremmo ad un nuovo valzer di coalizioni ed accordi, ma questa è un’altra storia. Intanto, lasciamo la parola alle urne.