NEMI: FUNZIONARI PROMOSSI A PIENI VOTI

di Ivan Galea

Nemi (RM) – Un famoso detto italiano è quello che recita: “L’operazione è perfettamente riuscita, ma il paziente è morto”. In pratica si glorifica il medico che ha operato esaltandone le virtù, nonostante il risultato sia stato poi il peggiore possibile. Un po’ quello che, a livello nazionale, è successo a Genova con lo scandalo dei responsabili dell’ufficio tecnico che si spartirono un fiume di denaro per “aver raggiunto l’obiettivo di aver messo in sicurezza” tutti i corsi d’acqua della città ligure, e poi sappiamo tutti come è andata a finire.

E’ tipico della “casta” costituita da politici, dirigenti e funzionari che si spartiscono tra di loro vantaggi economici e privilegi infischiandosene dei risultati di gestione effettivamente ottenuti.

Senza andare troppo lontano, anche a Nemi, il più piccolo paese dei Castelli Romani, si scorge l’esistenza di una sorta di casta, che però proprio perché locale si fa finta di non vedere e se ne accetta senza fiatare l’operato. Ma andiamo nel merito. In un articolo pubblicato con il titolo “Nemi : u monnu sé revotatu” un gruppo di cittadini richiamava la determina n° 344 del 23/7/14 con la quale veniva riconosciuto ai responsabili dell’Area Vigilanza e dell’Area Tecnica di Nemi il massimo punteggio di risultato necessario per l’erogazione della percentuale massima del premio di produttività per aver raggiunto tutti gli obiettivi prefissati.

In pratica a Nemi tutto è stato fatto come meglio non si poteva e per questo, oltre al normale stipendio, tanti soldini in più sono finiti nelle tasche dei responsabili dei servizi. Ma il bello è che nemmeno lo si è fatto attenendosi alle regole fissate in precedenza proprio da coloro che hanno valutato le loro performance. Infatti  il “Regolamento di disciplina della misurazione, valutazione e integrità e trasparenza della performance delle posizioni organizzative” approvato con la delibera di Giunta n° 50 del 30/05/2013, contrasta completamente con il modo in cui si è operato. Basta leggere l’Art. 2 comma 3 che recita :” Ai fini della trasparenza (…) l’ufficio personale assicura la pubblicazione sul sito istituzionale di un estratto dei documenti di programmazione (…)”  oppure leggere l’Art. 4 comma 1 che testualmente recita :” la relazione sulla performance costituisce lo strumento per la misurazione, la valutazione e la trasparenza dei risultati dell’Ente ed è pubblicata sul sito istituzionale dello stesso”.

Uno dei detti più famosi che i nostri antenati latini ci hanno tramandato è “verba volant scripta manent” e cioè che le parole volano e gli scritti rimangono. Invece a Nemi ci si trova davanti all’eccezione, visto che anche gli scritti volano, in quanto da nessuna parte del sito istituzionale, forse per colpa nostra che non sappiamo ricercare bene, riusciamo a trovare la relazione sulle prestazioni dei responsabili dei servizi. Se poi passiamo all’Art. 6 del citato regolamento c’è da mettersi letteralmente le mani nei capelli (per chi se lo può permettere). Infatti al comma 3 vengono dettagliate analiticamente le singole voci secondo le quali i responsabili andrebbero valutati allo scopo del raggiungimento della valutazione finale.

Ad esempio la responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi ha ottenuto nella valutazione del comportamento manageriale un punteggio di 99 su 100. Si potrebbe pensare sia stata una scivoleria da parte del nucleo di valutazione aver tolto quel punticino rispetto al massimo, ma la cosa non ha inficiato sul risultato finale in quanto la responsabile  ha ottenuto, egualmente, la massima percentuale erogabile di incentivo sulla retribuzione di posizione attribuita. 

Davvero singolare che sia stata data una votazione massima al responsabile dell’area Vigilanza, Gabriele Di Bella, addirittura 100 su 100. Mancava soltanto la lode e la consegna delle chiavi della città di Nemi per completare l’opera e per evidenziarne i meriti.

Ma per capire meglio con quali criteri sia stato attribuito questo voto massimo che è veramente difficile da vedersi in altri Comuni ci soffermiamo ad approfondire la questione e andiamo a vedere chi erano i componenti del nucleo di valutazione interno. Il Presidente era l’allora Segretario Comunale, dottor. Ivano Moreschini  e ne facevano parte altri due componenti, per altro ben retribuiti, nominati dal sindaco, e cioè il dottor Guido Mazzocco e il dottor Simone Carmignani, veramente poco conosciuti in Comune e dei quali ci permettiamo dubitare che conoscano a fondo i dirigenti da valutare. Quella che ci interessa però è la figura del presidente, il dottor Ivano Moreschini, che era anche il Presidente della Commissione Disciplinare dell’Ente e perciò era a conoscenza perfettamente dei problemi venutisi a creare all’interno del corpo dei Vigili Urbani di Nemi e delle difficoltà, definiamole così,  che comunque si configuravano nella gestione delle risorse umane all’interno del corpo stesso.

Facendo un breve excursus nei precedenti tabella pubblicati su questo quotidiano e mai contestati da nessuno, il Responsabile dell’Area Vigilanza sembrerebbe aver incontrato difficoltà nella pianificazione del pagamento delle spese a seguito di una sentenza del Tribunale di Roma, avverso un procedimento del Codice della Strada, arrivata al protocollo del Comune di Nemi in data 21 gennaio 2013. Tutte le cause di questa negligenza, che ha portato ad un notevole incremento della somma da pagare da parte del Comune di Nemi, ricaddero sul sottoposto "parafulmine", il m.llo Merlonghi Filippo, al quale era stata affidata la liquidazione del successivo precetto arrivato in Comune il 5 dicembre 2013 e cioè ben 11 mesi dopo a notifica della sentenza.

Ebbene per ulteriore dovere di cronaca riscontriamo che, nonostante altri tabella pubblicati nei quali si chiedeva conto di che fine avesse fatto il precetto, solo con il Consiglio Comunale del  26/03/2015 è stato richiesto ed ottenuto il riconoscimento del debito fuori bilancio per poter procedere finalmente al pagamento dello stesso precetto. Ed allora essendo a conoscenza di questo fatto, come di altre difficoltà gestionali, come è stato possibile per il dottor Ivano Moreschini attribuire proprio il massimo punteggio per la capacità di gestione delle risorse finanziarie al comandante della Polizia Locale?
E vogliamo poi analizzare la “qualità dell’apporto personale e dei collaboratori, gestione delle risorse umane” Non ci vuole certo un genio per  capire che anche questo obiettivo non sembra essere stato proprio centrato “al 100%”.

E’ apparso evidente a tutti, e quindi doveva esserlo maggiormente per il Segretario Moreschini, che, anche in concomitanza con l’arrivo del Di Bella nel gennaio 2013, l’organizzazione dell’ufficio dei Vigili Urbani a Nemi si è andata lentamente sgretolando con l’esplosione di numerose e accese discussioni all’interno del Corpo, cosa che ha comportato certamente un non perfetto lavoro di equipe indispensabile per il raggiungimento dell’obiettivo comune del lavoro ben fatto. Discussioni che sono arrivate all’apice anche con la vergognosa sceneggiata davanti al Duomo di Albano Laziale avvenuta il pomeriggio del 18 luglio 2014, quando si stava celebrando un funerale. All’uscita della funzione funebre, a detta dei tanti presenti il comandante della polizia municipale di Nemi Gabriele Di Bella avrebbe affrontato con veemenza verbale il vigile Merlonghi (sul posto peraltro in borghese e fuori dal servizio che aveva regolarmente espletato nella mattinata a Nemi) suscitando sconcerto tra parenti ed amici del defunto. Discussione che, in modo ancora più discutibile, proseguì nel pronto soccorso dell'ospedale di Albano dove entrambi si erano recati per accertamenti medici.

Perché il Sindaco di Nemi Alberto Bertucci  avvisato dell’accaduto, che ormai era a conoscenza di tutti i Comuni dei Castelli Romani, non ha chiesto scusa pubblicamente ai parenti del defunto per l’increscioso episodio e chiesto conto al Comandante Di Bella dell’immagine offerta dal corpo dei Vigili Urbani di Nemi?. Dove si trovavano i tre i vigili urbani in servizio quel pomeriggio a Nemi? Forse fuori territorio ad Albano Laziale? Qualcuno ha addirittura ipotizzato che fossero tutti in “missione” diretti verso il malcapitato Merlonghi.

Ebbene di fronte a questi episodi crediamo che probabilmente sia quantomeno discutibile l’aver riconosciuto  la valutazione massima per la gestione del personale al Comandante dei Vigili.

Un’ultima domanda ci viene poi naturale. Come mai il terzo dirigente, il Sig. Gaffi Aurelio, che quest’anno è  stato nominato factotum del Comune (vedere Decreto del Sindaco n° 1 del 15/01/2015), ma che in precedenza era già responsabile dell’Area Finanziaria dell’Ente non è stato nemmeno valutato dalla Commissione? Qualcuno dovrebbe spiegarci il perché.

A noi, che ripetiamo restiamo in attesa di visionare la relazione sulla performance sui responsabili, ci sembra una valutazione che poteva sicuramente essere più ponderata e “modesta”.

Certamente è un ottimo e dolcissimo tributo di cui ne andranno fieri con tutta probabilità il  Sindaco Alberto Bertucci, e il consigliere con delega al personale Gianni Ibba. Peccato che comunque spesso ci  si trova a scontrarsi con una realtà che non è proprio “ottima” e promossa a pieni voti.   

Come sarebbe bello se ad esprimere un giudizio ed a valutare i risultati del lavoro dei responsabili dei servizi al Comune di Nemi fossero i cittadini. Pensate davvero che gli darebbero, come è accaduto, il massimo dei voti? Perché non proviamo a fare un sondaggio.

Scherzi a parte, ancora una volta si aspettano quei chiarimenti che sorprendentemente non arrivano anche quando a chiederli sono i cittadini.




NEMI: PRECISAZIONI ALLE DICHIARAZIONI DI IVANO MORESCHINI

 

E' sbalorditivo come l’autore della rettifica, prima di scrivere, non si sia accertato che l’utilizzo del termine “compensazione” venga proprio fedelmente trascritto dagli atti consultabili sull’albo pretorio.

 

di Chiara Rai

Nemi – Sono diverse le segnalazioni arrivate alla redazione Lazio de L'Osservatore d'Italia a seguito della rettifica del Dott. Ivano Moreschini, Segretario Generale [NEMI: RICHIESTA DI RETTIFICA DOTTOR IVANO MORESCHINIin merito all’articolo pubblicato [NEMI: PROBLEMI DI STIPENDI E INDENNITA' AL COMUNE].

Pertanto si rende necessaria una precisazione rispetto alle asserzioni della rettifica. L’articolo oggettivamente non riporta errori nelle citazioni delle fonti e non risulta affatto carente di controllo. Altresì è sbalorditivo come l’autore della rettifica, prima di scrivere, non si sia accertato che l’utilizzo del termine “compensazione” venga proprio fedelmente trascritto dagli atti consultabili sull’albo pretorio.

Ultima notizia che ci viene fornita dallo stesso Ivano Moreschini è che nell’articolo di Chiara Rai addirittura si sottintenderebbe ad uno “scambio con il sindaco” a cui mai si è ne fatto riferimento ne addirittura formulato un pensiero e neppure una considerazione. Insomma è Ivano Moreschini stesso che informa il giornale di questo presunto anomalo e bizzarro rapporto.

Piuttosto dalla rettifica emerge un avvertimento intimidatorio rispetto alla facoltà di diritto di cronaca e critica che spetta legittimamente ad un giornalista. Non saranno questi avvertimenti a bloccare il diritto dovere d’informazione. E su casi non dissimili torneremo ancora sopra.

Ma per quanto riguarda una precisazione doverosa alla rettifica di Moreschini si fa presente quanto segue:  

Che l'ex Agenzia Autonoma dei Segretari, impieghi sei mesi per emanare una circolare la dice lunga in merito alle lungaggini della burocrazia italiana.

Per quanto riguarda la presunta fonte non controllata (Decreto del Sindaco n. 8 del 7 agosto 2014) questo non risponde al vero in quanto nell'articolo si riporta testualmente (Il riconteggio del Comune è avvenuto ad agosto, ben 7 mesi dopo la pubblicazione della legge di stabilità. ), e comunque a ogni buon conto si allega il citato decreto. [CLICCARE QUI PER LEGGERE IL DECRETO DEL SINDACO]

Per quanto riguarda la “compensazione” tale termine è utilizzato dal Responsabile dell'Area finanziaria del Comune di Nemi nella determinazione N.66 del 13/11/2014 RIDETERMINAZIONE RETRIBUZIONE DI POSIZONE SEGRETARIO COMUNALE [CLICCARE QUI PER LEGGERE LA DETERMINAZIONE N.66] che recita al  punto 3 comma b del dispositivo “le somme maggiormente erogate per il periodo gennaio – maggio2014, così come calcolate nel seguente prospetto, saranno compensate con l’importo dovuto per l’indennità di risultato e che la differenza di € 42,00 sarà recuperata con la prima mensilità utile”. Quindi è un funzionario del Comune, a torto o a ragione,  che utilizza il termine compensazione. La rideterminazione nasce dalla legge di stabilità del 2014, la circolare è stata emessa proprio per interpretare questa legge.

A questo punto la domanda sorge spontanea: il Segretario  Comunale, e quindi massima autorità amministrativa dell'ente,  ha controllato le determinazioni? Si allegano le determinazioni per evadere qualsiasi dubbio sulle affermazioni avanzate nell’articolo NEMI: PROBLEMI DI STIPENDI E INDENNITA' AL COMUNE. Un articolo che evidentemente ha suscitato reazioni che diversi lettori del giornale considerano spropositate. 




NEMI: RICHIESTA DI RETTIFICA DOTTOR IVANO MORESCHINI

Riceviamo e pubblichiamo dal Dottor Ivano Moreschini, Segretario Generale

Spettabile Direttore, Chiedo con la presente una richiesta di rettifica ai sensi delle norme in oggetto, in relazione all'articolo NEMI: PROBLEMI DI STIPENDI E INDENNITA' AL COMUNE, pubblicato il 30.11.2014. L'articolo, firmato da lei, è costruito a tesi, senza una adeguata documentazione e citazione delle fonti, ed è lesivo della mia reputazione ed immagine professionale, ai limiti della diffamazione. E' un preciso obbligo del giornalista citare le fonti, soprattutto quando si parla di dati personali come la retribuzione. Lei si basa sull'assunto che sia stata la legge di stabilità 2014, entrata in vigore il 1 gennaio 2014, a dichiarare decaduto il principio della reformatio in peius per i Segretari Comunali. Invece la fonte è una circolare della Ex Agenzia Autonoma dei Segretari, emanata il 9 giugno 2014, con effetto retroattivo dal 01.01.2014. Altra fonte da lei non controllata è il Decreto del Sindaco n.8 del 7 agosto 2014, prontamente predisposto dal sottoscritto. Se lo avesse fatto avrebbe forse potuto capire che la mia retribuzione era diminuita dal giugno 2014, e che per restituire le somme da gennaio a maggio sono state utilizzate le somme di € 4.655,55. Anche in questo caso lei interpreta in modo fazioso e diffamatorio definendo “compensazione” l'istituto dell'indennità di risultato, previsto dal CCNL per tutti i dirigenti, compresi i Segretari. In sostanza lei è riuscita a trasformare la restituzione in sei mesi piuttosto che in un anno di una somma ben più alta di € Ancora in un tentativo di raggiro all'Ente. Per tacere poi del sottinteso che ci sia stata una sorta di “scambio” con il Sindaco per motivi poco commendevoli. La invito pertanto a pubblicare la presente rettifica, riservandomi comunque di adire le sedi competenti per altre azioni. La diffido inoltre a non permettere l'indicizzazione nei motori di ricerca del mio nome rispetto all'articolo di cui è parola, riservandomi di adire il Garante della Privacy in caso di mancata osservanza.




NEMI: PROBLEMI DI STIPENDI E INDENNITA' AL COMUNE

 

I Consiglieri di opposizione si sono fermati alle dichiarazioni del signor Alberto Bertucci oppure sono tornati di recente a interrogare l’Ente su eventuali sviluppi da parte delle Autorità competenti rispetto a questa annosa vicenda? 

 

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Problemi di stipendi e indennità al Comune di Nemi . Il congedo del segretario comunale Ivano Moreschini, oltre a tutti i rosei saluti, non è stato esattamente “indolore”  a prescindere dal suo lavoro svolto.  C’è stata confusione nell’attribuzione dello stipendio a Moreschini da parte del Comune di Nemi che in pratica gli ha dato, a partire da gennaio 2014, più di quanto avrebbe dovuto prendere, infatti Ivano Moreschini ha percepito esattamente 931,11 euro in più al mese. 

Ivano Moreschini  deve restituire al Comune di Nemi ben 4.655,55 euro perché in parole chiare la sua posizione non è stata adeguata alla tipologia di ente per il quale ha prestato servizio: Il Comune di Nemi è un ente di livello “B” inquadrato nella fascia di popolazione tra i 3 mila e 10 mila abitanti in quanto sostanzialmente si divide il segretario comunale in convenzione con un altro Comune e nello specifico lo ha fatto finora con il Comune di Poli. Nemi conta circa 2 mila abitanti e Poli circa 2 mila e 400 abitanti, insieme si attestano nella fascia sopra i 3 mila abitanti. 

Succede che i segretari comunali sono suddivisi in tre fasce professionali A, B, C alle quali corrispondono compensi diversi, in pratica a seconda della fascia gli “stipendi” di ciascun segretario sono più o meno alti. 

Secondo una deliberazione del 2001 adottata dal Consiglio Nazionale di Amministrazione dell’agenzia autonoma per la gestione dell’Albo, i segretari che come nel caso di Ivano Moreschini, provengono da un ente più popoloso e pertanto hanno un trattamento economico più alto dovuto anche allo stato di avanzamento di carriera, possono mantenere il proprio trattamento economico anche qualora vadano a prestare servizio in un Comune più piccolo. Ed è così che è stato per Moreschini. 

Di fatto questa delibera è decaduta a seguito della legge di stabilità 2014, pubblicata a dicembre 2013,  che prevede che a partire dal 1 gennaio 2014 la retribuzione del segretario sia applicata a seconda della fascia in cui è inquadrato l’Ente. 

Quindi succede che da gennaio a maggio 2014 il segretario del Comune di Nemi deve restituire 4.655,55 euro perché anziché  i 2.783,38 euro al mese che prendeva prima del primo gennaio 2014 avrebbe dovuto percepire 1.852,27 mensili. 

Il riconteggio del Comune è avvenuto ad agosto, ben 7 mesi dopo la pubblicazione della legge di stabilità.

La restituzione si è presto risolta grazie ad una compensazione: dato che per l’anno 2013 è stata liquidata a Moreschini una indennità di risultato (premio) pari  4.613,55, il segretario di fatto non ha percepito tale somma e restituirà la differenza di 42 euro con la prima mensilità utile.    

Ci chiediamo come sia possibile che si sia aspettato tanto per porre rimedio a questo caso.

 

IL CASO DEL SINDACO DI NEMI ALBERTO BERTUCCI:

Detto questo, tempo fa avevamo sollevato un altro caso di presunte indennità indebitamente percepite dal  parte dell’attuale sindaco Alberto Bertucci a partire dall’anno 2009. Il caso sollevato era ben supportato da carte in quanto il Tuel (testo unico degli enti locali) regolamenti in maniera chiara la questione.  Abbiamo chiesto al sindaco Alberto Bertucci come mai risulti, dagli atti che abbiamo messo a disposizione sul nostro quotidiano e inviato per conoscenza a Procura e Corte dei Conti , che lo stesso risulti aver percepito l’intera indennità di sindaco quando in realtà presuntivamente gliene sarebbe spettata la metà.  

In pompa magna il sindaco fece una conferenza stampa (alla quale per paradosso il nostro giornale non fu invitato) dove utilizzando parole denigratorie riferite al nostro quotidiano, rispose che si trattava di tutte falsità e si avvalse anche del sostegno di Ivano Moreschini, l’attuale segretario che deve restituire indennità che in realtà non gli spettavano.  Ma non solo, il sindaco, fece anche affiggere dei manifesti per tutta Nemi , per decretare la sua estraneità ai fatti, avvalendosi di  una interpretazione di un parere ministeriale.

Questo parere ministriale  fu ampiamente diffuso a tutti i quotidiani locali, tranne il nostro. A questo punto,  una domanda sorge spontanea e come Lubrano ci daremo forse, ben presto, Quanta valenza può avere quella passata conferenza stampa rispetto al caso di presunte indennità indebitamente percepite da parte del signor Alberto Bertucci?

I Consiglieri di opposizione si sono fermati alle dichiarazioni del signor Alberto Bertucci oppure sono tornati di recente a interrogare l’Ente su eventuali sviluppi da parte delle autorità competenti rispetto a questa annosa vicenda? 

I cittadini di Nemi che in tutta questa storia sono rimasti in silenzio hanno interesse ha sapere se il signor Alberto Bertucci a partire dal 2009 abbia o meno percepito somme superiori al doppio di quanto avrebbe dovuto effettivamente percepire?

Ci hanno insegnato che chiedere all’oste se il vino è buono porta ad una risposta di facile deduzione. Vogliamo chiedere a chi di dovere e ai consiglieri comunali dunque di voler effettuare un accesso agli atti per conoscere quale sia l’esito di sicure indagini che avranno doverosamente compiuto sia la Corte dei Conti che la Procura di Velletri.

Ricordiamo che il 26 aprile del 2013, Vairo Canterani dichiarò:”Se fosse vero che il sindaco ha percepito il doppio di quanto gli spetta, riteniamo sia necessario che si dimetta subito”.

Anche il partito Democratico di Nemi si riunì per discutere il caso: “se oltre ai problemi che già ha con la giustizia – disse Francesca Bertucci allora segretario del locale Partito Democratico – quest’ultima notizia fosse vera, allora il sindaco dovrebbe dimettersi. Oltre alla gravità sul piano legale dell’atto commesso, sarebbe un’azione gravissima sul piano etico e morale soprattutto in questo momento storico in cui le persone non riescono ad arrivare neppure a fine mese”. 

Sarebbe quindi opportuno che si andasse fino in fondo. 

Intanto, per non smentirsi, il primo cittadino signor Alberto Bertucci, dopo l’ultima querela del cimitero archiviata a favore di Chiara Rai perché il “fatto non sussiste”, ci ha provato di nuovo: ha querelato di nuovo Chiara Rai per l’articolo affatto diffamatorio della richiesta allo stesso di spiegazioni in merito alle presunte indennità indebitamente percepite.  Si vuole instaurare un indubbio clima del terrore: vietato criticare o manifestare liberamente la propria opinione. 

Presto anche questi nodi dovranno necessariamente venire al pettine.

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NEMI: PER IL BENE DEL PAESE…

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Se Nemi è lo specchio d’Italia, allora possiamo ben capire come siamo messi. Questo lunedì il segretario comunale Ivano Moreschini ha lasciato il Comune perché evidentemente ha trovato miglior trattamento economico rispetto al suo impegno. Con tutta probabilità la sua destinazione sarà il Comune di Segni, oltre 60 chilometri quadri per quasi 10 mila abitanti contro le duemila anime di Nemi. Ora c’è il toto scommesse su chi varcherà la soglia del palazzo, con l’auspicio che sia un segretario di “ferro” che magari riesca a concedere ai giornalisti, senza distinzione di razza, sesso e /o testata, di poter fotografare e riprendere le sedute di Consiglio Comunale. Per ora va in voga il dictat che solo un giornalino in particolare, quello di “corte” per intenderci, ha ampio spazio di poter fotografare e registrare all’interno dell’Aula consiliare.

Comunque non c’è da sorprenderci perché la propaganda di regime è nota sin dal 1925, se non prima ancora. All’epoca c’era il programma di "nazionalizzazione" del tempo libero, dai divertimenti agli sport al dopolavoro. Insomma si metteva la firma un po’ dappertutto, persino su gadget e calendari. E anche un calendario può diventare un tormentone propagandistico dove i “messaggi promozionali” non sono poi così celati. Ma dove vige il “tutto, tutto, niente, niente” si sa, folgorati dalla paradisiaca immagine di un paesino incastonato nel verde, ci si commuove per tutto, anche per le carrozzine.

Ho sentito piangere il bosco in questo periodo: sono stati mozzati molti alberi, tanti i rami caduti a terra che testimoniano un taglio netto non solo della “barba” incolta ma vere e proprie “ferite” ai nostri begli arbusti.

Ho notato come si sta ulteriormente evolvendo l’assetto delle amicizie: gli amici fedeli che si trasformano in capri espiatori, la cerchia e scia che come un elastico sbrindellato si restringe e si riallarga a seconda delle briciole in ballo da elargire. Galeotta è l’opportunità e allora, meglio tacere. Perché metterci la faccia? L’immagine è rimasta ad un fotofinish sbiadito. La scorsa settimana, esattamente venerdì scorso, è stato approvato l’atto aziendale della sanità dei Castelli Romani (Asl RmH) e Nemi non era presente con nessun rappresentate del Comune. Eravamo impegnati in qualcosa di più grande piuttosto che votare a favore o sfavore dell’enorme cambiamento in ambito sanitario che sta colpendo il territorio castellano? Probabilmente sì: tra calendari e tesseramenti c’era altro da fare. Quella strana creatura camaleontica con i tentacoli chiamata “politica” riesce a confondere le idee anche in un piccolo paese specchio d’Italia.

Forza Italia è in maggioranza e nell’opposizione e il centrosinistra sembra voler imitare il governo delle larghe intese, il tutto a seconda dei temi proposti, “per il bene del paese”. Una frase macigno che ci proietta un passo ancora più indietro: “il bene del paese”. E mentre le poltrone si rinnovano e qualcuno cade dalla sella, ci si avvicina a Natale e poi arriverà la primavera, in attesa che rifioriscano gli intenti e la giustizia dormiente.




NEMI: FACCIATE DA 200 MILA EURO PRESE PER I CAPELLI

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Un nostro affezionato lettore avrebbe esordito con una esclamazione ormai nota: “strano, molto strano”. Mentre noi, come dire, la vogliamo raccontare come una vicenda tragicomica, a dire il vero più comica che tragica.

La vicenda dalle variegate sfumature è questa: il Comune di Nemi tutto ad un tratto si accorge che è tardi e che bisogna eseguire i lavori per il recupero del centro storico con i fondi ottenuti dall’amministrazione di Cinzia Cocchi e con il medesimo progetto approvato con la stessa. Dunque i tempi stringono e adesso è arrivato il momento di muoversi e allora per accelerare i tempi, passati ormai quasi due anni dall’insediamento del sindaco Alberto Bertucci venuto dopo il commissariamento, l’attuale Ufficio Tecnico pensa bene di adottare la procedura negoziata e quindi, senza previa pubblicazione del bando di gara, invita cinque ditte che ritiene essere interessate a partecipare alla gara.

Di questi tempi, con una crisi economica schiacciante dove quando capitano le offerte di lavoro la gioia viene equiparata ad una vincita al superenalotto, solo tre ditte invitate dal Comune di Nemi a formulare una proposta, trovano il tempo di rispondere.

Eppure si tratta di lavori di oltre duecentotredicimila euro. Non certo di bruscolini. Ebbene solo tre ditte trovano il tempo di rispondere all’offerta di cui una di queste tre ritiene di riferire che non può fare il lavoro. Le due rimanenti offrono un ribasso dell'1 per cento e del 3 per cento. Davvero pochino direbbe un saggio ma comunque sulle offerte non si discute e allora, chiaramente vince la gara quella che offre il 3 per cento di ribasso. Tutto a posto, pare, e quindi alla presenza della responsabile dell’Ufficio Tecnico Rosanna Galanti, di Stefania Rizza, del segretario comunale Ivano Moreschini e del geometra Andrea Bongianni si aggiudica la gara la società A.C.E. srl.

La A.C.E. srl ci ricorda, quantomeno per eguaglianza di denominazione anche se si tratta di altro soggetto giuridico, la ACE srl alla quale è sfumato il mega progetto di Panorama nella non lontana Ariccia. Insomma la ACE s.r.l. che acquisì la proprietà di parte dei terreni ricompresi nel “Programma integrato di intervento inserito nel Patto Territoriale delle Colline Romane Soc. Gessica 90 srl”, per una superficie complessiva 15.905 metri quadri di cui 6.330 ceduti poi gratuitamente al Comune di Ariccia. Per farla breve, ACE Srl è stata protagonista di una tentata “lottizzazione agricola per giunta percorsa dal fuoco”, così la definì il sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli in un articolo uscito a giugno del 2012, prima approvata dal Tar e poi cassata dal Consiglio di Stato.

Sempre nel 2012 lo stesso primo cittadino evidenziò delle strane casualità quando parlò dei suoi avversari politici e di “enormi interessi economici” che ruotavano attorno ad Ariccia sulla quale vi sarebbe stato un interesse di speculazione illegale di decine di palazzine e villette.

All’epoca gli avversari politici di Cianfanelli risposero rispetto a queste accuse. E tra i contestatori dell’attuale sindaco ariccino, a studio dei costruttori Staccoli, caso vuole che ci fosse anche Giovanni Libanori il quale prese più volte la parola in merito.

Giovanni Libanori è attualmente consigliere di maggioranza del Comune di Nemi nonché ex aspirante presidente del consiglio comunale. Ma insomma il fato ci fa andare troppo fuori tema rispetto a una procedura negoziata per il rifacimento delle facciate del centro storico di Nemi cui non abbiamo ancora terminato di narrare le gesta.

Due giorni dopo l’aggiudicazione della gara da parte di ACE srl, la commissione (Galanti, Bongianni, Moreschini e Rizza) scopre che l’offerta di ACE srl non è firmata: otto occhi non sono bastati durante la gara, se ne sono accorti dopo mettendola nel cassetto.

E allora cosa fanno? Annullano tutto in autotutela e provvisoriamente affidano l’appalto all’unica società sopravvissuta che per altro ha offerto il misero ribasso dell’1 per cento.

Questa volta pare proprio che il fato ci abbia messo lo zampino: il Comune ha risparmiato ben poco e ha guadagnato un altro annullamento in autotutela come fu per la ormai famigerata gara per l’affidamento di un scuolabus per cui è imputato l’attuale sindaco (ex vicesindaco sotto la giunta Cocchi) di Nemi Alberto Bertucci accusato di frode e turbativa d’asta nei pubblici incanti.