VITERBO: ALLARME CHIUSURA PER LO STORICO LABORATORIO DI RESTAURO

Redazione

Viterbo – “Il Laboratorio di restauro della Provincia di Viterbo rischia di chiudere a causa delle nefaste conseguenze della legge di riforma degli enti locali. E’nostra ferma intenzione tuttavia impedire che ciò avvenga. Per questo motivo ci faremo carico di reperire in bilancio le risorse utili a scongiurare questa ipotesi”. E’ quanto ha dichiarato l’assessore provinciale alla Cultura Giuseppe Fraticelli ai microfoni del Tg3 Lazio che ha raccolto il grido d’allarme della dott.ssa Paola Sannucci, direttrice del Laboratorio e degli operatori che vi lavorano ogni giorno con grande professionalità ed efficienza

“Dal primo gennaio 2015 – ha spiegato Fraticelli – in virtù della legge di riordino degli enti locali che ha di fatto svuotato di competenze le province italiane, la gestione del Laboratorio di restauro passerà alla Regione e noi non potremo più svolgere alcuna funzione. Questo è ciò che stabilisce la normativa di riferimento cui siamo tenuti ad attenerci.

Tuttavia la Regione Lazio, come del resto le altre regioni italiane, ha comunicato di non essere pronta a prendere in carico le nuove competenze almeno nell’immediato, con il risultato che il Laboratorio, così come tante altre strutture operative, si verrà a trovare in una sorta di limbo.

La Regione non ha previsto fondi in bilancio per finanziarne le attività nonostante le disposizioni normative. Senza fondi il Laboratorio di restauro rischia di chiudere i battenti in pochi mesi”.

L’assessore Fraticelli è molto duro nei confronti del governo: “La riforma è stata approvata ed attuata senza tenere minimamente conto dei pesanti impatti che la sua entrata in vigore avrebbe provocato sul territorio – ha aggiunto – e la vicenda del Laboratorio sta a dimostrarlo insieme a tante altre.

Un fiore all’occhiello della nostra provincia, un polo d’eccellenza che opera da quaranta anni sul territorio quale punto di riferimento per i Comuni e numerose altre realtà nel restauro di opere d’arte, pitture, sculture, ceramiche ma anche antichi manoscritti e statuti, rischia di cessare la proprie attività a causa del caos normativo e gestionale creato da una legge discutibile sotto ogni profilo, sia sul piano politico che tecnico.

Non possiamo permetterlo. Per questo in pieno accordo con il presidente Marcello Meroi, consapevole quanto me della necessità di salvare questo straordinario patrimonio culturale della Tuscia, abbiamo deciso di destinare comunque un finanziamento alle attività del Laboratorio, studiando le forme e i percorsi consentiti dalla normativa.

Con la speranza di poter così assicurare al Laboratorio ed ai suoi operatori che quotidianamente producono eccellenti risultati, la possibilità di continuare a lavorare, in attesa che già dal prossimo anno, la Regione si prenda in carico la struttura e provveda ad inserire nel proprio bilancio le necessarie risorse”.