Consorzio Lago di Bracciano, sospeso il servizio della motonave Sabazia II. Minnucci (Pd): “Servono chiarimenti”

La motonave Sabazia II non è in acqua? Perché? Il servizio della Sabazia II che circumnaviga il lago di Bracciano risulta sospeso, almeno per il mese di giugno. La comunicazione è apparsa sul sito del Consorzio di navigazione. Il consigliere regionale Emiliano Minnucci si dice perplesso e preoccupato e chiede chiarimenti al Consorzio di navigazione: “L’obiettivo di tutti – dichiara Minnucci – è che questa stagione estiva possa essere ricordata come l’estate della rinascita. Tutte le istituzioni dovrebbero (già da tempo) pianificare, progettare e concretizzare azioni per un rilancio economico e uno sviluppo turistico dei nostri territori. La Regione Lazio – ha proseguito il consigliere regionale del Pd – ha stanziato risorse e ha messo in campo iniziative ed opportunità. Si pensi ad esempio ai fondi per l’emergenza covid e la gestione degli arenili per i comuni o l’ultimo provvedimento “Più notti più sogni” con cui finanziamo soggiorni nelle nostre strutture. Preoccupano le informazioni che mi giungono sulla gestione del Consorzio di navigazione, storicamente punto di riferimento per associazioni, amministrazioni locali, attività produttive. Vorrei sapere dal presidente se rispondono al vero le indiscrezioni secondo cui, per mancanza di lavori di manutenzione, durante la prossima stagione estiva il nostro lago dovrà fare a meno della presenza “storica” della Motonave Sabazia II. Bloccare l’attività del “battello” proprio nel momento della ripartenza post Covid sarebbe inaccettabile ed assurdo. Chiedo che si faccia chiarezza e si dica come stanno effettivamente le cose e quali azioni sono state pianificate per la stagione ormai in corso”. Nel frattempo, l’avvocato Renato Cozzella, presidente del Consorzio che gestisce il servizio della motonave fa sapere che la navigazione riprenderà a breve, entro 10 giorni al massimo.




Lago di Bracciano: il Tribunale delle Acque conferma stop alle captazioni

BRACCIANO (RM) – “Il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche ha sciolto qualsiasi riserva e si è pronunciato in merito all’istanza presentata da Acea di sospendere la deliberazione regionale che imponeva il blocco delle captazioni a Bracciano: nel lago non si può prelevare. Il Giudice del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, infatti, ha confermato la determinazione della Regione Lazio che a dicembre scorso aveva stabilito lo stop alle captazioni. Una notizia importante non solo da un punto di vista ambientale e della tutela delle eccellenze paesaggistiche dei nostri territori, ma anche da quello della legalità. I sacrifici e le battaglie messe in campo in quest’ultimo anno dalle nostre comunità residenti possiamo tranquillamente dire che oggi sono state ripagate a tutti gli effetti”. Lo ha detto il Consigliere Regionale PD, Emiliano Minnucci, commentando la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche riguardo l’istanza di sospensione della deliberazione regionale presentata da Acea.




Lago di Bracciano, Badaloni (direttore Ente Parco): “La natura sta facendo il suo corso”

BRACCIANO (RM) – Il livello del lago di Bracciano si attesta oggi sui -153cm rispetto allo zero idrometrico. *Il livello di “zero idrometrico” (163,04 slm) è stato imposto dal Parco nel 2004, equivalente alla soglia dello sfioratore sul fiume Arrone, presso Castello Vici (Anguillara Sabazia). Come ampiamente previsto infatti, a partire dai primi giorni di giugno (quando il livello si attestava sui -140cm), è iniziata la naturale parabola discendente dovuta all’evaporazione estiva. Tuttavia, rispetto al 2017, la velocità di abbassamento del periodo estivo si è dimezzata e il livello attuale è di 7cm più alto del livello registrato nello stesso giorno dell’anno precedente. Ancora più evidente la differenza partendo dall’inizio dell’anno: se prendiamo in esame il periodo che va dal 1 gennaio al 18 luglio infatti, nel 2017 il livello del lago era diminuito di 58cm, al contrario, nello stesso periodo del 2018, il livello è aumentato di 31cm. Una differenza di ben 89cm in favore del 2018, nel quale sono state finora registrati 30cm di precipitazioni in più rispetto all’anno precedente. Il lago sta dimostrando di saper rispondere in modo reattivo ed efficace alle precipitazioni ed è proprio dalla pluviometria che dipenderà il tempo necessario per ritornare al livello idrometrico naturale: solo allora sarà possibile procedere ad una valutazione complessiva dell’impatto sull’ecosistema lacustre conseguente alla crisi idrica degli ultimi anni.

A tal proposito il Parco sta proseguendo ed ampliando l’attività di monitoraggio:

in collaborazione con ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), svolgendo il 18 luglio un nuovo sopralluogo lungo le rive per aggiornare i dati sullo stato di conservazione degli habitat presenti nella Zona Speciale di Conservazione “Lago di Bracciano”;
in collaborazione con Enea e con il Geologo Alessandro Mecali, continuando da un lato il lavoro di monitoraggio sulla portata dei fossi che alimentano il lago di Bracciano e analizzando dall’altro i primi dati provenienti della stazione per il monitoraggio di idrometria, pluviometria ed evapotraspirazione installata nei mesi scorsi sul Lago di Martignano;
infine, sempre nell’ambito della collaborazione con Enea, supportando un progetto di monitoraggio delle microplastiche: l’attività di ricerca sarà condotta sia sugli arenili che all’interno del bacino lacustre con l’obiettivo di identificare, quantificare e classificare le materie plastiche presenti, con osservazioni sulle possibili fonti di inquinamento e del loro impatto sugli ecosistemi ripariali.

Alle attività di studio e ricerca continua ovviamente ad affiancarsi anche l’attività di controllo:

venerdì scorso i tecnici del Parco hanno effettuato un nuovo sopralluogo senza preavviso presso gli impianti di captazione delle acque del lago di Bracciano in loc. Marmotta, potendo constatare che le captazioni sono attualmente interrotte e che il meccanismo automatico di recupero della leggera perdita dalle guarnizioni delle paratie di chiusura è perfettamente efficiente e funzionante.

Gli aggiornamenti degli studi e dei monitoraggi sul lago – dichiara il Direttore Badaloni – stanno confortando quanto sosteniamo da tempo: la natura sta facendo il suo corso, cercando di ristabilire, con i suoi tempi, gli equilibri che si erano persi. Appare quantomai evidente, conclude Badaloni, la necessità di mantenere fermi i prelievi, considerato che negli ultimi 11 mesi è stato possibile rinunciare all’acqua del lago senza provocare alcun disservizio alla fornitura idrica della città di Roma.

Il 25 luglio il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche si esprimerà sul ricorso presentato da Acea Ato2 Spa e confermato dalla Sindaca Raggi per la sospensione della determinazione regionale del 29 dicembre 2017 che regola e limita i prelievi di acqua potabile dal Lago di Bracciano.

 




Lago di Bracciano: mercoledi il tavolo con la Regione Lazio

BRACCIANO – Le Istituzioni del Lago tornano ad informare la cittadinanza dei Comuni lacustri sulle prossime attività: “Siamo davvero molto contenti – si legge in una nota – che in questi mesi di attività Acea Ato 2 sia riuscita a recuperare circa 2300 litri al secondo di acqua. Si tratta – spiegano in una nota i sindaci di Anguillara Sabazia, Sabrina Anselmo, di Trevignano Romano, Claudia Maciucchi, di Bracciano, Armando Tondinelli, insieme al Presidente del Parco Regionale di Bracciano-Martignano, Vittorio Lorenzetti e del Consorzio di Navigazione del Lago di Bracciano, Renato Cozzella – di un importante risultato che però non smorza il senso di amarezza legato alla consapevolezza che queste stesse azioni potevano essere messe in atto molto prima, nell’autunno del 2016 e poi nell’inverno e nella primavera del 2017 quando era del tutto evidente che, come quest’anno, si sarebbe andati incontro ad una stagione siccitosa.

Interventi come quelli annunciati dall’amministratore delegato di Acea, Stefano Donnarumma, se messi in atto in tempo avrebbero permesso – spiegano le Istituzioni del Lago – di mitigare l’impatto sulle falde (non solo quelle del lago di Bracciano, ma anche tutte le altre nel resto della Regione Lazio) attenuando così il danno ambientale agli ecosistemi.

Purtroppo invece di ridurre i consumi, in quel periodo cruciale Acea aumentò i prelievi dal Lago di Bracciano, senza tener conto della minor disponibilità di acqua presente nel bacino lacustre. Ora però occorre far tesoro degli errori del passato e cercare di costruire un modello di gestione del Lago – e anche delle altre sorgenti – che sia in grado di tener conto della reale disponibilità della risorsa acqua in funzione, non solo dei consumi, ma anche delle precipitazioni e delle esigenze degli ecosistemi.

“E’ con questo obiettivo – ribadiscono le Istituzioni del lago – che Mercoledì prossimo (22 novembre)  andremo al tavolo tecnico convocato dalla Regione Lazio proprio per discutere delle misure necessarie a far fronte alla crisi idrica del Lago di Bracciano”. Sul territorio la situazione è difficile. Il lago, nonostante lo stop dei prelievi da parte di Acea (solo dal 14 settembre scorso) continua a scendere (si trova ora poco oltre quota meno 196 centimetri rispetto allo zero altimetrico fissato a 163,04 metri sul livello del mare). Gli interventi da mettere in atto sono numerosi. Si deve procedere su più fronti parallelamente. Sul fronte della gestione trasparente del servizio, occorre procedere con l’installazione del misuratore di portata presso gli impianti di derivazione di Castello Vici, e si deve cominciare a pianificare la progettazione e la messa in opera delle saracinesche automatiche. Sul fronte della mitigazione del danno ambientale occorre invece mettere in atto le misure contenute nella relazione rilasciata dall’Ispra tra cui, oltre la rimozione delle alghe dalle spiagge anche i sistemi di monitoraggio costante e continuo dei sistemi biologici del lago. Va poi definita la questione della operatività della motonave Sabazia attualmente ferma presso il molo di Bracciano per impraticabilità degli attacchi e parzialmente arenata. Senza dimenticare la questione di tutti i beni archeologici che sono emersi e che ora hanno bisogno di sorveglianza costante. Occorre poi ampliare la conoscenza dei sistemi geologici di alimentazione del lago e di arrivare a definire al meglio e nel modo più dettagliato possibile i flussi in entrata e in uscita di acqua in modo da poter pianificare al meglio e in maniera partecipata con i cittadini e con il territorio, la gestione della risorsa idrica. Tra le questioni che verranno poste sul tavolo, al quale sono chiamati a partecipare anche Acea Ato 2, il Comune di Roma e la Città Metropolitana, anche la questione degli indennizzi per le attività economiche del territorio che hanno sofferto a causa della crisi idrica del lago”.




Lago di Bracciano, Minnucci (Pd): “ISPRA conferma Acea causa crisi siccità”

BRACCIANO (RM) – “Dopo le 3 relazioni di metà ottobre, arriva anche il documento conclusivo dell’ISPRA relativo alle condizioni del lago di Bracciano.

 

A seguito dei sopralluoghi effettuati tra luglio e settembre 2017, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale conferma che alla base della crisi idrica del bacino e del deterioramento del suo habitat ci sono i pressanti prelievi condotti particolarmente nei periodi più siccitosi dell’anno. Preso atto dei risultati delle indagini, ora è necessario mettere in campo azioni determinate con l’obiettivo di salvare il salvabile, non solo da un punto di vista ambientale e naturalistico, ma anche da quello economico. In questo quadro, un ruolo fondamentale deve essere ricoperto dalle stesse Amministrazioni locali che hanno tutto il diritto, ma anche il dovere, di costituirsi parte civile e chiedere un risarcimento commisurato al danno subito.

 

Le Amministrazioni locali, insieme all’Ente Parco, hanno la possibilità di intervenire immediatamente presso il TSAP al fine non solo di evitare nuove captazioni da parte di Acea ma anche di far rispettare la concessionaria in tutti i suoi aspetti. Istallazione dei sifoni di blocco automatico, interventi sulla rete idrica per risolvere il problema delle dispersioni e istallazione di un contatore pubblico presso le idrovore Acea ad Anguillara Sabazia: sono queste alcune azioni concrete da intraprendere sul piano infrastrutturale per iniziare a sanare lo stato idrogeologico del lago di Bracciano. Da un punto di vista economico, invece, è necessario proseguire il percorso indicato dal Presidente Zingaretti circa un risarcimento dei danni subiti dalle aziende e dalle piccole imprese del settore turistico e ricreativo a seguito del prosciugamento del bacino. È fondamentale che Regione Lazio, Comuni e Parco Bracciano-Martignano, decidano rapidamente le modalità da utilizzare per garantire sostegno alle attività più danneggiate. Così come fatto fin oggi, anche a partire dalla denuncia presentata in Procura a Civitavecchia, garantisco il mio contributo e il mio appoggio anche in questa fase: questa battaglia l’abbiamo iniziata insieme e insieme la proseguiremo”. Lo ha detto il deputato PD, Emiliano Minnucci, in merito alla crisi idrogeologica del Lago di Bracciano.




Impianti Acea, lago di Bracciano: visita a sorpresa del direttore del Parco regionale Bracciano – Martignano

BRACCIANO (RM) – Il Direttore del Parco regionale di Bracciano e Martignano ha effettuato un sopralluogo senza preavviso presso gli impianti di captazione delle acque del lago di Bracciano in località Marmotta, dove ha constatato che le captazioni sono attualmente interrotte.  Ad accompagnare il direttore, il personale del Parco e un consulente esterno. La visita a sorpresa è stata effettuata nelle more della recente autorizzazione concessa dalla Regione Lazio e con la piena disponibilità da parte di Acea durante la mattinata di oggi.

“Siamo soddisfatti di aver potuto svolgere, grazie alla delega della Regione, questo importante sopralluogo, – dichiara il Presidente Lorenzetti – dando seguito all’impegno preso con i cittadini ed in continuità con l’azione intrapresa ormai da un anno unitariamente al fronte istituzionale, composto dai Comuni del Lago, dal Consorzio Lago di Bracciano e dalla stessa Regione. E’ molto importante per noi la trasparenza e la partecipazione dei cittadini, motivo per cui da un lato proseguiremo con nuovi controlli e dall’altro, parallelamente, abbiamo intrapreso le procedure necessarie alla sottoscrizione del contratto di lago per una gestione futura condivisa e partecipata di questa importante risorsa: quello compiuto oggi è un passo che procede in questa precisa direzione”.




Anguillara, lago di Bracciano. Anselmo: “L’emergenza idrica è tutt’altro che risolta”

ANGUILLARA (RM) – Durante l’assemblea dei sindaci Ato 2 in Città Metropolitana il sindaco di Anguillara Sabrina Anselmo nel suo intervento ha sottolineato la non tempestività a convocare un assemblea sull emergenza idrica che ha colpito la nostra regione e la conseguente carenza idrica dei territori “A questo punto ci domandiamo – ha detto Anselmo –  se facciamo parte di questa Città Metropolitana o siamo solo una manina da alzare in questo contesto. Oltre tutto noi sindaci del lago – ha proseguito il sindaco di Anguillara – abbiamo fatto richiesta di una assemblea straordinaria sull’emergenza idrica, ma ci e’ stato risposto di aspettare questa data. Ora siamo ad ottobre e il danno sul lago c’ è stato, ora saranno le indagini della magistratura a stabilire se sia stata l’evaporazione o le captazioni a provocare l abbassamento e conseguente danno ambientale.”

La prima cittadina di Anguillara Sabazia prendendo come riferimento la relazione fornita ai sindaci in conferenza, ha poi letto un passaggio dove Acea dichiara che informalmente è stato comunicato ai sindaci che non si preleverà più dal lago di Bracciano se non come riserva strategica.

“Ad oggi non e’ arrivata nessuna comunicazione che dichiari che non verranno più effettuate captazioni, – ha detto Sabrina Anselmo – e sinceramente non crediamo a queste affermazioni perché ormai siamo abituati a promesse di Acea che vengono successivamente disattese. Oggi il lago – ha proseguito Anselmo – è a quasi due metri sotto lo 0 idrometrico e non sta piovendo. Se non ve ne siete accorti l’emergenza idrica è tutt’altro che risolta. Siamo ad ottobre e abbiamo lo stesso fenomeno dello scorso anno dove avevamo previsto questa situazione e cercato delle soluzione che potessero salvare il nostro lago. Ora cosa facciamo? Ci ripresentiamo a Maggio con una nuova emergenza idrica? O lavoriamo da subito per risolvere il problema, o ci rivediamo direttamente a ottobre del prossimo anno.” Queste le domande poste dal sindaco di Anguillara Sindaco Sabrina Anselmo alla conferenza dei sindaci Ato 2, sottolineando che questa stagione il territorio ha subito gravi danni e ancora stenta a riprendersi.




Acea, lago di Bracciano: la Regione autorizza nuove fonti di captazione

Il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha autorizzato Acea all’approvvigionamento idrico da nuove fonti di captazione. Nel decreto regionale sono state indicate anche le relative prescrizioni che il gestore idrico dovrà adottare.

Un’alternativa, dunque, quella messa in campo dalla Regione Lazio, offerta all’Acea per sopperire alle captazioni sul lago di Bracciano. Nicola Zingaretti ha rivolto un appello al sindaco di Roma, Virginia Raggi, affinché Acea interrompa il prelievo dell’acqua dal bacino lacustre, dopo che il Tribunale delle acque aveva annullato di fatto la sentenza del Tar che prevedeva lo stop alle captazioni a partire dallo scorso 1 settembre.

La Regione Lazio trasmetterà alle amministrazioni rivierasche interessate il dato giornaliero delle captazioni operate dal Lago di Bracciano, da parte del gestore Acea Ato 2 spa. La mission regionale è quindi quella di cercare di preservare il lago e consentire un monitoraggio giornaliero costante e continuo sul flusso di approvvigionamento della risorsa idrica in maniera trasparente e diffusa con i Comuni del Lago e dell’Ente Parco.

Ad Acea Ato 2 è stata data l’autorizzazione all’uso delle seguenti fonti di approvvigionamento idrico per la Capitale:
• Campo pozzi Colle Mentuccia 80 L/Sec
• Campo pozzi Torre Spaccata 10 L/Sec
• Campo pozzi Vigne Nuove 70 L/Sec
• Campo pozzi Professore 80 L/Sec, per un totale di 240 litri al secondo.
Si tratta di fonti alternative all’utilizzo del lago di Bracciano, che erano state sollecitate al gestore idrico, Acea Ato 2, dall’amministrazione regionale in più di un’occasione lo scorso agosto.

Con questo decreto, firmato dal presidente Zingaretti nelle vesti di Commissario delegato per l’emergenza idrica della Regione Lazio, si autorizza dunque Acea all’attivazione dello sfruttamento emergenziale delle fonti, subordinata alla verifica da parte delle ASL competenti, ed al successivo monitoraggio, a cura e spese di Acea Ato2, della qualità delle risorse sopraindicate.

I cronoprogrammi di campionamento delle fonti dovranno essere tempestivamente comunicati al Commissario Delegato, e al fine dell’attivazione delle captazioni integrative richieste, il gestore Acea Ato2 Spa dovrà procedere anche all’implementazione di un sistema di monitoraggio ambientale in grado di fornire un quadro esaustivo circa l’evoluzione dello stato dei corpi idrici interessati. Infine, i dati del monitoraggio dovranno essere trasmessi alla Direzione Regionale Risorse Idriche, Difesa del Suolo e Rifiuti ed alla Direzione Regionale Ambiente e Sistemi Naturali, consentendo l’eventuale divulgazione a terzi.




Lago di Bracciano, l'acqua è servita: il tribunale superiore delle acque pubbliche dice si alle captazioni


Red. Cronaca


BRACCIANO (RM) – Acea può riprendere la captazione al lago di Bracciano con un ritmo di quattrocento litri al secondo. Questo quanto deciso dal Tribunale superiore delle acque pubbliche che dopo aver respinto, lo scorso luglio, un primo ricorso di Acea ora ha dato ragione all’amministrazione capitolina che aveva impugnato l’atto e sospeso il provvedimento emanato lo scorso 28 luglio dalla Regione Lazio riguardo il bacino lacustre che prevedeva la riduzione della portata a duecento litri al secondo fino a fine agosto e lo stop alle captazioni a partire dal primo settembre. Davanti ai giudici la Regione Lazio ha difeso il provvedimento finalizzato alla tutela del lago di Bracciano, mentre l’amministrazione a guida Raggi ha sostenuto che la riduzione delle captazioni avrebbe causato un danno alla salute dei romani. "Nel bilanciamento degli opposti interessi, appare prevalente quello diretto a scongiurare il rischio di compromissione della salute pubblica – si legge nell'ordinanza del tribunale – atteso che si tratta di un danno certo, imminente e irreparabile. Il danno ambientale derivante dalla sola captazione dell'acqua da parte di Acea si appalesa incerto e non imminente".


Vengono quindi meno i limiti imposti dalla Regione e Acea potrà riprendere il prelievo a quattrocento litri al secondo. “Apprendiamo con stupore la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque che  consentirà ad Acea di continuare a prelevare 400 litri secondo anche dopo il primo settembre. – Dichiarano in una nota congiunta i Sindaci di Anguillara Sabazia, Trevignano Romano, Bracciano e i Presidenti del Parco Naturale di Bracciano e Martignano e del Consorzio Lago di Bracciano – Il TSAP, – prosegue la nota -ha dato infatti  ragione in parte al Sindaco di Roma Raggi, sospendendo il provvedimento regionale di mitigazione dei danni nella parte in cui prevedeva il prelievo di soli 2 moduli dal 12 agosto e la cessazione totale del prelievo dal 1 settembre. In pratica il Giudice ha autorizzato il prelievo di 4 moduli senza scadenza, ritenendo però che la Regione possa adottare altri provvedimenti se cambia l'attuale situazione. A questo punto ci aspettiamo che la Regione Lazio compia un ulteriore sforzo  adottando un provvedimento forte e decisivo nei confronti di un territorio che non può piu' permettersi un ulteriore proroga negli emungimenti. Il disastro ambientale oramai e ' sotto gli occhi di tutti e con esso un disagio socio economico senza precedenti per le cittadine lacustri che si ritroveranno un territorio lunare sulle proprie coste. Delusi per questa sentenza che comunque rispettiamo ma avverso la quale siamo pronti ad opporci nella sede competente, come amministrazioni faremo reclamo e continueremo a far valere le nostre ragioni in tutte le sedi istituzionali e giudiziarie ricorrendo anche alla giurisdizione Europea. Lo stop alle captazione – conclude la nota – e' l' unica soluzione che consentirà al lago di sopravvivere e chiediamo con forza al  Presidente della Regione Lazio di emanare una nuova ordinanza a tutela del lago e il suo territorio.”

 

"Abbiamo garantito l’acqua ai cittadini romani – scrive Virginia Raggi sul proprio profilo Fb – e scongiurato che a settembre un milione mezzo di persone restassero senza. Il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche ha infatti accolto il ricorso presentato da Roma Capitale contro l’ordinanza della Regione Lazio che imponeva limiti irragionevoli per le captazioni al Lago di Bracciano.

A settembre quindi nessun rischio razionamento acqua per i romani. È stata sospesa l’efficacia dell’ordinanza regionale che imponeva limiti tra l’altro incoerenti e ingiustificati visti tutti gli interventi portati avanti in questi mesi da Acea sulla rete che hanno ridotto sprechi e generato netti miglioramenti. Con la sospensione del provvedimento l’Acea potrà così continuare a prelevare fino a 400 litri al secondo e dunque garantire un adeguato approvvigionamento idrico alla nostra città. Gli interventi di Acea continueranno fino a non captare più nulla dal lago che rimarrà, quindi, solo un bacino di emergenza, come avrebbe dovuto essere sin dal principio.

Nel frattempo siamo in prima linea per tutelare il Lago di Bracciano. Su questo tema il nostro impegno è massimo. Infatti sin dal mese di maggio scorso, ben prima della improvvisa emergenza dichiarata dalla Regione, la nuova governance di Acea ha fatto partire un fitto controllo sulla rete per trovare perdite occulte e per riparare le tubature. Ad oggi sono stati controllati più di 3mila km di infrastruttura idrica su 5.400 totali: si sono potuti così recuperare 500 litri al secondo di dispersione. Finalmente si è invertita rotta con un piano investimenti sulle reti.

Stiamo verificando anche le captazioni abusive e i pozzi non autorizzati che nel tempo sembrano essere comparsi intorno al lago: chiediamo la massima collaborazione alla Regione, ai comuni di Anguillara, Trevignano e Bracciano e al Consorzio del lago perché la tutela del bacino è responsabilità di tutti. Noi, come abbiamo dimostrato a giugno scorso puntando i riflettori per primi sulla questione Lago di Bracciano, ci siamo."
 




Lago di Bracciano, Acea: la Regione sospende i prelievi di acqua

 

Redazione

BRACCIANO (RM) – Con due atti amministrativi, la Regione Lazio ha oggi determinato la sospensione del prelievo dell’acqua dal lago di Bracciano. Questa scelta è scaturita da diversi elementi. Innanzitutto, dal consolidarsi delle condizioni di deperimento del lago e, quindi, per determinare l’avvio di un’azione di salvaguardia relativa agli aspetti ambientali-naturalistici del bacino, con l’obiettivo di recuperare per quanto possibile la sua naturale integrità ecologica. Il decremento negativo del lago è stato dovuto essenzialmente a due fattori: al prelievo per l’approvvigionamento idropotabile e all’evaporazione, particolarmente intensa in relazione alle alte temperature, e aggravata dalla perdurante assenza di precipitazioni nei mesi scorsi.

In questo quadro, quindi, il Direttore regionale delle Risorse idriche ha oggi firmato l’ordinanza che impone ad Acea ATO 2 S.p.a. di azzerare ogni prelievo della risorsa idrica dal bacino del lago di Bracciano, entro e non oltre le ore 24 del giorno 28 luglio prossimo, onde consentire il ripristino del livello naturale delle acque del lago e della loro qualità. Acea ATO 2 S.p.a., inoltre, sarà tenuta a trasmettere alla Direzione regionale i dati giornalieri del livello idrometrico del bacino. L’ordinanza rivolta al gestore intende anche ricondurre nei corretti binari le quote di captazione stabilite. Tale ordinanza ha validità fino al 31 dicembre 2017.

Al contempo, l’Assessore alle Infrastrutture, Politiche abitative ed Enti locali, Fabio Refrigeri, ha firmato una missiva indirizzata alla Città metropolitana di Roma Capitale, affinché disponga quanto necessario per intimare, entro gli stessi tempi previsti dall’ordinanza, lo stop ai restanti impianti e dispositivi di captazione, pubblici e privati, che insistono sul Lago di Bracciano.




Lago di Bracciano, stop concessione Acea: diffidata l’Autorità Idraulica regionale

 

BRACCIANO (RM) – Di seguito la nota congiunta dei Sindaci dei Comuni che si affacciano sul Lago di Bracciano, del Presidente del Parco Regionale di Bracciano e Martignano e del Presidente del Consorzio del Lago che ieri hanno inviato all’Autorità Idraulica l’intimazione e la diffida ad adempiere entro e non oltre il termine di 5 giorni dal ricevimento della stessa, per emettere in via d’urgenza l’ordinanza di interruzione delle captazioni, utile a ristabilire le compatibili oscillazioni dei livelli, avvertendo che, decorso inutilmente tale termine, i sottoscritti agiranno in tutte le ulteriori sedi ritenute opportune per far accertare ed emergere in capo ai responsabili, le gravissime responsabilità, inadempienze e i danni irreversibili causati all’equilibrio ecosistemico.

 

Ecco la nota congiunta:

"Dopo gli innumerevoli incontri e attività istituzionali intrapresi insieme alle massime autorità amministrative e governative già dal mese di marzo, nonostante la massima fiducia che stiamo riponendo nell’iniziativa della Regione Lazio attraverso l’operosità concreta dell’Assessore competente in materia Fabio Refrigeri e dell’impegno del Presidente Zingaretti, che già ci hanno riconvocati per aggiornamenti, abbiamo deciso di intraprendere una ulteriore iniziativa ufficiale inviando l’intimazione e la diffida per l’immediata sospensione delle captazioni da parte di ACEA dal nostro lago. L’ennesima iniziativa per scongiurare quello che, già a nostro avviso, è un disastro ambientale e che sta producendo una vera e propria morte lenta del lago con i suoi riflessi negativi sul sistema socio economico e archeologico che lo circonda, è per noi un ulteriore atto dovuto.


Premesso che, come tutti sanno con domanda del 26 settembre 1984, il Comune di Roma chiese all’allora Ministero dei Lavori Pubblici, per la propria azienda comunale oggi ACEA SpA la concessione di derivare dal lago acqua per usi idropotabili per la città di Roma; a fronte di tale richiesta il Ministero del Lavori Pubblici incaricò l’Ufficio Speciale del Genio Civile che scrisse ed invio’ una relazione istruttoria con la quale, tra l’altro: veniva indicato il sistema di posa delle tubazioni di captazione, indicate in m 1500 dalla riva e a 50 metri di profondità, ma soprattutto veniva espressamente affermato e previsto che nel manufatto delle condotte di captazione avrebbero dovuto essere istallate delle saracinesche di apertura e chiusura ed un sifone idraulico che serviva a provvedere a disinnescare automaticamente le condotte non appena il livello dell’acqua del lago scenda sotto la quota minima di metri 161,90 sul livello del mare.
Successivamente con DM del 16 giugno 1990 n.1170 il Ministero del Lavori Pubblici concesse all’azienda Comunale Elettricità Acque – ACEA di derivare dal lago di Bracciano per usi potabili, moduli medi 11 (1.100 al litri al secondo), con un valore massimo, in casi eccezionali, di moduli 50 (ovvero 5.000 litri al secondo), assicurandosi in tali casi, il mantenimento delle escursioni del livello del Lago nell’ambito di quelle naturali, subordinandola all'osservanza delle condizioni contenute nel disciplinare del 16.06.1989 nr. 12234, che faceva proprie tutte le prescrizioni indicate nei vari atti endoprocedimentali dell'autorizzazione.
In considerazione anche del fatto che, con protocollo di intesa sottoscritto nel 2015, denominato SMALL, la Regione Lazio, i tre Comuni del Lago, l’Ente Parco, il Consorzio del Lago, Città Metropolitana, Acea e Hydra Ricerche concordarono le attività comuni finalizzate a monitorare e regolare la quota dei livelli minimi e massimi del lago di Bracciano. In particolare venne assicurata l’attuazione del protocollo da un Comitato di indirizzo e controllo. Venne inoltre designata l’Autorità Idraulica, deputata ad esercitare compiti di Polizia idraulica e di pronto intervento su spiagge lacuali, superfici e pertinenze dei laghi. All’art. 7, ultimo comma, di detto documento venne stabilita e condivisa la quota di riferimento dello sfioro del Lago nel fiume Arrone, in metri 163,04, detta appunto zero idrometrico per il lago di Bracciano.


Con pochi semplici calcoli matematici elaborando i dati, in virtù della lettura eseguibile presso le stadie idrometriche, collocate sui piloni dei pontili, si può rileva ad oggi, una misura negativa di –1,50 metri dallo zero idrometrico. Difatti sottraendo dallo zero idrometrico ovvero da 163,04 metri, il livello minimo raggiungibile concesso per le captazioni prescritto, come abbiamo detto, in 161,90 metri sul livello del mare, si ottiene la misura di -1,14 metri. Sottraendo, inoltre, dalla misura negativa rilevata di -1,50 metri , la misura negativa di -1,14 metri, si ottiene come risultato – 36 cm che costituisce il valore eccedente in negativo della misura consentita. ACEA ha, pertanto, superato il limite ad essa consentito per 36 centimetri.

Va sottolineato che a fronte di tali gravissime violazioni si è verificato tra l’altro un ritiro del lago eccessivo di 10/15 metri, tale da interessare la fascia cosiddetta vitale, ovvero la zona nella quale si riproduce flora e fauna in mutuo equilibrio; l’ossigeno disciolto misurato alla profondità di un metro ed alla temperatura di 26°centigrati è risultato avere un valore strumentale di 2 milligrammi al litro invece che 5 milligrammi al litro. E’ evidente che con la sinergia del riscaldamento dell’acqua questa condizione di ridotta presenza di ossigeno potrà portare ad una moria di pesci. E che tali ulteriori fatti potrebbero configurare anche gravi violazioni delle disposizioni contenute nel nuovo testo unico dell'ambiente disciplinato dal D. Lgs 3 aprile 2006 nr. 152 e sue successive integrazioni e modificazioni. Abbiamo così valutato le violazioni di ACEA alle disposizioni contenute nella concessione e alle norme di legge in materia ambientale e richiamato il ruolo di vigilanza in capo all'autorità idraulica.
Ieri dunque abbiamo inviato all’Autorità Idraulica l’intimazione e la diffida ad adempiere entro e non oltre il termine di 5 giorni dal ricevimento della stessa, per emettere in via d’urgenza l’ordinanza di interruzione delle captazioni, utile a ristabilire le compatibili oscillazioni dei livelli, avvertendo che, decorso inutilmente tale termine, i sottoscritti agiranno in tutte le ulteriori sedi ritenute opportune per far accertare ed emergere in capo ai responsabili, le gravissime responsabilità, inadempienze e i danni irreversibili causati all’equilibrio ecosistemico."