Lago di Vico, il ministro Patuanelli pronto a organizzare un tavolo con tutti gli attori per salvare l’area

Tra i problemi dell’area la mancata bonifica di un ex stabilimento militare che aveva sede sulle sponde del lago

Il Ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli ha dato la sua piena disponibilità ad organizzare un tavolo di lavoro, nel più breve tempo possibile, sull’inquinamento del lago di Vico in provincia di Viterbo. A farlo sapere è la senatrice del M5s Vilma Moronese che lo scorso mese di maggio ha presentato una interrogazione al senato e che ieri ha incontrato Patuanelli al Ministero dell’Agricoltura con il quale ha discusso di tutte le problematiche legate al bacino lacustre prospettando anche possibili soluzioni che necessitano del coinvolgimento di tutte le parti in causa.

L’area è divenuta riserva naturale regionale, SIC (sito di interesse comunitario) e ZPS (zona a protezione speciale) e quindi non sono a rischio solo la tutela ambientale e la salute dei cittadini, ma anche l’attività economica legata al lago di Vico essendo una meta turistica molto apprezzata e dove viene prodotta la Nocciola Romana DOP che rappresenta un’eccellenza agroalimentare della produzione italiana.

Il lago presenta 3 gravi problematiche:

  1. Problema della presenza di Arsenico oltre i limiti consentiti per legge nelle acque dei comuni di Viterbo e pertanto anche i problemi relativi alla gestione del servizio idrico in capo alla Talete s.p.a.;
  2. L’inquinamento del Lago di Vico dovuto soprattutto alla presenza di un batterio che danneggia le acque e di conseguenza tutto l’ecosistema legato al lago;
  3. La mancata bonifica bellica e ambientale della Chemical City, un ex Stabilimento Militare dei Materiali di Difesa N.B.C. (Nucleare, Biologica e Chimica) che aveva sede proprio lì sulle sponde del lago.

Per quanto riguarda la bonifica della Chemical City, la senatrice ha fatto sapere che sta “seguendo un altro percorso in quanto attiene alle autorità Militari” e che a breve potrà dare aggiornamenti in merito.

La riserva naturale del lago di Vico attende dunque il tavolo di confronto che sarà coordinato dal Ministero dove si incontreranno tutti gli attori essenziali, dunque la Regione Lazio, i Comuni, gli enti, le associazioni e i cittadini, gli agricoltori, ed anche l’Università che ha condotto degli studi, per poter iniziare a trovare soluzioni comuni per tutelare la salute, l’economia locale, l’ambiente e tutto l’ecosistema.




Ronciglione, lago di Vico: al via il palio delle barche

di Roberto Ragone
RONCIGLIONE (VT)
– Organizzato dal Vico Spinning Club Sezione Palio, con il patrocinio della Riserva Naturale di Vico, e il patrocinio e il contributo del Comune di Ronciglione, si svolgerà, nei giorni 28, 29, 30 e 31 luglio, la terza edizione del “Palio delle Barche”, nella splendida cornice del parco naturale del lago di Vico, a Ronciglione, in provincia di Viterbo. Per la terza volta i nove equipaggi, corrispondenti ad altrettante Contrade ronciglionesi, si affronteranno con barche a remi realizzate appositamente per la regata, tutte assolutamente uguali.   Le contrade sono: Santa Maria, Acquaforte, Abboccatore, Casaccia, Punta del Lago, La Valle, Arenari, due contrade Punta dello Scoglio. Il programma prevede, nel primo giorno, giovedì 28, alle ore 18,00, la conferenza stampa in Comune con presentazione del Drappellone della manifestazione. Alle 22,00  la fiaccolata notturna aperta a tutte le imbarcazioni, con partenza dalla Nautica Fiorò. A seguire, festeggiamenti in tutto il territorio ronciglionese. Venerdì 29, alle ore 18.00, corteo storico nel centro medioevale del paese. Alle 21,00 cena delle Contrade in Piazza del Comune. Alle 22,00, sorteggi delle boe di partenza e calata del Drappellone. alle 23,00 concorso di bellezza “Miss Vico” e spettacolo degli sbandieratori di Calvi dell’Umbria. Si continua sabato 30, con la giornata in Contrada. Alle ore 19,00 benedizione degli equipaggi al Duomo di Ronciglione. Domenica 31, alle ore 9,00 prove di voga dei ragazzi. Alle ore 17,30 rituale di imbarco; alle 18,00 lo svolgimento della gara vera e propria; alle ore 19,30
 




LAGO DI VICO: EX SINDACI A PROCESSO PER DISASTRO COLPOSO, OMISSIONE ATTI E SOMMINISTRAZIONE ACQUA NOCIVA

Red. Cronaca

Ronciglione (VT) – Disastro colposo, omissione in atti d’ufficio e somministrazione di acqua nociva: Questi i capi d'imputazione per gli ex sindaci di Ronciglione e Caprarola Massimo Sangiorgi e Alessandro Cuzzoli rinviati a giudizio dal Giudice per l'Udienza Preliminare del Tribunale di Viterbo Savina Poli.

Il Gup ha anche ammesso la costituzione delle parti civili rappresentate da Codici, Codacons, Accademia Kronos, Comitato acqua pubblica e di un cittadino, che dopo essersi bagnato nelle acque del lago di Vico, fu ricoverato in pronto soccorso con prognosi di  tre giorni a seguito di macchie rosse apparse sul corpo.

Un vero e proprio disastro ambientale, quello dello specchio d'acqua lacustre, che vede alte concentrazioni di fosforo, che secondo l'accusa  sono dovute a concimi e diserbanti. “Vere e proprie bombe lanciate sul lago”. Secondo il sostituto Procuratore le responsabilità vanno ricercate tra i proprietari dei terreni della zona circostante mentre gli ex primi cittadini in quanto massima autorità sanitaria localenon avrebbero adottato le necessarie contromisure atte a preservare la salute del lago, nonostante i solleciti della Regione Lazio.

Ora il processo rischia i termini di prescrizione anche se gli avvocati che difendono i due imputati sostengono che le responsabilità di quanto accaduto vanno ricercate altrove
 




LAGO DI VICO, RISCHIO SANITARIO PER POPOLAZIONI RONCIGLIONE E CAPRAROLA: TRA CONVEGNI, INTERROGAZIONI, DENUNCE E RESPONSABILITÀ

Red. Cronaca

Ronciglione (VT) – Il lago di Vico al centro del convegno che si è svolto lo scorso giovedì a Ronciglione in provincia di Viterbo. Il tema affrontato durante il l'incontro ha riguardato “Lo stato ecologico del lago di Vico e il possibile e connesso rischio sanitario per le popolazioni di Ronciglione e Caprarola”.
Il bacino d'acqua, infatti, è ormai da svariati anni colpito da un processo di eutrofizzazione.

La dottoressa Milena Bruno, dell’Istituto Superiore di Sanità, esperta e studiosa di tossine prodotte dai cianobatteri, in particolare dal cianobatterio Plankthotrix rubescens detto alga rossa, ne ha mostrato le proprietà tossiche, cancerogene, immunodepressive e anche neurodegenerative (come da recenti segnalazioni della letteratura scientifica internazionale), evidenziando, durante la sua relazione, come le microcistine possano contaminare la fauna lacustre e i prodotti vegetali entrando quindi nella catena alimentare ed ha sottolineato come queste microcistine possono agire in sinergia con altre sostanze tossiche e cancerogene aumentando di fatto il rischio per la salute nelle esposizione croniche e che pertanto per le acque erogate ad uso umano sarebbe opportuno che non ve ne fosse alcuna traccia.

La dottoressa Antonella Litta dell’Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia)  ha mostrato i risultati degli studi del Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio che attestano un rischio già molto elevato dal punto di vista sanitario per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione e le altrettanto preoccupanti considerazioni sullo stato di salute per i residenti di Ronciglione contenute nel lavoro di ricerca del Sepias (Studi su marcatori di esposizione ed effetto precoce in aree con inquinamento da arsenico).
La referente dell’Isde ha ricordato come anche alla luce dei risultati di questi studi e in considerazione della cronica esposizione alle sostanze tossiche e cancerogene rilevate e monitorate  nel corso degli anni da diversi istituti di ricerca nelle acque prelevate dal lago, siano opportuni interventi sanitari tesi alla prevenzione e alla diagnosi precoce di malattie correlate, e questo può essere realizzato con l’avvio di  nuovi servizi  territoriali  di prevenzione e il potenziamento di quelli esistenti. La dottoressa Litta ha poi chiesto che si intervenga con urgenza attuando, come  prima e fondamentale misura per la tutela della salute e in applicazione del Principio di precauzione, la cessazione immediata della captazione di acqua dal lago di Vico ad uso potabile e il contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico per i cittadini di Caprarola e Ronciglione.

Il convegno è stato coordinato e moderato da Raimondo Chiricozzi, presidente del comitato provinciale AICS (Associazione Italiana Cultura Sport),  ed ha registrato una numerosa ed attenta partecipazione di cittadini, amministratori locali e regionali, rappresentanti di vari enti ed associazioni impegnate nella difesa del territorio e dell’ambiente, presente ai lavori anche il professor Osvaldo Ercoli.

Alle tre relazioni ha fatto seguito l’intervento del dottor Luciano Sordini, segretario della Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) di Viterbo, che ha detto di condividere tutti i motivi della preoccupazione per il rischio sanitario e la richiesta per l’avvio di screening gratuiti per le popolazioni  residenti ed esposte al cosiddetto “effetto cocktail” determinato dall’esposizione contemporanea a sostanze tossiche e cancerogene presenti nelle acque del lago, in particolare: cianobatteri, microcistine algali, arsenico, metalli pesanti e pesticidi. Il dottor Sordini ha infine auspicato una verifica periodica di tutte le azioni già predisposte e di quelle che si predisporranno per la piena tutela della salute.

Rilevante  per l’esposizione e i dati anche l’intervento del dottor Roberto Minervini, biologo e perito di parte, che nella sua relazione è tornato a puntualizzare la grave situazione dell’ecosistema del lago di Vico.

A conclusione dei lavori un interessante quanto proficuo scambio di idee e riflessioni tra i relatori  e tutti i partecipanti  che si è concluso con l’impegno condiviso di organizzare prossimamente nuovi incontri di informazione a Ronciglione e Caprarola. Nel corso del convegno è stato consegnato alla dottoressa Antonella Litta il premio 2015 dell’AICS-Commissione nazionale ambiente con la motivazione: “Per l’impegno profuso nella ricerca scientifica e nello studio degli inquinanti; per l’informazione corretta e finalizzata alla tutela dell’ambiente e prevenzione dei danni della salute dei cittadini”.

Sulle criticità del lago di Vico e sulle cause che potrebbero portare ad un danno ambientale di notevoli dimensioni oltreche ai pericoli per la salute pubblica, dopo l'interrogazione presentata dal consigliere regionale FDI-AN Fabrizio Santori, interviene sull'argomento il dottor Roberto De Santis ex Segretario Nazionale dei Verdi-Verdi   "Ringraziamo vivamente l’on Santori per la sua coerenza, poiché altri rappresentanti di altre forze politiche hanno puntualmente evitato di cercare di fare chiarezza su questo tema. – Dichiara il dr Roberto De Santis ex Segretario Nazionale dei Verdi-Verdi – Su alcune dinamiche – prosegue De Santis – che hanno riguardato anche direttamente alcuni esponenti politici, credo debba essere fatta chiarezza. Ho presentato circostanziate denuncie alla Procura di Viterbo anche a seguito di diverse istanze di accesso agli atti che nel tempo mi sono state ostacolate, anche con strani fax direttamente dalla Pisana, e che puntavano il dito su questioni di estrema gravità e con potenziali danni erariali.Non è un caso che a seguito di un accesso presso gli uffici della Valutazione di Incidenza della Regione Lazio, abbiamo riscontrato che molti immobili realizzati all’interno di un noto complesso alberghiero, come da puntuali verifiche, sono realizzati privi di qualsiasi licenza edilizia, anche con documentazione artefatta e retrodatata. Nonostante ci siano pervenute diverse denunce – dichiara ancora De Santis – la seguito di tali accessi agli atti indesiderati, che hanno prodotto diversi rinvii a giudizio per calunnia , richiediamo che la Procura di Viterbo faccia luce su queste vicende, che sono state dipanate ed alla luce del sole, a seguito di nostre puntuali ricerche. Alla luce di quanto evidenziato ci sembrano irragionevoli alcune denunce presentate a nostro carico per diffamazione da un sindaco che ha affidato , sempre a colui che occupa tale complesso alberghiero , un bando oggi che è nell’occhio del ciclone. Probabilmente , questo dobbiamo supporre , hanno infastidito alcuni nostri post pubblicati su fb che riportavano collegamenti ad tabella di giornale del Comune di Orbetello , dove questa società si è allo stesso modo aggiudicata la gestione dei parcheggi. Società che dopo aver tentato invano un ricorso al Tar , puntualmente respinto , in quanto per assurdo pretendeva che il Sindaco di tale comune aumentasse le tariffe dei parcheggi, sembra che gli stalli siano misteriosamente rimossi in una sola notte! Il sindaco di tale comune ha cercato , attraverso la fideiussione sottoscritta, di recuperare alcune somme per interruzione di pubblico servizio ed altro. Fideiussione che è risultata essere stata contratta con una società in fallimento!! E’ forse per tale motivo che siamo stati denunciati per diffamazione a mezzo stampa, temendo forse che un’ondata si riversasse sulla sua giunta e non solo . Altre denunce in questo caso per stalking che ci sono tra l’altro sopraggiunte sempre da un ufficio tecnico comunale del Comune di Caprarola, quando allo stesso modo a seguito di un accesso agli atti su tale complesso alberghiero, abbiamo ricevuto questo gradito dono ed il suo responsabile tecnico ed altri oggi rinviati per calunnia.

Da un nostro ennesimo accesso agli atti è poi emersa un’altra situazione gravissima che coinvolge diversi uffici della Regione Lazio e non solo. Infatti abbiamo rinvenuto che il noto complesso alberghiero, ubicato dell’interno del lago di Vico, non solo ha costruito senza alcun titolo edilizio ed all’interno dell’area lacuale, gran parte del complesso alberghiero , che è stato incamerato dall’Agenzia del Demanio negli anni 2000, ma altresì che ad oggi non ha corrisposto somma alcuna. Un debito in gran parte prescritto , che ad oggi, nonostante tutto, ammonta ad un milione e seicento mila euro. Perché allora questo signore con il suo albergo è ancora in loco? Perché se ha costruito abusivamente gli sono poi stati affidati tali immobili? Perché nessuno si è reso conto che non ha mai corrisposto alcunché? Perché un importante deputato regionale di cui chiediamo le dimissioni è intervenuto , forzando gravemente con atti illegittimi , su alcuni uffici per evitare il nostro accesso agli atti. Fatti ancor più gravi se si considera che la polizia demaniale ed i guardiaparco della Riserva del Lago di Vico, sono intervenuti a seguito di tali nostri accessi , rimuovendo un nostro pontile presente da 40 anni. Pontile autorizzato e ristrutturato con il consenso della Riserva del Lago di Vico nel 2005, mentre altri pontili, come ad esempio quelli di un parente stretto di un dirigente della Riserva del Lago di Vico , ancora al loro posto pur se recentemente realizzati. Al loro posto e privi di alcuna concessione demaniale.

Complesso Alberghiero che incide realmente sul territorio e sulla salute del lago di Vico, in quanto l’idrometro , e dunque la portata dell’acqua all’interno del bacino , è stata ridotta da due metri ad un metro, come dichiarato allo scrivente, dall’ex Responsabile del Consorzio di Rio Vicano. Albergo per il quale esistono alcune sentenze della Procura di Viterbo di demolizione, ma che sembra non siano mai state rispettate. La sensibile riduzione della portata di acqua influisce ovviamente sull’ossigenazione del lago di Vico e sullo sviluppo dell’alga rossa e dunque delle microcistine. La responsabilità di tale situazione è di molti . Ad esempio ci chiediamo cosa abbia fatto e dove erano coloro che sono da sempre preposti al controllo . Cosa abbia fatto un ente preposto , come la Riserva Naturale del lago di Vico , in tutti questi anni!!!! Quali le loro responsabilità ed omissioni. Vicenda che riteniamo conduca direttamente ai piani alti della Regione Lazio. Oggi il paludino, oasi di svernamento lacuale , per migliaia di uccelli , protetto dalla convenzione di Ramsar, è completamente interrato a causa dell’abbassamento del livello del lago, come altresì emerge dallo studio del dr Andreani dell’Università la Tuscia. Ricordiamo che il lago di Vico è stato istituito proprio per proteggere tale particolare habitat, il paludino che oggi è venuto meno. Una riserva che dovrebbe promuovere la biodiversità, ha permesso l’occupazione incontrollata delle aree lacuali e della perdita di pascoli ed incolti di circa mille ettari come risulta da studi della Tuscia.

E’ ovvio che in questo paese – conclude De Santis – la Trasparenza amministrativa è sola una meteora, e che nei confronti degli amministratori pubblici che rifiutano, quando colti in fallo legittimi accessi agli atti , non vi sono conseguenze alcune. Ringraziamento va quindi al Consigliere Santori, l’unico ad aver avuto il coraggio per cercare di fare luce su un questo territorio e tutte le problematiche ambientali ed erariali che nel tempo sono emerse".
 




RONCIGLIONE: IL LAGO DI VICO PROTAGONISTA DEL TRIATHLON OLIMPICO

Redazione
Ronciglione (VT) – “Un’altra occasione per valorizzare il fiore all’occhiello naturalistico del nostro territorio, il lago di Vico. Con il Triathlon Olimpico – afferma il Sindaco Alessandro Giovagnoli – si rinnova una tradizione sportiva che Ronciglione porta avanti da anni; abbiamo concesso con favore il patrocinio a questo evento e con l'occasione il Comune ringrazia l'SSD Multisport e il Forhans Team per l'organizzazione.
Una manifestazione che si va a sommare ad altri eventi sportivi, come l'annuale Mezza Maratona o l'ormai tradizionale Palio delle Barche. Anche questa volta Ronciglione è stata scelta per le sue bellezze storiche e naturalistiche, così come recentemente dalla Mille Miglia e dalla Modena Cento Ore Classic, in attesa della Ferrari Cavalcade del prossimo 28 giugno".

Mancano pochissimi giorni all'appuntamento con il Triathlon olimpico Lago di Vico che si terrà domenica 21 giugno. Ad oggi gli iscritti sono oltre 200 appartenenti a squadre di diverse regioni d'Italia. Il percorso della gara, che quest'anno sarà valida per il Rank nazionale, come tradizione nelle gare del Forhans Team, sarà interamente chiuso al traffico.
La gara prevede una prima frazione nuoto con un giro di 750 mt. da ripete n.2 volte con passaggio e uscita sulla spiaggia; una seconda frazione di bike su un circuito di 12,5 Km pianeggiante da percorrere per 3 volte con salita di 1,2 Km da ripetere ad ogni giro ed una terza frazione di corsa di 3,2 km su un percorso mediamente impegnativo da percorrere per 3 volte in senso orario.

Il villaggio ospitalità sarà operativo dalle ore 13.00 e prevede un'area ristoro e pasta party, un'area iscrizioni e centro classifiche, un'area consegna pacchi gara e un'area premiazioni.

"Il triathlon del Lago di Vico – spiega il presidente della Forhans Team Gianluca Calfapietra – e una delle pochissime gare organizzate su distanza olimpica e valevoli per il Rank nel centro Italia, è per noi un impegno importante ma impreziosisce senz'altro la nostra attività organizzativa ed è sicuramente un valido strumento per la promozione del territorio"

Programma
ore 13.30 – Ritrovo al Lago di Vico, zona parcheggio loc.Arenari – stabilimento “l’ultima spiaggia”
ore 13.30-15 – Consegna pacchi gara Triathlon Assoluti/junior/M/F
ore 15.30 – Partenza Triathlon Olimpico AssolutiJunior F
ore 15.40 – Partenza Triathlon Olimpico AssolutiJunior M
ore 19.00 – Pasta Party e Premiazioni
 




LAGO DI VICO, CHEMICAL CITY: SI ATTENDE DA ANNI LA BONIFICA DEFINITIVA

Redazione

Ronciglione (VT) – Giovedì scorso, esponenti del M5S, hanno condotto un sopralluogo presso l’ex magazzino “materiali per la difesa nucleare, batteriologica chimica (NBC)” di Ronciglione.
Lo scopo della visita, da quanto si apprende dal portavoce del Movimento 5 Stelle Massimiliano Bernini, è stato quello di constatare direttamente lo stato di avanzamento dei lavori di bonifica della struttura che gli abitanti del comprensorio attendono da decenni.

"Sollecitati non solo dagli attivisti del MoVimento 5 Stelle locale ma anche da cittadini sensibili alle questioni ambientali, abbiamo presentato ad inizio legislatura un’interrogazione a risposta scritta al Ministro della Difesa per conoscere l’iter della procedura di bonifica. – Dichiara in una nota Bernini – Nella risposta pubblicata il 7 agosto del 2014, il Ministro riportava l’avvenuta bonifica di un primo lotto conclusasi il 29 gennaio 2013 e l’avvio della seconda bonifica, la più importante, entro la fine del 2014 e che presumibilmente dovrebbe concludersi entro il 2016. Tuttavia, rispondendo all'interrogazione del Deputato Pastorelli il 10 dicembre scorso, il Governo dichiara di aver ritardato l’inizio degli interventi di bonifica, al 7 gennaio 2015.

Nel corso della visita – prosegue la nota M5S – siamo stati accompagnati dal personale militare del CETLI, Centro Tecnico Logistico Interforze NBC di Civitavecchia che conduce le attività di bonifica che si è dimostrato sin da subito disponibile ed altamente competente e al quale rivolgiamo i nostri più sentiti ringraziamenti. Nel corso delle quasi tre ore del sopralluogo, abbiamo ispezionato personalmente tutti gli edifici e l’intera superficie di quella che viene definita “Chemical City”. L’area che sicuramente ha ospitato un’intesa attività nella produzione di ordigni non convenzionali fino al termine del secondo conflitto mondiale e di nebbiogeni fino alla fine degli anni ‘70, lo dimostrano il numero e la complessità delle strutture presenti, versa oggi in uno stato di semi-abbandono e non vi è la benché minima traccia di attività recenti. I pochi magazzini ancora agibili, compreso quello adibito al materiale radiativo, risultano essere completamente sgombri da qualsiasi tipologia di prodotto o di materia prima per fini bellici, nonché dei loro residui. Benché all'interno di una struttura siano presenti confezioni riportanti la scritta “acido cianidrico” o “fosgene”, abbiamo potuto verificare direttamente (toccando con mano) che risultano essere prive di ogni contenuto.

La visita non ha perciò evidenziato particolari situazioni di rischio ma non per questo ci riteniamo soddisfatti; lo saremo solo quando si sarà concluso anche il secondo lotto di bonifica nelle aree che la Soing, ditta privata incaricata dell’indagine geofisica, ha segnalato “per la presenza di masse interrate di varia tipologia tra cui alcune di natura ferromagnetica, riconducibili anche ad eventuali ordigni inesplosi”. – La nota del portavoce conclude – Per questo il M5S vigilerà costantemente sull'esecuzione di questi interventi affinché quella importante porzione della caldera del lago di Vico, possa essere “riconsegnata” completamente bonificata ai Cittadini del nostro territorio".




VITERBO, LAGHI DI BOLSENA E VICO: LA PROVINCIA CONSEGNA UN NATANTE AL CORPO FORESTALE

Redazione

Viterbo – Si è svolta questa mattina la consegna ufficiale del natante che la Provincia ha acquistato e poi affidato al Corpo forestale dello stato per lo svolgimento del servizio nautico nelle acque del Lago di Bolsena e di quello di Vico.

Un servizio prezioso, nato nel 1954, ma interrotto nel 2004. Dopo dieci anni grazie al contributo di palazzo Gentili, che ha acquisito il mezzo con fondi regionali, il personale del Corpo forestale dello stato potrà di nuovo tornare a sorvegliare le acque interne del nostro territorio. “Con questo intervento – ha detto soddisfatto il presidente della provincia, Marcello Meroi – abbiamo contribuito in maniera determinante a ristabilire un servizio che mancava sul territorio ormai da 10 anni. Sorvegliare le acque interne, con il servizio nautico, è fondamentale per garantire la sicurezza soprattutto nei periodi estivi, quando i laghi vengono presi d’assalto dai bagnanti”.

La consegna si è svolta durante l’inaugurazione del Comando stazione forestale e del Centro di Protezione Civile, ospitati nel Centro polivalente per i servizi agro-forestali in via Cassia Cimina al km 16,4. “La consegna dell’imbarcazione e la nascita di questa struttura – ha proseguito Meroi – rappresentano una vittoria per il nostro territorio. Si è riusciti a fare rete tra istituzioni, e questo tipo di cooperazioni è l’unico modo per ovviare alle ristrettezze che colpiscono gli enti locali. Ognuno, facendo la propria parte, ha contribuito a far nascere questo centro che rappresenta un fiore all’occhiello per la sicurezza del nostro territorio. Proprio per questo, credo che il Governo debba rivalutare l’importanza delle istituzioni locali che sono fondamentali per il cittadino. A volte con demagogia si pensa che i tagli debbano essere fatti proprio su territorio: questa inaugurazione dimostra che proprio dalle piccole realtà arrivano importanti vittorie”.

Ma il presidente ha voluto ringraziare, anche, la Protezione civile per il costante lavoro fatto sul territorio: “Grazie per quello che fate – ha detto Meroi rivolgendosi ai volontari presenti – e per la vostra costante presenza sia nei grandi eventi sia in quelli piccoli. Senza di voi le istituzioni sarebbero in grossa difficoltà”.
 




VITERBO E PROVINCIA: TRA MITI, FIABE, LEGGENDE E STORIA – “IL LAGO DI VICO E LA CLAVA DI ERCOLE”

 

Rubrica settimanale di Emanuel Galea [ Già pubblicata sull'edizione de L'osservatore d'Italia sfogliabile di sabato 14 giugno 2014 – per consultare www.osservatoreitalia.com]

 

di Emanuel Galea

Provenendo da Viterbo, lasciandosi alle spalle Palanzana e Monte Cimino, ci si trova davanti ad una favolosa apparizione. Al di là della macchia verde di Monte Venere, si traspare sul fondo limpido del lago, come riflesso in uno specchio, il lembo di terra più vicina all’Eden, presieduta dagli dei. Qui la dea greca Gaia, madre della terra, è stata più che prodiga nel donare a questa regione la campagna più bella del mondo, ricca di vigneti, uliveti, querce, grano, noceti, terrapiani, rocce e corsi d’acqua.

Ahimè, pochi di noi sono ancora capaci di stupirsi, di meravigliarsi davanti all’aprirsi della natura. Sovente tutte le bellezze, tutto il fascino, si perdono nella nostra pigra memoria e spesso e volentieri ci lasciamo battere dalle consuetudini. Solo tardi, quando apriamo gli occhi ci accorgiamo che ci sarebbe tanto da scoprire ma, purtroppo, non sono molti coloro che riescono ancora a giovarsi, come si dovrebbe, dell’eredità che sepolta, giace sotto la nostra incuria quando poco ci vorrebbe per farla rinascere. Manca il gusto della scoperta, della ricerca, di nuovi e più vivi motivi poetici.

Il lago di Vico sprigiona questo incanto poetico. Qui la natura è dolce e armoniosa. In tempi remoti, i più bei nomi della poesia e della prosa inglese e non solo, come Byron, Shelley, Forsyth e lo stesso grande della letteratura Charles Dickens, non hanno saputo resistere al suo fascino.

Riportiamo qui appresso quanto ha voluto annotare nelle sue “Pictures from Italy”, diario di viaggio scritto da Charles Dickens nel 1846, in elogio di questi parti dell’alto Lazio. Non ci sentiamo di sposare la sua tesi sulla nascita del lago di Vico perché la troviamo, anche se molto suggestiva, priva di  fantasia e poi perché crediamo,  Dickens sia incorso in un errore, confondendo la città scomparsa con Sabazia del lago di Bracciano. Comunque sue annotazioni dell’epoca sono una testimonianza dell’interesse che gli stranieri ebbero  in questo lembo di terra ammantato di miti e leggende.

Annota nel suo diario di viaggio succitato,  il Dickens: “ sorgeva in tempi remoti una città. Un giorno essa venne inghiottita, e in sua vece quest’acqua sgorgò. Antiche tradizioni, comuni a molte parti del mondo, affermano che talvolta si poteva scorgere sul fondo, quando le acqua erano chiare, la città diruta. Comunque possa questo essere avvenuto, resta il fatto che essa disparve in questo punto dal globo.  La terra si sollevò al di sopra di essa e le acque pure, gorgogliando; e qui sono rimaste, simili a fantasmi, al quale l’altro mondo è rimasto di un tratto precluso, senza possibilità di rientrarvi. Tanto da sembrare in attesa del prossimo terremoto (1) che avverrà in questa località nel futuro corso dei secoli, quando esse scompariranno al di sotto della superficie terrestre, al suo primo spalancarsi, per non farsi vedere mai più”.

La leggenda della città fantasma di cui ancora nessuno è riuscito a individuare le tracce, inghiottita misteriosamente da madre natura a cui si riferisce il Dickens, non la sposiamo. Piuttosto siamo più inclini ad accettare l’altra leggenda che attribuisce la nascita del lago di Vico alle gesta del semidio Ercole.

In altri racconti, in questa stessa rubrica,  vedi l’uscita de L’Osservatore d’Italia dello scorso 12 aprile “Le Streghe di Montecchio scendono in città”, abbiamo cercato di spiegare che dopo la distruzione di Troia, molti dei suoi abitanti si trasferirono in questi parti dell’alto Lazio. Con loro hanno portato miti, riti e leggende. Con il trascorrere degli anni, i miti e il fascino delle antiche leggende si sono radicati in queste terre.

Una di queste leggende narra che un dì Ercole si trovava sui Monti Cimini alla ricerca delle ninfe Melissa e Amaltea.

La gente del luogo lo osservava e affascinata dal suo aspetto fisico, gli chiese di dare una dimostrazione della sua forza. Forse infastidito dalla loro licenziosità, Ercole scagliò la sua clava con tutta la sua forza, conficcandola nel terreno, giù per il declivio. Poi, con altrettanto tono di altezzosità, invitò i presenti a estrarla dal terreno.

Vane i tentativi della gente del luogo. Tutti hanno voluto misurare la loro forza e tutti hanno fallito.  Uomini nerbuti, muscolosi, gagliardi e presuntuosi. Tutti fallirono il tentativo. Nessuno di loro era riuscito a smuovere la clava di un’unghia. Venne la sera e le ombre si allungavano nella campagna.  Fra poco il buio avrebbe coperto valle e monte. Toccava al semidio fornire la prova della sua forza, richiesta da quella gente.

Ercole decide. Si muove. Intorno a lui si fa il vuoto. A passi lenti ma decisi scende dal declivio e si dirige verso la clava ancora fissata nel terreno. Si ferma, si gira, guarda gli astanti dritto negli occhi.  La gente si ammutolisce, osserva il semidio con reverente silenzio. Lui ora si ferma davanti alla clava, la impugna, si rivolge ancora una volta verso gli astanti e poi, con uno strappo fermo e violente, incurante di calibrare il suo impeto, sradica la clava dal terreno.

Un sussurro e poi un urlo. Ercole brandisce la clava in alto e poi, da sopra il monte, la gente esalta, grida, urla, mentre dal foro, dove poco prima era conficcata la clava, ora sgorgano fiumi d’acqua, tanta acqua che scorre per i prati e il foro ora sembra una voragine.

La gente che non assisteva alla prodezza di Ercole, la mattina dopo, passando di là, al posto della macchia verde, dove Ercole scaglio la clava, ora c’è,  e ci sta tutt’ora il lacus ciminus, cioè come lo conosciamo oggi8, il lago di Vico.

.Quanto a questa leggenda, ci ha raccontato il lato poetico di questo “Eden”. Purtroppo la prosa ci fa scendere dall’olimpo per poggiare i piedi per terra, per svegliarci dai bei sogni . La prosa ci riporta alle reali origini geologiche di questo lago, alle cariche di esplosioni formando la cavità vulcanica che, pioggia, corsi d’acqua e fiumi carsici hanno completato l’opera. 

Di questo lago si riconosce il primato del lago con il livello più alto sopra la superficie del mare, di fatti il suo livello segno 507 metri sul mare, record assoluto tra tutti i laghi d’Europa , immerso nella campagna più bella del mondo.

(1) Nel 1350 ci fu un forte terremoto nel viterbese




VITERBO: ALLARME EUTROFIZZAZIONE DEL LAGO DI VICO

Redazione

Viterbo – Il  Coordinamento dell’ Alto Lazio dell’ Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) ha presentato una segnalazione- esposto  in relazione  alle problematiche ambientali e al rischio sanitario connesso al  persistere del processo di eutrofizzazione del lago di Vico.

Il  Coordinamento dell’ Alto Lazio dell’ Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde, in relazione al  processo di eutrofizzazione del lago di Vico, alle connesse problematiche ambientali e al rischio sanitario, ha presentato una segnalazione-esposto alle Istituzioni e agli Enti competenti.

Coordinamento dell’ Alto Lazio dell’ Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde

Di seguito il testo della segnalazione –esposto.

Al Ministro dell’Ambiente
al Ministro della Salute
e per opportuna conoscenza:
al Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea
al Ministro della Difesa
al Prefetto di Viterbo
al Presidente del Tribunale di Viterbo
al Presidente della Giunta Regionale del Lazio
al Presidente della Provincia di Viterbo
al Sindaco di Caprarola
al Sindaco di Ronciglione
al Direttore generale dell’Istituto superiore di sanità
al Presidente dell’Istituto superiore di sanità
al Direttore generale della Asl di Viterbo
al Direttore sanitario della Asl di Viterbo
al Dipartimento di prevenzione – Servizio igiene e sanità pubblica della Asl di Viterbo
al Dipartimento di prevenzione – Servizio igiene e sanità pubblica – sezione 4 Vetralla – della Asl di Viterbo
al Servizio veterinario della Asl di Viterbo
al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio
al Direttore dell’Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo
al Direttore Regionale Energia e Rifiuti
all’Arpa Lazio – sezione di Viterbo
al Direttore dell’Agenzia regionale dei Parchi del Lazio
al Direttore della Riserva naturale regionale del lago di Vico
al Direttore del Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc
all’Assessore all’Ambiente della Provincia di Viterbo
all’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio
all’Assessore alla Sanità della Regione Lazio
ai Consiglieri della Regione Lazio
al Presidente della Commissione  Ambiente del Senato
al Presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato
al Presidente della Commissione Difesa del Senato
al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati
al Presidente della Commissione Affari sociali della  Camera dei Deputati
al Presidente della Commissione della Difesa della Camera dei Deputati
al Presidente della Talete s.p.a.
ai responsabili dell’Ato 1 – Lazio

Oggetto:  segnalazione-esposto relativo  alle problematiche ambientali e al rischio sanitario connesso al  persistere del processo di eutrofizzazione del lago di Vico.

Egregi  Ministri,
egregi signori,
il  lago di Vico  per le particolari  e pregiate caratteristiche  del suo ecosistema  è  stato classificato come Sito d’importanza comunitaria- Sic n. IT6010024  e Zona di protezione speciale- ZPS-  n.  IT6010057.
Proprio per proteggere questo delicato ecosistema,   nel 1982, veniva istituita la Riserva naturale regionale del lago di Vico (legge regionale del 28 settembre 1982 n. 47 e successiva legge regionale del  24 dicembre 2008 n. 24) che tra  gli svariati compiti avrebbe dovuto anche “ preservare l'equilibrio biologico del lago e l'effettiva potabilità delle sue acque” a tutela del diritto alla salute delle popolazioni che da questo lago attingono acqua ad uso umano.
Gli acquedotti dei Comuni  di Caprarola e Ronciglione sono riforniti  in misura preponderante da acque captate  proprio da questo lago, e da anni si susseguono ordinanze di non potabilità che attestano il potenziale  rischio per la salute dei cittadini che possono essere esposti, e ormai da lungo periodo, alle sostanze tossiche e cancerogene presenti in esse ovvero: attraverso il loro uso per bevande, preparazioni alimentari, per fini igienico-sanitari e con il consumo di fauna ittica proveniente dal lago.
Come da documentazione acquisita, le  analisi eseguite nel  corso  del 2013 dall’ArpaLazio- sezione di Viterbo  e dall’Istituto superiore di Sanità  sulle acque erogate ad uso umano  nei due Comuni continuano a 
mostrare l’inadeguatezza  dei sistemi di potabilizzazione  nel garantire costantemente, completamente   ed efficacemente acque che rispondano alle caratteristiche  di potabilità e salubrità  secondo quanto previsto  dal
Decreto legislativo 31/2001 che  all’articolo 4 afferma: “1. Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite. 2. Al fine di cui al comma 1, le acque destinate al consumo umano: a) non devono contenere microrganismi e parassiti, né altre sostanze, in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana;. .. ( http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/01031dl.htm).
Come invece già  rappresentato  dall’ Associazione italiana medici per l’ambiente- Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) nell’esposto – segnalazione  del 30 marzo 2010, in quello successivo del  primo agosto 2012 e in più circostanze,  persistono  forti motivi di preoccupazione  per il rischio sanitario delle popolazioni,  in quanto il lago continua  a presentare un gravissimo processo di eutrofizzazione  caratterizzato da una marcata riduzione del quantitativo di ossigeno nelle sue acque e  da  frequenti  ed importanti fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens,  solo di recente un po’ attenuate per la  mitezza dei periodi  invernali e  per una altrettanto lieve riduzione del quantitativo di fosforo presente nei fertilizzanti che  purtroppo  sembra continuino a   raggiungere le acque  lacustri.
Il  cianobatterio, detto comunemente alga rossa, è  capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna  del lago.
Nelle acque del lago sono inoltre  persistenti ed elevati  valori di arsenico, altro elemento tossico e cancerogeno secondo la classificazione Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro).
Per poter avviare una bonifica e un vero risanamento dell’ecosistema del lago di Vico è necessario contrastare le molteplici cause  che verosimilmente ne  sono all’origine  e che qui ricordiamo,
in particolare:
–     le intense  fioriture  del  cianobatterio Plankthotrix rubescens,  favorite verosimilmente dall’uso ultradecennale di fertilizzanti e fitofarmaci nelle vaste aree coltivate a noccioleti in prossimità dello stesso;
–     gli  scarichi fognari abusivi o non a norma;
–     la possibile azione  di inquinamento dovuta agli agenti contaminanti individuati nel sottosuolo del dismesso Magazzino Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione, ubicato anch’esso in prossimità delle sponde del lago e in attesa da anni di  bonifica;
–     le possibili attività illecite condotte all’interno e in prossimità della Riserva naturale.
Nel 2010 sono stati presentati dati allarmanti che hanno evidenziato  anche la presenza di altre sostanze tossiche e cancerogene, di norma estranee alle acque del lago ( mercurio, idrocarburi policiclici aromatici – IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di Arsenico, Cadmio e  Nichel , sulla cui presenza e provenienza l’Isde di Viterbo ha più volte chiesto l’avvio di specifiche indagini.
Nel corso di questi anni  sono state  numerosissime  le interrogazioni di deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali  che hanno  condiviso  le preoccupazione dell’Isde di Viterbo e  ne hanno  sostenuto gli appelli e le richieste.
Il  Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea è  stato costantemente  informato del perdurare di questa situazione ed è intervenuto più volte richiamando al rispetto degli obblighi di legge in materia ambientale e sanitaria e delle norme comunitarie anche in vista degli obiettivi di qualità  per le acque di superficie  da raggiungere  entro l’anno 2015 (  http://ec.europa.eu/environment/pubs/pdf/factsheets/wfd/it.pdf ) .
Il Coordinamento dell’Alto Lazio dell’Isde, per responsabilità etica e scientifica,  nel denunciare ancora quanto sopra riportato,   chiede  ai ministri, alle  istituzioni e ai responsabili degli  enti preposti,  interventi  efficaci e risolutivi a tutela dell’ecosistema lacustre e della salute  dei cittadini.

Di seguito  le indicazioni dell’Associazione  più volte rappresentate :
In sintesi:
–    abbandono immediato della captazione di acqua dal lago di Vico e contestuale reperimento di fonti alternative di approvvigionamento idrico per i cittadini, le scuole, gli esercizi pubblici e le industrie alimentari di Caprarola e Ronciglione;
–    ricerca  immediata di fonti idriche definitive ed  alternative a quelle lacustri (costruzione  di nuovi pozzi e potenziamento della captazione  da quelli  già esistenti da dotare di dearsenificatori);
–     immediata installazione di impianti pilota per lo studio di una potabilizzazione extralacustre veramente efficace delle acque in relazione alle loro criticità e  ricerca di  nuove falde di captazione;
–    costante monitoraggio di tutte le sostanze tossiche e cancerogene che possono contaminare le acque destinate a consumo umano, la fauna e la flora lacustre;
–    biomonitoraggio per sostanze inquinanti della fauna lacustre , della flora lacustre e  delle aree circostanti;
–    informazione ampia e diffusa ai cittadini, negli studi medici, nelle scuole, negli ambulatori della Asl e presso l’ospedale di Ronciglione;
–    inizio immediato di un monitoraggio di lungo periodo relativo allo stato di salute delle persone e in particolare dei bambini;
–    screening  gratuiti per le popolazioni esposte al cosiddetto “ effetto cocktail” determinato dall’esposizione   contemporanea a  più cancerogeni e sostanze tossiche  presenti nelle acque del lago, in particolare: arsenico, metalli pesanti, pesticidi e microcistine algali; 
–    drastica riduzione dell’uso di fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico con graduale riconversione al biologico di tutte le attuali forme di coltivazioni agricole;
–     costante controllo e  periodica verifica di tutti gli scarichi fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimità del lago;
–    rapido avvio della  adeguata bonifica del deposito militare Nbc di Ronciglione;
–    intensificazione dei controlli di tutte le attività notturne e diurne all’interno e in prossimità della Riserva.

In attesa di un cortese ed urgente riscontro alla questione  in oggetto, si inviano distinti saluti,

dottor Giovanni Ghirga, dottoressa Antonella Litta, dottor Mauro Mocci
per il Coordinamento dell’ Alto Lazio dell’ Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde
(International Society of Doctors for the Environment – Italia)

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03/05/2012 VITERBO LAGO DI VICO, APPROVATO IL PIANO DI CARATTERIZZAZIONE DELLE ACQUE


 




VITERBO, MALTEMPO: CANTONIERI AL LAVORO SU PROVINCIALE MASSARELLA, LAGO DI VICO E STAZIONE DI CAPRANICA

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Viterbo – Domenica di straordinari per il settore Viabilità della Provincia di Viterbo. A causa del maltempo, della quantità di acqua caduta e del forte vento, sono stati numerosi gli interventi effettuati dai cantonieri di palazzo Gentili.

Ci sono state frane, alberi caduti e fango sulla provinciale Massarella, sulla Lago di Vico e sulla Sp Stazione di Capranica, strade che ben presto sono state rese fruibili ai cittadini. “Grazie all’ottimo lavoro dei cantonieri impegnati già dalle prime ore del mattino – ha affermato l’assessore alla Viabilità, Piero Camilli – in breve tempo è stato tutto sistemato. Rimane solo di effettuare gli ultimi interventi sulla Sp Ronciglionese tra Ronciglione e Caprarola, arteria che rimane comunque transitabile alle autovetture. Ringrazio tutto il settore – ha concluso l’assessore – per l’ottimo lavoro svolto”.




ALLARME ACQUA POTABILE "TOSSICA E CANCEROGENA": ALTRI SEI DEPUTATI PRESENTANO UN INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

[ IL DECRETO INTERMINISTERIALE CHE MODIFICA I PARAMETRI FISSATI PER LA POTABILITA' DELL'ACQUA ]

 

Redazione

Roma – Raccogliendo l'appello dell'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) anche i deputati Maria Antonietta Farina Coscioni, Maurizio Turco, Matteo Beltrandi, Rita Bernardini, Matteo Mecacci ed Elisabetta Zamparutti hanno presentato un'interrogazione parlamentare sulla gravissima vicenda dello scandaloso schema di decreto interministeriale che pretenderebbe di consentire di erogare come potabile acqua inquinata da sostanze tossiche e cancerogene come cianobatteri e relative microcistine.

L'interrogazione dei sei deputati si aggiunge a quelle gia' presentate sia al Parlamento italiano che al Parlamento europeo: in pochi giorni si sta sviluppando una vasta mobilitazione di scienziati, cittadini e utenti, parlamentari italiani ed europei, associazioni e movimenti per la salute, l'ambiente e i diritti umani, per ottenere la revoca dello scandaloso schema di decreto ministeriale. Uno schema di decreto ministeriale che – come da piu' parti e' stato rilevato – "deve essere immediatamente revocato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita' in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione".
 

TESTO INTEGRALE DELL'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

Interrogazione a risposta in Commissione 5 – 08509 [Sui requisiti di potabilita' dell'acqua] presentata da Maria Antonietta Farina Coscioni, Maurizio Turco, Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Matteo Mecacci ed Elisabetta Zamparutti, lunedi' 26 novembre 2012, seduta n. 723.
Al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Per sapere
– premesso che:
la dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment) ha inviato un articolato documento al responsabile per la direttiva 98/34 della Commissione europea, e per conoscenza al commissario europeo all'ambiente, al commissario europeo alla salute, al presidente della Commissione europea; di detto documento sono stati messi a conoscenza anche il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministro della salute, i presidenti delle Commissioni "Igiene e sanita'" e "Territorio, ambiente, beni ambientali" del Senato della Repubblica; i presidenti delle Commissioni "Ambiente, territorio e lavori pubblici" e "Affari sociali" della Camera dei deputati; il presidente della Commissione "Ambiente, sanita' pubblica e sicurezza alimentare" del Parlamento europeo;

Il citato documento contiene "osservazioni in opposizione allo schema di decreto interministeriale che propone l'introduzione di alcune modifiche al decreto legislativo n. 31 del 2001 relativamente ai requisiti di potabilita' (notification number 2012/0534/I – C50A, title "schema di decreto interministeriale per l'introduzione, nell'allegato I, parte B, del decreto legislativo 2 febbraio 2001 n. 31, del parametro Microcistina – LR e relativo valore di parametro"), affinche' esso sia rigettato sia per palese illegittimita' in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia per palese inammissibilita', in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e le inequivocabili indicazioni dello Iarc, dell'Oms e dell'Usepa, e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione";

L'approvazione del decreto renderebbe de facto lecita l'erogazione di acque destinate a consumo umano anche in presenza di contaminazione da cianobatteri e loro microcistine; e' evidente che la legislazione vigente proibisce tale erogazione: ne consegue che lo schema di decreto interministeriale ipso facto si configura contra legem, e va quindi rigettato in quanto lungi dall'emendare il decreto legislativo n. 31 del 2001 inequivocabilmente lo viola nei suoi stessi fondamenti;

Lo schema di decreto de quo, consentendo de facto l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata da cianobatteri e relative microcistine appare altresi' in contrasto con l'articolo 32 della Costituzione della Repubblica italiana che "tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivita'", e si configura pertanto non solo di dubbia legittimita', ma altresi' non in linea con i principi costituzionali in quanto in irrimediabile conflitto con quanto disposto dalla Costituzione italiana;

Sono acclarati senza possibilita' di equivoco la gravita' del problema dell'eutrofizzazione e il pericolo per la salute umana determinato della presenza di cianobatteri e microcistine in corpi idrici utilizzati per l'erogazione di acque potabili; e' inoltre acclarata la grande, e in parte ancora sconosciuta, potenzialita' tossica dei cianobatteri; e vi e' chiara nozione della potenziale pericolosita' della loro mutevole ed imprevedibile risposta a diverse condizioni climatiche ed ambientali, delle azioni tossiche, epigenetiche, genotossiche ed oncogene di tanti e vari tipi di microcistine da essi prodotte, delle documentate e croniche difficolta' in Italia di una potabilizzazione efficace, sicura e costante delle acque che presentano queste criticita', della mancanza di un reale e diffuso sistema di sorveglianza, allarme e gestione di questi fenomeni su tutto il territorio nazionale italiano, ed infine e soprattutto del documentato e concreto rischio per la salute umana e quindi della necessita' di tutelare e preservare le caratteristiche di qualita' delle acque come disposto dalla direttiva 98/83.

Ne consegue che lo schema di decreto interministeriale citato si configura altresi' come atto in contrasto con l'evidenza scientifica e la deontologia medica, ecologica e bioetica, oltre che con l'ortoprassi amministrativa e gestionale;

E' sufficiente inoltre considerare quali siano in materia le indicazioni di tutte le agenzie internazionali, europee ed italiane di protezione dell'ambiente, della salute e dei diritti umani, per evincere come lo schema di decreto interministeriale citato nel suo esito effettuale si ponga in contrasto con tutte le indicazioni formulate dalle piu' autorevoli fonti scientifiche, oltre che legislative ed amministrative. Valga ad esempio il caso del gravissimo degrado e inquinamento del lago di Vico, affetto ormai da lungo tempo da un gravissimo processo di eutrofizzazione e da sempre piu' frequenti e massicce fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens, detto anche alga rossa, capace di produrre una microcistina cancerogena, non termolabile e tossica per gli esseri umani, per la flora e la fauna lacustre, classificata dalla Iarc (Agenzia internazionale di ricerca sul cancro) come cancerogeno di classe 2 b;

Nella relazione tecnica che costituisce parte integrante e sostanziale delle citate osservazioni, si presentano esaurientemente gli inconfutabili dati, le evidenze scientifiche e la vastissima bibliografia a sostegno delle osservazioni medesime; ne discende, ad avviso degli interroganti, che per le ragioni scientifiche esposte lo schema di decreto interministeriale de quo andrebbe ritirato;

Ulteriori osservazioni sono formulabili altresi' in ordine al metodo con cui l'atto e' stato predisposto ed avviato nel suo iter procedimentale; ed in tale ambito si evidenzia che:

a) a giudizio degli interroganti le proposte di emendamento delle leggi nazionali possono riguardare l'adozione di termini piu' stringenti, in ossequio al principio europeo di prevenzione, non termini piu' laschi; questo schema di decreto ammette invece ed effettualmente favorisce la presenza di una classe di tossici ora non prevista ne' tollerata dalla legge europea e italiana;

b) il testo della proposta sembra essere stato indirizzato per verifica alla sola Commissione imprese e industrie dell'Unione europea (nel cui sito internet compare con la relativa scheda), mentre riguarda una classe di sostanze tossiche di diretto impatto ed interesse primario sanitario e non industriale, in quanto riguardante la totalita' della popolazione nazionale utente di un servizio fondamentale per la qualita' della vita, come la fornitura di acqua potabile;

c) l'iter seguito si e' quindi fin qui caratterizzato per aver effettualmente sostanzialmente eluso fin dall'origine indispensabili ed adeguati criteri, controlli e procedure;

d) dal testo stesso della scheda di presentazione presente nel sito della Commissione imprese e industrie dell'Unione europea peraltro si evince come l'atto sia presentato in modo che appare a dir poco carente e pertanto come esso sia viziato per ragioni tanto di merito quanto di metodo, tanto sostanziali quanto formali;

e) vi si legge che "esso non e' una misura sanitaria o fitosanitaria", mentre e' di assoluta evidenza che se approvato esso avrebbe una notevole ed assai negativa rilevanza sanitaria;

f) analoga sottolineatura merita l'esplicita ammissione che "L'analisi di impatto non e' disponibile al momento della notifica", e basterebbe questo solo dato a motivare il rigetto dello schema di decreto;

g) il decreto, nel suo esito che effettualmente consente e favorisce l'erogazione per consumo umano di acqua contaminata, si pone in aperto contrasto con la necessita' di contrastare ogni forma di inquinamento e degrado delle acque anche in considerazione degli obiettivi europei in tema di qualita' delle acque previsti per l'anno 2015;

h) ne discende che non solo per le ragioni giuridiche e scientifiche esposte, ma anche per ragioni di metodo, procedimentali, deontologiche, di congruita' e coerenza, lo schema di decreto interministeriale de quo andrebbe ritirato;
alla luce delle suddette osservazioni si ribadisce che in relazione allo schema di decreto interministeriale citato dovrebbe esservi un ripensamento sia in quanto in flagrante conflitto con la vigente normativa europea ed italiana, sia in quanto in flagrante contrasto con le evidenze scientifiche e in altrettanto flagrante violazione del principio di precauzione;

L'associazione italiana medici per l'ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Environment – Italia) si riserva ogni ulteriore azione in tutte le competenti sedi – :
se quanto sopra esposto ed evidenziato trovi conferma;
che tipo di risposta si intenda dare alla dottoressa Litta in ordine alle questioni e alle tematiche poste;
quali iniziative urgenti di competenza si intendano promuovere o adottare a fronte di una situazione che appare agli interroganti oggettivamente inquietante per la tutela della salute della popolazione interessata. (5 – 08509).
 

tabella PRECEDENTI:

29/11/2012 LAZIO, EMERGENZA ACQUA INQUINATA DA SOSTANZE TOSSICHE E CANCEROGENE COME CIANOBATTERI E RELATIVE MICROCISTINE
22/11/2012 ALLARME SALUTE PUBBLICA: UN DECRETO INTERMINISTERIALE VORREBBE MODIFICARE I PARAMETRI CHIMICI STABILITI PER L'ACQUA POTABILE
09/09/2012 VITERBO LAGO DI VICO, LA PROCURA INTERVIENE LADDOVE L'INERZIA REGNA. SEMBRA IL TRAILER DEL LAGO ALBANO
28/08/2012 CASTEL GANDOLFO, IL LAGO ALBANO HA I GIORNI CONTATI. TOC TOC… REGIONE? MA I SOLDI LI HAI DATI?
02/08/2012 CASTEL GANDOLFO LAGO ALBANO, LA STANGATA DI LEGAMBIENTE: INQUINATI DUE PUNTI SU TRE