LATINA, INTERVENTI DEI SERVIZI SOCIALI SUL CASO DORMITORIO COMUNALE

Redazione

A seguito della prevista chiusura del dormitorio comunale, avvenuta in data 1 maggio, i Servizi sociali del Comune di Latina hanno provveduto nelle giornate di ieri ed oggi a colloquiare le circa quaranta persone ospitate nelle ultime settimane, al fine di esaminare i singoli casi e provvedere con conseguenti azioni di assistenza.  Il dormitorio, come noto, era stato allestito esclusivamente per far fronte all’emergenza freddo e la chiusura della struttura era stata posticipata dal 1 al 30 di aprile, come ben conosciuto da tutti, per consentire agli ospiti di poter far fronte alle relative situazioni di disagio. Solo tredici persone hanno accettato il colloquio con il personale dei Servizi sociali del Comune di Latina, tra cui persone che, pur sostando sotto i portici di piazza del Popolo, non erano mai state nel dormitorio comunale. Dall’esame delle singole posizioni, grazie anche all’ausilio della Polizia municipale, si è evidenziato infatti che sei di esse sono residenti nel Comune di Latina e sono state già prese in carico dai Servizi sociali. Tre di esse non sono mai state ospitate nel dormitorio comunale e hanno già una abitazione, e una di esse addirittura percepisce già un assegno dal Comune di Latina per l’alloggio; le altre, invece, stanno approfittando della situazione tanto che hanno rifiutato l’assistenza proposta dalle stesse dall’ente comunale. Altre sette persone sono residenti nei seguenti Comuni: S. Maria Capua Vetere (Ce), Catania, Patti (Me), Roma, Catanzaro, Minturno. Per esse il Comune di Latina, tramite i Servizi sociali, ha proposto assistenza per essere accompagnati nei rispettivi Comuni di residenza, enti di cui sono stati contattati i rispettivi Servizi sociali, anche con il pagamento dei biglietti di viaggio a carico del Comune. Tutti però hanno rifiutato tale assistenza perché intendono continuare a gravare sulle spesa pubblica dei cittadini di Latina.  Il Comune di Latina, pur essendo obbligato a fornire alloggio ai soli residenti, per diversi mesi ha dato ospitalità a tutti i richiedenti e continuerà a dare  assistenza e solidarietà in futuro, anche nel nuovo dormitorio, alle persone che ne avranno diritto. Si invitano tutti coloro che stanno strumentalizzando tale questione a farsi invece portavoce di azioni volte ad agevolare l’accompagno di tali persone  il rientro nei rispettivi luoghi di residenza.      
 




LATINA, DORMITORIO COMUNALE E' ATTIVO E VISITABILE

Redazione

L’assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Latina, interviene sul tema del dormitorio comunale sottolineando che la nuova polemica sul dormitorio del Comune di Latina è priva di fondamento e ha davvero stancato. “I cittadini sono stanchi di queste polemiche e mistificazioni – afferma l’assessore ai servizi sociali Patrizia Fanti – l’amministrazione comunale ha offerto e offre un servizio efficiente e professionale attraverso una struttura adeguata che sta funzionando molto bene, in attesa che venga allestito il nuovo dormitorio pubblico. La nuova struttura è in via di completamento e sarà disponibile e inaugurata nei prossimi giorni. Nel frattempo il dormitorio, che avrebbe dovuto chiudere il 31 marzo, è attivo e pienamente in grado di fronteggiare la situazione.  Ogni cittadino, del resto, può recarsi a visitare il dormitorio per verificarne l’efficienza. Ritengo che, invece delle polemiche, sia necessario ringraziare le associazioni che collaborano alla gestione del dormitorio: il Gruppo Soccorso Pontino, il Club Alpino Italiano-Latina, Aps Angeli, la Croce Rossa Italiana, Le Ali Solidali, l’ANC, la Caritas, Agesci, Anfe, Associazione Alpini, Saman Servizi, Astrolabio, Protezione Civile Pontina, La Fedelissima Onlus, il ai, le varie cooperative sociali, il Modavi e l’associazione “Angeli 24. Con le mistificazioni di chi vuole polemizzare a tutti i costi credo si offenda soprattutto queste associazioni e i loro tanti volontari”.
Il dormitorio comunale offre i seguenti servizi: la cena serale presso la mensa Caritas (finanziata con fondi  regionali per 42mila euro assegnati ai Servizi sociali); la colazione servita sul posto; letto e servizio doccia con acqua calda; lenzuola monouso e coperte pulite; l’assistenza di uno psicologo; servizio di mediazione culturale e interprete; assistenza per l’accesso ai servizi sanitari gratuiti. Per ogni persona che si rivolge al dormitorio, inoltre, viene attivata la rete di rapporti sociali in grado di seguire il singolo caso.
L’assessore Fanti aggiunge: “Ci fa riflettere il tempismo del De Marchis che sollecita l’apertura del nuovo dormitorio ben sapendo che questo sta per avvenire, attraverso un armamentario politico anacronistico. Circa la richiesta al Comune di attrezzarsi per presidi sanitari – afferma l’assessore – il capogruppo del PD dovrebbe rivolgersi alla Asl che è competente per questioni sanitarie. Circa l’intenzione di presentare un emendamento, risulta difficile e prematuro farlo prima che sia stato presentato il relativo PEG”.