LATINA, ZULIANI (PD): "RIMETTERE AL CENTRO I VERI RUOLI CIVICI DEL COMUNE"

Red. Politica

Latina – Una assemblea molto partecipata quella indetta nel pomeriggio di ieri per la presentazione di Nicoletta Zuliani, presso l’Open Point di Corso della Repubblica. Una sala gremita, con persone di tutte le età e molti giovani, tutti per ascoltare la proposta di Zuliani.

L’esponente del Pd, che ha deciso di mettersi nuovamente a disposizione del partito e della città, con temi che lei stessa definisce “rivoluzionari”, perché capovolgono la concezione di come la città e le persone sono stati trattati negli ultimi dieci anni, come sudditi e non come cittadini. Quello auspicato da Zuliani è infatti un vero e proprio cambio di prospettiva, che rimetta al centro i veri ruoli civici del Comune: amministratori al servizio della città e cittadini protagonisti del territorio in cui vivono. “Sarà sicuramente un percorso impegnativo e lungo, ma si può riuscire a cambiare davvero questa città e renderla più vivibile e più accessibile” – ha affermato Zuliani.

I punti del programma elettorale sui quali ha tenuto a soffermarsi sono stati quelli che a cui tiene di più: trasparenza e partecipazione, politiche giovanili e welfare di comunità. Obiettivi che possono essere realizzati creando gli strumenti amministrativi adatti.
Riguardo al primo punto, Zuliani ha sottolineato come sia fondamentale istituire finalmente una Carta dei Servizi, attraverso la quale il cittadino possa esprimere un giudizio che influenzi realmente l’operato dell’amministrazione comunale. L’istituzione delle Consulte, organi costituiti da cittadini, in forma associativa o singola, che esprimano pareri obbligatori e non vincolanti sugli argomenti mano a mano affrontati. L’istituzione di un bilancio e di un’urbanistica davvero partecipati.

Sul tema delle nuove generazioni: “Bisogna rifondare l’Informagiovani, fornendo ai ragazzi tutte le opportunità a loro necessarie perché si sentano parte di una rete e cittadini di una città moderna. Che promuova la loro autonomia, fornendo facile accesso alle informazioni sui bandi della Regione Lazio e di quelli europei. Bisogna creare un sito che raccolga tutti gli eventi legati alla gioventù, non soltanto del territorio locale, ma che dia anche l’opportunità di fare esperienze vere ed importanti all’estero- di lavoro, studio e volontariato – che facciano curriculum”. Poi Zuliani pensa alla cultura e, in un senso pratico, allo strumento dei gemellaggi tra città: “Che non siano più buoni per il politico di turno, ma che diano l’opportunità di creare scambi, contaminazioni culturali e ponti in senso artistico. Perché con l’arte e la bellezza, torni anche il lavoro”. Il tema della sicurezza. “Il Comune deve pensare ai giovani e deve fare la sua parte perché essi vivano in una città che li protegga con i mezzi che ha a disposizione: penso ad una convenzione con i taxi, all’istituzione di navette notturne, penso ad un numero attraverso il quale su whatsapp possano essere inviate segnalazioni di vario genere contro i fenomeni di bullismo o episodi di violenza, per esempio. Un numero che possa essere gestito dalle associazioni”. Infine la Città dei bambini, cioè una nuova concezione urbana, pensata e realizzata in modo del tutto diverso rispetto al modo attuale.

Poi la progettazione, con l’aiuto del terzo settore, di un vero e proprio welfare di comunità. Le associazioni dovranno però essere selezionate creando un Albo di partenariato, che sia basato su vari criteri, primi fra tutti il lavoro svolto sul territorio, l’efficacia degli interventi compiuti, la storia che rappresentano. “Il ruolo delle associazioni è fondamentale per il Comune, perché esse sono una fonte inesauribile di informazioni ed hanno un contatto diretto con il territorio e le persone che si tramuta in un’opportunità unica per l’amministrazione”.
Nel corso dell’assemblea Zuliani ha esposto del dettaglio la propria proposta, arricchendo di sfumature e di altri spunti un programma tarato sulle necessità di chi vive l’ambiente urbano.
 




LATINA: PROSCIOLTI GLI NCC DI CAMPODIMELE

Redazione

Latina – «Un'altra grande vittoria di Anitrav. (Associazione Nazionale Imprese Trasporti Viaggiatori) sempre attiva in difesa della categoria NCC, che in questa circostanza ha visto coinvolti alcuni noleggiatori titolari di autorizzazione di Campodimele, della provincia di Latina, indagati per falso ideologico. Tutti prosciolti dalla Procura della Repubblica di Latina con richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del Sindaco dello stesso Comune per abuso di ufficio e falso. Da qui la richiesta di 'disporre l'archiviazione del procedimento e la conseguente restituzione degli atti …'. Quindi, ancora una volta, falliscono gli attacchi subiti dai noleggiatori con conducente da parte delle sigle sindacali dei tassisti romani, che continuano a fare pressioni sia sulle Amministrazioni Locali sia sulle Forze dell'Ordine, con l'intento di mantenere il monopolio del trasporto persone nel Comune di Roma». Così in una nota Anitrav.




LATINA, COMUNE DI LENOLA: SEQUESTRATE 54 LICENZE NCC

Redazione

Latina – Un anno di indagini, appostamenti e pedinamenti, centinaia di documenti amministrativi acquisiti agli atti ed una minuziosa ricostruzione investigativa. Le fiamme gialle del comando provinciale di Latina hanno così individuato licenze per noleggio con conducente rilasciate in violazione delle norme di legge. Sono 54 le licenze sequestrate e 70 le persone denunciate tra amministratori e funzionari del Comune di Lenola (Latina) e beneficiari delle autorizzazioni.

Dopo Campodimele nel 2014, anche il Comune di Lenola è finito sotto la lente d’ingrandimento della procura di Latina, del pm Giuseppe Miliano e della guardia di finanza. I finanzieri hanno verificato che nessuna delle autovetture tra quelle autorizzate Ncc operava a Lenola e che, invece, operavano "liberamente ed arbitrariamente" sul territorio capitolino. Le indagini sono partite dopo la denuncia della Legaltaxi – Associazione Tutela Legale Taxi insieme ad Anar.

Le fiamme gialle della compagnia di Fondi hanno denunciato per abuso d’ufficio e falso ideologico 70 persone, tra cui alcuni amministratori dell’Ente, i dirigenti incaricati del rilascio e del rinnovo delle autorizzazioni nonché i rispettivi beneficiari.




LATINA, COLPITO CLAN LICCIARDI: SEQUESTRATI CIRCA 2 MILIARDI DI BENI

Redazione

Latina – I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato un patrimonio mobiliare e immobiliare, del valore stimato in circa 1.700.000 euro, ad un pregiudicato napoletano, appartenente al clan di camorra «Licciardi», residente da tempo a Terracina. I provvedimenti, disposti dal Tribunale di Latina-Sezione Penale, eseguiti dagli specialisti del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, giungono al termine di complesse indagini di polizia economico-finanziaria, avviate nel marzo 2015 su delega della D.D.A. capitolina e sviluppate nei confronti dell'odierno destinatario dei sequestri (Eduardo Marano, cl. 1959), il quale risulta essere gravato da numerosi e gravi precedenti penali, in particolare per associazione di tipo mafioso (imputazione per la quale è stato condannato dal Tribunale di Napoli, in primo grado, a 9 anni di reclusione), estorsione e rapina. In linea con le specifiche direttive impartite dalla Procura di Roma, le fiamme gialle del G.I.C.O. hanno, infatti, sviluppato complessi accertamenti patrimoniali sul conto di numerose persone fisiche e giuridiche, allo scopo di aggredire i patrimoni illecitamente accumulati. All'esito degli stessi, è emerso che Marano – grazie alle attività delittuose poste in essere nel tempo – sia riuscito a conseguire un significativo patrimonio mobiliare ed immobiliare, del tutto incongruente rispetto alla propria capacità contributiva e da quella dei familiari conviventi. Tale sproporzione, unita alla acclarata pericolosità criminale del predetto, ha permesso di richiedere – ai sensi del dettato normativo del «Codice Antimafia» D.Lgs 159/2011 – l'applicazione della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza nonché il sequestro, finalizzato alla confisca, dell'intero patrimonio direttamente o indirettamente riconducibile al medesimo. Le risultanze delle articolate investigazioni esperite sono state partecipate al Tribunale di Latina – Sezione Penale che ha, ora, disposto il sequestro di: 7 unità immobiliari (fabbricati) nei comuni di Napoli e Terracina (LT); 5 auto/motoveicoli; 2 rapporti bancari/postali/assicurativi/azioni, per un valore complessivo di stima dei beni sottoposti a sequestro di circa 1.700.000




LATINA: AL VIA IL PROGETTO DEL DOCUMENTARIO SULL'EX CAMPO PROFUGHI DI LATINA

Redazione

Latina – Venerdi undici dicembre ore 17 presso la Sala Conferenze della facoltà di economia dell'Università La Sapienza a Latina (ex campo profughi) ci sarà un pomeriggio di emozioni, ricordi, testimonianze, letture, foto, video sul campo profughi di Latina, che ha ospitato dal 1957 (all'indomani dell'invasione dell'Ungheria) fino al 1989 (caduta del muro) circa 80.000 rifugiati che scappavano dai paesi dell'est europeo.

Verrà presentato  il progetto del  documentario di Emanuela Gasbarroni "Da est a ovest, fuga per la libertà, Campo profughi di Latina" ,di cui sta ultimando le riprese, ci saranno due testimoni Aurelia Klimkiewicz e Mihai Babeanu, che torneranno appositamente dal Canada e da Parigi, i readings con Clemente Pernarella e Melania Maccaferri, Emilio Drudi che parlerà di migranti di ieri e di oggi, Tonino Mirabella che presenterà la mostra e il volume fotografico “Sospesi. Rossi Longhi. Da Campo profughi a Campus” e soprattutto ci saranno i cittadini di Latina che vi hanno lavorato o hanno conosciuto profughi.
 

Sarà l'occasione per riappropriarsi di un pezzo della storia recente di Latina Durante l'evento verranno effettuate anche le riprese per il documentario, quindi tutti coloro che hanno storie, documenti testimonianze foto etc…sono pregati di intervenire. L'autrice rivolge anche un appello a quanti avessero filmati in pellicola o vhs o con qualsiasi altro supporto filmato anche in modo amatoriale che riguarda il campo profughi, quindi girati all'interno ma anche fuori dal campo, in prossimità o nel quartiere intorno al campo. Si può scrivere in privato a emagasby@hotmail.it

Il giorno seguente sabato 12 dicembre alle 9 lo stesso evento si svolgerà presso l'aula magna del Liceo scientifico E. Majorana. Per gli studenti ci saranno i reading, le testimonianze, le clips del film per conoscere storie di una umanità in fuga. Ed è una storia attuale. I migranti di ieri sono i migranti di oggi e quei paesi che un tempo ergevano muri per non far uscire le persone oggi li ergono per non farli entrare.

Ecco il programma
Venerdì 11 dicembre 0re 17 (puntuali)
Facoltà di Economia "La Sapienza" via XXIV maggio Latina (ex Campo profughi)
Prof. Bernardino Quattrociocchi- Università La Sapienza, Facoltà di Economia, Presidente Consiglio area didattica.
Ruolo dell'Università nella valorizzazione del sito che un tempo ospitava il Campo profughi
Aurelia Klimkievicz e Mihai Babeanu
Testimonianze di due rifugiati che sono stati ospitati nel campo: perchè la fuga, cosa è l'esilio, cosa ricordano del Campo di Latina e di quel passaggio da est a ovest, cosa sono diventate le loro vite
Clemente Pernarella, Melania Maccaferri
Reading di testi, tratti dalla copiosa documentazione istituzionale presente all'Archivio di Stato riguardo il funzionamento dei vari settori del Campo, i flussi delle persone provenienti dai vari paesi, gli accadimenti e la vita nel campo e dai libri "Une vie, un dossier" di Mihai Babeanu e "333days, personal memories from a refugee camp" di Jacek.
Proiezione di fotografie del campo durante le letture di cui sopra
Emilio Drudi, giornalista Agenzia Habeshia, Comitato “Nuovi desaparecidos”
Migranti di ieri e di oggi
Vincenzo, Antonella, Roberto, Claudia, Salvatore, Riccardo, Marcello, Aldo  e molti altri…
Testimonianze di cittadini di Latina che hanno avuto esperienze di conoscenza, legame o accoglienza e persone che vi hanno lavorato.
Tonino Mirabella
Presentazione del volume fotografico e della mostra "Sospesi.Il "Rossi Longhi" da Campo profughi a Campus
Emanuela Gasbarroni
Racconto di un'avventura filmica.
Presentazione del progetto del documentario, "Da est a ovest, campo profughi di Latina" con proiezione di alcune clip del film.
Coordinamento di Alessandro Mastrogiovanni

La storia e il film

All'indomani della caduta del muro di Berlino nel 1989, il campo profughi di Latina  e' stato chiuso. Dal 1957, all'indomani dell'invasione dell'Ungheria, ha accolto circa ottanta mila persone che scappavano dai paesi dell'est europeo, restavano in questo villaggio anomalo dentro la città per alcuni mesi, prima di ripartire verso  l'Australia, il Canada e gli Stati Uniti.

Un fiume umano di donne, bambini e uomini che arrivavano  nel  campo di accoglienza allestito in una ex caserma, gestito del Ministero dell'Interno. Quasi tutti arrivavano senza nulla, dopo viaggi rischiosi, con gli occhi pieni di fatica e di speranza.  C'erano operai, artisti, ladri, ingegneri, prostitute , intellettuali, famiglie ed ex carcerati e la città spesso percepiva il campo con paura, non essendo facilitata in alcun modo dalle istituzioni ad entrare in contatto con chi vi arrivava. Le relazioni tra i latinensi e i rifugiati erano sempre spontanee e personali.

Questa storia avvincente dove si intrecciano questioni geopolitiche, sociali e umanitarie sta diventando un documentario, curato da Emanuela Gasbarroni – giornalista e documentarista, che nella sua ricerca ha rintracciato molte persone che sono passate dal campo, ha raccolto le loro storie e le ha messe in comunicazione tra loro.

E' un film sulla ricerca della libertà, sulla migrazione, l'esilio… e sullo sfondo la grande storia: l'invasione dell'Ungheria, la guerra fredda, l'elezione di Papa Woytila, la caduta del muro)

Nel ricostruire la storia del campo profughi, oltre alla storia personale di accoglienza della regista di tre cubani e di una coppia di ventenni cecoslovacchi , che sono rimasti in contatto con la sua famiglia per decenni, ci sono le storie di Alex Konic che scappò nel 1982 dalla Romania e andò negli Stati Uniti, dove oggi lavora al Dipartimento di Stato americano, di  Aurelia Klimkiewicz, che scappò dalla Polonia nel 1980 e oggi insegna alla Toronto University – peraltro segue un corso di studi sulle migrazioni, e di  Mihai Babeanu, che scappò nel 1974 dalla Romania è oggi è un ingegnere in pensione a Parigi e che ha dedicato un capitolo di un suo libro a questa esperienza. Ci sono poi le testimonianze di chi vi ha lavorato e di coloro che sono entrati in contatto con il campo, dove la situazione non era facile per la presenza di tante persone di diversa nazionalità ed estrazione.
L'autrice ha anche lavorato alla copiosa documentazione  che e' custodita all'Archivio di Stato di Latina, dove nei faldoni e' possibile trovare precisi resoconti  su arrivi e partenze, sull'ordine pubblico, la mensa, la sanità', l'istruzione, ma anche cartoline, lettere, qualche foto.
“Il ritrovamento della scheda di registrazione di Andrey Tarkosky è stata una grande emozione. Il regista aveva già vinto i festival di Cannes e di Venezia ma in Russia non lo facevano lavorare per la censura sui suoi lavori. Venne in Italia grazie a Tonino Guerra a girare Nostalghia. Al figlio Andrej di appena dieci anni non fu consentito di raggiungere il padre e la madre. Nei diari del regista c'è tutta la sofferenza dell'esilio e del distacco. Quando il regista chiese asilo politico fu un caso che ebbe un clamore internazionale. Andrej figlio rivide il padre solo pochi mesi prima della sua morte a Parigi.
Anche se non alloggiò al campo, qui fece la documentazione per regolarizzare la sua posizione e restano le tracce del suo doloroso esilio.
Un'altra grande emozione è stata il ritrovare le persone che erano passate al campo. Li ho messi tutti in contatto tra loro con email e una pagina facebook. E presto due di loro – Aurelia e Mihai – si incontreranno”
 Nel ricostruire una storia così complessa anche testimonianze di  poliziotti, giornalisti, politici.

Vi sarà anche un'attualizzazione delle tematica con riflessioni su quei paesi che un tempo ergevano muri per non far uscire le persone e ora li ergono per non farli entrare..
La Robert F. Kennedy Human Rights Europe" ha dato il patrocinio, l'Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite che operava al campo e segue dall'inizio il progetto  ha  già una lettera di interesse ed è pronto a concedere il patrocinio una volta che il film è ultimato.
Il progetto è stato selezionato tra centinaia di film agli Ids Italian documentary screenings  il più importante mercato di documentari che abbiamo in Italia ed è rientrato nei soli cinque progetti ammessi alla presentazione  ai broadcast e produttori internazionali che hanno manifestato grande interesse. Trattativa avviata con broadcast nazionali e internazionali tra cui  Aljazera Balkans, Televisione Croata, Dev tv e Copeam (Televisioni del mediterraneo) .
C'è anche il progetto di fare un libro e un sito web, dove i rifugiati possano caricare documenti, foto, ricerche e soprattutto ritrovarsi. Già è attiva una pagina facebook con le persone che sono state ritrovate.
E' in partenza anche una campagna di crowdfunding per trovare finanziamenti per le riprese che restano da effettuare, parte del montaggio e la post produzione. E' una storia di un passato recente che appartiene a tutto il paese, ma pochissimi la conoscono.
 




LATINA, 1000 POLIZIOTTI IN PIÙ PER ROMA SOTTRATTI ALLE QUESTURE: È ALLARME CRIMINALITÀ

Redazione

Latina – “Mille poliziotti in più a Roma per il Giubileo, ovvero mille poliziotti in meno nel resto delle città d’Italia” cosi ha esordito Elvio Vulcano Segretario Generale Provinciale dell’MP (Movimento dei Poliziotti Democratici e Riformisti). Ha poi proseguito: “sono veramente disgustato di questa propaganda che distorce la realtà; gli uomini e le donne delle forze dell’ordine che sono stati inviati a Roma hanno aggravato le carenze di personale delle restanti Questure, più impegno contro la minaccia terroristica collegata al Giubileo comporta inevitabilmente meno forze in campo contro la criminalità comune.

Ritengo doveroso dar voce al personale della Polizia di Stato che opera nel territorio pontino, che non può più continuare a tirare la cinghia in attesa del ripristino dell’organico, ormai gravemente insufficiente.” Ha poi proseguito il rappresentante sindacale: “gli operatori di polizia sono ormai rassegnati alla speranza e continuano ad operare, ma a che costo!!! Come la recente operazione denominata -Don't touch- che ha coinvolto l’intera area pontina. La pubblica riconoscenza è stata l’unica e tangibile forma di soddisfazione per il personale della Questura di Latina.

Lo stesso, nonostante tutto, continua a sperare in mezzi, personale e nuove strutture (come i sospirati nuovi commissariati di Fondi e Gaeta, oramai una odissea senza fine); in queste condizioni fino a quando potremo garantire la sicurezza in questa provincia?” Conclude il Segretario: “Oggi più che mai servono nuove forze nel territorio Pontino. Rinforzare alcuni settori strategici è indispensabile, come la Sala Operativa della Questura (ovvero il 113) con un maggior numero di operatori e la riapertura del posto di Polizia Ferroviario presso la Stazione di Latina Scalo. Due strutture che sono indispensabili per garantire una vicinanza e una maggior percezione della sicurezza ai cittadini.”
 




LATINA, ROTARY CLUB: ALLA FACOLTÀ DI ECONOMIA IL CONVEGNO SUL "DANNO NON PATRIMONIALE"

Redazione

Latina – Si parlerà del cosiddetto “danno non patrimoniale” nel convegno promosso dal Rotary Club Latina nella giornata di mercoledì 5 novembre. Alle ore 15, la Sala delle Lauree della Facoltà di Economia del polo pontino dell’Università Sapienza, ospiterà una disquisizione sul tema, fortemente voluta dal Rotary in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Latina, il Sindacato Italiano Specialisti di Medicina Legale e delle Assicurazioni e la Fondazione Avvocatura Pontina Michele Pierro.

“Danno non patrimoniale. Nuove frontiere risarcitorie?” vedrà numerosi interventi sul tema di professionisti locali e non solo, al fine di aprire un dibattito di informazione e approfondimento su uno dei temi di attualità per tutta la classe delle professioni legali e affini. Dopo i saluti istituzionale del dottor Roberto Micolitti, presidente del Rotary Club Latina, l’avvocato GioVanni Lauretti, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Latina, e il segretario nazionale Sismla professor Raffaele Zinno, si entrerà nel vivo della disquisizione con i vari ospiti: il consigliere della Corte di Cassazione (sez. civ. III°) Marco Rossetti illustrerà i “Punti fermi e contrasti nella giurisprudenza sul danno non patrimoniale”; a seguire l’avvocato Gianmarco Cesaru dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada che tratterà “La gestione del danno nella fase stragiudiziale: Poteri e Doveri dell’avvocato”, e il professor Costantino Cialella, professore associato di Medicina Legale dell’Università Sapienza di Roma, il quale focalizzerà l’attenzione su “Tabelle legistrative, tabelle della società scientifica: Sintonia o contrasti medico-legali?. Conclude il ciclo di discussioni la dottoressa Laura Mancini, giudice del Tribunale Civile di Latina con “L’accreditamento del danno nelle fasi di merito”. A moderare gli interventi, l’avvocato Gabriella Guglielmo del Foro di Latina, e il dottor Onorato Lauretti, medico legale della Sismla Latina.

Un’occasione importante per conoscere meglio ed approfondire il tema del Danno non Patrimoniale, da sempre oggetto di discussione nella dottrina giuridica. La partecipazione all’evento è gratuita ed attribuisce n. 3 crediti formativi per le professioni legali. Per gli iscritti all’Ordine degli Avvocati di Latina le prenotazioni andranno effettuate esclusivamente attraverso il sistema “Riconosco”. Gli iscritti presso altri Fori potranno prenotarsi, invece, all’indirizzo mail: segreteria@fondazioneavvocaturapontina.it
 




LATINA: INCENDIO DEVASTA 2 APPARTAMENTI

Redazione

Latina -Ieri notte a Latina, su via P.L.  Nervi, a causa probabilmente di un corto circuito, si è scatenato un incendio in un appartamento al secondo piano di una piccola palazzina.

Nella circostanza, i Vigili del Fuoco di Latina, allertati da una pattuglia dei Carabinieri del locale Comando Provinciale, giunti per prima sul luogo dell’incendio, riuscivano a domare le fiamme ed a trarre in salvo la famiglia che, presa dal panico a causa del denso fumo, non riusciva ad abbandonare l’appartamento, rifugiandosi sul balcone. Le fiamme hanno distrutto sia l’appartamento interessato dal corto circuito che quello sovrastante. Per motivi precauzionali sono state fatte evacuare 5 famiglie, nonostante la palazzina sia stata ritenuta agibile dai VV.FF.
 




LATINA, GUERRA CRIMINALE: 23 CONDANNE AL CLAN CIARELLI-DI SILVIO

Redazione

Latina – Si è chiuso con 23 condanne, per oltre 200 anni di carcere, e la conferma di una assoluzione, il processo d'appello che vedeva alla sbarra 24 persone, per lo più esponenti del clan Ciarelli-Di Silvio di Latina. Associazione per delinquere con l'aggravante del metodo mafioso, 5 tentati omicidi, e una serie di rapine, estorsioni, usura, minacce, erano le accuse per le quali è stato istruito un processo d'appello che in primo grado aveva già portato condanne per oltre 200 anni di reclusione.

Di Silvio è uno dei più giovani esponenti di un gruppo strettamente legato ai Casamonica romani. Oltre alla sua famiglia, ci sono i Ciarelli, arrivati decenni fa dall’Abruzzo e dal Molise. Parenti, più o meno stretti, di “zio Vittorio”, il boss santificato nella chiesa di don Bosco a Roma, tra carrozze a cavallo ed elicotteri. Per il Tribunale di Latina queste due famiglie sono il potere che conta nella città. Un’associazione per delinquere (saranno poi l’appello e la cassazione a confermare o meno la decisione del primo grado) che da trent’anni gestisce usura, estorsioni e droga. Pronti a sparare, se necessario. O far scoppiare una guerra tra bande, come quella che sconvolse Latina nel gennaio del 2010. Qualcuno ferì il capo indiscusso, Carmine Ciarelli. In poche ore vi furono due morti, Massimiliano Moro e Fabio Buonamano, detto “er bistecca”. E ancora, dopo cinque mesi, altri due tentati omicidi, fino a quando la squadra mobile catturò buona parte degli esponenti delle due famiglie, dando vita all’operazione Caronte.

Il canale “acque medie” di Campo Boario ancora oggi ospita sulla sponda le stalle usate dagli allevatori del sud pontino. Era il luogo preferito dai Ciarelli/Di Silvio per far capire a tutti chi comanda in città: “Sono stati massacrati! … Buttati tutti dentro nelle stalle, tutti nella merda! Un macello!.. G., l ‘abbiamo buttato dentro alla stalla! La dove c ‘e la merda… gli abbiamo preso le mani … e le gambe! L’abbiamo alzato e poi buttato dentro!”, spiegavano – in una intercettazione agli atti del processo Caronte – Carmine ed Antonio Di Silvio. Gente dura, che non perdona. Un testimone, vittima di usura, ha raccontato quello che avveniva nelle stalle. Non solo l’umiliazione dello sterco, ma anche botte: “Sono stato legato ad una sedia e picchiato”. E per rendere il tutto più credibile, “Carmine Di Silvio lo minacciava dicendogli che lo avrebbe crivellato con due pistole calibro 9”.




LATINA, APPARTAMENTO FIAMME: FAMIGLIA EVACUATA DAL BALCONE

Redazione

Latina – Incendio al secondo piano di una palazzina in via Nervi a Latina. L'allarme lanciato alle 4.30 ha visto arrivare sul posto una squadra di pompieri e una autoscala. Intervento provvidenziale dato che la famiglia che viveva nell'appartamento in fiamme ha trovato scampo sul balcone. Con l'autoscala, quindi, sono stati fatti scendere mentre la squadra domava l'incendio. Ci sono volute oltre tre ore per mettere in sicurezza lo stabile e i suoi quattro piani. Tutti evacuati gli occupanti. L'intera palazzina è stata dichiarata inagibile. Le indagini avrebbero accertato che il rogo sia nato dal salone della casa. Nessuno è rimasto ferito.




USURA, 24 ARRESTI A LATINA: IN MANETTE 3 POLIZIOTTI

Redazione

Latina – Ventiquattro persone, tra cui tre appartenenti alle forze di polizia, sono state arrestate nel corso di un'indagine svolta dalla squadra mobile della Questura di Latina in collaborazione con l'Unità indagini patrimoniali del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato. Nel mirino è finita un'associazione per delinquere, radicata nel capoluogo pontino, promossa e diretta da tre persone, residenti a Latina, di cui una appartenente alla famiglia di origine rom Di Silvio. I reati contestati, fa sapere la polizia, vanno dall'associazione per delinquere finalizzata all'estorsione, all'usura, alle minacce e lesioni, al porto e detenzione abusiva di arma da sparo anche da guerra, alla rivelazione di segreto d'ufficio per fini patrimoniali nonché a singole fattispecie di reato relative all'illecita detenzione e vendita di cocaina, al furto in abitazione, all'intestazione fittizia di beni ed alla corruzione per l'esercizio della funzione

La procura ha delegato l'esecuzione di 24 ordinanze cautelari, in regime di detenzione in carcere, emesse dal giudice per le indagini preliminari di Latina a carico di altrettanti soggetti, incensurati e pregiudicati, tra cui anche tre appartenenti alle forze di Polizia. Le indagini hanno preso avvio nel mese di agosto del 2014, allorchè è stato ferito, con l'esplosione di più colpi di arma da fuoco, il proprietario di una rivendita di tabacchi nel centro di Latina. Dalle indagini, fa sapere la polizia, è emersa l'esistenza di un associazione per delinquere radicata nel capoluogo pontino. I dettagli dell'operazione, denominata «Dont' touch» saranno diffusi nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 11 nella procura della Repubblica di Latina, Aula «Borsellino».