LAURA ANTONELLI NEI RICORDI DI RINO BARILLARI: "C'HA FATTO NON RISPETTARE I DIECI COMANDAMENTI"

Redazione
Roma
– Barillari sarà presente all’evento di presentazione del libro denuncia “La Media Bruttezza di Via Veneto” domani martedì 23 giugno alle 17 in occasione presso il Rome Marriott Grand Hotel Flora
Roma si stringe intorno alla morte di Laura Antonelli che lo storico fotografo della “Dolce Vita” Rino Barillari ricorda come “un personaggio che rimarrà nella storia”: “E’ il nostro mito – esordisce Barillari che poi ironizza – Ci ha fatto non rispettare i dieci comandamenti”. Il Paparazzo dei vip racconta che Antonelli piaceva a tutti. Anche dopo il processo a Civitavecchia, se la ricorda con la pelliccia di leopardo, “bella da togliere il fiato”. Poi negli ultimi tempi girava con un crocefisso al collo: “Laura Antonelli è stata sempre disponibile a farsi fotografare – aggiunge Rino – era una donna molto seria, peccato che negli ultimi tempi diverse persone abbiano approfittato di lei per finalità economiche”. Insomma, un’icona, quella di Laura Antonelli che rappresenta un pezzo di storia del cinema, conosciuta in tutto il mondo, che rimarrà sempre nella memoria di tutti gli italiani.

Rino Barillari sarà presente all’evento di presentazione del libro denuncia “La Media Bruttezza di via Veneto” domani martedì 23 giugno alle 17 in occasione presso il Marriott Rome Grand Hotel Flora. Interverranno come relatori nella presentazione de “La Media Bruttezzadi via Veneto” il Presidente Censis Prof. Giuseppe De Rita, il Presidente di Assoviaveneto Pietro Lepore, il Presidente InAsa Ingegner Renato Cecilia, il Dirigente Promozione, Supporto alla Commercializzazione e Club di Prodotto – Enit Dr. Marco Bruschini. In occasione dell’evento verrà lanciato un messaggio inedito diretto alla politica e alle istituzioni invitate ad assistere all’iniziativa.

#LauraAntonelli




LAURA ANTONELLI: 14 ANNI DI PROCESSI

di Giuseppa Guglielmino

Dalla cocaina al collagene, passando per una presunta truffa di cui sarebbe stata vittima, sono diverse le vicende giudiziarie che avevano portato Laura Antonelli sotto i riflettori della cronaca. C'erano voluti nove anni perche' l'attrice uscisse dalla dolorosa disavventura che le era costata il carcere per droga. Il 27 aprile del '91 nella sua villa di Cerveteri i carabinieri avevano sequestrato 36 grammi di cocaina.

Il 16 marzo del 2000 la seconda Corte d'appello di Roma, ribaltando la condanna a tre anni e sei mesi inflitti con rito abbreviato il 9 maggio '91 dal tribunale di Civitavecchia, aveva assolto l'attrice dall'accusa di detenzione di sostanza stupefacente "perche' il fatto non costituisce reato". I giudici di secondo grado avevano accolto le argomentazioni dell'avvocato Lorenzo Contrada: la "polvere bianca" – ha sostenuto il penalista – era usata dall'attrice per far fronte ad una difficile situazione fisica e psicologica che durava ormai da troppo tempo. Nell'ottobre del '92 la Antonelli aveva chiesto trenta miliardi di risarcimento per le presunte conseguenze di un'operazione anti-rughe che le aveva deturpato il viso poco prima del via alle riprese di 'Malizia 2000', il film che avrebbe dovuto rilanciarla, ma che si era riovelato un flop. La vicenda si era conclusa con un nulla di fatto perche' era stato stabilito che una allergia e non il collagene avevanmo scatenato la reazione che l'aveva sfigurata. Un esito che aveva gettato la donna in uno stato di profonda frustrazione.

Una situazione che aveva spinto l'amico di sempre, Lino Banfi, a chiedere l'applicazione della legge Bacchelli – la dotazione di un vitalizio che viene concesso a personalità dello spettacolo e della cultura che si trovano in difficolta' economiche – a Laura Antonelli. "Ringrazio molto Lino Banfi per l'iniziativa che potrebbe consentirmi una vita piu' serena, il che mi farebbe piacere, ma sinceramente vorrei essere dimenticata" aveva risposto la protagonista di "Malizia". La "vita terrena non mi interessa piu'", aveva aggiunto attraverso il suo legale, "Non voglio essere ripresa o fare interviste, vivo una vita spirituale". Nel 2007 era arrivato il risarcimento di 108mila euro dal ministero della Giustizia per "l'irragionevole durata" del processo subito. La Cassazione aveva condiviso le conclusioni del perito che associava la destabilizzazione psichica dell'attrice alla durata del processo. Nel frattempo, nel febbraio del 2002, la Antonelli era stata al centro di un'altra vicenda giudiziaria: l'arresto di un sacerdotre e di una dottoresa accsuati di circonvenzione di incapace per aver iottenuto da lei 15mila euro da destinare a una missione religiosa




LADISPOLI: TROVATA MORTA L'ATTRICE LAURA ANTONELLI

di Silvio Rossi

Ladispoli (RM) – È stata trovata senza vita stamattina dalla badante, nella sua casa di Ladispoli, l’attrice Laura Antonelli, morta all’età di 74 anni.


L’ultima ad aver visto viva l’attrice è stata proprio la badante venerdì scorso, ancora non è certa la data del decesso, verrà predisposta l’autopsia per scoprire le cause e l’ora della morte. Un fratello della Antonelli, che vive in Canada, è stato avvertito del decesso.
Nata nel 1941 a Pola, in Istria, in tenera età fu tra i tanti profughi scappati dalla repressione titina, si trasferisce a Napoli, dove si diploma all’Istituto di Educazione Fisica, insegnando la materia nel liceo romano di Via Ripetta.
Inizia a lavorare nel cinema con piccoli ruoli nella metà degli anni sessanta. Nel 1973 ottiene il successo cinematografico grazie a Malizia, film di Salvatore Samperi, dove interpretava una sexy cameriera che seduce il giovane Alessandro Momo, attore scomparso in tenera età.
 

Il successo fu notevole, e la Antonelli iniziò a lavorare assiduamente con registi e interpreti di livello, tra cui si ricorda il francese Jean Paul Belmondo, con cui ebbe una burrascosa relazione. Fu al fianco di Sordi in due film tratti da commedie di Moliere: L’avaro e Il Malato Immaginario. Ma il suo personaggio rimase legato all’immagine di donna sexy, anche se non riuscì a ripetere il successo di Malizia.
Nel 1991 rimase coinvolta in una storia di droga, per cui fu condannata a 3 anni e 6 mesi in primo grado, assolta poi in appello alcuni anni dopo, con la legge sugli stupefacenti che nel frattempo era cambiata (la Antonelli venne riconosciuta consumatrice, ma non spacciatrice di cocaina).


Dopo la riabilitazione, non riuscì però a tornare al successo, anche per un intervento di chirurgia estetica che aveva deturpato il suo volto, per il quale le venne riconosciuto un risarcimento ritenuto dai più del tutto inadeguato. Negli ultimi anni si era ritirata a vita privata, vivendo di una pensione minima, tanto che l’amico Lino Banfi fece un appello al Presidente del Consiglio per aiutarla, lei fece però sapere di non volere riconoscimenti, perché la vita terrena non la interessava più.
I molti fan dell’attrice, però, preferiscono ricordare la Antonelli bella e sorridente degli anni migliori, un volto che aveva fatto innamorare milioni di italiani.