ILVA GENOVA: LAVORATORI OCCUPANO LA FABBRICA

di Angelo Barraco
 
Genova – Stamattina si è svolta l’assemblea sei lavoratori dell’Ilva, convocata da Fiom e Failms, per alzata di mano hanno deciso di occupare la fabbrica. Così hanno fatto, sono scesi lungo le strade di Cornigliano, hanno occupato la fabbrica. Il motivo di tale protesta è che i lavoratori chiedono al governo l’impegno per una convocazione alla presenza dei ministri per evitare quello che la Fiom ha definito: “un imbroglio, una trappola governativa per prendere tempo e non confermare l’accordo di programma”. Tanti sono gli striscioni e i cori intonati dai manifestati, uno di questi è “l’accordo di programma non si tocca”. Intorno alle ore 8 di questa mattina si sono fermati nella rotonda sotto la Strada a Mare, che si trova tra l’ingresso dello stabilimento e l’ingresso al terminal Spinelli, causando non pochi problemi ai mezzi diretti in Via San Giovanni d’Arci. Bruno Manganaro, segretario della Fiom ha spiegato: “Abbiamo deciso di uscire perchè il governo sta mettendo in discussione l’accordo di programma. L’incontro a Roma è un imbroglio, sarebbe solo un vertice con i tecnici e questa è una trappola. Abbiamo capito questo gioco, è uno schiaffo a tutta la città e speriamo che ora le istituzioni difendano l’accordo. Il governo, senza dirlo, lo sta stracciando nei fatti”. Alle 9.30 il corteo si sposta dalla rotonda e blocca Via Guido Rossa. A seguite si aggregano anche mezzi meccanici che hanno percorso la medesima strada. Manganaro continua dicendo che la fabbrica è in assemblea permanente e che “Il governo vuole vendere Ilva, compreso lo stabilimento di Genova che ha siglato un accordo di programma e non si vuole garantire quell'accordo“ definendo ciò come uno schiaffo a Genova e a tutti i lavoratori. Intanto i manifestanti stanno bloccando Via Cornigliano con due grandi mezzi, hanno rovesciato in strada un cassonetto della spazzatura e diversi copertoni, la strada è stata chiusa. 
 
Accordo del 2005:
L’accordo del 2005 prevedeva che qualora fosse stato messo in atto un percorso di chiusura dell’attività dello stabilimento, venisse attuato un relativo percorso di continuità occupazionale e relativo reddito. L’accordo in questione è stato firmato da 5 ministeri ed entri locali, autorità portuali e grazie a questo accordo hanno avuto una possibilità occupazionale circa 1.650 lavoratori. Oggi la situazione è cambiata rispetto a dieci anni fa, ci sono 750 lavoratori che hanno un contratto di solidarietà ma a causa di un primo emendamento bloccato alla legge di stabilità , l’azienda ha comunicato che non potrà mantenere l’impegno. Un secondo emendamento è stato presentato dal parlamentare del PD Lorenzo Basso, ma non garantisce né il finanziamento per lavori socialmente utili né garantisce il futuro dello stabilimento stesso. 
 
Nei primi giorni di gennaio i lavoratori dell’Ilva hanno occupato la sala del comune. I lavoratori hanno contestato con sputi il segretario del PD. I lavoratori lo avevano inseguito e fermato e hanno chiesto il rispetto dell’accordo di programma, il segretario ha risposto: ”Sono preoccupato come voi, Ciò che abbiamo fatto a Roma non risolve, ma una prima risposta la dà. Oggi avere il 70% è meglio di niente. non possiamo più permetterci di pagare con i soldi della riqualificazione di Cornigliano le integrazioni degli stipendi dei lavoratori dell'Ilva. Ed è l'ora di rivedere l'accordo di programma per garantire un futuro industriale e l'occupazione in quelle aree”.