SERIAL KILLER: LA STORIA DELL'ASSASSINO CHE RIVELAVA IL SUO NOME IN LETTERE MAI DECRIPTATE

di Maurizio Costa

Ci troviamo negli Stati Uniti, nel lontano 1968. Mentre la musica di Elvis fa impazzire le ragazzine e Martin Luther King viene assassinato a Memphis, un serial killer si aggirava nel nord della California. Non era un assassino normale: amava farsi pubblicità. Inviava periodicamente decine di lettere ai giornali della zona per rivelare la sua identità attraverso codici che non sono mai stati decriptati.

Il killer dello Zodiaco: questo era il nome che egli stesso coniò nelle lettere che inviava alle testate giornalistiche. Una delle poche missive tradotte ha rivelato la mente contorta di questo soggetto: "Mi piace uccidere perché è divertente. In Paradiso, le mie vittime diventeranno i miei schiavi." Un pazzo, che però in qualche modo amava la sua notorietà e lo scalpore che fecero i suoi omicidi.

Le vittime accertate per mano di Zodiac sono cinque, ma lui ammette di averne uccise almeno 37. Il suo modo di agire era semplice: fermava le auto in sosta e faceva fuoco. Il suo primo omicidio avvenne il 20 dicembre del 1968; le vittime, David Faraday e Betty Jensen, di 16 e 17 anni, erano al loro primo appuntamento. Zodiac non fece altro che accostarsi alla loro auto e sparare.

L'anno successivo altre due vittime, sempre con lo stesso modo di agire. Il primo agosto del 1969, cominciano a uscire le prime lettere inviate dal serial killer ai giornali locali. Zodiac rivelava il suo nome e i suoi omicidi, ma la parte anagrafica dell'assassino non è mai stata decriptata. "EBEORIETEMETHHPITI", questo era il suo nome in codice.

Il 27 settembre un'altra vittima; questa volta Zodiac si traveste da boia e accoltella due ragazzi che stavano facendo un pic-nic sulle rive di un lago.

La sua pazzia era lampante ma nessuno è mai riuscito a catturare questo assassino californiano. Scriveva poesie sotto le scrivanie delle biblioteche e incideva i particolari dei suoi omicidi sulle fiancate delle automobili delle vittime. Le sue lettere rimangono incomprensibili e la polizia ancora sta cercando l'assassino che amava firmarsi con una celtica.

Anche la fortuna era dalla sua parte. Nel 1969, poco dopo aver ucciso un tassista, il killer dello Zodiaco era spacciato. La polizia era stata avvertita all'istante e lui si trovava a pochi metri dalla scena del crimine. Per puro caso, la polizia si convince che il killer sia nero, mentre Zodiac è un uomo bianco. Questo fa fallire tutte le strategie investigative. Nei momenti concitati dopo l'assassinio, la polizia ferma un uomo bianco, lo stesso Zodiac, ma pensando che l'assassino fosse nero, lo lasciano andare indisturbato. Ancora una volta salvo.

Il mistero è ancora aperto e le lettere sono alla portata di tutti. Chissà se più di quarant'anni dopo si riuscirà a scoprire chi è il Killer dello Zodiaco.